MACROLEPIOTA PROCERA (Scop.: Fr.) Singer sin. Lepiota procera

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MACROLEPIOTA PROCERA (Scop.: Fr.) Singer sin. Lepiota procera
Osvaldo e Rosario Tagliavini
MACROLEPIOTA PROCERA (Scop.: Fr.) Singer
sin. Lepiota procera (Scop.: Fr.) Gray
Cresce a fine estate-inizio autunno, ai margini e nelle radure dei boschi di latifoglie ed
aghifoglie. Specie comune e abbondante.
Cappello avente diametro di 10-35 cm, dapprima oviforme, poi campanulato, indi
ombrelliforme, con decorazioni squamose da biancastre a marrone-grigiastre, larghe,
regolari e persitenti.
Lamelle collariate, fitte, larghe, ventricose, facilmente separabili dal cappello, da
bianche a bianco-crema, con sfumature rosaceo-brune a maturità.
Gambo subconcolore al cappello, con bande cangianti che lasciano intravvedere la
carne crema sottostante.
Anello alto, largo, doppio, mobile sul gambo, con la pagina superiore bianca e l’inferiore bruna, a margine sdoppiato. Carne bianca e immutabile. Odore lieve di nocciola, sapore grato. Spore bianche in massa, ellittiche, 13-17 x 9-10,5 µm.
Commestibile ottimo, soprattutto a cotoletta oppure arrostito. Usare solo il cappello.
Note
Si può confondere con la M. venenata che, però, presenta, tra l’altro, un gambo non decorato e la carne
arrossante.
MACROLEPIOTA PROCERA (Scop.: Fr.) Singer
var. PSEUDOOLIVASCENS Bellù & Lanzoni
Cresce in autunno tra l’erba, ai margini dei boschi di latifoglie con presenza di conifere. Specie non comune.
Cappello di 10-20 cm di diametro, da bruno-ocraceo a bruno-castaneo, macchiantesi di verde sia alla pressione sia a contatto dell’aria.
Gambo subconcolore al pileo, che alla pressione si comporta come il cappello.
Lamelle fitte, alte, collariate, biancastre, poi colore crema, infine rosa pallido.
Gambo più lungo del diametro del cappello, screziato da squame brune, più scure
verso la base e abbastanza fitte.
Anello doppio, biancastro, bruno-ocraceo nella faccia inferiore.
Carne spessa, biancastra, poi con toni rosso-rosati, infine rosa-carnicino sporco.
Spore ellittiche, 13-16 x 9,5-10 µm.
Commestibile come la M. procera.
Note
M. olivascens ha la sporata colore rosa e cresce sotto conifere di montagna.
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Atlante dei funghi commestibili della Basilicata
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Osvaldo e Rosario Tagliavini
MACROLEPIOTA PROCERA (Scop.: Fr.) Singer
var. FULIGINOSA (Barla) Bellù & Lanzoni
sin. M. fuliginosa (Barla) Bon
Cresce in estate-autunno, in zone subsilvicole. Specie comune.
Cappello largo 10-20 cm, prima globoso, poi conico-emisferico, indi convesso.
Cuticola di colore bruno-scuro, fuligginoso, al disco bruno-rossastro, con squame
disposte irregolarmente e rade verso il margine, dove si intravede la carne sottostante, un pò pelosa, prima bianco-crema, poi bruno chiara, indi fuligginosa.
Lamelle fitte, collariate, cremine, poi macchiantesi di bruno chiaro. Filo appena crenulato. Gambo tozzo, con bulbo basale molto grosso, screziato da fitte squamature
bruno scuro che alla base diventano quasi nerastre e, quindi, poco individuabili.
Anello doppio, con bordo lacerato, un po’ ocraceo sulla faccia inferiore.
Carne prima leggermente vinosa, poi lentamente brunastra e, infine, fuligginosa.
Spore bianche in massa, ellittiche, 13-17 x 8-11 µm.
Commestibile.
Note
Si riconosce per avere le squame del cappello fuligginoso molto rade e disposte irregolarmente, per le
zigrinature del gambo non molto evidenti e per il bulbo basale alquanto rigonfio.
MACROLEPIOTA PROCERA (Scop.: Fr.) Singer
var. PERMIXTA Candusso
sin. Lepiota permixta Barla
Cresce in autunno in boschi misti, nei prati e nei pascoli. Specie comune.
Cappello largo 10-15 cm, conico con mammellonatura poco accentuata e cuticola
rotta, in senso radiale, in grosse squame, frammiste ad altre più piccole che lasciano
intravedere il fondo di colore crema o crema-rosaceo. Margine fimbriato.
Lamelle bianche e fitte con inserzione a collarium, leggermente bruno-rossastre con l’età.
Gambo più lungo del diametro del cappello, ingrossato alla base, decorato di
bruno-rossastro.
Anello doppio, con faccia inferiore brunastra, imbutiforme, e margine lacerato.
Carne arrossante verso il bruno, e, per abrasione, verso il bruno-venoso, sul
gambo.
Spore bianche in massa, ellittiche, 12-16 x 9-10 µm.
Commestibile ottimo.
Note
Viene confusa con la M. procera da cui si differenzia per le squame bruno-rossastre sia sul cappello sia sul
gambo, che si presenta ingrossato alla base, e per la carne arrossante verso il bruno.
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Atlante dei funghi commestibili della Basilicata
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Osvaldo e Rosario Tagliavini
AGROCYBE AEGERITA (Briganti) Fayod
sin. A. cylindracea (D.C.: Fries) Maire
Cresce, cespitosa, dalla primavera all’autunno, in genere su tronchi vivi o morti,
soprattutto di pioppo. Specie comune e abbondante.
Cappello largo 3-15 cm, carnoso, prima globoso-emisferico, poi piano, grinzoso.
Cuticola da caffelatte a ocra scuro, più scura e screpolata al centro. Lamelle adnatodecorrenti, sottili, serrate, dapprima biancastre, poi colore tabacco.
Gambo lungo, biancastro, pieno e fibrilloso, cilindrico, spesso sinuoso e ricurvo,
attenuato al piede, tendente al nocciola con l’età. Anello supero, fioccoso, tumido e
persistente, concolore al gambo. Carne bianca, compatta e tenera nel cappello,
fibrosa e leggermente colore tabacco nel gambo. Odore acidulo, ma grato. Sapore
fruttatto o di farina rancida.
Spore di colore bruno-tabacco in massa, ellittiche o reniformi, 9-11 x 6-7 µm.
Commestibile.
Note
È una delle specie più ricercate fin dai tempi dell’impero romano. In dialetto viene chiamata “fong’ r’
chiupp’”. È anche coltivata con successo su substrati di legno di pioppo.
AGROCYBE MOLESTA (Lasch) Singer
sin. A. dura (Bolt.: Fr.) Singer
Cresce, in primavera estate, isolata o a piccoli gruppi, spesso su terreni coltivati, nei
prati, nei giardini. Specie comune.
Cappello largo 3-6 cm, da emisfero a convesso, a volte lievemente umbonato, con
orlo festonato e poi fessurato. Cuticola bianco-avorio-crema, soprattutto a tempo
asciutto, aureolato-fessurata, cosparsa di tante squame poligonali a partire dal centro. Lamelle aderenti ed arrotondate presso il gambo, alquanto fitte, alte, pallide,
poi cenerognolo-violacee ed infine brunastre, con filo finemente denticolato.
Gambo slanciato, cilindrico, liscio, bianco, percorso da squame scure, munito di ife
rizomorfe alla base.
Anello alto e membranoso.
Carne spessa, dura, bianca, con lieve odore fruttato-viroso e sapore mite.
Spore colore bruno-tabacco in massa, 11-14 x 6,5-8 µm.
Commestibile scadente.
Note
Si potrebbe confondere con l’A. praecox che, però, non ha la cuticola del cappello tendente a screpolarsi
in areole e presenta una carne più esigua con odore di farina.
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Osvaldo e Rosario Tagliavini
AGROCYBE PRAECOX (Pers.: Fr.) Fay.
Cresce, isolata o in più esemplari, dalla primavera all’estate, nei prati e lungo i sentieri. Specie comune.
Cappello largo 2-6 cm, poco carnoso, dapprima emisferico e convesso, poi pianoumbonato. Cuticola igrofana, mai screpolata, bianco-crema a tempo asciutto, con
margine appendicolato.
Lamelle prima pallide, poi colore tabacco, con taglio bianco-fioccoso.
Gambo slanciato, biancastro, con base appena ingrossata, munito di anello alquanto
alto e membranoso.
Carne bianca, con forte odore di farina e sapore amarognolo.
Spore di colore bruno-tabacco in massa, 8,5-9,5 x 4,5-5,5 µm.
Commestibile scadente.
Note
Si distingue dall’A. molesta per la cuticola del cappello che non tende a screpolarsi in areole, la carne più
esigua con odore di farina e le spore più minute.
COPRINUS COMATUS (Mull.: Fr.) S.F. Gray
Cresce, a gruppi numerosi, in primavera e autunno, su terreni ricchi di sostanze
organiche. Specie comune.
Cappello alto 4-12 cm, prima quasi cilindrico, poi campanulato, bianco con squame
concolori e brunastre, disco ocraceo, margine aperto e lacerato che, a maturità,
diventa prima roseo, poi progressivamente annerente.
Lamelle bianche, molto fitte e ventricose, con l’età prima rosee, poi nere e deliquescenti.
Gambo slanciato, cavo, bianco e liscio, con anello caduco e fugace.
Carne bianca, negli esemplari immaturi, senza odori e sapori caratteristici.
Spore nere in massa, ellissoidali, lisce, 10-13,5 x 7-9 µm.
Commestibile delicato, da consumare da giovane prima che le lamelle diventino
rosa e poi nere. Ottimo per guarnire le salse e crudo in insalata.
Note
Si può confondere con C. vosoustii che ha, però, la calotta del cappello tendente a rompersi in una sorta
di stella.
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Osvaldo e Rosario Tagliavini
CORTINARIUS PRAESTANS (Cordier) Gillett
Cresce, a gruppi, in estate-autunno, nei boschi soprattutto di faggi e di querce.
Specie fedele in alcune stazioni di crescita.
Cappello largo 5-25 cm, carnoso, prima globoso, poi emisferico, infine convesso.
Cuticola di colore bruno-rossastro o bruno-vinaccia, poi bruno-fulvo, con margine
involuto dapprima flocculoso, poi glabro e striato radialmente.
Lamelle annesse, larghe, ventricose, giallo-grigiastre o lilla pallido, poi brunastre.
Gambo da giovane coperto da residui del velo generale, pieno, robusto, panciuto,
bulboso alla base, fibrilloso, bianco, viola pallido in alto.
Carne spessa, bianco-lilacina, con odore subnullo, ma gradevole e sapore mite.
Spore rugginose in massa, fusiformi, verrucose, 19-20 x 8-10 µm.
Commestibile. “Ottimo tagliato a fette e cotto alla griglia”.
Note
È un cortinario che raggiunge dimensioni notevoli e presenta una carne piuttosto consistente. Attenzione
alle specie del genere Cortinarius tra le quali ve ne sono alcune tossiche (mortali) come il C. orellanus e
specie vicine che si distinguono, tra l’altro, per la colorazione del cappello bruno-arancione, per il gambo
giallastro e per la carne di colore ocraceo-giallo zafferano.
CORTINARIUS SEBACEUS Fries
sin. Phlemacium sebaceum
Cresce, in tarda estate-autunno, nei boschi di latifoglie e di conifere. Specie comune.
Cappello largo 5-10 cm, prima emisferico, poi espanso. Cuticola asportabile, un po’
viscida, di colore giallo-ocracea, alquanto fulva al centro, con margine orlato da velo
biancastro.
Lamelle biancastre, poi caffélatte, fitte e strette.
Gambo bianco, senza traccia di violetto, sericeo, cilindrico, sinuoso e compresso,
leggermente tozzo al piede.
Carne bianca e compatta. Inodore, sapore mite.
Spore di colore ocra-chiaro in massa, 7-8,5 x 3,4-4 µm.
Commestibile scadente.
Note
Attenzione alle specie del genere Cortinarius tra le quali ve ne sono alcune tossiche (mortali) come il C.
orellanus e specie vicine che si distinguono, tra l’altro, per la colorazione del cappello bruno-arancione,
per il gambo giallastro e per la carne di colore ocraceo-giallo zafferano.
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