Embolia polmonare
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Embolia polmonare
EMBOLIA POLMONARE www.slidetube.it DEFINZIONE Si definisce embolia polmonare, o meglio tromboembolia polmonare, una condizione clinica, acuta o ricorrente, secondaria all’ostruzione dell’albero arterioso polmonare da parte di formazioni trombotiche o emboliche www.slidetube.it EZIOLOGIA Può essere trombotica e non trombotica: • Trombotica: autoctona (trombo a localizzazione polmonare), periferica (complicanza di una Trombosi Venosa Profonda) o cardiaca (fibrillazione atriale) • Non trombotica: gassosa o liquida (midollo osseo nelle fratture del bacino) www.slidetube.it TRIADE DI VIRCHOW • Stasi venosa • Lesione vascolare • Ipercoagulabilità del sangue www.slidetube.it FATTORI DI RISCHIO PER EP • Congeniti: deficit di Anti-Trombina III, fattore V Leyden, deficit di proteina C e proteina S • Acquisiti: immobilizzazione, neoplasie, fratture, infezioni, traumi, gravidanza, terapia con E/P www.slidetube.it FISIOPATOLOGIA L’EP si associa ad effetti respiratori e emodinamici Respiratori: riduzione del rapporto V/P, accompagnata da ipossiemia, iperventilazione e conseguente alcalosi ipocapnica. Possibile formazione di aree di atelettasia o di infarto polmonare Emodinamici: ipertensione polmonare acuta determinata da aumento delle resistenze vascolari, seguita da insufficienza ventricolare destra e ipoperfusione coronarica e sistemica www.slidetube.it SEGNI E SINTOMI • Dolore toracico (diagnosi differenziale con IMA, pericardite, dissezione aortica…) • Dispnea e tachipnea • Tosse (stimolazione dei recettori J bronchiali) • Ipotensione • Cianosi • Eventuale obiettività della Trombosi Venosa Profonda (edema monolaterale degli arti inferiori, positività del segno di Homans o di Bauer) www.slidetube.it DIAGNOSI STRUMENTALE • ECG : pattern S1Q3T3 e diagnosi differenziale con IMA • Rx del torace: rilevamento di aree di necrosi polmonare dalla caratteristica forma ‘’a cuneo’’ (apice diretto verso la carena e base verso la parete toracica) • Ecocardiogramma: valutazione della funzionalità cardiaca (frazione di eiezione, volume ventricolare…) • Angiografia polmonare con mezzo di contrasto mediante cateterismo www.slidetube.it DIAGNOSI DI LABORATORIO • Emogas analisi: quadro di IpossiemiaIpocapnia con alcalosi respiratoria • Enzimi cardiaci: Troponina I e T, mioglobina e CPK per diagnosi differenziale con IMA • D-dimero: maggiore di 500 ng/mL per valutazione dello stato coagulativofibrinolitico www.slidetube.it TERAPIA • Anticoagulanti: eparina e dicumarolici • Fibrinolitici: streptochinasi e urochinasi • Ossigenoterapia • Monitoraggio e correzione della pressione arteriosa sistemica www.slidetube.it ANTICOAGULANTI: dicumarolici Farmaci anti vitamina K : warfarin • inibiscono la rigenerazione della forma attiva della vitamina K che funge da coenzima per la carbossilazione dei fattori della coagulazione II, VII, IX e X • Somministrazione orale • Monitoraggio mediante INR • Antidoto: plasma o sangue fresco e vitamina K www.slidetube.it Controindicazioni • Recente sanguinamento gastro-intestinale • Ipertensione complicata • Recente intervento neurochirurgico e di chirurgia addominale maggiore • Diatesi emorragiche (emofilia…) Complicanze • emorragia www.slidetube.it ANTICOAGULANTI: eparina Può essere normale o a basso peso molecolare (3000-5000 Dalton) • Normale: somministrazione per EV, monitoraggio mediante aPTT e antidoto solfato di protamina • Frazionata: somministrazione sottocutanea, non richiede monitoraggio dell’aPTT, non risponde ad antidoti ed ha emivita più lunga rispetto all’eparina normale www.slidetube.it PROGNOSI ● ● ● ● La probabilità che un paziente con una marcata compromissione della funzione cardiorespiratoria muoia dopo una Embolia Polmonare rilevante è alta (probabilità > 25%). Quando l'evento embolico iniziale è fatale, la morte è spesso improvvisa e sopraggiunge entro 1 o 2 h. La probabilità di un'embolia recidivante in un paziente non trattato è di circa il 50% e quasi la metà di queste recidive sono fatali. La terapia anticoagulante riduce la frequenza delle recidive al 5% circa; solo il 20% circa di esse avrà esito fatale. www.slidetube.it Embolia gassosa arteriosa(EGA) è una grave patologia da decompressione a cui può andare incontro un subacqueo,e si manifesta con la presenza di bolle di gas all’interno della circolazione sanguigna. paN2 :570mmhg Legge di Henry concentrazione 80% P=KC Durante una rapida risalita la pressione ambiente si abbassa rapidamente e l’azoto fuoriesce dalla soluzione formando bolle nei fluidi corporei. L’ega nei sub è causato da un mancato rispetto delle norme di sicurezza. ● ● Velocità minima di risalita 9/10 mt/mn l’interruzione dell’attività respiratoria,dove il gas intrappolato,espandendosi,può rompere il polmone(polmone scoppiato). www.slidetube.it Legge di boyle mariotte PV=costante la pressione da 0 a 10 mt di profondità passa da 1 a 2 bar(raddoppia). -Risalita veloce - bronchite o asma -malformazioni anatomiche Cause: intrappolamento di aria in zone polmonari Conseguenze: emorragia pneumotorace embolia gassosa Segni: sanguinamento dalla bocca e dal naso,debolezza,convulsioni,arresto respiratorio,morte. Sintomi: vertigini,disorientamento,dispnea,disturbi cardiaci,pallore,cianosi,dolore toracico. Terapia: camera iperbarica www.slidetube.it DIAGNOSI INFERMIERISTICHE www.slidetube.it D.I.: Rischio di inefficace perfusione tissutale periferica Definizione Stato nel quale la persona è soggetta, o rischia di essere soggetta a diminuzione della nutrizione e della respirazione a livello cellulare periferico per riduzione dell’apporto ematico capillare ● CARATTERISTICHE DEFINENTI MAGGIORI: ● Claudicatio o dolore a riposo o dolentia ● Polsi arteriosi diminuti o assenti ● Variazione della temperatura cutanea ● Diminuzione della pressione arteriosa www.slidetube.it CARATTETISTICHE DEFINENTI MINORI: ● ● ● Edema Modificazione delle funzioni sensoriali e motorie Modificazioni tissutale trofiche INTERVENTI INFERMIERISTICI: -Insegnare quali sono i fattori di rischio e le conseguenze che possono determinare -insegnare le misure preventive per ridurre i www.slidetube.it fattori di rischio D.I.: ALTERAZIONE DELLA PERFUSIONE TISSUTALE PERIFERICA CORRELATA A RIDUZIONE DEL FLUSSO ARTERIOSO ● INTERVENTI INFERMIERISTICI : -mantenere gli arti inferiori del pz a un livello inferiore a quello del cuore -stimolarlo a fare esercizi graduali delle estremità e passeggiate -mantenere calde le estremità -seguire una dieta ricca di Vitamina C e di proteine -somministrare i farmaci prescritti www.slidetube.it Obiettivi: ● Evitare i fattori che producono vosocostrizione cioè diminuiscono l’ irrorazione arteriosa: ● Il fumo (anche quello passivo ) ● Esposizione al freddo ● Compressioni( evitare calzini con elastici stretti, non sedersi sul bordo della sedia che preme sul cavo popliteo, non accavallare le www.slidetube.it gambe) D.I. ALTERAZIONE DELLA PERFUSIONE TISSUTALE PERIFERICA CORRELATA A RIDUZIONE DEL FLUSSO VENOSO . OBIETTIVI: 1)Promuovere i fattori che migliorano la circolazione venosa INTERVENTI INFERMIERISTICI: -Elevare gli arti del pz sopra il livello del cuore ( salvo controindicazione per malattia respiratoria o cardiaca). -Valutare la convenienza dell uso di un bendaggio compressivo o di calze elastiche per prevenire la stasi venosa 2) Evitare fattori che compromettono il ritorno venoso INTERVENTI INFERMIERISTICI -evitare di stare in piedi o seduto con le gambe basse per lungo tempo -eliminare le compressioni esterne che rendono difficile il ritorno venoso www.slidetube.it D.I.: INTOLLERANZA ALL’ ATTIVITA’ DEFINIZIONE : riduzione della capacità fisica di sopportare l attività a livello desiderato o richiesto CARATTERISTICHE DEFINENTI MAGGIORI: -risposta fisiologia alterata all’ attività(respiro , polso,P.A.) CARATTERISTICHE DEFINENTI MINORI -astenia , affaticamento, confusione mentale.. www.slidetube.it SIMONA CICERCHIA ALESSIA ABRAMO GIULIA LEVY GIULIANO BATELLI www.slidetube.it PAOLA PIOLI DI MARCO