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Analisi degli errori e potenziamento 11 aprile 2016 - Logopedista Dott.ssa Tiziana Begnardi 1 Programma Potenziamento: cos’è, a chi è destinato e quali sono i contenuti Qualche “consiglio tecnico” Errori più frequenti a metà della I° primaria Esercitazione sugli errori fonologici Esercitazione su casi clinici La valutazione della metafonologia: il test CMF Esempi di somministrazioni La teoria della granularità 2 Il Potenziamento 3 Il potenziamento COSA USARE: materiali studiati su concetti chiari, specifici per una singola abilità COME: poco ma spesso; evitare il sovraccarico! QUANDO: prima dei compiti o di altre attività di classe CHI: tutti i bambini 4 Linguaggio orale Metafonologia (intervento preventivo!) Ipotesi del bambino prescolare Linguaggio scritto Istruzione formale alla letto-scrittura (potenziamento) 5 Il potenziamento La tipologia dell’intervento varia in relazione all’eterogeneità dei profili funzionali e di sviluppo. Di conseguenza gli interventi possono essere: Preventivi Mirati al potenziamento di un’abilità Interventi preventivi Sono tutti quegli interventi mirati ad un’identificazione precoce dei fattori di rischio e, in generale, ad un rafforzamento delle abilità (soprattutto metafonologiche) propedeutiche all’acquisizione della lingua scritta e ad un suo uso efficiente. Questi interventi possono essere messi in atto in qualunque momento: alla scuola dell’infanzia e durante il processo di acquisizione della letto-scrittura, durante il primo anno della scuola elementare. Interventi preventivi Possono essere svolti come attività di screening: • sull’intera popolazione pre-scolare (nell’ultimo anno della scuola dell’infanzia) e scolare (nella prima classe della scuola primaria) …o più limitatamente • su popolazioni “a rischio” (come ad esempio, bambini con pregresso ritardo del linguaggio, o bambini con una familiarità accertata per il disturbo). Interventi preventivi: obiettivi Lavoro mirato e tempestivo sui pre-requisiti dell’apprendimento della lettoscrittura Prevenzione (parziale) dell’insuccesso scolastico Prevenzione di eventi negativi (frustrazione, autosvalutazione, inadeguatezza) il potenziamento E’ importante considerare che, nonostante la presenza di fragilità legate ai fattori predittivi non rappresenti di per sé l’esistenza del disturbo, essa contribuisce ad aumentare la probabilità di manifestare in epoche successive una difficoltà specifica relativa agli apprendimenti (Istituto Superiore di Sanità, 2011) Ad esempio, bambini che presentano ancora alterazioni fonologiche dopo il compimento dei 4 anni d’età, hanno l’80% di probabilità di sviluppare DSA (Bishop 1992, Stella 2004) 10 destinatari Fra le ricerche italiane, sono da evidenziare alcuni studi che hanno dimostrato come i training sulle abilità metafonologiche, effettuati durante l’ultimo anno della scuola dell’infanzia e durante il primo anno della scuola primaria, siano risultati efficaci sia per i bambini a rischio DSA sia per bambini a sviluppo tipico (Pinto, 2003; Dilorenzo et al., 2011; Franceschi, Savelli e Stella, 2011; Zanchi et al., 2012; Contadin, 2014; Ripamonti, Cividati e Russo, 2014; Giovagnoli et al., 2015). 11 destinatari In particolare ne traggono maggior beneficio: I bambini con DSL: questi bimbi non hanno la possibilità di elaborare ipotesi metalinguistiche in epoca prescolare, poiché impegnati a risolvere problematiche connesse alla comprensione e produzione del linguaggio nei suoi singoli aspetti I bambini bilingui 12 contenuti Nella pianificazione degli interventi di potenziamento è importante tener conto della natura complessa delle abilità prerequisito, intervenendo e supportando sia le abilità metafonologiche e fonologiche direttamente coinvolte nell’apprendimento della letto-scrittura, sia le abilità cognitive quali la percezione visiva, le abilità attentive e la memoria verbale. 13 contenuti La memoria fonologica e le abilità metafonologiche sono considerabili come competenze differenti appartenenti a diversi domini cognitivi (Gathercole e Baddeley, 1990), che intervengono in modo differente nell’apprendimento della lettura. 14 contenuti I bambini che non hanno sufficientemente sviluppato le competenze metafonologiche hanno difficoltà ad operare la decodifica in modo semiautomatico: impiegando così tutte le energie per decodificare il testo, non riescono a comprenderlo correttamente. 15 Suggerimenti per Agevolare i bimbi in Difficoltà…e non solo Come agire in classe Far sedere il bimbo vicino alla cattedra Possibilmente, accanto ad un bimbo più abile Rivolgergli frasi semplici, coordinate (difficoltà di comprensione) Non dare una serie troppo lunga di ordini (difficoltà di attenzione) Catalizzare l’attenzione Promuovere la partecipazione attiva Elogiare l’impegno e le piccole conquiste Come agire in classe Puntare alla comprensione del contenuto, più che alle modalità di realizzazione Lasciare a disposizione alfabetieri e griglie per il tempo necessario Non cambiare improvvisamente argomento durante la lezione. Cercare, laddove possibile, di anticipare o esplicitare gli argomenti con una scaletta scritta Usare tutte le possibili modalità comunicative e strumentali (verbale, gestuale, visiva, multimediale) Esplicitare il significato di nuovi termini per arricchire il lessico Consigli “tecnici” Dare il nome corretto alle lettere: /m/ e non “emme” Insegnare un solo carattere per volta, il corsivo dopo il raggiungimento della fase alfabetica Permettere ad ogni bimbo di usare la strategia a lui più adatta Assegnare pochi compiti, mirati: in 1° primaria mezz’ora al pomeriggio al massimo Lasciare la traccia fonologica in autodettatura Contare con le dita il numero di parole nelle frasi Aiutare le acquisizioni tramite strategie visive Dire insieme tutto ciò che si sa su un argomento prima di affrontarlo Consigli “tecnici” Insegnare ad analizzare le figure sul testo Nelle schede scritte al pc usare font senza grazie come il Trebuchet o l’Arial, e un’interlinea adeguata (1,5-2) Usare colori, adesivi, post-it per la memorizzazione di parole e concetti chiave Esagerare l’articolazione delle lettere No ai segnacci rossi sul quaderno! Segnare gli errori con un puntino a matita e permettere al bambino di correggere… controllo e correzione consapevole dell’errore come obiettivo primario autonomia evitare che gli errori vengano memorizzati! Analisi degli Errori più Frequenti in Scrittura a metà della I° primaria 22 gli errori fonologici Gli errori più frequenti in I° elementare sono gli errori fonologici: l’analisi fonologica della stringa non è avvenuta correttamente. Non è rispettato il rapporto fonema-grafema Scambio di grafema:: VANE per PANE:: il bambino non ricorda l’esatta corrispondenza fonema-grafema, e sceglie un grafema errato. Non è stabile né ricorrente. 2. Omissione/riduzione di grafema o sillaba:: BALNA o BANA per BALENA:: è dovuto alla difficoltà del bambino nel suddividere la parola in fonemi, pertanto alcune sillabe vengono omesse o rappresentate da un solo grafema. 1. gli errori fonologici 3. 4. Riduzione di dittongo:: MELE per MIELE:: è dovuto al fatto che l’articolazione di una semivocale ha una durata più breve rispetto a quella di una vocale, di conseguenza è meno percepibile Riduzione dello iato:: BULE per BAULE:: questo errore si riscontra più raramente, in quanto lo iato è costituito da due vocali di uguale durata (Il dittongo è formato da due vocali pronunciate con una sola emissione di voce; la prima vocale è sempre una I o una U. I dittonghi formano un’unica sillaba con struttura CVV. Lo iato si ha quando due vocali vicine vengono pronunciate separatamente, con distinte emissioni di voce; le due vocali appartengono a sillabe diverse con struttura CV-V. Si ha uno iato quando: Si incontrano tra loro le vocali a, e, o La prima vocale i oppure u è accentata) gli errori fonologici Riduzione di gruppi consonantici:: POTA per PORTA, STEGA per STREGA:: quando una consonante si trova accanto ad altre consonanti, è meno percepibile. Valutare se accade solo con alcuni gruppi consonantici o con tutti. 6. Inversione di grafema:: PREDE per PERDE:: è dovuto al fatto che il bambino si autodetta, a volte ripetutamente, la parola in modo sbagliato e nella scrittura non rispetta l’ordine corretto dei grafemi 7. Aggiunta di grafema o sillaba:: FARATE per FRATE:: il bambino non è in grado di rispettare l’ordine corretto dei fonemi, autodettandosi percepisce suoni non presenti nella sequenza corretta della parola 5. Esercitazione: gli Errori Fonologici 26 Luca: in difficoltà con i suoni semplici STIMOLO Possibili errori TUBO TUBO FILO VILO NEVE NEFE VITA VITA FARINA VARINA POLIPO POIPO TESORO TESONO CORONA CRONA 27 Luca: suoni semplici Luca scrive correttamente le parole bisillabe piane, ma commette errori di omissione di grafema e scambio di grafema nelle parole trisillabe piane Commette errori nella scrittura di parole costituite da sillabe semplici Spesso bambini che frequentano la classe prima primaria hanno difficoltà a mantenere la lunghezza della parola Lavoro sulla discriminazione di F-V 28 Sara: in difficoltà con i suoni nascosti STIMOLO Possibili errori PIANO PANO MAIALE MAILE BARCA BACA CALZE CAZE PORTO POTO BAMBOLA BABOLA TEMPORALE TEPORALE ALTALENA ATANENA 29 Sara: suoni nascosti Sara scrive correttamente le parole piane Commette errori fonologici nelle parole che presentano suoni nascosti, come i dittonghi e i gruppi consonantici eterosillabici L’errore più frequente è l’omissione Molto frequenti in classe I° primaria 30 Anna: in difficoltà con i suoni complessi STIMOLO Possibili errori SCALA CALA PASTA PATA SPINE PINE STIRARE SIRARE BARISTA BARITA CAPISCO CAPICO STRANO STANO FINESTRA FINESTA 31 Anna: suoni complessi Anna scrive correttamente suoni semplici e nascosti, ma ha difficoltà con i suoni complessi Riguardano i gruppi consonantici omosillabici La struttura è: CCV (S+consonante+vocale) CCCV (S+consonante+consonante+vocale) 32 Esercitazione: Casi Clinici 33 Caso clinico 1: Carlo Carlo frequenta la classe I° primaria Linguaggio comparso tardi prime parole circa a 20 mesi, eloquio poco comprensibile Fatica a ripetere correttamente parole difficili Ha difficoltà nel ricordare Parla male, mancano dei suoni Crea spesso neologismi nell’eloquio Fatica nell’associazione fonema-grafema Comprende ciò che gli viene detto, ma conosce poche parole 34 Caso clinico 1: cosa fare a scuola Carlo ha un disturbo fonetico-fonologico Come intervenire a scuola: Se ha difficoltà con la transcodifica, dare la possibilità di aiutarsi con un alfabetiere figurato Puntare sul visivo Nell’auto-dettato, insegnare ad esagerare l’articolazione delle parole e rallentare la produzione Sorvolare sugli errori della scrittura che rispecchiano le difficoltà nel parlare Non insistere con l’apprendimento mnemonico Incrementare il lessico Potenziamento della metafonologia globale poi analitica 35 Caso clinico 2: Emma Emma frequenta la classe I° primaria Linguaggio comparso tardi prime parole circa a 18 mesi Nel linguaggio spontaneo ha qualche difficoltà con i gruppi consonantici eterosillabici e omosillabici Fatica a comprendere ciò che le viene detto, spesso si ha la necessità di riformulare le frasi semplificandole Conosce poche parole Ha una memoria scarsa Le difficoltà di scrittura rispecchiano quelle linguistiche 36 Caso clinico 2: cosa fare a scuola Emma ha un disturbo misto del linguaggio Come intervenire a scuola: Potenziare la metafonologia globale esagerando l’articolazione delle sillabe che contengono gruppi consonantici, poi passare alla metafonologia analitica Usare frasi semplici e brevi per permettere la comprensione Mantenere viva l’attenzione, coinvolgerla ed elogiarla nei successi Strategie visive di apprendimento Casellari sillabici Coppie minime Favorire la narrazione Certificazione scolastica? 37 Caso clinico 3: Sara Sara frequenta la classe I° primaria E’ bilingue Comprende poco e conosce poche parole in italiano ma parla e comprende bene il marocchino È in Italia da due anni La gestione della bimba è affidata alla madre, che non conosce l’italiano Non ha frequentato la scuola dell’infanzia Frequenta la scuola coranica al sabato Nella letto-scrittura non riesce ad associare fonemagrafema 38 Caso clinico 3: cosa fare a scuola Sara è bilingue, ma non ha un DSL Come intervenire a scuola: Potenziare la metafonologia globale e analitica Sostenere l’acquisizione della lettoscrittura con strategie visive Promuovere l’aumento del lessico Incentivare la narrazione Mantenere viva l’attenzione, coinvolgerla Affiancarla in classe ad un bimbo la cui L1 è l’italiano Certificazione scolastica NO Corso di alfabetizzazione 39 Caso clinico 4: Stefano Stefano frequenta la classe I° primaria E’ bilingue Comprende poco e conosce poche parole sia in italiano che in moldavo È nato in Italia Ha frequentato due anni di scuola dell’infanzia I genitori vivono in Italia da 20 anni e hanno una buona rete sociale di parlanti italiani Nella letto-scrittura non riesce ad associare fonemagrafema 40 Caso clinico 4: cosa fare a scuola Stefano è bilingue, e ha un DSL Come intervenire a scuola: Potenziare la metafonologia globale e analitica Sostenere l’acquisizione della lettoscrittura con strategie visive Promuovere l’aumento del lessico Incentivare la narrazione Mantenere viva l’attenzione, coinvolgerlo Affiancarlo in classe ad un bimbo la cui L1 è l’italiano Certificazione scolastica SI 41 La Teoria della Granularità La teoria della granularità All’inizio degli anni 2000, la ricerca psicolinguistica ha evidenziato come i sistemi ortografici siano diversi sulla base della granularità, intesa come grado di corrispondenza tra i suoni del parlato e i segni dell’ortografia. La teoria della granularità Un sistema viene considerato trasparente quando ad ogni suono corrisponde un segno, cioè nei sistemi alfabetici. Il grado di trasparenza si riduce quando la trascrizione ortografica di un fonema richiede più di una lettera e il rapporto tra fonemi e lettere non è più 1:1 ma 1:2 come per il fonema /η/ che viene trascritto con due lettere (GN), o per il fonema /k/ che si riproduce in due modi diversi (C rapporto 1:1, o CH rapporto 1:2). La teoria della granularità Questa differenza dipende dalla difformità tra il numero di suoni di una lingua e il numero di lettere di ciascun alfabeto. Nell’italiano ci sono 30 fonemi che devono essere trascritti con 21 lettere. Il grado di trasparenza non può quindi essere perfetto, ma è certamente migliore di quello della lingua inglese, che ha 44 fonemi e solo 26 lettere a disposizione. La teoria della granularità Gli studiosi dei sistemi ortografici, sulla base del criterio della granularità, hanno costruito la seguente teoria: Nei sistemi regolari la lettura e la scrittura vengono acquisite in tempi più rapidi che nei sistemi meno regolari; Nei sistemi regolari la didattica più consona è quella sillabico-alfabetica; I bambini che imparano con i sistemi regolari commettono meno errori ortografici e di lettura. Quanti fonemi ci sono? CAMOSCIO CONIGLIO ELEFANTE GIACCONE CAGNOLINO SCHIACCIATA CAMOSCIO: kamo∫o 6 fonemi ELEFANTE: elefante 8 fonemi GIACCA: dƷ a k: a 4 fonemi CONIGLIO: koniλo 6 fonemi CAGNOLINO: kaŋolino 8 fonemi SCHIACCIATA: s k j a t∫: a t a 8 fonemi In breve… Il bambino che frequenta la scuola dell’infanzia comincia a rendersi conto spontaneamente del suo linguaggio, a giocare con le parole riuscendo ad individuare all’interno di esse le sillabe. A questa conoscenza si accompagna più tardi lo sviluppo delle abilità metafonologiche di tipo analitico, che serviranno nella scuola primaria per manipolare, segmentare, e fondere i fonemi che compongono le parole per poterle poi leggere e scrivere. Iniziare un training fonologico già prima dell’ingresso alla scuola primaria e prima dell’esposizione formale alle convenzioni del sistema alfabetico con finalità preventive, indirizzato allo sviluppo delle abilità metafonologiche, sembra portare notevoli successi (Savelli, 2008). In breve… Il lavoro della scuola primaria si deve svolgere in continuità con le finalità della scuola dell’infanzia; dal momento che la lingua italiana è costituita da un sistema a struttura ortografica trasparente e regolare, tutte le ricerche sono concordi nell’affermare che il metodo migliore per l’insegnamentoapprendimento della lingua scritta sia quello fonico-sillabico. In breve… Le modalità didattiche più efficaci sono quelle che, utilizzando approcci fonologici, metafonologici e attività graduate di decodifica, favoriscono l’acquisizione della struttura sillabica e fonologica delle parole. E’ fondamentale, quindi, saper utilizzare una didattica che: Sia graduale, ragionata e flessibile Tenga conto delle abilità e delle competenze dei bambini, dalle quali partire Sappia sviluppare competenze metafonologiche. Bibliografia Ferreiro, Teberosky (1985): La costruzione della lingua scritta nel bambino, Giunti Vio, Tressoldi, Lo Presti (2014): Diagnosi dei disturbi dell’apprendimento scolastico, Edizioni Erickson Tessoldi, Vio (2014): Il trattamento dei disturbi dell’apprendimento scolastico, Edizioni Erickson Mariani, Marotta, Pieretti (a cura di)(2012): Intervento logopedico nei DSA – La dislessia, Edizioni Erickson De Cagno, Ripamonti, Savelli (a cura di)(2013): Intervento logopedico nei DSA – La scrittura, Edizioni Erickson Mariani, Marotta, Pieretti (a cura di)(2009): Presa in carico e intervento nei disturbi dello sviluppo, Edizioni Erickson Collana “Le guide Erickson” (2013): Dislessia e altri DSA a scuola, Edizioni Erickson Meloni, Sponza, Kvilekval, Valente, Bellantone (2002): La dislessia raccontata agli insegnanti – 1, Edizioni Libri Liberi Meloni, Sponza, Kvilekval, Valente (2003): La dislessia raccontata agli insegnanti – 2, Edizioni Libri Liberi Berton, Lorenzi, Lugli, Valenti (2006): Dislessia Lavoro fonologico tra scuola dell’infanzia e scuola primaria, Edizioni Libri Liberi 52 Bibliografia Benso (2010): Sistema attentivo-esecutivo e lettura, Edizioni Il leone verde Brignola, Perrotta, Tigoli (2012): Sviluppare i prerequisiti per la scuola primaria, Edizioni Erickson Centra (2012): DSA e scuola dell’infanzia, Giunti scuola Siliprandi, Gorrieri (2013): Le difficoltà nell’avvio alla letto-scrittura, Giunti scuola Lo Presti (2015), Nostro figlio è dislessico, Edizioni Erickson Tressoldi, Cornoldi, Re (2013), Batteria BVSCO-2 per la valutazione della scrittura e della competenza ortografica, Giunti OS 53