vita del corpo - Corpo Forestale dello Stato
Transcript
vita del corpo - Corpo Forestale dello Stato
Il Forestale n. 72 60 pagine 11-02-2013 10:07 Pagina 42 VITA DEL CORPO Sicurezza agroalimentare: maxisequestro di prodotti ittici in Campania Sono 120 le tonnellate di prodotti alimentari, prevalentemente ittici sia freschi che congelati, sequestrati dalla Forestale nelle provincie di Napoli e Caserta nell’ambito di una vasta operazione per il monitoraggio della filiera agroalimentare effettuata in stretto contatto con la Capitaneria di Porto di Napoli e il servizio veterinario regionale della ASL. La maggior parte dei prodotti posti sotto sequestro (tra cui salmone, alici, molluschi, pesce spada, spigole, orate, sogliole, merluzzi, astici, pesci congelati vari, rane pescatrici ed altri alimenti) è risultata in pessimo stato di conservazione, priva di tracciabilità di filiera ed etichettatura e non idonea per il consumo umano. Alla complessa attività di indagine e controllo hanno preso parte il Servizio Cites Regionale e il Nucleo Investigativo Provinciale di Polizia Ambientale e Forestale (NIPAF) del Comando Provinciale e Regionale del Corpo forestale dello Stato di Napoli. Varie sono le fattispecie illecite, penali ed amministrative rilevate che vanno dalla frode nell’esercizio del commercio, all’introduzione sul mercato di prodotti ittici sottomisura provenienti da zone di cattura estera non consentite, alla contraffazione delle indicazioni geografiche e delle denominazioni di origine di prodotti agroalimentari, alla detenzione di prodotti sia di origine alimentare che vegetale congelati e da lungo tempo scaduti, fino alla truffa e frode in commercio. Contestualmente altro personale del Comando Provinciale del Corpo forestale dello Stato di Napoli, in collaborazione con gli agenti del Comando Stazione di Pozzuoli (NA), ha individuato in località “Lago Patria” nel comune di Giugliano in Campania (NA), un’attività di pesca di frodo realizzata mediante l’utilizzo di un impianto di reti per la canalizzazione e cattura delle anguille. Sono state poste sotto sequestro 15 nasse uti42 - Il Forestale n. 72 lizzate per la cattura delle anguille, per un valore di circa 15.000 euro. L’operazione era mirata alla tutela della salute pubblica, impedendo che pesci catturati in aree inquinate potessero essere acquistati da ignari consumatori, e alla tutela dell’anguilla comune europea (Anguilla anguilla), specie protetta secondo gli accordi Cites che regolamentano il commercio di specie in via di estinzione. E proprio in questo campo, gli agenti del Servizio Cites del Comando Regionale Puglia del Corpo forestale dello Stato sono stati impegnati nei controlli sul commercio dell’anguilla europea (Anguilla anguilla), presso allevamenti ittici, attività commerciali di prodotti ittici all’ingrosso e al dettaglio, nonché aste notturne nei mercati ittici delle principali province marine pugliesi, con verifiche concentrate principalmente sugli allevamenti e i rivenditori all’ingrosso situati a ridosso dei laghi di Lesina e Varano (FG). Tra gli oltre 8.000 chilogrammi di anguille controllati nel territorio pugliese, circa 300 chilogrammi sono risultati di dubbia provenienza ed in cattivo stato di detenzione e sono stati, pertanto, sequestrati. Il proprietario della ditta del foggiano nella quale è avvenuto il ritrovamento degli esemplari ritenuti irregolari è stato denunciato presso la Procura della Repubblica di Foggia per violazioni delle normative sulla tracciabilità delle anguille e sulla loro legale acquisizione. Il sequestro è stato effettuato con la collaborazione della Capitaneria di Porto di Manfredonia (FG). Veleni nelle miniere d’oro in provincia di Verbania Sono state poste sotto sequestro probatorio le aree circostanti le miniere d'oro dismesse della Valle Anzasca, quattro ettari in provincia di Verbania, dove sono state rinvenute concentrazioni altissime di sostanze pericolose quali arsenico, mercurio e cianuri. L'operazione condotta dal Corpo forestale dello Stato (Nucleo Investigativo di Verbania, Comando Stazione di Il Forestale n. 72 60 pagine 11-02-2013 10:07 Pagina 43 VITA DEL CORPO Macugnaga e Soccorso Alpino Forestale di Domodossola) su disposizione della Procura della Repubblica di Verbania ha portato in particolare al sequestro dei siti minerari estrattivi collocati nelle località Crocette e Pestarena del Comune di Macugnaga (VB) ed in località Campioli nel Comune di Ceppo Morelli (VB). I primi accertamenti della Forestale sono scattati in seguito al decesso per avvelenamento di due cavalli che si erano abbeverati nella zona. La Procura di Verbania, informata sull’accaduto, ha così dato il via all’inchiesta. Dai campionamenti del terreno e dalle analisi effettuate è emerso come l'arsenico sia presente nel suolo e nel sottosuolo con concentrazioni che raggiungono anche i 160 grammi per chilogrammo di terreno. Un livello abnorme se si considera che la normativa vigente prevede il limite di 0,02 grammi per chilo nelle zone adibite ad uso civile ed il limite di 0,05 grammi per le aree destinate ad uso industriale. In tutte le zone sottoposte a sequestro, invece, il livello di arsenico riscontrato si è sempre attestato sopra la soglia dello 0,1 grammi per chilogrammo, pertanto lontanissimo dal valore legale. La situazione potrebbe provocare gravi rischi per l'incolumità pubblica in quanto alcune delle zone sottoposte a sequestro vengono utilizzate per il pascolo e le attività agricole con conseguente possibilità di contaminazione della catena trofica con sostanze pericolose. La Procura della Repubblica ha aperto un fascicolo per il reato di avvelenamento delle acque. Udine: tutti adottati i 46 cuccioli sequestrati dalla Forestale trent’anni, originari della Repubblica Slovacca. I cani rinvenuti (Cavalier King Charles, Maltese, Yorkshire, Chihuahua, Spitz, Shi-tzu, Dobermann, Bulldog inglese, Bouledogue francese, Akita Inu sono solo alcune delle razze a cui appartengono) erano tutti molto piccoli. Alcuni non erano stati ancora svezzati, altri riportavano segni di recenti interventi chirurgici e punti di sutura per il taglio della coda (la cui pratica è vietata in Italia) con ferite non rimarginate. I cuccioli, seppur nutriti, erano però completamente sprovvisti di acqua. Per la verifica delle condizioni di salute dei cagnolini sul posto è intervenuto un medico veterinario esperto di animali da affezione e del loro benessere. Alcuni esemplari erano sprovvisti di microchip e non erano accompagnati da documentazione alcuna che ne comprovasse la provenienza o l’esecuzione di un adeguato piano di profilassi sanitaria. Il personale del Corpo forestale dello Stato ha, quindi, immediatamente, sequestrato i cuccioli e denunciato all’Autorità Giudiziaria competente i due conducenti del mezzo per maltrattamento di animali (in quanto i cani sono stati strappati anzitempo alle proprie madri), per trasporto e detenzione in condizioni incompatibili con la loro natura, frode in commercio, uso di documento falso e traffico illecito di animali da compagnia. Lieto fine per i cagnolini che, inizialmente ricoverati presso un’idonea struttura, sono stati tutti adottati. L’operazione del NIRDA, eseguita con la collaborazione dell’Ufficio Territoriale per la Biodiversità di Tarvisio e del Nucleo Operativo Speciale (NOS) di Camporosso (UD), per il Corpo forestale dello Stato, e del Corpo forestale Regionale del Friuli Venezia Giulia, fa parte di un programma di investigazioni e controlli mirati al contrasto dell’importazione illegale di cuccioli lungo i confini nel periodo natalizio, dove il fenomeno può raggiungere elevate criticità. Latina: imparare con i 5 sensi, educazione ambientale tra le sugherete di Monte San Biagio Quarantasei cuccioli appartenenti a diverse razze sono stati sequestrati a dicembre dal personale del Nucleo Investigativo per i Reati in Danno agli Animali (NIRDA) presso la barriera autostradale di Ugovizza, nel Comune di Malborghetto – Valbruna, in provincia di Udine. I cuccioli, provenienti dall’Est Europa, erano stipati all’interno di un furgone condotto da due uomini di circa Un gruppo di ragazzi disabili da qualche anno porta avanti, grazie alla collaborazione del Comando Provinciale di Latina del Corpo forestale dello Stato e del Centro Diurno Distrettuale per disabili adulti “ITINERE” di Monte San Biagio, un suggestivo progetto di educazione ambientale nella splendida sughereta di San Vito. Si tratta di visite guidate organizzate attraverso il metodo dell’interpretazione naturalistica per un pubblico variegato (scolaresche, altri disabili o appassionati di natura in genere) che durante il percorso imparerà a conoscere la natura del posto attraverso tutti e cinque i sensi. Il Forestale n. 72 - 43 Il Forestale n. 72 60 pagine 11-02-2013 10:07 Pagina 44 VITA DEL CORPO L’iniziativa si è trasformata in una vera e propria progettualità di vita per i 20 ragazzi con disabilità psicofisica e cognitiva, chiamati ad essere protagonisti sul loro territorio di appartenenza dove inscenano una rappresentazione teatrale itinerante per avvicinare il pubblico alla magia naturale del luogo. “Interpretiamo la Natura: Sughero e la magia del bosco incantato” è, infatti, il nome dell’iniziativa. La Sughereta di San Vito, estesa per circa 3.000 ettari ai piedi di Monte Calvo nel comune di Monte San Biagio, è una delle più importanti sugherete dell’Italia peninsulare, dove si ergono alberi centenari monumentali e vivono diverse specie di fauna e flora. Il metodo dell’interpretazione naturalistica, adatto a rivelare significati e relazioni piuttosto che semplici informazioni, diventa un mezzo per proporre ai visitatori diverse attività a stretto contatto con la natura e aiutarli a comprendere il significato di quanto percepito dall’ambiente naturale, a vedere anche quello che non si può osservare e apprezzare i valori visibili e invisibili dell’ambiente, tutelare il patrimonio storico e culturale del territorio e promuovere comportamenti all’insegna del rispetto e della sostenibilità. L’iniziativa è promossa anche dalla campagna nazionale di comunicazione “Equilibri Naturali” e sostenuta dall’Ente Parco Naturale Regionale dei Monti Ausoni e Lago di Fondi. Pamela Colatosti Presentato il primo rapporto sullo stato del paesaggio alimentare italiano, realizzato in collaborazione con l’Eurispes Come difendere un territorio, quello italiano, dove è in forte aumento il rischio idrogeologico e quello sismico. Questi alcuni dei temi affrontati nel Rapporto. Un lavoro di ricerca che vuole porre l’accento sull’educazione ad una nuova dimensione della sicurezza ambientale ed alimentare allo scopo di promuovere una coscienza attiva. Elementi che il Corpo forestale dello Stato, attraverso il suo operato, cerca di affermare e consolidare. Sono stati 44 - Il Forestale n. 72 inoltre presentati i dati relativi allo stato del paesaggio alimentare italiano e alle illegalità ambientali. La cultura della legalità deve basarsi, oggi, su un approccio completo ed integrato; ciò significa anche prendere in considerazione l’intera catena alimentare, “dai campi alla tavola” e verificare la tracciabilità della filiera alimentare, un’esigenza primaria per cercare di ridurre i rischi noti e potenziali per la salute umana. Dal 2011, infatti, uno degli obiettivi primari dell’attività del Corpo forestale dello Stato è la lotta alle frodi e alle contraffazioni alimentari. La questione alimentare è strettamente interconnessa a quella ambientale ed energetica. Mantenere sul territorio quelle produzioni agricole tipiche della filiera agroalimentare di eccellenza del Made in Italy, capaci di generare alte remunerazioni in termini economici ed elevati redditi per gli agricoltori, costituisce un’azione prioritaria ai fini della valorizzazione e della difesa dell'ambiente e dei servizi indotti sul territorio. Secondo le stime del Corpo forestale dello Stato, i pirati agroalimentari ogni anno sottraggono all’Italia 60 miliardi di euro di valore di cibo contraffatto e spacciato nel mondo come Italian sounding. Secondo le stime elaborate nel Rapporto Agromafie realizzato dall’Eurispes, il settore agroalimentare è al secondo posto in termini di fatturato, dopo quello metalmeccanico, e riveste un ruolo determinante in ambito comunitario contribuendo per il 13% alla produzione agricola totale dell’Europa. L’esportazione dei prodotti tipici vale circa 24 miliardi di euro sulla bilancia dei pagamenti del nostro Paese. L’enogastronomia italiana è quindi un tratto distintivo dello stile italiano, uno dei fattori di successo e di identificazione del Made in Italy: per questo i prodotti del cibo italiano sono spesso oggetto di sofisticazioni alimentari. Sulla base del giro di affari complessivo della criminalità organizzata stimato dall’Eurispes in 220 miliardi di euro, quello dell’Agromafia viene calcolato pari a 12,5 miliardi di euro, equivalenti al 5,6% del totale.