Innse-BerardI

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Innse-BerardI
L’azienda, da sempre attenta alle
indicazioni e alle mutate richieste
della clientela, appartiene a un
primario gruppo industriale
italiano quale il Gruppo Camozzi,
ed è forte di una tradizione più
che centenaria nel campo delle
macchine utensili
Innse-Berardi risponde
alle richieste del
mercato di macchine
multitasking con Atlas,
la nuova linea
di macchine
multifunzione
a portale mobile che
unisce in un unico
impianto le
caratteristiche
operative di una
fresatrice, un tornio
e una rettifica.
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[ M ultitasking ]
di Davide Davò ed Ezio Zibetti
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U
n tornio, una fresatrice e una rettifica. In passato qualsiasi azienda meccanica impegnata nella produzione
di componenti di alta qualità non poteva
prescindere dall’acquisto di queste tre tipologie di impianti. Ora esiste un’alternativa: la macchina multitasking. L’innovazione tecnologica e la crisi economica hanno
contribuito notevolmente alla diffusione di
tali soluzioni, che attraverso un unico investimento permettono all’utilizzatore finale
di effettuare tutte le lavorazioni necessarie per la realizzazione dei propri prodotti.
Inoltre, la possibilità di finire il pezzo in macchina con un solo posizionamento consente
di ottenere elevati livelli di precisione nelle
lavorazioni, e contemporaneamente riduce
i periodi di fermo macchina legati al riposizionamento dei componenti.
Queste sono solo alcune delle motivazioni
che stanno spingendo gli utilizzatori finali a
preferire le macchine multitasking rispetto
a quelle tradizionali.
I costruttori di macchine utensili si stanno
quindi adeguando a tale tendenza, e Innse-Berardi non fa certo eccezione. InnseBerardi, grazie all’appartenenza a un primario gruppo industriale italiano quale il
Gruppo Camozzi, e forte di una tradizione
più che centenaria nel campo delle macchine utensili, ha deciso di affrontare la
sfida delle macchine multifunzione lanciando sul mercato la nuova linea di impianti multitasking Atlas.
Trasformazione operativa
«Da sempre prestiamo molta attenzione
alle esigenze dei nostri clienti e alle tendenze del mercato, la cui evoluzione ci ha
recentemente portato ad affrontare alcune
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sfide che richiedevano l’impiego di macchine multifunzionali - spiega Davide Cucinella, Direttore commerciale di Innse-Berardi Tali sfide sono state vinte grazie alla nuova
linea Atlas, una famiglia di impianti a portale mobile che si divide in tre macrolinee
(Atlas 2, Atlas 3 e Atlas 4) il cui dimensionamento strutturale è ottimizzato in funzione
delle corse degli assi e delle caratteristiche
di coppia e potenza del mandrino».
Una delle chiavi del successo di Atlas è racchiusa nel suo progetto a livello di ingegnerizzazione della macchina.
Il passaggio da fresatrice a tornio o a rettifica infatti è un passaggio operativo in
quanto molti elementi modificano la propria
funzionalità, come per esempio la tavola di
tornitura e di fresatura che nel passaggio
da fresatrice a tornio si trasforma da supporto del pezzo in mandrino principale. Di
conseguenza, cambia anche la definizione
degli assi e quindi è necessaria l’implementazione di cicli di lavoro specifici per le varie
configurazioni.
Durante il passaggio tra una configurazione e l’altra viene eseguito uno switch del
controllo numerico (Siemens 840D sl), che
permette di riattrezzare la macchina nel
modo migliore in funzione della lavorazione
da eseguire.
«Atlas non può essere classificata come
una fresatrice che effettua anche altre lavorazioni, perché il passaggio tra le varie
configurazioni porta modifiche tanto profonde da permetterci di affermare a tutti
gli effetti che questa è una macchina che al
suo interno ospita tre macchine», precisa
Cucinella.
«Tale risultato è stato raggiunto grazie alla
filosofia che abbiamo adottato negli ultimi
Sopra: da sempre attenta alle
esigenze del mercato, InnseBerardi affronta la sfida delle
macchine multitasking con la linea
Atlas
Sotto: la tavola composta si
comporta sia come tavola per
fresatura sia come tavola per
tornitura
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La struttura a honeycomb
conferisce al piano di lavoro
caratteristiche superiori rispetto
alle soluzioni comunemente
adottate per questo componente
qualità
made in italy
anni e che prevede una struttura base per
tutte le nostre soluzioni, che in seguito può
essere declinata in tavola mobile, portale mobile o upper gantry, sia con traversa
fissa che con traversa di lavoro. Non a caso
nel nuovo catalogo presentiamo Atlas nella versione tavola mobile, nella versione
portale mobile e nella versione tornio, mostrando ai clienti che possono acquistare
Atlas sia nella configurazione dedicata a
una specifica lavorazione sia nella configurazione multitasking proprio perché la macchina è come sistema modulare».
Multisettore
Questa modularità ha permesso a InnseBerardi di soddisfare le esigenze di clienti
appartenenti a differenti ambiti industriali. Le soluzioni del costruttore bresciano
infatti trovano applicazione nel settore
dell’energia, dimostrandosi particolarmente adatte alla lavorazione di casse turbine,
casse pompe, riduttori e componenti per
impianti eolici.
Possono essere impiegate per la lavorazione di carrelli in ambito ferroviario, oppure
Innse-Berardi realizza internamente i componenti strategici dei propri impianti,
al fine di garantire la massima qualità dei prodotti. In quanto parte del Gruppo
Camozzi, realizzare internamente significa appoggiarsi anche alle altre realtà
appartenenti al Gruppo, come per esempio Fonderia Mora. Quest’ultima, infatti, produce anche i piani di lavoro utilizzati da Innse-Berardi.
Si tratta di soluzioni brevettare realizzate in ghisa e che presentano una
struttura interna a nido d’ape (honeycomb), questa conferisce alta rigidità
strutturale a questo componente. Il risultato è un piano di lavoro che a parità di peso del pezzo da lavorare può vantare dimensioni inferiori rispetto
a molte altre soluzioni. È un componente che solitamente non viene riconosciuto a livello di tecnologia, e questo evidenzia ulteriormente l’attenzione
che Innse-Berardi dedica a ogni elemento delle proprie macchine, oltre a
valorizzare anche la qualità del Made in Italy.
per realizzare telai e torrette nel settore
delle macchine movimento terra. Per quanto riguarda la meccanica generale, invece, le
Atlas sono adatte per esempio alla produ-
A sinistra: il piano di lavoro è
stato realizzato da Fonderie Mora
Gavardo, la fonderia appartenente
al Gruppo Camozzi
Sotto: il sistema di cambio teste
automatico sottolinea l’elevata
flessibilità di Atlas
zione di componenti di macchine automatiche, come macchine per asportazione di
truciolo o taglio laser.
I nuovi impianti di Innse-Berardi si trovano
a proprio agio anche nel settore siderurgico, come evidenziato da una recente applicazione per la quale il cliente necessitava di
una macchina in grado di lavorare le spalle e
i telai dei laminatoi e di effettuare interventi
di manutenzione sui componenti dei laminatoi stessi.
Altra applicazione, in cui la precisione e la rigidità della macchina sono fondamentali, è
quella della lavorazione di blocchi motore. In
questo settore Innse-Berardi ha realizzato
impianti pallettizzati (FMS) a elevato contenuto tecnologico, per esempio, in Germania.
Robusta e precisa
Nello specifico, la soluzione adottata per
quest’ultima applicazione è una Atlas 2 con
tecnologia idrostatica a portata costante
sui tre assi, ma in base alle esigenze del
cliente può essere equipaggiata anche con
guide a rulli.
La scelta della tecnologia idrostatica unita
alla progettazione della struttura attraverso il calcolo strutturale agli elementi finiti
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garantisce un’elevata rigidità del sistema.
L’esperienza acquisita nel tempo da Innse-Berardi infatti ha permesso di trovare
il giusto compromesso per bilanciare dimensionamenti strutturali e masse in movimento, in modo da potere affrontare con
successo anche le sfide legate ad asportazioni pesanti.
Un altro aspetto interessante è legato al
fatto che al variare della morfologia della
macchina la precisione nelle lavorazioni è
sempre garantita.
Merito della politica del Gruppo Camozzi di
volere lavorare internamente i componenti e di affidarsi esclusivamente a fornitori
altamente qualificati, garantendo di fatto
la qualità non solo dell’impianto nel complesso ma anche dei singoli elementi che
la compongono.
L’adozione del sistema antigioco elettronico con doppio motore sull’asse X (disponibile anche sull’asse trasversale) costituisce un’ulteriore garanzia in termini di
precisione delle lavorazioni.
«Restando nell’ambito dell’applicazione
in campo siderurgico citata in precedenza, la macchina in questione vanta una
corsa sull’asse X di 15 m, l’asse verticale
ha una corsa di 1.500 mm mentre quello
trasversale misura 4.750 mm - prosegue
Cucinella - Questa Atlas 2 è equipaggiata
con una tavola con capacità di carico di 30
tonnellate e velocità di rotazione di 120 giri/
min, e consente la lavorazione di pezzi con
diametro massimo di 2.800 mm. Si tratta
di una tavola composta poiché è una tavola
sia di tornitura sia di fresatura, il che rientra
perfettamente nella natura multitasking
della macchina».
Il mandrino principale vanta una potenza
di 80 kW a 3.450 giri/min e una coppia di
3.260 Nm, ma grazie al sistema di cambio
teste automatico è possibile equipaggiare
la Atlas 2 con una testa di tornitura, una
testa universale da 40 kW e 1.910 Nm a
3.000 giri/min, una testa a squadra con 60
kW e 3.260 Nm, e infine una testa di rettifica che sviluppa 20 kW a 2.000 giri/min
che può equipaggiare mole con diametro
massimo di 400 mm.
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la flessibilità di atlas è intuibile: la
struttura a portale consente infatti di
separare fisicamente le due zone di lavoro
presenti nella macchina
Atlas può essere riequipaggiata
con una testa a squadra , con una
testa indexabile oppure con una
testa di rettifica tutte prodotte da
Innse-Berardi
Flessibilità anzitutto
A queste possibili configurazioni si aggiunge un sistema di cambio utensili automatico
che si appoggia a un magazzino utensili in
grado di ospitare fino a 500 utensili, elemento che evidenzia ulteriormente la flessibilità della soluzione del costruttore bresciano. La flessibilità della macchina è
facilmente intuibile anche osservando il
layout dell’impianto: la struttura a portale consente di separare fisicamente le
due zone di lavoro presenti nella macchina. In questo modo è possibile effettuare un set-up nella zona libera in tutta
sicurezza, anche quando sono effettuate lavorazioni di asportazione pesante
nell’altra zona. Inoltre, la struttura a portale consente operazioni di carico/scarico dei pezzi più agevoli rispetto ad altre
configurazioni.
Flessibilità è quindi la parola chiave di
Atlas; a quanto detto, infatti, si aggiunge
una serie di soluzioni che possono essere
installate su richiesta del cliente, come
per esempio un dispositivo di misura
grazie al quale è possibile effettuare misure senza rimuovere il componente e
quindi finire il pezzo in macchina con un
solo piazzamento.
Il cliente al primo posto
«Innse-Berardi è sempre molto attenta
alle richieste del cliente, perché è dalle sue
esigenze che partiamo ogni volta per realizzare prodotti sempre migliori - conclude Cucinella - Per questo motivo offriamo
anche un servizio assistenza a 360° che
parte dalla prevendita, dove effettuiamo
analisi dei cicli di lavoro, per arrivare al
post vendita dove oltre all’assistenza tecnica coadiuvata dal teleservice mettiamo
a disposizione del cliente un’hotline meccanica, elettrica ed elettronica. Infine prepariamo anche contratti di manutenzione,
un’esigenza sempre più sentita dai clienti
che rispetto al passato sono più inclini a
effettuare interventi di manutenzione preventiva anziché correttiva».
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