favorire lo sviluppo corretto del linguaggio suggerimenti e proposte

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favorire lo sviluppo corretto del linguaggio suggerimenti e proposte
“FAVORIRE LO SVILUPPO CORRETTO DEL
LINGUAGGIO.
SUGGERIMENTI E PROPOSTE”
PROF.SSA GENEROSA MANZO
Università Telematica Pegaso
Favorire lo sviluppo corretto del linguaggio.
Suggerimenti e proposte
Indice
1
SUGGERIMENTI E PROPOSTE PER LO SVILUPPO DEL LINGUAGGIO DALLA NASCITA AI SEI
MESI ------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- 3
2
SUGGERIMENTI E PROPOSTE PER LO SVILUPPO DEL LINGUAGGIO DAI SEI MESI AD UN
ANNO ------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------ 6
3
SUGGERIMENTI E PROPOSTE PER LO SVILUPPO DEL LINGUAGGIO DA UN ANNO AI DUE
ANNI ------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- 8
4
SUGGERIMENTI E PROPOSTE PER LO SVILUPPO DEL LINGUAGGIO DA DUE A TRE ANNI --- 10
5
SUGGERIMENTI E PROPOSTE PER LO SVILUPPO DEL LINGUAGGIO DAI TRE AI QUATTRO
ANNI ------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------ 11
6
SUGGERIMENTI E PROPOSTE PER LO SVILUPPO DEL LINGUAGGIO DAI QUATTRO AI
CINQUE ANNI ----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- 13
7
ALCUNE ATTIVITÀ DI GRUPPO PER FAVORIRE IL CORRETTO SVILUPPO DEL LINGUAGGIO -------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- 14
BIBLIOGRAFIA --------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- 18
Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente
vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore
(L. 22.04.1941/n. 633)
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Favorire lo sviluppo corretto del linguaggio.
Suggerimenti e proposte
1 Suggerimenti e proposte per lo sviluppo del
linguaggio dalla nascita ai sei mesi
Dalla nascita ai sei mesi, per uno sviluppo adeguato del linguaggio, è opportuno prestare
attenzione ad una serie di aspetti di notevole rilevanza.
Alcune attenzioni e suggerimenti potrebbero essere particolarmente utili laddove si voglia ad
esempio contribuire a sviluppare l’attenzione uditiva, istaurare una comunicazione visiva, favorire
l’imitazione bucco-fonatoria; ecc.
Si tratta di una serie di obiettivi che si possono realizzare attraverso una serie di esercizi.
Vengono riportati di seguito una serie di esercizi con specifici obiettivi dedicati a questa
fascia di età in cui il linguaggio inizia a svilupparsi.
Per contribuire a sviluppare l’attenzione uditiva del bambino è necessario:
 Produrre suoni melodiosi mentre ci si occupa di lui;
 Commentare verbalmente le attività che svolgiamo mentre gli si da mangiare, lo si lava, ecc.
Ciò deve essere effettuato anche se ci sembra che sia troppo piccolo per capire;
 Produrre suoni e vocalizzi associati ad un gioco;
 Produrre suoni variati per intensità e durata;
 Produrre suoni e rumori senza farsi vedere per richiamare la sua attenzione, per abituarlo a
localizzare il suono;
 Utilizzare una larga varietà di suoni avendo l’accortenza di cambiarli spesso per tenere viva
l’attenzione1.
1
Gosciu G., Pratelli M., L’insegnante specializzato, Editrice Tresei Scuola, Ancona 2000.
Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente
vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore
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Per consentire che si possa realizzare e favorire l’imitazione bucco- fonatoria è preferibile:
 ripetere i suoni che il bambino produce;
 esprimere approvazione sorridendogli e lodandolo quando ripete un suono,
 ripetere, enfatizzandole, le variazioni di intensità e durata dei suoni che produce;
 utilizzare preferibilmente suoni vocalici e consonanti labiali che per il bambino sono più facili
da riprodurre;
 nella denominazione pronunciare il nome dell’oggetto insieme al suono onomatopeico2.
È necessario che in questa fascia di età si presti attenzione ad aspetti come la localizzazione
degli apparati che producono la voce, ciò è utile soprattutto se vi è un sospetto di ipoacusia
infantile. È importante in caso di sordità infantile far percepire al bambino in qualunque modo le
vibrazioni prodotte dagli organi vocali durante il parlare3.
Gli apparati che producono la voce possono essere localizzati dal bambino se:
 vocalizziamo e portiamo la mano del bambino sulla gola e sulle labbra e se guidiamo le sue
dita ad accarezzare le parti che vibrano;
 ci disponiamo di fronte al bambino, con il viso abbastanza vicino e facciamo vibrare le labbra
consentendo al bambino poi di toccare con le dita le parti che vibrano;
 lodiamo il bambino quando cerca di imitarci ;
2
3
Gosciu G., Pratelli M., op.cit.,p.3.
Vitale C., I percorsi dell’Educazione Speciale: Teoria e prassi nella Scuola dell’autonomia, Edisud, Salerno 2001.
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 insegniamo al bambino come far vibrare le labbra muovendo le nostre dita sulle sue4.
Per contribuire a sviluppare la comunicazione visiva è importante:
 nascondersi ed riapparire improvvisamente osservando le risposte che il bambino da;
 sorridere e chiamare il bambino per attirare la sua attenzione;
 attirare l’attenzione del bambino reggendo fra le mani un oggetto e facendolo spostare in
senso verticale da una parte all’altra5.
4
5
Gosciu G., Pratelli M., op.cit.,p.3.
Ibidem .
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2 Suggerimenti e proposte per lo sviluppo del
linguaggio dai sei mesi ad un anno
Dai sei mesi ad un anno il bambino inizia ad imitare i modelli sonori appena uditi e presta
notevole attenzione soprattutto alle intonazioni. È per questo necessario rafforzare la sua
attenzione uditiva , tale rafforzamento può essere incentivato da una serie di azioni messe a punto
dall’adulto che si occupa del bambino come:
 pronunciare suoni, sillabe e vocalizzi cambiando l’intensità e ponendosi vicino al bambino ed
allontanarsi da lui in maniera graduale;
 associare un suono di tipo onomatopeico a dei giochi che il bambino preferisce;
 stimolare il bambino ad ascoltare svariate fonti sonore;
 far ascoltare il suono di oggetti che comunemente sono reperibili nella abitazioni;
 dimostrare al bambino come si possono produrre i rumori, come ad esempio bussare alla
porta , battere i piedi per terra ecc;
 proporre l’ascolto della musica nei momenti in cui c’è necessità di tranquillizzarlo, (in base
alle reazioni del bambino è possibile capire quale sia la sua preferita);
 chiamarlo per nome modificando l’intensità del timbro di voce;
 accendere la radio variando il volume dal basso all’alto progressivamente e osservare le
reazioni del bambino quando il suono scompare del tutto, a questo punto se il bambino lo
ricerca ancora bisogna aiutarlo a localizzarlo.
In questo periodo il bambino inizia ad emettere le prime lallazioni e le prime sillabe vocali e
consonantiche, per consentire il normale sviluppo di questa fase è indispensabile favorire
l’imitazione bucco-fonatoria.
L’imitazione bucco-fonatoria può essere favorita da atteggiamenti come:
 associare fonemi che il bambino produce a una attività motivante;
 posizionarsi di fronte al bambino per mettere in evidenza la rima buccale;
 far in modo che le vocali siano pronunciate singolarmente, a gruppi di due e tutte assieme;
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 pronunciare le sillabe uguali più volte e poi variarle proponendole a gruppi di due;
 pronunciare sillabe e vocali variando l’intensità;
 lodare sempre il bambino ogni volta che mima i suoni e le sequenze delle sillabe.
Così facendo, il bambino ripetendo sempre più spesso sequenze identiche di suoni, compone
casualmente delle parole; in questi momenti è fondamentale che si associ immediatamente l’oggetto
a cui si riferisce, non solo per mostrare la nostra approvazione ai suoi tentativi ma soprattutto per
dimostrargli che comunichiamo attraverso uno stesso codice.
L’intento comunicativo verbale inizia dai primi abbozzi di parola che il bambino mette a
punto, anche perché le parole in questo specifico momento hanno un alone semantico ampio e
rappresentato delle vere e proprie frasi.
In questa fase è necessario cercare di evitare l’uso dei vezzeggiativi , perché esso può
confondere il bambino. Tale confusione si innesca perché le parole possono risultare lunghe e si
discostano dal modello originale. Bisognerebbe evitare frasi del tipo : “ Ora mettiamo le pappine”
intendendo per “pappine le scarpe”.
Se il bambino chiama le scarpe “pappine”, non dobbiamo imitarlo pensando di compiacerlo.
Il bambino ripete quello che sente già a partire da questa età e pertanto deve abituarsi a
chiamare le cose con il loro nome, è in questo modo che lo si aiuta a comprendere il linguaggio
degli altri e a strutturare nella maniera più adeguata il suo modo di parlare.
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3 Suggerimenti e proposte per lo sviluppo del
linguaggio da un anno ai due anni
Da un anno ai due inizia a strutturarsi il linguaggio, si verificano le ecolalie, compare la
prima frase contratta e il suo vocabolario è in netta espansione, il bambino dice almeno una
cinquantina di parole. Per favorire lo sviluppo corretto del linguaggio in questa fascia di età è
necessario ampliare il patrimonio sia semantico che lessicale.
Il patrimonio lessicale e semantico si può rafforzare se:
 si nominano gli oggetti e i giochi che il bambino usa con il loro nome;
 si nascondono i giochi del bambino e si invita a cercarli, denominandoli più volte per
rinforzare la memoria uditiva;
 si pretende che il bambino pronunci il nome o usi qualche produzione verbale quando
desidera un giocattolo;
 si aiuta il bambino a riconoscere le somiglianze fra i suoi giochi e gli oggetti reali;
 si utilizza materiale illustrato per ampliare il vocabolario e per stimolarlo a riconoscere nelle
immagini le somiglianze con i suoi giochi;
 se si nominano gli indumenti che vengono messi al bambino e abituarlo progressivamente a
riconoscerli ponendogli delle domande6.
È necessario invogliare il bambino a parlare e stimolarlo a chiedere, solo così potrà elargire
il suo bagaglio lessicale. Si può favorire la produzione verbale
insegnando al bambino a
domandare usando la forma verbale piuttosto che l’indicazione gestuale. Quando il bambino vuole
qualcosa e la indica con il solo gesto, all’inizio non bisogna dimostrare di averlo compreso. Per
stimolarlo a parlare si deve provare a ripetere chiaramente il nome dell’oggetto e osserviamo la sua
espressione, sicuramente ci mostrerà la sua approvazione con un cenno del capo o omettendo suoni,
ma anche se non ci risponderà in alcun modo è opportuno ripetere la parola più volte.
Dopo alcuni tentativi possiamo consegnargli ciò che ha chiesto ma dobbiamo ripetere ancora
una volta il nome dell’oggetto.
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Gosciu G., Pratelli M., op.cit.,p.3.
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Esempio : il bambino vuole la macchinina sul tavolo
A: cosa vuoi?
B: risponde indicando con il gesto
A: Ah! Vuoi la macchinina?
B: risponde assentendo con un cenno del capo
A: Ecco ti do la macchinina!
B: si mostrerà contento
A: Che bella questa macchinina, la facciamo correre?
Quando il bambino realizza la frase contratta , è importante ripetere la sua frase
aggiungendo le parti che mancano, bisogna enfatizzare la ripetizione del soggetto e dell’oggetto
cercando di articolarli più chiaramente rispetto al resto della frase.
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4 Suggerimenti e proposte per lo sviluppo del
linguaggio da due a tre anni
Dai due ai tre anni il bambino inizia a mostrare maggiore interesse a comunicare ed
apprendere il linguaggio degli adulti.
Si assiste all’assestamento del sistema fonologico e le
espressioni che il bambino usa sono costituite da 2- 3 ed anche più parole. È importante che il
bambino in questa fase venga spronato verso la produzione di frasi complete.
Per stimolare la produzione di frasi complete potrebbe essere utile ogni volta che il bambino
produce una frase contratta, ripetere la stessa frase completandola, in questo modo, il bambino
impara ad identificare le preposizioni e gli articoli. La frase completa può essere favorita anche se si
creano particolari situazioni di gioco, come utilizzare un personaggio –gioco e fargli compiere una
serie di azioni per poi chiedere al bambino qual è l’azione compiuta.
ESEMPIO: giocare con un peluche a forma di cane, e metterlo disteso per farlo dormire
producendo la frase completa: “il cane dorme”, proseguire drammatizzando altre azioni. Quindi
riproporre l’azione e chiedere al bambino: “cosa fa il cane?”, se il bambino risponde facendo
utilizzo solo del verbo è opportuno ripetere comunque la frase completa.
Anche commentare le azioni del bambino mentre le svolge può essere utile per aiutarlo e
stimolarlo nella produzione della frase completa, in tal caso, se è lui il protagonista delle frasi, si
mostrerà particolarmente attento.
Il bambino va stimolato ad ampliare le frasi attraverso l’insistere sul riconoscere le qualità
riferite alle persone o alle cose offrendogli numerose opportunità di osservazione: brutto-bello,
grande-piccolo, bagnato-asciutto. Per verificare la comprensione delle qualità contrarie e per
portarlo ad utilizzarle nel linguaggio spontaneo, viene posta la domanda: “com’è?”. Per
l’ampliamento delle frasi è utile anche mostrarsi interessati al gioco che il bambino sta svolgendo
chiedendogli di spiegare il suo gioco. Inoltre, anche il mostrare l’uso degli oggetti commentando le
azioni che si compiono può essere utile, va riproposto in questo caso all’interno del gioco più volte
la stessa azione e stimolare il bambino a commentarla.
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5 Suggerimenti e proposte per lo sviluppo del
linguaggio dai tre ai quattro anni
A tre anni il vocabolario di in bambino comprende circa 1000 parole e da questo momento
incrementa la sua capacità di produrre parole con più sillabe, ma ciò che va rafforzato e stimolato è
l’intento comunicativo.
Il bambino può manifestare difficoltà nell’articolazione di alcune parole: è opportuno che
l’adulto durante la conversazione utilizzi queste parole con una certa frequenza. In questo modo, è
possibile conferirgli una stimolazione senza che questa sembri un correzione. È opportuno che il
bambino in questo periodo abbia continue possibilità di conversare e di giocare con altri bambini,
per questo è necessario l’inserimento nella scuola materna.
In questa fascia di età i bambini possono mostrare balbettamenti o esitazioni dovute alla
velocità con cui si esprimono, in queste situazioni è importante che si adottino alcuni accorgimenti:
ascoltarlo sempre con attenzione e calma senza interromperlo o costringerlo a ripetere. L’adulto
deve mostrarsi non troppo ansioso di fronte al bambino e deve cercare di mascherare tutte le sue
sensazioni.
Le ripetizioni sono normali, dobbiamo infatti, tener conto che i bambini riescono a cogliere
ogni più piccolo atteggiamento e espressioni del viso.
Il bambino non va mai spinto a comunicare quando si rifiuta di farlo, in questi momenti in
realtà, ogni forzatura può mostrarsi controproducente. Non bisogna dimenticare che si può
comunicare anche in altri modi e con altri canali come: dipingere, guardando le figure di un libro o
facendo una semplice passeggiata.
La stimolazione verbale deve essere sempre svolta all’interno di attività scelte dal bambino,
deve rappresentare un momento piacevole e coinvolgente.
Il bambino va reso responsabile conferendo lui degli incarichi semplici o facendolo
partecipare nell’organizzazione di un progetto, ad un’attività . in queste occasioni possiamo
commentare verbalmente le azioni successive e, di tanto in tanto, chiediamo di farlo anche al
bambino.
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6 Suggerimenti e proposte per lo sviluppo del
linguaggio dai quattro ai cinque anni
Verso i cinque anni di età il linguaggio del bambino viene interiorizzato per favorire il
funzionamento del pensiero creativo7.
Per interiorizzare il linguaggio è opportuno rinforzarne l’uso, è importante per questo,
incoraggiare il bambino ad utilizzare il linguaggio per esprimere i suoi sentimenti, idee, sogni e
paure. Spesso i bambini hanno difficoltà ad esprimere verbalmente ciò che provano, con il
linguaggio si possono spiegare molte paure , esprimere sensazioni che in altro modo potrebbero non
emergere. L’adulto deve commentare le azioni e i discorsi del bambino riguardo ai propri
sentimenti, evitando però la formulazione delle domande dirette.
È necessario imparare ad ascoltare il bambino quando si rivolge all’adulto, spesso gli adulti
quando sono impegnati non rispondono in maniera esauriente alle richieste verbali del bambino: in
questo modo si perdono molte opportunità.
In questa fase di età è importante aiutare il bambino a perfezionare la struttura della frase
attraverso l’insegnare a descrivere l’uso delle cose che gli si presentano nell’esperienza quotidiana
per stimolarlo ad utilizzare la forma verbale più adeguata quando formula una richiesta. Per
raggiungere il perfezionamento della frase potrebbe essere utile insegnare a classificare gli oggetti e
le cose in base a più attributi perché impari a denominarli in modo adeguato e a descriverli nelle
loro caratteristiche: oggetti pesanti, leggeri, piccoli, grandi animali feroci, domestici.
Quando un bambino modifica una parola probabilmente non ha chiaro l’uso della parola
stessa: esempio “Perché non mi dicete cosa mangiate?” bisognerebbe evitare correzioni dirette del
tipo : “non va bene dicete, si deve dire dite”. Per il bambino tale spiegazione non è sufficiente , se
invece gli forniamo l’esempio corretto, è probabile che lui si accorga dell’errore e cerchi di imitarci.
Dobbiamo però, aiutarlo a comprendere il significato della parola. Bisogna insegnargli il verbo
DIRE in un contesto di gioco che coinvolga i suoi personaggi preferiti8.
7
8
Fernandez F.A., Il talento creativo, tratti e caratteristiche del genio, Edizioni Dedalo, Madrid 1996.
Gosciu G., Pratelli M., op.cit.,p.3.
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7 Alcune attività di gruppo per favorire il corretto
sviluppo del linguaggio
Quando i bambini giocano assieme esercitano la voce, la capacità ritmica e iniziano a
sperimentare nuove e numerose forme di linguaggio senza rendersene conto.
È attraverso il gioco di gruppo che essi possono essere stimolati ad utilizzare tutto l’apparato
bucco-fonatorio e guidarli alla scoperta del corpo come veicolo di comunicazione, ripercorrendo e
guidando ciò che fanno spontaneamente.
Il lavoro di gruppo può rivelarsi estremamente utile nel rinvigorire e nel rafforzare il
linguaggio perché permette di sfruttare appieno le capacità di osservazione e imitazione proprie dei
bambini, e di esercitare i bambini senza stancarli.
Nei casi di presenza di disturbo del linguaggio l’attività di gruppo è molto utile perché nel
coinvolgimento collettivo anche le attività più strutturate sembrano causali e l’attenzione alle
modalità di linguaggio viene fortemente attirata: per esempio i bambini accettano volentieri di fare
le boccacce ed osservano gli altri mentre le fanno.
Fra le attività di gruppo notevole rilevanza hanno quelle attività che mirano all’ascolto.
L’attenzione all’ascolto rappresenta un dato importante per imparare ad esprimersi in maniera
corretta, ma non sempre viene esercitata in modo giusto, e in molti casi non viene stimolata affatto.
Il bambino che non è allenato ed abituato all’ascolto potrebbe avere difficoltà di linguaggio
proprio per questo motivo , si pensi ad esempio agli errori di discriminazione dei suoni simili dovuti
ad incertezze nel riconoscere delle componenti sordo-sonore.
Per esercitare l’ascolto possono essere proposte attività semplici da svolgere nell’ambiente
chiuso ma anche all’aperto, nella dinamica del gruppo ma anche singolarmente.9
9
Gosciu G., Pratelli M., op.cit.,p.3.
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Alcuni giochi per stimolare l’ascolto:
Ascoltiamo il silenzio.
Per apprendere ad ascoltare, i bambini devono sfruttare tutte le loro capacità di ascolto. In
questo gioco facciamo sperimentare cosa si sente quando ci tappiamo le orecchie. Ascoltiamo il
silenzio: è fatto di piccoli suoni, così deboli, che non tutti riescono a sentirli. È interessante scoprire
quali e quanti rumori si possono identificare: si scrive sulla lavagna i suoni e i rumori che ognuno
sente e verifichiamo se tutti li hanno percepiti, ed alla fine andiamoli a cercare.
È importante far comprendere che ogni interferenza può compiere un’alterazione delle
possibilità di udire e riconoscere un suono.
Evidenziamo che con le orecchie tappate, i suoni-rumori ci arrivano ovattati, ma se
liberiamo un orecchio, le percezioni sonore si fanno più chiare. Quindi incitiamo i bambini a
studiare il silenzio, senza bloccare o limitare l’entrata del suono. Invitiamo i bambini ad ascoltare
cosa raggiunge le nostre orecchie. Scriviamo sulla lavagna i suoni-rumori percepiti, verifichiamo se
tutti li hanno uditi e quindi andiamoli a cercare.
Questo gioco stimola l’attenzione all’ascolto, facendo scoprire le sensazioni che suscita il
suono. I bambini hanno, generalmente, buone capacità di ascolto, ma non sempre sono sfruttate
nella maniera corretta e migliore.
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Tanti rumori.
Procuriamoci alcuni fogli di giornale, un palloncino gonfiato, un bel barattolo di vetro pieno
di pastina, due bicchieri di vetro e un registratore.
Precedentemente si dovranno registrare i rumori degli oggetti proposti all’insaputa dei
bambini.
L’insegnate deve invitare i bambini a rumoreggiare con gli oggetti per prendere
dimestichezza con le sensazioni che i rumori producono, poi deve invogliarli a parlare di queste
sensazioni perché siano capaci di differenziarle.
A questo punto del gioco si fa entrare in gioco il registratore, l’insegnante deve far ascoltare
i rumori registrati uno per volta, e i bambini devono identificare l’oggetto che li ha prodotti.
Il bambino conosce il rumore, lo distingue dagli altri che ha di fronte , poi lo ascolta e lo
differenzia in base ad una sensazione che ha memorizzato.
Si possono proporre a questo punto esecuzioni e ascolto di altri rumori scelti dal bambino,
individuati nell’ambiente, creati artificialmente sempre con una tecnica dell’ascolto tramite il
registratore.
Alcuni giochi motori con le vocali
Per il bambino la realizzazione dei fonemi vocalici è facilitata perché i movimenti delle
labbra sono ben visibili e l’uso della lingua non è richiesto. Con le vocali possiamo creare divertenti
attività- gioco in cui il bambino esercita la mobilità delle labbra, controlla la respirazione ed impara
a simbolizzare i suoni a livello corporeo.
Il serpente
I bambini si siedono formando un serpente, uno di loro rappresenta la testa , l’atro la coda: il
bambino che sta in testa comincia a produrre una vocale facendola durare a lungo, mentre ciò
avviene anche gli altri bambini vocalizzeranno uno alla volta fino all’ultimo bambino.
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Suggerimenti e proposte
In questo modo potranno scoprire che un suono può durare a lungo. Modificando il gioco si
potrà richiedere ai bambini di pronunciare il suono a scatti brevemente o alternando i suoni lunghi a
quelli brevi10.
I pagliacci
I bambini dovranno sperimentare i diversi gradi di apertura e chiusura delle vocali, tutti
insieme con le vocali E ed I proveranno a stirare al massimo le labbra, con le vocali O ed U
cercheranno di raggiungere la massima chiusura e con la vocale A apriranno la bocca il più
possibile : realizzando i suoni in tal modo potranno identificare i differenti punti di articolazione ed
impareranno a distinguerli11.
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Gosciu G., Pratelli M., op.cit.,p.3.
Gosciu G., Pratelli M., op.cit.,p.3.
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Bibliografia
 Fernandez F. A., Il talento creativo, tratti e caratteristiche del genio, Edizioni
Dedalo, Madrid 1996.
 Gosciu G., Pratelli M., L’insegnante specializzato, Editrice Tresei Scuola, Ancona
2000.
 Vitale C., I percorsi dell’Educazione Speciale: Teoria e prassi nella Scuola
dell’autonomia, Edisud, Salerno 2001.
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