150ANNI UNITA` D` ITALIA/ Dipingere e sognare
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150ANNI UNITA` D` ITALIA/ Dipingere e sognare
150 ANNI UNITÀ D’ITALIA / Dipingere e sognare DIPINGERE E SOGNARE Incontriamo un artista che dipinge da anni i personaggi italiani, dal prete al cuoco, dal carabiniere al sindaco. A sorpresa arriva anche il forestale assimiliano Bardi è un sognatore e non potrebbe essere diversamente. La sua pittura è il trionfo del colore, della luce, dell’umanità. Ciascuna opera s’inquadra in una dimensione di prorompente vitalità, in una riaffermata joie de vivre, contrapposta al dominante clima di spocchiosa seriosità. Toscano, vive da anni in Umbria e nelle sue opere si ritrovano i paesaggi naturali, armonici, disegnati dall’uomo, con i campi ben divisi tra di loro in sorprendenti geometrie e orlati da cipressi. M Chi è asce a Firenze nel 1966 e fin da bambino dicono di lui che “ha i colori del mondo dentro di sè”. Inizia a dipingere da piccolo la natura e la sua città. Si diploma in Agraria e sceglie Geologia all’università ma si ritrova carabiniere per la leva e poi di carriera per 20 anni fino al grado di maresciallo capo. Viaggia molto, anche da solo. La sua prima esposizione è nel 2003 ad Assisi, ha successo e inizia a esporre in varie parti d’Italia e sceglie di trasferirsi con la moglie e figlia in Umbria, a Cannara. Alcune sue opere vengono acquistate dai Carabinieri per realizzarvi le cartoline augurali, un privilegio riservato prima ad artisti come Hugo Pratt e Giorgio Forattini. Nel 2007 i suoi quadri impreziosiscono le scatole di cioccolatini della Lindt, “Natale d’autore Lindor”. Nel 2011 apre uno studio a Spello nella centralissima via Garibaldi. Ha realizzato la copertina di questo numero de “Il Forestale”. N Accanto alla natura l’opera di Bardi è sempre stata segnata dai personaggi, che siano formai o pescatori, sono sempre amati dalla gente e visti non come individui ma come categorie, come testimonia il volto ritratto senza segni distintivi. Dal prete al cuoco, dal carabiniere al sindaco, a sorpresa è arrivato anche il Forestale, non a caso secondo un sondaggio recente dell’Eurispes, una figura molto amata dagli italiani. Come scrive il critico Sandro Allegrini, Bardi è “un pittore italiano fino al midollo. Un cantore a voce bassa ma limpida, capace di raccontarci una sana italianità, senza sciovinismi o supponenze, ma con animo orgoglioso e persuaso. Come strapaese, ma anche come spazio urbano, vissuto con la serenità che sempre costituisce il segreto della vita. Tra persone che condividono placidamente l’avventura esistenziale. Come si faceva un tempo, quando si lasciava la chiave di casa sulla porta, in un mondo di poveri e di uguali, quando la fretta non era una virtù e l’indigenza non costituiva una vergogna”. Come realizzi le tue opere, quali le tecniche e quando ti metti a dipingere? Dipingo velocemente e quindi uso la tecnica dell’acrilico perché seccando subito mi permette di terminare le opere in fretta. Non ho particolari orari in cui dipingere, mi piace farlo e quindi lo faccio spesso. Il Forestale n. 62 - 37 C’è molta poesia nei tuoi quadri, pensi di essere nato così o ti hanno influenzato gli accadimenti della tua vita? Immaginazione e colori sono sempre stati presenti in me e mi hanno fornito le basi per intraprendere poi la professione di artista. L’accadimento che secondo me ha influenzato la mia carriera artistica è stato l’incoraggiamento di mia moglie a provare, in un momento di grande difficoltà di salute, a fare la mia prima esposizione e da lì sono “rinato”. Sono fortunato. Che rapporto hai con la natura? Animali non ne disegni mai, non ti interessano? Io amo la natura sin da quando ero piccolo e abitavo nei dintorni di Firenze, andavo per i campi, collezionavo fossili, minerali, farfalle e riconoscevo uccelli e piante, ed ero un abile pescatore. Nei miei quadri dipingo alcuni animali per lo più gatti e cani e per questi ultimi il modello di riferimento è il cane di mia figlia Camilla, un maltese di nome Matisse. Quest’anno si festeggiano i 150 anni dell’Unità d’Italia, ti senti italiano, cosa pensi di questo Paese? Sono fortunato e orgoglioso di essere italiano. Sono nato in Italia, a Firenze, che posso volere di più! 38 - Il Forestale n. 62