Festa dell`unità nazionale e delle forze armate
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Festa dell`unità nazionale e delle forze armate
4 NOVEMBRE 2011: FESTA DELL’UNITÁ NAZIONALE E DELLE FORZE ARMATE Il 4 Novembre si festeggia in tutto il Paese l’anniversario della fine della Prima Guerra mondiale per l'Italia (4 Novembre 1918), la festa delle Forze Armate italiane e dell’Unità Nazionale. Esattamente novantatre anni fa un’altra Italia si rialzava in piedi dopo il disastro di Caporetto e vinceva la più spaventosa guerra che fino ad allora il mondo avesse visto; una guerra vinta non contro altri italiani ma contro un altro Stato che da secoli dominava importanti regioni e che impediva il compimento del processo unitario iniziato con la Prima guerra di Indipendenza nel 1848. I bambini delle classi Quinte hanno partecipato con le loro insegnanti alla manifestazione celebrativa della città di Bergamo in Piazza Vittorio Veneto: una festa solenne, corale e condivisa; la festa delle Forze Armate, che il 4 novembre 1918 conquistarono la Vittoria, ma anche del popolo che lavorò e soffrì coi suoi soldati. La festa dell’orgoglio di una nazione che non fu messa in ginocchio, ma seppe riscattarsi e imporsi all’ammirazione del mondo. Una festa per una bandiera unica per tutti: il Tricolore. I bambini attendono l’inizio della celebrazione. Il sindaco di Bergamo saluta i bambini. L’arrivo degli schieramenti… L’alzabandiera. Il discorso del sindaco di Bergamo. Per prepararsi a questo importante evento, i bambini hanno “incontrato” l’esperienza della guerra attraverso le parole del poeta Giuseppe Ungaretti: ● La guerra permette al poeta di pensare alla vita, infatti, con un VEGLIA Cima Quattro il 23 dicembre 1915 compagno morto al suo fianco, egli pensa che non è mai stato così tanto attaccato alla vita come in quel momento. Un’intera nottata Buttato vicino A un compagno Massacrato Con la bocca Digrignata Volta al plenilunio Con la congestione Delle sue mani Penetrata Nel mio silenzio Ho scritto Lettere piene d’amore Non sono mai stato Tanto Attaccato alla vita. ● Il poeta scopre il valore della vita. ● Il poeta paragona il suo pianto a una pietra. SONO UNA CREATURA Valloncello di Cima Quattro il 5 agosto 1916 ● Il suo pianto non si vede perché è trattenuto. ● La sofferenza è talmente forte che non riesce nemmeno ad esprimerla con il pianto. Come questa pietra Del S. Michele Così fredda Così dura Così prosciugata Così refrattaria Così totalmente Disanimata ● La sofferenza è nel suo cuore. Come questa pietra È il mio pianto Che non si vede La morte Si sconta Vivendo. ● Le foglie sono i soldati. SOLDATI Bosco di Courton luglio 1918 Si sta come D’autunno Sugli alberi Le foglie. ● Le foglie in autunno muoiono, come i soldati in guerra. ● Le foglie in autunno sono come “appese ad un filo”, sono fragili, resistono fino a che non cadono, come i soldati. ● Questa poesia mi fa pensare a “Sono una creatura” perché anche la foglia in autunno è fredda, prosciugata e disanimata. ● Il paese distrutto è un’immagine di guerra. SAN MARTINO SUL CARSO Valloncello dell’albero isolato il 27 agosto 1916 Di queste case Non è rimasto Che qualche Brandello di muro Di tanti Che mi corrispondevano Non è rimasto Neppure tanto Ma nel cuore Nessuna croce manca È il mio cuore Il paese più straziato ● Malgrado la sofferenza e il dolore il poeta nutre ancora speranza. ● Il poeta ha perso tante persone care ma conserva il loro ricordo nel cuore. ● Questo poeta non si arrende ma va avanti con forza. ● Il poeta si sente abbandonato, non trova un posto adatto a lui. GIROVAGO Campo di Mailly maggio 1918 ● Il poeta vorrebbe trovare un posto che non ha a che fare con la guerra. In nessuna Parte Di terra Mi posso Accasare A ogni Nuovo Clima Che incontro Mi trovo Languente Che Una volta Già gli ero stato Assuefatto E me ne stacco sempre Straniero Nascendo Tornato da epoche troppo Vissute Godere un solo Minuto di vita Iniziale Cerco un paese Innocente Secondo noi il poeta voleva: • Ricordare delle persone; • Paragonare la condizione del soldato ad una foglia nel periodo d’autunno o il suo pianto ad una pietra; • Trasmettere diversi stati d’animo che anche noi potremmo provare in un determinato momento; • Simpatizzare le poesie. Al termine di questo lavoro abbiamo provato a dare un titolo a questa breve raccolta di poesie: • La libertà. • Continuare il cammino. • C’è solo una strada. • Cerco la via per la pace. • La fune della vita. • Un luogo senza guerra. Abbiamo capito e concluso che c’è sempre una strada buona in tutto.