rivoluzione alle porte?
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Mobile Virtual Network Operator: rivoluzione alle porte? L’analisi dello scenario europeo mostra come le performance del MVNO siano legate da un lato al grado di maturità del settore e dall’altro al livello di collaborazione tra gli attori della filiera Busacca & Associati I n Europa il mercato degli Operatori Mobili Virtuali (MVNO) è una realtà concreta e diffusa, particolarmente nei paesi del Nord. Qui il servizio cellulare è spesso offerto mediante un modello di partnership tra operatori fisici e virtuali che perseguono il reciproco vantaggio di ottimizzazione della rete e copertura del mercato. L’analisi dei trend di sviluppo in Europa e l’approfondimento di alcuni business case lasciano presagire significativi impatti di mercato anche in Italia. Recenti pronunciamenti dell’Authority1 e la presenza di ac1 Relazione annuale del Presidente AGCOM al Senato, 20/07/2006: “Nelle tlc mobili l’introduzione di forme di competizione basate sui servizi, ossia l’avvento dei cosiddetti operatori virtuali può accelerare la discesa dei prezzi finali. E’ questo un processo che deve essere guidato dal mercato, ma, anche in seguito ai dettami della Commissione Europea sul finire del 2005, l’Autorità sta monitorando lo stato degli accordi raggiunti, per verificare se i quattro gestori mobili siano effettivamente intenzionati a porre in essere comportamenti virtuosi e concludenti. Qualora nei prossimi mesi non si dovessero registrare significativi avanzamenti a riguardo, l’Autorità non potrà non prendere misure regolamentari, ancorché queste siano un’estrema ratio in un mercato competitivo come quello mobile.” Comunicazione del Presidente AGCOM alla Commissione Lavori Pubblici del Senato, 18/10/2006: “L’Autorità sollecita – ma al momento non obbliga – la stipula di accordi tra MVNO e MNO capaci di generare un processo virtuoso di aumento della competizione nel settore. Ad oggi l’accordo di cui si ha evidenza è quello tra TIM e Coop, anche se altri sono in corso di definizione”. 48 Mobile Virtual Network Operator: rivoluzione alle porte? cordi in via di conclusione2 potranno coinvolgere in un processo virtuoso tutti gli attori della catena del valore, dalla fornitura di frequenze alla gestione delle piattaforme di fatturazione, dall’interconnessione alla distribuzione fisica; in pratica: operatori fissi e mobili, informatica, hardware e software, system integration, grande distribuzione, credito, media e utilities. Operatori fisici e virtuali, partner per generare valore Un nuovo scenario si sta aprendo nelle telecomunicazioni, probabilmente il maggior cambiamento nella storia delle comunicazioni mobili. Si tratta dello sviluppo dei Mobile Virtual Network Operator: operatori senza rete propria dotati, direttamente o in outsourcing, di sistemi di back-office che utilizzano, grazie a specifici accordi, le reti esistenti. La figura che segue sintetizza attori e relazioni reciproche. Offerta virtuale di servizi mobili: attori di riferimento Operatore Mobile 1 Cede traffico e/o servizi all’operatore virtuale 3 Ha piattaforme di rete e servizi messe a disposizione del Reseller Enabler 2 Non ha piattaforme: rivende traffico con suo brand Ha piattaforme di delivery di servizi mobili Reseller MVNO CLIENTE FINALE Accordo TIM-Coop: in fase conclusiva di stipula, potrebbe prevedere l’ingresso di Coop nel mercato delle tlc mobili alla stregua della GDO europea, come Tesco e Carrefour (fonte: Coop nuovo operatore virtuale?, Il Sole 24 Ore, 23 agosto 2006). 2 49 CARTESIO Il modello di business prevede, oltre all’operatore di rete, tre attori principali: 1) Enabler: dispone di piattaforme, contratta con l’operatore di rete, acquista traffico che rivende al reseller 2) Reseller: utilizza le piattaforme dell’operatore o dell’enabler per vendere SIM con brand proprio 3) MVNO puro: acquista traffico da uno o più operatori mobili e rivende al dettaglio utilizzando proprie piattaforme Dal punto di vista delle strategie organizzative, l’operatore virtuale definisce il modello di presidio della catena del valore più in linea col suo core business. In generale, al tradizionale gestore di rete si affiancano tre soluzioni con peculiari sistemi di rischio e investimento. Nella figura che segue sono sintetizzati catena del valore e modelli di business. Catena del valore del Mobile Operator: possibili modelli di business Puro MNO Reseller MNO Ibrido Radio Access Intercon./ Roaming Swicthing MVNE MNO: Mobile Network Operator MVNO: Mobile Virtual Network Operator MVNE: Mobile Virtual Network Enabler RESELLER 50 Billing Customer Care Marketing Sales MVNO MNO SP: Services Provider Network Services SP RESELLER Mobile Virtual Network Operator: rivoluzione alle porte? Mobile Virtual Network Operator in Europa UK (25) ASDA, Fresh, Virgin Mobile, Carphone Warehouse, Sainsbury’s, Mobile World, FT.Mobile, Kingstone Comm., Tesco, BT Mobile… Norvegia (16) ACN, TDC Song, Hello, MobySon, Net Net, Noextras, Tele2, Sense, You Comm, Jippii, Silver Mobility, Site Comm. Danimarca (16) Tele2, EasyMobile, Debitel, Song, Telefona, Telepassport, World Online… Svezia (16) Djuice, Vattenfall, TeliaSonera, Telenor, Go Mobile, ICA, Sense, Song, Dial, n’Smile… Irlanda Potenziali operatori interessati: GDO, Telco Fisse e Mobili, ... Finlandia (10) Tele2, Song, MTV3, RSL COM, Jippii, Saunalahti, Telia, CDF Mobile, GO MObileh BeNeLux (50+) Calao Mobile, Dixitel, Ello Mob, MCI, Lycatel, Freetime, Tele2 … Spagna Potenziali operatori interessati: BTEspana, Tele2, JazzTel, Telecable, Abbla. Francia (18) Auchan, LeFrenchMobile, NormAction, Neuf, Debitel, Coriolis, Carphone Warehouse (Breizh), Tele2, Ten, TF1, Transatel, Virgin Germany (33) ALDI Talk, Medion Mobile, AOL, Blau, easyMobile, Klarmobil.de, MTV, Schwarzfunk, Tchibo Mobilfunk, Debitel, Tele2 Mobiel,Tesco Italia Potenziali operatori interessati: GDO, Telco Fisse e Mobili, ... MNVOs non ancora operativi MNVOs già operativi Fonte: siti ufficiali e Autorità dei singoli Paesi. A partire dal 2000, il business si è sviluppato a un tasso medio annuo del 60%, raggiungendo in poco tempo, nelle realtà di riferimento, una penetrazione delle linee mobili superiore al 10%. Stime istituzionali prevedono che entro il 2010 gli MVNO copriranno il 15-20% delle linee mobili d’Europa3. Le stime sono destinate a crescere sensibilmente con l’apertura dei mercati mediterranei, in particolare Spagna e Italia. Un benchmarking effettuato evidenzia come siano diffuse tutte le soluzioni organizzative elencate: MVNO puro (come Tele2 Dk), ibrido (come Virgin Uk), enabler che servono più reseller (come Transatel Fr). In tale contesto, gli operatori dichiarano che le condizioni di successo dell’operatore virtuale sono legate a una chiara strategia di posizionamento, che dovrà essere, da un lato, non in conflitto con il target del MNO e, dall’altro, sufficientemente remunerativo degli investimenti. 3 Fonte: Strategy Analitics per Commissione Innovazione e Sviluppo UE, gennaio 2006. 51 CARTESIO Penetrazione degli MVNO nei principali Paesi europei 20% CAGR medio annuo: 58,8% 15% 10% 5% 0% 2000 2001 UK 2002 2003 Germania 2004 Finlandia 2005 2006 Danimarca Fonte: elaborazioni Busacca & Associati su dati Informa Telekom and Media; valori in %. Base: UK ‘00-’06; Germania ‘05-’06; Finlandia ‘03-’06; Danimarca ‘01-’06. Market proposition virtuale: i driver di successo Strategie commerciali mirate e accordi di partnership hanno costruito il mercato MVNO veicolando servizi di nicchia ad alto valore, o meglio penetrando segmenti orizzontali, grazie a politiche tariffarie flessibili e aggressive. La tabella che segue mostra i diversi possibili approcci strategici di marketing di un MVNO. Possibili strategie di marketing di un MVNO STRATEGIA DESCRIZIONE Competizione sul prezzo No frills e nessun servizio incluso Competizione vs il posizionamento Mass market di fascia medio-bassa del MNO Soluzione adottata per diversificare Portfolio expansion il portafoglio operatori fissi e mobili Brand extension Nicchia Capitalizzazione del brand Capitalizzazione delle conoscenze su target mirati ESEMPI CARATTERISTICHE PRINCIPALI •Price cut 1° anno fino al 50% (Telmore) •Conoscenza target: bassa •Occupa segmenti trascurati dal MNO •Conoscenza target: media •Diversificazione per ISP •Conoscenza target: medio-alta •Utilizzo promiscuo delle strutture (CC) •Conoscenza target: medio-alta •Spesso presente in bundle dati/voce •Conoscenza target: alta Fonte: elaborazioni Busacca & Associati su dati OFCOM, Il Sole 24 Ore e interviste dirette. Base: ottobre 2006. 52 Mobile Virtual Network Operator: rivoluzione alle porte? I principali driver della market proposition di un operatore mobile virtuale possono essere ricondotti a: • il grado di conoscenza del target, basilare per il lancio di offerte di nicchia su segmenti specifici; • la capillarità distributiva, vincente su offerte no frills per il mass market; • il grado di ampiezza della base clienti posseduta sul core business (per esempio GDO, ISP) che garantisce forza contrattuale verso il MNO; • la disponibilità di know-how tecnologico, indispensabile per lo sviluppo a basso investimento di soluzioni verticali. Dalla combinazione dei punti di forza e di debolezza connessi ai driver elencati scaturisce il posizionamento del MVNO, secondo quattro principali scenari di riferimento: 1) offerte voce per il mass market: alti volumi di pareggio, alto churn e basso valore del cliente 2) offerte voce/dati per il mass market: medi volumi di pareggio e base clienti per i quali integrare offerte convergenti (per esempio Tele2 Dk) 3) offerte voce per nicchie consumer: medi e bassi volumi di pareggio, focus su target definiti alto spendenti (per esempio i viaggiatori) 4) offerte voce/dati per nicchie business: bassi volumi di pareggio, focus su target molto specifici (per esempio applicativi per professionisti), ad alto valore La figura che segue sintetizza il posizionamento delle offerte MVNO. Es.Operatori specializzati nell’offrire traffico internazionale al target viaggiatori Voce Es.Partnership dedicate alla fornitura di soluzioni ad hoc per professionisti Dati Strategia di business e indicatori di riferimento Valorizzare canali di contatto e Capitalizzare la base clienti con conoscenze di definiti segmenti offerte convergenti - ARPU: - ARPU: - SAC: - SAC: - Churn: - Churn: Capitalizzare conoscenze sui Usare il Mobile per fidelizzare comportamenti di segmenti ad-hoc al core business - ARPU: - SAC: - SAC: - Churn: - Churn: - Margini: Mercato di Nicchia Es.Operatori ISP o VOIP che completano e integrano l’offerta con soluzioni mobili Es.Grandi catene distributive che utilizzano le tlc low cost come strumento di retention al pdv Mass Market Fonte: elaborazioni Busacca & Associati su dati di bilancio e interviste dirette. Legenda Alto Basso Base: novembre 2006; Acronimi: Average Revenues per User; Subscription Acquisition Cost; Churn Rate. 53 CARTESIO Le market proposition descritte seguono poi una linea evolutiva in tre fasi: nella prima vengono lanciate soluzioni no frills per fasce basso spendenti non perfettamente soddisfatte dall’operatore tradizionale (per esempio Tesco). Nella seconda fase, stratificando conoscenze sul target, vi è un arricchimento successivo dell’offerta con soluzioni più customizzate sulle diverse esigenze (il caso di Virgin). Infine, all’approssimarsi della saturazione del mercato, il focus si sposta su nicchie molto specifiche (e remunerative). IL CASO TESCO MOBILE Tesco, leader della GDO nel Regno Unito, con 1.900 negozi, 260.000 dipendenti e una quota di mercato del 30%, lancia nel 2003 Tesco Mobile, joint venture paritetica con O2. Si tratta dell’ultimo passo di una strategia di ampliamento della gamma che in circa due anni ha portato alla cassa della GDO Tesco Fuel, Tesco Telecoms (broadband, home phone e Internet) e Tesco Mobile. Brillanti performance fanno di Tesco Mobile un benchmark nel business MVNO: • • • • Acquisizioni: 1,1 milioni di clienti in 3 anni Quota di mercato sulle acquisizioni nel Regno Unito: 17% nel 2005 Tariffa media: -50%rispetto alla media Uk CAGR ricavi ’03-’06: + 380% Il modello di business prevede la focalizzazione sul canale da parte di Tesco Mobile (Tesco Stores) mentre la gestione delle piattaforme (billing, CRM, rete) è affidata interamente a O2. Dettagli della catena del valore Radio Access Intercon./ Roaming Core Network Elements • HD Platforms Swicthing Network Services Operation Support System (OSS) • Hosting • Help Desk Services • Line Operations Billing Customer Service Sales Business Support System (BSS) • Business PM • Service Oriented Architecture • Bus. Optimization • Sales & Distribution Support • Billng System in outsourcing Fonte: elaborazioni Busacca & Associati su dati ufficiali Tesco e O2. Base: ottobre 2006. 54 Marketing & Brand di proprietà Mobile Virtual Network Operator: rivoluzione alle porte? Tuttavia l’analisi di bilancio rivela il carattere strumentale del business mobile alle attività di redemption al punto vendita: il margine è infatti negativo, con una perdita per cliente pari a 1,7 €/mese. Si può constatare la vendita al costo del servizio mobile, identificabile come un investimento per la loyalty di canale piuttosto che come perdita del business cellulare in quanto tale, come evidenzia l’analisi che segue. Composizione del conto economico per Tesco Mobile e O2 - valori % dai bilanci degli operatori, dati 2005 -118% -70% 100% 100% Gross Profit Turnover EBITDA Operating Profit -21% 41% -1% -18% -17% Turnover Gross Profit 30% EBITDA 9% Operating Profit Fonte: elaborazioni Busacca & Associati su dati ufficiali di bilancio. Base: bilancio rilasciato a marzo 2006. Infatti, i Tesco Store veicolano il 90% delle SIM. Il cellulare diventa così un importante strumento di redemption: Tesco è disposta a sacrificare i margini delle attività legate alle tlc, facendo del traffico mobile un prodotto civetta integrativo della gamma principale. In tale contesto, l’attività del reseller è: • necessariamente focalizzata sul target GDO; • basata esclusivamente sulla leva del prezzo; • in forte sinergia commerciale con l’attività principale. I vantaggi per Tesco Mobile sono: • diversificazione del portafoglio d’offerta; • redemption ai punti vendita. I vantaggi per l’MNO sono: • ampliamento del target; • maggiore capillarità distributiva; • piena copertura di rete. 55 CARTESIO Gli impatti economico-finanziari Nei Paesi che hanno vissuto a fondo gli impatti delle prime due fasi di sviluppo, l’ingresso del MVNO non è stato indolore. Il livello di ARPU si è ridotto quasi ovunque, mentre solo pochi MVNO possono dirsi di concreto successo. Penetrazione degli MVNO nei principali Paesi europei PAESE ANNO DI LANCIO DELTA ARPU DOPO 2 ANNI UK 1998 -10,5% Danimarca 2001 -16,0% Finlandia 2003 -21,3% Germania 2004 -12,7% Polonia 2003 -22,8% I casi analizzati mostrano come solo formule ben definite, in termini di profilo d’offerta, mercato obiettivo e struttura organizzativa, possono portare al successo, mentre altri approcci rappresentano una chiara premessa al fallimento. Infatti, analizzando i bilanci degli MVNO è possibile evidenziare: • costi di acquisto di traffico pari a non meno del 50% OPEX; • prevalenza dell’attivo corrente rispetto al capitale fisso (fino all’80% degli impieghi); • importante ruolo dei debiti a breve rispetto alle fonti a medio-lungo (equity incluso). Pertanto, la redditività del MVNO risulta legata alla capacità di padroneggiare - e comprimere - le voci di costo unitario e medio che incidono sul margine per cliente. 56 Mobile Virtual Network Operator: rivoluzione alle porte? Componenti dell’ARPU di un MVNO Margine Piattaforme tecnologiche MKTG Distribuzione Customer Service Rete ARPU Fonte: indagine diretta 10/2006; analisi di bilancio di 19 MVNO europei. Le condizioni per la remunerazione dell’investimento risiedono quindi nell’implementazione di coerenti strategie organizzative e di mercato volte, da un lato, ad armonizzare il business tradizionale con il nuovo business mobile e, dall’altro, a minimizzare le condizioni generali di rischio. Date tali premesse, possiamo sostenere che la sfida che l’Operatore Virtuale deve essere pronto a sostenere è assolutamente diversa da quella che ha reso in molti casi le comunicazioni mobili un business generalmente molto attrattivo. Rispetto a un operatore mobile tradizionale il potenziale MVNO deve disporre di capacità adattive superiori, nonché di velocità e appeal decisamente maggiori. Dal punto di vista del target, l’MVNO deve attrezzarsi: • per individuare i clienti maggiormente redditizi e su cui fare retention proattiva a costi accettabili; • per definire prodotti e tariffe che siano al contempo aggressivi e redditizi; • per evitare perdite su fatturazione per errori, frodi o scarsa tempestività; • per ottimizzare i costi di acquisto del traffico. Dal punto di vista delle strategie organizzative, l’operatore è chiamato a scegliere il modello di presidio della catena del valore più in linea con il suo core business, con specifiche istanze inerenti l’equilibrio strategia/struttura. 57 CARTESIO In definitiva i temi cui è necessario dare risposta sono così sintetizzabili: • • • • Quale modello di business adottare? Quali fasi successive percorrere per lo sviluppo del business? Quali sono i margini unitari attesi? Quale può essere il ritorno dell’investimento? IL CASO VIRGIN MOBILE Virgin Group (oltre 200 aziende, 25.000 dipendenti e fatturato annuo pari a 6 miliardi di sterline), puntando sulla forza del brand, lancia nel ‘99 una strategia d’ingresso nelle tlc mobili dando vita a Virgin Mobile, joint venture paritetica con T-Mobile. Costituita con il conferimento di 30 milioni di sterline, nel luglio 2006 viene acquistata da NTL per 962 milioni, somma pari a trenta volte l’investimento iniziale. Virgin Mobile si posiziona sul mercato inglese come marchio di riferimento per il segmento consumer: • Acquisizioni: 5,4 milioni di clienti in 4 anni, quota di mercato annua pari al 9%; • Quota prepagato: 95% contro il 66% della media UK; • Tariffa media cellulare: -16% rispetto alla media UK; • CAGR mercato acquisizioni nel 2005: 32% contro il 9% della media UK. Nato come reseller, l’operatore migra verso un modello ibrido con l’acquisto e la gestione in house di piattaforme e sistemi billing/CRM. Dettagli della catena del valore al 2005 Radio Access Intercon./ Roaming Core Network Elements • HD Platforms Swicthing Network Services Operation Support System (OSS) Billing Customer Service Sales Business Support System (BSS) • Hosting • Help Desk Services • Business Project Management • Service Oriented Architecture • Business Optimization • Fixed Line Op. • Billng System in outsourcing Fonte: elaborazioni Busacca & Associati su dati ufficiali Virgin Mobile. Base: settembre 2006. 58 Marketing & Brand • Sales & Distribution Support di proprietà Mobile Virtual Network Operator: rivoluzione alle porte? Le performance economiche risultano fedeli ai risultati di mercato grazie ad una struttura flessibile dei costi sbilanciata sugli OPEX. I livelli contenuti di investimenti di capitale e una base clienti remunerativa hanno permesso a Virgin Mobile di raggiungere il pareggio a tre anni dal lancio e di ottenere ad oggi profitti operativi netti superiori a quelli degli MNO. Cash flow annuale dal lancio per Virgin Mobile UK e Orange UK - dati in milioni di euro, per anni dal lancio 620 Cash flow – Mln € 310 0 1° 2° 3° 4° 5° 6° 7° 8° 9° -310 Orange UK -620 Virgin Mobile UK Virgin Mobile UK (E) Fonte: elaborazioni Busacca & Associati su dati ufficiali di bilancio e dati Ofcom. Base: bilancio rilasciato a marzo 2006. Il successo di Virgin risiede nel focus su target poco penetrati dall’operatore tradizionale, agendo sulla possibilità di controllo della spesa, su una distribuzione capillare e una comunicazione aggressiva.In tale contesto, l’attività di Virgin è: • • • • focalizzata sul target Famiglie e Giovani; basata sulla forza d’attrazione del brand; focalizzata sulle opportunità di controllo della spesa offerte dal prepagato; in forte sinergia commerciale con la catena dei Virgin Store. Pertanto i vantaggi per Virgin sono così sintetizzabili: • alta flessibilità economico-finanaziaria; • incremento della loyalty del cliente; • remuneratività di segmenti fedeli (14% churn rispetto al 30% della media). Per quanto riguarda il MNO fornitore, i vantaggi sono: • ampliamento del target e copertura di rete; • maggiore capillarità distributiva; • con l’andare del tempo, flusso di ricavi incrementale crescente. 59 CARTESIO Partnership: la ricerca di soluzioni win-win con l’MNO Abbiamo visto come un importante fattore di rischio per il MVNO sia costituito dalla dipendenza della struttura economico-finanziaria dall’esterno. Risulta evidente quindi l’importanza di una stretta collaborazione tra gli attori in gioco per garantirsi stabilità di business e reciproco vantaggio. Sussistendo i presupposti di mercato, si assiste spesso al trasformarsi di semplici accordi commerciali in vere e proprie joint venture, fino ad arrivare all’acquisizione del MVNO da parte del MNO (alcuni esempi sono rappresentati da Tesco-O2, Virgin-T-Mobile-NTL, Saulanathi-Elisacom). Il perseguimento di condizioni di reciproco vantaggio economico spinge gli attori in gioco a strette collaborazioni strategiche. Ad esempio, nella relazione al bilancio 2006 di O2 si legge: “La joint venture con Tesco è finalizzata ad aggredire segmenti low cost del family market normalmente non coperti dal brand O2 attraverso il canale distributivo Tesco”4 . In generale, i vantaggi per il MNO possono essere riassunti in: 1. piena copertura di rete/ampliamento del target 2. economie di scala 3. capillarità distributiva 4. flusso incrementale di reddito Quelli per un MVNO: 1. valorizzazione di competenze specifiche 2. flessibilità strategica 3. basso rischio e contenuti investimenti 4. diversificazione del portafoglio d’offerta 4 60 Bilancio O2 2005, marzo 2006. Mobile Virtual Network Operator: rivoluzione alle porte? IL CASO GO AMERICA Go America, leader USA nell’offerta Voip per piccole e medie imprese, lancia nel 2001 una serie di offerte MVNO di nicchia focalizzate sui professionisti in mobilità (avvocati, agenti, venditori). Le offerte sono realizzate tramite 15 partnership con MNO su tutto il territorio nazionale. Principali performance: • acquisizioni: +130% tra il 2001 e il 2006; • ricavi complessivi 2005: 632 milioni di dollari; • clienti totali al 2005: 250.000. Il modello seguìto nella proposizione d’offerta prevede: • • • • partnership con associazioni di categoria per lo sviluppo congiunto di applicativi ad hoc acquisizione del traffico da un MNO e rivendita con brand Go America; gestione cliente totalmente interna; vendita congiunta di applicativo e traffico prevedendo il meccanismo di revenue sharing con lo sviluppatore e una royalty all’Associazione. Di seguito si sintetizzano i contenuti dell’offerta dedicata agli avvocati in mobilità, fruita da palmare ed esclusiva per gli aderenti alla Los Angeles Country Bar Association. Go America: dettaglio dell’offerta verticale per avvocati 20 03 9 MNO: AT&T; Bell Pacific 9 Personalizzazione su requisiti concordati 20 05 9 Canale esclusivo Associazione 9 Fatturazione e CC GoAmerica 9 Pricing: flat Fonte: elaborazioni Busacca & Associati su indagini dirette presso Operatori e Associazioni. Base: ottobre 2006. 61 CARTESIO Il potenziale mercato in Italia Lo scenario italiano presenta caratteristiche uniche nel settore delle telecomunicazioni mobili5 : • è più elevata l’incidenza della spesa in tlc sul PIL del Paese (1,5% contro l’1,1% della media Unione Europea); • è più elevata la penetrazione del cellulare sulla popolazione (116%); • è più elevata la penetrazione del prepagato (95% rispetto al 56% della media europea) • il tasso di churn medio del Paese è abbastanza contenuto (18-19% contro il 30% del Regno Unito e il 31% di Finlandia e Danimarca); • assenza di MVNO sul mercato. Dato tale contesto, è stato possibile stimare il potenziale italiano dei prossimi anni. Questo, definibile nel medio termine in 3,5-4 milioni di linee virtuali, dovrebbe scaturire con maggiore probabilità da offerte differenziate sulle esigenze di segmenti definiti, più che da mercati no frills. Lo studio effettuato ha reso disponibili in dettaglio: • • • • i potenziali di mercato per segmenti specifici; i valori unitari di spesa associabili a questi segmenti; la distribuzione dei volumi di traffico tra dati e voce; le condizioni economico-finanziarie per il pareggio in funzione dei modelli di business prescelti (MVNO puro, ibrido, reseller, enabler). Target di riferimento e relativo posizionamento di mercato sono sintetizzati dalla figura che segue. Fonte: Mobile Communications, Merryl Lynch, Osservatorio tlc mobili Busacca & Associati. 5 62 Mobile Virtual Network Operator: rivoluzione alle porte? Posizionamento dei segmenti target MVNO in Italia e principali indicatori MVNO Prevalente: Ibrido/Puro MVNO Prevalente: Ibrido/Puro - Investimento: Home Interactive Media - Anni di pareggio: MVNO Prevalente: Reseller/SP - Investimento: - Investimento: Business - Q.ta Clienti: Giovani Viaggiatori Mass Market Low spender - Q.ta Clienti: - Anni di pareggio: MVNO Prevalente: Reseller/SP - Investimento: - Q.ta Clienti: - Q.ta Clienti: - Anni di pareggio: - Anni di pareggio: Fonte: elaborazioni Busacca & Associati. Base: ottobre 2006; l’ampiezza delle ellissi esprime la numerosità del target di riferimento. Conclusioni Negli ultimi anni il mercato dei Mobile Virtual Network Operator ha trovato larga diffusione nel panorama europeo facendo registrare elevati tassi di sviluppo in termini di clienti e ricavi. L’analisi di scenario effettuata ha permesso di evidenziare come le variabili che determinano le performance del MVNO siano legate da un lato al grado di maturità del settore mobile e dall’altro al livello di collaborazione - operativa e strategica - tra gli attori della filiera. In tale contesto la sfida che si prospetta all’apertura del mercato italiano è quella di riuscire a realizzare una concreta generazione di valore sotto il triplice aspetto dei profili di offerta, dei mercati obiettivo e della struttura organizzativa. Tale attività richiede un chiaro posizionamento in funzione sia delle peculiarità del mercato mobile italiano, sia delle strategie di business dell’operatore tradizionale. Infine, la contestuale definizione di soluzioni effettivamente remunerative degli investimenti richiederà agli operatori del settore una grande focalizzazione sulle esigenze del cliente e sulle capacità di spesa dei segmenti target, piuttosto che sulla semplice proposizione di profili tariffari scontati. 63