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1 2 3 4 Aurelio Buletti Vecchio vizio di scrivere in estratto alla chiara fonte 5 6 a Giovanni Orelli e Antonio Rossi 7 8 BREVITÀ È UN LIMITE Parole come fossero sorprese, pattuglie di disperse pellegrine: non sanno, non avranno nessuna terrasanta di poema né santiago di inno. Al poeta dispiace, frammentario. 9 AUT AUT Talmente poco scritta sembra nuda, se scrivere è vestire, infagottata, se scrivere è spogliare. 10 PREFERENZA Poesia vorrebbe le parole sprovviste dell’incarico del postumo percettive soltanto della vita vivente. Tratti connessi di semplice luce per lo più mattutina se non ignari della Sorellastra da Essa districati. 11 P.G.R. Nella loro sostanza e nella forma le poesie si fanno da sole, per grazia ricevuta. E se fossero ex-voto, ingenui tentativi di trascrivere l’insistente prodigio? 12 O! O vita, cara vita, distesa per parole sulla carta, come burro sul pane, orco tempo ti mangia. 13 CONGIUNTIVI Di quanto le parole siano carne chi qui scrive sa poco e nemmeno gli è noto se vogliano si sappia oppure temano, se magari desiderino essere di puro spirito, se, al contrario, disdegnino e amino consistere. 14 RIMA INSISTITA Stendere anche l’opaco con nitore scrivere con fervore ma salvare l’enigma non farsi di certezza servitore. 15 IL SUO SCRIVERE Il poeta s’interroga su cosa sia il suo scrivere: forse è fede, o preghiera, di armoniosa sostanza, forse soltanto ornato, cornice di dipinto inconoscibile, forse amoroso cenno. 16 CI VUOLE UN BEL CORAGGIO O veramente superba pretesa di scrivere all’origine, rare magnifiche gocce di nuovo, o vera fede, singola speranza, amorevole orgoglio di non scrivere invano. 17 NETTARE, POLLINE Caro amore del ritmo dello scrivere bisognoso di immagini non sciocche: ape o vespa talvolta o altro insetto: nutrendosi promette qualche frutto. 18 PRECISAZIONE Il poeta non snobba la realtà, anzi cerca di dirne le apparenze. 19 UN CERTO AMORE Un certo amore per la nostalgia non è esterno ai poeti e ciò li fa parere scienziati dell’enigma dell’essenza. 20 SEMPRE VECCHIE DOMANDE Ma davvero il poeta valica l’apparenza? Ed essa è velo o manto o muro o unicum? 21 UNA CERTA FATICA Fa una certa fatica a combinare il poeta minore le sue quattro parole da cartiglia: sono poche e ribelli e sentono il richiamo del ronzio dei discorsi operosi. 22 VALUTAZIONE È talvolta un buon uomo il poeta minore e quasi ignoto. I vicini di casa non ne sanno lo sforzo creativo. Dicono: è gentile, premuroso, ma come… poco vivo. 23 CERTIFICAZIONE Noi poeti minori siamo scarni e modesti: stringiamo qualche pizzico di vita e pizzichiamo timidi la cetra. 24 ENIGMA Non poche volte si scrivono parole che non bene, pur se stese con cura, raffigurano il fatto: e per sapere se della mancanza il fatto si compiaccia o si disperi è arduo indagare. 25 FORSE Scrivendone, il dolore si trasforma, si infittisce o si attenua, se ne trova ragione o nuova ansia, ma la gioia, la gioia solamente si dichiara, non muta sulla carta e men che meno la gioia del testo. 26 MALGRADO LE INTENZIONI Il verso vuole splendere stare senza difetto e distinto, virtuoso: però può farlo caro qualche stanchezza, qualche lieve smusso. 27 SPOSE Andate spose ai versi le parole si interrogano sopra il loro destino: dare sostanza e suoni, ricevere che cosa, l’armonia? 28 MALE MINORE Le parole si sprecano? E che dire se noi tutti restassimo muti testardi? Se solo con il corpo ci esternassimo, nudi i sinceri a oltranza, intabarrati i falsi. 29 RIVALITÀ Capita che chi scrive si scoraggi e si stizzisca per la tenuità in cui sono viventi le parole e invidi a chi dipinge la sostanza dell’olio. 30 CHAPEAU! Ci sono casi in cui soltanto per parole pare sodo un poeta e persino talvolta fragile in esse. Pure prosegue non senza letizia. 31 SEMPLIFICAZIONE Di terra e fuoco i giovani poeti, noi vecchi d’acqua e d’aria. 32 PRETESA Vecchio vizio di scrivere in estratto: vorrebbe estese, sempre nuove virtù. 33 TIMORE Certe volte il sincero e il suo fratello grande il vero non sanno se dimorano in questi versi esili, temono che li celi o li scacci il bisogno del bello. 34 AMBIZIONE Per il mio corto scrivere sospiro in premio un mirtillo d’argento montato su uno spillo, frutto all’occhiello. 35 MEMENTO! Le graziose signore che fra gli alberi della nostra città o fra i semplici umani appaiono ed esistono passando non sono fatte di queste parole, ma di loro medesime e a meraviglia. 36 PUDORE Si scrivano leggere le parole che cantano: alto soltanto suoni il lamento dei poveri. 37 INDICE 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 Brevità è un limite Aut aut Preferenza P.G.R. O! Congiuntivi Rima insistita Il suo scrivere Ci vuole un bel coraggio Nettare, polline Precisazione Un certo amore Sempre vecchie domande Una certa fatica Valutazione Certificazione 38 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36 37 Enigma Forse Malgrado le intenzioni Spose Male minore Rivalità Chapeau! Semplificazione Pretesa Timore Ambizione Memento! Pudore 39 “Vecchio vizio di scrivere in estratto ” di Aurelio Buletti, parte indivisibile della raccolta “E la fragile vita sta nel crocchio” è il n. 20 della collana Quadra. L’immagine è di Mauro Valsangiacomo aprile 2005 40 41 42 43 44