Riepilogo 4
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Riepilogo 4
Teorie del cinema e dell’audiovisivo Riepilogo dei temi principali del corso/4 Prof. Guido Vitiello 12/15/14 Pagina 1 Jurassic Park (Steven Spielberg, 1993) • • È uno dei film che hanno incassato di più nella storia del cinema. Può vantare alcuni sequel nonché prodo: di ogni genere: videogiochi, accessori, gioca>oli. Per i blockbuster della terza Hollywood le spese di pubblicità coprono almeno il 60 per cento delle spese totali di produzione È il primo film a fare uso massiccio della computer generated imagery (CGI). Ha aperto la via, tra gli altri, al cinema di Peter Jackson (Il Signore degli Anelli, King Kong, Avatar) 12/15/14 Pagina 2 Il film ironizza sulla sua stessa realizzazione: aspira a inaugurare o prefigurare un nuovo modello di cinema “Nessuna di queste a<razioni è ancora pronta, naturalmente, ma il parco aprirà con la visita che state per fare voi (…). ProgeH incredibilmente spe<acolari: qui non si bada a spese. (…) Questo parco non è stato messo su soltanto per i super-‐ ricchi. Tu<e le persone di questo mondo hanno diri<o di godersi quesM animali”. 12/15/14 Pagina 3 Il film ironizza anche sul desCno “postumo” del cinema tradizionale e dei suoi protagonisC (regista e aFori) al tempo del digitale “E non parlo di giostre e baracconi: quelli ce li hanno tuH. No, noi abbiamo creato delle a<razioni biologiche vivenM, così stupefacenM che ca<ureranno l’immaginazione dell’intero pianeta”. “Allora che ne pensi?” “Che siamo disoccupaM”. “Non è meglio dire ‘esMnM’?” (Lo scambio di ba>ute tra i protagonisM del film ricalca un dialogo reale tra Spielberg e Phil TippeF, uno dei curatori degli effe: speciali) 12/15/14 Pagina 4 • • • 12/15/14 L’esperienza dello speFatore è inscri>a ironicamente nel film La fruizione diventa l’incrocio tra un safari, un parco diverMmenM “a tema” e un drive-‐in Il film richiede una immersione perceIva da parte dello spe>atore: tu>o il suo corpo -‐ non più solo la vista e l’udito -‐ deve partecipare a quel che accade sullo schermo Pagina 5 Con l’ausilio di una carrellata dal punto di vista dei bambini, lo speFatore è trascinato a forza all’interno della finzione -‐ e in un certo senso “infanClizzato” 12/15/14 Pagina 6 Lo status dello speFatore è costantemente evocato e messo in gioco. I filtri (binocolo a infrarossi, vetri) rimandano alla distanza della visione 12/15/14 Pagina 7 L’assalto del Crannosauro al vetro è l’annullamento della “distanza di sicurezza” dello speFatore nel cinema classico 12/15/14 Pagina 8 “Quando la devi fare, la devi fare” La “distanza di sicurezza” è riprisCnata dall’ironia in situazioni di pericolo estremo e dal conCnuo ribadire che si traFa solo di finzione: il film non si prende sul serio 12/15/14 Pagina 9 Anche se la favola ha una sua morale, i suoi buoni e i suoi caIvi, quel che conta è l’a+razione delle animazioni digitali ParagonaM ai dinosauri, i personaggi sono dei fossili (Peter Travers, “Rolling Stone”) 12/15/14 Pagina 10 La terza Hollywood • Primato delle aFrazioni sulla narrazione: si va al cinema per vedere immagini stupefacenM più che per seguire storie appassionanM • Gusto per il rifacimento e il pasMche: il film come museo di citazioni, una stanza degli echi da cui non si esce mai • EsteMca ludica: il film è un gioco (mutua anche idee e formule espressive dal videogame) e come tale non si prende sul serio • Riscoperta dell’elemento fiabesco, del fantasy, dell’avventura, delle saghe mitologiche, creazione di mondi alternaMvi al nostro • Immersività dello spe>atore, coinvolto a fondo nella finzione, che va di pari passo con una distanza ironica rispe>o alla finzione stessa • Più che l’illusione di realtà della prima Hollywood, se ne o:ene l’impressione: “sembra vero”, ma sappiamo che non lo è. Il pubblico della terza Hollywood è smaliziato 12/15/14 Pagina 11