Outlook Mensile - Allianz Global Investors Italia

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Outlook Mensile - Allianz Global Investors Italia
Marzo 2017
Outlook Mensile
“Pro-fattuale”
27/02/17
Sembra un controsenso: proprio quando, grazie alla digitalizzazione,
la revisione, la memorizzazione e la diffusione del sapere non costano
quasi più nulla e per la prima volta in assoluto l’informazione può
sfruttare tutti i vantaggi di una scalabilità infinita, emerge il concetto
di “post-fattuale”(termine che indica la tendenza a credere a notizie
false o alterate). Stiamo parlando della sfera emotiva, dell’irrazionale,
delle “fake news”. Quello che non va bene, viene fatto andare bene.
Le persone razionali tuttavia sanno che è meglio investire in modo
“pro-fattuale” piuttosto che “post-fattuale”. Anche in marzo non
mancano validi motivi per agire attenendosi ai fatti concreti.
• Pro-fattuale (1): Le questioni geopolitiche restano al centro
dell’attenzione. Entro il 31 marzo il governo britannico avvierà
l’iter per una “hard Brexit” e il 15 marzo si svolgeranno le elezioni
nei Paesi Bassi. A Parigi, la corsa all’Eliseo entra nella fase finale,
dato che il primo turno delle presidenziali è fissato per il 23 aprile.
• Pro-fattuale (2): A metà marzo in base alla costituzione scade il
termine per la determinazione del tetto del debito statunitense.
Nonostante la financial repression, il livello del debito non ha
evidenziato alcuna tendenza alla riduzione. A tale proposito, sarà
interessante vedere cosa accadrà a seguito delle misure fiscali
previste dal nuovo Presidente USA, che sembrano già scontate
dai mercati.
• Pro-fattuale (3): Tutto ciò coincide con una fase di politica
monetaria e fiscale espansiva, una combinazione non favorevole
alla stabilità dei prezzi. Non vi è inoltre nessuna ragione
per attendersi un approccio di politica monetaria troppo
accomodante da parte della Federal Reserve.
• Pro-fattuale (4): E’ interessante evidenziare che le attese di rialzo
dei tassi d’interesse scontate nei tassi impliciti del mercato
monetario sono inferiori alle previsioni dei membri del Comitato
Hans-Jörg Naumer
Global Head of
Capital Markets &
Thematic Research
Benché l’elaborazione e la
diffusione delle informazioni
siano sempre più veloci e
senza confini, si parla di
“post-fattuale” e non di “profattuale”. La contraddizione
non potrebbe essere più
grande.
Indici azionari
FTSE MIB
Euro Stoxx 50
S&P 500
Nasdaq
Nikkei 225
Hang Seng
KOSPI
Bovespa
Materie prime
Oil
(Brent, USD/barile)
18.914
3.311
2.370
5.862
19.119
23.741
2.092
66.662
56,1
Tassi d’interesse (%)
USA
3 mesi
2 anni
10 anni
Euroland3 mesi
2 anni
10 anni
Japan3 mesi
2 anni
10 anni
Cambi
USD/EUR
1,05
1,14
2,32
-0,33
-0,96
0,19
0,06
-0,28
0,06
1,059
IndicatoreMercatiFinanziari
Fondi obblig.
Fondi azionari
di politica monetaria della Fed (“FOMC”). C’è quindi margine
per sorprese negative sotto forma di un terzo rialzo dei tassi nel
corso dell’anno, tanto più che l’economia USA risulta più in forma
di quanto non venga ipotizzato.
• Pro-fattuale (5): In tale contesto, nonostante i rialzi dei tassi USA,
la politica monetaria globale resta espansiva e offre quindi un
importante sostegno agli investimenti negli asset rischiosi, come
le azioni. Una situazione che con ogni probabilità non potrà
essere modificata neppure dalle riunioni di Fed, Banca Centrale
Europea (BCE) e Banca del Giappone (BoJ) previste per marzo.
• Pro-fattuale (6): Le valutazioni in alcuni mercati azionari risultano
già piuttosto ambiziose (p.e. negli USA). Quelle europee appaiono
da moderate a convenienti, e anche quelle dei mercati emergenti
mediamente risultano piuttosto interessanti.
Tutto considerato, le azioni dovrebbero continuare a far parte di un
portafoglio di investimento, ma occorre sempre fare i conti con la
volatilità.
E’ comunque importante rimanere “pro-fattuali”, attenersi ai fatti
e investire di conseguenza.
Cordialmente
Hans-Jörg Naumer
Documento di approfondimento che non costituisce offerta al pubblico di
prodotti finanziari.
Understand. Act.
Allianz Global Investors: Outlook Mensile – Marzo 2017
Focus sui mercati
Allocazione tattica, azioni e obbligazioni
• I dati macroeconomici globali continuano a migliorare.
• Le valutazioni sui mercati finanziari differiscono in modo significativo: risultano elevate per importanti asset class come l’azionario
statunitense e i titoli governativi tedeschi e americani, ma contenute per i mercati emergenti.
• Il rischio politico è aumentato ulteriormente.
• La politica monetaria rappresenta il principale fattore di sostegno dei mercati azionari.
Azioni Europa Azioni mercati emergenti
• I recenti dati macroeconomici relativi al Regno Unito sono
risultati nel complesso migliori del previsto, tuttavia l’economia
potrebbe risentire di una “hard Brexit”. La pressione sui prezzi
derivante dall’aumento dei costi di produzione (parola chiave:
“inflazione dei prezzi all’importazione”) è già in aumento e
potrebbe causare una perdita del potere d’acquisto per effetto
del rialzo dei prezzi al consumo.
• Le valutazioni dell’azionario europeo sono nella media. Alcuni
mercati sono interessanti.
• I rischi politici dell’Area Euro sono in parte già scontati nei
prezzi. Un indicatore a tale proposito è individuabile nel
recupero del settore bancario.
• La ripresa ciclica del commercio mondiale e dei prezzi delle
materie prime favorisce l’asset class.
• I Paesi emergenti hanno beneficiato degli stimoli temporanei
varati in Cina, di un aumento ciclico degli scambi globali e
dell’aumento dei prezzi delle materie prime, che nel breve
periodo sono meno correlati al dollaro USA.
• Questi fattori positivi potrebbero tuttavia venir meno: il dollaro
tende ancora al rialzo e in Cina gli stimoli sembrano volgere
al termine. In ottica tattica privilegiamo una posizione di
sovrappeso. Gli investitori con un orizzonte temporale di lungo
termine dovrebbero tendere verso la neutralità.
Settori
Azioni USA
• Il mercato azionario USA presenta tuttora valutazioni molto
elevate.
• Tale situazione si deve anche all’espansione del bilancio della
Fed sino a fine 2014, anche se tale tendenza sembra giunta
al termine.
• La solidità dei dati macroeconomici fornisce protezione al
mercato azionario. Il picco per quanto riguarda le sorprese
positive sembra tuttavia vicino.
• Numerosi fattori portano a prevedere un trend positivo nel
2017 per gli utili aziendali, che dovrebbe almeno parzialmente
continuare ad avere un impatto positivo sulle azioni.
Azioni Giappone • Nonostante una crescita anemica, in Giappone la disoccupazione
su base tendenziale sta diminuendo. A medio termine tale
trend dovrebbe favorire un aumento dei salari e dell’inflazione,
anche se nel frattempo il rafforzamento dello Yen limita le
pressioni inflazionistiche.
• Le azioni nipponiche restano dipendenti dallo Yen. La debolezza
della valuta a fine 2016 ha supportato il mercato, mentre la
recente tendenza al rialzo lo ha frenato. Alla luce del
miglioramento del quadro ciclico globale, chi investe in ottica
tattica potrebbe sovrappesare l’azionario giapponese.
• Dopo il rally i titoli minerari e petroliferi non appaiono più
convenienti, ma rimangono supportati dalle revisioni al rialzo
degli utili. Tale tendenza positiva dovrebbe però affievolirsi.
Il settore estrattivo a questo punto non risulta più
particolarmente interessante.
• Nei prossimi mesi il miglioramento del contesto ciclico e le
attese di una politica reflazionistica e di stimolo dovrebbero
favorire, tra l’altro, il bistrattato settore bancario (con focus
sulle banche statunitensi).
Tema di investimento: generazione di reddito
• Il contesto di tassi d’interesse bassi o negativi dovrebbe
persistere soprattutto nell’Eurozona e in Giappone.
Tuttavia, anche i titoli governativi statunitensi al netto
dell’inflazione offrono un rendimento appena sufficiente.
Acquista quindi sempre maggiore rilievo il tema della
“generazione di reddito”.
• In un mercato nel complesso volatile, le politiche monetarie
divergenti dovrebbero favorire le asset class più rischiose:
l’attenzione degli investitori continua a concentrarsi sulle
cedole delle obbligazioni societarie, ma anche e soprattutto
sui dividendi, che consentono agli investitori di detenere
“asset reali”, ovvero azioni, mediante i fondi azionari.
• Oltre a contenere le oscillazioni dei portafogli, i dividendi
anche quest’anno risultano promettenti: secondo le nostre
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Allianz Global Investors: Outlook Mensile – Marzo 2017
stime, nel 2017 solo le società dell’MSCI Europe dovrebbero
distribuire 315 miliardi di euro. Un record se si considera
che nel 2016 le distribuzioni si sono attestate a 302 miliardi
di euro.
Obbligazioni Euro
• Sembra una contraddizione: di fatto, la Banca Centrale
Europea ha avviato il “tapering” (la riduzione del programma
di acquisto di titoli governativi), ma il suo pacchetto di misure
può essere ancora definito estremamente espansivo. Per un
“vero” tapering si dovrà attendere il 2018.
• I titoli governativi tedeschi beneficiano della politica
monetaria accomodante e della costante incertezza sul
fronte politico, ma risentono sempre più dell’attuale
sopravvalutazione in termini fondamentali e dei timori per
la progressiva riduzione del programma di acquisto titoli
della BCE a partire da inizio 2018.
• L’aumento degli spread dei titoli governativi dell’Eurozona
rispetto ai Bund e l’ampliamento dei saldi Target2 riflettono
i rischi politici dell’Area Euro.
Obbligazioni societarie • In base ai tassi di default storici, le obbligazioni societarie
statunitensi appaiono moderatamente sopravvalutate.
• I nostri modelli di valutazione basati sui fondamentali e sul
mercato suggeriscono che gli attuali spread contenuti delle
obbligazioni societarie high yield e investment grade in Euro
sono giustificati.
Valute
• Gli investitori del mercato valutario hanno nettamente ridotto
le posizioni lunghe in dollari USA, rivelando una minore
convinzione circa un inasprimento da parte della Fed.
• La crescente avversione al rischio dovrebbe aver supportato
lo Yen.
• In base ai nostri modelli di equilibrio di lungo periodo per la
valutazione dei cambi, molte divise soprattutto dei Paesi
emergenti in termini fondamentali sono tuttora decisamente
sottovalutate rispetto al dollaro USA.
Obbligazioni internazionali • Il rincaro del petrolio si traduce in un aumento dell’inflazione
a livello globale. Anche l’inflazione core dovrebbe aumentare
gradualmente per via della contrazione dell’output gap.
Inoltre, nel medio periodo la spinta alla deglobalizzazione
favorisce l’inflazione.
• La politica monetaria globale dovrebbe confermarsi espansiva,
anche se la Banca Centrale USA potrebbe operare più rialzi dei
tassi rispetto alle aspettative dei mercati.
• Dal punto di vista fondamentale i Treasury USA risultano
tuttora sopravvalutati, seppur in misura inferiore al passato,
anche per effetto dell’aumento dei rendimenti.
• Sul mercato obbligazionario si privilegia quindi una riduzione
della duration.
Obbligazioni mercati emergenti • Alcuni fattori strutturali negativi, tra cui l’indebitamento
elevato, il minore potenziale di crescita in molti Paesi in via di
sviluppo e le tendenze protezionistiche negli USA, hanno
causato un peggioramento delle prospettive dei titoli governativi
delle aree emergenti.
• Inoltre, l’asset class risente delle attese di una politica monetaria
USA meno espansiva nel medio periodo. Per contro, il contesto
ciclico si è recentemente stabilizzato.
• Non si è ancora registrato alcun rientro per quanto riguarda
i deflussi di capitali dai mercati emergenti. In caso di sovrappeso
dell’asset class, sono preferibili i titoli denominati in USD.
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L’investimento implica dei rischi. Il valore di un investimento e il rendimento che ne deriva possono aumentare così come diminuire e, al momento del rimborso,
l’investitore potrebbe non ricevere l’importo originariamente investito.
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