spettacoli per ragazzi

Transcript

spettacoli per ragazzi
// ACCADEMIA MUTAMENTI
COMPAGNIA TEATRALE
STAGIONE 2012/13
SPETTACOLI PER RAGAZZI
PROPOSTE PER LE SCUOLE ELEMENTARI
’
TA
I
V
NO
Il Mondo
dei Grimm
con
Sara Donzelli e Alessandro Ferrara
regia di
Giorgio Zorcù
tecniche usate
attori, pupazzi, ombre
primo studio scenico
Seggiano (Gr)
2 agosto 2012
Festival Toscana delle Culture
debutto previsto
luogo da definire
novembre 2012
“Un giorno il parlare degli uomini, il parlare semplice del popolo,
dovette essere ricco di metafore, di connessioni, di simboli, di
rimandi. La fiaba ci rivela ancora l’insondabile ricchezza della
parola dei poveri, il potere sovrano degli archetipi, la sapienza
oracolare delle cose”.
Giuseppe Sermonti, introduzione a Alchimia della fiaba
Alcuni alchimisti del Sette e Ottocento ritenevano che le fiabe dei
Grimm contenessero il retaggio di miti più antichi e simboli derivanti
dalla tradizione alchemico-ermetica; che illustrassero cioè le leggi di
natura più necessarie a guidare l’opera dell’uomo: il bacino sotterraneo
dei minerali, dal quale affiorano metalli e pietre preziose splendenti
e incantatrici.
Giuseppe Sermonti ha cercato di rintracciare questo antico filone.
Illustre scienziato – professore di genetica e biologia, evoluzionista
eretico – egli è venuto maturando le ricerche mitologiche da quando
compose alcune fiabe per illustrare le leggi della scienza moderna.
Così, a partire dall’interesse sopratutto per i Grimm, sono nati i suoi
libri Fiabe di luna, dove usa il simbolismo lunare, e Alchimia della
fiaba, dove rilegge tre fiabe classiche ambientandole in altrettanti
luoghi minerari: il Monte Amiata in Toscana per il cinabro-mercurio
(Cappuccetto Rosso), il massiccio montuoso di Perda de Sa Pippìa
nella Sardegna sud-orientale per l’argento (Biancaneve), l’altopiano
di Enna e Caltanissetta in Sicilia per lo zolfo (Cenerentola).
Sulle ali di queste suggestioni ci siamo immaginati di immergere la
nostra scena nelle fitte foreste dei Grimm, popolate di comici diavoli,
scarpette abbandonate, animali parlanti, tovaglie che si apparecchiano
da sole. Gli attori – di quando in quando personaggi o narratori giocano con pupazzi e ombre, e il pubblico bambino viene guidato
con piccoli sassolini luminosi nel Teatro-Bosco della trasmutazione,
dove prima domina la figura simbolo dell’Orco (draghi, orsi o lupi, il
bosco, la notte o la montagna, il fuoco, il Nero alchemico) poi il Mago
(bacchette magiche, stivali alati, borse fatate, il Rosso) ed infine
emerge la Bambina, la vittima prima sacrificata poi elevata e affidata
a un destino felice (l’oro, il diamante, il Bianco).
Il Segreto di
Shahrazàd
libero adattamento da
Le Mille e Una Notte
con
Sara Donzelli
musiche in scena
Fabrizio Bai
testo e regia
Giorgio Zorcù
tecniche usate
attore, musica in scena
Fiabe Italiane
di
Italo Calvino
con
Sara Donzelli
regia Giorgio Zorcù
tecniche usate
attore, lavagna luminosa
Le Mille e una Notte è un testo
fondamentale della cultura araba, e le sue
origini risalgono a tempi lontani: secoli e
secoli di racconti di tanti uomini e donne
dall’India alla Persia fino all’Egitto.
Nello spettacolo abbiamo voluto mantenere
la storia fondamentale che fa da cornice:
all’inizio infatti c’è un tradimento d’amore
subito dal re Shahriyàr, ed è da questo
dolore e dalla violenza che provoca che
tutto si mette in movimento, ad opera
della “salvatrice” Shahrazàd che riuscirà a
curare il re con la sua presenza e le sue
storie, sfuggendo per mille e una notte al
suo destino di morte.
All’interno abbiamo scelto tre dei mille
racconti. Ho atteso mille anni, che narra
dell’astuzia di un semplice uomo e della
stupidità di un potente demone; Jullanàr
del Mare, un viaggio negli abissi marini e in città fatate, dove tutte le
donne hanno una magia nascosta; Il cavallo d’ebano, che parla del “volo
fantastico” in groppa a un cavallo giocattolo: prima un po’ sorpreso e
impaurito, diventa alla fine un volo gioioso d’amore.
L’attrice ci porta da una storia dentro a un’altra, dall’avventura di
Shahrazàd a quelle dei personaggi che lei narra, e piano piano ci si trova
immersi in un labirinto fantastico, proprio come accade nei sogni.
Negli anni ’50 Italo Calvino ha colmato
un vuoto enorme della nostra cultura:
ha raccolto, selezionato e rimesso per
iscritto il grande patrimonio popolare
rappresentato dalle fiabe, come negli
altri paesi europei era stato fatto da
autori come i fratelli Grimm, Perrault
e Andersen. Principi e principesse in
viaggio e in trasformazione, inseriti in
un mondo magico ed essenziale, che
danno risposte semplici sulla vita.
La nostra scelta è caduta su due
fiabe: Il Principe canarino e Il Re
superbo; la principale traccia che ci
ha guidato è il tema del maschile e del
femminile: le peripezie, le avventure,
le trasformazioni che sono necessarie
per il compiersi dell’incontro felice tra
un uomo e una donna. Come sempre
nelle fiabe bisogna superare ostacoli che appaiono insormontabili,
compiere viaggi e uccidere mostri, affrontare la crudeltà e il dolore. Le
esperienze insomma che ogni adulto per crescere ha imparato dalla vita
e che si vogliono trasmettere, con un linguaggio semplice e fantasioso,
ai nostri figli e alle nostre figlie (e su cui ogni tanto soffermarsi di nuovo
noi stessi).
Lo spettacolo è diviso in parti che corrispondono a diverse modalità
di narrazione: lettura e azione scenica, dipanandosi nell’ora di
rappresentazione in maniera sempre più complessa ed emotivamente
coinvolgente, fino al classico “lieto fine”.
// contatti
ACCADEMIA MUTAMENTI
Giorgio Zorcù 348 4036571
Luigi Freni 334 7514792
http://www.accademiamutamenti.it
[email protected]
[email protected]