Di corsa, in montagna - Corpo Forestale dello Stato

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Di corsa, in montagna - Corpo Forestale dello Stato
SPORT
Di corsa, in montagna
Sono passate poche settimane dalla rassegna iridata di
corsa in montagna svoltasi a Campodolcino-Madesimo
(Sondrio), che ha visto ad inizio settembre lo storico passaggio da Coppa del mondo a Campionato del mondo e
l’auspicato coinvolgimento della Federatletica mondiale.
Non poteva mancare un tributo non solo ai protagonisti
biancoverdi che portano il nome di Marco De Gasperi,
Emanuele Manzi e Maria Grazia Roberti (nella foto), ma ad
un movimento vincente, quello azzurro, che ha visto
l’Amministrazione Forestale nel tempo bacino prezioso
della nazionale italiana. Due talenti, due facce, due storie
diverse quelle di De Gasperi e Roberti, un unico cuore e
passione per una disciplina che vuole sempre più ritagliarsi il suo spazio nel vertice dell’atletica internazionale.
Proprio alla vigilia dell’evento iridato, la Forestale ha ottenuto il suo primo riconoscimento con l’elezione a
consigliere della neo nata WMRA (Associazione Mondiale
di corsa in montagna) di Raimondo Balicco, atleta prima
e responsabile poi della sezione biancoverde della specialità, attualmente in pensione ma storico commissario
tecnico degli azzurri. Poi la parola è passata ai protagonisti ed i forestali si sono fatti trovare quanto mai pronti per
difendere una prestigiosa tradizione. Prima le donne, non
per galanteria ma per raccontare di una en plein nella
gara individuale che non avveniva più dalla Coppa Europa
di Sestriere del 1998. Maria Grazia Roberti è salita sul
terzo gradino del podio che a quarantatre anni compiuti e
con due bambini, ha il sapore di una vittoria. L’operaia
della montagna, la “mammina volante” è stata capace,
insieme alle altre azzurre che l’hanno preceduta, Desco e
Belotti, di riportare l’Italia “rosa” in vetta nella classifica
per nazioni precedendo nell’ordine Gran Bretagna e Stati
Uniti. Si aspettava qualcosina di più dal suo mondiale
Marco De Gasperi, ma nella gara maschile è da un po’ di
tempo che l’Africa cerca e trova spazio. Geoffrey Kusuro
(Uganda) è stato l’assoluto dominatore della scena con
l’eritreo Weldemariam e l’altro ugandese James Kibet a
© M. Ciresa
di Fabiola Paoletti
concludere il discorso medaglie al maschile. Il biancoverde è ancora tra i migliori, ha lottato e difeso un’ottava
piazza che insieme al quarto e nono posto dei due De
Matteis ed alla diciottesima piazza di un altro forestale
eccellente, Emanuele Manzi, ha permesso all’Italia
maschile di conquistare la piazza d’onore con l’Eritrea,
capace del bis dopo Bursa 2006, e con la Turchia che,
approfittando del mancato quarto uomo dell’Uganda, al
traguardo ha fatto suo un bronzo inaspettato.
La storia non parlerà di qualche polemica sulla presunta
“poca tecnicità” di un percorso definito particolarmente
“semplice”, ma certo è che la disciplina non può rinunciare a quelle peculiari asperità che l’hanno del resto
sempre caratterizzata, che la rendono in qualche modo
anche affascinante e non semplice terra di conquista dei
formidabili corridori degli altipiani. La storia è dei protagonisti, di coloro che si presentano al via con la maglia della
propria nazione, sognano, faticano, sudano, di un’Italia
che dopo anni e anni di leadership indiscussa, pure si
difende e lotta per contrastare l’avanzata africana. La storia appartiene ancora al Gruppo Sportivo Forestale, da
sempre vivaio fondamentale di tanti campioni del passato
e del presente.
Forestale, culla di campioni
Da Davide Milesi e Lucio Fregona, Nives Curti, Rosita Rota Gelpi, la Forestale è stata da sempre un bacino di campioni per la nazionale italiana che da diverso tempo si pregia degli atleti biancoverdi per sbancare i palmares
internazionali. Attualmente la Sezione con responsabile Gianbattista Scanzi, è formata da quattro atleti, i già citati
Marco De Gasperi, Emanuele Manzi e Maria Grazia Roberti ai quali si aggiunge il giovane Marco Rinaldi, riserva in
occasione della rassegna iridata e speranza futura della specialità, Renate Rungger, atleta poliedrica, argento nella
passata edizione di Coppa del Mondo e Paolo Germanetto, ex-specialista ora in forza al Settore Sanitario biancoverde in qualità di fisioterapista. Tante medaglie nelle rassegne internazionali ed innumerevoli titoli italiani, la corsa in
montagna è una delle sezioni storiche e prestigiose del Gruppo Sportivo Forestale e sicuramente una delle più affini
ai compiti istituzionali del Corpo forestale dello Stato.