Sviluppo della comunicazione verbale

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Sviluppo della comunicazione verbale
di ANGIOLA MARIA SCIBONA - Audioprotesista
Diplomata presso l'Università degli Studi di Milano
SEDE DI LODI: Via Gaffurio,42 - 26900 LODI - TEL.0371 49 58 85
SEDE DI MILANO: Via Predabissi,3 - 20131 MILANO - TEL.02 28 29 27 5
TERAPIA PROTESICA E RIABILITATIVA DELLA SORDITÁ
Vediamo come avviene lo sviluppo
della comunicazione verbale:
ETA’
COMPRENSIONE
PRODUZIONE
0-3 MESI
Reagisce a rumori intensi
Si calma quando sente la voce materna
Sorride alla vista della mamma e dei familiari
Piange quando ha fame o ha un malessere
Borbotta emette suoni gutturali, sospiri
Produce qualche suono vocalico
3-6 mesi
Sussulta o piange a rumori intensi
Interrompe la sua attività in presenza di suoni o parole
Localizza una fonte sonora girando il capo gira la testa verso il lato di
provenienza del suono
Si calma e si acquieta sentendo la voce della mamma
Ride e si agita quando sente la musica
Reagisce alla preparazione della “pappa”
Inizia a comprendere alcune intonazioni (es. rimprovero, complimento ecc.)
Emette sospiri, gridolini, borbottii
Piange in modo differenziato (dolore, disagio, fame ecc.)
Produce suoni vocalici
6-9 mesi
Cerca la sorgente dei suoni familiari
Sembra ascoltare la conversazione fra adulti e presta attenzione ai rumori
Si diverte con giochi sonori
Sembra riconoscere parole come ciao mamma papa
Riconosce e risponde al suo nome
Sembra comprendere dalla voce intonazioni amichevoli o di rimprovero
Incomincia a comprendere il “no”
Ripete 4-5 volte una sillaba (lallazione)
Sembra giocare nel produrre suoni
Imita ciao con la mano
Usa vocali
Inizia a produrre qualche suono consonantico (P. B, M)
9-12 mesi
Gira testa e spalle verso la sorgente sonora
Reagisce al suo nome
Reagisce a suoni familiari (telefono, campanello ecc)
Comprende ordini semplici (dammi, prendi ecc)
Sembra riconoscere il nome di alcuni oggetti comuni e dei componenti della
famiglia
Mostra interesse algli oggetti nel caso in cui vengano nominati
Aumenta la lallazione e può sembrare come se stesse realmente parlando in
quanto varia l’intonazione e l’intensità della voce
Si diverte ad imitare suoni, versi di animali sillabe
Incomincia a rispondere con vocalizzo se chiamato per nome
Scuote la testa per indicare “si” o “no”
Produce le prime parole (mamma papa)
Ride molto, fa ciao gioca a battere le mani
Imita il bacio
Oltre alle vocali riesce a produre P,B,M,T,D
12-18 MESI
Capisce, “no”, qualche parola, brevi frasi e ordini semplici
Comprende semplici richieste a cui può rispondere con cenni del capo
Dà un giocattolo su richiesta
Si muove aritmicamente al suono della musica
Ama ascoltare brevi storie, filastrocche canzoncine
Inizia la vera comunicazione
Imita parole familiari
Dice mamma papa qualche altra parola e tenta di denominare gli oggetti
Usa sequenze di quattro o più sillabe senza significato reale ma con una
struttura melodica tipica delle frasi dell’adulto
Ama riprodurre suoni e rumori degli oggetti e i versi degli animali
Parla anche solo davanti ad uno specchio e ai giocattoli
Pronuncia le consonanti M N P B T D C G
18-24 MESI
Su richiesta verbale sceglie e prende oggetti
Indica alcune parti del corpo
Comprende semplici richieste (dov’è la palla?), ordini semplici (prendi la palla)
e il significato di molte parole
Conosce l’idea di categoria (la mela è un alimento, il cane un animale ecc)
Comprende molte più parole di quelle che produce
Usa frasi di due parole
Può usare una parola per esprimere più di un significato (parola-frase) ad
esempio acqua può significare ho sete ma anche guarda l’acqua
Dice almeno 50 parole anche se non correttamente articolate
Le parole prodotte sono quasi tutte composte di due sillabe
Il suo linguaggio è poco comprensibile agli estranei
Pronuncia i fonemi M N P B T D C G F V
24-30 MESI
Su richiesta scegli un oggetto tra 5
Comincia a comprendere la differenza tra “tu” e “io”
Indica su comando varie parti del corpo
Comprende molte frasi complesse (quando arriva papa ti porta ai giardini)
Si diverte ad ascoltare semplici storie illustrate
Usa frasi di due-tre parole
Usa frasi negative (non vado, non voglio ecc)
Ripete frasi e parole sentite dall’adulto anche se non ne comprende il
significato
Comincia a chiedere “cos’è questo, dov’è” ecc.
Usa almeno 100 parole e più anche con più di due sillabe
Usa aggettivi, preposizioni, pronomi, avverbi
Oltre ai fonemi già usati compaiono L e S
30 – 36 mesi
Sembra comprendere la maggior parte di ciò che gli viene detto
Comincia a comprendere parole come dentro sotto sopra ecc.
Comincia ad identificare gli oggetti dall’uso (risponde a domande tipo con che
cosa mangi?)
Attribuisce significato ai numeri
Usa la frase contratta fatta di tre-quattro parole senza articoli e preposizioni
(bambino andata a casa)
Denomina i colori
Usa “io” al posto di “me”
Tende ad articolare le parole in modo esagerato
Ai fonemi si aggiungono CI GI Z
3-4 anni
Comprende una semplice storia
Esegue due istruzioni correlate (prendi… e dammi…)
Comprende il concetto di tempo (ora, dopo, d’estate ecc)
Localizza la sorgente sonora di un suono o di un rumore
Incomincia a capire frasi con preposizioni (metti il libro sotto la sedia)
Conosce il nome dei colori
Raggruppa per categoria semplici oggetti (animali, alimenti ecc)
Si esprime con frasi complete di 3-4 parole
Usa verbi al presente e passato
Usa verbi semplici, pronomi, aggettivi
Sa dire nome e cognome
Sa ripetere filastrocche e canzoncine
Sa raccontare un a storia
Parla spesso da solo
Chiede spesso “cos’è” anche se conosce già la risposta
Ha un vocabolario di circa 1000 parole
Ai fonemi già presenti si aggiunge R GL GN
4 5 anni
Esegue ordini anche se gli oggetti non sono presenti
Capisce “al mattino” “la sera” ecc.
Comprende i verbi al passato, presente futuro
Conosce la differenza tra singolare e plurale
Comprende “al lato” “in basso” “in mezzo” ecc.
Conosce l’uso di oggetti familiari (prendi quella cosa che serve per..)
Conosce la maggior parte dei colori
Le frasi sono complete e formate da 4-5 parole
Usa frasi complesse
Usa il passato prossimo (ho dormito ho mangiato ecc.)
È in grado di raccontare un esperienza recente
Chiede “perché” e “chi?”
Chiede il significato delle parole
Gli piace denominare le cose che vede
Incomincia ad usare il “perché” esplicativo (ho mangiato perché avevo fame”
Le parole usate sono 1500 circa
Conta fino a 5
Pronuncia tutti i fonemi anche se qualcuno con difficoltà
5-6 anni
Comprende la maggior parte di ciò che sente
Esegue tre istruzioni date contemporaneamente
Comprende concetti quali: in, sopra, sotto, di fronte a, dietro a, ecc)
Conosce i contrari (alto-basso, duro-morbido ecc.)
Raggruppa cose secondo la differenza e similarità
Apprezza l’umorismo
Si diverte ad ascoltare favole
Comincia a capire destra e sinistra
Segue la trama di storie televisive
Le frasi sono complesse e formate da più parole
Usa verbi al passato presente futuro
Possiede una grammatica che si avvicina a quella dell’adulto
Il suo linguaggio è comprensibile al 90% agli estranei
Pone molte domande
Definisce gli oggetti per il loro uso (con la forchetta si mangia con la palla si
gioca ecc)
È in gradi continuare una conversazione se le parole non sono molto difficili
Sa dare definizioni e spiegazioni
Pronuncia correttamente tutti i fonemi tranne rare eccezioni
Riflettiamo soffermandoci un momento sulla tabella appena esposta.
Appare evidente il ruolo fondamentale dell’orecchio nell’evoluzione della
produzione e comprensione linguistica.
Fin dai primi giorni di vita si innesca un gioco causa-effetto tra le stimolazioni
uditive, le risposte del neonato, il rinforzo da parte dell’adulto, l’organizzazione
di queste risposte sempre più complesse.
Si evince come l’inizio di questo “gioco” trovi nella stimolazione uditiva un
veicolo essenziale. Alla nascita l’orecchio è come una porta aperta a tutti i
suoni dell’ambiente, molto velocemente i suoni che entrano da questa porta
vengono organizzati, scelti, suddivisi in categorie grazie all’azione della via
centrale uditiva, della corteccia uditiva e delle varie aree del cervello che
intervengono in questo fantastico complesso meccanismo. La stimolazione
ambientale, lo stesso auto-ascolto agiscono da rinforzo, aumento della
produzione e organizzazione sempre più complessa delle produzioni.
Un mancato funzionamento dell’organo dell’udito ostacola evidentemente
questo delicato e complesso processo perciò essere in grado di conoscere già
dai primi giorni di vita del bambino se l’organo dell’udito presenta delle
alterazioni riveste una importanza fondamentale perché ci dà la possibilità di
agire così precocemente da garantire che lo svolgimento delle fasi di sviluppo
della comunicazione linguistica e l’utilizzo dell’organo dell’udito stesso segue le
fasi “fisiologiche”.
Quanto prima si agisca quanto più l’organizzazione delle informazioni sonore
esterne vengono organizzate per un loro corretto utilizzo. La diagnosi tardiva
rende tutto molto più faticoso per il bambino, avvicinarlo dopo i 9 mesi
all’ascolto dell’ambiente vuol dire che da allora deve cominciare a capire ciò
che sente nella gran confusione dei segnali sonori che gli arrivano
improvvisamente tutti in gran massa e indistinti. Fermiamoci un attimo ad
ascoltare ciò che avviene in questo preciso istante attorno a noi: c’è il rumore
di sottofondo , qualcuno che parla, noi intanto stiamo leggendo e magari c’è la
televisione accesa. Il nostro cervello automaticamente però sta facendo una
scelta, cioè sta scegliendo di concentrarsi su questa lettura nonostante
all’orecchio stiano arrivando segnali anche forti. Non sottovalutiamo dando per
scontato tutto ciò, questo è il risultato di un lavoro che è iniziato quando siamo
nati, lavoro di scelta complesso ma per il quale in qualche modo “siamo
predisposti” a patto che siano efficienti le strutture che ne sono alla base, gli
strumenti. Il bambino ipoacusico che viene a contatto con il mondo sonoro da
un giorno all’altro grazie ad un intervento di protesizzazione ha un lavoro
enorme da fare … glielo rendiamo certamente più semplice anticipando
l’intervento.