Il comprensorio dello sci si sblocca: ma è dimezzato
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Il comprensorio dello sci si sblocca: ma è dimezzato
36 L’ECO DI BERGAMO DOMENICA 27 MAGGIO 2012 Provincia [email protected] www.ecodibergamo.it/cronaca/section/ A Il disegno preliminare approda in Regione Prosegue il progetto di sviluppo del comprensorio sciistico Valle Seriana-Valle di Scalve: giovedì in Regione approda il progetto preliminare che qui anticipiamo. a Il comprensorio dello sci si sblocca: ma è dimezzato Da Lizzola a Colere, sci ai piedi Progetto avanti senza gli Spiazzi: le piste da 90 a 50 chilometri Si punta sul collegamento tra Valli Seriana e di Scalve, con tunnel Colere condo nuovo impianto di questo tipo è segnato a Colere: è il nuovo accesso Teveno-Polzone «che pure ha il vantaggio di avere ampie zone dove si potrà realizzare un parcheggio» spiega Andrea Semperboni. MARTA TODESCHINI a Gli Spiazzi di Gromo escono dalla partita e si ridisegna il comprensorio sciistico che collegherà le Valli di Scalve e Seriana. Un comprensorio a ridotto impatto ambientale rispetto al progetto di due anni fa, quasi dimezzato, da 90 a 50 chilometri di piste, che vedrà la luce sotto la regia di Berghem Ski. La Srl in essere dal 1993 è stata da poco rifondata con il conferimento dei capitali da parte dei Comuni di Valbondione, Gromo, Colere e Vilminore e di Sirpa e Stl, le società che gestiscono gli impianti di Colere e Lizzola. Resta quindi fuori dai giochi la Iris degli Spiazzi di Gromo, scoraggiata da un’operazione sfumata che avrebbe dato linfa alle risorse da investire nel comprensorio. E così il progetto iniziale da 42 milioni di euro si è messo forzatamente a dieta, convertendosi in uno da 32 milioni. Collegare le due valli è da sempre stato il sogno e il must di chi credeva nel progetto. Infatti lo «scavalco» da Colere a Lizzola attraverso Vilminore resta. Sulla cartina traccia un simbolico triangolo dal monte Vigna Vaga al Pizzo di Petto, fino alla Val Conchetta, a Vilminore. Lungo il tracciato intervallivo – che comprende un tunnel nella roccia – si realizzeranno due nuove seggiovie: una verso il Pizzo di Petto e una sotto Lizzola. Per queste due opere si spenderanno 5 milioni di euro. Lizzola Da 90 a 50 chilometri La zona del Pizzo di Petto, dove si amplierà il comprensorio Polzone-Cima bianca e Corne Gemelle-Ferrantino: verranno sostituite da un unico impianto moderno che collegherà Polzone con il Ferrantino. Per Lizzola è invece prevista la sostituzione delle seggiovie Lizzola-Cavandola, Due baiteBiok e Cavandola-Rambasì con due nuovi impianti: uno che collegherà direttamente Lizzola con il rifugio Due Baite, l’altro che dal Cavandola porterà alla cima del monte Sponda Vaga, dove arriva la seggiovia «Del Sole». «Tutta una ristrutturazione» Il capitolo accessi «Per il resto è tutta una ristrutturazione, cioè si interverrà in aree già antropizzate» spiega il sindaco di Valbondione, Benvenuto Morandi. Per il versante di Colere si rifaranno gli impianti Il progetto preliminare spedito l’altroieri in Regione dallo studio Tec.Pro degli ingegneri Semperboni prevede inoltre una terza parte. Oltre ai nuovi impianti che collegheranno le due valli, da tracciare in aree ancora «vergini», e oltre ancora a quelli da sostituire, ci sono gli «impianti di progetto». Sono quelli «proposti per aumentare i flussi di turisti» aggiunge Andrea Semperboni. In altri termini, «scorciatoie» che hanno come stazione di partenza zone pianeggianti e ampie dove poter lasciare l’auto, risparmiando chilometri e chilometri di tornanti (dice niente l’ascesa da Valbondione a Lizzola?). Proprio qui, a Valbondione, il progetto prevede un impianto di risalita fino alle piste sopra Lizzola, al rifugio Campèl, che punta ad avvicinare «di 20 minuti buoni Bergamo agli impianti». Di non veloce realizzazione, però, visto che ricadrebbe su un demanio non (ancora) sciabile. Il se- Questa la mappa di ciò che si andrà a fare e che sarà discussa giovedì pomeriggio in Regione dalla Segreteria tecnica convocata dagli assessori Daniele Belotti e Marcello Raimondi. Una mappa «alleggerita», quanto a impatto ambientale, visto che «prima si parlava di 90 chilometri di piste – spiega il sindaco Morandi –: ne avremo più o meno 50». Aggiunge Semperboni: «In quota nel primo progetto erano previsti otto impianti, mentre ora, non andando a intervenire nel tratto che dalle basi del Timogno va fino a Fontana Mora, rimangono solo i due di collegamento tra le due valli. E in pari percentuale viene ridotta anche la superficie interessata dai lavori». Si dirà quindi addio ai quattro nuovi impianti previsti in un primo tempo agli Spiazzi, dal passo degli Omini alle Foppane, mentre il Comune di Gromo resta della partita: realizzerà il parcheggio alla stazione di partenza. Sempre a proposito di parcheggi, il progetto ne prevede cinque nuovi: a Colere, Teveno, Lizzola, quello di Casa Corti, a Valbondione, e infine quello degli Spiazzi. Sono compresi anche tre rifugi: sul monte Ferrantino, in Valle Conchetta e sulla Sponda Vaga, oltre a una baita sopra Valbondione. Sciatori avvisati: scatta il countdown. ■ Sfuma l’operazione albergo, la Iris a piedi «Troppi soldi: ecco perché ci siamo ritirati» GROMO Gli impianti degli Spiazzi va la volumetria richiesta, per cui gli è stata negata. Forse in seguito a questo si è ritirato dal progetto di collegamento, anche per motivi economici. Era comunque impensabile aderire a una richiesta come quella avanzata, anche perché a Spiazzi terreno ce n’è ben poco». L’ipotesi è confermata dallo stesso Angelo Testa, che aggiunge: «Per collegarci con Lizzola e Colere avremmo dovuto realizzare quattro impianti: da Voda- Colere Lizzola Lizzola Pizzo di Petto ©RIPRODUZIONE RISERVATA a a Il progetto del comprensorio sciistico Valle Seriana – Valle di Scalve, ipotizzato per offrire agli amanti degli sport invernali chilometri di piste in quota e la possibilità di passare, sci ai piedi, da una valle all’altra, prosegue, ma senza un pezzo. Dalle tre società impianti si è infatti ritirata quella di Spiazzi di Gromo, la Iris, il cui titolare è Angelo Testa. Con il rammarico del sindaco di Gromo, Ornella Valbondione la alla cima di Timogno, da lì alle baite di Rigada, da queste al Passo Omini e da qui alla zona delle Foppane. Un investimento di 15 milioni di euro. Dato che il contributo regionale era ipotizzato in tre milioni, rimanevano da trovare 12 milioni di euro. Se fosse stata accolta la mia richiesta di costruire avrei potuto realizzare introiti per 6 milioni di euro, che avrei totalmente investito nei nuovi impianti, trovando poi gli altri 6 milioni grazie al- Pasini, e dell’assessore ai Lavori pubblici, Angelo Olivari: «Ci dispiace del ritiro della Iris dal progetto: noi come Comune, comunque, resteremo in pista. Questo ci consentirà, probabilmente, di ottenere quei contributi regionali che ci sono necessari per la realizzazione, a Spiazzi, di un ampio parcheggio sotterraneo». Ma quali sono le motivazioni che hanno portato Testa a ritirarsi dall’ambizioso progetto di collegamento con le altre stazioni invernali? «Difficile dirlo – rispondono i due amministratori –. Il signor Testa nella passata amministrazione aveva chiesto una certa volumetria per residenze, albergo e parcheggi da realizzarsi a Spiazzi. All’amministrazione era sembrata eccessi- l’accordo con gli investitori». Tempo fa la Scuola sci Spiazzi aveva prospettato una diversa soluzione rispetto a quella dei quattro impianti: la realizzazione di una moderna cabinovia che, dall’Hotel Spiazzi, avrebbe potuto collegarsi direttamente con gli impianti di Lizzola, nelle Foppane e, quindi, con quelli di Colere. «Questa soluzione – aggiunge Testa – avrebbe potuto anche essere valida, ma aveva un lato negativo, per cui è stata poi scartata: un costo eccessivo rispetto agli introiti derivanti dal suo utilizzo da parte degli sciatori. Anche a me dispiace esserci ritirati. Sarei comunque disponibile a rientrare se si trovassero soluzioni idonee e soddisfacenti per tutti». ■ Enzo Valenti 37 L’ECO DI BERGAMO DOMENICA 27 MAGGIO 2012 I numeri del progetto: euro e chilometri a dieta Il progetto del comprensorio era partito due anni fa con investimenti da 42 milioni di euro. Con la fuoriuscita degli Spiazzi di Gromo ora si investiranno 32 milioni: 16,5 per Lizzola, la restante quota per Colere e Vilminore. Le piste a progetto passano così da 90 a 50 chilometri 32 a Demanio sciabile Valle Seriana Profondo rosso Schilpario in bilico Demanio sciabile Valle di Scalve I gestori: perdite da mezzo milione all’anno Se si chiude addio parcheggi e pista nuova Tunnel Lizzola Lizzola Pizzo di Petto Vilminore di Scalve Spiazzi Colere Spiazzi A Schilpario ALICE BASSANESI Tempi duri per le stazioni sciistiche scalvine. A Schilpario, in particolare, qualcuno sta pensando di alzare bandiera bianca: troppi i costi di manutenzione degli impianti e troppo pochi i clienti delle sciovie. Eppure anche Schilpario ha sottoscritto l’accordo per il comprensorio sciistico: il futuro della stazione scalvina lo si potrà intuire giovedì. Se Alfredo o Severo Piantoni (titolari della Cosepi che gestisce gli impianti) si presenteranno, vorrà dire che avranno comunque deciso di continuare. La storia della seggiovia Schilpario - Epolo inizia nel 2004. In quell’anno lo ski-lift già esistente in località Paradiso riprende a funzionare, grazie anche a un contributo della Provincia. Nel 2005 la ditta scalvina Cosepi dei fratelli Piantoni fa la sua proposta per sistemare le piste e realizzare un impianto a fune che colleghi Schilpario a Epolo. Gli impianti vengono costruiti su un terreno che il Comune cede alla società per 645.000 euro e in cambio di una quota di partecipazione da riservare al Comune nella società di gestione degli impianti pari al 36%, quota che non potrà mai scendere, per motivo alcuno, sotto al 5% dell’intero capitale. Ultimata sei anni fa Nel corso del 2006 viene portata a termine la seggiovia quadriposto Schilpario-Epolo e il Consiglio comunale rilascia alla società «Funivie e sciovie Skilpario» la concessione trentennale per l’esercizio di un impianto a fune. Contestualmente il Comune, per incentivare l’economicità dell’intervento, aveva approvato un piano di intervento integrato con 21.000 metri cubi nella zona di partenza e 4.000 metri cubi nella zona della conca di Epolo, piano questo che non è ancora stato avviato. Non si nascondono, negli anni seguenti al 2006, grandi difficoltà nei bilanci, che presentano forti perdite. Già nel 2011 i Piantoni, gestori degli impianti, avevano espresso la propria intenzione di cessare l’attività, ma rispondendo a una richiesta del sindaco avevano deciso di pro- La critica ai gestori A «Perché niente neve artificiale?» A La stazione sciistica SchilparioEpolo non ha finra i mai chiuso un bilancio in positivo. Le perdite annuali si assestano tra cifre che vanno dai 480 ai 520 mila euro l’anno. E il leasing, di circa due milioni di euro, sottoscritto dalla società al momento della costruzione degli impianti, che verrà estinto solo nel 2021. Stagione da dimenticare Ma tra le critiche mosse dalla gente di Schilpario ai gestori degli impianti nel corso dell’assemblea pubblica dei giorni scorsi c’è quella di non aver potuto, in questa stagione invernale particolarmente povera di neve, innevare adeguatamente la pista, lunga solamente 800 metri. Questo pur avendo a disposizione un nuovissimo impianto di innevamento artificiale. «È avvenuto perché – hanno risposto i gestori – per poter utilizzare l’impianto di innevamento dobbiamo adattarlo alla pista, e questo ci costerà altri 200 mila euro». lungare di un ulteriore anno. Bandiera bianca? Dopo l’esperienza disastrosa dell’ultima stagione, quindi, il proposito di smettere, comunicato in un’assemblea convocata per discutere della sorte di questi impianti. «Ogni anno – hanno spiegato Alfredo e Severo Piantoni – conteggiamo una perdita che va dai 480 ai 520 mila euro. Non si può continuare così. Oltre all’ingente perdita, ci è spiaciuto vedere che gli impianti, che dovevano presentare un valore aggiunto per Schilpario, non hanno portato a un riscontro positivo sul territorio». Il Comune si è invece appellato a chi voglia intervenire con aiuti o idee nella gestione, dichiarando di credere nel potenziale degli impianti e precisando come il comprensorio sciistico che, anche solo idealmente, legherà le piste di Schilpario al resto delle piste presenti in valle, darà beneficio alla stazione. «Siamo entrati anche noi, con i gestori delle piste – dice il sindaco di Schilpario, Gianmario Bendotti – nel progetto del comprensorio. Nel progetto del comprensorio c’è la possibilità per noi di costruire parcheggi, sistemare ulteriormente la pista e magari potenziarla: si parla di un possibile collegamento tra Epolo e Cornabuca (Val di Voglia). Collegamento per il quale avevamo invitato il Comune di Azzone a pensare di poter ampliare il proprio demanio sciabile proprio nella zona di Cornabuca, in modo da poter eventualmente creare un ulteriore collegamento sciistico anche sul loro territorio. Per ora però rimaniamo in sospeso, in attesa di vedere quale sarà la decisione della ditta di gestione». ■ ©RIPRODUZIONE RISERVATA a Si ridisegnano gli investimenti Dieci milioni di euro in meno a Un partner in meno seduto al tavolo significa meno opere da realizzare, ma pure meno soldi pronti da investire. Due anni fa si parlava di un progetto – quello presentato in Regione per la manifestazione di interesse – da 42 milioni di euro, finanziato dalla Regione per 6,6 milioni di euro: il bando prevede infatti un finanziamento al 20 per cento con fondi europei per gli investimenti sulle infrastrutture sciistiche e al 50 per cento su quelle pubbliche. Dei 42 milioni, 18 servivano per gli investimenti su Spiazzi, 16 per Lizzola e 8 per Colere, con un’appendice di 6 milioni per Schilpario, ancora in tempo a salire sul carro del comprensorio. Era l’agosto del 2010, quando manifestarono il loro interesse all’operazione i quattro Comuni di Gromo, Colere, Vilminore e Valbondione, più quelli di Gandellino e Ardesio (parte del loro territorio ricade nel comprenso- Al Campèl si andrà in seggiovia rio). Con loro le tre società di gestione degli impianti Sirpa, Stl e Iris (di Colere, Lizzola e Spiazzi), a Provincia, Comunità montane Seriana e di Scalve, Regione e Parco delle Orobie bergamasche. Nel novembre 2011 l’insediamento della segreteria tecnica, ma i titolari della Iris non si sono presentati. «Alla luce della fuoriuscita della Iris, la società che gestisce gli impianti degli Spiazzi, le risorse si sono ridotte a 32 milioni di euro, 16,5 per Lizzola e 15,5 per Colere» spiega il sindaco di Valbondione, Benvenuto Morandi. Risorse che sono state ridistribuite dando la priorità al collegamento tra le due valli e rinnovando gli impianti attuali. ■ M. Tode. Cure dentistiche di alta qualità al giusto prezzo Prima visita e diagnosi GRATUITA Tutti i trattamenti odontoiatrici Finanziamenti fino a 24 mesi a TASSO ZERO* (Tan 0,00% - Taeg max 5,08%) Servizio di urgenza BERGAMO STEZZANO ALBINO Via Guglielmo D’Alzano, 3/5 (angolo Viale Papa Giovanni XXIII) Centro Commerciale “LE DUE TORRI” Via Guzzanica Centro Commerciale “VALSERIANA CENTER” Via Marconi CORTE FRANCA (BS) Centro Commerciale “LE TORBIERE” Via Roma Tel. 035 4284472 Tel. 035 4379379 Tel. 035 754535 Tel. 030 9826416 PROSSIME APERTURE: TREVIGLIO - VILLA D’ALME’ *Promozioni valide con la tessera CareDENT.