Emoderivati, farmaci di ultima generazione e
Transcript
Emoderivati, farmaci di ultima generazione e
EMODERIVATI, FARMACI DI ULTIMA GENERAZIONE E PROSPETTIVE FUTURE Dr. Vincenzo Speciale FINO A META’ DEL XX SECOLO NON FU POSSIBILE DISTINGUERE TRA EMOFILIA A E B 1840 Primo trattamento di una emorragia in un emofilico fu la somministrazione di SANGUE INTERO (Lane) 1929 Uso del PLASMA (Paine e Steen) Anni ’40 -’50 Anni ‘70 Distinzione tra Emofilia A e B (Biggs R. et al., 1952) Distinzione tra Emofilia A e M. di von Willebrand (Zimmerman T.S. et al., 1971) 1965 Da un’osservazione casuale di laboratorio scaturì che quando il plasma sanguigno veniva scongelato lentamente, una porzione della frazione proteica si presentava come precipitato nel plasma Attivita’ di Fattore VIII Metodica per la preparazione di “crioprecipitati “ (Dalman P.R. & Pool J.G., 1968; Pool J.G. & Shannon A.E., 1965) La scoperta del crioprecipitato mise in condizione ogni banca del sangue di disporre di un prodotto terapeutico per l’Emofilia A, efficace e prontamente disponibile (Rock G., 1982; Surgenor D.M., 1978); Il plasma, dopo sottrazione di parte del fattore VIII, poteva essere utilizzato per altre indicazioni cliniche Anni ‘70 Concentrati di purezza intermedia mediante precipitazione frazionata VANTAGGI • Elevata potenza biologica; • Dicreta purezza; SVANTAGGI • Necessità di reperire donatori di sangue; • Reazioni indesiderate; • Trasmissione di malattie virali Anni ‘80 Concentrati di Fattore VIII altamente purificati per immunoaffinità e con efficace inattivazione virale VANTAGGI • Buona sicurezza verso patogeni; • Buona purezza; • Elevata purezza biologica. SVANTAGGI • Necessità di reperire donatori di sangue; Principali metodi di inattivazione virale • Pasteurizzazione (fase liquida 60° C, 10 ore); • Calore Umido (60° per 10 ore + 80° per 1 ora); • Calore secco (80° per 72 ore); • Calore secco (100° per 30 minuti); • Solvente/detergente; • Nanofiltrazione; In seguito Realizzazione di metodiche di purificazione sempre più raffinate e realizzazione di prodotti con un elevato contenuto di FVIII rispetto al contenuto proteico totale Prodotti plasmaderivati I prodotti da DNA ricombinanti 1970 1980: nascono numerose aziende Genentech, Amgen, Genetics Institute) per la produzione di proteine terapeutiche ottenute con tecnologia da DNA ricombinante. Insulina (Bristow A.F., 1993); tPA (Kaufman R.J. Et al., 1985); Fattori di crescita (Clark S.C. & Kamen R., 1987) Difficoltà iniziali connesse alla produzione del fattore VIII da DNA ricombinante • Dimensioni della molecola: 2332 amminoacidi; • Significative modificazioni post-traduzionali (glicosilazione e solfatazione); • La glicosilazione determina l’emivita della proteina nel circolo sanguigno; • La solfatazione dei residui tirosinici è importante per l’attivazione del fattore VIII da parte della trombina; • Il fattore VIII va incontro a proteolisi specifica durante il processo di secrezione/maturazione della proteina; • Il fattore VIII circola complessato al fattore von Willebrand Clonaggio del gene e produzione Genentech e Genetics Institute presentano al Meeting della “World Federation of Haemophilia” nel 1984 a Rio de Janeiro la sequenza del cDNA codificante per il Fattore VIII umano; 27 marzo 1987: fu sperimentato in un paziente con emofilia A il fattore VIII ricombinante presso l’Ospedale Chapel Hill dell’Università del North Caroline (NEJ – White G.C., 1989) Vantaggi dei prodotti ricombinanti • Eliminazione dei rischi associati alla trasmissione di agenti patogeni dal sangue dei donatori; • Non ci sono casi documentati di trasmissione di malattie infettive attraverso prodotti ricombinanti; • L’alto livello di sicurezza è dimostrato dall’uso prioritario nei bambini che non sono stati mai esposti a terapia sostitutiva (PUPs); • Non dipende dalle scorte di sangue donato né dalle restrizioni imposte ai donatori. Farmaci ricombinanti per l’Emofilia A Farmaci ricombinanti per l’Emofilia B BeneFIX (Nonacog alfa) TRATTAMENTO rFVIII e rFIX sono i prodotti raccomandati per i PUPs Gringeri A, 2005, Haemophilia. 11(6), 611 MASAC Recommendation #177 concerning the treatment of hemophilia and other bleeding disorders (Revised October 2006) www.hemophilia.org UKHCDO Advisory Committee: 2003, Haemophilia. 9(1), 1 Berntorp E: 1998, Haemophilia. 4(4), 425 Teitel JM: 1998, Haemophilia 4(4), 422 http://www.haemophilia.org.au/sitebuilder/knowledge/files/254/nhno154july2006.pdf Mauser-Bunschoten EP, 2001, Haemophilia. 7(1), 96. http://www.hemofiliaguipuzcoa.org/files/home/Recomendaciones%20Hemofilia.doc http://www.hemophilia.is/e_treatment.html http://www.haemophilia.org.nz/uploads/bloodline/TreatmentGUIDELINEFinalrevised March05.pdf FARMACI NEL TRATTAMENTO DELL’EMOFILIA A CON INIBITORE • Concentrati del Complesso Protrombinico Attivati (APCC); • Fattore VII attivato ricombinante (rFVIIa); • Fattore VIII porcino: al momento non disponibile ( è in sviluppo un prodotto ricombinante). •È la forma attivata del fattore VII della coagulazione del sangue, ottenuto mediante metodiche di ingegneria genetica •È stato sviluppato, negli anni 80, per la terapia degli episodi emorragici negli emofilici con inibitore rFVIIa 90 mg/Kg di peso corporeo in bolo endovenoso da ripetere ad intervalli di 34 ore per 1-4 volte ; Single dose: 270 mg/Kg di peso corporeo •Gli aPCCs hanno rappresentato la svolta, già negli anni 70, nella terapia degli episodi emorragici degli emofilici •Meccanismo d’azione poco conosciuto forse collegato al FXa o FII •Per la presenza di piccole quantità di FVIII sono stati associati ad una risposta anamnestica in oltre il 30 % dei pazienti1 APCC 50-100 U.I. /Kg di peso da ripetere eventualmente ogni 8-24 ore per 2-5 volte. E’ consigliabile evitare dosaggi superiori a 200 U.I. 1Negrier C, et al. Thromb Haemost 1997 • Fattori della coagulazione a lunga emivita; • Terapia genica. • TERAPIA GENICA; • FATTORI DELLA COAGULAZIONE A LUNGA EMIVITA FATTORI DELLA COAGULAZIONE A LUNGA EMIVITA • Inviduazione di una metodica efficace e sicura che permetta il prolungamento dell’emivita del Fattore VIII; • Utilizzo dell’acido polisalico o del polietilenglicole; Lo studio sul Fattore VIII long-acting dopo aver concluso la Fase I è stato bloccato in Fase II nel dicembre 2009 per motivi etici: non è stato raggiunto l’end-point primario, non è stata evidenziata un’importamte differenza rispetto al Fattore VIII ricombinante “normale”. • Initiates Phase II/III Trial New Recombinant Factor VIII Compound for Treatment of Hemophilia A; • PROTECT VIII is a multicenter, multinational, partially randomized, open-label trial evaluating the safety and efficacy of BAY94-9027 with different dosing frequencies in both prophylactic and on-demand treatment of bleeding in adults and adolescents with severe hemophilia A. The study will enroll 120 to 140 previously treated subjects (PTP) worlwide. Possible Technologies to Extend the Half-life of Proteins Genetic Mutation or Fusion • Mutation in protein drug • Immunoglobulin (Fc) fusion • Albumin fusion Advantages Potential Disadvantages • • • • • Interaction with other proteins aggravated • Reduced potency • Potential immunogenicity Established technique POP for complex proteins Provides the longest half-life Well defined product Advantages of Albumin as Fusion Partner • Present in circulation at high concentration (approx. 35-50g/l serum) • Protein with the longest half-life (approx. 20 d) • Known structure • Natural carrier molecule with no intrinsic activity • Fusion technically more efficient than with the Fc component of IgG • Low immunogenicity • POP of fusion established Hypothesis: + Coagulation factor limited half-life Albumin = Albumin long half-life Albumin fusion prolonged half-life Tecnologia genetica di Chatham Consentirà di studiare le nano particelle biologiche di Chatham TM (BNP): un avanzato adenovirus associato ricombinante (rAAV) che è alla base della terapia con tecnologia genetica e che ha già dimostrato il suo potenziale beneficio in un primo studio clinico pubblicato in articolo del 2011 sul New England Journal of Medicine. Consentirà, inoltre, l’evoluzione della terapia per lo sviluppo della generazione successiva di questa tecnologia con terapia genica Blood 2012 Jun 7 Role of bone marrow transplantation of correcting hemophilia A in mice. Follenzi A, Raut S, Merlin s, Sarkar R, Gupta S. Department of Pathology, Marion Bessin Liver Research Center, Albert Einstein College of Medicine, Bronx, NY 10461, USA “… To better understand cellular basis of hemophilia, cell types capable of producing FVIII need to be identified. We determined whether bone marrow (BM)–derived cells would produce cells capable of synthesizing and releasing FVIII by transplanting healthy mouse BM into hemophilia A mice.” …Grazie