Marketing Oggi - Regione Abruzzo
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Marketing Oggi - Regione Abruzzo
15 Mercoledì 29 Dicembre 2010 È IN EDICOLA Marketing GENTLEMA AN Oggi IL QUOTIDIANO DEI PROFESSIONISTI ESSIONISTI DI MARKETING, MEDIA E PUBBLICITÀ Foot Locker a caccia di clienti con l’enciclopedia partecipativa dedicata alle scarpe sportive Una Wikipedia per le sneakers Storie di marchi, modelli e spot in un sito. E il cliente si esalta http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it DI ALESSIO ODINI olorate, stampate, vissute, da collezione, ore le scarpe sportive hanno tutte un destino comune: smaterializzarsi e tornare a nuova vita su internet. Accade in Sneakerpedia (www.sneakerpedia. com), il progetto avviato da Foot Locker, la catena di negozi specializzati in scarpe sportive, che ha lanciato una piattaforma partecipativa alimentata dalle schede e dai commenti degli utenti. L’argomento? La storia delle proprie sneakers, le loro caratteristiche, i marchi, le loro storie di design e di comunicazione che hanno fatto battere il cuore dei clienti. Un vero e proprio museo virtuale promosso dal maggior retailer americano di sneakers attivo in circa 20 paesi. «Community place, not a market place», recita la voce fuori campo del video introduttivo a Sneakerpedia, già presentato agli inizi del mese a Londra, mentre in Italia manca ancora l’ufficialità. Ispirata alla più nota Wikipedia, l’enciclopedia partecipativa, online e gratuita voluta da Wikimedia Foundation (www.wikipedia.org), Sneakerpe- C dia è a metà fra un social network collegato fra gli altri a Facebook, Twitter e Vimeo, e un’enciclopedia. Il sito in versione beta, aperto in una prima fase ai soli collezionisti, sarà successivamente accessibile a tutti gli appassionati del genere (al momento è necessario essere «invitati» a partecipare). Il tutto in poche mosse: si scattano alcune foto alle scarpe, si compila una scheda descrittiva del prodotto e «you’ve done it», il gioco è fatto. L’operazione lanciata da Foot Locker, che in questo modo si promuove implicitamente fra gli appassionati e i potenziali clienti, serve anche a rilanciare la propria immagine, dopo le diffi fficoltà incontrate sul mercato a stelle e strisce, che hanno portato l’azienda a chiudere quasi 120 punti vendita, aprirsi maggiormente al pubblico femminile e a realizzare economie per 10 milioni di dollari (7,6 milioni di euro). Ma a goderne sono anche i brand che campeggiano sulle scarpe, nessuno escluso. E considerato il numero non indifferente di appassionati, insieme a quello delle linee di scarpe lanciate ogni anno dai produttori, è facile capire quanto ricco e duraturo possa essere il progetto. La passione per le scarpe, d’altronde, si perde nella notte dei tempi e sarebbe sbagliato pen- Da sinistra, il logo e un’immagine esplicativa di Sneakerpedia, la sua visualizzazione su iPad e una collezione di scarpe Nike sa sare che sia u una prerogativa femminile. Il fenomeno è trasversale e in molti casi legato allo sport, dunque a un pubblico in prevalenza maschile. Certo, non siamo ai livelli di una quindicina d’anni fa, quando in Giappone era esplosa la moda delle Nike Air Jordan usate (non per forza da Michael Jordan, il giocatore che ha legato il suo nome alle linee di scarpe da basket), ma la sneaker-mania contagia un po’ tutti, non solo il blogger canadese che in apparente autonomia ha raccolto foto, spot e contenuti vari su sneakerpedia.blogspot. com. Senza contare che attorno alle scarpe e ai testimonial sportivi si è concentrata ormai da anni una creatività più spumeggiante che in altri ambiti. È il caso del già citato Michael Jordan, come quello di tanti altri campioni della Nba, da Kobe Bryant a Le Bron James. Sneakers che definiscono mode, stili di vita e business dei marchi di abbigliamento, oltre che di scarpe, come le Adidas Gazelle, Puma Suede, Converse All Star. Ora Foot Locker rimette tutto in gioco attraverso internet e la passione dei possessori di un almeno un paio di scarpe. Odori esclusi. © Riproduzione riservata Altri articoli sul sito www.italiaoggi.it/foot+locker OGGI SULLE TV DI CANALE 27 Canale 55 7.00 Primo Tempo - Attualità L’informazione utile dal mattino 9.00 Primo Tempo Focus - Attualità “Leggere le etichette” 10.00 Nautilus - Approfondimento Il piacere di leggere 10.30 Design&Living - Approfondimento 11.00 Ride&Drive - Approfondimento Tutte le novità per un viaggio straordinario 13.00 Tg Giorno 13.40 Nightly News - Il Tg di Nbc Conduce Brian Williams 17.00 Weather Proof - Serie TV “Fire” 18.00 Tg Sera 18.30 Nightly News - Il Tg di Nbc Conduce Brian Williams 19.00 Punto e a Capo - Attualità I fatti che ci cambiano la vita Ospite F. Vecchioni (Confagricoltura) 21.00 Caught on Camera - Serie TV “Extreme Rescues” VISIBILE ANCHE SU 7.00 Caffè Affari La chiusura dei mercati asiatici 9.00 Linea Mercati Mattina 10.10 Trading Room 12.20 Analisi Tecnica Intervenite chiamando lo 02 58.219.585 Ospite G. Defendi (MF) 14.10 Sicav al Top Ospite A. Favaloro (BnpParibas) 14.30 Market Driver 15.00 Linea Mercati Wall Street Con Andrea Fiano da New York 17.00 Linea Mercati Pomeriggio 18.00 Report Il tg dei mercati finanziari Ospite D. Principe (Shroders) 19.10 Partita Doppia 2011: dove investire? 21.05 Bond TV 22.00 Linea Mercati Notte L’analisi della seduta di Wall Street 22.30 Italia Oggi Tg Il Tg dedicato ai professionisti Class Horse offre ai telespettatori il meglio dell’equitazione e tutte le competizioni Internazionali: Salto Ostacoli, Completo, Dressage, Polo, Monta Western e Endurance. 8.00 Class Horse Tg 8.10 Talk Show Polo L’Abierto in Argentina 10.10 Master Class di Endurance 12.00 Class Horse Tg 12.10 Weekend Review 13.00 Speciale Gucci Master a Parigi 15.00 Concorsi Nazionali Salto Ostacoli 19.30 Speciale Valentina Truppa La storia di una campionessa di dressage 20.00 Class Horse Tg 20.10 Il Criterium di Pisa Dall’Ippodromo di San Rossore 21.00 Talk Show Polo Le partite più belle del 2010 22.00 FEI world Cup Horse Show Olympia Canale 56 Class Life va in onda ogni giorno sulla IPTV Alice di Telecom e sul portale Internet www.cubovision.it È inoltre proposta il sabato e la domenica su Class Cnbc, la tv economico finanziaria trasmessa su Sky al canale 507. A partire dalle 17.00 Design&Living Il gusto del Made in Italy Top Lot Le aste in diretta Ride&Drive Tutte le novità per un viaggio straordinario My Tech La tecnologia utile di tutti i giorni Tempo di Lusso Vivere e conoscere ciò che fa la differenza Sapori&Profumi Alla scoperta delle eccellenze culinarie Class Life 7 Il meglio della settimana del lifestyle 7.10 7.10 8.30 9.30 10.00 11.00 Tg Moda News Sfilata di Luciano Soprani Sfilata di Vivienne Tam Sfilata di Blugirl Tg Moda News Star&Style Le celebrity internazionali 11.30 Sfilata di Viktor&Rolf 12.00 Lifestyle I nuovi stili di vita 15.00 Tg Moda News 15.10 Sfilata di Gianfranco Ferrè 16.30 Ready to Wear Le novità da Avenue Montaigne 18.00 Boys&Girls La moda per i giovani 19.15 On the Beach Le tendenze dalle spiagge del mondo 20.00 Tg Moda News 20.10 Sfilata di Franck Sorbier 21.00 Sfilata di Just Cavalli 23.30 Sfilata di Chantelle 00.00 Tg Moda News VISIBILE ANCHE SU http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it 16 Mercoledì 29 Dicembre 2010 MARKETING Documento Agcom sulla pubblicazione e la diffusione dei sondaggi su giornali, tv, radio e web Ricerche di mercato, ecco le regole Maggiore trasparenza, nuove procedure e terminologia DI l mondo delle ricerche di mercato, sociali e di opinioni prevede di chiudere l’anno con una crescita post-crisi del 10% e rilancia sul 2011 unendosi all’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (Agcom) per dare al settore maggiore trasparenza e procedure semplificate. Il tutto è stato messo nero su bianco dal regolamento dell’Authority «in materia di pubblicazione e diffusione dei sondaggi sui mezzi di comunicazione di massa» (Deliberazione n. 256 /10/Csp, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 301 del 27 dicembre 2010). Il documento dell’Autorità, frutto del confronto con gli operatori del comparto, pone nuovi paletti sulla terminologia da usare nell’indicazione dei cosiddetti, secondo il linguaggio comune, «sondaggi». Si fa, per esempio, la distinzione tra sondaggio vero e proprio e manifestazione di opinioni che, a differenza del primo, non ha una base scientifica di rileva- I http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it MARCO A. CAPISANI zione. «È importante che ci sia una differenziazione e che nella realtà i due termini non siano usati come sinonimi», ha spiegato a ItaliaOggi Cecilia Gobbi, direttore generale di Assirm, associazione presieduta da Silvestre Bertolini che riunisce gli operatori del settore. «Il rischio è che s’ingeneri confusione nel pubblico». Tant’è vero che, sempre secondo l’Agcom, resta facoltativo ma «accoglibile» l’ulteriore spiegazione che si tratta di manifestazione di opinioni senza base scientifica. Nella stessa direzione, si muove la nuova definizione di rilevazione demoscopica di tipo campionario, che vuole sì evidenziare indicazioni generalmente valide per tutta la popolazione italiana, ma anche e soprattutto sottolineare che la metodologia usata è quella di un campione rappresentativo o «probabilistico». «Si tratta di una decisione», ha aggiunto Gobbi, «che mira a far capire a tutti che anche aver intervistato un campione rappresentativo di tutta la popolazione della Penisola non vuol dire che realmente tutti gli italiani siano stati intervistati». Il regolamento dell’Agcom si sofferma poi, tra gli altri, sulle modalità di diffusione e pubblicazione dei sondaggi, anche e soprattutto politici ed elettorali, distinguendo per esempio se un giornale o una radio riportano solo la singola notizia principe emersa dalla ricerca o pubblichino l’intero sondaggio. Nel primo caso, infatti, ai mezzi di comunicazione di massa basta indicare l’ente che ha realizzato la ricerca, l’argomento e comunicarlo all’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (www.agcom.it). Mentre nel secondo caso vanno rispettati tutti i parametri di pubblicazione, compreso l’invio della documentazione necessaria agli uffici pubblici competente che adesso dev’essere effettuato entro 48 ore dall’avviso di pubblicazione o dalla stessa pubblicazione. «La disponibilità dei documenti integrali», ha concluso il d.g. di Assirm, «va proprio a soddisfare le necessità di quei cittadini che vogliono saperne di più su quella specifica materia e devono avere dei riferimenti certi su dove trovare le risposte necessarie». Tra i mezzi di comunicazione di massa che pubblicano i sondaggi, oltre a giornali e tv, rientra anche internet «ad eccezione dei servizi prestati nell’esercizio di attività precipuamente non economiche», «dei siti internet privati» e dei servizi che forniscono o distribuiscono contenuti per la condivisione e scambio all’interno di singole «comunità d’interesse». © Riproduzione riservata Auguri a tutti i nostri amici, per un’altra fantastica annata! www.otwine.com http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it Mercoledì 29 Dicembre 2010 MEDIA 17 La controllata del Biscione cambia nome in Mediaset.es Intesa lunedì col duo Cervetti-Macaluso Telecinco fa shopping Riformista, Polito Acquisiti Cuatro e il 22% di Digital+ lascia la direzione DI PAGINA A CURA MARCO A. CAPISANI elecinco diventa primo operatore tv in Spagna e cambia nome in Mediaset.es, dopo la conclusione dell’acquisizione di Digital+ e del canale free Cuatro. Lo ha annunciato ieri il gruppo Mediaset, precisando che il prezzo concordato tra l’emittente iberica controllata e il gruppo editoriale Prisa è di quasi 488 milioni di euro per l’acquisto del 22% di Dts Distribuidora de televisión digital Sa, che edita il canale satellitare a pagamento Digital+ ed è controllata attraverso la società Sogecable da Prisa. Quest’ultimo gruppo spagnolo ha, poi, ceduto un ulteriore 22% di Digital+ a Telefonica. In tutto, la vendita del 44% del canale (il restante 56% del capitale resta a Prisa) ha fruttato 976 milioni di euro. http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it T Prisa ha infine apportato in Telecinco il 100% del capitale di Four television Sau (Sogecuatro, titolare del canale Cuatro che ha un posizionamento simile a quello di Italia Uno) in cambio di 73,4 milioni di nuove azioni Telecinco, pari a poco oltre il 18% del suo capitale sociale. Dopo gli aggiustamenti di prezzo, le azioni di proprietà di Prisa (che controlla anche il quotidiano El Pais) saranno pari al 17,3% circa di Pier Silvio Berlusconi Telecinco (per un valore di mercato di circa 590 milioni). Prisa diventa così il secondo azionista di Telecinco e avrà due rappresentanti nel cda della controllata di Mediaset, uno dei quali sarà vice presidente. Telecinco e Telefonica saranno, invece, rappresentati nel cda di Digital+ da due consiglieri a testa. «Dopo l’acquisizione di Cuatro e di una quota del 22% di Digital+, Telecinco si appresta a cambiare nome», ha dichiarato ieri il vicepresidente di Mediaset Pier Silvio Berlusconi. «Abbiamo intenzione, e lo vedremo con gli altri soci nei prossimi mesi, di cambiare il nome e farla diventare Mediaset.es che vuol dire Mediaset Spagna». In questo modo la società «sarà riconoscibile in maniera maggiore e più ricollegabile al nostro gruppo anche attraverso il nome». Mediaset aveva già annunciato un anno fa l’intera operazione che ha un valore complessivo di 1,05 miliardi di euro, di cui di cui 500 milioni in contanti e la restante parte in azioni Telecinco. © Riproduzione riservata LA VIGNETTA DEL GIORNO ntonio Polito lascerà la direzione del Riformista con l’inizio del nuovo anno, come anticipato da ItaliaOggi, e spiegherà i motivi del suo abbandono con l’editoriale in edicola venerdì prossimo. Per il quotidiano romano si preannuncia una direzione di transizione in attesa che si trovi o meno l’accordo per l’acquisizione del giornale da parte della cordata di Gianni CervettiEmanuele Macaluso, l’unica al momento al tavolo con la famiglia Angelucci (che possiede la testata gestita dall’omonima cooperativa, così come è proprietaria della testata di Libero). In caso di accordo, a prendere le redini del giornale sarebbe lo stesso Macaluso, direttore delle Nuove ragioni del socialismo, mensile tramite cui il Riformista percepisce i contributi pubblici per l’editoria. Macaluso ha dichiarato che si tratta di «una testata che merita di essere salvata e ha margini di crescita». Sempre a gennaio, al più tardi entro metà febbraio, l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (Agcom) dovrebbe comu- A nicare la decisione sulla facoltà del Riformista a ricevere gli aiuti statali pari a circa 2,5 milioni di euro. Senza contributi il quotidiano ha circa un anno di tempo per risanare i propri conti, gravati da debiti per circa 5 milioni di euro. Al momento le trattative con il duo Cervetti-Macaluso sono ufficialmente sospese ma, secondo quanto risulta a ItaliaOggi, l’intesa dovrebbe essere raggiunta lunedì prossimo. I nodi da svolgere sono il prezzo richiesto e la gestione dei debiti. Al giornale devono ancora arrivare i contributi inerenti il 2007 e quelli degli anni a seguire. In alternativa, resta sempre valida la possibilità che il giornale chiuda. La diffusione dichiarata è ormai sulla soglia delle 7 mila copie. Sul fronte pubblicitario, invece, la raccolta curata dalla concessionaria Visibilia vale circa un milione di euro. Altri articoli sul sito www.italiaoggi.it/polito LIBRI-LA STORIA DEL COMUNISMO RACCONTATA A CHI NON HA PAURA DEL BUIO Il buon lettore legge anche l’inammissibile DI Editoria in Piazza Affari Vola Class Editori Indice FTSE IT ALL SHARE FTSE IT MEDIA Titolo Chiusura Var. % Var. % 30/12/09 21.184,51 20.143,6 -0,25 -0,26 -10,44 -22,70 Rif. Var. % Var. % 30/12/09 Capitaliz. (mln €) Buongiorno 1,1300 -0,62 -2,59 120,2 Cairo Communication Caltagirone Editore 2,7400 1,7230 1,48 2,19 -11,61 -1,37 214,7 215,4 Class Editori Espresso 0,4460 1,6720 4,45 -0,83 -33,83 -25,52 46,4 684,9 Il Sole 24 Ore Mediaset 1,3000 4,5050 0,11 -32,26 -21,45 56,3 5.321,4 Mondadori Monrif 2,6375 0,4050 0,09 - -14,85 -10,00 684,2 60,8 Poligraici Rcs Mediagroup 0,4770 1,0200 -3,44 - 5,88 -19,56 63,0 747,3 Seat Pagine Gialle Telecom Italia Media 0,0848 0,2338 -0,35 0,91 -47,82 -55,59 163,4 338,1 DIEGO GABUTTI Sono buoni tutti a leggere libri belli, libri di cui si condivide la tesi di fondo, libri con magnifiche copertine, introduzioni impeccabili, che hanno per autore un gentiluomo, scritti in bella lingua. Ma è la lettura dei libri brutti e cattivi, libri che sostengono tesi insensate, libri che negano l’evidenza, libri biasimevoli, rancorosi e balordi, a distinguere il lettore coraggioso da quello timoroso. Prendete per esempio questo singolare e a suo modo straordinario Contro il revisionismo di Kurt Gossweiller, Zambon Editore, pp. 568, € 22,00. È una storia del comunismo come la scriverebbe un agente d’influenza del KGB (se in giro ce ne fosse ancora qualcuno, e se un tale dinosauro, crollate le mura della Lubianka, fosse disposto a lavorare gratis). Chi lo legge dimostra di non avere paura del buio. Gossweiler, vecchio comunistone della Germania dell’Est, «storico» tra due enormi virgolette, propagandista inesausto d’una causa tra le più perse, nemico del revisionismo e dell’antistalinismo in tutte le sue forme, vi sostiene per esempio che non soltanto i processi di Mosca (che mandarono a morte i bolscevichi sgraditi a Baffone) avevano pienamente dimostrato la colpevolezza di tutti gl’imputati ma che Kruscev, denunciando lo stalinismo al XX congresso del Pcus, due decenni più tardi, si palesò per quel che era: uno di loro, un nemico del popolo. Gossweiller, che considera le critiche a Baffone «culto della personalità alla rovescia», pensa che Kruscev e i suoi revisionisti fossero in realtà sabotatori trotzkisti e buchariniani che negli anni trenta, quando la buonanima vigilava sulla felicità dei popoli e l’Urss era ancora un paese socialista, sfuggirono disgraziatamente alla caccia dei cekisti (nessuno è perfetto, nemmeno i ragazzi di Genrich Jagoda e Nikolaj Ezhov). Stalin, quando si spartì la Polonia con Hitler e per prima cosa riempì le fosse di Katyn, lo fece per la causa del proletariato internazionale e per quella della pace, mica perché si divertisse ad accoppare gli ufficiali polacchi e a invadere le nazioni altrui. Magari non sembra, forse non si vede, ma sono stati gl’imperialisti inglesi e francesi ad allearsi con Hitler. Non Stalin, Stalin mai. Baffone ha combattuto Hitler fin dal primo giorno: l’avrà anche armato, ma questi erano soltanto affari, niente di personale. Baffone, dentro di sé, detestava Baffetto, e viceversa. E Gorbacev? Gorbacev, che ha praticamente sparato un colpo nella nuca del comunismo, era un democratico borghese infiltrato nel partito. Quanto, infine, alla storia del «secolo lungo» altro non è (alla fine, stringi stringi) che una successione di cospirazioni, tradimenti, revisioni ideologiche, rinnegamenti, complotti e sabotaggi. Scopo dell’universale congiura è negare e falsificare con ogni mezzo la natura stessa del mondo. A questo mirano gl’imperialisti: a fare in modo che tutti credano che la Terra sia rotonda, quando in realtà è piatta. Tutto questo per dire che è una bella esperienza anche leggere libri assurdi, stravaganti e del tutto inammissibili sotto il profilo storico, ideologico e umano. È un pregiudizio (Gossweiler direbbe «un pregiudizio borghese») che i libri debbano per forza piacere. In un libro che voglia tener desta l’attenzione di chi legge deve prendere forma una passione. Marx, a suo tempo, parlava di «passione del comunismo», ma naturalmente non pensava, come oggi Kurt Gossweiller, a una «passione per il comunismo reale», coltivata da chi stravede per i Processi di Mosca e considera salvifico il Gulag, benché persino questa fascinazione per l’orrore storico, nella sua perfetta insania, conservi una sua grandezza, sia pure mostruosa e deforme. Come il Testamento del Dottor Mabuse, dove i pazzi prendono possesso del manicomio, anche la storia del socialismo reale è puro, allucinato espressionismo cinematografico. © Riproduzione riservata http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it 18 Mercoledì 29 Dicembre 2010 MEDIA RAI, SERVIZIO PRIVATO Le pagelle della tv: stravince Mentana. La Busi a picco DI MARCO CASTORO http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it A Capodanno si alzano i calici ma quest’anno non tutti i protagonisti della tv brinderanno al successo. Il 2010 ha lasciato luci e ombre. Ecco le pagelle. ENRICO MENTANA 8 È entrato sulla scena come un bulldozer. Ha subito conquistato il pubblico delle 20, triplicando gli ascolti del tg di La7. Il suo più che un telegiornale è un one m a n s h o w. Ora si attenEnrico Mentana de di conoscere il suo nuovo acquisto destinato a dargli il cambio. Finora non si è mai fermato. MAURO MASI 7,5 Nonostante le critiche, spesso di parte, il direttore generale della Rai ha cominciato il risanamento dei conti. Sarà pure impopolare ma i risultati cominciano a vedersi. Un Benigni gratis non è facile averlo. Mauro Masi Inoltre i suoi diktat su ospiti e trasmissioni (vedi Santoro e Saviano) non hanno fatto altro che portare ascolti a Viale Mazzini. In pratica hanno fatto da lancio ai programmi, creando attese e polemiche. MAURO CRIPPA 7,5 Il direttore generale dell’informazione di Mediaset è l’artefice dell’ottima stagione delle news del Biscione. I picchi di ascolti ottenuti nella giornata di Canale 5 riguardano quasi sempre i programmi di informazione, dal Tg5 a Mattino 5. Oltre a Striscia che rappresenta la locomotiva. FABIO FAZIO 7,5 Un’altra stagione dorata. Grande successo con Che tempo che fa e soprattutto con Vieni via con me. Il pubblico lo apprezza. Anche il successo televisivo di Roberto Saviano è in gran parte merito suo. ALFONSO SIGNORINI 7 Il suo Kalispèra! è partito con il piede giusto. Potrebbe risultare il successo-novità d e l l ’ a n n o. Molto del merito è del Alfonso Signorini cane Vespa. MICHELE SANTORO 7 Ancora una stagione a handicap per l’anchorman più pagato della tv che però ha fatto vedere di che pasta è fatto con gli ascolti. Evidentemente le polemiche gli ridanno vita. GIOVANNI TOTI 7 Il direttore di Studio Aperto è tra le sorprese positive della stagione. Il suo tg continua a ottenere ascolti record. Anche sotto le feste natalizie alle 12,30 si sono superati abbondantemente i 3,2 milioni di telespettatori. Va molto bene anche l’edizione delle 18,30. CLEMENTE J. MIMUN 6,5 Seppure il suo tg ha perduto una piccola percentuale di share, va detto che nei valori assoluti il Tg5 si conferma un telegiornale con ottimi ascolti. Si sta dedicando con successo anche alla sperimentazione. Presto lo rivedremo in video. EMILIO CARELLI 6,5 Sky Tg24 ormai non è più una sorpresa. È un tg consolidato, apprezzato nel digitale anche su Cielo. Dovrà stare attento a tenere i suoi conduttori perché fanno gola sia a Mediaset sia a Mentana. Se riuscirà a organizzare un faccia a faccia con Silvio Berlusconi e Gianfranco Fini il suo voto diventerà un 10. GIANLUIGI PARAGONE 6,5 L’ultima parola ha conquistato una buona fetta di ascolti, nonostante l’orario proibitivo in cui va in onda. Il conduttore è il più bravo di tutti a sedare le risse verbali tra Gianluigi Paragone gli ospiti. MAURO MAZZA 6,5 È riuscito nell’intento di reggere la botta. Tuffarsi in una realtà diversa non è facile. Ha avuto coraggio e seppure senza fuochi di artificio ha difeso e consolidato la dote. Ottima l’idea di riportare il teatro in tv. Con lui su Raiuno è tornata la qualità. Anche per Sanremo ha posto le basi per un successo di critica e di ascolti. GIOVANNI FLORIS 6,5 Il suo Ballarò funziona. E fa anche andare in bestia Berlusconi, le cui telefonate sono una manna dal cielo per Floris. Quei suoi sorrisetti fanno arrabbiare ancora di più il suo interlocutore alla cornetta. Giovanni Floris È la chiave del successo. LILLI GRUBER, LUCA TELESE E LUISELLA COSTAMAGNA 6,5 Il traino di Mentana ha giovato alle loro trasmissioni. Tuttavia gli ascolti li hanno premiati anche per meriti propri e degli interlocutori, scelti accuratamente. PAOLO RUFFINI 6+ Ha riscattato una stagione insufficiente con il successo di Vieni via con me. Ha difeso a spada tratta Serena Dandini ma ora su Raitre è tornata l’apatia. ANTONELLO PIROSO 6+ Per lui il 2010 non è stato facile, seppure ha saputo farsi apprezzare con Niente di personale e con AhiPiroso. Ora è più libero di pensare ai suoi programmi e non più al tg e alle rogne redazionali. barba alla norma Rai che vieta ai direttori di fare i conduttori. ILARIA D’AMICO 6+ Exit tiene banco anche ai talk che vanno per la maggiore. La conduttrice è brava anche se spesso viene sovrastata dagli ospiti più turbolenti perfino di quelli che riceve a Sky calcio Ilaria D’Amico show. EMILIO FEDE 6 Fa lo stesso tiggì da anni. Per lui un bel 6 politico. MARIO ORFEO 6+ Mario Orfeo Il suo Tg2 è ordinato. È diventato molto più istituzionale del Tg1. Purtroppo per lui gli ascolti non hanno avuto quell’impennata che il direttore si aspettava. Forse anche a causa dei traini. BRUNO VESPA 6+ Porta a porta è la terza camera del parlamento. E come tale nessuno osa attaccarla perché dà lustro a maggioranza e opposizione. SIMONA VENTURA 6 Dal punto di vista degli ascolti non si può dire che il 2010 sia stato il suo anno, ma lei possiede la forza per riscattarsi. DARIA BIGNARDI 6 E’ tornata alle Invasioni barbar i ch e c o m e se non se ne fosse mai andata. Le sue trasmissioni sono tutte uguali ma garantiscono un buon Daria Bignardi ascolto. MASSIMO DONELLI 6 Purtroppo il direttore di Canale 5 paga la stagione sotto misura dei reality, a cominciare dal Grande fratello, e dei giochi del preserale che costringono sempre il Tg5 a partire parecchio indietro nello share. BIANCA BERLINGUER 6 Il Tg3 ha subito qualche battuta di arresto. Tuttavia il direttore tiene saldamente il timone. In redazione la considerano un despota. Brava nel riconquistare la conduzione Bianca Berlinguer delle 19, in LUCA TIRABOSCHI 6 Stagione senza infamia e senza lode per il direttore di Italia 1. Con qualche ottimo risultato. Non solo quello ormai consolidato delle Iene. ALESSIO VINCI 6Nonostante qualche fiammata negli ascolti, non si può dire che abbia fatto breccia nel grande pubblico. Quando conduce sembra che invece di parlare urli alla Tarzan. Il format di Matrix non è adatto a lui. LAMBERTO SPOSINI 6La Vita in diretta va, ma forse per lui sarebbe meglio fare qualcos’altro di più impegnativo. AUGUSTO MINZOLINI 5,5 Il Tg1 non ha più lo share dei suoi predecessori. Ma il direttore ha mostrato coraggio, sia cambiando i rigidi canoni della scaletta sia con i suoi editoriali che hanno creato Augusto Minzolini un vespaio di polemiche. Peccato per la storia, ancora poco chiara, dei rimborsi spese che lo tengono sul filo del rasoio. ANDREA VIANELLO 5 Al mattino la sua trasmissione Agorà funziona poco. In molti rimpiangono (compreso lui) Mi manda Raitre. GAD LERNER 5 L’infedele va a sprazzi ma non decolla. Forse perché dura troppo. MAURIZIO COSTANZO 5 Il suo ritorno alla Rai non è stato baciato dagli ascolti. Bontà loro ha deluso, mentre è piaciuta la tv in bianco e nero. Ma non si può vivere soltanto di ricordi... MASSIMO LIOFREDI 4,5 Dopo una b u o n a p a rtenza è scivolato in una tv confusionaria e poco di qualità. Troppo spesso insicuro. Certo fare il direttore è un’altra cosa rispetto al caMassimo Liofredi postruttura... MARIA LUISA BUSI 4 Bocciata dal grande pubblico e dal suo direttore di rete. Forse sarebbe stato meglio restare al Tg1... Maria Luisa Busi © Riproduzione riservata http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it Mercoledì 29 Dicembre 2010 MEDIA Le vendite a novembre dei quotidiani del panel Fieg. Il Mattino a 69 mila copie Diffusioni, l’Unità a -18,7% Giornale di Sicilia -7,9%, Gazzetta del Sud -2,6% DI ra le grandi testate nazionali ce n’è una in grave difficoltà. L’Unità di Concita De Gregorio, in novembre, ha perso il 18,7% di copie diffuse rispetto allo stesso mese del 2009, scendendo a quota 42.414 copie. E in base ai dati trasmessi dagli stessi editori alla Fieg, la tendenza negativa non accenna a mutare: negli ultimi tre mesi disponibili, da settembre a novembre, l’Unità, infatti, ha lasciato sul campo il 25% della diffusione. Curioso, invece, il destino di alcuni quotidiani scesi sotto la soglia delle 100 mila copie. Una sorta di resistenza, al di sotto della quale, spesso, si tracolla: è successo al Mattino di Napoli (a 69 mila copie), al Gazzettino di Venezia (83.900). Calano anche alcune testate del Sud, come Giornale di Sicilia (-7,9%), Sicilia (-3,2%), Gazzetta del Sud (-2,6%) e Gazzetta del Mezzogiorno (-2,9%). Quotidiani il cui futuro con la concessionaria Pk non va dato per scontato. T http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it Così le copie lo scorse mese CLAUDIO PLAZZOTTA TESTATA Adige Alto Adige Arena Avvenire Centro Ciociaria Oggi Città Corriere Corriere Adriatico Corriere del giorno Corriere della Sera Dolomiten Eco di Bergamo Gazzetta dello Sport Gazzetta del Sud Gazzetta di Mantova Gazzetta di Parma Gazzetta di Reggio Gazzetta del Mezzogiorno Gazzettino Giornale Giornale di Brescia Giornale di Sicilia Giornale di Vicenza Giorno Latina Oggi Libero Libertà VARIAZIONE % DIFFUSIONE NOVEMBRE 2010 SU NOVEMBRE 2009 24.916 32.848 44.852 111.014 22.182 6.576 7.463 18.367 18.133 2.348 503.421 49.844 52.657 302.927 49.111 32.458 37.808 13.450 44.125 83.900 178.067 45.687 57.079 39.889 60.932 7.797 100.666 27.708 1 0,3 -0,5 2,5 -6,5 -4,9 -11 -2,5 -1,4 -4,9 2,5 0,3 -0,3 0,1 -2,6 -3,9 -4,5 -3,8 -2,9 -2,1 -4,4 0,9 -7,9 0,9 -10,9 -2,8 -1,4 -1,5 TESTATA VARIAZIONE % DIFFUSIONE NOVEMBRE 2010 SU NOVEMBRE 2009 Mattino Mattino di Padova Messaggero Messaggero Veneto Nazione Nuova Ferrara Nuova Sardegna Nuova Venezia Nuovo quotidiano di Puglia Nuova Gazzetta di Modena Piccolo Provincia Co-Lc-So Provincia di Cremona Provincia Pavese Quotidiano Calabria-Basilicata Repubblica Resto del Carlino Sannio Secolo d'Italia Secolo XIX Sicilia Sole-24 Ore Stampa Tempo Tirreno Tribuna Treviso Unione Sarda Unità 69.300 30.798 182.800 48.015 112.502 10.891 54.918 11.158 17.870 11.246 35.213 37.890 21.476 19.843 14.799 443.942 145.022 1.742 2.860 80.024 56.442 282.755 269.800 40.455 72.078 18.226 64.582 42.414 -0,6 3,1 0,4 -0,2 -5,9 -1,3 0,3 -1,7 0,4 -3,6 -3,4 -6,8 -3,9 -6,5 -0,9 -1,3 -7,2 -24,8 5,6 -5,8 -3,2 1 -1,9 -4,7 -3,4 0,4 -3,9 -18,7 Fonte: Dati comunicati dalle case editrici alla Fieg. © Riproduzione riservata I piani di Beppe Fossati per il giornale Cronaca Qui sbarca a Cuneo DI GIORGIO NACCARI «N on sono dei fantasmi, aiutiamoli». Così Torino Cronaca Qui e Milano Cronaca Qui, i due quotidiani ideati e portati al successo da Beppe Fossati, affrontano il problema dei clochard e del grande freddo, regalando, tramite le associazioni di volontariato, centinaia e centinaia di sacchi a pelo a chi, ogni giorno, deve affrontare il grande freddo da solo, per strada. Un regalo e un appello alle autorità per regalare dei sacchi a pelo, appello che è stato ben accolto dai sindaci delle due città, dai presidenti della Regione Lombardia e della Regione Piemonte nonché dai presidenti delle due province. Ma Cronaca Qui non si fermerà qui. Nel 2011 si concretizzerà il progetto Cuneo e forse non sarà l’unica novità. Dopo aver creato Torino Cronaca Qui e Milano Cronaca Qui, Fossati, direttore dei due quotidiani che nati nel 2002 possono oggi vantare vendite per 95 mila copie giornaliere, sarà la volta di Cuneo Cronaca Qui, con una redazione locale, nuovi giornalisti con al timone di comando sempre Fossati. Il progetto di allargamento viene dal fatto che i due quo- tidiani anche quest’anno registrano una crescita dell’ 8% in copie vendute e un significativo + 6% nella raccolta pubblicitaria. «Il successo è legato al fatto che abbiamo raggiunto un traguardo di autorevolezza», spiega Fossati, «in tutti gli ambienti, anche in quelli aristocratici e diciamo sabaudi che hanno imparato a conoscerci e ad accettare che un giornale descriva la città così com’è, che si parli di tutto senza compromessi, stando molto vicini al lettore. Lo dimostrano anche i concorsi che abbiamo organizzato, dal «vinci un posto di lavoro», al «vinci la spesa per un anno». Non dimentichiamoci, poi, che siamo presenti anche in Liguria e in Valle d’Aosta rispondendo alle esigenze di chi abitava a Torino ed è stato costretto a spostarsi, a chi va in vacanza». Il progetto Cuneo andrà in porto l’anno prossimo. «Cuneo è la città ponte tra Piemonte e Liguria, è un’area molto generosa ed operosa e non ha un proprio quotidiano», conclude il direttore. «Mai nostri traguardi saranno anche altri. Ad esempio potenzieremo il sito, metteremo il giornale su iPad e potrebbe esserci l’occasione anche per mettere in piedi qualcosa a Novara, ponte tra Torino e Milano». DIGITALE EXTRATERRESTRE L’astinenza da cronaca nera DI MASSIMO TOSTI Provate a immaginare come vi sentireste se per una settimana intera la televisione (tutti i canali) cancellasse i telegiornali, e se internet non fosse ormai organizzato in modo tale da offrirvi comunque un notiziario essenziale ma completo. Soltanto ipotizzando un lugubre scenario del genere potrete capire come si sentono in questi giorni gli appassionati compulsivi di cronaca nera. La Rai ha mandato in vacanza per una settimana Lamberto Sposini e Mara Venier con La vita in diretta (in onda dal lunedì al venerdì, dalle ore 16,15 alle 18,50). Fra un collegamento promozionale con i protagonisti della prima serata di Raiuno, un dibattito sulla gastronomia o sulle abitudini sessuali dei vip, una lite programmata su argomenti di futile indecenza, Sposini e la Venier ci hanno tenuti informati ogni giorno sugli sviluppi dei casi di Avetrana e di Brembate, senza perdersi neppure il dettaglio più insignificante, mettendo a confronto in studio criminologi, psicologi, avvocati, sacerdoti, magistrati e giornalisti, con il doveroso contorno di qualche Malgioglio di passaggio. Pensate alle casalinghe di VoLamberto Sposini ghera che pendono dalle labbra degli inviati in loco, in grado di raccontare se Misseri, in carcere, abbia dormito regolarmente, o sua figlia abbia starnutito (speriamo non sia influenza). Pensate alle eventuali crisi da astinenza che potrebbero condurre gli aspiranti investigatori domestici ad assumere metadone per compensare l’assenza totale di indiscrezioni sul ruolo dei tanti licantropi che si muovono nei luoghi del mistero. Pensate alla mortificazione delle tricoteuses virtuali che custodiscono nei cassetti del comodino i centrini o le lenzuola da ricamare nella trepida attesa dell’apparizione in video delle forche e del boia di turno. È in ferie anche Pomeriggio sul 2 (ligio al compito di scavare nella cronaca). Resterebbe, per consolarsi la D’Urso su Canale 5. Ma, di questi tempi, è invasa da quelli del Grande Fratello. Non una sana cronaca nera, ma l’horror. © Riproduzione riservata 19 CHESSIDICE Su Corriere.it l’appello per Yara anche in cinese. L’edizione online del quotidiano di via Solferino ha pubblicato l’appello della famiglia Gambirasio perché venga subito liberata Yara, la tredicenne scomparsa da oltre 30 giorni, anche in inglese e cinese. Eurosport partner del Fis Tour de Ski 2010/11. Grazie all’accordo stretto con la Federazione internazionale sci (Fis), Eurosport sarà partner ufficiale del prossimo Fis Tour de Ski. Seguirà in diretta tutte le tappe del Tour, raggiungendo 240 milioni di spettatori in 59 paesi. La quinta edizione del Tour de Ski si terrà dal 31 dicembre al 9 gennaio. Il vetro di Murano batte Fabbri Editore-Rcs Libri. Promovetro, consorzio a tutela del marchio e del prodotto «Made in Murano», assieme alla Camera di commercio di Venezia, ha vinto la battaglia legale contro la Fabbri EditoreRcs Libri. La sentenza, tre anni dopo l’uscita in edicola di Boccette d’Arte di Murano con allegato un gadget di vetro generico, dà torto alla Fabbri Editore. L’editore ha comunicato la disponibilità a dare attuazione spontanea al dispositivo della decisione del tribunale di Milano che prevede l’obbligo di corrispondere a titolo di risarcimento del danno l’importo di euro 50 mila, la refusione delle spese legali e la pubblicazione del dispositivo stesso sulle pagine de La Repubblica. Il governo chiamato a evitare il commissariamento della Siae. «Il consiglio dei ministri dopo l’Epifania dovrà occuparsi della Siae (Società italiana autori ed editori, ndr). Siamo sull’orlo del commissariamento». È l’appello del comitato coordinatore dell’Unione opere dell’ingegno, che riunisce otto associazioni di categoria, dagli autori compositori e piccoli editori (Acep) fino ai compositori librettisti autori della Unla. Secondo il comitato, la strategia è tesa a indebolire la Siae, dalla quale si è dimesso il presidente Giorgio Assumma lo scorso 30 novembre. «Questa volta», prosegue la nota, «le ragioni non sono tanto i buchi di bilancio, come nel passato, ma le ragioni economiche di un gruppo di editori che di fatto rappresentano gli interessi delle grandi multinazionali e di alcuni grandi gruppi editoriali. Contro gli autori e gli editori italiani. Le grandi società straniere vogliono ridurre l’importanza degli autori ed editori italiani e avere un assoluto controllo». © Riproduzione riservata http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it 20 Mercoledì 29 Dicembre 2010 UN PROFESSIONISTA AL GIORNO La vita e i gusti di Fabrizio Paschina, responsabile pubblicità e web del gruppo Intesa Sanpaolo Dai reportage al business La fotograia e il tedesco mi hanno aperto le porte di molte aziende Ma non tutti sanno che in famiglia siamo anche cuochi ed enologi DI CARLO ARCARI onoscere il tedesco è una dote che apre molte porte. Diversamente non si capirebbe come ha fatto un germanista come Fabrizio Paschina, laureatosi nell’89 con una tesi su Kaspar Hauser, a diventare prima responsabile della comunicazione di Alfa Romeo, poi a partecipare allo start up di Wind e infine ad approdare a Intesa Sanpaolo per comunicare il prodotto banca nell’era crossmediale del web 2.0. «Per laurearmi me la sono presa comoda», ricorda, «allora avevo la passione della fotografia e dedicavo molto tempo ai reportage di sport e di architettura. Poi, dopo la laurea, conobbi un direttore centrale del Gruppo Fiat che doveva realizzare un progetto difficile, creare una rete commerciale e di assistenza Alfa Romeo in Germania e nel Nord Europa». Entrò così in Alfa Romeo e ci rimase tre anni, fino alla conclusione del progetto. «Fu un’esperienza straordinaria con un prodotto bellissimo da lanciare». Nel ’92, ancora in Alfa Romeo, passò alla comunicazione, prima all’estero poi in Italia, sempre divertendosi molto. «Ero un figlio felice della vecchia industria», dice Paschina. «Mio padre, che è enologo, dirigeva a None un’azienda che produceva vermouth e io da bambino giocavo tra gli impianti dell’azienda. Le macchine, le presse, l’architettura delle fabbriche mi affascinano tuttora». Nel 1996 quando stava per andare in Brasile a occuparsi di Sud America, ricevette un’offerta. Mondadori, allora guidata da Franco Tatò, voleva affidargli la comunicazione e promozione di riviste. Accettò, rimanendo per un anno e mezzo a contatto con direttori e giornalisti in una casa editrice che stampava di tutto. «Nel 1998 arrivò sul mio tavolo l’offerta di Wind che aveva appena ottenuto la licenza di operatore telefonico, ma già dimostrava una forte propensione alla crescita. Mii trasferii a Roma e ci rimasi quattro anni, facendo un lavoro di grande soddisfazione. La più bella impresa è stata riportare nel 2001 Mina a cantare sul web». Nel 2002, dopo un passaggio a Enel, seguì Corrado Passera a Banca Intesa, dove si occupò di corporate identity e comunicazione istituzionale fino al 2006 quando, dopo la fusione e la nascita di Intesa Sanpaolo, divenne responsabile della pubblicità e della comunicazione web, tornando a occuparsi di prodotto. Il web stava già diventando un termine troppo generico, superato da realtà come Twitter o Facebook che moltiplicano le forme del contatto con un target mobile che andava a cercarsi i suoi contenuti sulla rete. «La crisi del 2008 ci ha fatto capire che dovevamo cambiare il modo di parlare coinvolgendo il cliente in un tavolo comune di d dialogo», osserva. «C’era un’enfasi sull’aspetto neganome ttivo della realtà in cui ci trovavamo e per fermare la d deriva lanciammo l’operazione ‘‘Per fiducia’’; una serie d di corti d’autore avviata con tre maestri del cinema, nato a O Olmi, Sorrentino, Salvatores, preparando il terreno ssul quale abbiamo poi piantato nuovi alberi. L’anno s scorso la campagna stampa ‘‘Numeri’’ ha affiancato la il ttv, dichiarando con cifre ed esempi quello che Intesa S Sanpaolo continua a fare per gli italiani. A gennaio p presenteremo i tre nuovi corti basati su soggetti scelti professione ttra i 3 mila arrivati via web». Responsabile pubblicità «Oggi la mia grande passione è il vino di mio frae web del gruppo Intesa ttello Luca che negli Stati Uniti, a Charlottesville in Sanpaolo V Virginia, dirige da 20 anni la Barboursville Vineyard, ccantina di proprietà di Gianni Zonin da cui escono otttimi vini tra cui un Nebbiolo Riserva 2007 da collezione». ne». L’auto dei suoi sogn sogni è ovviamente, dopo tante Alfa Romeo, una vettura irraggiungibile. «Vorrei rinascere Steve McQueen e guidare una Porsche 908 o una Chevrolet Camaro alla 24 Ore di Le Mans», afferma. «Mi accontento di una Audi A6 familiare, perché è comoda veloce e sicura». Quello che oggi gli piace guidare senza compromessi sono i suoi sci Stockli, «che vanno sempre, anche in salita». Ama moltissimo la montagna e la frequenta durante la stagione, dalla Svizzera all’Alto Adige, passando per la Val di Susa. Ha appeso la sua vecchia fotocamera al chiodo e preferisce guardare le fotografie degli altri comprando libri e andando per mostre. Per la moda va sul classico e sceglie Hartford, un evergreen francese che ama per i colori e per la qualità del cotone, morbidissimo. Scarpe, solo Church’s. Un grande amore infine è quello per la cucina: «Sono un ottimo cuoco e ho un altro fratello che ad Alba è proprietario di un locale che conserva l’atmosfera delle osterie descritte da Cesare Pavese. Si chiama Osteria dei Sognatori. Al muro sono appese le foto del grande Torino e quelle di Pulici con Graziani. Mio fratello è tifoso del Toro. Un sognatore». http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it C La passione Fotografo in gioventù oggi preferisco ammirare le immagini degli altri. L’ultima mostra che ho visto è stata quella milanese di Francesca Woodman (nella foto un’immagine scattata dall’artista) La cucina Sono un ottimo cuoco. Il mio piatto preferito sono i totani ripieni adagiati su una purea di zucca Il vino Il Nebbiolo Riserva 2007 di mio fratello Luca che negli Stati Uniti, in Virginia, dirige da 20 anni la Barboursville Vineyard, una cantina di proprietà di Gianni Zonin Fabrizio Paschina Lo stile Torino Scelgo il classico di Hartford, che amo per i colori e la qualità del cotone, morbidissimo sulla pelle. Ai piedi solo Church’s 6 aprile 1959 L’auto Dopo tante Alfa Romeo, il sogno è guidare una Porsche 908 (nella foto), o una Chevrolet Camaro alla 24 Ore di Le Mans. Come Steve McQueen © Riproduzione riservata http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it