Allianz Global Investors Insights
Transcript
Allianz Global Investors Insights
11 Allianz Global Investors Insights Novembre 2013 Prospettive globali Cosa accadrà nei mercati emergenti all’avvio del tapering? La reazione dei mercati emergenti alla prospettiva della riduzione dello stimolo monetario ci ha ricordato la crisi finanziaria asiatica del 1997. Mentre i mercati emergenti risentono ancora dell’andamento dei flussi di capitale (obbligazioni e azioni dei mercati emergenti hanno registrato un deflusso netto di circa 46 miliardi di Dollari americani dal mese di maggio), possiamo individuare interessanti opportunità di acquisto. Sulla base dei fondamentali, la previsione di una nuova e diffusa crisi dei mercati emergenti ci sembra eccessiva. Quando scoppiò la crisi finanziaria in Asia nel 1997 le economie coinvolte presentavano un deficit delle partite correnti tra l’1,5 e il 5,9% del Pil per Corea del Sud, Indonesia, Tailandia, Filippine e Malesia. Tra questi paesi, solo l’Indonesia continua a presentare un deficit delle partite correnti. esterni, poiché sono molto meno esposti al debito denominato in Dollari americani e in altre valute forti rispetto agli anni ‘90, hanno riserve in valuta estera più abbondanti, un rapporto tra debito estero e Pil più contenuto rispetto alle economie sviluppate e di conseguenza un indebitamento a breve termine molto più basso in percentuale delle riserve in valuta. Eppure, se da una parte lo scenario generale appare più favorevole rispetto a 15 anni fa, dall’altra occorre operare una distinzione tra le diverse economie emergenti, in particolare sul fronte delle partite correnti. Andreas Utermann Global Chief Investment Officer la necessità di riforme fiscali e il fatto che il paese conta eccessivamente sui consumi alimentati dal credito. In tutti e quattro questi paesi si terranno le elezioni politiche nel 2014, e questo non sembra incoraggiare l’applicazione delle riforme necessarie. Al contrario, la situazione sembra migliore in Polonia e Cina. La Polonia presenta un rapporto tra il deficit delle partite correnti e il Pil in linea con quello del Brasile, ma pare si sta muovendo nella giusta direzione. Inoltre, la Polonia gode di una relativa stabilità politica e di flessibilità economica, nonché di una buona posizione in Europa centrale Oggi i mercati emergenti sono in condizioni migliori, in grado di contrastare i fattori Paesi come l’India, l’Indonesia e la Turchia hanno un deficit delle partite correnti rispettivamente del 5,1%, 2,8% e 6,1% rispetto al Pil, e ciascuno di questi paesi deve affrontare diversi problemi strutturali. Il Brasile invece presenta un deficit più contenuto del 3,6% e deve affrontare un insieme di sfide tra cui la mancanza di competitività, 01 Prospettive globali 02 Prospettive negli Stati Uniti Cosa accadrà nei mercati emergenti all’avvio del tapering? Outlook sul mercato azionario negli Stati Uniti: Investire all’inizio dell’era del deleveraging nulla da temere tranne l’assenza di paura? 04 Segnali dalla ricerca Le implicazioni del mercato degli smartphone ricondizionati per la crescita del settore telefonia mobile Documento illustrativo di approfondimento che non costituisce offerta al pubblico di prodotti/servizi finanziari. (Cont. a pag. 2) 03 Punti di vista Allianz Global Investors Insights Prospettive Globali (Cont. da pag. 1) e orientale e potrà beneficiare della ripresa dell’Eurozona. L’avanzo delle partite correnti in Cina è in calo e il livello del debito privato preoccupa, tuttavia l’economia del paese continua a registrare una crescita del Pil reale del 7% circa, e nel corso degli ultimi mesi sono state allontanate le preoccupazioni inflazionistiche con una costante rivalutazione del Renminbi in termini reali e nominali. Sono i punti di forza e di debolezza delle economie più che i differenziali dei tassi di interesse di questi paesi ad aver condizionato l’andamento delle valute dal mese di maggio: India, Indonesia, Turchia e Brasile ne hanno risentito negativamente, mentre Polonia e Cina hanno reagito meglio. Dopo il crollo dei mercati obbligazionari emergenti durante l’estate, Brasile, India, Indonesia e Turchia registrano una buona ripresa dei rendimenti rispetto ai titoli del Tesoro americano. Questo fattore potrebbe essere interessante per gli investitori di breve periodo poiché offre un cuscinetto contro la svalutazione valutaria, mentre alcuni potrebbero anche contare su un prolungamento del Quantitative Easing. Tuttavia, i fondamentali torneranno a guidare le dinamiche di mercato quando ci sarà qualche certezza in più sulle tempistiche del tapering. Oltre ad analizzare le diverse economie emergenti, dobbiamo distinguere anche tra le diverse asset class. Date delle prospettive positive per una determinata economia emergente, le obbligazioni in valuta locale offrono una soluzione interessante per sfruttare il miglioramento del rating di credito - e la riduzione degli spread - poiché traggono vantaggio dalle dinamiche demografiche relativamente favorevoli e offrono un’alternativa interessante rispetto al debito dei mercati sviluppati che presentano problematiche strutturali. Per gli investitori con un orizzonte temporale di lungo periodo, prevediamo che l’apprezzamento delle valute in termini reali proseguirà in molti mercati emergenti, trainando al rialzo anche i valori nominali di queste valute nel corso del tempo. aveva investito prima della crisi e ha resistito ne ha tratto vantaggio, i mercati azionari emergenti non risultano particolarmente convenienti anche se scambiano su livelli di Price on Earnings minimi dal 2007. A differenza del mercato obbligazionario, è possibile partecipare alla crescita dei mercati azionari emergenti tramite titoli di società quotate nei mercati sviluppati che presentano multipli simili o più convenienti. I titoli a più bassa capitalizzazione sembrano preferibili rispetto alle large cap. Un eventuale tapering potrebbe dare il via ad una nuova ondata di vendite nei mercati emergenti. Potremmo inoltre assistere a delle speculazioni sulle tempistiche del tapering. La debolezza dei mercati potrebbe rappresentare un’opportunità di acquisto di obbligazioni dei mercati emergenti e azioni a più bassa capitalizzazione, sebbene in valuta locale e per gli investitori a lungo termine. Una versione di questo articolo è stata pubblicata dal Financial Times in data 29 ottobre 2013. La situazione per i mercati azionari emergenti invece è meno rosea. L’esperienza della crisi asiatica dimostra che mentre chi Prospettive negli Stati Uniti Outlook sul mercato azionario negli Stati Uniti: nulla da temere tranne l’assenza di paura? Mentre ci avviciniamo alla fine dell’anno, il sentiment sul mercato azionario statunitense si può descrivere con questa espressione: “nulla da temere tranne l’assenza di paura”. Molte fonti di preoccupazione (i tagli automatici al bilancio, il tapering da parte della Federal Reserve, il tetto del debito, ecc.) sono state allontanate con una conseguente leggera pressione al ribasso sulle quotazioni azionarie. È quasi come se i mercati avessero scoperto le carte della politica e, nella convinzione che prima o poi si giunga comunque a una soluzione, prevedano un 2 esito favorevole per tutte le “crisi” politiche in mancanza di prove chiaramente contrarie a questa prospettiva. Guardando avanti, sembra che gli ostacoli siano diminuiti. Semmai, lo scenario sembra positivo per il mercato azionario: una crescita economica lenta ma costante, un’inflazione favorevole e una politica monetaria che probabilmente resterà accomodante più a lungo di quanto previsto anche solo pochi mesi fa. Chi la pensa in controtendenza teme che avere poche preoccupazioni possa in realtà Scott Migliori CIO Equity US far male ai mercati, poiché genera un eccessivo ottimismo e speculazione. In tale scenario non ci sorprende che i livelli di Price on Earnings abbiano continuato a salire, Allianz Global Investors Insights in alcuni casi in modo parabolico (small cap, Internet, ecc.), confermando la prospettiva di un aumento delle quotazioni azionarie con l’inizio del nuovo anno. Pur essendo uno scenario certamente possibile, riteniamo più probabile il manifestarsi di nuovi rischi (aumento della disoccupazione, indebolimento dei prezzi immobiliari) che potrebbero raffreddare gli impulsi speculativi e condurci verso una crescita del mercato più stabile e quindi più sostenibile nel 2014. Con una crescita economica globale ancora abbastanza anemica, continuiamo a preferire le aree del mercato in crescita nel più lungo termine che sono relativamente poco sensibili ai livelli di Pil, come il settore tecnologico e sanitario/biotecnologie. Punti di vista Investire all’inizio dell’era del deleveraging Dopo lo scoppio della bolla immobiliare del 2007 nei paesi sviluppati, gli indicatori dei livelli di indebitamento sono saliti in quasi tutte le economie. Tuttavia ciò non sorprende: storicamente, il debito pubblico e il debito privato sono aumentati molto dopo lo scoppio di una bolla trainata dal debito e l’inizio di una crisi finanziaria. Nella maggior parte dei casi, Giappone escluso, il debito del settore privato è salito alle stelle nel giro di un paio d’anni dopo l’avvio di una crisi finanziaria e ha toccato il fondo dopo circa cinque o sei anni. Il debito del settore pubblico ha toccato i livelli massimi più o meno negli stessi tempi. Da quel momento in poi inizia la fase di deleveraging del settore pubblico che dura molti anni. Fino a che punto possiamo paragonare le economie industrializzate di oggi alle esperienze del passato? Il debito pubblico nella maggior parte delle economie continua a salire a distanza di sei anni dall’inizio della crisi finanziaria del 2007, con qualche eccezione: la Germania, dove il debito pubblico sale più lentamente del Pil, e la Grecia, con l’haircut1 subìto dal settore privato. Il deleveraging del settore privato è iniziato intanto in molti paesi. E questo vale sia per le famiglie che per il settore non finanziario. Il rapporto tra debito e Pil resta alto Eppure, in alcuni paesi industrializzati l’indebitamento del settore privato è ancora in aumento, come in Francia e Portogallo. Il processo di deleveraging si trova in una fase più avanzata nelle economie anglosassoni, ovvero Stati Uniti, Regno Unito e Irlanda, ma anche in questi paesi non sembra essere ancora maturo in base agli standard storici. Il rapporto tra debito del settore privato e Pil è sceso del 10% rispetto ai livelli massimi. In Svezia, Norvegia e Finlandia, il rapporto tra debito del settore privato e Pil in media è sceso del 25% dall’inizio degli anni ‘90, mentre nei paesi asiatici è sceso mediamente di circa un terzo dal 1997, dopo lo scoppio della crisi finanziaria asiatica. Inoltre oggi l’indebitamento nei paesi sviluppati è ancora alto in termini assoluti. Di conseguenza, non è scorretto affermare che il deleveraging del settore privato è ancora in corso. Stefan Hofrichter Chief Economist Si prevede una politica monetaria estremamente accomodante Le implicazioni per gli investitori sono importanti. Per facilitare il necessario processo di deleveraging, le banche centrali di Stati Uniti, Regno Unito, Unione Monetaria Europea e Giappone prevedibilmente proseguiranno con una politica monetaria estremamente accomodante. Le banche centrali resteranno volontariamente dietro alla curva. Questo approccio accomodante non impedirà ai rendimenti a lungo termine di salire, ma limiterà il potenziale di rialzo. D’altra parte la politica della banca centrale conferma la nostra convinzione che è meglio investire nei mercati obbligazionari che offrono un rendimento più alto rispetto ai titoli sovrani di alta qualità. In particolare, preferiamo il mercato del credito tra cui obbligazioni High Yield e dei mercati emergenti, a prescindere dalle considerazioni tattiche. negative per i mercati azionari. Al contrario. Prendiamo per esempio l’indice S&P 500. Negli ultimi 100 anni, i rendimenti a lungo termine al netto dell’inflazione sono collegati solo marginalmente agli indicatori del debito dell’economia nel suo complesso. Ciò implica che ci sono altri fattori alla base dei rendimenti azionari a lungo termine, in particolare le valutazioni e le prospettive di crescita a medio termine. Mentre la crescita nei paesi sviluppati probabilmente sarà più bassa rispetto al periodo prima della crisi, difficilmente sarà bassissima grazie al costante sostegno della politica monetaria e alla capacità del settore privato di sfruttare i cash flow. Per quanto concerne le valutazioni, siamo convinti che le quotazioni nei mercati azionari globali siano ancora su livelli moderati. Nei prossimi anni ci aspettiamo rendimenti azionari robusti, anche se il deleveraging del settore privato proseguirà ancora per molto tempo. Prospettive dei mercati azionari Il deleveraging del settore pubblico e privato non implica necessariamente prospettive 1 Riduzione del valore di mercato di un titolo da destinare in garanzia, a fronte del rischio connesso alla detenzione di quel titolo 3 Allianz Global Investors Insights Segnali dalla ricerca Le implicazioni del mercato degli smartphone ricondizionati per la crescita del settore telefonia mobile I cicli di innovazione teconologica degli smartphone sono diventati un importante indicatore di crescita per chi investe nel settore tecnologico, poiché il segmento mobile rappresenta una delle opportunità di investimento in più rapida crescita negli ultimi anni. D’altra parte l’utilizzo degli smartphone nei paesi sviluppati ha toccato livelli tali per cui alcuni analisti si chiedono se ci siano ancora margini di crescita. Anche gli investitori temono che l’innovazione e le opportunità di differenziazione stiano diminuendo e ciò potrebbe far diminuire l’interesse dei consumatori per i nuovi modelli, intensificando la concorrenza sui prezzi. Di conseguenza alcuni investitori temono un tracollo dei margini di profitto. non conosceva il valore del proprio cellulare e non ne recuperava il valore residuo. Dopo due anni lasciava il vecchio cellulare nel cassetto o lo passava ai figli. Tuttavia, abbiamo recentemente assistito allo sviluppo di una nuova tendenza al ricondizionamento o rigenerazione degli smartphone che potrebbe compensare la mancanza di innovazione e alimentare la crescita del mercato. Gli smartphone sono resistenti e in genere conservano il 30-50% del loro valore dopo la normale scadenza del contratto di due anni. Eppure fino a poco tempo fa la maggior parte dei consumatori Un recente sondaggio di GrassrootsSM Research tra i proprietari di smartphone di vecchia generazione ha rilevato che il 33% possiede ancora il dispositivo, mentre il 22% lo ha regalato a un amico o un familiare. Il 34% ha partecipato a un piano di permuta o ha venduto il telefono ricavandone contanti o credito. Secondo uno studio analogo tra i proprietari di smartphone, tra coloro che sono a conoscenza di questi programmi di Negli ultimi mesi le cose sono cambiate. I principali operatori di telefonia mobile e i negozi di smartphone offrono permute a prezzi competitivi, un modo rapido per rivendere il vecchio telefono all’acquisto di un nuovo apparecchio. Spesso si riescono a risparmiare 100-200 dollari sul costo di un nuovo smartphone di alta gamma. Alcuni operatori offrono anche condizioni più competitive a chi cambia spesso telefono per cui il contratto riflette il valore di rivendita del cellulare. Steve Berexa Global Head of Research riciclaggio o permuta, il 75% ha dichiarato che “probabilmente” o “molto probabilmente” parteciperà a uno di questi piani in occasione dell’uscita del prossimo modello. Complessivamente il mercato ha reagito favorevolmente all’opportunità di segmentazione, a dimostrazione che non tutti vogliono un telefono nuovo di zecca di alta gamma con un contratto fisso di due anni. Mentre aumentano le persone che rivendono il vecchio telefono incassando il valore di rivendita, lo sconto complessivo per coloro che vogliono acquistare un nuovo dispositivo si aggira così intorno a miliardi di dollari. www.allianzglobalinvestors.it L’investimento implica dei rischi. Il valore di un investimento e il reddito che ne deriva possono aumentare così come diminuire e, al momento del rimborso, l’investitore potrebbe non ricevere l’importo originariamente investito. Le informazioni e le opinioni espresse nel presente documento, soggette a variazioni nel tempo, sono quelle della società che lo ha emesso o delle società collegate, al momento della redazione del documento medesimo. Le informazioni contenute nel presente documento derivano da fonti che si presumono corrette e attendibili ma non sono state verificate da terze parti indipendenti. Per questo motivo l’accuratezza e la completezza di tali informazioni non sono garantite e nessuna responsabilità è assunta circa eventuali danni o perdite derivanti dall’uso delle informazioni fornite. Si applicano con prevalenza le condizioni di un’eventuale offerta o contratto che sia stato o che sarà stipulato o sottoscritto. Il presente documento è una comunicazione di marketing; emessa da Allianz Global Investors Europe GmbH, www.allianzgi-regulatory.eu, una società di gestione a responsabilità limitata di diritto tedesco, con sede legale in Bockenheimer Landstrasse 42-44, D-60323 Francoforte sul Meno, iscritta al Registro Commerciale presso la Corte di Francoforte sul Meno col numero HRB 9340, autorizzata dalla Bundesanstalt für Finanzdienstleistungsaufsicht (www.bafin.de). Allianz Global Investors Europe GmbH ha stabilito una succursale in Italia - Allianz Global Investors Europe GmbH, Succursale di Milano, www.allianzglobalinvestors.it, piazza Velasca 7/9 - 20122 Milano, soggetta alla vigilanza delle competenti Autorità italiane e tedesche in conformità alla normativa comunitaria. È vietata la duplicazione, pubblicazione o trasmissione dei contenuti del presente documento in qualsiasi forma. Documento illustrativo di approfondimento che non costituisce offerta al pubblico di prodotti/servizi finanziari.