Comunicato Firma Prot. Tunisia

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Comunicato Firma Prot. Tunisia
“UN PONTE DI COOPERAZIONE ITALIA-TUNISIA”
Palermo 26/06/2015
FIRMATO PROTOCOLLO PER LAVORO IN TUNISIA
È stato siglato nella sede del Consolato tunisino di Palermo, sullo sfondo
della strage di Sousse. Riguarda il settore dei call center. A promuovere il
piano, col governo di Tunisi, Cisl Sicilia e le sue Associazioni ISCOS (Capofila)
– ANOLF - ANTEAS, e il vescovado di Mazara del Vallo
“Lotta all’abbandono forzoso della terra d’origine”, da parte delle popolazioni africane.
E “riduzione delle diseguaglianze socioeconomiche” tra paesi in via di sviluppo e paesi
del nord del mondo. Recita così, tra gli obiettivi generali, il protocollo per la
formazione e la successiva occupazione in Tunisia di operatori di call center e
telemarketing, firmato nel pomeriggio di oggi a Palermo, nella sede del consolato di
Tunisia. Sullo sfondo, la strage di Sousse, sulle coste tunisine, con oltre trenta morti a
seguito dell’attacco terroristico condotto, oltre che in Tunisia, in Francia, Kuwait e
Somalia. Un’operazione, espressione di una “strategia nuova, globale, del terrore”, con
le parole del console tunisino a Palermo, Farhat Ben Soussi. “Ma l’Islam è una
religione di pace”, ha tenuto a rimarcare. “Questi con l’Islam non hanno nulla a che
spartire”. “Manifestiamo il nostro cordoglio a un paese amico che vive ore terribili, di
nuovo a due mesi dall’assalto al Bardo”, ha dichiarato Mimmo Milazzo, segretario della
Cisl Sicilia, porgendo al console “le condoglianze del mondo del lavoro siciliano”.
Il protocollo, promosso dalla Cisl siciliana e
dalle sue istituzioni del terzo settore (Iscos,
Anolf e Anteas), e dal vescovo di Mazara del
Vallo Domenico Mogavero, punta, d’intesa col
governo tunisino, a creare opportunità di
lavoro nel paese del nord-Africa mediante
“corsi intensivi full time in aula”, da tenersi
per il tramite di società specializzate,
“partner”. Nel caso specifico, le Aziende
veronesi Italhouse, Unifil Customer Service e
la Coop Promozione
Saranno cinquanta i giovani tunisini che a partire dal 17 agosto, a cadenza trimestrale
per un triennio, saranno selezionati per partecipare ai corsi. A seguire, trenta di essi
saranno assunti dalla Società Tunisina PRO2C per condurre in Tunisia attività di call
center. È richiesta la conoscenza delle lingue per un’attività che sarà localizzata in
Tunisia ma il cui bacino di riferimento non avrà confini, né nazionali né europei.
Ma le lingue, precisano in consolato, non sono un ostacolo per un paese di 11 milioni
di abitanti che ogni anno sforna 110 mila laureati il 90% dei quali ne parla almeno tre.
Il progetto, informano alla Cisl, si rivolge anche ai tunisini immigrati in Italia che
volessero cogliere l’opportunità che si apre, rientrando nel proprio paese.
“Offriamo un modello virtuoso di cooperazione – ha spiegato Milazzo – individuando
procedure, modalità e tempi di un percorso che punta a promuovere sviluppo e
occupazione direttamente nei paesi del nord-Africa. Il nostro vuole essere un
contributo per un argine all’emergenza umanitaria che è sotto gli occhi di tutti”. Per il
console Soussi, “il progetto è interessante, sono sicuro che offrirà grandi chance ai
giovani tunisini. Collaboriamo con la Cisl anche per l’annuale organizzazione della
Settimana
della
cultura
tunisina;
è
un
partner
serio
e
costruttivo”.
Oltre a Milazzo e Farhat Ben Soussi, hanno firmato il protocollo, Paolo Greco,
presidente dell’Iscos Sicilia (Istituto capofila); Nadine Abdia, copresidente regionale
Anolf; Rosaria Aquilone, presidente dell’Anteas Sicilia. E i vertici delle aziende-partner.