LA PRIMA INFANZIA LO SVILUPPO DEL LINGUAGGIO
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LA PRIMA INFANZIA LO SVILUPPO DEL LINGUAGGIO
LA PRIMA INFANZIA LO SVILUPPO DEL LINGUAGGIO 1 Comunicazione verbale La capacità specificamente umana di comunicare verbalmente implica due tipi di competenze: • linguistiche, capire e produrre frasi significative e formate secondo le regole grammaticali • comunicative, abilità di usare le frasi in modo appropriato al contesto Una lingua è un sistema formato da: • poche decine di fonemi, unità minime prive di significato, la cui combinazione dà origine a • decine di migliaia di morfemi, unità più grandi dotate di significato, combinabili secondo regole in • un numero infinito di frasi Æ discorsi o testi 2 Controversia natura-cultura A 4-5 anni un bambino ha già un dizionario o lessico mentale di migliaia di parole, con informazioni su pronuncia, significato, categorie grammaticali; è già in grado di formare frasi in base a una sintassi. Come mai? Cultura: Skinner Il linguaggio si apprende tramite modellaggio, imitazione, rinforzo come ogni altra forma di apprendimento (teoria oggi superata) Natura: Chomsky Principi universali innati comuni a ogni lingua Parametri variabili specifici per ogni lingua, che il bambino apprende tramite fissazione dei parametri (oggi teoria della modularità) 3 Costruttivismo Approccio che accomuna teorie diverse; esse concordano sul fatto che l’acquisizione del linguaggio si basa sull’integrazione di strutture sottese ad altre abilità cognitive. Nella sintesi di Elisabeth Bates e Virginia Volterra: teoria della modularità Il linguaggio viene acquisito e mantenuto grazie a una speciale facoltà indipendente dalle altre facoltà mentali Filogeneticamente, è il risultato di una improvvisa comparsa o mutazione t. cognitivista-funzionalista Il linguaggio viene acquisito e mantenuto mediante processi che condivide con altri domini Filogeneticamente, si è evoluto gradualmente da abilità preesistenti 4 Alle basi dello sviluppo fonologico Capacità di • distinguere suoni linguistici (pochi giorni) • produrre suoni linguistici (mesi e anni) Gli ostacoli alla produzione di suoni linguistici nel neonato sono: – immaturità del tratto vocale – scarso controllo dei movimenti degli organi coinvolti nella fonazione, che dipende dalla maturazione del sistema nervoso centrale e dall’esercizio – insufficiente memoria di lavoro (ricordare e riprodurre l’esatta sequenza di suoni): certe parole vengono pronunciate male ancora a 5-6 anni 5 Sviluppo fonologico Periodo prelinguistico –prime settimane: suoni vegetativi –2 mesi: vocalizzazioni non di pianto (la varietà aumenta intorno ai 4 mesi) –7 mesi: lallazione canonica –10-12 mesi: lallazione variata Periodo linguistico (1-3 anni) –prime parole con frequente imitazione ma errori tipici Ripetizione sillaba iniziale, omissione del resto cheché caffé Cancellazione sillabe non accentate nana banana Semplificazione della struttura sillabica tega strega Eliminazione di consonanti atto gatto Sostituzione di consonanti tole sole A tre anni la maggior parte dei bambini italiani padroneggia tutti i fonemi della nostra lingua 6 Comunicazione preverbale e verbale Nelle interazioni adulto-bambino vi è un’alternanza dei turni simile a una conversazione • Pseudodialoghi: – fin dalla nascita la madre utilizza le pause spontanee del bambino durante la suzione per parlargli o coccolarlo – al di fuori dell’alimentazione, le madri utilizzano i momenti di attenzione per parlare all’infante oppure per imitarlo • Verso la fine del primo anno i bambini sembrano aver acquisito la regola dei turni 7 Le comunicazione nel primo anno Tipo di comunicazione Descrizione Esempi Preintenzionale Movimenti e suoni senza intenzioni (0-8 mesi) comunicative Cercare di afferrare un oggetto senza guardare la madre Intenzionale (8-12 mesi) Movimenti e suoni con intenzioni comunicative (solo richieste e dichiarazioni) Indicare un oggetto guardando il padre ed emettendo dei suoni Linguistica (12+) Uso di parole e frasi (olofrasi). Compaiono anche domande, risposte e saluti. Dire ripetutamente cotto finché la madre non offre il biscotto 8 Il contributo degli adulti Secondo Bruner gli adulti svolgono una funzione di sistema di supporto per l’acquisizione del linguaggio senza la quale non si attiverebbero i processi postulati da Chomsky • motherese o baby talk: linguaggio più semplice ed enfatico fonologia pronuncia chiara, toni acuti, accentuazione morfologia, sintassi parole brevi, frasi ben costruite, paratassi semantica vocabolario limitato, riferimenti concreti pragmatica richiamo attenzione, domande, ripetizioni • ripetizione ed espansione delle espressioni del bambino stesso 9 Lo sviluppo del lessico Attorno ai 12 mesi il bambino entra nella fase del lessico emergente • Protoparole (non corrispondono a parole dell’adulto) • Molti gesti comunicativi • Prime parole: – – – – soprattutto sostantivi articoli, preposizioni e pronomi sono assenti molto legate a specifici contesti parte integrante delle azioni in corso • Inizialmente sono molte più le parole capite di quelle prodotte 10 I significati delle prime parole • Le prime parole dei bambini denotano un livello di categorizzazione di base (ad es. “gatto” prima di “animale” o “siamese”) • Nell’uso che fa il bambino della parola ci può essere una sovraestensione (ad es. “cane” per tutti i quadrupedi) o una sottoestensione (ad es. “cane” solo per il proprio) del significato 11 Decontestualizzazione e referenzialità Quando le parole sono legate a contesti specifici e azioni in corso, non si può dire che il bambino le usi per riferirsi a categorie di oggetti e anche a oggetti non presenti. Quattro livelli di decontestualizzazione: Si usano le parole solo per accompagnare gli schemi d’azione Il bambino dice “papà” andando verso di lui Le parole servono anche per anticipare o ricordare gli schemi Il bambino dice “papà” subito dopo averlo lasciato Le parole possono designare gli schemi o persone che li utilizzano Il bambino chiama “papà” Le parole possono categorizzare nuove persone, oggetti o eventi Il bambino dice “papà” indicando un uomo 12 L’esplosione del vocabolario E’ una rapida acquisizione di parole nuove attorno ai 18 mesi Sembra facilitata dal fatto che l’uso di molte parole è accompagnato da definizione ostensiva; tuttavia non potremmo capire a che cosa si riferisce tale definizione se non ci fossero dei principi che guidano il bambino Secondo E. Markman essi sono costituiti da tre vincoli (constraints) V. dell’oggetto intero La parola si riferisce alla totalità dell’oggetto e non alle sue parti V. tassonomico La parola denota la categoria V. dell’esclusione reciproca Ogni cosa ha un solo nome 13 Sviluppo morfosintattico • All’inizio i bambini pronunciano una parola per volta • Intorno ai 18 mesi due o tre parole di seguito guidate da relazioni semantiche: linguaggio telegrafico oppure fase presintattica • Tra i due e i tre anni gli enunciati di due parole diventano più frequenti e diminuiscono quelli di una parola. Compaiono preposizioni, articoli, congiunzioni, avverbi • Entro i tre anni e mezzo la maggior parte dei bambini sa ripetere correttamente una frase pronunciata da un adulto 14 Le spiegazioni dello sviluppo del linguaggio L’acquisizione del linguaggio include abilità specifiche + abilità di altri domini Le abilità linguistiche si combinano con quelle sociali e con tutta la vita mentale, poiché i significati delle parole sono concetti (rappresentazioni del mondo, di noi stessi) Fattori che intervengono secondi i costruttivisti: • interazioni con gli adulti • sviluppo di abilità cognitive generali per dominio • conoscenze sul mondo • interazione tra varie abilità linguistiche Obiezioni dei nativisti: • le abilità cognitive e sociali non sono determinanti • periodi critici per l’acquisizione del linguaggio • aree cerebrali deputate alle funzioni linguistiche • alcune menomazioni colpiscono solo capacità linguistiche 15