Marketing Oggi - Regione Abruzzo

Transcript

Marketing Oggi - Regione Abruzzo
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Mercoledì 29 Dicembre 2010
È IN EDICOLA
Marketing
GENTLEMA
AN
Oggi
IL QUOTIDIANO DEI PROFESSIONISTI
ESSIONISTI DI MARKETING, MEDIA E PUBBLICITÀ
Foot Locker a caccia di clienti con l’enciclopedia partecipativa dedicata alle scarpe sportive
Una Wikipedia per le sneakers
Storie di marchi, modelli e spot in un sito. E il cliente si esalta
http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it
DI
ALESSIO ODINI
olorate, stampate, vissute, da collezione, ore
le scarpe sportive hanno
tutte un destino comune:
smaterializzarsi e tornare a nuova vita su internet. Accade in Sneakerpedia (www.sneakerpedia.
com), il progetto avviato da Foot
Locker, la catena di negozi specializzati in scarpe sportive, che ha
lanciato una piattaforma partecipativa alimentata dalle schede
e dai commenti degli utenti. L’argomento? La storia delle proprie
sneakers, le loro caratteristiche, i
marchi, le loro storie di design e
di comunicazione che hanno fatto battere il cuore dei clienti. Un
vero e proprio
museo virtuale
promosso dal
maggior retailer americano
di sneakers attivo in circa 20
paesi.
«Community
place, not a market place», recita la voce fuori
campo del video
introduttivo a
Sneakerpedia,
già presentato agli inizi del mese
a Londra, mentre in Italia manca
ancora l’ufficialità. Ispirata alla
più nota Wikipedia, l’enciclopedia
partecipativa, online e gratuita
voluta da Wikimedia Foundation
(www.wikipedia.org), Sneakerpe-
C
dia è a metà fra un social network
collegato fra gli altri a Facebook,
Twitter e Vimeo, e un’enciclopedia. Il sito in
versione beta,
aperto in una
prima fase ai
soli collezionisti, sarà successivamente accessibile a tutti
gli appassionati
del genere (al
momento è necessario essere «invitati» a
partecipare). Il
tutto in poche
mosse: si scattano alcune foto
alle scarpe, si compila una scheda
descrittiva del prodotto e «you’ve
done it», il gioco è fatto.
L’operazione lanciata da Foot
Locker, che in questo modo si
promuove implicitamente fra gli
appassionati
e i potenziali
clienti, serve
anche a rilanciare la propria immagine, dopo le diffi
fficoltà incontrate
sul mercato a stelle e strisce, che
hanno portato l’azienda a chiudere quasi 120 punti vendita, aprirsi
maggiormente al pubblico femminile e a realizzare economie per
10 milioni di dollari (7,6 milioni
di euro). Ma a goderne sono anche
i brand che campeggiano sulle
scarpe, nessuno escluso. E considerato il numero non indifferente
di appassionati, insieme a quello
delle linee di scarpe lanciate ogni
anno dai produttori, è facile capire quanto ricco e duraturo possa
essere il progetto.
La passione per le scarpe, d’altronde, si perde nella notte dei
tempi e sarebbe sbagliato pen-
Da sinistra, il logo e un’immagine esplicativa
di Sneakerpedia, la sua visualizzazione
su iPad e una collezione di scarpe Nike
sa
sare che sia
u
una prerogativa femminile. Il fenomeno è
trasversale e in molti casi legato
allo sport, dunque a un pubblico
in prevalenza maschile. Certo,
non siamo ai livelli di una quindicina d’anni fa, quando in Giappone era esplosa la moda delle
Nike Air Jordan usate (non per
forza da Michael Jordan, il giocatore che ha legato il suo nome
alle linee di scarpe da basket), ma
la sneaker-mania contagia un po’
tutti, non solo il blogger canadese che in apparente autonomia
ha raccolto foto, spot e contenuti
vari su sneakerpedia.blogspot.
com. Senza contare che attorno
alle scarpe e ai testimonial sportivi si è concentrata ormai da anni
una creatività più spumeggiante
che in altri ambiti. È il caso del
già citato Michael Jordan, come
quello di tanti altri campioni della
Nba, da Kobe Bryant a Le Bron
James. Sneakers che definiscono
mode, stili di vita e business dei
marchi di abbigliamento, oltre che
di scarpe, come le Adidas Gazelle,
Puma Suede, Converse All Star.
Ora Foot Locker rimette tutto in
gioco attraverso internet e la passione dei possessori di un almeno
un paio di scarpe. Odori esclusi.
© Riproduzione riservata
Altri articoli
sul sito www.italiaoggi.it/foot+locker
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18.00 Tg Sera
18.30 Nightly News - Il Tg di Nbc
Conduce Brian Williams
19.00 Punto e a Capo - Attualità
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14.30 Market Driver
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17.00 Linea Mercati Pomeriggio
18.00 Report
Il tg dei mercati finanziari
Ospite D. Principe (Shroders)
19.10 Partita Doppia
2011: dove investire?
21.05 Bond TV
22.00 Linea Mercati Notte
L’analisi della seduta di Wall Street
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Il Tg dedicato ai professionisti
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il meglio dell’equitazione e tutte le
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Ostacoli, Completo, Dressage, Polo,
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8.00 Class Horse Tg
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10.10 Master Class di Endurance
12.00 Class Horse Tg
12.10 Weekend Review
13.00 Speciale Gucci Master a Parigi
15.00 Concorsi Nazionali
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La storia di una campionessa di dressage
20.00 Class Horse Tg
20.10 Il Criterium di Pisa
Dall’Ippodromo di San Rossore
21.00 Talk Show Polo
Le partite più belle del 2010
22.00 FEI world Cup
Horse Show Olympia
Canale 56
Class Life va in onda ogni giorno sulla
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trasmessa su Sky al canale 507.
A partire dalle 17.00
Design&Living
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Top Lot
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Ride&Drive
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Class Life 7
Il meglio della settimana del lifestyle
7.10
7.10
8.30
9.30
10.00
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Sfilata di Vivienne Tam
Sfilata di Blugirl
Tg Moda News
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11.30 Sfilata di Viktor&Rolf
12.00 Lifestyle
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15.00 Tg Moda News
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18.00 Boys&Girls
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23.30 Sfilata di Chantelle
00.00 Tg Moda News
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Mercoledì 29 Dicembre 2010
MARKETING
Documento Agcom sulla pubblicazione e la diffusione dei sondaggi su giornali, tv, radio e web
Ricerche di mercato, ecco le regole
Maggiore trasparenza, nuove procedure e terminologia
DI
l mondo delle ricerche di
mercato, sociali e di opinioni prevede di chiudere
l’anno con una crescita
post-crisi del 10% e rilancia
sul 2011 unendosi all’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (Agcom) per dare al
settore maggiore trasparenza e procedure semplificate.
Il tutto è stato messo nero
su bianco dal regolamento
dell’Authority «in materia di
pubblicazione e diffusione dei
sondaggi sui mezzi di comunicazione di massa» (Deliberazione n. 256 /10/Csp, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n.
301 del 27 dicembre 2010).
Il documento dell’Autorità,
frutto del confronto con gli
operatori del comparto, pone
nuovi paletti sulla terminologia da usare nell’indicazione
dei cosiddetti, secondo il linguaggio comune, «sondaggi». Si
fa, per esempio, la distinzione
tra sondaggio vero e proprio e
manifestazione di opinioni che,
a differenza del primo, non ha
una base scientifica di rileva-
I
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MARCO A. CAPISANI
zione. «È importante che ci
sia una differenziazione e che
nella realtà i due termini non
siano usati come sinonimi», ha
spiegato a ItaliaOggi Cecilia
Gobbi, direttore generale di
Assirm, associazione presieduta da Silvestre Bertolini
che riunisce gli operatori del
settore. «Il rischio è che s’ingeneri confusione nel pubblico».
Tant’è vero che, sempre secondo l’Agcom, resta facoltativo
ma «accoglibile» l’ulteriore
spiegazione che si tratta di manifestazione di opinioni senza
base scientifica.
Nella stessa direzione, si
muove la nuova definizione
di rilevazione demoscopica di
tipo campionario, che vuole sì
evidenziare indicazioni generalmente valide per tutta la
popolazione italiana, ma anche
e soprattutto sottolineare che
la metodologia usata è quella
di un campione rappresentativo o «probabilistico». «Si tratta
di una decisione», ha aggiunto
Gobbi, «che mira a far capire a
tutti che anche aver intervistato un campione rappresentativo di tutta la popolazione della
Penisola non vuol dire che realmente tutti gli italiani siano
stati intervistati».
Il regolamento dell’Agcom si
sofferma poi, tra gli altri, sulle
modalità di diffusione e pubblicazione dei sondaggi, anche
e soprattutto politici ed elettorali, distinguendo per esempio
se un giornale o una radio riportano solo la singola notizia
principe emersa dalla ricerca o
pubblichino l’intero sondaggio.
Nel primo caso, infatti, ai mezzi di comunicazione di massa
basta indicare l’ente che ha realizzato la ricerca, l’argomento
e comunicarlo all’Autorità per
le garanzie nelle comunicazioni (www.agcom.it). Mentre nel
secondo caso vanno rispettati
tutti i parametri di pubblicazione, compreso l’invio della
documentazione necessaria
agli uffici pubblici competente che adesso dev’essere effettuato entro 48 ore dall’avviso
di pubblicazione o dalla stessa
pubblicazione.
«La disponibilità dei documenti integrali», ha concluso
il d.g. di Assirm, «va proprio a
soddisfare le necessità di quei
cittadini che vogliono saperne
di più su quella specifica materia e devono avere dei riferimenti certi su dove trovare le
risposte necessarie».
Tra i mezzi di comunicazione
di massa che pubblicano i sondaggi, oltre a giornali e tv, rientra anche internet «ad eccezione
dei servizi prestati nell’esercizio
di attività precipuamente non
economiche», «dei siti internet
privati» e dei servizi che forniscono o distribuiscono contenuti per la condivisione e scambio
all’interno di singole «comunità
d’interesse».
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Auguri a tutti i nostri amici, per un’altra fantastica annata!
www.otwine.com
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Mercoledì 29 Dicembre 2010
MEDIA
17
La controllata del Biscione cambia nome in Mediaset.es Intesa lunedì col duo Cervetti-Macaluso
Telecinco fa shopping
Riformista, Polito
Acquisiti Cuatro e il 22% di Digital+ lascia la direzione
DI
PAGINA A CURA
MARCO A. CAPISANI
elecinco diventa primo
operatore tv in Spagna e
cambia nome in Mediaset.es, dopo la conclusione dell’acquisizione di Digital+
e del canale free Cuatro. Lo
ha annunciato ieri il gruppo
Mediaset, precisando che il
prezzo concordato tra l’emittente iberica controllata e il
gruppo editoriale Prisa è di
quasi 488 milioni di euro per
l’acquisto del 22% di Dts Distribuidora de televisión digital Sa,
che edita il canale satellitare a
pagamento Digital+ ed è controllata attraverso la società Sogecable da Prisa. Quest’ultimo gruppo spagnolo ha, poi, ceduto
un ulteriore 22% di
Digital+ a Telefonica. In tutto, la
vendita del 44%
del canale (il
restante 56%
del capitale
resta a Prisa)
ha fruttato
976 milioni
di euro.
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T
Prisa ha infine apportato in
Telecinco il 100% del capitale di
Four television Sau (Sogecuatro,
titolare del canale Cuatro che
ha un posizionamento simile a
quello di Italia Uno) in cambio
di 73,4 milioni di nuove azioni
Telecinco, pari a poco
oltre il 18% del
suo capitale sociale. Dopo gli
aggiustamenti di prezzo, le
azioni di proprietà di Prisa (che controlla anche il
quotidiano El
Pais) saranno
pari al 17,3%
circa di
Pier Silvio
Berlusconi
Telecinco (per un valore di mercato di circa 590 milioni). Prisa
diventa così il secondo azionista
di Telecinco e avrà due rappresentanti nel cda della controllata di Mediaset, uno dei quali
sarà vice presidente. Telecinco e
Telefonica saranno, invece, rappresentati nel cda di Digital+ da
due consiglieri a testa.
«Dopo l’acquisizione di Cuatro
e di una quota del 22% di Digital+, Telecinco si appresta a cambiare nome», ha dichiarato ieri il
vicepresidente di Mediaset Pier
Silvio Berlusconi. «Abbiamo
intenzione, e lo vedremo con gli
altri soci nei prossimi mesi, di
cambiare il nome e farla diventare Mediaset.es che vuol dire Mediaset Spagna». In questo modo
la società «sarà riconoscibile in
maniera maggiore e più ricollegabile al nostro gruppo anche
attraverso il nome».
Mediaset aveva già annunciato un anno fa l’intera
operazione che ha un valore
complessivo di 1,05 miliardi
di euro, di cui di cui 500 milioni in contanti e la restante parte in azioni Telecinco.
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LA VIGNETTA DEL GIORNO
ntonio Polito lascerà
la direzione del Riformista con l’inizio del nuovo
anno, come anticipato da
ItaliaOggi, e spiegherà i motivi
del suo abbandono con l’editoriale in edicola venerdì prossimo. Per il quotidiano romano si
preannuncia una direzione di
transizione in attesa che si trovi
o meno l’accordo per l’acquisizione del giornale da parte della
cordata di Gianni CervettiEmanuele Macaluso, l’unica
al momento al tavolo con la famiglia Angelucci (che possiede
la testata gestita dall’omonima
cooperativa, così come è proprietaria della testata di Libero). In
caso di accordo, a prendere le
redini del giornale sarebbe lo
stesso Macaluso, direttore delle
Nuove ragioni del socialismo,
mensile tramite cui il Riformista percepisce i contributi pubblici per l’editoria. Macaluso ha
dichiarato che si tratta di «una
testata che merita di essere salvata e ha margini di crescita».
Sempre a gennaio, al più tardi
entro metà febbraio, l’Autorità
per le garanzie nelle comunicazioni (Agcom) dovrebbe comu-
A
nicare la decisione sulla facoltà
del Riformista a ricevere gli
aiuti statali pari a circa 2,5 milioni di euro. Senza contributi
il quotidiano ha circa un anno
di tempo per risanare i propri
conti, gravati da debiti per circa
5 milioni di euro.
Al momento le trattative con
il duo Cervetti-Macaluso sono
ufficialmente sospese ma, secondo quanto risulta a ItaliaOggi, l’intesa dovrebbe essere
raggiunta lunedì prossimo. I
nodi da svolgere sono il prezzo
richiesto e la gestione dei debiti.
Al giornale devono ancora arrivare i contributi inerenti il 2007
e quelli degli anni a seguire. In
alternativa, resta sempre valida la possibilità che il giornale
chiuda. La diffusione dichiarata
è ormai sulla soglia delle 7 mila
copie. Sul fronte pubblicitario,
invece, la raccolta curata dalla
concessionaria Visibilia vale circa un milione di euro.
Altri articoli
sul sito www.italiaoggi.it/polito
LIBRI-LA STORIA DEL COMUNISMO RACCONTATA A CHI NON HA PAURA DEL BUIO
Il buon lettore legge anche l’inammissibile
DI
Editoria in Piazza Affari
Vola Class Editori
Indice
FTSE IT ALL SHARE
FTSE IT MEDIA
Titolo
Chiusura
Var. %
Var. % 30/12/09
21.184,51
20.143,6
-0,25
-0,26
-10,44
-22,70
Rif.
Var.
%
Var. %
30/12/09
Capitaliz.
(mln €)
Buongiorno
1,1300
-0,62
-2,59
120,2
Cairo Communication
Caltagirone Editore
2,7400
1,7230
1,48
2,19
-11,61
-1,37
214,7
215,4
Class Editori
Espresso
0,4460
1,6720
4,45
-0,83
-33,83
-25,52
46,4
684,9
Il Sole 24 Ore
Mediaset
1,3000
4,5050
0,11
-32,26
-21,45
56,3
5.321,4
Mondadori
Monrif
2,6375
0,4050
0,09
-
-14,85
-10,00
684,2
60,8
Poligraici
Rcs Mediagroup
0,4770
1,0200
-3,44
-
5,88
-19,56
63,0
747,3
Seat Pagine Gialle
Telecom Italia Media
0,0848
0,2338
-0,35
0,91
-47,82
-55,59
163,4
338,1
DIEGO GABUTTI
Sono buoni tutti a leggere libri belli, libri di
cui si condivide la tesi di fondo, libri con magnifiche copertine, introduzioni impeccabili,
che hanno per autore un gentiluomo, scritti
in bella lingua. Ma è la lettura dei libri brutti
e cattivi, libri che sostengono tesi insensate,
libri che negano l’evidenza, libri biasimevoli,
rancorosi e balordi, a distinguere il lettore coraggioso da quello timoroso.
Prendete per esempio questo singolare e a suo
modo straordinario Contro il revisionismo di
Kurt Gossweiller, Zambon Editore, pp. 568,
€ 22,00. È una storia del comunismo come la
scriverebbe un agente d’influenza del KGB
(se in giro ce ne fosse ancora qualcuno, e se
un tale dinosauro, crollate le mura della Lubianka, fosse disposto a lavorare gratis). Chi
lo legge dimostra di non avere paura del buio.
Gossweiler, vecchio comunistone della Germania dell’Est, «storico» tra due enormi virgolette,
propagandista inesausto d’una causa tra le più
perse, nemico del revisionismo e dell’antistalinismo in tutte le sue forme, vi sostiene per
esempio che non soltanto i processi di Mosca
(che mandarono a morte i bolscevichi sgraditi
a Baffone) avevano pienamente dimostrato la
colpevolezza di tutti gl’imputati ma che Kruscev, denunciando lo stalinismo al XX congresso del Pcus, due decenni più tardi, si palesò
per quel che era: uno di loro, un nemico del
popolo. Gossweiller, che considera le critiche a
Baffone «culto della personalità alla rovescia»,
pensa che Kruscev e i suoi revisionisti fossero
in realtà sabotatori trotzkisti e buchariniani
che negli anni trenta, quando la buonanima
vigilava sulla felicità dei popoli e l’Urss era
ancora un paese socialista, sfuggirono disgraziatamente alla caccia dei cekisti (nessuno è
perfetto, nemmeno i ragazzi di Genrich Jagoda e Nikolaj Ezhov). Stalin, quando si spartì
la Polonia con Hitler e per prima cosa riempì le fosse di Katyn, lo fece per la causa del
proletariato internazionale e per quella della
pace, mica perché si divertisse ad accoppare
gli ufficiali polacchi e a invadere le nazioni
altrui. Magari non sembra, forse non si vede,
ma sono stati gl’imperialisti inglesi e francesi
ad allearsi con Hitler. Non Stalin, Stalin mai.
Baffone ha combattuto Hitler fin dal primo
giorno: l’avrà anche armato, ma questi erano
soltanto affari, niente di personale. Baffone,
dentro di sé, detestava Baffetto, e viceversa.
E Gorbacev? Gorbacev, che ha praticamente
sparato un colpo nella nuca del comunismo,
era un democratico borghese infiltrato nel
partito. Quanto, infine, alla storia del «secolo
lungo» altro non è (alla fine, stringi stringi) che
una successione di cospirazioni, tradimenti,
revisioni ideologiche, rinnegamenti, complotti
e sabotaggi. Scopo dell’universale congiura è
negare e falsificare con ogni mezzo la natura
stessa del mondo. A questo mirano gl’imperialisti: a fare in modo che tutti credano che la
Terra sia rotonda, quando in realtà è piatta.
Tutto questo per dire che è una bella esperienza anche leggere libri assurdi, stravaganti e del tutto inammissibili sotto il profilo
storico, ideologico e umano. È un pregiudizio
(Gossweiler direbbe «un pregiudizio borghese») che i libri debbano per forza piacere. In
un libro che voglia tener desta l’attenzione di
chi legge deve prendere forma una passione.
Marx, a suo tempo, parlava di «passione del
comunismo», ma naturalmente non pensava,
come oggi Kurt Gossweiller, a una «passione per il comunismo reale», coltivata da chi
stravede per i Processi di Mosca e considera
salvifico il Gulag, benché persino questa fascinazione per l’orrore storico, nella sua perfetta
insania, conservi una sua grandezza, sia pure
mostruosa e deforme. Come il Testamento del
Dottor Mabuse, dove i pazzi prendono possesso del manicomio, anche la storia del socialismo reale è puro, allucinato espressionismo
cinematografico.
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Mercoledì 29 Dicembre 2010
MEDIA
RAI, SERVIZIO PRIVATO
Le pagelle della tv: stravince Mentana. La Busi a picco
DI
MARCO CASTORO
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A Capodanno si alzano i calici ma
quest’anno non tutti i protagonisti
della tv brinderanno al successo. Il
2010 ha lasciato luci e ombre. Ecco
le pagelle.
ENRICO MENTANA 8
È entrato sulla scena come
un bulldozer.
Ha subito
conquistato il
pubblico delle
20, triplicando gli ascolti
del tg di La7.
Il suo più che
un telegiornale è un one
m a n s h o w.
Ora si attenEnrico Mentana
de di conoscere il suo nuovo acquisto destinato a
dargli il cambio. Finora non si è mai
fermato.
MAURO MASI 7,5
Nonostante le
critiche, spesso di parte, il
direttore generale della Rai
ha cominciato
il risanamento
dei conti. Sarà
pure impopolare ma i risultati cominciano a vedersi.
Un Benigni
gratis non è
facile averlo.
Mauro Masi
Inoltre i suoi
diktat su ospiti e trasmissioni (vedi
Santoro e Saviano) non hanno fatto altro che portare ascolti a Viale
Mazzini. In pratica hanno fatto da
lancio ai programmi, creando attese
e polemiche.
MAURO CRIPPA 7,5
Il direttore generale dell’informazione di Mediaset è l’artefice dell’ottima
stagione delle news del Biscione. I
picchi di ascolti ottenuti nella giornata di Canale 5 riguardano quasi
sempre i programmi di informazione,
dal Tg5 a Mattino 5. Oltre a Striscia
che rappresenta la locomotiva.
FABIO FAZIO 7,5
Un’altra stagione dorata. Grande
successo con Che tempo che fa e soprattutto con Vieni via con me. Il pubblico lo apprezza. Anche il successo
televisivo di Roberto Saviano è in
gran parte merito suo.
ALFONSO SIGNORINI 7
Il suo Kalispèra! è
partito con
il piede giusto. Potrebbe risultare
il successo-novità
d e l l ’ a n n o.
Molto del
merito è del
Alfonso Signorini
cane Vespa.
MICHELE SANTORO 7
Ancora una stagione a handicap per
l’anchorman più pagato della tv che
però ha fatto vedere di che pasta è
fatto con gli ascolti. Evidentemente
le polemiche gli ridanno vita.
GIOVANNI TOTI 7
Il direttore di Studio Aperto è tra
le sorprese positive della stagione.
Il suo tg continua a ottenere ascolti
record. Anche sotto le feste natalizie
alle 12,30 si sono superati abbondantemente i 3,2 milioni di telespettatori. Va molto bene anche l’edizione
delle 18,30.
CLEMENTE J. MIMUN 6,5
Seppure il suo tg ha perduto una piccola percentuale di share, va detto che
nei valori assoluti il Tg5 si conferma
un telegiornale con ottimi ascolti. Si
sta dedicando con successo anche alla
sperimentazione. Presto lo rivedremo
in video.
EMILIO CARELLI 6,5
Sky Tg24 ormai non è più una
sorpresa. È un tg consolidato, apprezzato nel digitale anche su Cielo. Dovrà stare attento a tenere i
suoi conduttori perché fanno gola
sia a Mediaset sia a Mentana. Se
riuscirà a organizzare un faccia
a faccia con Silvio Berlusconi e
Gianfranco Fini il suo voto diventerà un 10.
GIANLUIGI PARAGONE 6,5
L’ultima parola ha conquistato una
buona fetta
di ascolti,
nonostante
l’orario proibitivo in cui
va in onda.
Il conduttore
è il più bravo
di tutti a sedare le risse
verbali tra
Gianluigi Paragone
gli ospiti.
MAURO MAZZA 6,5
È riuscito nell’intento di reggere la
botta. Tuffarsi in una realtà diversa non è facile. Ha avuto coraggio
e seppure senza fuochi di artificio
ha difeso e consolidato la dote. Ottima l’idea di riportare il teatro in
tv. Con lui su Raiuno è tornata la
qualità. Anche per Sanremo ha posto le basi per un successo di critica
e di ascolti.
GIOVANNI FLORIS 6,5
Il suo Ballarò
funziona. E fa
anche andare in
bestia Berlusconi, le cui telefonate sono una
manna dal cielo
per Floris. Quei
suoi sorrisetti
fanno arrabbiare
ancora di più il
suo interlocutore alla cornetta.
Giovanni Floris
È la chiave del
successo.
LILLI GRUBER, LUCA TELESE E
LUISELLA COSTAMAGNA 6,5
Il traino di Mentana ha giovato alle
loro trasmissioni. Tuttavia gli ascolti
li hanno premiati anche per meriti
propri e degli interlocutori, scelti accuratamente.
PAOLO RUFFINI 6+
Ha riscattato una stagione insufficiente con il successo di Vieni via con
me. Ha difeso a spada tratta Serena
Dandini ma ora su Raitre è tornata
l’apatia.
ANTONELLO PIROSO 6+
Per lui il 2010 non è stato facile, seppure ha saputo farsi apprezzare con
Niente di personale e con AhiPiroso.
Ora è più libero di pensare ai suoi
programmi e non più al tg e alle rogne
redazionali.
barba alla norma Rai che vieta ai
direttori di fare i conduttori.
ILARIA D’AMICO 6+
Exit tiene banco anche ai talk
che vanno per
la maggiore. La
conduttrice è
brava anche se
spesso viene sovrastata dagli
ospiti più turbolenti perfino di
quelli che riceve a Sky calcio
Ilaria D’Amico
show.
EMILIO FEDE 6
Fa lo stesso tiggì da anni. Per lui un
bel 6 politico.
MARIO ORFEO 6+
Mario Orfeo
Il suo Tg2 è
ordinato. È diventato molto
più istituzionale del Tg1.
Purtroppo per
lui gli ascolti non hanno
avuto quell’impennata che
il direttore si
aspettava. Forse anche a causa dei traini.
BRUNO VESPA 6+
Porta a porta è la terza camera del
parlamento. E come tale nessuno osa
attaccarla perché dà lustro a maggioranza e opposizione.
SIMONA VENTURA 6
Dal punto di vista degli ascolti non si
può dire che il 2010 sia stato il suo
anno, ma lei possiede la forza per riscattarsi.
DARIA BIGNARDI 6
E’ tornata
alle Invasioni barbar i ch e c o m e
se non se ne
fosse mai andata. Le sue
trasmissioni
sono tutte
uguali ma
garantiscono un buon
Daria Bignardi
ascolto.
MASSIMO DONELLI 6
Purtroppo il direttore di Canale 5
paga la stagione sotto misura dei
reality, a cominciare dal Grande
fratello, e dei giochi del preserale
che costringono sempre il Tg5 a partire parecchio indietro nello share.
BIANCA BERLINGUER 6
Il Tg3 ha subito qualche
battuta di arresto. Tuttavia
il direttore tiene saldamente
il timone. In
redazione la
considerano
un despota.
Brava nel riconquistare
la
conduzione
Bianca Berlinguer
delle 19, in
LUCA TIRABOSCHI 6
Stagione senza infamia e senza lode
per il direttore di Italia 1. Con qualche ottimo risultato. Non solo quello
ormai consolidato delle Iene.
ALESSIO VINCI 6Nonostante qualche fiammata negli
ascolti, non si può dire che abbia fatto
breccia nel grande pubblico. Quando
conduce sembra che invece di parlare
urli alla Tarzan. Il format di Matrix
non è adatto a lui.
LAMBERTO SPOSINI 6La Vita in diretta va, ma forse per lui
sarebbe meglio fare qualcos’altro di
più impegnativo.
AUGUSTO MINZOLINI 5,5
Il Tg1 non ha
più lo share
dei suoi predecessori. Ma
il direttore
ha mostrato
coraggio, sia
cambiando i
rigidi canoni
della scaletta
sia con i suoi
editoriali che
hanno creato
Augusto Minzolini
un vespaio di
polemiche. Peccato per la storia, ancora poco chiara, dei rimborsi spese
che lo tengono sul filo del rasoio.
ANDREA VIANELLO 5
Al mattino la sua trasmissione
Agorà funziona poco. In molti rimpiangono (compreso lui) Mi manda
Raitre.
GAD LERNER 5
L’infedele va a sprazzi ma non decolla. Forse perché dura troppo.
MAURIZIO COSTANZO 5
Il suo ritorno alla Rai non è stato
baciato dagli ascolti. Bontà loro ha
deluso, mentre è piaciuta la tv in
bianco e nero. Ma non si può vivere
soltanto di ricordi...
MASSIMO LIOFREDI 4,5
Dopo una
b u o n a p a rtenza è scivolato in una tv
confusionaria
e poco di qualità. Troppo
spesso insicuro. Certo fare
il direttore è
un’altra cosa
rispetto al caMassimo Liofredi
postruttura...
MARIA LUISA BUSI 4
Bocciata dal
grande pubblico e dal
suo direttore di rete.
Forse sarebbe stato meglio restare
al Tg1...
Maria Luisa Busi
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Mercoledì 29 Dicembre 2010
MEDIA
Le vendite a novembre dei quotidiani del panel Fieg. Il Mattino a 69 mila copie
Diffusioni, l’Unità a -18,7%
Giornale di Sicilia -7,9%, Gazzetta del Sud -2,6%
DI
ra le grandi testate nazionali ce n’è una in grave difficoltà. L’Unità di
Concita De Gregorio,
in novembre, ha perso il 18,7%
di copie diffuse rispetto allo
stesso mese del 2009, scendendo
a quota 42.414 copie. E in base
ai dati trasmessi dagli stessi
editori alla Fieg, la tendenza
negativa non accenna a mutare:
negli ultimi tre mesi disponibili,
da settembre a novembre, l’Unità, infatti, ha lasciato sul campo
il 25% della diffusione.
Curioso, invece, il destino di
alcuni quotidiani scesi sotto la
soglia delle 100 mila copie. Una
sorta di resistenza, al di sotto
della quale, spesso, si tracolla: è
successo al Mattino di Napoli (a
69 mila copie), al Gazzettino di
Venezia (83.900). Calano anche
alcune testate del Sud, come
Giornale di Sicilia (-7,9%), Sicilia (-3,2%), Gazzetta del Sud
(-2,6%) e Gazzetta del Mezzogiorno (-2,9%). Quotidiani il cui
futuro con la concessionaria Pk
non va dato per scontato.
T
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Così le copie lo scorse mese
CLAUDIO PLAZZOTTA
TESTATA
Adige
Alto Adige
Arena
Avvenire
Centro
Ciociaria Oggi
Città
Corriere
Corriere Adriatico
Corriere del giorno
Corriere della Sera
Dolomiten
Eco di Bergamo
Gazzetta dello Sport
Gazzetta del Sud
Gazzetta di Mantova
Gazzetta di Parma
Gazzetta di Reggio
Gazzetta del Mezzogiorno
Gazzettino
Giornale
Giornale di Brescia
Giornale di Sicilia
Giornale di Vicenza
Giorno
Latina Oggi
Libero
Libertà
VARIAZIONE %
DIFFUSIONE
NOVEMBRE 2010 SU NOVEMBRE 2009
24.916
32.848
44.852
111.014
22.182
6.576
7.463
18.367
18.133
2.348
503.421
49.844
52.657
302.927
49.111
32.458
37.808
13.450
44.125
83.900
178.067
45.687
57.079
39.889
60.932
7.797
100.666
27.708
1
0,3
-0,5
2,5
-6,5
-4,9
-11
-2,5
-1,4
-4,9
2,5
0,3
-0,3
0,1
-2,6
-3,9
-4,5
-3,8
-2,9
-2,1
-4,4
0,9
-7,9
0,9
-10,9
-2,8
-1,4
-1,5
TESTATA
VARIAZIONE %
DIFFUSIONE
NOVEMBRE 2010 SU NOVEMBRE 2009
Mattino
Mattino di Padova
Messaggero
Messaggero Veneto
Nazione
Nuova Ferrara
Nuova Sardegna
Nuova Venezia
Nuovo quotidiano di Puglia
Nuova Gazzetta di Modena
Piccolo
Provincia Co-Lc-So
Provincia di Cremona
Provincia Pavese
Quotidiano Calabria-Basilicata
Repubblica
Resto del Carlino
Sannio
Secolo d'Italia
Secolo XIX
Sicilia
Sole-24 Ore
Stampa
Tempo
Tirreno
Tribuna Treviso
Unione Sarda
Unità
69.300
30.798
182.800
48.015
112.502
10.891
54.918
11.158
17.870
11.246
35.213
37.890
21.476
19.843
14.799
443.942
145.022
1.742
2.860
80.024
56.442
282.755
269.800
40.455
72.078
18.226
64.582
42.414
-0,6
3,1
0,4
-0,2
-5,9
-1,3
0,3
-1,7
0,4
-3,6
-3,4
-6,8
-3,9
-6,5
-0,9
-1,3
-7,2
-24,8
5,6
-5,8
-3,2
1
-1,9
-4,7
-3,4
0,4
-3,9
-18,7
Fonte: Dati comunicati dalle case editrici alla Fieg.
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I piani di Beppe Fossati per il giornale
Cronaca Qui
sbarca a Cuneo
DI
GIORGIO NACCARI
«N
on sono dei fantasmi, aiutiamoli».
Così Torino Cronaca Qui e Milano Cronaca Qui, i due quotidiani ideati e portati al successo
da Beppe Fossati, affrontano
il problema dei clochard e del
grande freddo, regalando, tramite le associazioni di volontariato,
centinaia e centinaia di sacchi
a pelo a chi, ogni giorno, deve
affrontare il grande freddo da
solo, per strada. Un regalo e un
appello alle autorità per regalare dei sacchi a pelo, appello che
è stato ben accolto dai sindaci
delle due città, dai presidenti
della Regione Lombardia e della Regione Piemonte nonché dai
presidenti delle due province.
Ma Cronaca Qui non si fermerà qui. Nel 2011 si concretizzerà il progetto Cuneo e forse
non sarà l’unica novità. Dopo
aver creato Torino Cronaca Qui
e Milano Cronaca Qui, Fossati, direttore dei due quotidiani
che nati nel 2002 possono oggi
vantare vendite per 95 mila
copie giornaliere, sarà la volta
di Cuneo Cronaca Qui, con una
redazione locale, nuovi giornalisti con al timone di comando
sempre Fossati.
Il progetto di allargamento
viene dal fatto che i due quo-
tidiani anche quest’anno registrano una crescita dell’ 8% in
copie vendute e un significativo
+ 6% nella raccolta pubblicitaria. «Il successo è legato al fatto
che abbiamo raggiunto un traguardo di autorevolezza», spiega Fossati, «in tutti gli ambienti, anche in quelli aristocratici
e diciamo sabaudi che hanno
imparato a conoscerci e ad accettare che un giornale descriva
la città così com’è, che si parli di
tutto senza compromessi, stando molto vicini al lettore. Lo dimostrano anche i concorsi che
abbiamo organizzato, dal «vinci
un posto di lavoro», al «vinci la
spesa per un anno». Non dimentichiamoci, poi, che siamo
presenti anche in Liguria e in
Valle d’Aosta rispondendo alle
esigenze di chi abitava a Torino
ed è stato costretto a spostarsi,
a chi va in vacanza».
Il progetto Cuneo andrà in
porto l’anno prossimo. «Cuneo
è la città ponte tra Piemonte
e Liguria, è un’area molto generosa ed operosa e non ha un
proprio quotidiano», conclude il
direttore. «Mai nostri traguardi
saranno anche altri. Ad esempio
potenzieremo il sito, metteremo
il giornale su iPad e potrebbe esserci l’occasione anche per mettere in piedi qualcosa a Novara,
ponte tra Torino e Milano».
DIGITALE EXTRATERRESTRE
L’astinenza da cronaca nera
DI
MASSIMO TOSTI
Provate a immaginare come vi sentireste se per una settimana
intera la televisione (tutti i canali) cancellasse i telegiornali, e se
internet non fosse ormai organizzato in modo tale da offrirvi comunque un notiziario essenziale ma completo. Soltanto ipotizzando un lugubre scenario del genere potrete capire come si sentono
in questi giorni gli appassionati compulsivi di cronaca nera.
La Rai ha mandato in vacanza per una settimana Lamberto
Sposini e Mara Venier con La vita in diretta (in onda dal lunedì
al venerdì, dalle ore 16,15 alle 18,50). Fra un collegamento promozionale con i protagonisti della prima serata di Raiuno, un dibattito sulla gastronomia o sulle
abitudini sessuali dei vip, una
lite programmata su argomenti
di futile indecenza, Sposini e la
Venier ci hanno tenuti informati ogni giorno sugli sviluppi dei
casi di Avetrana e di Brembate,
senza perdersi neppure il dettaglio più insignificante, mettendo
a confronto in studio criminologi, psicologi, avvocati, sacerdoti,
magistrati e giornalisti, con il
doveroso contorno di qualche
Malgioglio di passaggio.
Pensate alle casalinghe di VoLamberto Sposini
ghera che pendono dalle labbra
degli inviati in loco, in grado di raccontare se Misseri, in carcere,
abbia dormito regolarmente, o sua figlia abbia starnutito (speriamo non sia influenza). Pensate alle eventuali crisi da astinenza
che potrebbero condurre gli aspiranti investigatori domestici ad
assumere metadone per compensare l’assenza totale di indiscrezioni sul ruolo dei tanti licantropi che si muovono nei luoghi del
mistero. Pensate alla mortificazione delle tricoteuses virtuali che
custodiscono nei cassetti del comodino i centrini o le lenzuola
da ricamare nella trepida attesa dell’apparizione in video delle
forche e del boia di turno.
È in ferie anche Pomeriggio sul 2 (ligio al compito di scavare
nella cronaca). Resterebbe, per consolarsi la D’Urso su Canale
5. Ma, di questi tempi, è invasa da quelli del Grande Fratello.
Non una sana cronaca nera, ma l’horror.
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19
CHESSIDICE
Su Corriere.it l’appello
per Yara anche in cinese. L’edizione online del
quotidiano di via Solferino
ha pubblicato l’appello
della famiglia Gambirasio
perché venga subito liberata Yara, la tredicenne scomparsa da oltre 30 giorni,
anche in inglese e cinese.
Eurosport partner del
Fis Tour de Ski 2010/11.
Grazie all’accordo stretto
con la Federazione internazionale sci (Fis), Eurosport sarà partner ufficiale
del prossimo Fis Tour de
Ski. Seguirà in diretta
tutte le tappe del Tour,
raggiungendo 240 milioni
di spettatori in 59 paesi. La
quinta edizione del Tour de
Ski si terrà dal 31 dicembre al 9 gennaio.
Il vetro di Murano batte
Fabbri Editore-Rcs Libri. Promovetro, consorzio
a tutela del marchio e del
prodotto «Made in Murano», assieme alla Camera
di commercio di Venezia,
ha vinto la battaglia legale
contro la Fabbri EditoreRcs Libri. La sentenza,
tre anni dopo l’uscita in
edicola di Boccette d’Arte
di Murano con allegato un
gadget di vetro generico, dà
torto alla Fabbri Editore.
L’editore ha comunicato
la disponibilità a dare
attuazione spontanea al
dispositivo della decisione
del tribunale di Milano
che prevede l’obbligo di
corrispondere a titolo di
risarcimento del danno
l’importo di euro 50 mila, la
refusione delle spese legali e
la pubblicazione del dispositivo stesso sulle pagine de
La Repubblica.
Il governo chiamato a
evitare il commissariamento della Siae. «Il
consiglio dei ministri dopo
l’Epifania dovrà occuparsi
della Siae (Società italiana autori ed editori, ndr).
Siamo sull’orlo del commissariamento». È l’appello
del comitato coordinatore
dell’Unione opere dell’ingegno, che riunisce otto associazioni di categoria, dagli
autori compositori e piccoli
editori (Acep) fino ai compositori librettisti autori della
Unla. Secondo il comitato,
la strategia è tesa a indebolire la Siae, dalla quale si è
dimesso il presidente Giorgio Assumma lo scorso 30
novembre. «Questa volta»,
prosegue la nota, «le ragioni
non sono tanto i buchi di
bilancio, come nel passato,
ma le ragioni economiche
di un gruppo di editori che
di fatto rappresentano gli
interessi delle grandi multinazionali e di alcuni grandi
gruppi editoriali. Contro gli
autori e gli editori italiani.
Le grandi società straniere
vogliono ridurre l’importanza degli autori ed editori
italiani e avere un assoluto
controllo».
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20
Mercoledì 29 Dicembre 2010
UN PROFESSIONISTA AL GIORNO
La vita e i gusti di Fabrizio Paschina, responsabile pubblicità e web del gruppo Intesa Sanpaolo
Dai reportage al business
La fotograia e il tedesco mi hanno aperto le porte di molte aziende
Ma non tutti sanno che in famiglia siamo anche cuochi ed enologi
DI
CARLO ARCARI
onoscere il tedesco è una dote che apre molte porte. Diversamente non
si capirebbe come ha fatto un germanista come Fabrizio Paschina,
laureatosi nell’89 con una tesi su Kaspar Hauser, a diventare prima
responsabile della comunicazione di Alfa Romeo, poi a partecipare allo
start up di Wind e infine ad approdare a Intesa Sanpaolo per comunicare il
prodotto banca nell’era crossmediale del web 2.0. «Per laurearmi me la sono
presa comoda», ricorda, «allora avevo la passione della fotografia e dedicavo
molto tempo ai reportage di sport e di architettura. Poi, dopo la laurea, conobbi un direttore centrale del Gruppo Fiat che doveva realizzare un progetto
difficile, creare una rete commerciale e di assistenza Alfa Romeo in Germania e
nel Nord Europa». Entrò così in Alfa Romeo e ci rimase tre anni, fino alla conclusione del progetto. «Fu un’esperienza straordinaria con un prodotto
bellissimo da lanciare». Nel ’92, ancora in Alfa Romeo, passò alla
comunicazione, prima all’estero poi in Italia, sempre divertendosi
molto. «Ero un figlio felice della vecchia industria»,
dice Paschina. «Mio padre, che è enologo, dirigeva a
None un’azienda che produceva vermouth e io da
bambino giocavo tra gli impianti dell’azienda. Le
macchine, le presse, l’architettura delle fabbriche
mi affascinano tuttora».
Nel 1996 quando stava per andare in Brasile
a occuparsi di Sud America, ricevette un’offerta.
Mondadori, allora guidata da Franco Tatò, voleva
affidargli la comunicazione e promozione di riviste. Accettò, rimanendo per un anno e mezzo a
contatto con direttori e giornalisti in una casa
editrice che stampava di tutto. «Nel 1998 arrivò
sul mio tavolo l’offerta di Wind che aveva appena
ottenuto la licenza di operatore telefonico, ma già
dimostrava una forte propensione alla crescita. Mii trasferii a
Roma e ci rimasi quattro anni, facendo un lavoro di grande
soddisfazione. La più bella impresa è stata riportare nel 2001
Mina a cantare sul web».
Nel 2002, dopo un passaggio a Enel, seguì Corrado Passera a
Banca Intesa, dove si occupò di corporate identity e comunicazione istituzionale fino al 2006 quando, dopo la fusione e la nascita
di Intesa Sanpaolo, divenne responsabile della pubblicità e della
comunicazione web, tornando a occuparsi di prodotto. Il web stava
già diventando un termine troppo generico, superato da realtà come
Twitter o Facebook che moltiplicano le forme del contatto con un
target mobile che andava a cercarsi i suoi contenuti sulla rete.
«La crisi del 2008 ci ha fatto capire che dovevamo cambiare il modo
di parlare coinvolgendo il cliente in un tavolo comune di
d
dialogo», osserva. «C’era un’enfasi sull’aspetto neganome
ttivo della realtà in cui ci trovavamo e per fermare la
d
deriva lanciammo l’operazione ‘‘Per fiducia’’; una serie
d
di corti d’autore avviata con tre maestri del cinema,
nato a
O
Olmi, Sorrentino, Salvatores, preparando il terreno
ssul quale abbiamo poi piantato nuovi alberi. L’anno
s
scorso la campagna stampa ‘‘Numeri’’ ha affiancato la
il
ttv, dichiarando con cifre ed esempi quello che Intesa
S
Sanpaolo continua a fare per gli italiani. A gennaio
p
presenteremo i tre nuovi corti basati su soggetti scelti
professione
ttra i 3 mila arrivati via web».
Responsabile pubblicità
«Oggi la mia grande passione è il vino di mio frae web del gruppo Intesa
ttello Luca che negli Stati Uniti, a Charlottesville in
Sanpaolo
V
Virginia, dirige da 20 anni la Barboursville Vineyard,
ccantina di proprietà di Gianni Zonin da cui escono otttimi vini tra cui un Nebbiolo Riserva 2007 da collezione».
ne».
L’auto dei suoi sogn
sogni è ovviamente, dopo tante Alfa Romeo, una vettura irraggiungibile. «Vorrei rinascere Steve McQueen e guidare una Porsche 908 o una
Chevrolet Camaro alla 24 Ore di Le Mans», afferma. «Mi accontento di una Audi
A6 familiare, perché è comoda veloce e sicura». Quello che oggi gli piace guidare
senza compromessi sono i suoi sci Stockli, «che vanno sempre, anche in salita».
Ama moltissimo la montagna e la frequenta durante la stagione, dalla Svizzera
all’Alto Adige, passando per la Val di Susa.
Ha appeso la sua vecchia fotocamera al chiodo e preferisce guardare le fotografie degli altri comprando libri e andando per mostre. Per la moda va sul
classico e sceglie Hartford, un evergreen francese che ama per i colori
e per la qualità del cotone, morbidissimo. Scarpe, solo Church’s.
Un grande amore infine è quello per la cucina: «Sono un ottimo
cuoco e ho un altro fratello che ad Alba è proprietario di un locale
che conserva l’atmosfera delle osterie descritte da Cesare Pavese.
Si chiama Osteria dei Sognatori. Al muro sono appese le foto del grande Torino e
quelle di Pulici con Graziani. Mio fratello è tifoso del Toro. Un sognatore».
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C
La passione
Fotografo in gioventù
oggi preferisco
ammirare le immagini
degli altri. L’ultima
mostra che ho
visto è stata quella
milanese di Francesca
Woodman (nella foto
un’immagine scattata
dall’artista)
La cucina
Sono un ottimo
cuoco. Il mio piatto
preferito sono
i totani ripieni
adagiati su una
purea di zucca
Il vino
Il Nebbiolo Riserva
2007 di mio fratello
Luca che negli Stati
Uniti, in Virginia,
dirige da 20 anni
la Barboursville
Vineyard, una cantina
di proprietà di Gianni
Zonin
Fabrizio Paschina
Lo stile
Torino
Scelgo il classico
di Hartford, che amo
per i colori e la qualità
del cotone, morbidissimo
sulla pelle. Ai piedi
solo Church’s
6 aprile 1959
L’auto
Dopo tante Alfa Romeo, il sogno è guidare
una Porsche 908 (nella foto), o una Chevrolet Camaro
alla 24 Ore di Le Mans. Come Steve McQueen
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