vita del corpo - Corpo Forestale dello Stato

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vita del corpo - Corpo Forestale dello Stato
Il Forestale n. 72 60 pagine
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VITA DEL CORPO
Sicurezza agroalimentare:
maxisequestro di prodotti ittici in
Campania
Sono 120 le tonnellate di prodotti alimentari, prevalentemente ittici sia freschi che congelati, sequestrati dalla
Forestale nelle provincie di Napoli e Caserta nell’ambito
di una vasta operazione per il monitoraggio della filiera
agroalimentare effettuata in stretto contatto con la
Capitaneria di Porto di Napoli e il servizio veterinario
regionale della ASL.
La maggior parte dei prodotti posti sotto sequestro (tra
cui salmone, alici, molluschi, pesce spada, spigole,
orate, sogliole, merluzzi, astici, pesci congelati vari, rane
pescatrici ed altri alimenti) è risultata in pessimo stato di
conservazione, priva di tracciabilità di filiera ed etichettatura e non idonea per il consumo umano.
Alla complessa attività di indagine e controllo hanno
preso parte il Servizio Cites Regionale e il Nucleo
Investigativo Provinciale di Polizia Ambientale e
Forestale (NIPAF) del Comando Provinciale e Regionale
del Corpo forestale dello Stato di Napoli.
Varie sono le fattispecie illecite, penali ed amministrative rilevate che vanno dalla frode nell’esercizio del
commercio, all’introduzione sul mercato di prodotti ittici
sottomisura provenienti da zone di cattura estera non
consentite, alla contraffazione delle indicazioni geografiche e delle denominazioni di origine di prodotti
agroalimentari, alla detenzione di prodotti sia di origine
alimentare che vegetale congelati e da lungo tempo scaduti, fino alla truffa e frode in commercio.
Contestualmente altro personale del Comando
Provinciale del Corpo forestale dello Stato di Napoli, in
collaborazione con gli agenti del Comando Stazione di
Pozzuoli (NA), ha individuato in località “Lago Patria” nel
comune di Giugliano in Campania (NA), un’attività di
pesca di frodo realizzata mediante l’utilizzo di un
impianto di reti per la canalizzazione e cattura delle
anguille. Sono state poste sotto sequestro 15 nasse uti42 - Il Forestale n. 72
lizzate per la cattura delle anguille, per un valore di circa
15.000 euro.
L’operazione era mirata alla tutela della salute pubblica,
impedendo che pesci catturati in aree inquinate potessero essere acquistati da ignari consumatori, e alla
tutela dell’anguilla comune europea (Anguilla anguilla),
specie protetta secondo gli accordi Cites che regolamentano il commercio di specie in via di estinzione.
E proprio in questo campo, gli agenti del Servizio Cites
del Comando Regionale Puglia del Corpo forestale dello
Stato sono stati impegnati nei controlli sul commercio
dell’anguilla europea (Anguilla anguilla), presso allevamenti ittici, attività commerciali di prodotti ittici
all’ingrosso e al dettaglio, nonché aste notturne nei mercati ittici delle principali province marine pugliesi, con
verifiche concentrate principalmente sugli allevamenti e
i rivenditori all’ingrosso situati a ridosso dei laghi di
Lesina e Varano (FG).
Tra gli oltre 8.000 chilogrammi di anguille controllati nel
territorio pugliese, circa 300 chilogrammi sono risultati di
dubbia provenienza ed in cattivo stato di detenzione e
sono stati, pertanto, sequestrati. Il proprietario della ditta
del foggiano nella quale è avvenuto il ritrovamento degli
esemplari ritenuti irregolari è stato denunciato presso la
Procura della Repubblica di Foggia per violazioni delle normative sulla tracciabilità delle anguille e sulla loro legale
acquisizione. Il sequestro è stato effettuato con la collaborazione della Capitaneria di Porto di Manfredonia (FG).
Veleni nelle miniere d’oro
in provincia di Verbania
Sono state poste sotto sequestro probatorio le aree circostanti le miniere d'oro dismesse della Valle Anzasca,
quattro ettari in provincia di Verbania, dove sono state
rinvenute concentrazioni altissime di sostanze pericolose quali arsenico, mercurio e cianuri.
L'operazione condotta dal Corpo forestale dello Stato
(Nucleo Investigativo di Verbania, Comando Stazione di
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Macugnaga e Soccorso Alpino Forestale di Domodossola) su disposizione della Procura della Repubblica
di Verbania ha portato in particolare al sequestro dei siti
minerari estrattivi collocati nelle località Crocette e
Pestarena del Comune di Macugnaga (VB) ed in località
Campioli nel Comune di Ceppo Morelli (VB).
I primi accertamenti della Forestale sono scattati in
seguito al decesso per avvelenamento di due cavalli che
si erano abbeverati nella zona. La Procura di Verbania,
informata sull’accaduto, ha così dato il via all’inchiesta.
Dai campionamenti del terreno e dalle analisi effettuate
è emerso come l'arsenico sia presente nel suolo e nel
sottosuolo con concentrazioni che raggiungono anche i
160 grammi per chilogrammo di terreno. Un livello
abnorme se si considera che la normativa vigente prevede il limite di 0,02 grammi per chilo nelle zone adibite
ad uso civile ed il limite di 0,05 grammi per le aree destinate ad uso industriale. In tutte le zone sottoposte a
sequestro, invece, il livello di arsenico riscontrato si è
sempre attestato sopra la soglia dello 0,1 grammi per
chilogrammo, pertanto lontanissimo dal valore legale.
La situazione potrebbe provocare gravi rischi per l'incolumità pubblica in quanto alcune delle zone sottoposte a
sequestro vengono utilizzate per il pascolo e le attività
agricole con conseguente possibilità di contaminazione
della catena trofica con sostanze pericolose.
La Procura della Repubblica ha aperto un fascicolo per il
reato di avvelenamento delle acque.
Udine: tutti adottati i 46 cuccioli
sequestrati dalla Forestale
trent’anni, originari della Repubblica Slovacca. I cani rinvenuti (Cavalier King Charles, Maltese, Yorkshire,
Chihuahua, Spitz, Shi-tzu, Dobermann, Bulldog inglese,
Bouledogue francese, Akita Inu sono solo alcune delle
razze a cui appartengono) erano tutti molto piccoli.
Alcuni non erano stati ancora svezzati, altri riportavano
segni di recenti interventi chirurgici e punti di sutura per
il taglio della coda (la cui pratica è vietata in Italia) con
ferite non rimarginate. I cuccioli, seppur nutriti, erano
però completamente sprovvisti di acqua.
Per la verifica delle condizioni di salute dei cagnolini sul
posto è intervenuto un medico veterinario esperto di animali da affezione e del loro benessere. Alcuni esemplari
erano sprovvisti di microchip e non erano accompagnati da documentazione alcuna che ne comprovasse la
provenienza o l’esecuzione di un adeguato piano di profilassi sanitaria. Il personale del Corpo forestale dello
Stato ha, quindi, immediatamente, sequestrato i cuccioli e denunciato all’Autorità Giudiziaria competente i due
conducenti del mezzo per maltrattamento di animali (in
quanto i cani sono stati strappati anzitempo alle proprie
madri), per trasporto e detenzione in condizioni incompatibili con la loro natura, frode in commercio, uso di
documento falso e traffico illecito di animali da compagnia. Lieto fine per i cagnolini che, inizialmente ricoverati
presso un’idonea struttura, sono stati tutti adottati.
L’operazione del NIRDA, eseguita con la collaborazione
dell’Ufficio Territoriale per la Biodiversità di Tarvisio e del
Nucleo Operativo Speciale (NOS) di Camporosso (UD),
per il Corpo forestale dello Stato, e del Corpo forestale
Regionale del Friuli Venezia Giulia, fa parte di un programma di investigazioni e controlli mirati al contrasto
dell’importazione illegale di cuccioli lungo i confini nel
periodo natalizio, dove il fenomeno può raggiungere elevate criticità.
Latina: imparare con i 5 sensi, educazione ambientale tra le sugherete
di Monte San Biagio
Quarantasei cuccioli appartenenti a diverse razze sono
stati sequestrati a dicembre dal personale del Nucleo
Investigativo per i Reati in Danno agli Animali (NIRDA)
presso la barriera autostradale di Ugovizza, nel Comune
di Malborghetto – Valbruna, in provincia di Udine.
I cuccioli, provenienti dall’Est Europa, erano stipati all’interno di un furgone condotto da due uomini di circa
Un gruppo di ragazzi disabili da qualche anno porta
avanti, grazie alla collaborazione del Comando
Provinciale di Latina del Corpo forestale dello Stato e del
Centro Diurno Distrettuale per disabili adulti “ITINERE” di
Monte San Biagio, un suggestivo progetto di educazione
ambientale nella splendida sughereta di San Vito.
Si tratta di visite guidate organizzate attraverso il metodo dell’interpretazione naturalistica per un pubblico
variegato (scolaresche, altri disabili o appassionati di
natura in genere) che durante il percorso imparerà a
conoscere la natura del posto attraverso tutti e cinque i
sensi.
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L’iniziativa si è trasformata in una vera e propria progettualità di vita per i 20 ragazzi con disabilità psicofisica e
cognitiva, chiamati ad essere protagonisti sul loro territorio di appartenenza dove inscenano una rappresentazione
teatrale itinerante per avvicinare il pubblico alla magia
naturale del luogo. “Interpretiamo la Natura: Sughero e
la magia del bosco incantato” è, infatti, il nome dell’iniziativa. La Sughereta di San Vito, estesa per circa 3.000
ettari ai piedi di Monte Calvo nel comune di Monte San
Biagio, è una delle più importanti sugherete dell’Italia
peninsulare, dove si ergono alberi centenari monumentali e vivono diverse specie di fauna e flora. Il metodo
dell’interpretazione naturalistica, adatto a rivelare significati e relazioni piuttosto che semplici informazioni,
diventa un mezzo per proporre ai visitatori diverse attività a stretto contatto con la natura e aiutarli a
comprendere il significato di quanto percepito dall’ambiente naturale, a vedere anche quello che non si può
osservare e apprezzare i valori visibili e invisibili dell’ambiente, tutelare il patrimonio storico e culturale del
territorio e promuovere comportamenti all’insegna del
rispetto e della sostenibilità. L’iniziativa è promossa
anche dalla campagna nazionale di comunicazione
“Equilibri Naturali” e sostenuta dall’Ente Parco Naturale
Regionale dei Monti Ausoni e Lago di Fondi.
Pamela Colatosti
Presentato il primo rapporto sullo
stato del paesaggio alimentare
italiano, realizzato in collaborazione
con l’Eurispes
Come difendere un territorio, quello italiano, dove è in
forte aumento il rischio idrogeologico e quello sismico.
Questi alcuni dei temi affrontati nel Rapporto. Un lavoro
di ricerca che vuole porre l’accento sull’educazione ad
una nuova dimensione della sicurezza ambientale ed alimentare allo scopo di promuovere una coscienza attiva.
Elementi che il Corpo forestale dello Stato, attraverso il
suo operato, cerca di affermare e consolidare. Sono stati
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inoltre presentati i dati relativi allo stato del paesaggio
alimentare italiano e alle illegalità ambientali.
La cultura della legalità deve basarsi, oggi, su un
approccio completo ed integrato; ciò significa anche
prendere in considerazione l’intera catena alimentare,
“dai campi alla tavola” e verificare la tracciabilità della
filiera alimentare, un’esigenza primaria per cercare di
ridurre i rischi noti e potenziali per la salute umana.
Dal 2011, infatti, uno degli obiettivi primari dell’attività
del Corpo forestale dello Stato è la lotta alle frodi e alle
contraffazioni alimentari. La questione alimentare è
strettamente interconnessa a quella ambientale ed
energetica. Mantenere sul territorio quelle produzioni
agricole tipiche della filiera agroalimentare di eccellenza del Made in Italy, capaci di generare alte
remunerazioni in termini economici ed elevati redditi
per gli agricoltori, costituisce un’azione prioritaria ai
fini della valorizzazione e della difesa dell'ambiente e
dei servizi indotti sul territorio. Secondo le stime del
Corpo forestale dello Stato, i pirati agroalimentari ogni
anno sottraggono all’Italia 60 miliardi di euro di valore
di cibo contraffatto e spacciato nel mondo come Italian
sounding.
Secondo le stime elaborate nel Rapporto Agromafie realizzato dall’Eurispes, il settore agroalimentare è al
secondo posto in termini di fatturato, dopo quello metalmeccanico, e riveste un ruolo determinante in ambito
comunitario contribuendo per il 13% alla produzione
agricola totale dell’Europa. L’esportazione dei prodotti
tipici vale circa 24 miliardi di euro sulla bilancia dei
pagamenti del nostro Paese.
L’enogastronomia italiana è quindi un tratto distintivo
dello stile italiano, uno dei fattori di successo e di identificazione del Made in Italy: per questo i prodotti del cibo
italiano sono spesso oggetto di sofisticazioni alimentari.
Sulla base del giro di affari complessivo della criminalità organizzata stimato dall’Eurispes in 220 miliardi di
euro, quello dell’Agromafia viene calcolato pari a 12,5
miliardi di euro, equivalenti al 5,6% del totale.