I fratelli Grimm. La fiaba, il tempo ei luoghi

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I fratelli Grimm. La fiaba, il tempo ei luoghi
I fratelli Grimm. La fiaba, il tempo e i luoghi
a cura prof. Cristina Mazagg
La lingua tedesca possiede il termine
Märchen, ad indicare la fiaba, con
singolare “vantaggio” rispetto alla
lingua inglese o francese, che
dispongono invece delle forme
generalizzate fairy-tale o folk-tale e
conte o conte de fées, che tuttavia
non esauriscono appieno il significato
del termine tedesco. Volendo
seguirne la genesi semantica,
scopriamo
che
esso
risale
etimologicamente
alla
voce
medioaltotedesca “maere”, con
l’accezione di “notizia, annuncio”.
Il diminutivo Märchen compare nel
corso
del
Settecento,
contestualmente ad un nuovo
interesse per l’antichità tedesca e la
sua rilettura, assumendo il significato
di “racconto non vero”. Ad attribuirgli
la definizione decisiva furono i fratelli
Jakob e Wilhelm Grimm, che
separarono la fiaba da altre
narrazioni, quali la leggenda e la
saga, innalzando il genere fiabesco a
dignità letteraria e contribuendo alla
sua istituzionalizzazione in qualità di
depositario di valori culturali, estetici
e normativi.
Le Kinder- und Hausmärchen dei
fratelli Grimm (1812 ss.), che i lettori
italiani meglio conoscono come “Le
fiabe dei fratelli Grimm”, costituiscono
parte integrante del patrimonio
culturale non solo dei parlanti di
lingua tedesca, ma anche di tutti
coloro che, nel corso della loro
infanzia, sono entrati in familiarità
con i prodigiosi accadimenti di un
altrove senza tempo, nel quale ci
conducono con ardimento e levità i
loro eroi, per compiervi il primo
significativo incontro con il Bene ed il
Male e con quel “catalogo dei destini
che possono darsi un uomo e una
donna”, di cui parla Italo Calvino.
L’opera dei Grimm costituisce il punto
d’arrivo di un percorso maturato in un
arco temporale di sei secoli
ricomposto nella forma attuale, non
senza divergenze di intenti, a partire
da trenta differenti fonti manoscritte o
stampate, provenienti da quasi tutti i
territori di lingua tedesca (ma non
solo), grazie al concorso di circa
quaranta collaboratori, per lo più non
nominati, dato l’intento dei Grimm di
restituire per il tramite del loro lavoro
la genuinità dello spirito popolare, da
cui i racconti fiabeschi procedevano. I
due fratelli operarono in qualità di
raccoglitori e rielaboratori, giungendo
a dar vita, tramite la loro opera, ad
un’ampia cerchia di lettori, in grado di
ripensarsi ed accomunarsi nella
vivezza dello spirito popolare che la
percorreva.
E’ ormai comprovato che non furono i
Grimm (data anche la loro nota timidezza)
a recarsi in prima persona nei luoghi di
origine delle fiabe, nei borghi, nei villaggi,
nei boschi, nei campi o nelle case.
Piuttosto furono varie persone, dicevamo
nell’ordine di una quarantina, che giunsero
presso la loro abitazione a Kassel
nell’Assia, svolgendo così un ruolo
significativo nella trasmissione di quel
tesoro popolare a cui essi, in particolare
Wilhelm, seppero fornire elaborazione
poetica e formalizzazione letteraria.
I Grimm restituirono così il patrimonio
popolare di cui si fecero interpreti,
dandogli la forma di un Volksbuch
(libro del popolo), un libro che del
popolo contiene lo spirito ed il colore,
che da esso scaturisce e ad esso
rimanda.
I fratelli Grimm partecipano dunque a
pieno titolo di quella temperie
culturale che sfocerà, protagonisti
essi stessi, nell’anno fondamentale
della storia della fiaba in suolo
The Energy of the school
tedesco, il 1812, con la pubblicazione
della prima edizione della loro opera
contenente
settanta
fiabe,
principalmente dell’area assiana.
Seguirono altre due pubblicazioni,
nel 1819, con fiabe provenienti da
altre
parti
della
Germania,
dell’Austria e della Svizzera e nel
1822, destinata, quest’ultima, ad un
pubblico di studiosi. Il successo
ottenuto spinse infine i due Grimm a
pubblicare, nel 1823, una selezione
di cinquanta fiabe illustrate dal
fratello Ludwig e rivolte ai bambini.
Le classi 3A e 3C propongono
qui
una
rilettura
per
immagini di due tra le più
note fiabe della raccolta,
“Hänsel e Gretel” e “I
musicanti di Brema”.
Per tutti coloro che avessero
desiderio di rileggerle e, magari, di
andare a scoprirle in traduzione
italiana, si rimanda ai link
http://www.paroledautore.net/fiabe/cl
assiche/grimm/hanselegretel.htm
e
http://www.paroledautore.net/fiabe/cl
assiche/grimm/musicanti-brema.htm