Money for nothing
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Money for nothing
Agosto 2016 Outlook Mensile “Money for nothing” La rock band inglese Dire Straits non avrebbe mai immaginato che un giorno il titolo della loro canzone “Money for nothing” – “Soldi gratis” – sarebbe diventato realtà, tanto meno in relazione al rifinanziamento del debito pubblico statale. Da qualche tempo, come noto, i tassi hanno toccato il punto più basso in 5.000 anni di storia ed è oramai risaputo che per le obbligazioni governative dei Paesi industrializzati i rendimenti negativi sono la norma, più che un’eccezione. I tassi negativi dei titoli di Stato sono diventati un fenomeno globale, infatti circa il 39% (oltre 9 miliardi di Dollari USA) delle obbligazioni governative dei Paesi industrializzati, Giappone in testa, offre rendimenti inferiori allo zero. La novità è che ora i ministri delle finanze europei possono permettersi di emettere buoni del Tesoro a 10 anni che non offrano cedole ai creditori: è accaduto per la prima volta a metà luglio. Tuttavia è importante sottolineare che simili operazioni possono contribuire al risanamento del bilancio, ma non ad una riduzione sostenibile dell’indebitamento totale. Per lo meno, non in caso di una situazione “new normal” dei rendimenti e quindi dei costi di rifinanziamento del debito statale nel medio periodo. La sola crescita economica non è abbastanza solida per far fronte a tutti i debiti, neanche in caso di bilancio in pareggio. “Money for nothing”: il sogno dei ministri delle finanze, l‘incubo dei risparmiatori. Mentre la politica monetaria dei G4 si conferma espansiva e la Banca Centrale USA continua a rinviare il prossimo rialzo dei tassi (l’“helicopter money” della Federal Reserve Bank of Cleveland ha già fatto la sua comparsa tra le notizie dell’ultim’ora), gli investitori sono costantemente alla ricerca di rendimento. 29/07/16 Indici azionari FTSE MIB 16.847 Euro Stoxx 50 3.000 S&P 500 2.174 Nasdaq5.162 Nikkei 225 16.636 Hang Seng 21.891 KOSPI2.016 Bovespa57.308 Materie prime Oil (Brent, USD/barile) 42,4 Tassi d’interesse (%) USA3 mesi0,76 2 anni 0,71 10 anni 1,51 Euroland3 mesi-0,30 2 anni -0,63 10 anni -0,14 Japan3 mesi0,06 2 anni -0,26 10 anni -0,28 Cambi USD/EUR1,111 IndicatoreMercatiFinanziari Fondi obblig. Fondi azionari di un’espansione economica. Occorrerà analizzare con particolare attenzione i dati europei nel quadro dell’incertezza post referendum. Cordialmente Hans-Jörg Naumer In tale contesto, agosto potrebbe essere un periodo più tranquillo per i mercati finanziari. A inizio mese la Bank of England renderà noto quale strada intende seguire dopo il voto sulla Brexit, le elezioni presidenziali negli USA si avvicinano lentamente e resta da vedere se i dati congiunturali sono ancora in linea con le attese Hans-Jörg Naumer Global Head of Capital Markets & Thematic Research Per le obbligazioni governative dei Paesi industrializzati, i rendimenti negativi sono la norma, più che un’eccezione. Documento di approfondimento che non costituisce offerta al pubblico di prodotti finanziari. Understand. Act. Allianz Global Investors: Outlook Mensile – Agosto 2016 Focus sui mercati Allocazione tattica, azioni e obbligazioni • La scarsa crescita della produttività globale influisce sulle previsioni di espansione a lungo termine. • Nel complesso la politica monetaria dovrebbe mantenersi favorevole. La “caccia” ai rendimenti e al reddito da capitale rappresenta un sostegno strutturale per i mercati azionari. • Nonostante la presenza di alcuni fattori negativi (insicurezza in ambito politico, scarsa crescita degli utili aziendali, poca chiarezza circa la politica monetaria negli USA, rischi di liquidità, valutazioni di alcune asset class), nel medio/lungo periodo gli investitori dovrebbero continuare a preferire gli investimenti più rischiosi rispetto alle obbligazioni. Azioni Europa • Dopo il voto nel Regno Unito sono aumentati i rischi economici e politici. La fiducia di società e consumatori risente dell’imminente BREXIT. • Il maggiore rischio di recessione in Gran Bretagna dovrebbe influenzare anche la politica dei paesi europei, mentre, in ottica globale le ripercussioni dirette della crescente debolezza dell’economia inglese risultano irrilevanti. • Nell’Eurozona la disoccupazione è diminuita ancora e la svalutazione dell’Euro ha causato un incremento del surplus della bilancia delle partite correnti. • Le azioni europee presentano valutazioni interessanti rispetto a quelle statunitensi. Il rapporto tra revisioni al rialzo e al ribasso degli utili da parte degli analisti (momentum delle revisioni) continua a migliorare. • In un’ottica di investimento tattico è possibile prendere in considerazione una sottoesposizione finché la nebbia post referendum non si sarà diradata. Azioni USA • Nel primo trimestre la crescita del PIL è stata solo moderata e in base agli indicatori anticipatori il dato aggregato per il secondo trimestre dovrebbe essere più positivo. • L’apprezzamento del dollaro e un netto aumento del costo unitario del lavoro si traducono in una riduzione degli utili aziendali. • Analizzando le valutazioni, già elevate, l’azionario statunitense non sembra preparato a fronteggiare i maggiori rischi per la crescita nel medio periodo. • In un contesto di crescente incertezza, le azioni statunitensi dovrebbero beneficiare dello status di bene rifugio. Azioni Giappone • I consumi privati non crescono e in luglio l’indicatore anticipatore dell’economia nel complesso è sceso nuovamente in territorio negativo. I prezzi si mantengono ben al di sotto del target di inflazione del 2%. • Alla luce degli effetti finora deludenti dell’Abenomics circolano voci insistenti secondo cui la Bank of Japan (BoJ) sarebbe pronta a varare un nuovo pacchetto di misure. L’“helicopter money” non è più un’opzione così remota. • Il rapporto fra revisioni positive e negative degli utili delle aziende giapponesi è modesto e le prospettive future sono penalizzate dall’apprezzamento dello yen. Azioni mercati emergenti • In Cina e nei Paesi emergenti si moltiplicano i segnali di una stabilizzazione ciclica; tuttavia, in Cina aumentano gli squilibri economici. • I deflussi di capitali dai mercati emergenti sono diminuiti e la conseguente riduzione della pressione sui titoli di queste aree potrebbe indurre gli investitori orientati al breve periodo a sovrappesare l’asset class in ottica tattica. • La stabilizzazione del prezzo delle materie prime ha concesso una tregua, tuttavia, mancano ancora le basi per una ripresa sostenibile dei mercati azionari emergenti. Settori • Gli indicatori anticipatori lasciano presagire una migliore performance dei titoli ciclici, tra cui quelli finanziari e delle materie prime. Ciò contrasta con l’attuale livello delle obbligazioni e con il loro status di bene rifugio; un’allocazione settoriale difensiva è ancora altamente consigliata. • In mancanza di un’accelerazione della crescita e di una chiara tendenza reflazionistica è consigliabile preferire le azioni growth rispetto a quelle value. Potrebbe comunque verificarsi un’inversione di tendenza qualora i premi di valutazione dei titoli growth diventassero eccessivi. Tema di investimento: “obbligazioni indicizzate all’inflazione” • L’andamento del tasso di inflazione complessivo segue quello dei prezzi di petrolio, delle commodity agricole, nonché dei cambi. Quindi, visto il rialzo del prezzo del greggio, l’inflazione negli USA e in Europa dovrebbe tornare a crescere. • L’inflazione core è determinata dalla differenza tra domanda aggregata e offerta potenziale: il cosiddetto “output gap”. In molti Paesi industrializzati l’output gap si è nettamente ridotto o addirittura chiuso. Si prevede quindi un ulteriore aumento dell’inflazione core. 2 Allianz Global Investors: Outlook Mensile – Agosto 2016 • In base alle previsioni degli analisti, le attese inflazionistiche di lungo periodo per USA ed Eurozona non sembrano influenzate dalla politica monetaria e nei prossimi cinque anni dovrebbero mantenersi stabili intorno al 2%. Le obbligazioni indicizzate all’inflazione potrebbero rappresentare una soluzione interessante per chi si aspetta un tasso di inflazione pari o superiore a quanto scontato dal mercato. Obbligazioni in Euro • Nei prossimi mesi i corsi delle obbligazioni governative dei Paesi europei core dovrebbero essere sostenuti dal tema della BREXIT oltre che da una politica monetaria accomodante. • I rendimenti hanno registrato una significativa flessione attestandosi su livelli storicamente bassi considerando i 5.000 anni di vita delle obbligazioni. • Circa il 50% delle obbligazioni governative europee offrono rendimenti nominali negativi. • La Banca Centrale Europea (BCE) deve pensare a come reagire alla scarsità di titoli governativi acquistabili sul mercato in Euro. Obbligazioni internazionali • Sul mercato monetario USA crescono i dubbi circa la volontà della Federal Reserve di inasprire ulteriormente il tasso di riferimento. Il mercato sconta attualmente un rialzo di appena 25 punti base fino all’autunno del 2017. • È atteso in effetti un processo molto più graduale di quanto previsto dai membri del FOMC. • Le scarse attese inflazionistiche e un contesto di Financial Repression dovrebbero ostacolare un incremento dei rendimenti sul mercato USA. In base ai fondamentali, tuttavia, le obbligazioni si confermano onerose. Obbligazioni societarie • Secondo i nostri modelli proprietari i premi per il rischio delle obbligazioni corporate statunitensi (compreso il debito high yield, ovvero di qualità inferiore) appaiono interessanti sulla base dei fondamentali e dei dati di mercato. • I premi per il rischio delle obbligazioni corporate high yield e investment grade in Euro si attestano su livelli “fair”. Alla luce delle probabilità di default implicite i titoli investment grade sembrano leggermente sottovalutati rispetto alla media di lungo periodo e le obbligazioni non finanziarie più interessanti di quelle finanziarie. Valute • Alla luce dei maggiori rischi politici ed economici il cambio Euro/ Dollaro dovrebbe indebolirsi ulteriormente. L’attrattiva delle posizioni lunghe su Dollaro USA e Yen giapponese è diminuita. • La correlazione tra Dollaro e materie prime si conferma elevata. • La Sterlina britannica è crollata. L’andamento della valuta dipende ora dalle attese circa una politica più accomodante della Bank of England. Dal nostro scenario, in base ai fondamentali, la divisa risulta attualmente sottovalutata. Obbligazioni mercati emergenti • Le prospettive a medio e lungo termine dei Paesi emergenti sono offuscate da fattori strutturali negativi, come l’elevato indebitamento e un minor potenziale di crescita. • Le speculazioni circa una politica monetaria leggermente meno espansiva negli USA potrebbero causare battute d’arresto; negli ultimi tempi, tuttavia, il contesto ciclico per le obbligazioni dei Paesi emergenti sembra essersi stabilizzato, come mostra anche l’afflusso di investimenti nell’area. • Gli elevati rendimenti nominali dovrebbero offrire un sostegno al mercato nel medio termine. 3 Allianz Global Investors: Outlook Mensile – Agosto 2016 L’investimento implica dei rischi. Il valore di un investimento e il rendimento che ne deriva possono aumentare così come diminuire e, al momento del rimborso, l’investitore potrebbe non ricevere l’importo originariamente investito. Le informazioni e le opinioni espresse nel presente documento, soggette a variazioni nel tempo, sono quelle della società che lo ha redatto o delle società collegate, al momento della redazione del documento medesimo. I dati utilizzati scaturiscono da diverse fonti che si presumono corrette e attendibili ma non sono state verificate da terze parti indipendenti; la loro accuratezza o completezza non è garantita e non si assume alcuna responsabilità per eventuali danni diretti o indiretti derivanti dall’utilizzo di tali informazioni, tranne in caso di colpa grave o condotta illecita. Si applicano con prevalenza le condizioni di un’eventuale offerta o contratto che sia stato o che sarà stipulato o sottoscritto. 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