Meno trasporti in montagna 1

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Meno trasporti in montagna 1
Provincia 33
L’ECO DI BERGAMO
MARTEDÌ 20 SETTEMBRE 2016
Nuovi tagli alla montagna
Spiazzi resta senza pullman
Gromo. Già tolti a giugno, a luglio e agosto pagati dal Comune
La scoperta di una mamma: corse azzerate da ottobre. «Una beffa»
GROMO
MARTA TODESCHINI
Essere pochi è una
colpa? Vivere in montagna un
handicap? Purtroppo sempre
più spesso pare di sì e da Gromo si leva un grido d’allarme
che sa di amarezza, la delusione di scoprire «l’ennesima
beffa ai danni di una frazione
montana ad alta vocazione turistica che, soltanto per questioni di numeri, viene di fatto
isolata».
E ad essere colpiti sono tutti i 300 residenti: studenti
(una quindicina), lavoratori,
anziani, ma anche i turisti abituati a raggiungere Spiazzi di
n Sab ripristina 4
coppie di corse «in
via sperimentale»
ma solo sino alla
fine del mese
n Il sindaco Riva:
una sforbiciata del
100 per cento che
non possiamo
che condannare
Gromo in pullman. Che da ottobre non ci saranno più. Zero:
«Un taglio del 100 per cento
che non possiamo che condannare», afferma il sindaco
Sara Riva, infastidita anche
dalle modalità con cui sono
stati attuati i tagli: «Senza alcuna comunicazione».
Scoperto per caso
A Gromo succede, infatti, che
l’azzeramento delle corse dal
capoluogo a Boario Spiazzi (7
chilometri circa) e viceversa
venga scoperto per caso: «È
stata una mamma a riferircelo
– spiega Riva –: recatasi a Clusone per comprare l’abbonamento al figlio che frequenta
le scuole superiori a Gazzaniga, si è vista rispondere che
non ci sono pullman per gli
Spiazzi. Di più: abbiamo poi
scoperto che la decisione era
già stata presa a maggio, mese
nel quale la Sab ha inoltrato la
richiesta di pagamento del
tesserino per gli studenti».
Tre euro da sborsare per il
cartellino con sopra foto e dati
personali, oltre alla corsa utilizzata: una garanzia che il servizio sarebbe stato garantito,
ripristinando uno stato di fatto che i gromesi avevano visto
vacillare anche lo scorso anno.
Invece.
«Lo scorso mese di giugno
già erano state soppresse le
corse – continua il sindaco – e
il Comune aveva fatto presente sia alla Sab sia alla Provincia
che, comunque, gli abbonamenti erano stati pagati sino
alla fine dell’anno scolastico».
Una «sorpresa» che sapeva di
deja vù: «Già nel 2015 era successa la stessa cosa e già allora
era partita la nostra contestazione del fatto e delle modalità, ovvero senza alcuna comunicazione».
Cominciano quindi telefonate e richieste di incontro in
Provincia «e ci rispondono
che sarebbero intervenuti sulle corse a basso utilizzo. Ma i
comuni di montagna saranno
sempre penalizzati!», fa notare Riva. Con la soppressione
delle corse per Spiazzi Boario
a giugno, per i restanti mesi
estivi è stato il Comune a metter mano al portafogli, garantendo il servizio. «A settembre
speravamo proprio in un ritorno alla normalità, ma non
ci è giunta alcuna comunicazione».
Questo fino alla mamma
che ha – suo malgrado – scoperto il taglio integrale dei
pullman che obbligano così i
300 abitanti della frazione a
muoversi con mezzi propri.
In casa con sei cani, multa
da tremila euro: spazi abusivi
Albino
L’attività in un appartamento
a Comenduno. Blitz di vigili,
Asl e volontari del Noita.
Sequestrati tre animali
Ospitavano in un appartamento sei cani, trasformando di fatto l’abitazione in
un ricovero non autorizzato per
animali. Una situazione che è
costata salata ai proprietari di
casa visto che hanno rimediato
una sanzione di tremila euro.
Tutto è accaduto a Comenduno di Albino dove venerdì
scorso hanno effettuato dei
controlli la polizia locale insieme all’Asl di Albino e ai volontari dell’associazione Noita, Nucleo operativo italiano tutela
animali.
L’operazione è scaturita in
seguito ad alcune segnalazioni
di cittadini. Gli agenti della polizia locale hanno così individuato una sorta di «pensione canina», pubblicizzata anche sui social network ma senza alcuna
autorizzazione. L’attività quindi proseguiva da diverso tempo:
i proprietari affidavano i cani in
custodia a una coppia di ventenni del paese, entrambi con un lavoro, per un periodo limitato di
Caccia, stagione sottotono
Cinque illeciti all’apertura
La prima
Si riduce il numero dei
cacciatori, 400 tesserini
in meno ogni anno.
E la fauna è diminuita
Una stagione venatoria «sottotono»: così la definisce il vicecomandante
della polizia provinciale Pietro Bergamelli alla luce dei
dati dei controlli di domenica. Per la prima volta dopo di-
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versi anni non è stata emanata una comunicazione ufficiale dell’azione della polizia:
anche questo è un effetto della riorganizzazione del servizio di vigilanza ittico venatorio passato sotto la competenza della Regione.
Nell’arco della giornata,
che ha visto impegnati dall’alba al tramonto undici
agenti e numerosi volontari,
divisi in dieci pattuglie, sono
stati 74 i cacciatori fermati:
cinque gli illeciti amministrativi con il sequestro di un
capo.
«Numeri bassi che rispecchiano la riduzione dei cacciatori, ogni anno più sensibile. E poi, si prevedeva pioggia: così molti hanno preferito rimanere a letto. Molti ormai pensano che non valga
più la pena continuare a cacciare. Si parla di 400 tesserini
in meno ogni anno a fronte di
circa 12-13 mila cacciatori
«Dopo nostre insistenze sono
state inserite quattro coppie
di corse, due al mattino e due
nel primo pomeriggio, “in via
sperimentale”, fino al 30 settembre». E poi? Poi stop, niente bus, è deciso, come conferma il database di Bergamo
Trasporti, dove anche ieri la
località montana non compariva.
«Servizio di tutti»
Inevitabile il malumore in paese perché, come fa notare il
sindaco, «ci hanno tolto un
servizio pubblico che è a servizio di tutti, non solo degli studenti». Quanto a loro, Riva
precisa che «è chiaro che, se
non ci sarà una svolta, l’amministrazione comunque garantirà il trasporto per gli studenti delle scuole».
Dall’azienda di trasporto
locale replicano: «Il Comune
aveva già fatto presente i disagi in Provincia – spiega Giovanni Piccinni, direttore
d’esercizio Sab –. Via Tasso
aveva risposto che la linea sarebbe stata soppressa, quindi
era al corrente. D’altronde
l’utenza era poca e si tratta comunque di un trasporto interno al paese, che spetta al Comune».
La frazione degli Spiazzi di Gromo rimane senza pullman
Colere
Jeep nella scarpata: salvo
Brutta avventura ieri pomeriggio
per un settantenne bresciano: con
la sua auto è finito fuori strada al
Passo della Presolana ed ora si
trova ricoverato all’ospedale
cittadino Papa Giovanni XXIII per
le ferite e i traumi riportati. Non è
però in pericolo di vita.
L’incidente è accaduto attorno alle
13,30 nel territorio comunale di
Colere. L’uomo, un settantenne di
Darfo Boario Terme, si era da poco
lasciato alle spalle il passo della
Presolana per scendere verso la
valle di Scalve. Nell’affrontare uno
dei primi tornanti ha perso il
controllo della propria vettura, una
jeep Suzuki Vitara, che è finita
fuori strada nella scarpata sottostante. Il volo, di un paio di metri,
fortunatamente è stato attutito e
fermato dalla fitta vegetazione. A
evitare il peggio ha contribuito
anche la bassa velocità. Sul posto il
112 dell’Areu ha fatto intervenire
l’eliambulanza decollata da Bergamo, un’autoambulanza dei Volontari della Presolana, i vigili del
fuoco e i carabinieri di Clusone.
L’uomo è stato soccorso e medicato
prima di essere issato a bordo
dell’eliambulanza e portato in
ospedale a Bergamo, dove è arrivato in codice giallo. G. AR.
tempo. Il problema era che l’attività veniva svolta nella casa
(50-70 metri quadrati) dove i
giovano abitavano: gli spazi sono risultati non idonei per il benessere degli animali. La coppia
dovrà così pagare una sanzione
di oltre tremila euro per esercizio abusivo di rifugio non autorizzato.
Nelle scorse settimane erano
arrivate diverse segnalazioni ai
volontari del Noita. Testimoni
hanno raccontato di aver visto
dei cani rinchiusi in un angusto
sottoscala e così venerdì è scattato il blitz. Nell’abitazione a
Comenduno sono stati trovati 6
cani di razza (pitbull, carlino e
bull terrier), alcuni sprovvisti di
Un blitz della polizia locale
microchip e documenti.
La polizia locale ne ha sequestrati tre per approfondirne la
provenienza e per questioni di
carattere fiscale. I tre animali
sono stati ospitati nel canile di
Albino, mentre gli altri sono rimasti ai gestori della casa in cui
si trovavano. Sembra che i tre
cani sequestrati provenissero
da associazioni che si occupano
di animali con sede nel Sud Italia. Al momento non è chiaro il
motivo per cui fossero stati portati nel rifugio di Comenduno.
Va detto che nella perquisizione di venerdì la polizia locale
non ha riscontrato anomalie di
carattere igienico sanitario degli ambienti.
bergamaschi» dice il vicecomandante Bergamelli. Pochi,
se si considera che solo 20 anni fa erano 34-36 mila. In Italia negli ultimi 45 anni si è
passati da 2,7 milioni di cacciatori a 700 mila.
Le doppiette stanno ormai
diventando una specie in via
di estinzione: «Si può proprio
dire così – commenta Bergamelli –. Sono cambiate le
condizioni dell’ambiente con
conseguente diminuzione
della fauna. Le ragioni sono
tante:
cementificazione,
agricoltura estensiva di monocolture, utilizzo di fitofarmaci. Inoltre la normativa regionale, che recepisce quella
europea, è sfavorevole al tipo
di caccia, quella ai piccoli uc-
celli migratori, che si pratica
in Lombardia».
Nella giornata di domenica
si è verificato un episodio
particolare: «In alta Valle Seriana è stato trovato un cane,
di razza pincher, che sembrava fosse stato colpito da una
fucilata; l’autopsia ha rivelato che invece era stato vittima di un cane randagio».
Una novità di quest’anno
riguarda l’introduzione di
rimborsi per capi uccisi illegalmente: 500 euro per la lepre, mille per il cinghiale,
200 per un fagiano, 3.000 per
un capriolo.
«Sono sanzioni accessorie,
applicabili anche se si sbaglia
in modo colposo. Finirà che
la caccia sarà un’attività per
ricchi, da praticare all’estero», spiega Bergamelli, da 18
anni vicecomandante e ora
responsabile dei 20 uomini
della polizia provinciale,
«salvati» da Regione Lombardia.
«La Provincia di Bergamo
ha ritenuto non fossimo figure da inserire nelle funzioni
fondamentali. Ora siamo in
una fase transitoria in attesa
di approvazione di bilancio e
esito del referendum. Siamo
passati da 37 agenti operativi
sul territorio e 5 amministrativi a 20 agenti, di cui 5 devono stare in ufficio. Il problema più grosso è la mancanza
di risorse economiche: non
possiamo rinnovare vetture o
anche solo le divise».
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