Italia Oggi - rampf§legal

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Italia Oggi - rampf§legal
• Anno 21 - Numero 210 - €
2,50 - Spedizione in a.p. art. 1, c. 1, legge 46/04 - DCB Milano - Lunedì 5 Settembre 2011 •
• NELL’INSERTO: FINANZIAMENTI ALLE PMI, LE OPPORTUNITÀ DEI BANDI UE E REGIONALI •
* con guida «La Manovra di Ferragosto» a € 5,00 in più; con guida «Il nuovo regime dei minimi» a € 5,00 in più
www.italiaoggi.it
Sette
IL PRIMO GIORNALE PER PROFESSIONISTI E IMPRESE
La faccia feroce del fisco
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Misure draconiane contro l’evasione per nascondere la debolezza della
politica. Mentre da sotto il tappeto spuntano tante piccole patrimoniali
DI
IN EVIDENZA
*
*
MARINO LONGONI
I
*
Primo piano/1 - Imprese: è
sempre più frequente, in tempi
di crisi, l’utilizzo della pratica
del «corporate tax losses». Parola dell’Ocse
Frontoni a pag. 8
Primo piano/2 - Maxi-ricorso
da 100 milioni di euro. Riconosciuto il diritto al risarcimento
per i medici specializzandi
Pacelli a pag. 9
Fisco - Riscossione più
leggera e con maggiori
tutele per i contribuenti.
L’effetto congiunto di decreto
sviluppo e manovra-bis
Bongi a pag. 10
Impresa/1 - Brevetti e design:
stanziati 45 milioni dal ministero dell’economia. Ecco come
usufruire delle agevolazioni
Pagamici da pag. 14
Impresa/2 - Entro il 15 settembre le domande all’Inail per
l’accentramento assicurativo. La richiesta ha efficacia
per il 2012
De Lellis a pag. 18
D
Documenti - La sentenz della Cassazione sui
za
m
medici
specializzandi
www.italiaoggi.it/
docio7
Certiicazione energetica
a tutto volume: sì a 900 mila
pagelle verdi e 30 mila abilitati
Design, il dl sviluppo
rilancia il ruolo dei legali
al ianco delle imprese
da pag. 49
da pag. 29
l fisco fa la faccia feroce per nascondere l’incapacità di trovare una via d’uscita alla crisi di
credibilità che sta mettendo in ginocchio Piazza
Affari e rischia di rendere sempre più oneroso il
finanziamento dei 1.900 mld di debito pubblico.
Giulio Tremonti ci ha provato prima con il
cosiddetto contributo di solidarietà e poi con la
sterilizzazione delle pensioni di anzianità dal
servizio militare o gli studi universitari. Ma ha
dovuto fare marcia indietro. Ora ci prova con
misure draconiane di lotta all’evasione. Neanche
Vincenzo Visco era arrivato a tanto, pur avendo
dovuto pagare con l’emarginazione politica l’accanimento con il quale aveva condotto la guerra
pro fisco. Tremonti è andato oltre. Visco nel 10
marzo del 2000 ha varato il decreto legislativo
n. 74 sui reati tributari? Tremonti ha ribassato
le soglie, con la conseguenza di raddoppiare in
moltissimi casi i termini di prescrizione per
la notifica degli accertamenti (dopo la sentenza della Corte costituzionale del 25 luglio
2011 sul dl 223/2006); Visco ha inventato nel
2006 una disciplina vessatoria per le società di comodo? Tremonti ha pensato bene di
inasprirla ulteriormente; Visco nel 2007 ha
consentito (per pochi giorni) la pubblicazione delle dichiarazioni dei redditi su internet?
Tremonti lo vuole fare in modo permanente
(lasciando però che siano i sindaci a sporcarsi
le mani); Visco ha portato i suoi mattoni per la
costruzione dell’anagrafe tributaria, il grande
fratello fiscale? E Tremonti ci ha messo sopra
anche il fiocchetto, con l’obbligo per i contribuenti di comunicare nella dichiarazione dei
redditi gli estremi dei propri conti correnti.
Come obbligarli a servire anche il caffè a chi
gli sta facendo l’accertamento.
Perché tanta aggressività quando proprio
Tremonti poco prima dell’estate aveva acceso
il semaforo rosso nei confronti di Equitalia colpevole di utilizzare in modo troppo sbrigativo
i poteri che lo stesso ministro gli aveva conferito? C’è una sola risposta possibile: la debolezza della politica, che non riesce a prendere gli unici provvedimenti che realmente
garantirebbero un contenimento dei costi e
una riduzione del debito: tagli reali ai costi
della macchina pubblica e privatizzazioni.
In alternativa ci si rifugia nelle fantasticherie
della lotta all’evasione, che anche se non hanno
effetti reali immediati, servono però a soddisfare
il populismo da bar sport che era stato invece
aizzato dalle ultime decisioni del governo.
E se proprio qualche misura va presa, meglio
cambiargli il nome e camuffarla sotto disposizioni che facciano pensare ad altro: si veda a
pag. 3 di questo numero di ItaliaOggi Sette come
Tremonti è riuscito a nascondere delle micropatrimoniali tra le pieghe di provvedimenti che
vengono venduti all’opinione pubblica in modo
completamente diverso: stretta sulle società di
comodo, giro di vite sui beni dell’impresa utilizzati dai soci, maxi-bollo sul dossier titoli. Non
sia mai che qualcuno la prenda a male.
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2
AVVOCATIOGGI
* * *
Design industriale,
■ law firm consulenti
Le recenti modifiche al Codice
della proprietà industriale dal
Decreto sviluppo rilancia il ruolo dei professionisti nel settore
della tutela delle invenzioni
alle pagg. I, II e III
Dtt, un beauty contest
■ fatto su misura
La gara per l’assegnazione delle sei
nuove frequenze televisive libere lascia ampi spazi di discrezionalità.
Questa una delle critiche degli avvocati che si occupano di tv
a pag. IV
La concorrenza
■ è una vera passione
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ITALIAOGGI SETTE PREVIEW
Lunedì 5 Settembre 2011
Tommaso Salonico, responsabile dei
dipartimenti Antitrust ed Energy di
Freshields Bruckhaus Deringer, racconta la sua carriera di esperto di
regolamentazione»
a pag. V
Pa, contratti con i
■ legali al ribasso
La manovra bis di Ferragosto ha
introdotto una norma che spingerà gli enti locali a contrattare
al ribasso le parcelle con gli avvocati, anche sotto i minimi
a pag. VII
Addio all’avvocato
Oreste Flamminii Minuto
Oreste Flamminii Minuto, avvocato penalista ed ex
presidente della Camera
penale di Roma, giudice
aggregato della Corte Costituzionale, si è spento a
Roma lunedì scorso, all’età
di 79 anni. Lo ha annunciato l’Unione delle camere
Oreste Flamminii
penali, rendendo omaggio
Minuto
allo «strenuo difensore
della libertà d’informazione e di stampa, voce
che rimarrà sempre impressa nella memoria
dell’avvocatura italiana». «Oreste Flamminii
Minuto ha sempre partecipato con grande
passione alla vita associativa delle Camere
Penali», ricorda l’Ucpi, «non solo come presidente della Camera penale di Roma dal ‘92 al
‘98, ma anche come semplice associato: preziosi
i suoi interventi mai ordinari, arricchiti da un
linguaggio diverso e nuovo che ha saputo diffondere all’interno e all’esterno dell’avvocatura
i temi delle garanzie e delle libertà individuali.
Come tutti i personaggi di spicco, egli aveva un
gran carattere e non faceva sconti a nessuno
pur di tenere fede alle sue idee sul processo,
sul diritto e sulla libertà d’informazione; a
nessuno, neanche all’avvocatura, della quale
rappresentava una coscienza critica. Per tutto
questo resterà sempre nel cuore degli avvocati
penalisti italiani».
Fotovoltaico, Orrick ha assistito China
Development Bank in un inanziamento a Ldk
Orrick ha assistito China Development
Bank Corporation, 100% partecipata dalla China Development Bank- Cdb, in un
project financing concesso a Ldk, società
lussemburghese appartenente al gruppo
cinese Ldk Solar e operante nel settore
delle energie rinnovabili, per la realizzazione di cinque progetti fotovoltaici per una
potenza attesa complessiva di 10 mw in
Puglia e in Toscana. Il team di Orrick ha
fornito la propria consulenza nella due diligence amministrativa, fiscale e societaria,
nella predisposizione e negoziazione del
facility agreement e del security package
a garanzia del finanziamento della banca
cinese pari ad un importo complessivo di
21 milioni di euro circa e nella revisione dei
contratti di progetto. Il team Orrick è stato
guidato da Carlo Montella, partner del
team di global finance ed esperto di energy,
e ha visto coinvolti l’ufficio italiano, nelle
persone di Luisa Bagarotto, of counsel,
e degli associates Andrea Gentili, Daria
Buonfiglio, Gu Sheng e Federico Roviglio, l’ufficio inglese, nelle persone di Alex
Janes, partner, e Kofi Bempah, associate,
e l’ufficio cinese di Shanghai, nelle persone degli associates Cathleen Sun e Didi
Wang. Ldk è stata assistita dallo studio
Macchion Resoli e associati di Padova.
Simmons & Simmons e Dla Piper nel
inanziamento per l’Hotel des bains
Lo storico Hotel des Bains di Venezia, costruito agli inizi del ‘900 in puro stile Liberty,
vedrà nuova luce al termine di un processo
di riqualificazione che si pone l’obiettivo di
trasformarlo in un complesso residenziale/
alberghiero di primo livello. Per finanziare
l’operazione EstCapital sgr, proprietaria
dell’Hotel attraverso il Fondo RealVenice
ha ottenuto un finanziamento di 45 milioni
di euro da un pool di banche composto da
Banca Imi, Intesa San Paolo, Cassa di Ri-
sparmio del Veneto, Unicredit e Banca Popolare dell’Alto Adige, assistite per l’operazione
da un team dello studio legale Simmons &
Simmons coordinato dal socio Fabrizio
Dotti coadiuvato da Alessandro Elisio,
Ilaria Griffo, Elvira Cassarà e Rossana
Bellina. EstCapital è stata invece assistita
da Francesco Sanna e Andrea Pinto dello studio legale Dla Piper.
Rödl & partner con Kgal per due
parchi fotovoltaici in Lazio e Molise
Rödl & Partner, con
il suo ufficio di Roma,
ha assistito il gruppo
Kgal, un asset manager
ed ente emittente tedesco per fondi chiusi, in
un’operazione di project
financing per oltre 15
milioni di euro con la
Landesbank BadenRoberto Pera
Württemberg. L’operazione ha riguardato un
investimento in due parchi fotovoltaici, siti
rispettivamente in Lazio e in Molise, per
complessivi 5 mw di potenza e un controvalore di oltre 20 milioni di euro. L’attività
svolta dallo studio ha visto impegnati Roberto Pera, managing partner della sede
di Roma, e Piergiorgio Zettera per la consulenza e assistenza sulla strutturazione
del project financing, Alessandra Mari,
responsabile del settore amministrativo,
per l’attività di due diligence e permitting,
Marco Rampf, responsabile degli aspetti corporate, coadiuvato da Carol Mije
Pütter e il dottore commercialista Marco
Pane per la parte fiscale.
Gabriele Ventura
PROFESSIONI
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MOVIMENTO
OVIMEN
NTO
O
Angelo Rondine chief
South area oficer di b! spa
ger nella divisione Sportstyle. In precedenza, fino al 2004 e per otto anni, Vitale
ha ricoperto ruoli di responsabilità nel
product management
peri i marchi Kappa e
Jesus Jeans all’interno
del gruppo BasicNet di
Torino, holding proprietaria dei marchi Kappa,
Robe di Kappa, Jesus
Jeans, Superga, K-way
e Anzi-Besson. Nato a
Torino, Tancredi Vitale
vanta una lunga e articolata esperienza sul
campo nella gestione e
nello sviluppo di nuovi
prodotti.
Angelo Rondine
b! spa, system integrator di soluzioni e servizi
professionali in ambito
networking, sicurezza informatica, soluzioni integrate di comunicazione,
data center e innovazione,
parte del gruppo Ceit, annuncia l’ingresso di Angelo
Rondine nel proprio staff,
in qualità di chief South
area officer. Napoletano,
classe 1956, laureato in
ingegneria elettronica, Angelo Rondine ha ricoperto
ruoli di grande responsabilità nel settore It, sia in ambito
pubblico (Poste italiane) sia in grandi
aziende informatiche (Data management, AtosOrigin Italia, Digital Equipment). Entrato in b! spa con lo scopo
di implementare la nuova business
unit dell’area Sud, con sede a Bari e
Napoli, Angelo Rondine riporta direttamente all’ad Alberto Tagliaferro.
Tancredi Vitale cresce
nello sportswear di Nike
Tancredi Vitale, 35 anni, è stato
nominato responsabile globale di
una linea di abbigliamento Nike
Sportswear presso il quartier generale Nike di Beaverton, negli Stati
Uniti. In Nike Italy dal 2009, dove
ha ricoperto il ruolo di merchandising
director brand sul mercato italiano,
per tutte le categorie di prodotto e su
tutte e tre le divisioni merceologiche
(footwear, apparel, equipment), Vitale
proviene dall’headquarters Adidas in
Germania dove è stato product mana-
Jeff Fardello nuovo amministratore
delegato di Conbipel
Jeff Fardell è il nuovo amministratore
delegato di Conbipel. 48 anni, australiano, Fardell vanta una consolidata esperienza nel settore retail internazionale,
dove ha ricoperto una serie di ruoli di
crescente responsabilità, partendo dai
grandi magazzini Coles/Myer, Country
Road e Jeans West nella nativa Australia.
Successivamente Fardell ha lavorato per
dieci anni in Nike prima in Australia, poi
in Olanda e Stati Uniti. Prima di essere
scelto per guidare Conbipel, Jeff Fardell
ha ricoperto il ruolo di amministratore
delegato di Mexx, società del Gruppo Liz
Claiborne, con sede in Olanda.
I costi della politica che sfuggono
Allestendo un processo ai costi della
casta, sul banco degli imputati finiscono
vitalizi d’oro, auto blu e menù raffinati,
e a prezzi stracciati, del senato. E quel
nugolo di sottosegretari di vecchia, o fresca nomina, (ammettiamolo, non tutti
fondamentali per le sorti del Paese), ne
esce indenne. Come Giuseppe Pizza, originario di Sant’Eufemia d’Aspromonte,
che ha fatto risorgere la Democrazia
cristiana, vincendo la singolar tenzone
con altri eredi della balena bianca per
l’uso del simbolo dello scudocrociato,
numero due di Mariastella Gelmini. La
signora di viale Trastevere non lo tratta
come l’uomo del destino, anzi: gli fa rappresentare il ministero (neanche tanto
spesso) nelle commissioni parlamentari.
Forse Pizza, la cui biografia recita «bibliofilo, studioso di storia del medioevo
e di pittura manieristica e barocca», ne
soffre, però rimane nell’ombra (e ben
saldo in sella). Entrare nel governo è
un’occasione da cogliere al volo, e Elio
Vittorio Belcastro ha preso l’espressione
alla lettera: l’esponente di Noi Sud era,
infatti, ad alta quota quando alla fine
di luglio fu indicato come sottosegretario all’ambiente. Riconoscimento giunto
non proprio a sua insaputa, ma inatteso
quel giorno, tant’è che l’avvocato reggino rientrò a Roma per il giuramento
la settimana dopo. Così, al dicastero di
Stefania Prestigiacomo, i comandanti in seconda sono due «responsabili»,
poiché Belcastro si è ricongiunto al collega Giampiero Catone. Quest’ultimo,
napoletano ma abruzzese d’adozione, di
recente è intervenuto sulla rimozione
delle macerie rimaste a terra dopo il
terremoto dell’Aquila: «Se ne occupino i
sindaci». E gli amministratori hanno risposto: «Bene, ma l’esecutivo passi dalle
parole ai fatti». La medesima speranza
di tanti italiani che invocano tagli alla
politica. Confidando, magari, in una
sforbiciata ai sottosegretari superflui.
Moustique
IOLAVORO
* * *
Corsi
■ e master
La banca mondiale offre più di
100 posti per il programma di
tirocini. Un autunno ricco anche
di altre opportunità
a pag. 50
Mercati stranieri
■ senza segreti
Per l’organizzazione delle vendite all’estero si afferma la igura
dell’export manager
a pag. 51
Energia, sale la febbre
■ da certificazione
Sono 900 mila le pagelle verdi rilasciate e 30 mila i professionisti
abilitati, un boom per il settore
alle pagg. 52 e 53
Un anno lontano
■ dalla scrivania
Con la crisi economica cresce la
disponibilità delle aziende a concedere ai dipendenti un periodo
sabbatico
a pag. 55
L’occupazione
■ scopre il fai-da-te
L’azienda torinese «Self» apre
nuovi punti vendita e offre lavoro
a 350 persone
a pag. 56
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PRIMO PIANO
Settem
Lunedì 5 Settembre
2011
3
MANOVRA BIS Dalle società di comodo al bollo: le misure antievasione celano patrimoniali
Maxiemendamento con il trucco
L’obiettivo vero è tassare non tanto i redditi, ma i patrimoni
Pagina a cura
ANDREA BONGI
DI
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D
ietro il maxiemendamento dell’esecutivo si
nascondono una serie
di vere e proprie imposte patrimoniali. Quasi tutte le
misure antievasione introdotte
tramite le modifiche dell’ultima ora alla manovra di ferragosto, sono, infatti, finalizzate
a tassare o comunque ricercare
patrimoni da tassare più che
veri e propri redditi. Qualche
esempio? L’inasprimento della tassazione sulle società di
comodo che proprio per la loro
configurazione fisiologica non
producono redditi, ma detengono patrimoni. Le norme che introducono l’obbligo di segnalare
nella dichiarazione dei redditi
tutti i rapporti finanziari intrattenuti dal contribuente con
gli intermediari abilitati (banche, poste italiane, finanziarie
ecc.). Anche in questo caso il
fisco non cerca redditi aggiuntivi da tassare, bensì notizie
sui luoghi fisici presso i quali il
contribuente detiene la propria
ricchezza o, per dirla meglio, il
proprio patrimonio mobiliare e
finanziario. Infine, le norme che
assoggettano a tassazione i beni
dell’impresa attribuiti in godimento a soci e familiari. Anche
in questo caso l’oggetto del prelievo non è il reddito prodotto da
tali beni, ma la manifestazione
di ricchezza rappresentata dal
valore dei beni stessi cioè dal
loro valore patrimoniale.
Certo nessuna imposta patrimoniale in senso tecnico è stata varata dall’esecutivo con le
misure contenute nel pacchetto di emendamenti presentato
giovedì scorso al senato. Sono
gli effetti combinati delle disposizioni introdotte che finiscono
per colpire e assoggettare, più o
meno direttamente, a prelievo
fiscale non veri e proprio redditi, ma i patrimoni posseduti da
imprese e persone fisiche.
Del resto una prima imposta
patrimoniale l’esecutivo in carico l’aveva già introdotta con
la prima manovra correttiva
dell’estate 2011 (dl 98/2011).
Il riferimento ovviamente è
all’aumento delle imposte di
bollo sui dossier titoli posseduti
dai contribuenti. È ovvio, infatti, che si tratta di una vera e
propria imposta di natura reale
destinata a colpire in maniera
proporzionale il valore patrimoniale del conto titoli detenuto
dai contribuenti presso gli intermediari finanziari.
Ma torniamo alle patrimoniali nascoste nelle pieghe del
maxiemendamento alla manovra-bis.
Società di comodo. La
stretta sulle società non operative consiste nell’assoggettare
il reddito delle stesse a un prelievo aggiuntivo dell’imposta
sul reddito delle società nella
misura del 10,50%. Se le norme introdotte verranno dunque
giro di vite sulla tassazione
dei beni dell’impresa concessi
in godimento a soci o familiari dell’imprenditore. In queste
ipotesi infatti quando il corriSi tratta di soggetti che non producono redditi o che li produspettivo previsto dall’impreStretta sulle cosiddette cono in misura quasi irrisoria. Viene dunque tassato un reddito
sa per tale assegnazione in
società di comodo
ittizio che corrisponde a una patrimoniale sul valore dei beni
godimento risulta inferiore
posseduti.
ai valori di mercato scattano,
Il isco vuole contezza immediata di dove è posizionato il patriconseguenze negative sia per
I dati dei conti correnti
monio mobiliare del contribuente.
l’impresa che il socio o familiare che utilizza i beni. Per
in dichiarazione
Questa misura è una sorta di premessa per una tassazione
l’impresa infatti i costi relapatrimoniale.
tivi ai suddetti beni concessi
Fisco rigido sui beni d’impresa concessi in uso a soci o familiari.
in godimento a un valore inTassati i valori di mercato e indeducibili i costi per l’impresa.
feriore a quello di mercato saIl giro di vite sui beni
Anche in questo caso l’imposta inisce per gravare sul bene
ranno fiscalmente indeducibili
dell’impresa
oggetto di godimento sulla base di un reddito ittizio stabilito
con un aggravio quindi sulla
a priori.
tassazione annuale. Per i soci
o i familiari invece la differenNorma già approvata nella prima manovra (dl 98/2011).
za fra valore contrattualmenIl maxibollo
L’incremento dell’imposta di bollo dovuta sui conti titoli dei conte pattuito per il godimento e
sui dossier titoli
tribuenti italiani è una patrimoniale vera e propria che colpisce
quello di mercato costituirà un
in maniera proporzionale il valore dei depositi.
reddito diverso da assoggettare a tassazione.
Anche in questo caso è abbastanza evidente come, dietro a
norme che formalmente tassano redditi, in realtà l’oggetto
Ci vuole poco a dire imposta patrimoniale. Le altre imposte esistenti nel nostro panoraimponibile è il bene concesso
La più semplice spiegazione di tale tipo di ma tributario, anch’esse generalmente bollate
in godimento. Il reddito fittiprelievo è la tassazione del possesso di beni con l’attributo di vere e proprie patrimoniali,
zio costituito dalla differenza
immobili. E questo perché il patrimonio im- quali per esempio l’imposta comunale sugli
fra quello di mercato e quello
mobiliare italiano è l’unico realmente visi- immobili, sarebbero in realtà delle imposte
pattuito è solo un’astrazione
bile, il cui valore complessivo può consenti- reali finalizzate cioè a colpire un singolo bene
giuridica che si traduce, nei
re di introdurre misure che abbiano effetti patrimonio.
fatti, in una imposta reale sul
realmente consistenti sul gettito alle casse Le imposte patrimoniali, dunque, hanno una
valore del bene concesso in
erariali e non si riducano a mere espressioni caratteristica precisa e ben definita: colpiscoutilizzo al socio o al familiare
di principio. Esistono certo anche altre no- no un bene o un intero complesso di beni (padell’imprenditore.
zioni di patrimonio diverse dalle proprietà trimonio appunto) indipendentemente dalla
Indicazione conti corimmobiliari. Ci sono i conti titoli, i depositi, capacità dello stesso di generare un reddito o
renti. Una volta approvata la
gli yacht, i gioielli e così via. Si tratta però di dal verificarsi sullo stesso di particolari evenmanovra di ferragosto i conpatrimoni difficilmente individuabili e poco ti traslativi quali cessioni, donazioni.
tribuenti saranno chiamati ad
consistenti per introdurre significative mi- Niente nuova imposta sugli immobili, dunque,
indicare nel loro modello di disure anticrisi. Quando dunque si parla di im- nella manovra correttiva bis. L’esecutivo ha
chiarazione gli estremi dei rapposta patrimoniale il pensiero corre imme- scelto forme più velate e raffinate di tassazioporti dagli stessi intrattenuti
diatamente a imposte quali quella comunale ne reale dei beni. Oggetto di attenzione sono
con gli intermediari finanziari
sugli immobili (Ici) che colpiscono il valore i beni detenuti in società di mero godimento
di cui all’articolo 7, comma 6,
del bene e non la manifestazione di ricchez- (cosiddetta di comodo), quelli concessi in godel dpr 605/73 (anagrafe tribuza da esso desumibile (canoni di locazione, dimento a prezzi irrisori o addirittura senza
taria). La norma ha essenzialcorrispettivo ai familiari dell’imprenditore o
rendite ecc.)
mente due finalità: spaventare
Per definizione l’imposta patrimoniale è quel ai soci dell’impresa.
i contribuenti costringendoli a
tipo di tributo che non grava su un flusso che In precedenza la scelta era invece caduta sui
rendere noti al fisco i rapporti
si verifica in un dato periodo di tempo, bensì dossier titoli sottoposti a tassazione aggiunfinanziari in essesu uno stock di ricchezza accumulato anche tiva in materia di imposta
re (cosa che per
nell’arco di intere generazioni. L’imposta di bollo.
altro l’amminipatrimoniale può essere reale o soggettiva, Non una dunque, ma più
strazione finanimposte patrimoniali si
ordinaria o straordinaria.
ziaria già conosce
Secondo la migliore dottrina tributaria in nascondo dietro le due masulla base delle
Italia l’unica «vera» imposta patrimoniale sa- novre correttive dei conti
segnalazioni perebbe costituita dall’imposta di successione. pubblici dell’estate 2011. I
riodiche imposte
Quest’ultima sarebbe, infatti, l’unica imposta fautori di questa tipologia
agli stessi interche colpisce un intero patrimonio, quello ap- di tassazione potranno dirsi
mediari finanpunto caduto in successione, indipendente- dunque più che soddisfatti.
ziari) e creare i
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mente dai beni che lo compongono.
presupposti per
una veloce e
rapida aggressione dei patricreare fitapprovate a titolo definitivo,
to del prelievo su tali redditi
moni mobiliari
tiziamente
l’imposta sul reddito delle someramente figurativi assume
dunque le caratteristiche di una
detenuti su tali
cietà di comodo, così come defiun reddito
vera e propria tassazione reale
rapporti. Agfiscale mininite dall’articolo 30 della legge
dei patrimoni posseduti dalla
gressione che
mo imponibin.724/1994, salirà dall’attuale
società non operativa.
avverrà grazie
le che si tra27,50 al 38%. Detta così semStesse considerazioni anche
alla funzione
duce, di fatto,
brerebbe nient’altro che una
per la parte dell’emendamento
di selezione
in un’imposta
maggiorazione dell’aliquota
che definisce società di comodo
delle posiziosul patrimodell’imposta sul reddito di tali
tutti quei soggetti collettivi che
ni a rischio
nio dalle stessoggetti sullo stile dell’abrogato
che la norma
producono perdite per tre periose detenuto
contributo di solidarietà. A ben
gi.it
di d’imposta consecutivi oppure
attribuisce a
con le carattevedere però il reddito delle sowww.italiaog
tale disposiper due periodi e per il terzo un
ristiche di una
cietà non operative è un reddito
reddito comunque inferiore a
zione. Se non è una vera e
vera e propria
puramente fittizio determinato
quello minimo presunto. Ovvio
propria imposta patrimoniale è
imposta patrimoniale.
applicando percentuali prefisinfatti che se tali società percomunque la premessa per una
La stretta sui beni
sate dalla norma sopra citata
dono assoggettarle alla disciplidell’impresa. L’emendamenai vari tipi di asset patrimoniali
sua futura istituzione.
© Riproduzione riservata
na delle non operative significa
to dell’esecutivo prevede un
detenuti dalle stesse. L’aumen-
Tutte le patrimoniali delle manovre estive
Etichetta doc solo all’imposta di successione
IN EDICOLA
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4
PRIMO PIANO
Lunedì 5 Settembre 2011
MANOVRA BIS Il messaggio del isco ai contribuenti è di adottare comportamenti più virtuosi
Pagina a cura
MAURIZIO TOZZI
DI
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C
onti correnti in dichiarazione, il fisco mette
paura. Obiettivo dichiarato quello di «invogliare» i contribuenti a comportamenti più virtuosi. Funzione
deterrente esasperata, mediante un adempimento che replica notizie già disponibili per
l’amministrazione finanziaria.
Tra le correzioni spontanee e
gli effetti della lista selettiva è
stimato un maggior gettito di
250 milioni di euro.
La norma che obbliga all’indicazione degli estremi dei
rapporti finanziari esistenti
nel corso del periodo d’imposta
suscita molte perplessità e forse solo la lettura della relazione
tecnica permette di capirne il
fine: intimorire i contribuenti,
sia persone fisiche che società,
fargli capire che si vigila sulle risorse economiche e in tal
modo tamponare, per quanto
possibile, comportamenti evasivi. In pratica il messaggio, soprattutto per le persone fisiche,
è il seguente: se si dichiara poco
e contemporaneamente si dispone di numerose risorse in cui si
presume che siano effettuati gli
investimenti, allora potrebbe
sorgere la necessità di un controllo. Una sorta di redditometro finanziario, in quanto se sul
fronte di tale accertamento impattano le disponibilità di beni
e servizi, in ordine alla nuova
lista selettiva sembra essere rilevante la numerosità dei rapporti finanziari disponibili. Due,
infatti, le ipotesi di selezione.
In primo luogo l’incrocio delle
notizie fornite in dichiarazione dal contribuente con quelle
già disponibili nell’archivio dei
rapporti finanziari. Eventuali
discrasie di dati possono portare alla selezione del soggetto
in questione. In secondo luogo,
più specifico per le persone fisiche, il raffronto tra l’insieme dei
rapporti finanziari, che lasciano
presupporre elevate disponibi-
Conti correnti, ora
si fa la voce grossa
Cosa indicare in dichiarazione
Gli estremi identificativi dei rapporti
intrattenuti con gli operatori finanziari
Sono escluse le operazioni fuori rapporto
Rapporti da indicare come desunti dal provvedimento del 29 febbraio 2008 (allegato 1)
1 Conto corrente; 2 Conto deposito titoli e/o obbligazioni; 3 Conto deposito a risparmio libero/
vincolato; 4 Rapporto iduciario ex legge n. 1966/1939; 5 Gestione collettiva del risparmio; 6
Gestione patrimoniale; 7 Certiicati di deposito e buoni fruttiferi; 8 Portafoglio; 9 Conto terzi individuale/globale; 10 Dopo incasso; 11 Cessione indisponibile; 12 Cassette di sicurezza; 13 Depositi
chiusi; 14 Contratti derivati; 15 Carte di credito/debito; 16 Garanzie; 17 Crediti; 18 Finanziamenti;
19 Fondi pensione; 20 Patto compensativo; 21 Finanziamento in pool; 22 Partecipazioni
lità economiche e i redditi dichiarati. Se i redditi sono bassi,
risulterebbe un’anomalia in ordine alle diverse tipologie di investimenti finanziari detenuti.
Queste le conclusioni più plausibili, visto che nella relazione
tecnica si auspica che la lista
selettiva fondata sulle notizie
delle disponibilità dei rapporti
possa portare a una selezione
più mirata e proficua. Ma di fatto, cosa accade? In primo luogo
non si comprende quale sia il
valore aggiunto dell’indicazione in dichiarazione dei dati
attinenti i rapporti finanziari,
richiesta peraltro in contrasto
con quanto stabilito dallo statuto del contribuente, atteso che
l’archivio già reca l’indicazione dei soggetti intestatari dei
rapporti, nonché gli estremi dei
rapporti stessi. In merito è chiaro il comma 2 dell’articolo 1 del
provvedimento del 19 gennaio
2007, secondo cui, tra l’altro, i
dati oggetto della comunicazione riguardano i dati relativi alla
natura e tipologia del rapporto, nonché la data di apertura,
modifica e chiusura degli stessi.
Certo sarà necessario attendere
le future istruzioni alle dichiarazioni per comprendere quali
I probabili chiamati all’indicazione
Soggetti che hanno fruito
dello scudo fiscale
(circolare n. 18 del 2007)
informazioni identificative dei
rapporti saranno richieste, ma
di fatto è plausibile ritenere che
i dati saranno una sintesi di
quelli richiesti agli intermediari
finanziari, altrimenti in capo ai
contribuenti si verrebbe a creare un adempimento oltremodo
oneroso. Che in tantissimi casi,
peraltro, sarà indigesto: si pensi
alla platea dei soggetti interessati dal modello 730, solitamente estranea a problematiche di
evasione fiscale. Ebbene, prevedere una raccolta farraginosa
delle diverse notizie necessarie per l’adempimento renderà
lunga la compilazione di questo
modello che in origine era semplificato, ma che di fatto inizia
a diventare complesso, con
buona pace (ma è meglio non
chiedere il parere) di chi presta
assistenza. I rapporti finanziari
Soggetti che hanno
la procura o delega
a operare in nome
e per conto di terzi
attivi da segnalare sono quelli
intrattenuti con gli operatori di
cui all’articolo 7, comma 6, del
dpr 605/73. Si tratta di banche,
Poste, intermediari finanziari,
imprese di investimento, organismi di investimento collettivo
del risparmio, società di gestione del risparmio e ogni altro
operatore finanziario, tenuti a
rilevare, a tenere in evidenza
e a comunicare all’anagrafe
tributaria i dati identificativi
di ogni soggetto che intrattenga con loro qualsiasi rapporto
o effettui, per conto proprio
ovvero per conto o a nome di
terzi, qualsiasi operazione di
natura finanziaria. Attingendo a quanto precisato nelle
circolari n. 18 del 2007 e n. 42
del 2009, i rapporti interessati
sono quelli caratterizzati da un
unico rapporto di durata, rien-
trante nell’esercizio dell’attività istituzionale dell’operatore
finanziario, che possa dar luogo
a più operazioni di versamento, prelievo o trasferimento di
denaro o altri valori, compresi
i servizi, intrattenuto direttamente dal cliente e formalizzato contrattualmente. L’elenco di tali rapporti è riportato
nella tabella dell’allegato 1 del
provvedimento del direttore
dell’Agenzia delle entrate del
29 febbraio 2008 e vi rientrano,
tra gli altri, i rapporti di conto
corrente, le cassette di sicurezza, le carte di credito, i rapporti
con Sicav e Sgr, libretti, depositi, mutui, finanziamenti di
qualsiasi natura ecc., nonché,
i rapporti con le società fiduciarie, già nell’occhio del ciclone lo
scorso dicembre in quanto fatte
oggetto di specifici controlli da
parte dell’Agenzia delle entrate e della Guardia di finanza
proprio in relazione al corretto
adempimento delle comunicazioni all’archivio dei rapporti
finanziari.
unque ai contribuenti l’arduo
compito di dover comprendere
quali rapporti indicare (risposta scontata per i rapporti
personali, ma i problemi sorgono per quelli su cui si hanno
procure o deleghe) e con quali
dati. Dopo di che ognuno dovrà effettuare delle riflessioni
sulla coerenza della posizione
fiscale e ponderare il rischio di
una selezione, essendo consapevoli che la strada «spianata»
di un eventuale controllo sarà
quella delle indagini finanziarie, rispetto alle quali si rassicura che sono rimaste intatte le cautele (ossia necessità
dell’autorizzazione gerarchica,
richiesta motivata e soprattutto
la circostanza che le informazioni sostanziali dei rapporti non
sono visibili all’amministrazione finanziaria, in quanto i dati
dettagliati potranno essere
forniti dagli intermediari solo
una volta che l’indagine è stata
attivata).
© Riproduzione riservata
LA NORMA È DEDICATA SOPRATTUTTO AL CONTROLLO DELLE PERSONE FISICHE
Niente segnalazioni in ordine a operazioni fuori rapporto
La norma richiede informazioni solo
in relazione ai rapporti continuativi e
dunque non devono effettuarsi segnalazioni in ordine a operazioni «fuori
rapporto». Poiché, ai sensi dell’articolo
7, comma 6, del dpr 605/73, i soggetti
tenuti alle comunicazioni dei rapporti
finanziari sono gli intermediari italiani,
nonché le filiali degli intermediari esteri, dovrebbe derivare che sono esclusi
dall’adempimento i rapporti intrattenuti con operatori stranieri, anche se
tale aspetto lascia perplessi in quanto
si crea un vuoto nelle informazioni che
l’amministrazione vorrebbe. Infatti, posto che l’adempimento non pone limiti
soggettivi e deve essere effettuato anche dai soggetti giuridici, mentre per le
persone fisiche la disponibilità di conti
all’estero è tracciata mediante il quadro
RW e gli adempimenti del monitoraggio,
per i soggetti esclusi dal quadro RW la
segnalazione di detti rapporti non sarebbe raccolta. Ciò sembra avallare la
tesi che sia una norma soprattutto dedicata al controllo delle persone fisiche,
ma solo i futuri provvedimenti potranno
dare una risposta in tal senso.
L’indicazione in dichiarazione dovrebbe riguardare anche i rapporti finanziari detenuti con gli intermediari residenti in filiali all’estero: detti rapporti,
infatti, sono già segnalati all’anagrafe
tributaria da parte dei medesimi intermediari e, ad esempio, per le persone
fisiche non vanno indicate in RW. I
problemi maggiori comunque sorgeranno per quei soggetti che agiscono
per conto o a nome di terzi, le cui informazioni sono disponibili in archivio.
Da tale punto di vista rilevanti sono le
procure e le deleghe a operare, in nome
o per conto del titolare, nell’ambito dei
rapporti continuativi, informazioni che
formano oggetto di specifica, autonoma
comunicazione, unitamente ai dati identificativi, compreso il codice fiscale, del
procuratore o delegato. La domanda da
porsi è se nell’indicazione dei rapporti
dovranno essere elencati anche tali situazioni: all’anagrafe per esempio sono
segnalate da parte degli intermediari
finanziari, le situazioni in cui i conti
correnti sono movimentati da soggetti
terzi rispetto agli intestatari (dipendenti di fiducia e familiari). Pertanto, se le
informazioni serviranno a un incrocio
di dati, è evidente che rispetto a tali
soggetti potrebbero sorgere delle anomalie, con l’ulteriore conseguenza che
forse sarà necessario anche indicare i
conti rispetto ai quali si hanno deleghe
e procure.
Una notizia positiva forse potrebbe
riguardare le situazioni di soggetti
operino quali mandatari delle persone
giuridiche. Infatti, la circolare n. 42 del
2009 ha escluso, in capo agli intermediari finanziari, l’obbligo di comunicazione
dei dati di tali rapporti laddove le stesse
siano già in possesso dell’Amministrazione finanziaria o, comunque, siano
altrimenti acquisibili presso altre pubbliche amministrazioni, come nei casi
del rappresentante legale dei soggetti
diversi dalle persone fisiche e del tutore,
curatore e amministratore di sostegno
delle persone fisiche. Se questo è vero
da un lato, l’obiezione ovvia è un’altra:
visto che in generale è stata richiesta
una informazione in dichiarazione rispetto a dati già disponibili, è probabile
che anche per detti soggetti in dichiarazione sarà richiesto l’adempimento di
indicare detti rapporti.
Infine, i rapporti nati a seguito dello scudo fiscale: se si prende in considerazione la circolare n. 18 del 2007,
mai smentita con i nuovi documenti di
prassi riferiti all’emersione, risulta che
tra i rapporti da comunicare sono compresi anche quelli rientranti nell’abito
del cosiddetto scudo fiscale, in quanto
il regime di riservatezza che contraddistingue tali rapporti non rileva ai fini
della comunicazione, ma può essere opposto all’Amministrazione finanziaria
all’atto della richiesta di informazioni
specifiche circa i contenuti del rapporto.
Di conseguenza, per coloro che hanno
scudato si apre lo scenario di dover
provvedere all’indicazione dei dati in
dichiarazione, a discapito della segretazione del conto.
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PRIMO PIANO
Settem
Lunedì 5 Settembre
2011
5
MANOVRA BIS Stimato un maggior gettito per almeno 300 mln nel 2012 e 400 mln nel 2013
Mano pesante nei giudizi penali
Le altre novità
•
•
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DI
Esclusione della sospensione condizionale
della pena per chi evade
più di 3 milioni di euro
Accesso al patteggiamento solo dietro pagamento dei debiti tributari, incluse le sanzioni
•
Pagina a cura
ROBERTO ROSATI
dl 138/2011, pertanto, saranno soggetti alle vecchie regole.
Ma vediamo le novità.
D’
ora in poi gli evasori fiscali dovranno temere davvero
il giudizio penale,
perché possono finire «al fresco» più facilmente dei delinquenti comuni. Questo, per lo
meno, è quello che succederà
a chi sottrae al fisco più di
tre milioni di euro di imposte:
dopo la chiusura del giudizio,
si apriranno le porte del carcere, senza possibilità di ottenere la condizionale.
È l’effetto più evidente
dei ritocchi alla normativa
penal-tributaria contenuta
nel dlgs n. 74/2000, apportati
dall’emendamento governativo alla cosiddetta manovrabis (dl 138/2011) presentato
giovedì scorso. Ma non è certo
l’unico. Il giro di vite riguarda,
infatti, diversi aspetti della
disciplina, dagli elementi per
la configurazione del reato
tributario alla prescrizione,
dal regime delle attenuanti al
patteggiamento.
Come si legge nella relazione tecnica, queste misure
incrementeranno «l’efficacia
dissuasiva» delle sanzioni penali, determinando una maggiore fedeltà dei contribuenti,
dalla quale il governo stima di
recuperare un maggior gettito
di almeno 300 milioni di euro
per il 2012 e di 400 milioni
dall’anno successivo.
Decorrenza delle modifiche. Conviene precisare
subito che, secondo i principi
dell’ordinamento, le novità,
traducendosi nell’aggravamento della situazione del
trasgressore, riguarderanno
soltanto i reati futuri, quelli
commessi cioè dalla data in cui
le modifiche entreranno in vigore, disponendo in tal senso,
conformemente al principio costituzionale di legalità, l’art.
2 c.p. sulla successione delle
leggi. Questo, per i reati sulle
dichiarazioni, che costituiscono l’oggetto prevalente della
risposta penale alle violazioni tributarie, potrà già verificarsi peraltro in occasione
delle prossime dichiarazioni
dei redditi e dell’Iva relative
all’anno 2010, da presentare
entro la fine del mese di settembre. Coloro che sono in
grado di presentare (e presenteranno) la dichiarazione
prima dell’entrata in vigore
della legge di conversione del
•
Termini di prescrizione
dei reati di cui agli artt.
da 2 a 10 allungati di un
terzo
Riduzione della pena di
un terzo anzichè della
metà per chi paga i debiti tributari
Addio alla condizionale
per i «grandi evasori». In
caso di condanna per i delitti previsti dagli articoli da 2
a 10-quater del dlgs 74/2000
(praticamente tutti i reati tributari contemplati dal decreto,
a eccezione della sottrazione
fraudolenta al pagamento delle imposte), qualora l’imposta
evasa o non versata sia superiore a tre milioni di euro, non
si potrà applicare l’istituto
della sospensione condizionale della pena di cui all’art. 163
del codice penale. Pertanto,
anche se la pena inflitta non
supera due anni di reclusione,
ovvero, in caso di conversione,
l’equivalente ammontare della
pena pecuniaria, il giudice non
potrà più applicare la cosiddetta «condizionale», per cui
la condanna definitiva sarà
immediatamente eseguita.
Riduzione dell’attenuante. Intervenendo sulle disposizioni dell’art. 13 del dlgs
74/2000, che contemplano la
diminuzione della metà delle
sanzioni penali qualora, prima
dell’apertura del dibattimento
di primo grado, si sia provveduto all’estinzione, mediante
pagamento, dei debiti tributari relativi ai fatti costitutivi dei delitti, viene modificata
l’entità della riduzione, che
sarà di un terzo. A tal fine, è
possibile estinguere i debiti
tributari anche avvalendosi
dei vari istituti deflativi delle
liti fiscali, dalla conciliazione
giudiziale all’accertamento
con adesione.
Si deve ricordare che, per
avere diritto all’attenuante,
l’art. 13 citato richiede che
siano state pagate anche le
sanzioni amministrative previste per le violazioni delle
norme tributarie, benché non
applicabili in base al principio
di specialità di cui all’art. 19.
Nessuna modifica viene apportata alla circostanza attenuante dell’art. 14, basata sull’equa
riparazione del danno nel caso
in cui i debiti tributari risultino estinti per prescrizione o
per decadenza.
Patteggiamento condizionato. Nel predetto articolo 13
viene inoltre aggiunto il comma 2-bis, nel quale si stabilisce
che, per tutti i delitti previsti
dal dlgs 74/2000, l’applicazio-
Come cambiano i reati tributari del dlgs n. 74/2000
Fattispecie
Dichiarazione
fraudolenta con
uso di documenti
falsi (art. 2)
Dichiarazione
fraudolenta con
altri artifici (art. 3)
Dichiarazione
infedele (art. 4)
Dichiarazione
omessa (art. 5)
Emissione
di fatture
o documenti
per operazioni
inesistenti (art. 8)
Disposizioni attuali
Modifiche apportate
Costituisce delitto punito con la Nessuna modiica
reclusione da 18 mesi a sei anni
(comma 1)
Se l’importo degli elementi ittizi Soppressione
indicati nella dichiarazione è inferiore a 154.937 euro, si applica la
reclusione da sei mesi a due anni
(comma 3)
Costituisce delitto punito con la
reclusione da 18 mesi a sei anni
se:
•
l’imposta evasa è almeno di
77.469 euro e
•
l’importo degli elementi attivi
sottratti all’imposizione è superiore al 5% di quelli indicati
nella dichiarazione, o comunque a 1.549.371 euro
Costituisce delitto punito con la
reclusione da 18 mesi a sei anni
se:
•
l’imposta evasa è almeno di
30.000 euro e
•
l’importo degli elementi attivi
sottratti all’imposizione è superiore al 5% di quelli indicati
nella dichiarazione, o comunque a un milione di euro
Costituisce delitto punito con la
reclusione da uno a tre anni se:
•
l’imposta evasa è superiore a
103.291 euro e
•
l’importo degli elementi attivi sottratti all’imposizione è
superiore al 10% di quelli indicati nella dichiarazione, o
comunque a 2.065.827 euro
Costituisce delitto punito con la
reclusione da uno a tre anni se:
•
l’imposta evasa è superiore a
50.000 euro e
•
l’importo degli elementi attivi sottratti all’imposizione è
superiore al 10% di quelli indicati nella dichiarazione, o
comunque a 2 milioni di euro
Costituisce delitto punito con la
reclusione da uno a tre anni se
l’imposta evasa è superiore a
77.469
Costituisce delitto punito con la
reclusione da uno a tre anni se
l’imposta evasa è superiore a
30.000
Costituisce delitto punito con la Nessuna modiica
reclusione da 18 mesi a sei anni
(comma 1)
Se l’importo ittizio indicato nelle Soppressione
fatture o nei documenti è inferiore
a 154.937 euro, si applica la reclusione da sei mesi a due anni
(comma 3).
Non subiscono modifiche le disposizioni degli artt. 10, 10-bis, 10-ter, 10-quater e 11, concernenti
rispettivamente i delitti di:
- occultamento o distruzione di documenti contabili
- omesso versamento di ritenute certificate
- omesso versamento di Iva
- indebita compensazione
- sottrazione fraudolenta al pagamento di imposte
ne della pena ai sensi dell’art.
444 c.p.p. può essere richiesta
dalle parti solo se ricorra la
circostanza attenuante prevista dall’art. 13. In altre parole, l’accesso al patteggiamento
della pena sarà subordinato
alla condizione che siano stati
estinti, mediante pagamento, i
debiti tributari, sanzioni amministrative comprese.
Allungamento della prescrizione. Un’altra disposizione speciale riguarda i
termini di prescrizione dei reati tributari, che attualmente
sono regolati dal codice penale
(in particolare, l’art. 157), in
funzione dell’entità della pena
edittale. In base a questa disposizione, quindi, i reati tributari si prescrivono in cinque
o in dieci anni. Nella formulazione in vigore, l’art. 17 del
dlgs 74/2000 dispone semplicemente che il corso della prescrizione è interrotto, oltre che
dagli atti indicati nell’art. 160
c.p., dal verbale di constatazione o dall’atto di accertamento
delle relative violazioni.
Il citato art. 17 viene ora
integrato al fine di prevedere
termini speciali di prescrizione per i delitti previsti dagli
artt. da 2 a 10 del dlgs 74/2000
(ne sono esclusi, quindi, i reati
di cui agli artt. 10-bis, 10-ter,
10-quater e 11): per tali predetti delitti, infatti, i termini
di prescrizione saranno allungati di un terzo.
La revisione delle ipotesi di reato. E veniamo, infine,
alle modifi che apportate alle
singole fattispecie di reato,
caratterizzate dall’abbassamento dell’asticella monetaria
dell’evasione oltre la quale si
configura l’illecito penale. Nel
rinviare, sul punto, alla tabella di raffronto in pagina,
si evidenzia in particolare il
maggior rigore della legge in
relazione ai reati di emissione
o di utilizzazione di fatture o
altri documenti per operazioni inesistenti a fini di evasione fi scale. Questo attraverso
la soppressione del comma 3
degli articoli 2 e 8 del dlgs n.
74/2000, che prevedono attualmente una pena minore (reclusione da sei mesi a due anni)
nel caso in cui l’ammontare
delle operazioni inesistenti
sia inferiore a 300 milioni di
vecchie lire. In conseguenza di questa soppressione, la
pena prevista per i delitti in
questione sarà in ogni caso la
reclusione da 1 anno e mezzo
a sei anni, indipendentemente dall’ammontare falsamente
documentato.
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manovra
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6
Lunedì 5 Settembre 2011
PRIMO PIANO
MANOVRA BIS Ecco chi viene premiato e chi deve mettere mano al portafogli
Rendite finanziarie con distinguo
DI
Pagine a cura
ALESSANDRO FELICIONI
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R
endite finanziarie sotto la lente di ingrandimento per capire chi
viene premiato e chi
tartassato dall’allineamento al
20% della tassazione sui capital gains e sui redditi di capitale. La manovra di Ferragosto
(Dl 138/2011), appena arrivata
in senato per l’avvio dell’iter
di conversione, ha previsto,
come noto, la rideterminazione del regime di tassazione dei
redditi di capitale e dei redditi
diversi di natura finanziaria,
introducendo, in luogo della
precedente doppia aliquota, la
misura della tassazione delle
rendite finanziarie al 20%.
In verità (si veda altro servizio nella pagina accanto) tra
deroghe ed eccezioni, l’uniformità di trattamento per tutti
gli strumenti finanziari non è
un dogma inviolabile. Tuttavia
è evidente che la rivoluzione
copernicana posta in atto avrà
influenze notevoli anche sulle
scelte dei risparmiatori, specie
in una situazione congiunturale come quella attuale, che
rende particolarmente vulnerabili gli investimenti fi nanziari.
In linea del tutto generale
l’articolo 2, comma 6, del decreto legge 138/11, prevede
che le ritenute, le imposte
sostitutive sugli interessi,
premi e ogni altro provento
di cui all’articolo 44 del Tuir
(redditi di capitale) e sui redditi diversi di cui all’articolo
67, comma 1, lettere da c-bis
a c-quinquies, sono stabilite
nella misura del 20%.
Dunque l’aliquota unica interessa redditi di capitale e
redditi diversi percepiti dalle
persone fisiche. Si tratta di ritenute e di imposte sostitutive
sui redditi di capitale (interessi e altri proventi derivanti da
mutui, depositi e conti correnti, interessi e altri proventi
delle obbligazioni, utili derivanti da partecipazioni non
qualificate, proventi derivanti dalla gestioni individuali
o collettive di portafoglio) e
su redditi diversi di natura
finanziaria (plusvalenze realizzate mediante cessione a
titolo oneroso di azioni, quote
di partecipazioni non qualificate, titoli, strumenti finanziari, certificati di massa, valute
estere) le quali, precedentemente scontavano il prelievo
( nelle forme di ritenuta o di
imposta sostitutiva) al 12,50%
e al 27%.
L’adozione di una aliquota unica intermedia al 20%
favorisce, ad esempio, i conti
correnti e i depositi bancari
mentre penalizza le principali
rendite derivanti dal possesso
e dalla compravendita di azioni ed obbligazioni.
La tabella che segue evidenzia per i principali strumenti finanziari il confronto
tra vecchio e nuovo regime,
evidenziando, in particolare,
La tassazione delle rendite finanziarie secondo la manovra
Strumento finanziario
Conti correnti bancari
Conti di deposito bancari
Libretti di risparmio bancari
Certificati di deposito
Titoli del debito pubblico
(BOT, CCT, BTP, ecc.)
Buoni postali di risparmio
Cartelle di credito comunale
e provinciale
Obbligazioni e titoli similari emessi
da amministrazioni statali, da regioni,
province e comuni
Obbligazioni emesse dagli Stati inclusi
nella lista di cui al decreto emanato
ai sensi dell’art. 168-bis del tuir
Titoli di risparmio per l’economia
meridionale
Piani di risparmio a lungo termine
appositamente istituiti
Interessi e canoni corrisposti
a soggetti di stati membri dell’UE
Dividendi a società estere UE
Titoli atipici
Obbligazioni e titoli
similari
Certificati di massa
Rendite perpetue
Fideiussione o di altra garanzia
Associazioni in partecipazione
(no qualificata)
Riporti e pronti contro termine
Gestioni patrimoniali
Dividendi su partecipazioni
non qualificate
Dividendi su partecipazioni
qualificate
Mutuo di titoli garantito
Redditi compresi nei capitali
corrisposti in dipendenza di contratti
di assicurazione sulla vita
Redditi imputati al beneficiario
di trust
Tipologia di
reddito generato
Reddito di capitale
Reddito di capitale
Reddito di capitale
Reddito di capitale
Modalità
di prelievo
Ritenuta alla fonte
Ritenuta alla fonte
Ritenuta alla fonte
Ritenuta alla fonte
Aliquota
pre manovra
27%
27%
27%
27%
Aliquota post
manovra
20%
20%
20%
20%
Reddito di capitale
Ritenuta alla fonte
12,5%
12,5%
Reddito di capitale
Ritenuta alla fonte
12,5%
12,5%
Reddito di capitale
Ritenuta alla fonte
12,5%
12,5%
Reddito di capitale
Ritenuta alla fonte
12,5%
12,5%
Reddito di capitale
Ritenuta alla fonte
12,5%
12,5%
Reddito di capitale
Ritenuta alla fonte
12,5%
12,5%
Reddito di capitale
Ritenuta alla fonte
12,5%
12,5%
Reddito di capitale
Esenzione
0
0
Redditi di capitale
Redditi di capitale
Ritenuta alla fonte
Ritenuta alla fonte
1,375%
27%
1,375%
27%
Redditi di capitale
Ritenuta alla fonte
12,5%
20%
Redditi di capitale
Redditi di capitale
Redditi di capitale
Ritenuta alla fonte
Ritenuta alla fonte
Ritenuta alla fonte
12,5%
12,5%
12,5%
20%
20%
20%
Redditi di capitale
Ritenuta alla fonte
12,5%
20%
Redditi di capitale
Redditi di capitale
Ritenuta alla fonte
Ritenuta alla fonte
12,5%
12,5%
20%
20%
Redditi di capitale
Ritenuta alla fonte
12,5%
20%
Aliquota irpef
sul 49,72%
20%
Redditi di capitale
Dichiarazione
Redditi di capitale
Ritenuta alla fonte
Aliquota irpef
sul 49,72%
12,5%
Redditi di capitale
Ritenuta alla fonte
12,5%
20%
Redditi di capitale
Ritenuta alla fonte
12,5%
20%
Gestioni individuali di portafoglio
Redditi di capitale
/redditi diversi
Ritenuta alla fonte
12,5%
20%
Rendimenti delle forme pensionistiche
complementari
Redditi di capitale
Ritenuta alla fonte
11%
11%
Proventi derivanti da OICVM
Redditi di capitale
/redditi diversi
Ritenuta alla fonte
12,5%
20%
Aliquota irpef
marginale sul
49,72%
Plusvalenze da partecipazioni
qualificate
Redditi diversi
Dichiarazione
Aliquota irpef
marginale sul
49,72%
Plusvalenze da partecipazione
non qualificate
Plusvalenze da titoli non
rappresentativi di merci, di certificati
di massa, di valute estere, di quote
di partecipazione ad OICVM
Rapporti da cui deriva il diritto
o l’obbligo di cedere od acquistare
a termine strumenti finanziari, valute,
metalli preziosi o merci
Plusvalenze ed altri proventi, diversi
da quelli precedentemente indicati
Redditi diversi
Imposta sostitutiva
/ dichiarazione
12,5%
20%
Redditi diversi
Imposta sostitutiva
/ dichiarazione
12,5%
20%
Redditi diversi
Imposta sostitutiva
/ dichiarazione
12,5%
20%
Redditi diversi
Imposta sostitutiva
/ dichiarazione
12,5%
20%
quali investimenti fi niscono
per avere un trattamento migliore rispetto a quello legato
alla doppia aliquota.
Come meglio sarà specifi cato, resta invariata, per le
persone fisiche, la tassazione
su dividendi e plusvalenze
da partecipazioni qualificate;
ciò è legato anche al fatto che
tali proventi vanno indicati
direttamente in dichiarazione
e scontano l’aliquota progressiva propria del contribuente
per il 49,72% del loro ammontare.
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PRIMO PIANO
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L’
aliquota unica al 20%
mette in fuorigioco dividendi e plusvalenze
da partecipazioni non
qualificate. Ciò perché l’innalzamento dell’aliquota accompagnato dalla contemporanea
persistenza della tassazione
ordinaria sulle partecipazioni
qualificate rende queste ultime
più appetibili rispetto alle carature minori. Circostanza questa del tutto incoerente con il
sistema di tassazione a doppio
binario volto, invece, a tutelare
gli investitori privi di controllo
sulle società partecipate.
Come noto, la manovra
di ferragosto lascia indenni
dall’innalzamento di aliquota i
proventi socialmente tutelabili
quali appunto quelli derivanti dalla sottoscrizione di titoli
pubblici o assimilati (si veda
tabella di pagina precedente).
In particolare restano esclusi
dall’applicazione dell’aliquota
del 20% interessi, premi e ogni
altro reddito di capitale, nonché i redditi diversi, relativi
a: obbligazioni e altri titoli del
debito pubblico (vale a dire titoli di stato ed equiparati, tra
i quali, anche quelli emessi da
enti territoriali, e i buoni postali fruttiferi); obbligazioni emesse da Stati inclusi nella white
list di cui all’articolo 168–bis
del Tuir; titoli di risparmio per
l’economia meridionale; piani
di risparmio a lungo termine
appositamente istituiti.
Oltre a tali esclusioni va però
sottolineato che la manovra lascia indenni alcune fattispecie
particolari per le quali continua invece ad applicarsi il
previgente regime.
È il caso degli interessi corrisposti da società italiane a
società estere «consociate» che
continuano a subire la ritenuta alla fonte a titolo di imposta
del 5% o degli utili corrisposti
a soggetti residenti nell’Ue o
in paesi aderenti al See inclusi
nella white list, soggetti alla
ritenuta con aliquota ridotta
dell’1,375%. Resta inoltre invariata l’aliquota dell’11% sul
risultato netto maturato delle
forme di previdenza complementare.
Anche i cosiddetti titoli atipici, quelli cioè non inquadrabili ne tra le azioni né tra le
obbligazioni, restano fuori
dall’unificazione delle aliquote. Per questi continua a valere
la disciplina di cui al dl n. 512
del 1983 con applicazione della
ritenuta al 27% a titolo di imposta o di acconto a seconda della
natura del percettore.
L’esempio più lampante è
però quello relativo ai dividendi e ai redditi diversi derivanti
dalle partecipazioni qualificate
a società commerciali. Laddove
la caratura della quota sia tale
da configurare una partecipazione qualificata, infatti, il dividendo ricevuto dalla società o
l’eventuale plusvalore derivante dalla cessione verrà assoggettato ad imposizione progressiva con necessità di evidenza
in dichiarazione nella misura
del suo 49,72%. La mancata
inclusione di tali proventi tra
quelli soggetti alla modifica è
legata al particolare trattamento che tali tipologie di partecipazioni hanno da sempre avu-
Settem
Lunedì 5 Settembre
2011
K.o. dividendi
e plusvalenze
La tassazione prima e dopo
Ante riforma
Part. non
qualificata
Part. Qualificata
Aliquota
max
Aliquota
min
Aliquota di
equilibrio
Dividendo
€ 100,00
€ 100,00
€ 100,00
€ 100,00
Quota imponibile
€ 49,72
€ 49,72
€ 49,72
€ 100,00
43%
23%
25,14%
12,50%
€ 21,38
€ 11,44
€ 12,50
€ 12,50
Aliqota irpef del socio/aliquota
ritenuta
Imposizione
Post riforma
Part. non
qualificata
Part. Qualificata
Aliquota
max
Aliquota
min
Aliquota di
equilibrio
Dividendo
€ 100,00
€ 100,00
€ 100,00
€ 100,00
Quota imponibile
€ 49,72
€ 49,72
€ 49,72
€ 100,00
43%
23%
40,22%
20,00%
€ 21,38
€ 11,44
€ 20,00
€ 20,00
Aliquota Irpef del socio/aliquota
ritenuta
Imposizione
Minusvalenze da rivedere
La modifica strutturale al prelievo sulle rendite
finanziarie porta la necessità di rimodulare il
trattamento delle minusvalenze derivanti dalla
cessione di strumenti finanziari. Minusvalenze
che, a determinate condizioni, possono essere
portate in deduzione delle plusvalenze realizzate successivamente. In particolare il decreto
legge interviene sulla deducibilità delle minusvalenze su partecipazioni non qualificate, sulle perdite e i differenziali negativi di cui all’articolo 67, comma 1, lettere da c-bis a c-quater,
realizzate fino al 31 dicembre 2011, stabilendo
che andranno portate in deduzione dalle plusvalenze e dagli altri redditi diversi, realizzati
successivamente, per una quota pari al 62,5%
del loro ammontare. La misura ridotta della deducibilità delle minusvalenze è legata proprio
al cambiamento di aliquota sulle plusvalenze.
La percentuale è esattamente il rapporto tra il
12,50% aliquota della precedente tassazione e
il 20% introdotto dalla manovra. Si supponga
una minusvalenza di 100 realizzata ante 2012
e una plusvalenza di 100 realizzata post 2012.
In assenza del meccanismo correttivo si avrebbe la possibilità di portare la minusvalenza a
deconto della plusvalenza azzerando la tassazione. Il meccanismo invece rende deducibile
solo 62,5 lasciando il residuo di 37,5 imponibile
al 20% con un esborso di 7,5 esattamente pari
all’incremento di aliquota intervenuto. Le modalità di utilizzo delle minusvalenze variano:
nel regime della dichiarazione la deducibilità
è possibile solo in tale sede e quindi resta soggetta alle tempistiche e alle scadenze annuali
previste; nel regime del risparmio amministrato la compensazione può invece avvenire istantaneamente dal momento che è l’intermediario
a prelevare la ritenuta o l’imposta sostitutiva
all’atto del realizzo della plusvalenza facendo
valere in tale sede eventuali minusvalenze.
Non si perde tempo: applicazione dal 2012
Sarà applicabile a partire dal 2012 la nuova
aliquota unica sulle rendite finanziarie. La
manovra, infatti, non prevede alcun periodo
transitorio: la nuova aliquota si applica agli
interessi, ai premi e a ogni altro provento costituente reddito di capitale, nonché ai redditi
diversi, rispettivamente esigibili e realizzati dal
primo gennaio 2012. Per i dividendi e proventi a
essi assimilati l’aliquota unica si applica a quelli
percepiti dal primo gennaio 2012, a prescindere dalla data di delibera di distribuzione. Per
le obbligazioni e gli altri titoli similari, di cui
all’articolo 2, comma1, del dlgs 239/1996, l’aliquota del 20% scatterà sugli interessi e su ogni
altro provento maturato a partire dall’1 gennaio 2012. Regola che vale anche per le gestioni
individuali di portafoglio (risparmio gestito):
aliquota del 20% sui risultati maturati a partire
dall’1 gennaio 2012. Dunque a seconda dello
strumento finanziario e della tipologia di reddito che lo stesso può generare il momento di
transito dalle vecchie alle nuove regole è fissato
in maniera differente. Per i redditi di capitale
si parla di esigibilità con il corollario previsto
per i dividendi legati all’effettiva distribuzione; per i capital gains si parla direttamente di
realizzo; dunque il principio di cassa che ispira
la maggior parte della tassazione degli strumenti finanziari la fa da padrone. Solo per il regime del risparmio gestito occorrerà valutare il
maturato dalla data del primo gennaio 2012.
In particolare, per i redditi diversi di natura
finanziaria è possibile utilizzare il valore dei
titoli al 31 dicembre 2011 per la determinazione delle successive plusvalenze e minusvalenze
a condizione che tale scelta venga effettuata
anche ai fini dei redditi di capitale e che venga
versata l’imposta eventualmente dovuta fino al
31 dicembre 2011. Laddove tale procedimento
dovesse generare una minusvalenza la stessa
potrà essere utilizzata per abbattere plusvalenze future nei limiti del 62,5%.
7
to nell’ordinamento tributario
nazionale. Come noto, infatti,
per evitare la doppia tassazione economica sui dividendi è
previsto che questi ultimi subiscano una tassazione limitata
rispetto alle altre tipologie di
redditi; tassazione che, necessariamente, va adottata anche
per i capital gains derivanti
dalle cessioni di partecipazioni
societarie. Mentre però per le
partecipazioni non qualificate
(vedi box sotto) la doppia imposizione viene attutita con una
tassazione sostitutiva (prima al
12,5% ora al 20%) per le partecipazioni qualificate l’effetto è
ottenuto attraverso l’inclusione, nel reddito complessivo, di
una percentuale del provento
peri, oggi, al 49,72%.
Lo spirito del doppio trattamento per partecipazioni
qualificate o meno è legato al
fatto che tanto più il soggetto
percettore ha il controllo della
società (partecipazione qualificata) tanto più la tassazione
sui proventi conseguenti deve
essere ancorata alla propria
capacità contributiva.
Se invece la partecipazione
non è di caratura rilevante
e quindi non prevede alcun
controllo societario da parte
dell’investitore, allora si opta
per una tassazione ridotta ma
uguale a prescindere dalla capacità contributiva del socio.
Il meccanismo in questione,
insomma, tende(va) a tassare
di più i soci con partecipazioni
qualificate e con altri redditi elevati, per i quali la parte
di dividendo assoggettata ad
irpef ordinaria, scontava l’aliquota più alta. In tal modo, in
linea di principio, se l’aliquota
marginale del socio era elevata la partecipazione qualificata scontava una imposizione
maggiore rispetto a quella non
qualificata e solo se l’aliquota
marginale irpef del socio non
era elevata (assenza di altri
redditi oltre quelli derivanti
dalla partecipazione) allora la
tassazione sostitutiva poteva
rivelarsi più onerosa rispetto
a quella ordinaria destinata a
partecipazioni qualificate.
L’innalzamento della aliquota al 20% per le partecipazioni
non qualificate e il contemporaneo mantenimento del trattamento riservato alle partecipazioni qualificate rischia ora di
stravolgere la filosofia di fondo
del sistema. Ciò perché, nella
sostanza, ben difficilmente la
tassazione sostitutiva al 20%
potrà risultare più conveniente
di quella ordinaria.
La tabella sottostante mostra
gli effetti dell’innalzamento
dell’aliquota di tassazione dei
dividendi (ma anche delle plusvalenze) derivanti da partecipazioni non qualificate.
Come è facile notare mentre
prima l’indifferenza di tassazione avveniva per aliquote
marginali del socio prossime
al 25,5% (con trattamento di
favore per i percipienti con aliquota marginale inferiore) ora
tale soglia schizza al 40,22%
rendendo, paradossalmente
più conveniente la tassazione
su partecipazioni qualificate
rispetto a quella su partecipazioni non qualificate.
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8
PRIMO PIANO
Lunedì 5 Settembre 2011
Il quadro delineato dall’Ocse sull’uso distorto, nei paesi occidentali, del corporate tax losses
Come ti eludo il fisco se c’è crisi
Cresce il ricorso delle imprese ad artificiose perdite d’esercizio
DI
Pagina a cura
GABRIELE FRONTONI
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C
risi economica? Un’opportunità per eludere
il fisco. A questa conclusione sono arrivati
gli esperti dell’Ocse che hanno osservato il dilagare di una
prassi quanto mai allarmante
in tempi di stretta economica per i governi occidentali:
l’utilizzo di artificiose perdite
di esercizio per evitare il versamento delle tasse dovute,
attraverso la loro ripartizione negli esercizi successivi.
Questa pratica, nota con il
termine inglese di «corporate
tax losses», rappresenta una
possibilità concessa da alcuni
paesi alle proprie aziende per
diluire il peso della crisi attraverso un incentivo di carattere
tributario per gli anni seguenti
a quello in cui si è manifestata
la perdita. Intenzioni lodevoli.
Se non fosse che sono sempre
più i malintenzionati che utilizzano questo strumento per
eludere il pagamento delle
tasse. I numeri parlano chiaro.
Nell’ultimo decennio, l’importo delle corporate tax losses ha
subito una vera e propria accelerazione senza precedenti
arrivando a toccare, in alcuni
casi, anche valori sconcertanti,
fino al 25% del prodotto interno lordo. Mettendo da parte
questi casi estremi, l’analisi
condotta dall’Organizzazione
per lo sviluppo economico ha
messo in luce come, dal 2000
a oggi, il valore delle corporate
tax losses sia salito nell’80%
dei paesi analizzati e soltanto in un caso su cinque ha
registrato una flessione. Non
è questo, certamente, il caso
dell’Australia, dove si è passati dai poco meno di 70 miliardi
di euro di perdite di esercizio
di inizio millennio, spalmate
sugli esercizi seguenti per
limitare il versamento delle
imposte, ai 113 miliardi del
2009. In Canada le cose sono
andate ancora peggio, salendo
dagli 88 miliardi di euro del
2000 ai 155 miliardi del 2008
(ultimo anno disponibile). Lo
stesso trend si è osservato
anche all’interno del Vecchio
continente. In Danimarca le
perdite societarie portate a
compensazione delle tasse future sono salire dai 4,6 miliardi di dollari del 2002 ai 30,3
del 2008. In Germania si sono
quasi raddoppiate portandosi
dai 380 miliardi registrati nel
2001 ai 576 del 2006. Mentre in Svezia si è passati dai
32 miliardi di euro di inizio
millennio ai 75 miliardi del
2009.
Da questo trend non si è
salvata nemmeno l’Italia, che
ha fatto registrare un balzo
considerevole nel valore delle corporate tax losses: dagli
8 miliardi di euro del 2004 si
è saliti ai 18 miliardi l’anno
successivo, per arrivare a 25
Valore delle corporate tax losses portate a detrazione delle imposte
(valori in milioni di euro)
Paese
Australia
2000
2001
2002
2003
2004
2005
2006
2007
2008
2009
69.298
72822
84.608
90.560
90.099
90.908
97.216
99.878
106.501
113.310
Austria
-
-
-
-
25.743
18.788
16.358
15.388
19.836
-
Canada
87.720
100.586
103.219
109.072
110.358
110.274
114.226
128.587
154.584
-
Danimarca
-
-
4.656
7.097
11.726
16.087
18.569
22.098
30.376
-
Francia
-
-
-
-
-
-
Germania
-
38.0233
-
-
473.375
51.9370
Irlanda
-
-
-
-
-
-
Italia
-
-
-
-
8.071
18.634
13.873
13.495
14.626
15.108
14.926
15.161
16.823
Nuova Zelanda
Norvegia
Svezia
245.000 255.000 256.000
-
576.300
-
-
-
4.967
5.877
11.887
-
25.614
31.711
-
-
18.161
19.336
24.924
-
-
-
30.203
29.326
29.837
33.524
38.921
53.091
51.957
32.729
44.986
54.104
56.687
53.301
49.758
50.422
47.990
63.906
74.938
Fonte: CORPORATE LOSS UTILISATION THROUGH AGGRESSIVE TAX PLANNING - OECD 2011
Transfer pricing in cima alle preferenze
Quello del transfer pricing rimane uno degli
strumenti preferiti dalle imprese per spalmare le perdite su più esercizi ottenendo un beneficio fiscale non irrisorio. Il gioco è molto
semplice: è sufficiente che due imprese dello
stesso gruppo effettuino degli scambi interni
tali da generare una perdita di esercizio in
una società (quella residente in una giurisdizione con livelli di tassazione più elevati) a
dispetto dell’utile realizzato dalla seconda
società basata di solito in un paradiso fiscale
o in un paese benevolo sotto il profilo tributario. In questo modo, non soltanto sarà
possibile beneficiare di un livello impositivo
piuttosto contenuto sugli utili generati attraverso il loro spostamento nel centro offshore. Ma sarà possibile, allo stesso tempo,
abbattere gli importi delle tasse dovute dalla
società residente della giurisdizione fiscalmente meno favorevole.
C’è chi ricorre a strumenti
finanziari complessi
Compravendite di aziende,
un freno alla pratica abusiva
«L’uso di strumenti finanziari complessi che coinvolgono
più di una giurisdizione pone delle sfi de molto serie
alle autorità finanziarie. In particolare, in termini di
capacità di ottenere le informazioni necessarie e pertinenti alle indagini», si legge nel documento dell’Ocse.
«A questo proposito, la cooperazione internazionale
tra gli organismi Entrate svolge un ruolo chiave nel
garantire la comprensione delle ragioni di business alla
base delle diverse operazioni». Gli strumenti finanziari
possono essere utilizzati, per esempio, per spostare i
profitti o le perdite tra diversi soggetti, permettendo
così ad alcune società di utilizzare le proprie perdite
iniziali come veicolo per limitare il pagamento delle
tasse negli anni più avanti. O per aggirare le limitazioni
temporali previste da alcune giurisdizioni. Alcune società tendono poi a realizzare perdite artificiali, generate cioè solamente per fini fiscali, senza che vengano
realmente subite perdite economiche concrete. «Questi
accordi di solito cercano di creare spese o perdite per
compensare altri redditi, in genere evitando l’imposizione di qualsiasi corrispondente profitto». In altri casi,
infine, questi strumenti finanziari sono stati utilizzati
per ottenere detrazioni più ingenti della perdita stessa,
generando grandi preoccupazioni per le autorità tributarie di mezzo mondo.
La maggior parte dei paesi dispone di regole che limitano l’utilizzo delle perdite in caso di mutamenti di proprietà o di attività, anche se alcuni prevedono alcune
eccezioni legate al caso delle riorganizzazioni interne.
Queste restrizioni limitano i costi delle entrate fiscali
legate alla compensazione delle perdite, ma possono,
in alcuni casi, essere dirette specificamente a contrastare le pratiche abusive legate alla compravendita di
aziende in perdita con l’unico scopo di spalmare il rosso di bilancio negli anni successivi, andando in questo
modo a limitare gli importi tributari dovuti all’Erario.
La stessa cosa vale per le regole applicate dalla maggior
parte dei paesi alla tassazione dei gruppi di imprese. In
questo caso si vogliono scoraggiare le fusioni o acquisizioni di imprese realizzate con la sola finalità elusiva
delle imposte attraverso la separazione delle perdite
delle entità societarie. Oltre alle classiche tecniche di
fusione di imprese in perdita con altre in attivo per
compensare il livello delle imposte, gli esperti dell’Ocse
hanno alzato i riflettori su altre pratiche più evolute.
Come l’acquisizione di società in perdita verso la fine
dell’anno. E questo perché le legislazioni di alcuni paesi non prevedono l’esclusione dall’applicazione delle
regole sulle corporate tax losses per periodi di tempo
inferiori al singolo esercizio fiscale.
miliardi nel 2006 e toccare il
livello record di 31 miliardi al
termine dei 12 mesi successivi. L’evidenza empirica risulta,
tuttavia, piuttosto limitata a
causa delle differenti legislazioni dei singoli stati che prevedono condizioni diverse per
la concessione delle facilitazioni fiscali legate alle perdite di
esercizio.
In Austria, per esempio,
questa facilitazione è stata
preclusa a tutte le imprese di
grandi dimensioni che hanno
optato per un regime di tassazione cross-border per le proprie attività.
Situazione opposta in Francia dove il governo ha deciso
di escludere dalla pratica della
corporate tax losses le società
di piccole dimensioni (pmi),
mentre la Norvegia ha tenuto
fuori dal regime di facilitazione fiscale le imprese attive nel
comparto petrolifero
petrolifero. Grande
varietà anche sul fronte dei sistemi utilizzati dalle imprese
di tutto il mondo per approfittare di questa facilitazione
concessa originariamente dai
governi per supportare l’andamento delle proprie imprese in
momenti di crisi.
«Tra gli strumenti preferiti
dalle imprese per approfittarsi di queste concessioni, i più
accreditati sono la riorganiz-
zazione di impresa
impresa, i prezzi di
trasferimento e alcuni strumenti finanziari», si legge nel
rapporto degli analisti di Parigi (si vedano altro servizi in
pagina).
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perdite
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Settem
Lunedì 5 Settembre
2011
9
Gli effetti della sentenza della Cassazione secondo cui il diritto al risarcimento non è prescritto
Medici specializzandi alla cassa
Il maxi-ricorso sulle borse coinvolgerà altre 30 mila cause
DI
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I
Pagina a cura
BENEDETTA PACELLI
l diritto dei medici specializzandi ha una prescrizione più
che decennale. E l’Italia avendo recepito in ritardo e, non in
maniera retroattiva, quelle direttive europee che hanno imposto
di retribuire i camici bianchi in
formazione, è costretta ora a pagare. Con tanto di interessi. Del
resto la sentenza (n. 17350/11)
della terza sezione della Corte di
cassazione, depositata il 18 agosto scorso parla chiaro: l’inerzia
dello stato fa sorgere il diritto al
risarcimento e la prescrizione
dello stesso inizia a decorrere
solo dal giorno in cui viene promulgata la legge di recepimento.
Che oltretutto è «parziale sotto il
profilo soggettivo», nel senso che
provvede solo per il futuro o solo
per alcune categorie, ma non per
altre. Il risultato? La presidenza
del consiglio dei ministri, i dicasteri dell’università e della salute
saranno costretti a risarcire gli
oltre 800 medici di tutta Italia,
rappresentati dall’Associazione
Consulcesi Health (associazione
che rappresenta circa 30 mila
medici provenienti da tutta Italia) che hanno presentato un
maxi-ricorso collettivo per borse
di studio non erogate durante gli
anni della specializzazione. Si
tratta di oltre 100 mila euro per
medico per un totale, quindi, che
varia dagli 80 ai 100 milioni di
euro. Una somma composta dagli 11.103,82 euro della borsa per
ognuno dei quattro o cinque anni
di scuola (a seconda della specializzazione), più la rivalutazione e
gli interessi che hanno triplicato
gli importi. Solo per il momento però, perché se il principio di
fondo rimarrà lo stesso e quindi,
come ammette la Cassazione,
il diritto al risarcimento non è
prescritto, la somma potrebbe
lievitare: basti pensare che sono
circa 30 mila (la maggior parte
attraverso Consulcesi, ma anche
attraverso il Codacons e altre associazioni sindacali come Vogliovivere) le cause pendenti per un
totale di oltre 120 mila medici. A
questi vanno aggiunte, poi, altre
10 mila cause in rappresentanza di altri 150 mila medici che
hanno fatto appello per la mancata copertura previdenziale di
borse di studio erogate dal 1994
al 2006.
La sentenza. La sentenza
della Corte di cassazione, dunque, conferma in sostanza che il
diritto al risarcimento dei danni
per la mancata attuazione da
parte dello stato italiano per le
direttive comunitarie non si prescrive perché non è stata ancora
attuata la norma che riconosce
in loro favore la remunerazione
per periodo di specializzazione
svolto. «L’elemento determinante», spiega Massimo Tortorella presidente di Consulcesi, «è il
nodo della prescrizione: se ci fosse la norma di riferimento questa
inizierebbe a decorrere nel ’99,
data di entrata in vigore della
Riepilogo dei fatti
1982
La Comunità europea con una direttiva (n. 76/82) ha stabilito che il periodo dei
medici, sia a tempo pieno che a tempo ridotto, debba essere oggetto di adeguata
remunerazione in tutti gli stati membri.
1991
Con il decreto legislativo n. 257, lo Stato Italiano istituisce una borsa di studio
annuale di 21,5 milioni di lire per ciascun specializzando, ma esclusivamente a
favore dei medici ammessi alle relative scuole a decorrere dall’anno accademico
1991-1992. Nessun provvedimento o rimborso quindi per gli specializzandi degli
anni precedenti, cioè dal 1983 al 1991.
2000
La Corte di giustizia europea interviene di nuovo riconoscendo ancora il diritto degli
specializzandi delle classi 1983-1991 a essere retribuiti adeguatamente per i periodi
di formazione rispettivamente svolti, sollecitando lo Stato italiano a intervenire.
2003
Viene presentato un disegno di legge (senatore Roberto Manzione) e sostenuto
da tutti gli schieramenti politici, che riconosce in favore dei medici la somma di €
7.000,00, per ogni anno di corso, da corrispondersi in quattro anni.
2006
Il Tribunale di Messina condanna le amministrazioni a corrispondere ai medici aventi
diritto la somma di 6.713,94 euro per ogni anno della durata del corso di specializzazione, oltre agli interessi legali.
Il Tribunale di Roma condanna lo Stato italiano e alcuni ministeri a pagare oltre 35
milioni di euro.
2010
Con la sentenza n. 4717 del 15 novembre 2010 la Corte d’appello di Roma condanna la Presidenza del consiglio dei ministri a restituire ai medici specialisti degli
anni 1983-1991 6,5 milioni di euro, a copertura sia della remunerazione spettante
per tutta la durata del corso, sia della rivalutazione delle somme e degli interessi
maturati ino a oggi.
2011
A giugno Stefano De Lillo, componente della commissione sanità del Pdl, presenta
al Senato il nuovo disegno di legge che prevede il pagamento delle borse di studio non corrisposte ai medici che hanno frequentato le scuole di specializzazione
universitarie in medicina dall’83 al ’91.
2011
Con la sentenza n. 17350 del 18 agosto 2011 la Corte di cassazione di Roma stabilisce che il diritto di questi medici non è ancora prescritto, per cui potranno richiedere
quanto è loro dovuto alla Presidenza del consiglio, al Ministero della salute e a quello
dell’università e della ricerca. Tali enti dovranno versare un totale di oltre 100 milioni
di euro, a copertura sia della remunerazione spettante per tutta la durata del corso,
sia della rivalutazione delle somme e degli interessi maturati ino a oggi.
Un ddl in senato per chiedere un forfait
Un disegno di legge in favore dei medici secondo la normativa vigente in materia».
che non hanno ricevuto i rimborsi previsti Inoltre si prevederà di effettuare controlper gli anni della scuola di specialità. La li a campione non inferiori al 10% delle
proposta (n. 2786) presentata lo scorso istanze presentate, «prevedendo, altresì,
giugno in senato da Stefano De Lillo com- che le predette istanze possano essere preponente della commissione sanità prevede sentate anche attraverso le associazioni,
appunto il pagamento delle borse di stu- non riconosciute, rappresentative dei medio non corrisposte ai medici che hanno dici interessati.»
frequentato le scuole di specializzazione La copertura economica? Per l’attuazione
universitarie in medicina dall’anno accade- della presente legge, si legge nel testo, «è
mico 1982-1983 al 1990-1991. Nel disegno autorizzata la spesa di 50 milioni di euro
di legge si chiede il riconoscimento di un per l’anno 2011, di 100 mln di euro per
importo forfetario di 20 mila euro ciascu- l’anno 2012, di 150 mln di euro per l’anno
no per ogni anno di corso, in favore dei 2013 e di 200 milioni di euro a decorrere
medici che si sono rivolti alla legge per dall’anno 2014». Un provvedimento che,
ottenere un diritto loro dovuto secondo come spiega ancora Massimo Tortorella,
le norme dell’Unione europea. In questo «va nella direzione della nostra proposta.
caso però non sarebbe previsto né il pa- Alcune delle nostre cause, infatti, stanno
gamento di interessi legali, né le somme a andando in decisione adesso.
titolo di rivalutazione monetaria. Entro 30 La maggior parte invece necessiteranno
giorni dalla data di entrata in vigore della di un tempo decisamente più lungo. Ecco
legge sarà poi il ministro dell’istruzione, perché noi proponiamo al medico di fare
dell’università e della ricerca a stabilire una transazione.
con proprio decreto il termine entro il Da una parte questo eviterebbe un salasquale dovrà «essere trasmessa l’istanza di so non indifferente per lo stato e dall’alcorresponsione delle bortra questi professionisti
se di studio, lo scaglionaavrebbero la possibilità di
La sentenza sul sito
mento dei pagamenti, le
non aspettare il giudizio di
modalità di inoltro, di
tutti i tribunali e vedere
www.italiaoggi.it/
sottoscrizione e di autosubito riconosciuto il prodocio7
certificazione dell’istanza
prio diritto».
legge 370 del 1999 che autorizza
la spesa per le scuole di specializzazione, scadendo quindi nel
2009. Mancando però la norma
di partenza che sancisce il diritto alienabile di erogare le borse
di studio ai medici il diritto non
è prescritto». L’integrale applicazione delle direttive europee,
dicono i giudici di ultima istanza
sarebbe dovuta «avvenire entro
il 31 dicembre 1982 (art. 16 della direttiva 82/76/Cee)», ma lo
stato italiano non rispettò tale
termine, tanto che venne dichiarato inadempiente dalla Corte di
giustizia». La situazione di inadempienza, comunque, «non fece
cessare l’obbligo comunitario»
che avrebbe potuto essere adempiuto integralmente soltanto se
lo stato italiano, «nell’introdurre una disciplina attuativa della direttiva e conforme a essa,
avesse disposto non solo per
l’avvenire», ma anche «prevedendo la retroattività di detta
disciplina». Cosa non fatta. Nel
caso di una direttiva comunitaria chiara e che necessita di una
legge di recepimento, «l’inerzia
dello stato fa sorgere il diritto
al risarcimento», che è permanente e la cui prescrizione inizia
a decorrere solo dal giorno in cui
viene promulgata la legge recepita. Non solo perché se la legge è
parziale sotto il profilo soggettivo,
nel senso che provvede solo per
il futuro o solo per alcune categorie ma non per altre, il calcolo
della prescrizione non parte per
i soggetti esclusi «perché la residua condotta di inadempimento
sul piano soggettivo continua a
cagionare in modo permanente
il danno e, quindi, a giustificare
l’obbligo risarcitorio».
Il futuro. La vicenda non si
esaurisce qui. Perché sono già stati avviati ulteriori ricorsi collettivi per ottenere le differenze retributive sino a 35 mila euro l’anno,
nonché i versamenti dei relativi
contributi previdenziali, per gli
anni di frequenza alle scuole dal
’94 al 2006. Dal 2006-2007, infatti, i medici specializzandi sono
inquadrati con un contratto
di formazione specialistica e
percepiscono dalle università
una vera retribuzione, di circa
25 mila euro per ogni anno di
corso. A loro è riconosciuto il
contratto di lavoro di formazione specialistica e quindi il
pagamento di tutti gli oneri
contributivi ai fini previdenziali e la copertura assicurativa
dei rischi professionali e degli
infortuni. Questi diritti, tuttavia, erano stati già riconosciuti
dal 1999 con il dlgs 368 la cui
attuazione è rimasta sospesa
fino al 2006. Fino a quell’anno
i medici hanno percepito solamente una borsa di studio di
11 mila euro annui lordi, senza
alcun diritto a ferie, pensione,
maternità e malattie, con il
divieto di svolgere ogni altro
lavoro e senza precise garanzie
sulla qualità della formazione
specialistica.
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10
FISCO
Lunedì 5 Settembre 2011
Gli effetti prodotti dal decreto sviluppo e dalla manovra correttiva: più tutele per i contribuenti
Riscossione, si allenta la presa
Azioni esecutive dei concessionari soggette a limiti e cautele
Pagina a cura
ANDREA BONGI
DI
Riscossione e sanzioni dopo le manovre estive
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U
na riscossione più leggera e con maggiori tutele per i contribuenti.
Una revisione delle
sanzioni tributarie con un doppio effetto: minore tolleranza
per i comportamenti omissivi
dei contribuenti più comprensione per i brevi ritardi nei pagamenti. È, in linea di massima, lo scenario che si presenta
dopo gli interventi del decreto
sviluppo (dl n.70/2011) e della
prima manovra correttiva (dl
n.98/2011), che hanno, infatti,
introdotto limiti e cautele alle
azioni esecutive dei concessionari della riscossione e al
tempo stesso sanzioni leggere
per i pagamenti effettuati con
ritardi brevi. Sono stati rivisti
i criteri per la determinazione
degli interessi fiscali e eliminate le norme che generavano
un anatocismo fiscale nel calcolo delle indennità di mora.
All’orizzonte si preparano anche cambiamenti importanti
tra i quali, in primis, il ritorno della riscossione dei tributi
locali ai comuni e alle società
dagli stessi partecipate.
Novità in materia di riscossione. Dal 1° gennaio
2012 Equitalia cesserà di effettuare le attività di accertamento, liquidazione e riscossione, sia spontanea che coattiva,
delle entrate di natura tributaria e patrimoniali dei comuni e delle società dagli stessi
partecipate. Queste funzioni
torneranno a essere svolte
direttamente dagli stessi enti
locali. Mentre torna a essere
gestita direttamente dagli uffici periferici dell’istituto nazionale della previdenza sociale la riscossione dei contributi
1. Novità in materia
di riscossione
2. Novità in materia
di misure cautelari
3. Novità in tema
di determinazione
degli interessi
4. Novità in tema
di ravvedimento
e sanzioni
previdenziali. Si interrompe,
dunque, l’iscrizione a ruolo degli stessi a cura dell’Agenzia
delle entrate, fatti ovviamente
salvi i periodi pregressi e gli
accertamenti già notificati.
La riscossione avverrà tramite il c.d. «avviso di debito»
che costituisce un atto avente valore di titolo esecutivo e
che sarà emesso direttamente
dall’Inps.
1.1) Inesigibilità dei ruoli
Slitta al 30.09.2012 Il termine
per le comunicazioni dei concessionari
1.2) Riscossione enti locali
Dal 01.01.2012 Passaggio di
consegne da equitalia ai comuni
1.3) Riscossione contributi
previdenziali
Torna di competenza dell’inps
tramite avviso di debito
1.4) Riscossione coattiva
debiti < 2.000 euro
Possibile solo dopo due solleciti di pagamento al debitore
moroso
2.1) Iscrizioni di ipoteche
Obbligo di invio del preavviso di
ipoteca speciiche esclusioni
2.2) Fermi amministrativi
Niente aggravio di spese al debitore in caso di cancellazione
del fermo
3.1) Indennità di mora
La nuova base di calcolo è al
netto di sanzioni ed interessi
3.2) Interessi fiscali
Fissato il limite massimo pari ad
un punto allo spread applicabile
al tasso legale
4.1) Iscrizioni a titolo
provvisorio
Ridotto dalla metà ad un terzo
l’importo iscrivibile
4.2) Mini sanzioni
sui ritardi brevi
Fino al 14° giorno di ritardo nel
pagamento sanzioni leggere
4.3) Via le fideiussioni
per i pagamenti rateali
Scompare l’obbligo della garanzia sui principali istituti delattivi
del contenzioso
Si attenua la morsa della
riscossione quando l’importo del debito non è superiore
ai 2 mila euro. Grazie alle
modifiche introdotte dal dl
n.70/2011 si prevede ora un
doppio sollecito di pagamento
da inviare al debitore inadempiente prima di dare avvio alle
azioni cautelari ed esecutive
nei suoi confronti. Tra il primo
e il secondo sollecito, da effet-
tuarsi tramite posta ordinaria,
dovranno inoltre decorrere almeno sei mesi.
Novità in materia di misure cautelari. Importanti
le novità introdotte in materia dal decreto sviluppo (dl
n.70/2011). Le stesse riguardano sia i fermi amministrativi che le iscrizioni ipotecarie
sugli immobili del debitore
moroso. Si tratta di un pacchetto di misure finalizzato
essenzialmente a introdurre
norme di maggior tutela a favore dei contribuenti.
Le iscrizioni ipotecarie dovranno necessariamente essere precedute da un preavviso
di ipoteca e non potranno mai
essere iscritte quando il debito
è inferiore a 8 mila euro o a 20
mila euro, se la relativa pretesa è contestata o contestabile
e l’immobile costituisce abitazione principale del debitore.
Novità in tema di determinazione degli interessi.
Per i ruoli consegnati a decorrere dal 13 luglio 2011 gli interessi moratori non saranno
più calcolati sulla quota riferita alle sanzioni pecuniarie
di natura tributaria e agli
interessi.
La misura massima dello
spread applicabile al tasso
di interesse legale, prevista
nell’articolo 1, comma 150
della legge 244/2007, scende
inoltre dagli originari tre punti percentuali a un solo punto
percentuale.
Scompare l’obbligo della
garanzia fideiussoria per i
pagamenti rateali superiori a
50 mila euro dovuti in base ai
principali istituti deflattivi del
contenzioso tributario. Colpo
di spugna, dunque, all’obbligo
di prestare idonea garanzia
(polizza fideiussoria o fideiussione bancaria) in caso di definizione della lite fiscale tramite: accertamento con adesione,
acquiescenza all’accertamento
e conciliazione giudiziale.
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PER I PAGAMENTI EFFETTUATI ENTRO IL 14° GIORNO DALLA SCADENZA
La sanzione si alleggerisce se il ritardo è breve
M
olte le novità introdotte dal
dl sviluppo e dalla manovra
correttiva sulle sanzioni di
natura tributaria e sul ravvedimento. Alcune sono favorevoli al
contribuente, come la riduzione delle
iscrizioni a titolo provvisorio e le sanzioni in misura ridotta per i c.d. ritardi
brevi, altre invece sono di segno opposto, come nel caso dell’inasprimento dei
comportamenti poco ortodossi dei contribuenti in materia di studi di settore.
Grazie alla modifica introdotta dal dl
sviluppo all’articolo 15 del dpr 602/73 le
somme che potranno essere oggetto di
riscossione o iscrizione a ruolo a titolo
provvisorio scendono dalla metà delle
imposte, contributi e premi corrispondenti ai maggiori imponibili accertati
dall’ufficio a un terzo. Si tratta di una
modifica finalizzata ad attenuare l’im-
patto dei nuovi accertamenti esecutivi
il cui avvio è ulteriormente slittato al 1°
ottobre prossimo. Si tratta di una misura favorevole al contribuente che faciliterà le scelte in ordine all’impugnativa o
meno dei futuri accertamenti. Per effetto
di tale disposizione il panorama attuale
delle iscrizioni a ruolo a titolo provvisorio sugli atti oggetto di impugnativa
da parte del contribuente è dunque il
seguente: per i ruoli formati ante dl sviluppo l’iscrizione a titolo provvisorio è
pari al 50% delle imposte accertate, per
quelli invece formati dopo l’iscrizione a
titolo provvisorio scende al 33,33% delle
maggiori imposte accertate.
Altra novità importante in materia
di sanzioni riguarda i pagamenti effettuati con breve ritardo. Quando un
pagamento verrà effettuato entro i 14
giorni successivi alla scadenza naturale
i contribuenti potranno, infatti, beneficiare delle sanzioni in misura ridotta
e del conseguente maxi ravvedimento,
introdotto dall’articolo 23, comma 31
della manovra correttiva. Grazie a tale
disposizione la sanzione applicabile per
i pagamenti con breve tardività (entro il
14° giorno dalla scadenza) è pari al 2%
per ogni giorno di ritardo fino al quindicesimo. Tale sanzione in misura ridotta
rispetto al precedente 30%, combinata
con la riduzione a un decimo delle sanzioni prevista dal ravvedimento operoso,
si riduce di fatto allo 0,2% per ogni giorno di ritardo. Per l’effetto moltiplicatore
introdotto dalla norma al quindicesimo
giorno la sanzione ridotta viene di fatto
ad annullarsi tornando a coincidere con
quella ordinaria (2% x 15 =30%).
Modificate anche le regole relative
all’irrogazione immediata delle sanzio-
ni. D’ora in poi le sanzioni collegate al
tributo o ai maggiori tributi, dovranno
essere irrogate contestualmente alla
richiesta delle maggiori somme a titolo
d’imposta. Viene dunque meno il cosiddetto doppio binario sulla base del quale
gli uffici potevano irrogare le sanzioni
con atto separato da quello di accertamento dei tributi. Attraverso una modifica operata dalla manovra correttiva
alla norma contenuta nell’articolo 17 del
dlgs n.472/97 si introduce dunque l’obbligo per gli uffici, al posto dell’attuale
facoltà, di irrogare le sanzioni collegate
al tributo contestualmente all’emissione
dell’avviso di accertamento o di rettifica.
Ciò anche in assenza di previa contestazione al contribuente di quanto richiesto
con l’atto medesimo. Tale disposizione
decorre dagli atti emessi a far data dal
1° ottobre 2011.
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FISCO
Lunedì 5 Settembre 2011
11
Le indicazioni per compilare correttamente il quadro in vista della scadenza del 30 settembre
Rw, professionisti spalle al muro
Cassazione severa sulle responsabilità dei consulenti
DI
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Q
Pagina a cura
MAURIZIO TOZZI
uadro RW, incubo responsabilità per i professionisti. Se le notizie riferite ai capitali
all’estero sono fornite dal contribuente, il consulente deve
valutare l’obbligo dichiarativo
e adempiere. La Cassazione
è severa sulle responsabilità
professionali. Necessario farsi
attestare l’esistenza delle disponibilità e l’eventuale presenza, nel corso dell’anno, di flussi
finanziari.
Il quadro RW, entro il prossimo 30 settembre, deve essere
compilato. Nella consapevolezza che non si tratta di un adempimento influente sul risultato
degli imponibili, deve riflettersi sulle «strane» conseguenze
in termini di sanzioni. Appare
lecito usare la parola «strane»
se solo si riflette sul fatto che le
sanzioni previste dal legislatore non fanno affatto distinzioni,
trovando applicazione sia nei
confronti degli evasori incalliti,
che riguardo ai contribuenti in
buona fede e che hanno omesso
la compilazione per «ignoranza»
del relativo obbligo.
Deve dirsi, per onestà, che il
quadro RW fino alle problematiche dello scudo fiscale non era
mai stato preso seriamente in
considerazione, essendo peraltro costellato di situazioni dubbie che nel passato non erano
state oggetto di chiarimenti da
parte dell’Agenzia delle entrate
e che per questo non sono mai
state evidenziate in dichiarazione: basti pensare ai natanti tenuti a disposizione, alla
gestione delle stock option, ai
conti correnti cointestati o alle
situazioni di nuda proprietà e
usufrutto. Solo a seguito delle
diverse interpretazioni riguardanti lo scudo fiscale e da ultimo della circolare n. 45 del 2010
si è riuscito ad avere una solida
base interpretativa per porre in
essere l’adempimento, ma la situazione è divenuta problematica per gli errori commessi e
ormai «consolidati». Se comunque per il passato si ritiene fortemente plausibile che trovi applicazione l’articolo 6, comma 2,
del dlgs n. 472 del 1997, in forza
del quale nessuna sanzione può
essere irrogata ai contribuenti
che non hanno compilato il quadro RW o lo hanno compilato in
maniera errata a causa proprio
dei mancati chiarimenti necessari, trattandosi di una problematica che certamente contiene
delle notevoli difficoltà applicative, il problema sorge forte per
il presente e almeno secondo
l’amministrazione finanziaria
non è rilevante la buona fede e
il non intento evasivo del contribuente.
Le sanzioni irrogabili sono
vessatorie, a maggior ragione
per i soggetti non evasori e possono addirittura raggiungere
la metà del valore dell’attività
Il modello
DICHIARAZIONE SOSTITUTIVA
(art. 46 del D.P.R. 28 dicembre 2000 n. 445)
Il/La sottoscritto/a …….., nato/a a …… il …… e residente a ……, in via ….., cap ….,
CF …….., consapevole delle conseguenze previste dalla legge nel caso di dichiarazioni non veritiere,
DICHIARA
Che al 31 dicembre 2010:
detiene all’estero le seguenti attività finanziarie e patrimoniali:
Natura dell’investimento
Valore dello stesso
_____________________________________ _____________________________________
non detiene all’estero attività finanziarie e patrimoniali tali da essere indicate nel
quadro RW della dichiarazione dei redditi
DICHIARA INOLTRE
Che nel corso del medesimo anno 2010:
ha effettuato flussi finanziari verso, da e sull’estero, di seguito elencati:
Natura del flusso finanziario
Entità del flusso
_____________________________________ _____________________________________
non ha effettuato flussi finanziari verso da e sull’estero, tali da essere indicati nel
quadro RW della dichiarazione dei redditi
…., ….. 2011 In fede
La presente dichiarazione non va autenticata
Un fac simile
Comunicazione alla clientela
Gent.mi Sig.ri Clienti
Oggetto: attività possedute all’estero – Obbligo di compilazione del quadro RW
In forza della normativa di riferimento, contenuta nel D.L. n. 167 del 1990, è richiesto, tra l’altro, che i
contribuenti persone isiche, residenti iscalmente in Italia, devono indicare nel modulo RW della dichiarazione dei redditi:
•
le attività estere di natura inanziaria (per esempio conti correnti, partecipazioni in società,
inanziamenti anche infruttiferi, azioni, obbligazioni, stock options ecc.);
•
gli investimenti all’estero di natura patrimoniale (per esempio immobili, aerei, yacht ecc.).
Le predette attività devono essere indicate in funzione del loro costo storico (per esempio, valore d’acquisto dell’immobile o valore iniziale della partecipazione), a eccezione di alcune attività valutabili «a
saldi», come nel caso dei conti correnti o dei inanziamenti, anche infruttiferi, nelle società estere.
Nello speciico, nel quadro RW del modello Unico, si è obbligati a indicare:
1. i trasferimenti dall’Italia all’estero e viceversa, o anche esclusivamente all’estero (pur se
all’interno del medesimo paese estero) di attività inanziarie, laddove nel corso dell’anno i valori
complessivi delle movimentazioni effettuate siano di importo superiore a 10.000,00 euro;
2. la detenzione all’estero - alla data del 31/12 di ogni anno - di attività inanziarie o patrimoniali
(terreni, fabbricati, conti bancari, partecipazioni societarie ecc.), sempre a condizione che i
valori complessivi siano di importo superiore a € 10.000,00, a prescindere dal fatto che queste
ultime abbiano prodotto o meno reddito nel corso dell’anno.
L’adempimento, di particolare dificoltà tecnica, prevede pochi e dettagliati casi di esonero, esplicati
nei diversi documenti di prassi emanati dall’amministrazione inanziaria.
Si rappresenta che la compilazione del quadro RW non esplica alcun effetto sulla determinazione delle
imposte dovute, essendo del tutto «neutro» ai ini dell’ammontare dell’imponibile da dichiarare. Ciò
nonostante, nel caso si ometta di la compilazione, anche solo delle disponibilità detenute all’estero
e in assenza di movimentazioni inanziarie, è prevista l’applicazione di una sanzione amministrativa
pecuniaria particolarmente gravosa, nella maggior parte dei casi nella misura dal 10 al 50% dell’ammontare degli importi non dichiarati.
Peraltro, sussiste anche la previsione di una pesante sanzione accessoria, limitata a speciiche circostanze tra cui la non indicazione delle attività detenute alla ine di ogni anno, che è la conisca di beni
di corrispondente valore (cd. conisca per equivalente).
Nella consapevolezza di aver sensibilizzato l’attenzione sulla problematica, si evidenzia che lo studio è
a disposizione per qualsiasi chiarimento, analisi della situazione e indicazione in ordine all’adempimento da effettuarsi, precisando sin da ora che qualora vi siano gli estremi per procedere alla compilazione,
la stessa dovrà essere obbligatoriamente effettuata. A tale scopo si richiede la compilazione dell’allegata dichiarazione sostitutiva, in cui è possibile alternativamente indicare:
•
la detenzione di attività inanziarie e patrimoniali all’estero, nonché l’effettuazione di movimentazioni inanziarie da, verso e sull’estero, speciicando in tal caso la natura dell’attività o
movimentazione, il valore della stessa e producendo ogni documentazione utile al riguardo.
In tale evenienza si renderà necessario recarsi presso lo studio entro e non oltre il ……;
•
la non detenzione di attività all’estero e l’assenza di lussi. Solo in tale secondo caso non è
obbligatorio procedere alla compilazione del quadro RW e non è necessario procedere ad un
incontro presso lo studio professionale.
detenuta all’estero o del flusso
eeseguito, con disappunto del
ssoggetto accertato. E sul puntto è bene chiarire un aspetto
p
pragmatico: proprio i non evassori, ossia coloro che non hanno
nulla da nascondere, sono molto
n
eesposti a controlli della corretta
ccompilazione del quadro RW, in
q
quanto è lecito presumere che
ll’amministrazione finanziaria
d
disponga delle informazioni
rriferite ai flussi e/o agli invesstimenti. Si pensi a coloro che
h
hanno mandato soldi all’estero
ccon i canali istituzionali o anccora quei soggetti che hanno
p
proprietà immobiliari in paesi
p
privi di fiscalità agevolata e
ccollaborativi con l’Italia per i
ccontrolli internazionali.
Cosa fare per ovviare all’incconveniente? L’indicazione
è di compilare il quadro RW.
S
Spesso però vi sono delle «resisstenze» sul punto in quanto il
ccontribuente interessato teme
cconseguenze per il passato, ciò
ssoprattutto nelle casistiche in
ccui non ricorrono (e non ricorrev
vano) i predetti dubbi applicativi ed è (era già all’epoca) noto
di dover procedere all’adempimento: si pensi al conto corrente o all’immobile detenuto
all’estero e dato in locazione con
percezione di un fitto. In simili
situazioni particolarmente delicata è la posizione del consulente, soprattutto alla luce del
recente e ormai costante filone
giurisprudenziale della Corte di
cassazione che ritiene lo stesso
responsabile degli errori concernenti la corretta applicazione
delle sue conoscenze deontologiche e professionali: in termini
pratici, posto che la Suprema
corte ha più volte addebitato al
professionista l’onere di pagare
le sanzioni collegate all’errore
e considerato che nel quadro
RW si dibatte esclusivamente
di sanzioni, il rischio concreto
è che una volta informati della presenza di disponibilità e/o
flussi da indicare in dichiarazione e non avendovi adempiuto,
sia proprio il consulente a pagarne le conseguenze. A scanso
di equivoci, dunque, è opportuno informare la clientela (a lato
si propone una lettera da inviare alla stessa) e farsi rilasciare
una dichiarazione sostitutiva in
ordine all’esistenza o meno di
disponibilità e flussi, precisando che in caso di risposta affermativa e ferma restando l’analisi della situazione concreta e
il riscontro del relativo obbligo,
si procederà alla compilazione
del quadro RW, circostanza eliminata solo in assenza di flussi
e/o disponibilità, ovvero se non
ricorrono le relative condizioni
normative.
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12
FISCO
Lunedì 5 Settembre 2011
Giurisprudenza di merito ed Entrate restano su fronti opposti in materia di tassazione indiretta
Trust, arricchimento non scontato
Imposte in misura fissa quando non c’è trasferimento di valore
Pagina a cura
LUCA NISCO
DI
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U
n trust con conferimento immobiliare sconta
le imposte ipotecarie e
catastali in misura fissa. È così che la giurisprudenza
di merito continua a sconfessare l’Agenzia delle entrate sulla
tassazione ai fini delle imposte
indirette degli atti di apporto
di beni in favore di trust aventi
finalità liquidatorie o solutorie,
reputandoli soggetti all’imposta
di registro in misura fissa in luogo della ben più onerosa imposta
proporzionale di donazione.
La sentenza della Commissione tributaria provinciale di
Lodi (la n. 60/2/11 del 4 aprile
2011), riprendendo e arricchendo un filone giurisprudenziale
sempre più consolidato, infatti,
ha ribadito che l’atto di apporto
di beni in trust non comporta alcun trasferimento di ricchezza
nei confronti del trustee, che di
fatto non ottiene alcun arricchimento personale e non realizza
alcun accrescimento definitivo
del suo patrimonio, con la conseguente legittima applicazione
dell’imposizione in misura fissa
(168 euro) sia per quanto attiene
l’imposta di registro che, in relazione a beni immobili, le imposte
ipotecarie e catastali.
Tale pronuncia rappresenta
un ulteriore tassello favorevole
al contribuente che si innesta
sull’oramai annoso contrasto
interpretativo tra l’Agenzia
delle entrate e le commissioni
tributarie in merito al corretto
regime di tassazione, ai fini delle
imposte indirette, dell’apporto di
La tesi della giurisprudenza
Il trust non comporta alcun
trasferimento
di ricchezza al
momento della
sua costituzione nei confronti del trustee,
che di fatto non
ot tie n e a l c u n
beni in trust costituiti con finalità liquidatorie del patrimonio
sociale o di soddisfacimento
dei creditori del disponente.
L’Amministrazione finanziaria,
principalmente sulla scorta
dell’interpretazione fornita con
le circolari n. 48 del 2007 e n. 3
del 2008, pur in assenza di una
disciplina normativa esplicita,
continua a reputare assoggettabili all’imposta proporzionale
di donazione gli apporti di beni
in trust, peraltro indipendentemente dal tipo di trust, operando un’analogia con i «vincoli di
destinazione» e individuando
nell’apporto il momento in cui
si manifesta il trasferimento
della ricchezza, momento impositivo rilevante per il tributo
sulle donazioni. La successiva
(e meramente eventuale) devoluzione dei beni ai beneficiari
non rappresenterebbe, invece,
un ulteriore presupposto impositivo, avendo i beni già scontato
l’imposizione in sede di apporto
iniziale. Tale impostazione, criticabile in quanto generalizzata
e incurante delle sfumature che
possono celarsi dietro il generico
sostanziale arricchimento
personale e non
realiz za alcun
accrescimento
deinitivo del suo
patrimonio; legittima pertanto è
l’imposizione in
misura issa.
termine «trust», strumento giuridico dotato di enorme duttilità,
pare non potere effettivamente
reggere a un’attenta analisi giuridica, in particolare laddove oggetto di indagine sia un trust costituito con finalità c.d. solutorie,
ovvero volto al soddisfacimento
delle pretese dei creditori del disponente. La posizione assunta
anche recentemente dagli Uffici
periferici dell’Agenzia delle entrate, volta ad anticipare l’intero
prelievo a titolo di imposta sulle donazioni già al momento del
conferimento iniziale a favore
del trust, presuppone erroneamente che vi siano sempre e
comunque beneficiari della ricchezza apportata in trust che
sulla stessa vantino un diritto
certo, attuale e incondizionato;
ma cosi non è.
Approfondendo la tematica,
osserviamo che nelle strutture
più semplici di trust solutori,
volti a ripianare pregresse posizioni debitorie non ancora sfociate in dichiarazioni di insolvenza,
l’imprenditore individuale o la
società disponente (settlor) dispone del proprio patrimonio
(mobiliare o immobiliare) in favore di un trust costituito con lo
scopo di valorizzare e liquidare
le attività conferite, vincolando
queste ultime, nonché le somme
eventualmente ricavate dalla
loro liquidazione, al soddisfacimento delle ragioni creditorie
delle banche e degli altri creditori sociali, individuati quali
beneficiari. In tali strutture,
eventualmente associate a una
richiesta di concordato preventivo o accordo di ristrutturazione dei debiti, possono inserirsi
anche i soci della società in crisi
ovvero soggetti «terzi» rispetto
alla stessa o all’imprenditore
individuale, apportando in trust
beni propri al fine di rafforzare
la consistenza del patrimonio e
la ragionevole aspettativa dei
creditori di vedersi soddisfatti
grazie alla gestione e alla liquidazione delle attività in trust. Il
trustee può essere una persona
fisica o giuridica, eventualmente
lo stesso disponente nell’ipotesi
di trust c.d. «autodichiarato»,
mentre protector (sostanzialmente garante dell’operato del
trustee) può essere una persona
individuata dal comitato dei creditori o un commissario giudiziale nell’ipotesi di società debitrice ammessa a una procedura
di concordato preventivo. Una
volta terminata la propria opera
di valorizzazione e liquidazione
del patrimonio, con soddisfacimento dei creditori, il trust vedrà esaurita la propria funzione
e cesserà i propri effetti, con retrocessione al disponente delle
eventuali attività residue ovvero
loro attribuzione ad altre finalità individuate nel programma
attuativo del trust.
Ciò che appare evidente in tali
strutture è l’assenza di qualsivoglia intento «liberale» da parte
del disponente nei confronti del
trustee, il quale, da gestore del
patrimonio affidatogli, dovrà
operare al fine di realizzare il
programma attuativo del trust,
coerentemente con le finalità
del medesimo. In sostanza, è
vero che l’atto di trasferimento
di un bene in proprietà al trustee, da parte del disponente, è
atto a titolo gratuito in quanto a
fronte di esso il trustee non versa alcun corrispettivo, ma è altrettanto vero che per il tramite
della disposizione il settlor non
intende beneficiare il trustee,
intendendo piuttosto fornirgli
gli strumenti necessari per portare a compimento le finalità del
trust. È proprio in queste finalità che l’atto dispositivo trova
la sua causa concreta e conseguentemente la propria natura.
Ne consegue che per identificare
la natura, onerosa o meno, del
trust, occorre fare riferimento al
rapporto intercorrente tra disponente e beneficiari, qui rappresentati dalle banche e dagli altri
creditori dell’impresa, dunque
ad un rapporto di debito/credito
che sfugge a qualsiasi logica o
intento liberale.
Letta in questa prospettiva,
la fattispecie non può certamente integrare gli estremi di
una donazione in senso tecnico,
difettandone la causa, oltre che
l’animus donandi, e neppure di
un atto a titolo oneroso, poiché
non vi è alcuna forma di corrispettivo a fronte dell’apporto.
© Riproduzione riservata
LA CASSAZIONE FA SCUOLA
Le circolari interpretative non vincolano il contribuente
L’assenza di un intento liberale comporta la non assoggettabilità dell’atto
di apporto all’imposta sulle donazioni,
con applicazione della sola imposta fissa
di registro (168 euro), oltre alle imposte
ipotecarie e catastali, che il collegio lodigiano, nella pronuncia n. 60/2/11 del 4
aprile 2011, ha reputato applicabili in
misura fissa, in caso di apporto di beni
immobili. L’interpretazione fornita dal
giudice tributario, avallata peraltro dalla dottrina pressoché unanime, appare
certamente condivisibile, in quanto basata su una ricostruzione coerente da un
punto di vista logico-sistematico dello
strumento del trust liquidatorio o solutorio, il quale proprio per la sua duttilità
si sta rivelando un’ottima alternativa
per la definizione delle situazioni di crisi
d’impresa, non ancora sfociate in situazioni di conclamata insolvenza. Intestardirsi nell’appesantire in questa delicata
fase storico-economica il carico fiscale
correlato all’istituzione e dotazione di
un trust solutorio, che per le ragioni sopra esposte deve legittimamente repu-
tarsi sottratto all’applicazione dell’imposta sulle donazioni, rappresenta solo
una limitazione, da parte dell’Amministrazione finanziaria, degli strumenti a
disposizione degli imprenditori per far
fronte a una congiuntura economicofinanziaria certamente non favorevole,
il tutto esclusivamente in nome della
tenuta di una posizione interpretativa che appare oramai superata dagli
eventi e dalla giurisprudenza in via
di consolidamento sul punto. Non può,
del resto, sottacersi come in assenza di
una disciplina normativa sul punto, la
volontà di perseverare in tale (ardita)
opera interpretativa pare destinata a
scontrarsi sempre più con la giurisprudenza delle commissioni tributarie, le
quali non mancano di sottolineare nelle
loro pronunce quanto statuito dalla suprema Corte di cassazione nella oramai
nota sentenza a sezioni unite n. 23031
del 2 novembre 2007, sulla valenza delle
circolari emanate in materia tributaria.
In detta sentenza viene espressamente
chiarito che le circolari interpretative, in
quanto atti «di parte», non vincolano il
contribuente, che resta pienamente libero di non adottare un comportamento ad
esse uniforme, non vincolano gli stessi
uffici dell’amministrazione finanziaria,
ai quali non è vietato di disattenderle,
non vincolano, addirittura, nemmeno
la stessa autorità che le ha emanate,
la quale resta libera di modificare, correggere e anche completamente disattendere l’interpretazione adottata e, da
ultimo, non vincolano, evidentemente,
neppure il giudice tributario, in quanto l’ordinamento affida esclusivamente
al giudice il compito di interpretare le
norme, con la conseguenza che non si
può fondare un atto impositivo esclusivamente su quanto asserito in una
circolare.
Sarebbe probabilmente ora di riconsiderare tale interpretazione, verificando
l’applicabilità dell’onerosa imposta sulle donazioni, che in trust aventi finalità
solutorie viene richiesta in misura pari
all’8% del valore dei beni apportati, alla
luce dei due rapporti principali che con-
notano il trasferimento dei beni, ovvero il rapporto disponente-beneficiario e
quello disponente-trustee. È solo il primo rapporto a potere fornire la causa
dell’atto di destinazione e consentire la
qualificazione dell’apporto come atto a
titolo gratuito o a titolo oneroso, mentre
il secondo rapporto, normalmente di carattere oneroso, in ragione della remunerazione del trustee per l’attività svolta,
è evidentemente connotato dall’assenza
di qualsivoglia animus donandi in da
parte del disponente. Solo dopo la realizzazione del programma voluto dal
disponente al momento dell’istituzione
del trust, allorché il trustee attribuirà i
beni in favore dei beneficiari del trust,
potrà eventualmente verificarsi, e anzi
andrà correttamente valutato, il presupposto impositivo; prima di allora,
non essendovi alcun soggetto che possa
vantare diritti sui beni, non potranno
certamente reputarsi integrati i presupposti normativamente previsti per l’applicazione dell’imposta proporzionale di
donazione.
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14
IMPRESA
Lunedì 5 Settembre 2011
Come usufruire delle agevolazioni previste dal ministero a sostegno della proprietà industriale
Brevetti e design, è corsa ai bonus
Finanziamento complessivo di 45 mln. Al via dal 2 novembre
DI
Pagine a cura
BRUNO PAGAMICI
I
http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it
ncentivi alle pmi per la
tutela della proprietà industriale. Dal 2 novembre
2011 brevetti e disegni
potranno essere finanziati dal
ministero dello sviluppo economico (Mse) attraverso un fondo appositamente istituito. Le
micro, piccole e medie imprese,
anche di nuova costituzione,
potranno pertanto qualificare
i propri prodotti, rafforzare la
capacità innovativa a livel-
lo nazionale e internazionale e, soprattutto, aumentare
la competitività del made in
Italy. Al riguardo il ministero
ha varato due iniziative, con
uno stanziamento complessivo
di 45 milioni di euro (i relativi avvisi sono pubblicati sulla
G.u. n. 179 del 3 agosto 2011).
La prima è rivolta alle aziende che intendono aumentare il
numero dei depositi nazionali
e internazionali di brevetti e
disegni. L’aiuto economico va
da mille a 1.500 euro per ogni
deposito nazionale e fi no a 6
mila euro per l’estero. In tal
caso saranno presi in considerazione il numero e i paesi in
cui si deposita la richiesta di
estensione del proprio titolo di
proprietà industriale. Particolari agevolazioni sono previste
per Stati Uniti d’America e
Cina per il design; Cina, India, Usa, Brasile e Russia per
i brevetti. L’altra iniziativa è
indirizzata alle imprese che
intendono portare sul mercato prodotti nuovi basati su
brevetti e design. In tal caso
l’agevolazione copre l’80% del-
le spese ammissibili, fino a un
tetto massimo di 70 mila euro
per i brevetti e 80 mila euro
per il design.
Entrambe le misure saranno
attuate dall’Mse, con il contributo tecnico di Invitalia (per
i brevetti) e della Fondazione
Valore Italia (per il design). I
finanziamenti, a fondo perduto, saranno erogati secondo la
procedura a sportello fino ad
esaurimento dei fondi.
La previsione è di poter mettere a disposizione complessivamente più di 9 mila premi
unitari per il deposito dei titoli di proprietà industriale
da parte delle imprese, che potranno inoltre essere accompagnate nella realizzazione dei
loro progetti di valorizzazione
dei brevetti e dei modelli e disegni industriali.
© Riproduzione riservata
Altri articoli sulla
protezione del design
nella sezione
AvvocatiOggi
REGISTRAZIONE TITOLI
Le misure procedono su un doppio binario
C
on una dotazione
domanda a partire dal 2
finanziaria di 15
novembre 2011, per via eletCome
il
Mise
promuove
in
made
in
Italy
milioni di euro,
tronica, utilizzando la proil ministero dello
cedura informatica messa
Tipologia
Misure
Note
sviluppo economico punta
a disposizione sul sito www.
interventi
a incentivare il ricorso alla
incentividesign.it.
registrazione dei titoli di
Erogazione di premi L’entità dei premi Per l’estero si può arrivare ino a 6.000 euro in reproprietà industriale e il loro
La valutazione dei proa favore di imprese varia da 1.000 a lazione al numero e ai paesi in cui si deposita la
successivo sfruttamento ecogetti. Per le domande preper aumentare il nu- 1.500 euro per richiesta di estensione del proprio titolo di proprietà
nomico. L’intervento di sostesentate a valere sulla misumero dei depositi ciascun deposito industriale (particolari bonus previsti per Usa e Cina
gno a favore delle pmi viene
ra B, l’attività istruttoria del
per il design; Cina, India, Usa, Brasile e Russia per
nazionali e interna- nazionale
realizzato in collaborazione
soggetto gestore è finalizzai brevetti)
zionali di brevetti e
con il soggetto gestore, ovveta alla verifica della sussidisegni
ro con la Fondazione valore
stenza dei requisiti e delle
Erogazione di age- Il contributo ero- Le agevolazioni sono estendibili ino a un tetto masItalia.
condizioni di ammissibilità,
volazioni per porta- gato copre l’80% simo di 70.000 euro per i brevetti e 80.000 euro
Potranno fruire delle agenonché a un esame di merito
volazioni le imprese che siabasato su alcuni criteri. Tra
re sul mercato pro- delle spese am- per il design; in entrambi i casi la concessione è
no in possesso dei seguenti
questi, la credibilità della
dotti nuovi basati su missibili
subordinata alla realizzazione di un progetto che
requisiti: avere una dimenstrategia di valorizzazione
brevetti e design
verrà valutato dagli enti attuatori
sione di micro, piccola o
economica del disegno/momedia impresa; avere sede
dello, attraverso indicatori
legale e operativa in Italia; essere
specifici (es. posizionamento di merricerca sull’utilizzo dei nuovi materiate a decorrere dal giorno della presenregolarmente costituite e iscritte nel
cato, attuale e prospettico, effetti del
li; alla consulenza per le procedure di
tazione della domanda.
registro delle imprese. Due le misure
disegno/modello sui prodotti/servizi
registrazione del nuovo modello/diseattivate dal bando. La misura A, del
aziendali ecc.); la funzionalità dei sergno.
La misura degli incentivi. Per
valore di 5 milioni di euro, è riservavizi individuati rispetto al percorso di
Relativamente all’area produzione le
quanto riguarda la misura A, il premio
ta alle imprese che, a partire dal 1°
valorizzazione delineato nel project
spese ammissibili sono quelle relative
è stabilito con riferimento ai paesi nei
gennaio 2011, abbiano depositato una
plan, in termini di costo/opportunità
alla consulenza tecnica relativa alla
quali è stata depositata la domanda di
domanda di registrazione di modelli/
dei servizi richiesti, tempi di erogaziocatena produttiva e alla consulenza
registrazione. Nello specifico, l’aiuto è
disegni industriali, singoli o multipli,
ne dei servizi coerenti con il piano di
legale relativa alla catena produttiva.
di 1.000 euro per le domande di regicosì come definiti dal Codice della provalorizzazione ecc.; la coerenza tra il
La fase della commercializzazione
strazione depositate in Italia e in sede
prietà industriale.
profilo dei fornitori prescelti e i servizi
è destinata all’acquisizione di servizi
comunitaria. Il premio è 1.500 euro se
La misura B, con una dote di 10
specialistici richiesti; la congruità del
specialistici esterni volti allo sfrutla domanda viene depositata in un pamilioni di euro, supporta invece le
costo dei servizi specialistici richiesti
tamento economico di un modello/
ese extra Ue, elevato a 3 mila euro se
imprese che intendano realizzare un
rispetto alla natura dei servizi e al
disegno industriale attraverso la comil deposito viene effettuato da due e
progetto finalizzato allo sfruttamento
profilo dei fornitori (in termini di costo
mercializzazione del titolo di proprietà
fino a cinque paesi extra Ue e a 4 mila
economico di un modello/disegno indugiornata/uomo del fornitore; numero
euro per più di cinque paesi extra Ue.
industriale. Sono pertanto finanziabili
striale, singolo o multiplo (codice della
delle giornate/uomo del fornitore).
Esiste poi la possibilità di ottenere un
le spese relative alla consulenza speproprietà industriale). Il progetto potrà
In caso di concessione dell’agevolabonus addizionale di 1.500 euro per la
cializzata nella redazione di business
riguardare lo sfruttamento economico
zione, sarà stipulato un apposito condomanda di registrazione depositata
plan e dell’analisi di mercato, alla condi un modello/disegno per il quale sia
tratto tra il soggetto gestore e l’imprenegli Stati Uniti d’America e in Cina (i
sulenza legale per la stesura di accordi
stata depositata la domanda di regisa beneficiaria.
premi per i predetti depositi di domandi cessione della licenza del titolo di
strazione, anche in data anteriore al 1°
I principali contenuti del contratda di registrazione sono cumulabili).
proprietà industriale.
gennaio 2011, o di un modello/disegno
to saranno, a titolo esemplifi cativo
Relativamente alla misura B, le ageIl progetto deve essere concluso enda realizzare ex novo.
e non esaustivo: oggetto, fi nalità e
volazioni sono concesse nella forma di
tro 18 mesi dalla sottoscrizione del contermini di realizzazione dell’iniziacontributo in conto capitale, in misura
tratto tra il soggetto gestore e l’impresa
Le spese ammissibili. Nell’ambito
tiva agevolabile, spese ammissibili
non superiore all’80% delle spese ambeneficiaria, i cui contenuti saranno, a
della misura B, i servizi funzionali allo
ritenute pertinenti e congrue, immissibili e, comunque, fino a un importitolo esemplificativo, oggetto, finalità e
sfruttamento economico del modello/
porto dell’agevolazione concessa,
to massimo di:
termini di realizzazione dell’iniziativa,
disegno sono suddivisi in tre aree di
obiettivi intermedi e finali cui è vin- 10 mila euro per la progettazione e
spese ammissibili ritenute pertinenti
applicazione, ognuna collegata a una
colata l’erogazione dell’agevolazione,
ingegnerizzazione;
e congrue, rispetto delle finalità e dei
fase di progetto: area progettazione e
rispetto delle finalità e dei termini
- 60 mila euro per la produzione;
termini di esecuzione da parte dell’imingegnerizzazione; area produzione;
di esecuzione da parte dell’impresa
- 10 mila euro per la commercializpresa beneficiaria, modalità di erogaarea commercializzazione.
benefi ciaria, modalità e termini di
zazione.
zione delle agevolazioni e di verifica
Nel primo caso le spese ammissibili
erogazione delle agevolazioni, modae monitoraggio dei risultati, cause di
sono relative allo sviluppo progettuale
lità di verifica e di monitoraggio dei
La presentazione delle domanrevoca, e così via. Saranno riconosciute
e all’analisi dei sistemi; al disegno e
risultati, cause di eventuale revoca
de. Per entrambe le misure, le impreammissibili le spese per l’acquisizione
rappresentazione tridimensionale, alla
delle agevolazioni.
dei servizi specialistici esterni sostenuse interessate potranno presentare
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IMPRESA
http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it
P
er incrementare il numero delle domande di
brevetto e tutelare la
proprietà industriale il ministero dello sviluppo
economico ha messo in campo
30,5 milioni di euro. Con tali
risorse l’obiettivo del ministero
è inoltre quello di favorire la
valorizzazione economica dei
brevetti delle micro, piccole e
medie imprese, lo sviluppo di
una strategia brevettuale e
l’accrescimento della loro capacità competitiva.
L’intervento è articolato attraverso due diverse modalità di sostegno: i «premi» per
la brevettazione, finalizzati a
incrementare il numero di domande di brevetto nazionale e
l’estensione di brevetti nazionali all’estero; gli incentivi per
la valorizzazione economica dei
brevetti, intesi a potenziare la
capacità competitiva delle pmi
attraverso l’acquisto di servizi specialistici diretti alla valorizzazione economica di un
brevetto in termini di redditi-
Lunedì 5 Settembre 20
2011
Premi addizionali
per chi va all’estero
I premi per la brevettazione
Procedimento
brevettuale
Risultato
conseguito
Elementi
di verifica
Premi
in euro
Deposito di una domanda di Rapporto di ricerca • Verbale di deposito della domanda
brevetto nazionale all’Uibm
non negativo rilasciato dall’Epo, re- • Rapporto di ricerca con esito «non negativo» che deve
lativo a:
evidenziare per almeno due
• novità
requisiti su tre (novità, attivi• attività inventiva
tà inventiva ecc.) almeno una
• applicazione
rivendicazione positiva
• industriale
1.500
Estensione di una domanda di Richiesta di esame • Verbale di deposito della
brevetto nazionale all’Epo (ai sostanziale
estensione della domanda
sensi della Convenzione sul
• Ricevuta di pagamento della
brevetto europeo di Monaco
tassa per la richiesta di esadi Baviera del 5/10/73 e smi)
me sostanziale
3.000
Estensione di una domanda di Richiesta di esame • Verbale di deposito della
brevetto nazionale al Wipo (ai preliminare internaestensione della domanda
sensi del Patent cooperation zionale
• Ricevuta di pagamento della tassa per la richiesta di
treaty - del 19/6/70)
esame preliminare internazionale
4.000
Estensione della domanda a Deposito della do- • Verbali di deposito delle do- a. 3.000
mande presso i paesi ade- b. 6.000
paesi aderenti al Pct (bonus manda presso paesi
aderenti Pct
renti Pct
addizionale):
a. da 3 a 5 paesi
b. oltre i 5 paesi
Estensione della domanda nei
seguenti paesi (bonus addizionale per ciascun paese):
a. Cina e India
b. Usa, Brasile e Russia
vità, produttività e sviluppo di
mercato.
Le agevolazioni sono destinate alle pmi con sede legale
e operativa in Italia, che non
siano escluse dagli aiuti de minimis e che non abbiano procedimenti amministrativi in corso
connessi ad atti di revoca per
indebita percezione di risorse
pubbliche.
Per quanto concerne l’entità
degli aiuti, i «premi» per la brevettazione potranno essere concessi per 1.500 euro nel caso di
richiesta di un brevetto italiano;
3 mila euro in caso di richiesta
di un brevetto europeo; 4 mila
euro per richiedere un brevetto
internazionale (per il dettaglio
si veda la tabella).
È previsto un bonus addizionale pari a 3 mila euro nel caso
di estensione della domanda da
tre a cinque paesi aderenti al
Pct (Patent cooperation treaty).
Tale importo passa a 6 mila euro
per oltre cinque paesi. Il bonus
addizionale sarà di 1.500 euro
per domande depositate in Cina
e in India, e di 1.000 euro per gli
Usa, il Brasile e la Russia.
In generale, ogni impresa
potrà cumulare al massimo 30
mila euro di premi unitari, per
un massimo di 5 domande per tipologia
di premio.
Va inoltre rilevato che per ottenere
i «premi», le pmi
beneficiarie devono
aver avviato almeno
un procedimento re-
lativo a:
- deposito di una o più domande di brevetto nazionale all’Uibm a far data dal 1/1/2011;
- estensione di una o più domande di brevetto nazionale
all’Epo (European patent office), a far data dal 1/1/2011;
- estensione di una o più domande di brevetto nazionale al
Wipo (World intellectual property organization), a far data
dal 1/1/2010.
Tali pmi devono inoltre aver
conseguito i risultati previsti per
le relative fasi di procedimento
brevettuale (come indicati nella
tabella), successivamente alla
data di pubblicazione del bando
ed entro la data di presentazione della domanda.
Gli incentivi per la valorizzazione economica dei brevetti
coprono, nella misura dell’80%
e fino a un tetto massimo di 70
mila euro, le spese sostenute
per servizi specialistici, funzionali all’implementazione del
brevetto all’interno del ciclo
produttivo con diretta ricaduta
sulla competitività del sistema
economico nazionale, o alla sua
valorizzazione sul mercato. A
titolo esemplificativo rientrano
nell’ambito dei servizi ammis-
Deposito della do- • Verbale di deposito della a. 1.500
manda presso paesi
domanda presso gli uffici b. 1.000
aderenti
brevetti di Cina, India, USA,
Pct
Brasile e Russia
sibili quelli relativi:
- all’industrializzazione e
ingegnerizzazione (servizi
specialistici finalizzati alla
progettazione produttiva, alla
prototipazione, all’ingegnerizzazione, ai test di produzione,
alla certificazione di prodotti e
processi);
- all’organizzazione e allo
sviluppo (progettazione organizzativa, It governance, studi
e analisi per il lancio di nuovi
prodotti, studi e analisi per lo
sviluppo di nuovi mercati);
- al trasferimento tecnologico
(proof of concept, due diligence
tecnologica, predisposizione degli accordi di cessione in licenza del brevetto, predisposizione
degli accordi di segretezza).
viso di ricevimento ovvero Pec
(all’indirizzo brevettiplus@pec.
invitalia.it).
In proposito va ricordato che
il mancato invio di tutta la documentazione completa nel termine di 15 giorni dall’assegnazione del protocollo elettronico
comporta la decadenza della
richiesta di «premio».
La selezione delle richieste di
«premio» è realizzata in ordine
cronologico e prevede il controllo della documentazione che
attesti il possesso dei requisiti
formali di accesso e la fase di
avanzamento del percorso brevettuale.
Per quanto riguarda, invece,
15
gli incentivi per la valorizzazione economica dei brevetti, la richiesta di accesso alle
agevolazioni avviene tramite
la compilazione di un progetto (project plan) online, reso
disponibile tramite il portale
di Invitalia, al termine della
quale viene rilasciato un protocollo elettronico. Il project
plan deve essere inviato, completo della documentazione richiesta dal bando e sottoscritto
dal richiedente (o legale rappresentante) entro 30 giorni
dall’assegnazione del protocollo
elettronico a Invitalia a mezzo
di raccomandata postale con avviso di ricevimento, ovvero Pec
(all’indirizzo brevettiplus@pec.
invitalia.it). Il project plan deve
evidenziare le modalità con cui
l’impresa intende valorizzare
economicamente il brevetto e
come i servizi richiesti sono finalizzati al raggiungimento di
risultati concreti e misurabili.
Il mancato invio di tutta la
documentazione completa nel
termine di 30 giorni dall’assegnazione del protocollo elettronico comporta la decadenza
della richiesta domanda.
L’impresa può presentare una
richiesta di accesso alle agevolazioni relativa a più brevetti
tra loro collegati (grappolo di
brevetti) purché riconducibile
a un’unica strategia di valorizzazione economica.
I project plan presentati
saranno valutati secondo l’ordine cronologico di invio telematico.
Il contratto. Il rapporto tra
Invitalia e impresa beneficiaria
è regolato da un contratto di
ammissione alle agevolazioni
i cui principali contenuti sono,
a titolo esemplificativo, l’oggetto del contratto e lo scopo
delle agevolazioni, gli importi
riconosciuti e il dettaglio delle
spese ammesse, le obbligazioni del beneficiario, le condizioni, le modalità e i termini di
erogazione delle agevolazioni,
le modalità di verifica e di
monitoraggio dei risultati, la
revoca delle agevolazioni ecc.
Riguardo tale ultimo aspetto si
ricorda che la revoca può avvenire, tra l’altro, nel caso di
contributi concessi sulla base
di dati, notizie o dichiarazioni
falsi, inesatti o reticenti.
© Riproduzione riservata
Come ottenere le agevolazioni. Le domande di agevolazione potranno essere presentate con la procedura a sportello,
a partire dal 2 novembre 2011,
fino a esaurimento fondi.
Per quanto riguarda i «premi» per la brevettazione, la
richiesta avviene tramite la
compilazione di un format on
line, reso disponibile tramite
il portale di Invitalia, al termine della quale viene rilasciato
un protocollo elettronico. La
richiesta deve essere inviata,
completa della documentazione richiesta dall’avviso e sottoscritta dal richiedente (o legale
rappresentante) entro 15 giorni
dall’assegnazione del protocollo
elettronico a Invitalia a mezzo
di raccomandata postale con av-
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16
IMPRESA
Lunedì 5 Settembre 2011
I provvedimenti dell’Authority coinvolgono
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Mano pesante su sanzioni
penali e amministrative
L’inosservanza delle norme in materia di dati personali espone
la collettività a sanzioni amministrative e penali che, finora, non
sono rimaste sulla carta. Il Garante dispone, infatti, periodicamente delle ispezioni della Guardia di finanza dirette a verificare l’osservanza dei queste norme. Questi controlli hanno la loro
incidenza. Per esempio l’Authority, con ingiunzione dello scorso
13 gennaio (pubblicata sul sito internet www.garanteprivacy.it,
doc. web n. 1817963) ha applicato una sanzione di 6 mila euro
(dopo aver constato il mancato pagamento della sanzione in
misura ridotta richiesto con verbale della guardia di finanza) per
un sistema di videosorveglianza installato senza aver assicurato
agli interessati l’informativa richiesta dalla legge.
Nel primo semestre del 2011, le violazioni in materia di dati personali hanno portato all’applicazione di sanzioni amministrative
per un complesso di 1 milione e 160 mila euro. Sono state circa
230 le ispezioni effettuate e 181 i procedimenti sanzionatori,
relativi in larga parte alla omessa informativa sul trattamento,
al trattamento illecito dei dati, alla mancata adozione di misure
di sicurezza, all’inosservanza dei provvedimenti del Garante.
Le ispezioni hanno riguardato in particolare le agenzie investigative, il settore sanitario, l’attività di profilazione online, il
telemarketing e il commercio elettronico. Sempre nei primi sei
mesi dell’anno, le segnalazioni del Garante all’autorità giudiziaria per violazioni penali sono state 13 e hanno riguardato,
tra l’altro, la mancata adozione misure di sicurezza, la falsità
nelle dichiarazioni rese dinanzi al Garante e nelle notificazioni
all’Authority, il mancato adempimento dei suoi provvedimenti.
Il piano ispettivo del Garante relativo al secondo semestre di
quest’anno è focalizzato su telemarketing, uso massivo di fax
indesiderati, attività di customer care, società di recupero crediti, enti previdenziali.
Specifici controlli, sia nel settore pubblico che in quello privato,
si occuperanno anche delle informazioni da fornire ai cittadini
sull’uso dei loro dati personali, dell’adozione delle misure di
sicurezza, dei tempi di conservazione dei dati, del consenso da
richiedere all’interessato nei casi previsti dalla legge, dell’obbligo di notificazione al Garante. Oltre 225 gli accertamenti ispettivi
programmati che verranno effettuati come di consueto anche
in collaborazione con le unità speciali della Guardia di finanza
(il Nucleo Privacy).
A questi accertamenti si affiancheranno quelli che si renderanno
necessari in ordine a segnalazioni e reclami presentati dalla
cittadinanza. In effetti spesso sono i ricorsi o le segnalazioni
con cui vengono sottoposti all’attenzione dell’Authority, dagli
interessati, presunti abusi, che portano alla comunicazione da
parte del Garante delle proprie decisioni al giudice penale, per
l’eventuale applicazione di sanzioni richieste dalle vicende esaminate. Il Garante ha annunciato che un’attenzione particolare
sarà data al contrasto del fenomeno della violazione del diritto
di opposizione alle telefonate commerciali, diritto spettante ai
cittadini che si iscrivono al registro delle opposizioni istituito
presso il ministero dello sviluppo economico. Questo fenomeno, che nei primi mesi dell’anno ha visto un forte incremento
di segnalazioni da parte delle vittime di chiamate indesiderate, sarà posto al centro dell’attività ispettiva e sanzionatoria
dell’Autorità.
Saranno, infatti, ispezionate dal Nucleo privacy della Guardia
di finanza le società più segnalate per verificare la legittimità
dei loro trattamenti e, in caso di illecito, verranno applicate le
sanzioni del caso.
Se il motivo di attrazione del Garante nei confronti dei
litiganti deriva dalla rapidità e dal limitato costo della controversia (la condanna del soccombente per le spese di giudizio
ammonta a poche centinaia di euro), fa propendere invece per
il giudice ordinario la possibilità di ottenere una condanna al
risarcimento dell’eventuale danno (possibilità preclusa all’Authority). Infine, in ogni caso il destino delle parti si imbatte nel
giudice ordinario, in caso di impugnazione della decisione del
Garante, impugnazione che naturalmente non è scontata, anche perché non tutti hanno voglia, tempo e soldi per ricorrere
a un Tribunale dopo aver perso nel primo grado del giudizio
eventualmente instaurato dinanzi all’Authority (invece che
direttamente dinanzi al giudice ordinario).
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Privacy lesa,
nel mirino
DI
Pagine a cura
GUIDO PIETROSANTI
S
e c’è un denominatore comune ai provvedimenti
con cui il Garante per la
protezione dei dati personali ha segnato il mondo del
lavoro nell’anno in corso (si veda
la tabella), è quello di colpire anche i mandanti delle operazioni
illegittime. Spicca, tra gli ultimi,
il provvedimento dello scorso 21
luglio in materia di selezioni dirette all’assunzione. In questo
caso l’Authority ha affermato
che i questionari utilizzati nelle
selezioni non possono porre domande su argomenti estranei
alla professionalità dei candidati, altrimenti violano l’art. 8
dello Statuto dei lavoratori e la
legge Biagi (che, da diverse prospettive, precludono indagini su
elementi estranei all’attitudine
professionale). E, parallelamente, questi questionari indiscreti
sono in contrasto con il principio
di indispensabilità e pertinenza
dei dati personali trattati. Infine,
nel caso in cui vengano trattati
dati sensibili, violano l’autorizzazione generale del Garante al
trattamento dei dati sensibili
nei rapporti di lavoro, n. 1 del
16 dicembre 2009 (doc. web n.
1682123 sul sito www.garanteprivacy.it). Il provvedimento si è
soffermato sugli annunci a mezzo stampa con cui viene diffusa
la notizia di una selezione e con
i quali viene chiesto ai potenziali candidati l’invio dei curricula.
Questi annunci devono soddisfare i requisiti previsti in materia
di informativa sul trattamento
(art. 13 del codice). Nel caso affrontato dal provvedimento il
trattamento dei dati personali
risultati dal questionario era
stato materialmente curato dalla psicologa alla quale era stata
commissionata la selezione.
Rispetto a questo trattamento la psicologa, la società
committente e quella investita
dell’operazione selettiva, risultano co-titolari del trattamento,
ai sensi dell’art. 4, comma 1,
lett. f), del codice (che considera
«“titolare”, la persona fisica, la
persona giuridica, la pubblica
amministrazione e qualsiasi
altro ente, associazione o organismo cui competono, anche
unitamente ad altro titolare, le
decisioni in ordine alle finalità,
alle modalità del trattamento di
dati personali e agli strumenti
utilizzati, ivi compreso il profilo
della sicurezza»). In definitiva
lo psicologo al quale venga commissionata la selezione del personale, non è l’unico responsabile dell’invadenza delle domande
poste ai candidati. La società
che commissiona la selezione e
quella che la effettua sono corresponsabili, per quanto riguarda
le eventuali violazioni del codice
in materia di dati personali. Il
questionario indiscreto espone
a una sanzione amministrativa
e/o penale, oltre che al risarcimento del danno.
Il provvedimento generale n.
230 dello scorso 15 giugno (doc.
web n. 1821257 sul sito internet
www.garanteprivacy.it) sulla
«Titolarità del trattamento di
dati personali in capo ai soggetti
che si avvalgono di agenti per attività promozionali» ha aggiunto
un puntello alle norme contro
la pubblicità indesiderata. Le
imprese che affidano, a società
esterne specializzate, i contatti
commerciali (per telefono, fax,
posta e quant’altro), dovranno
venire allo scoperto. Infatti,
le aziende che si avvalgono di
agenzie o altre imprese per la
L’INTERVISTA/DOMENICO DE MASI SPIEGA L’EFFETTO DELLE RILEVAZIONI
Controlli sul lavoro intellettuale?
I controlli elettronici sui lavoratori non solo sono
attraverso il controllo, i due terzi che svolgono
al margine della linea di confine che divide la
attività intellettuali lavorano soprattutto con il
legittima attività di vigilanza da un illecito. Sono
cervello, inseparabile dal suo possessore 24 ore
anche inefficaci, anzi, dannosi. Domenico De
su 24. Perciò si tratta di un’attività che non può
Masi, professore di sociologia del lavoro nell’uniessere controllata dall’esterno ma dipende dalla
versità La Sapienza di Roma, autore di numeromotivazione interna. Un giornalista, uno sciensi saggi sul lavoro nella società postindustriale,
ziato, uno studente, un imprenditore, ma sempre
impegnato da anni in attività di formazione e
più spesso anche un impiegato, sono lavoratori
in ricerche socio-organizzative nelle maggiofull-time, che «lavorano», cioè pensano, anche
ri imprese italiane, spiega come le aziende, in
mentre vedono un film, leggono un romanzo o
preda a miopia, non colgano l’effetto perverso
vanno in barca. Nel lavoro intellettuale è
dei controlli sulla motivazione e, quindi, sulla
difficile capire che cosa è lavoro e che
produttività dei dipendenti.
cosa non lo è. In realtà, individuare
Domanda: Il lavoro intellettuale, ossia
una separazione tra lavoro e non
quanto di più contemporaneo attraversa
lavoro è umanamente impossibile.
le aziende italiane, nella sua ottica appare
La stupida battaglia delle aziende
inconciliabile con qualsiasi tipo di controllo,
contro i collegamenti dei dipendenretaggio obsoleto della società industriale?
ti ad internet, riproduce e riflette
Risposta: Oggi solo un terzo dei lavoratori
questa impossibilità. Le nuove
subordinati presta fatica fisica e ritecnologie sfuggono a ogni
petitiva. Un altro terzo svolge
controllo esterno. Ci vorattività intellettuali di tipo
rebbe un controllore per
esecutivo e un ultimo terzo
ogni controllato… 70
svolge attività intellettuali
mila controllori nella
di tipo creativo. Ciò signisola Telecom.
fica che almeno due terzi
D. In effetti ci sono
dei lavoratori sono chiasoftware che consenmati a produrre idee o a
tono con relativa famanipolare informazioni.
cilità questo tipo di
E la percentuale cresce
controllo?
a vista d’occhio in tutti
R. Il problema
i paesi postindustriali
non è tecnico.
come il nostro. Mentre
La questione è
quel terzo di lavoratori
che non c’è sito
che svolge mansioni maInternet che si
nuali può essere gestito
possa in manieDomenico De Masi
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IMPRESA
non solo l’autore immediato dell’illecito
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il mandante
del garante
promozione o la commercializzazione della loro attività, senza
che queste operino come autonomi titolari, dovranno nominare
responsabili del trattamento le
affidatarie del servizio e ricoprire, anche formalmente, il ruolo di
titolare del trattamento dei dati
personali impiegati per promuoversi nei confronti del pubblico.
Pertanto le società non potranno
più avere lo schermo degli agenti
e delle imprese di marketing, tra
sé e la responsabilità (penale e
civile) per spamming telefonico,
ma risponderanno direttamente
dei trattamenti di dati pubblicitari e degli eventuali illeciti
compiuti. Sintomatico del tentativo di andare oltre le dichiarazioni dei partecipanti al giudizio
(della cui eventuale falsità peraltro rispondono penalmente)
che venga incardinato dinanzi
all’Authority, è il provvedimento
dello scorso 19 gennaio. Si tratta
di una nuova affermazione del
diritto del lavoratore di accedere a qualsiasi dato personale sul
suo conto detenuto dal datore di
lavoro, quale che sia la sua collocazione cronologica (nello specifico si trattava di dati relativi a
turni di lavoro svolti tra il 1997
e il 2007). Quando il datore di
lavoro affermi di avere in precedenza nel tempo già consegnato
all’interessato periodicamente
gli stessi dati oggetto dell’istanza di accesso, deve comunque
fornirli nuovamente in riscontro
all’istanza. E soprattutto, anche
se il datore di lavoro sostenga di
non conservare i dati personali
richiesti, quando si tratta di dati
rinvenibili in documentazione
che è tenuto a conservare per un
obbligo di legge (che per l’appunto sussiste con riferimento ai
dati relativi ai turni di lavoro),
il Garante comunque accoglie il
ricorso del dipendente e ordina
al datore di lavoro di fornire riscontro all’istanza.
Infine, a dimostrazione che la
tutela della riservatezza e quella della dignità del lavoratore
spesso confluiscono negli stessi
atti, da segnalare il provvedimento del Garante del 24 febbraio 2010, secondo cui viola la
dignità e la riservatezza delle
persone il datore di lavoro che
obblighi i dipendenti a richiedere l’autorizzazione scritta per
andare in bagno o, comunque,
per allontanarsi temporaneamente dalla postazione di lavo-
ro. Lo scorso anno, il Garante,
rilevato il contrasto con il principio di necessità del trattamento, aveva vietato l’ulteriore trattamento dei dati contenuti nei
tagliandi consegnati per finalità di allontanamento temporaneo dalla postazione di lavoro
e prescritto l’adozione di nuove
modalità di comunicazione delle assenze temporanee dalla postazione lavorativa. Con provvedimento del 23 marzo 2011
(doc. web n. 1807758) l’Autorità
ha approvato il nuovo sistema
di rilevazione delle temporanee
assenze, che limita la necessità del permesso ai luoghi per
i quali non sono fruibili (fatta
eccezione per specifiche esigenze di carattere personale o per
eventuali cause di forza maggiore) apposite pause previste
a livello contrattuale. Il nuovo
sistema, inoltre, mira a ridurre
sensibilmente il rischio di accesso non autorizzato da parte di
terzi ai dati contenuti nella «ricevuta» acquisita dall’incaricato dell’azienda, che deve essere
priva di elementi identificativi
del fruitore del permesso.
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ELETTRONICHE SUI DIPENDENTI
Improduttivi. Anzi, dannosi
ra produttiva interdire ai lavoratori, sia perché
basta un cellulare per collegarsi, sia perché ogni
collegamento può tornare utile al dipendente e
all’azienda. Il lavoratore intellettuale può essere
aiutato nella sua ricerca, attraverso uno spunto per affinare o estendere la propria indagine,
anche dal collegamento a un sito che apparentemente è del tutto estraneo alla sua attività.
D. Se qualunque sito può rientrare nel campo
di ricerca del dipendente, la e-mail inviata a un
amico per indicargli un sito internet porno, certamente esce dall’attività lavorativa?
R. Quello che bisogna comprendere è che nel lavoro intellettuale c’è un’osmosi tra lavoro e vita.
Quante volte il capo chiama il collaboratore nel
weekend, a casa, perché gli è venuta in mente
un’idea che vuole condividere e soppesare subito? Dopo che quel lavoratore ha passato ore
del proprio weekend ad arrovellarsi sullo spunto
che il capo gli ha proposto fuori orario, vogliamo
rimproverarlo se manda una e-mail a sua moglie
dall’ufficio, per risolvere una questione familiare? E anche se dà uno sguardo a un sito porno, in
fin dei conti cosa c’è di diverso dalle barzellette
scollacciate che girano in tutte le aziende?
D. In questa ottica, il rovescio della medaglia è
che il sospirato recupero di produttività, si può
trasformare in un fattore di demotivazione per
il lavoratore controllato?
R. Il lavoratore intellettuale svolge bene il suo
lavoro non quando è controllato ma quando è
motivato. Si tratta di un circolo vizioso: più sono
controllato, meno mi sento padrone del mio lavoro e membro della comunità aziendale; meno mi
sento integrato, più cerco di sfuggire al lavoro,
magari collegandomi a siti che non c’entrano con
il mio compito aziendale. Un’azienda che controlla in maniera asfissiante i propri collaboratori, non fa altro che demotivarli riducendone il
rendimento, anziché aumentarlo. Questo è un
dato accertato da tempo: già mezzo secolo fa le
ricerche dimostrarono l’effetto negativo dei controlli sugli impiegati delle banche. La campagna
populista sferrata mediaticamente dal ministro
Brunetta contro gli impiegati assenteisti della
pubblica amministrazione suppone una scandalosa ignoranza in materia di gestione delle
risorse umane. È facile riportare in ufficio i corpi
degli impiegati assenteisti: basta un’ispezione.
Ben più difficile è riportare in ufficio il cervello,
la mente, l’anima dell’impiegato: per fare questo
non basta mobilitare i carabinieri ma occorre
formare dei buoni capi, capaci di motivare i propri collaboratori. La sfida sta nella formazione e
nell’incoraggiamento, non nella minaccia e nella
paura. Questo vale per la pubblica amministrazione come per le imprese private.
D. Messa così, l’attività di controllo appare una
follia e le strutture di internal auditing una minaccia per le aziende?
R. In realtà un buon tema di ricerca sarebbe
quello sulla demenza manageriale nelle organizzazioni aziendali, per cui, in nome dell’efficienza, si mettono spesso in atto azioni controproducenti, dettate dall’ignoranza. Il fatto che le
aziende sprechino tempo e soldi per controllare
i collegamenti a internet, legittima l’ipotesi che
questa demenza sia molto diffusa anche nel nostro
management.
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Lunedì 5 Settembre 20
2011
17
I provvedimenti emessi nel 2011
Provvedimento del 21 luglio 2011 (doc. web sul sito
internet www.garanteprivacy.it n. 1825852). Vietati e sanzionabili
i questionari con cui vengono selezionati i candidati all’assunzione, che pongano domande su informazioni estranee alla loro
attitudine professionale. L’azienda è responsabile anche se ha
afidato a una società esterna la selezione.
Provvedimenti dell’11 luglio 2011 (documenti web n.
1828354 e n. 1828371) Localizzazione dei veicoli aziendali consentita.
Provvedimento generale del 15 giugno 2011 (doc. web
n. 1821257). Titolarità del trattamento di dati personali in capo ai
soggetti che si avvalgono di agenti per attività promozionali.
Provvedimento del 15 giugno 2011 (doc. web n.
1827162). I dati personali retributivi, iscali e previdenziali, forniti
al dipendente durante il rapporto di lavoro, gli devono comunque
essere nuovamente consegnati in riscontro dell’istanza di accesso che abbia avanzato e, su eventuale richiesta del lavoratore,
devono essere trasposti dal supporto nel quale sono contenuti
e forniti su supporto cartaceo.
Provvedimento del 15 giugno 2011 (doc. web n.
1827152). Polizze assicurative e dati personali dei defunti. Non
si possono conoscere dati riferiti a persone decedute senza
poter vantare una pretesa diretta, un interesse proprio o di tutela
di interessi familiari meritevoli di protezione.
Provvedimento del 5 maggio 2011 (doc. web n.
1822815). Le comunicazioni promozionali via telefax, sms ed
e.mail sono illecite se effettuate senza il previo consenso del
destinatario.
Provvedimento del 21 aprile 2011 (doc. web n. 1809039).
La mediazione inalizzata alla conciliazione delle controversie
civili e commerciali.
Provvedimento del 14 aprile 2011 (doc. web n. 1810223).
Prescrizioni per il corretto impiego di un sistema di videosorveglianza all’interno di un hotel.
Provvedimento del 7 aprile 2011 (doc. web n. 1810207).
L’invio di messaggi promozionali mediante sistemi automatizzati (fax, e-mail, sms, mms) presuppone una idonea informativa
all’interessato sul trattamento dei suoi dati e l’acquisizione del
suo speciico consenso. In ragione del nocumento conseguente
all’invio massivo di fax, il trattamento realizzato dalla società
potrebbe conigurare le violazioni di carattere penale inerenti al trattamento illecito di dati (art. 167 del Codice). Inoltre le
contraddizioni tra le dichiarazioni rese dalla società durante
l’accertamento ispettivo e quanto invece riportato nelle note di
alcuni soggetti clienti della stessa, potrebbero integrare il reato
di false dichiarazioni al Garante. Pertanto il garante ha disposto
la trasmissione degli atti del procedimento all’autorità giudiziaria
per le valutazioni di sua competenza.
Provvedimento del 7 aprile 2011 (doc. web n. 1812154).
I controlli sui computer dei dipendenti ne devono rispettare dignità e riservatezza.
Provvedimento del 23 marzo 2011 (doc. web n. 1807691)
La società che si avvalga di una pluralità di siti internet per promuovere la propria attività e che ponga in essere trattamenti con
inalità diverse a seconda del sito utilizzato, deve fornire all’utente
di ciascun sito una speciica informativa e raccogliere uno speciico distinto consenso, per ciascun trattamento posto in essere.
Provvedimento del 10 marzo 2011 (doc. web n. 1807683).
Trattamento sproporzionato di dati biometrici dei dipendenti per
inalità di accesso alla sede aziendale.
Provvedimento del 2 marzo 2011 (doc. web n. 1802433).
Garanzie per il trattamento e la comunicazione di dati personali
relativi ai dipendenti.
Provvedimento del 9 febbraio 2011 (doc. web n.
1797032). Customer care: garanzie per il trattamento dei dati
personali degli utenti e dei lavoratori di call center.
Provvedimento del 19 gennaio 2011 (doc. web n.
1793517). Accessibili i dati personali di cui il datore di lavoro
sostenga l’inesistenza, anche se già forniti all’interessato durante
il rapporto di lavoro.
Provvedimento del 19 gennaio 2011 (doc. web n.
1784528). Prescrizioni per il trattamento di dati personali per
inalità di marketing, mediante l’impiego del telefono con operatore, a seguito dell’istituzione del registro pubblico delle opposizioni.
Provvedimento del 13 gennaio 2011 (doc. web n.
1787870). Trattamento dei dati sensibili e giudiziari effettuati
dalla Banca d’Italia e dall’Uficio italiano dei cambi.
Provvedimento del 13 gennaio 2011 (doc. web n.
1792605). Controlli sull’utilizzo del cellulare aziendale assegnato al dipendente.
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18
IMPRESA
Lunedì 5 Settembre 2011
I datori possono chiedere di tenere le proprie posizioni assicurative presso un’unica sede
Appello sull’accentramento Inail
Entro il 15 settembre le richieste sugli adempimenti 2012
DI
Pagina a cura
CARLA DE LELLIS
A
http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it
ppello sull’accentramento assicurativo. Scade il
15 settembre il termine
entro cui i datori di lavoro possono chiedere all’Inail
l’accentramento delle proprie
posizioni contributive, ossia la
possibilità di eseguire tutti gli
adempimenti inerenti al rapporto assicurativo presso un’unica
sede territoriale dell’istituto assicuratore. La richiesta ha efficacia
per il prossimo anno 2012.
Adempimenti presso
un’unica sede.
L’accentramento contributivo
può avere carattere nazionale,
interregionale,
regionale o provinciale. Fatta
eccezione per
quest’ultimo
caso, va richiesto esclusivamente presso la
sede dell’Inail
nel cui ambito territoriale è ubi-
LA DOMANDA
Carattere territoriale
Nazionale
Interregionale
le
Regionale
Provinciale
cata la sede legale del datore
di lavoro (che ne fa richiesta).
L’istanza va indirizzata alla
direzione regionale competente entro
il 15 settembre
dell’anno precedente quello
per il quale
viene richiesto
l’accentramento contributivo. Il prossimo
appuntamento, quindi, è
efficace per
l’accentramento con riferimento
IN EDICOLA
Sede Inail
di accentramento
Sede territoriale dove è ubicata
la sede legale del datore
di lavoro
Sede provinciale dove è
S
ubicata la sede legale
del datore di lavoro
agli adempimenti da effettuarsi
durante il prossimo anno (2011).
L’accentramento a carattere
provinciale, invece, può essere
richiesto esclusivamente presso
la sede provinciale dell’Inail nel
cui ambito territoriale è ubicata
la sede legale del datore di lavoro.
L’istanza va indirizzata alla medesima sede provinciale, rispettando il termine del 15 settembre
dell’anno precedente quello per il
quale viene richiesto l’accentramento.
Accentramento e libro
unico del lavoro. L’accentramento contributivo è sopravvissuto alla riforma del libro unico
del lavoro. Anche dopo l’entrata
in vigore del Lul, infatti, i datori di lavoro possono continuare
a richiedere ed effettuare presso un’unica sede territoriale gli
adempimenti contributivi (così
possono fare anche con l’Inps).
In via di principio, il datore di
lavoro che assume personale
è tenuto ad adempiere
gli obblighi di contribuzione presso la direzione Inps o Inail nella cui
circoscrizione l’azienda
svolge attività lavorativa con dipendenti. Ciò
in virtù dei principi
civilistici in materia
di luogo dell’adempimento della prestazione e dell’obbligazione
pecuniaria. Pertanto,
resta possibile la necessità per i datori di
Presentazione domanda
Direzione regionale Inail
competente
Sede provinciale Inail
competente
lavoro con più sedi dislocate
sul territorio (di competenza
di diverse sedi Inps) di accentrare tutti gli adempimenti
contributivi presso un’unica
sede Inps. Per queste ragioni
e stante la derogabilità del
principio relativo al luogo di
adempimento dell’obbligazione pecuniaria, il ministero ha
ritenuto ancora possibile l’accentramento contributivo. Ciò
significa che i datori di lavoro
possono continuare ad avvalersi della possibilità di effettuare
gli adempimenti contributivi
presso un’unica sede (Inps o
Inail), previa autorizzazione
rilasciata su richiesta da formularsi con specifica istanza
in via telematica all’istituto
medesimo, secondo modalità e
criteri dagli stessi individuati. L’istanza di autorizzazione
all’accentramento contributivo presso Inail, ha spiegato lo
stesso istituto (nota protocollo
n. 9289/2008, si veda Italia-
Oggi del 26 dicembre 2008)
va corredata dalla copia del
provvedimento di autorizzazione all’accentramento della
tenuta dei documenti di lavoro
rilasciata dalla Direzione provinciale del lavoro.
Le condizioni. Al fine di
ridurre quanto più possibile
la consistenza del fenomeno
dell’accentramento contributivo, l’Inail ha previsto che l’autorizzazione debba limitarsi a
casi del tutto eccezionali. A tal
fine ha individuato i seguenti
requisiti che devono verificarsi
contestualmente:
1) un elevato numero di unità produttive riconducibili al
medesimo datore di lavoro;
2) una capillare diffusione di
tali unità produttive sul territorio e, in particolare: a) interessando più di una regione,
per gli accentramenti a carattere nazionale e interregionale; b) interessando più province
ubicate in una stessa regione,
per gli accentramenti a carattere regionale; c) interessando
la stessa provincia in cui siano
operative più sedi Inail, per gli
accentramenti a carattere provinciale.
La domanda è annuale.
La domanda di accentramento
contributivo deve adeguatamente illustrare i motivi della
richiesta e deve altresì indicare
le particolari esigenze poste a
fondamento della richiesta medesima. L’Inail, in particolare,
ha raccomandato che
nella domanda vengano motivati e spiegati
sufficientemente tutti
i motivi della richiesta,
con un’indicazione dettagliata delle particolari esigenze poste a fondamento della stessa.
In caso di mancanza di
un’adeguata motivazione,
la domanda sarà rigettata previa comunicazione
al datore di lavoro.
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Non serve più la preventiva autorizzazione
del ministero del lavoro
www.italiaoggi.it
Per l’accentramento delle posizioni contributive Inail non serve più la preventiva autorizzazione del ministero del lavoro (direzione
provinciale competente), ma occorre quella
all’accentramento della tenuta dei documenti del lavoro (libro unico del lavoro). Tale
provvedimento di autorizzazione va allegato all’istanza di autorizzazione presentata
all’Inail. La legge n. 133/2008, nell’introdurre
il libro unico del lavoro, ha, tra l’altro, abrogato il dm 30 ottobre 2002 che regolamentava
la tenuta dei libri paga e matricola, compreso
l’articolo 3 che riguardava l’autorizzazione
all’accentramento dell’elaborazione degli
stessi libri e che veniva rilasciata dalla direzione provinciale del lavoro. Sull’argomento
il ministero del lavoro, con nota del 3 dicembre 2008 protocollo n. 25/II/017295 (si veda
ItaliaOggi del 19 dicembre 2008), ha fornito
indicazioni in merito all’accentramento degli
adempimenti contributivi dell’Inps a carico
del datore di lavoro che assume personale
alle proprie dipendenze. La nota ha chiarito che il datore di lavoro può continuare ad
avvalersi della possibilità di accentrare il
versamento della contribuzione presso la
direzione dell’Inps nella cui circoscrizione l’azienda svolge attività lavorativa con
dipendenti inoltrando presso la stessa una
specifica istanza in via telematica. In specifico riferimento alle proprie competenze,
l’Inail ha recepito le indicazioni del ministero del lavoro (fornite per l’Inps) e ha
conferma la procedura in uso relativamente
alle richieste finalizzate all’autorizzazione
all’accentramento, salvo il superamento (in
virtù della legge n. 133/2008) di ogni riferimento alla preventiva autorizzazione
rilasciata dalla Direzione provinciale del
lavoro.
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IMMOBILI & CONDOMINIO
L
Lunedì 5 Settembre 2011
19
Una sentenza della Cassazione ridisegna la ripartizione dei lavori di ripristino tra condomini
Infiltrazioni? Paghi metà danno
Spese da dividere quando il solaio dei box è via d’accesso
DI
Pagina a cura
DEBORA ALBERICI
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P
Il principio
er le infiltrazioni d’acqua
nel box il proprietario del
cortile sovrastante paga
la metà delle spese. Non
un terzo come avviene in caso di
lastrico tradizionale. È il nuovo
principio affermato dalla Corte
di cassazione con la sentenza
n. 15841 del 19 luglio 2011, che
accoglie il ricorso della proprietaria di un box auto interessato da
infiltrazioni d’acqua provenienti
dal terrazzo-cortile sovrastante.
Il caso. A patire le conseguenze dannose dell’umidità è uno dei
box sottostanti al cortile di proprietà esclusiva di una società.
Non si tratta, tuttavia, di un
lastrico tradizionale. Oltre a
svolgere la funzione di copertura delle autorimesse, l’area
è utilizzata anche come via
d’accesso all’edificio condominiale e vi passano le auto per
fare manovra. Ed è chiaro che
l’usura della pavimentazione
è dovuta all’insieme delle at-
Laddove il solaio di copertura di autorimesse funga
da cortile e su di esso siano
consentiti il transito o la sosta degli autoveicoli, è evidente che a ciò è imputabile
in maniera preponderante il
degrado della pavimentazione e delle conseguenti
iniltrazioni d’acqua, per cui
sarebbe illogico accollare
per un terzo le spese relative
alle necessarie riparazioni ai
condomini dei locali sottostanti. Sussistono invece le
tività, motivo per cui sarebbe
illogico accollare ai proprietari
dei box sottostanti solo un terzo delle spese necessarie alla
riparazione.
Scatta così l’interpretazione
analogica dell’articolo 1125 cc,
che divide gli esborsi a metà fra
proprietario del piano superiore e quello del piano inferiore.
condizioni per l’applicazione
analogica dell’articolo 1125
Cc che stabilisce che le
spese per la manutenzione
e la ricostruzione dei sofitti,
delle volte e dei solai sono
sostenute , in via generale,
in parti eguali dai proprietari dei due piani l’uno all’altro
sovrastanti, non risultando
di ostacolo la particolarità
della fattispecie in cui il lastrico di copertura, invece
che condominiale, risulta di
proprietà singolare.
Al primo le riparazioni del pavimento, al secondo l’intonaco.
L’applicazione del principio di
diritto, spiegano i giudici, non
è ostacolata dalla circostanza
che il cortile, seppure di uso comune, sia di proprietà singolare.
Sarà il giudice del rinvio a mettere la parola «fine» all’intricata
vicenda.
Reflue in casa, niente bonus
a chi non ne prende possesso
Niente agevolazioni fiscali per chi non prende possesso della
casa per via delle infiltrazioni. Il contribuente che non va ad
abitare nell’immobile acquistato entro i 18 mesi successivi
al rogito, motivando la mancata presa di possesso dell’abitazione con delle infiltrazione d’acqua provenienti dal piano
superiore, non avrà diritto alle agevolazioni «prima casa».
Lo ha sancito la Corte di cassazione che, con la sentenza
n. 1392 del 26 gennaio 2010, ha respinto il ricorso dell’acquirente di un immobile che non aveva preso la residenza
nella nuova abitazione a causa delle infiltrazioni d’acqua
provenienti dal piano superiore.
La sezione tributaria ha completamente capovolto il verdetto di merito che, sia in primo sia in secondo grado, era
stato favorevole ai contribuenti. I giudici di legittimità hanno così motivato la sentenza: «A prescindere da ogni altra
considerazione una infiltrazione di acque reflue in un appartamento non rappresenta in sé un impedimento avente le
caratteristiche della forza maggiore se non in caso di prova
del momento della sua insorgenza, del suo protrarsi, ovvero
di eventuali complicanze idonee a rendere particolarmente
lunga e difficile la riparazione e a impedire in modo assoluto e per tutto il tempo a disposizione non solo la presenza
nell’immobile ma, in ogni caso, l’ottenimento del trasferimento della residenza anagrafica».
IL TRIBUNALE DI PIACENZA: PER I CONIUGI OLTRE 4 MILA EURO DI SPESE GIUDIZIARIE
Addio al risarcimento per l’acqua in cantina se l’impresa chiude
Infiltrazioni d’acqua in cantina, se il
costruttore-venditore chiude niente
ristoro ai proprietari. Non ha infatti diritto al risarcimento per le infiltrazioni
d’acqua il proprietario della cantina se il
venditore-costruttore ha chiuso i battenti. Lo ha sancito il Tribunale di Piacenza
(sentenza n. 313 del 14 aprile 2011) che
ha negato il ristoro ai proprietari di un
locale cantina danneggiato dalle infiltrazioni d’acqua.
In particolare una coppia di coniugi,
proprietaria di una cantina infiltrata
dall’acqua per via delle grondaie e delle
fogne, fa causa alla società costruttricevenditrice, ai soci e al condominio. Ma
non viene risarcita e anzi paga anche le
spese di giudizio. L’azienda immobiliare
risulta infatti essere stata sciolta prima della riforma ex articolo dlgs 6/2003,
che, modificando l’articolo 2495, comma
2, sancisce l’estinzione della società al
momento dell’iscrizione della cancellazione nel registro delle imprese. E ciò,
diversamente che in passato, indipendentemente dall’esaurimento o meno
del procedimento di liquidazione e dal
persistere o meno di debiti o crediti
sociali. Risultato: l’impresa costruttrice-venditrice non può essere citata in
giudizio.
Per le cancellazioni effettuate in epoca precedente al 1° gennaio 2004, è da
quest’ultima data che deve comunque
ritenersi avvenuta l’estinzione della
società. Inutile poi pretendere dai soci
della compagine disciolta l’eliminazione
dei vizi della cantina laddove la domanda proposta ex articolo 1669 cc legittima
i proprietari dell’immobile a chiedere il
risarcimento del danno e non la riduzione in pristino: l’azione di esatto adempi-
mento è collegata a un rapporto contrattuale e non può essere espressione della
responsabilità extracontrattuale. Idem
per il condominio, chiamato in causa ex
articolo 2051 cc: anche la responsabilità da custodia ha natura contrattuale.
Per ottenere una pronuncia giudiziale
che imponesse l’esecuzione dei lavori la
coppia di coniugi avrebbe dovuto adire
l’autorità giudiziaria ex articolo 1105
ultimo comma cc. Alla fine non solo la
cantina è rimasta così com’era. Ma i coniugi proprietari devono pagare anche
oltre 4 mila euro di spese di giudizio.
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20
I N F O . E U R O PA
Lunedì 5 Settembre 2011
Il pacchetto di misure 2011 varato dal Consiglio federale per compensare la forza del franco
La Svizzera paga il caro-valuta
Un fondo anti-disoccupazione nel piano da circa 765 mln di €
DI
Pagina a cura
GABRIELE FRONTONI
http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it
M
isure d’urgenza contro il caro-valuta.
Penalizzata dal forte
apprezzamento della
propria divisa, la Svizzera ha
varato in tutta fretta un piano
d’azione destinato a ridare un po’
di ossigeno alla propria economia
piegata dalla forza del franco.
Basti pensare che secondo una
recente inchiesta della società di
consulenza Ernst&Young, il 60%
delle aziende elvetiche risente pesantemente degli effetti negativi
dell’evoluzione dei cambi. «Da
un mese all’altro la percentuale
delle Pmi toccate da problemi di
natura valutaria è raddoppiata», hanno avvertito gli esperti,
secondo cui il 36% delle imprese
analizzate ha lamentato un calo
del giro d’affari. Mentre il 43%
si è dovuta piegare a una riduzione dei margini di guadagno.
«Per le imprese svizzere la situazione è divenuta drammatica»,
ha ammesso Alessandro Miolo,
responsabile di Ernst&Young
per la Svizzera tedesca. Il 64%
delle Pmi infatti ha affermato di
attendersi un raffreddamento
della congiuntura (in luglio la
proporzione era solo dell’11%). Il
29% ha indicato che nelle ultime
4 settimane l’andamento degli affari è peggiorato, contro il 10%
che ha visto un miglioramento.
Quanto alle prospettive commerciali, solo il 18% prevede un
miglioramento. Il 23% teme un
peggioramento. Un mese fa erano state registrate percentuali
rispettivamente del 34 e del 7%.
È in questo clima che il Consiglio
federale ha varato un «pacchetto
di misure 2011» a breve e a medio
termine del valore di 870 milioni
di franchi (pari a oltre 765 mln di
euro) finalizzato a garantire posti
di lavoro e a mantenere elevata
l’attrattiva della piazza economica svizzera. Per intensificare il
trasferimento di sapere e tecnologie il governo ha stanziato 212,5
milioni di franchi (quasi 187 mln
di euro). E 43 milioni (quasi 38
mln in euro) verranno messi a
disposizione dei partecipanti a
programmi internazionali di ricerca per compensare le perdite
subite a causa del corso di cambio. Per promuovere l’imprenditoria e l’innovazione nel campo
della ricerca, verranno investiti
25 milioni di franchi (22 mln di
euro). Altri 44,5 milioni (39 mln
in euro) confluiranno nella realizzazione di infrastrutture per la
ricerca. Nel settore del turismo la
Società svizzera di credito alberghiero (Sca) beneficerà di un prestito pari a 100 milioni di franchi
(88 mln di euro). Oltre la metà dei
fondi del primo pacchetto, ossia
500 milioni di franchi, (440 mln
di euro) confluiranno nel fondo di
assicurazione contro la disoccupazione. In questo modo si intende prevenire il possibile aumento
delle domande di assistenza e
delle richieste di indennità per
lavoro ridotto. Nell’ambito della
promozione delle esportazioni, il
budget 2011 per il finanziamento
dei contributi all’esportazione di
prodotti agricoli trasformati sarà
aumentato di 10 milioni di franchi (8,8 mln di euro) attenuando
così l’incremento delle differenze
di prezzo delle materie prime in
Svizzera e nell’Ue dovuto al corso
di cambio. E nel comparto dei trasporti, le indennità per il traffico
transalpino combinato saranno
aumentate di 28,5 milioni di
franchi (circa 25 mln di euro).
Con altri 18 milioni (15,5 mln
di euro) saranno aumentate, per
contro, le indennità nel traffico
regionale di persone alleviando le
perdite sul cambio e il calo della
domanda. Il 17 agosto scorso, il
Consiglio federale aveva trasmesso un forte segnale a favore
della piazza produttiva svizzera
con lo stanziamento di 2 miliardi di franchi (1,75 mld di euro)
per il superamento dei problemi
legati ai corsi di cambio da parte
delle piccole e medie imprese. Ma
le novità non finiscono qui. Un
ulteriore «pacchetto di misure
2012» comprenderà un programma finanziario di incentivazione
volto a promuovere la tecnologia,
la ricerca, l’innovazione, l’infrastruttura e la formazione professionale che sarà sottoposto al
Parlamento durante la sessione
invernale. Questo secondo pacchetto comprende, tra l’altro,
il potenziamento mirato della
promozione delle esportazioni,
del turismo e della promozione
della piazza turistica nazionale
oltre all’incremento della trasparenza a livello di trasmissione dei
guadagni sul cambio.
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Meno visti per l’Ucraina,
un passettino verso l’Ue
Sulla vendita delle case
Zapatero abbassa l’Iva
Novità in
arrivo per
chi si reca in
Ucraina. Il
10 settembre
prossimo entrerà in vigore il decreto
ministeriale
567 del 1°
giugno 2011
che sancisce
nuove regole di rilascio
dei visti
Piazza Indipendenza (Maidan Nezalezhnosti)
d’ingresso
a Kiev, Ucraina
nel Paese e
il transito attraverso il territorio ucraino. Le nuove disposizioni semplificano la procedura di ottenimento dei visti
d’ingresso in Ucraina e sono orientate a uniformare la legge
del Paese alla politica di immigrazione dell’Unione Europea
aumentando, al tempo stesso, l’efficacia delle politiche di
contrasto all’immigrazione illecita. Nella fattispecie, le tipologie di visti vengono ridotti da 16 a 3 tipi: per il transito,
a breve durata e a lunga durata. Tra le altre novità, non
sarà più obbligatorio presentare il certificato medico che
confermi di non essere sieropositivo e la polizza di assicurazione. È stata, inoltre, prevista la possibilità del rilascio
dei visti all’arrivo in Ucraina all’aeroporto per cittadini di
alcuni paesi per ragioni turistiche e altri casi definiti dalla
legge. «Nel 2005 l’Ucraina ha cancellato il regime dei visti
d’ingresso per i cittadini dell’Unione Europea, sperando di
ricevere reciprocità dall’Unione Europea», ha spiegato il
Console Generale dell’Ucraina a Milano, Andrii Kartysh.
«Un punto rilevante nella collaborazione tra il nostro Paese
e l’Ue resta dunque il dialogo per l’ottenimento del regime
senza visti per i cittadini ucraini. L’integrazione europea e
l’adesione all’Ue resta la priorità della politica estera ucraina. «Il nostro obiettivo principale oggi è la conclusione dei
negoziati sulla stipula dell’Accordo sull’Associazione (che
sostituirebbe l’attuale accordo sulla partnership e collaborazione, stipulato il 16 giugno del 1994), di cui, parte
integrante, sarebbe la costituzione della zona di commercio
libero tra l’Ucraina e l’Unione europea».
Il governo spagnolo del premier José Luis Zapatero taglia le
tasse per rilanciare l’economia. Madrid ha deciso una riduzione, fino al 31 dicembre, dell’Iva sulla vendita di case nuove, dall’8 al 4%, una modifica delle procedure di pagamento
dell’imposta sulle grandi società e una riforma
della normativa
sulla spesa farmaceutica. Le
misure dovrebbero aumentare le entrate
quest’anno di
2,5 miliardi grazie alla riforma
dell’imposta
sulle grandi società e ridurre
la spesa di 2,4
José Luis Rodríguez Zapatero
miliardi con la
modifica della
spesa farmaceutica. «La riduzione temporanea dell’Iva
sull’acquisto di alloggi nuovi deve permettere di ridurre
l’importante stock di case lasciato dall’esplosione della
bolla immobiliare e permettere un rilancio dell’attività e
dell’occupazione in questo settore», ha spiegato il portavoce del governo, José Blanco. Con la riduzione dell’Iva
sulle case nuove, per esempio, nel caso di un alloggio del
valore attuale di 200 mila euro con l’applicazione dell’Iva
«super-ridotta» verrà a costare 192 mila euro. «La misura
avrà un effetto positivo anche in termini di entrate pubblica in quanto una casa che non si vende produce una Iva
zero», ha aggiunto il ministro dell’economia di Madrid, Elena Salgado, secondo cui la caduta delle vendite immobiliari
è stata maggiore di quello che era ragionevole attendersi.
La riduzione dell’Iva durerà fino alla fine del 2011. «Si tratta di una misura temporanea ed eccezionale», ha aggiunto
Blanco anticipando che il governo continuerà a prendere
misure per stimolare la crescita e il mercato del lavoro.
«Le agevolazioni saranno in vigore fino al 31 dicembre e
contribuiranno anche a creare nuovi posti di lavoro in un
settore, quello appunto edile, al momento con il maggior
numero di senza lavoro», ha concluso Blanco.
Al via sei
nuove Cdi
Il Consiglio federale
svizzero ha dato il via
libera a sei Convenzioni per evitare la doppia
imposizione (Cdi) e le
ha sottoposte per approvazione all’attenzione
delle Camere federali.
Si tratta delle Convenzioni fiscali con la Corea
del Sud, Malta, Romania,
Singapore, Slovacchia e
Svezia che contengono,
oltre alla clausola di assistenza amministrativa secondo lo standard internazionale, anche diverse
disposizioni vantaggiose
per l’economia svizzera.
Tra i vantaggi economici
negoziati nelle Cci figurano riduzioni dell’imposta alla fonte, a volte
fino all’esenzione fiscale
per dividendi, interessi
e canoni nello Stato alla
fonte. Alcune Convenzioni contengono anche
clausole arbitrali nel
quadro nella procedura
amichevole. Non solo. Le
convenzioni sulle doppie
imposizioni promuovono
investimenti bilaterali
e impediscono discriminazioni fiscali. Nel caso
di Malta, si tratta della
prima convenzione sulle
doppie imposizioni siglata dalla Svizzera. Mentre
nel caso degli altri Stati,
si tratta di Convenzioni
vigenti che sono state
rivedute. Dopo la firma
di una Convenzione per
evitare le doppie imposizioni il Consiglio federale
presenta il testo firmato
e il relativo messaggio
all’attenzione del Parlamento, che è competente
per la loro approvazione
e decide se devono essere
sottoposte al referendum
facoltativo. Secondo la
prassi in vigore, le Cdi
che prevedono importanti obblighi supplementari
sottostanno al referendum facoltativo. La Convenzione può entrare in
vigore solo se il testo è
stato approvato anche
dallo Stato contraente.
La data dell’entrata in
vigore di una convenzione dipende dall’accordo
convenuto. Le nuove disposizioni sono applicabili solitamente a partire
dal 1° gennaio dell’anno
civile successivo a quello
dell’entrata in vigore.
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svizzera
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INFO.MONDO
Settem
Lunedì 5 Settembre
2011
21
Nel pacchetto del governo contro
tro l’inflazione una misura che corregge gli sca
scaglioni
In Cina un’Irpef solo per pochi
Rilanciare i consumi senza toccare i renminbi della gente
DI
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L
Pagina a cura
ANTONINO D’ANNA
a Cina rilancia i consumi senza mettere le mani
nelle tasche dei cinesi.
Specialmente dei meno
abbienti. Lo ha fatto con una riduzione – contenuta in un pacchetto economico da 409
mld di euro – dell’equivalente della nostra Irpef per
circa 60 milioni di abitanti.
La misura è stata adottata dal governo a seguito
dell’alto tasso d’inflazione,
arrivato al 6,5% annuo lo
scorso luglio e che può mettere a rischio i già risicati
budget delle famiglie. La
riduzione dell’Irpef sarà
di grande utilità per gli
impiegati a medio e basso
reddito e per le fasce più
povere della popolazione.
Lo scaglione di reddito da
cui scatterà l’Irpef è stato infatti innalzato dai 2
mila renminbi (218 euro)
U
mensili a 3.500 (382 euro). Una
bella riduzione, considerato che
la paga media in Cina arriva a 3
mila renminbi (328 euro) men-
sili. Il taglio fa parte di un pacchetto di stimoli all’economia,
lanciato dal governo cinese per
mantenere la crescita. L’esecutivo cinese punterà inoltre sugli
investimenti a beneficio, fino al
2013, delle abitazioni popolari,
delle infrastrutture rurali, della
fornitura d’acqua ed elettricità,
d
ll’i
i
ttecnologica
l i e
dell’innovazione
della protezione civile da disastri come il terremoto che il
12 maggio scorso ha colpito la
Vietnam, nel segno delle jv
Italia e Vietnam alleate per il business. Secondo Massimiliano Bertollo dell’ufficio per lo sviluppo della cooperazione
dell’Ambasciata italiana in Vietnam potrebbero ottenere
assistenza finanziaria da parte del nostro governo le joint
venture tra società italiane e vietnamite. Bertollo lo ha dichiarato nei giorni scorsi durante una conferenza tenutasi
ad Hanoi. I finanziamenti andrebbero prioritariamente a
jv nei settori agroalimentare, della pesca, della trasformazione del cibo e dell’artigianato. Senza che siano trascurati
trasporti, energia, riciclaggio dei rifiuti, microcredito, turismo sostenibile e progetti culturali e ambientali. Grazie alla
legge 49/87 infatti le aziende tricolori possono chiedere
prestiti fino al 70% della propria
quota capitale (fino a un massimo
di 5 mln €) per creare progetti di
jv in decine di paesi in via di sviluppo. Vietnam compreso. A patto
che la controparte sia proprietaria del 25% del capitale totale investito. Per il periodo 2010-2013
l’Italia ha già stanziato 100 mln
di euro. Notevoli i vantaggi per i
vietnamiti. Oltre alla possibilità
di nuovi posti di lavoro, le aziende
di Hanoi potrebbero avere a disposizione tecnologie avanzate e
migliorare il loro know how grazie
all’apporto dei colleghi italiani.
Per non parlare poi degli sbocchi di mercato che per loro
si aprirebbero nell’ambito dell’Unione europea. Mentre
gli italiani potrebbero a loro volta penetrare più a fondo nel mercato vietnamita, in quelli degli altri paesi del
blocco Asean (Indonesia, Malesia, Filippine, Singapore,
Thailandia, Brunei, Laos, Birmania e Cambogia), in Giappone e Cina. Come ricordato dal presidente della Camera
di Commercio vietnamita Vu Tien Loc, nonostante la viva
necessità e la continua richiesta di capitali le aziende
vietnamite trovano molti ostacoli nell’accesso alle fonti
di finanziamento. E gli scenari prospettati dalle jv italovietnamite sembrano prospettare un’allettante via d’uscita. Oltretutto da tempo i vietnamiti sono alle prese con
tassi di crescita molto elevati. Il commercio bilaterale
Roma-Hanoi è cresciuto da 1,2 mld di dollari (830 mln di
euro) nel 2007 a 1,48 mld di dollari (1,03 mld di euro)
nel 2010. Il Vietnam esporta in Italia soprattutto scarpe,
prodotti agricoli, della pesca e d’ arredamento.
provincia del Sichuan. Ma c’è di
più. Pechino ha deciso di allargare le esenzioni per i cittadini,
a seguito di una serie di proteste online da parte di utenti e
blogger. E ora soltanto l’8% dei
cinesi pagherà l’Irpef per intero.
Il fisco cinese ha invece deciso
di puntare sul commercio, più
facile da monitorare.
Lin
L’innalzamento
dello
sca
scaglione
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lest impero mancati
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introiti
per 17,4 mld
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può permetterselo.
La situazione fiscale
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del taglio dell’Irpef,
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crescita
deii prezzi. E se il potere
d’acquisto della gente cresce, la
stabilità sociale si consolida.
© Riproduzione riservata
MERCATO YACHT
Ferretti punta
sulla ricca
San Paolo
Boom in Brasile per il mercato degli yacht. Specialmente
se made in Italy. Grazie infatti
alla crescita dell’economia, sotto la spinta del petrolio e della
richiesta cinese di commodities, la patria del Samba e della favelas ha visto aumentare
il numero dei nuovi ricchi. Che
con la loro domanda di barche
di lusso stanno sostenendo un
settore che invece stenta a crescere in America del Nord ed
Europa. La voglia di lusso dei
nuovi ricchi carioca è stata il
«paracadute» che di fatto ha impedito al paese di precipitare
nel baratro della crisi del 2008.
Da allora la vendita di barche
in Brasile è cresciuta per ogni
singolo anno del 30%. A fronte
di un consistente -70% registrato nello stesso periodo
negli States e nel Vecchio
continente. Nel solo 2007 il
Brasile ha rappresentato il
5% degli introiti totali per il
costruttore italiano Ferretti.
E quest’anno le vendite della
divisione brasiliana di Ferretti arriveranno a quota 290 mln
di dollari (202 mln in euro),
ossia il 40% degli incassi totali dell’azienda. Tanto che
due mesi fa è stato necessario
aprire un cantiere a San Paolo
per rispondere alla domanda.
A regime, produrrà circa 120
yacht l’anno.
FISCO FLASH
Accertamento
(Sentenza della Corte di cassazione n. 17876/2011)
PERDITE FISCALI
La pianificazione di perdite
fiscali come strumento elusivo.
Valutazioni e raccomandazioni
Ocse. (Rapporto Ocse)
Diritto
del lavoro e
della
Giurisprudenza previdenza
tributaria
CARTELLE DI PAGAMENTO
Liquidazione delle imposte
con procedure automatizzate.
L’onere di motivazione della
cartella di pagamento è assolto
mediante il mero richiamo
alla dichiarazione presentata
dal contribuente. (Ordinanza
della Corte di cassazione n.
16983/2011)
AFFITTO D’AZIENDA
Espropriazione beni mobili.
L’affittuario non è soggetto legittimato a proporre opposizione
sulla pretesa del creditore.
INPS
Dal 2012 presentazione delle
istanze e richieste di servizio
esclusivamente in via telematica.(Circolare n.110 dell’Istituto
nazionale della previdenza
sociale del 30 agosto 2011)
A cura dello Studio
F. Ghiglione e A. Ghio
Il iscolash in versione integrale è disponibile sul sito www.
italiaoggi.it/docio7
IN EDICOLA
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22
Lunedì 5 Settembre 2011
SPENDERE MEGLIO
I consigli per orientarsi tra sconinamenti, interessi e commissioni, evitando costi elevati
Alla larga dagli scoperti di conto
Mai confondere il rosso in banca con una modalità di credito
DI
Pagina a cura
SIBILLA DI PALMA
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U
n’emergenza o una spesa imprevista possono
far cadere nello scoperto bancario. Facendo
scattare commissioni e interessi
molto salati. Ecco qualche suggerimento per non andare in rosso.
Senza dimenticare che lo sconfinamento della disponibilità del
conto corrente non è un modo per
avere credito o per ottenere denaro in prestito e in questi casi è più
opportuno ricorrere a strumenti
più idonei, come i prestiti personali, meno costosi e più efficaci.
La differenza tra conto
scoperto e sconfinamento. Il
conto scoperto o in rosso si verifica quando il cliente spende
più di quanto ha a disposizione,
costringendo la banca ad anticipare le somme necessarie per
effettuare i pagamenti. Lo scoperto di conto non è assistito da
un contratto di finanziamento e
quindi va considerato un evento straordinario da far rientrare
al più presto. Non solo perché le
banche applicano commissioni
e tassi di interesse, ma anche
per evitare di vedersi bloccare
le carte di pagamento e tutti gli
addebiti Rid sul conto. In genere,
lo scoperto prevede un interesse
passivo a carico dell’utente che
si aggira attorno al 14%.
Diverso il caso in cui il cliente
ha sottoscritto con la banca un
contratto per ottenere un fido,
ossia una somma di denaro disponibile sul conto corrente che
può utilizzare ogni volta che ne
ha bisogno. In questo caso, quindi, anche in assenza di liquidità,
è possibile effettuare bonifici,
prelievi per cassa, emissione di
assegni e così via. La banca stabilisce un tasso di interesse (in
media tra il 9 e l’11%) e impone
un limite massimo alla somma
di denaro concessa, oltre il quale
non è possibile andare. Se anche
questa cifra viene superata si
ha il cosiddetto sconfinamento.
Condizione necessaria per il verificarsi di entrambe le condizioni è la tolleranza della banca che
deve concedere al cliente uscite
superiori al saldo disponibile.
Un altro caso cui
fare attenzione
è lo scoperto per
valuta che avviene quando le date
delle operazioni
in entrata e in
uscita sono vicine: il saldo contabile è a credito,
ma la data valuta
di accredito dei
versamenti che
costituiscono il
saldo è successiva
alla data valuta
di addebito delle
operazioni che lo
utilizzano. In sostanza, secondo il
calendario, il versamento precede
Come evitare il rosso
In cosa consiste
lo scoperto
sco
cope
p rto
Le commissioni
Gli accorgimenti
da seguire
Il conto scoperto o in rosso si veriica quando il cliente spende
più di quanto ha a disposizione
È previsto un interesse passivo a carico dell’utente attorno al
14%
In passato l’istituto di credito poteva applicare interessi a debito nel caso in cui il correntista avesse utilizzato l’importo di
massimo scoperto previsto
Per i nuovi contratti, dal 29 gennaio 2009, questa commissione
è stata sostituita con altre, che possono essere applicate solo
quando al cliente è stato riconosciuto un ido e solo in caso di
saldo a debito per periodi superiori a 30 giorni consecutivi
Fare un calcolo delle entrate e delle uscite mensili
Individuare le aree di sovraspesa e di sottospesa
Apportare gli opportuni cambiamenti per ripristinare un maggiore equilibrio nella vita inanziaria
Privilegiare i contanti rispetto alla carta di credito
Prestare attenzione a prestiti, inanziamenti e pagamenti con
carte revolving
Evitare di bloccare i propri soldi in investimenti a lunga scadenza o con un alto proilo di rischio
Il web offre una guida alla scelta
Non tutti i conti correnti offrono le stesse
condizioni. Per questo Supermoney ha elaborato una piccola guida con alcuni consigli
utili per orientarsi verso quello più adeguato
alle proprie necessità. In primo luogo, è necessario sapere
quante operazioni si effettuano mensilmente (prelievi, bonifici, versamenti). Esistono,
infatti, conti correnti per profili con un’operatività elevata
e altri pensati per chi ha esigenze base.
Inoltre, il conto corrente prevede numerose spese, come quelle di apertura, chiusura e gestione, cui si aggiungono
le commissioni sulle operazioni. Prima di
aprirne uno è bene quindi controllare sempre
con attenzione tutte le voci di costo, tenendo
presente l’Isc (Indicatore sintetico di costo),
un parametro che rileva il costo annuale per
un uso standard del conto corrente in base
a diverse categorie di utenti. Per ridurre le
spese, si può inoltre ricorrere
al web: generalmente, i conti
correnti online hanno costo
zero, offrono tassi di interesse vantaggiosi e spese minori
sulle operazioni.
Se la scelta ricade, invece, su
un conto corrente tradizionale, risulta più conveniente
utilizzare i servizi telematici
(home banking), ricorrendo allo sportello
fisico solo in caso di reale necessità. Sul
web, infine, si trovano numerosi strumenti
che consentono di confrontare le offerte più
vantaggiose.
Si risparmia grazie all’online
I conti online fai da te costano molto meno
di qualche anno fa. E con il passare del
tempo continuano a ridurre le commissioni. Le spese di gestione, infatti, negli
ultimi sei anni sono diminuite dell’87,8%
circa, passando da una media annua di
98,50 euro nel 2005 per il solo canone di
abbonamento, a un costo più contenuto di
12,01 euro nel 2011.
È quanto emerge dalla IX edizione del Rapporto conti correnti di Of-Osservatorio fi nanziario aggiornata
ad agosto 2011, che ha analizzato un campione rappresentativo
di 30 conti per l’online.
Diciassette di questi, oltre il
56%, sono di fatto completamente gratuiti, se gestiti via
web senza mai (o quasi) recarsi
in filiale.
Tra gli istituti di credito presi in
considerazione UniCredit, Intesa Sanpaolo, Monte dei Paschi
di Siena, ma anche banche di
medie dimensioni, come Allianz
Bank, Barclays Bank, Banca Sella, istituti solo online (tra cui
Ing Direct, IwBank e Webank) e
banche territoriali (Banca Popolare di Vicenza, Banca Popolare
Etruria, Banca delle Marche).
il prelevamento, ma dal punto
di vista degli interessi avviene il
contrario.
Le commissioni. I costi e le
spese in cui si incorre in caso di
conto in rosso non sono pochi né
irrilevanti. In passato, oltre agli
interessi passivi, le banche potevano applicare anche la commissione di massimo scoperto (Cms)
che autorizzava l’istituto di credito ad applicare interessi a debito,
spesso molto alti, nel caso in cui
il correntista avesse utilizzato
l’importo massimo previsto. Per i
nuovi contratti di conto corrente,
con il decreto anticrisi 85/2008,
convertito dalla legge n. 2/2009,
dal 29 gennaio 2009 questa commissione è stata sostituita con altre, che si applicano solo quando
al cliente viene riconosciuto un
fido e solo in caso di saldo a debito per periodi superiori a 30
giorni consecutivi. In ogni caso,
la normativa sul credito di consumo prevede degli obblighi per
il creditore tenuto a comunicare
immediatamente al consumatore
che il conto ha un saldo negativo,
a quanti euro ammonta, il tasso debitore applicato, le penali,
le spese e gli interessi di mora
applicabili.
I consigli per non andare in rosso. Per mantenere
il saldo del conto corrente in
positivo, meglio quindi seguire alcuni piccoli accorgimenti.
Per esempio, tenere aggiornato
il calcolo delle entrate e delle
uscite mensili può aiutare a
monitorare la propria situazione finanziaria con una certa
regolarità e a capire se ci sono
delle aree di sovraspesa o di
sottospesa. Spesso la forma di
prevenzione più efficace, infatti,
consiste proprio nell’individuazione delle voci più onerose per
il budget famigliare sulle quali
bisogna intervenire di mese in
mese. Un altro trucco è di abituarsi a pagare con i contanti,
per quanto e laddove possibile,
piuttosto che con carta di credito. Il vecchio denaro contante, infatti, permette di essere
maggiormente consapevoli
delle proprie spese. Quando si
paga con carta di credito, invece, è più facile rimanere con la
sensazione di avere speso, ma
senza la consapevolezza precisa
di quanto e per che cosa. Inoltre, occorre prestare attenzione
a prestiti, finanziamenti e pagamenti con carte revolving visto
che la somma di molte piccole
rate può spingere i pagamenti
mensili oltre la soglia di sostenibilità. Infine, chi ha a disposizione risorse finanziarie limitate dovrebbe evitare di bloccare
i propri soldi in investimenti a
lunga scadenza o con un alto
profilo di rischio. Il pericolo, in
caso di emergenze o spese impreviste, è di dover liquidare gli
investimenti prima del tempo
o a condizioni non ottimali, subendo perdite finanziarie.
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A F FA R I I N P I A Z Z A
Lunedì 5 Settembre 2011
23
Il calo delle quotazioni dà spazio a cedole elevate. Un vantaggio per chi cerca entrate periodiche
Investimenti, ha la meglio il mix
Conviene puntare sull’azionario replicando la logica dei bond
Pagina a cura
DUILIO LUI
DI
La performance del Ftse Mib
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O
ra che nemmeno i titoli
di stato appaiono più
come un porto sicuro,
può essere il caso di
tornare a riconsiderare le azioni,
che nel frattempo hanno visto in
buona parte crollare le proprie
quotazioni nelle ultime settimane. Magari scegliendo quei
titoli, come le utility e le tlc, che
storicamente hanno sempre garantito dividendi elevati. È l’approccio seguito da molti piccoli
investitori, così come da gestori
professionali, che puntano sulle
società che offrono cedole generose seguendo una logica di
investimento azionario che per
molti aspetti somiglia all’approccio degli obbligazionisti.
Una strategia che può portare
risultati positivi, ma solo a patto di avere pazienza e puntare a
ritorni di lungo periodo.
Tra fattori tecnici e desiderio di fidelizzazione. Molte delle società quotate a Piazza Affari oggi «promettono» un
dividendo superiore al 6, al 7 o
addirittura all’8%. Non si può
parlare di certezze, poiché il dato
emerge dal rapporto tra l’ultima
cedola distribuita (quindi relativa al bilancio 2010) e l’attuale
valore di Borsa. Non c’è certezza che gli stessi livelli vengano
mantenuti anche nell’anno in
corso, ma le aziende di grandi
dimensioni e quelle di settori come telecomunicazioni ed
energia tendono solitamente a
mantenere sostanzialmente sta-
bili le politiche sui dividendi, in
modo da fidelizzare gli azionisti.
A maggior ragione se tra questi
ultimi figurano soggetti pubblici
(come nel caso di Enel, Eni, Edison e le altre società privatizzate
negli anni), che reclamano entrate periodiche per fronteggiare le esigenze di cassa. Lo stesso
vale per le grandi banche come
Intesa SanPaolo e Unicredit, che
hanno come principali azionisti
le Fondazione, che premono per
ricevere la liquidità necessaria
a finanziare progetti sociali sui
territori di riferimento. Diverso
il discorso per gli industriali, che
tendono a seguire politiche di distribuzione degli utili più legate
alla fase congiunturale.
Exane Derivatives: urge
cambio di rotta in Usa e Ue
Se Atene piange, Sparta non ha molto di cui rallegrarsi.
Gli analisti di Exane Derivatives auspicano interventi
massicci sulle due sponde dell’Oceano Atlantico per
uscire da una situazione di debolezza che rischia di protrarsi a lungo. «Piuttosto che in una fase di pausa della
crescita», spiegano in un report, «ci troviamo di fronte a
una fase di contrazione che
rende diffi cile il processo
di disindebitamento». La
vittima principale di questa
situazione è la fiducia che
sembra venir meno a causa
della lentezza delle riforme
proposte, in un momento in
cui i mercati si muovono rapidamente. Così, se da una parte viene riconosciuto
alla Bce il pragmatismo nell’intervenire per assicurare
liquidità ai paesi in difficoltà, dall’altra viene criticata
la sua capacità di prendere decisioni «solo quando non
è più possibile rimandarle». Così l’Europa è chiamata
a rinnovare governance e spingere sul rigore, strade
obbligate per ricostruire la fiducia dei mercati.
Non se la passano bene nemmeno gli Usa, anche se gli
analisti non vedono la presenza di tutte le condizioni
che indicano il ritorno di una recessione: «Nessun errore di policy mix, condizioni finanziarie accomodanti,
buona situazione finanziaria delle società che registrano guadagni di produttività». Allo stadio attuale il maggior rischio per l’economia americana è uno shock di
fiducia negativo, «con conseguente contagio del calo
della fiducia dai mercati all’economia reale».
Un trend internazionale.
I report più recenti lasciano
comunque intravedere un 2011
positivo per i dividendi, non solo
in Italia. Secondo un report di
Bank of America, le aziende
dell’S&P 500, che racchiude le
500 aziende a maggiore capitalizzazione quotate sui listini
americani, dovrebbero distribuire cedole del 15% superiori a
quelle del 2010. Questo perché
le ristrutturazioni avviate con
l’inizio della crisi hanno riempito le casse societarie, ma in pochi
azzardano acquisizioni in questa
fase di mercato, preferendo piuttosto fidelizzare quei risparmiatori che hanno impedito un calo
dei corsi azionari maggiore di
quanto registrato finora.
Logica da cassettisti. La
presenza dei dividendi non è sinonimo di guadagni: infatti, nel
momento in cui viene staccata
una cedola, il corso azionario
tende a calare del medesimo
valore. La particolarità di questa strategia di investimento
sta nel fatto che tiene insieme
la prospettiva di rivalutazione
dell’investimento, insieme con
un flusso periodico di denaro
per l’investitore, secondo la logica propria dei bond. Questa
strategia è indicata soprattutto
per chi investe in un’ottica di
medio-lungo periodo: di fatti, le
oscillazioni delle azioni sono più
ampie rispetto alle obbligazioni.
E non è il caso di avventurarsi
in calcoli probabilistici, soprattutto in periodi di saliscendi
come quello attuale. Così come
è importante destinare a questo
investimento i risparmi di cui
non si ritiene di aver bisogno
nel breve: infatti, se un risparmiatore si trova nell’urgenza di
dover vendere un titolo, può trovarsi nella condizione di dover
accettare una minusvalenza di
gran lunga superiore al beneficio della cedola.
Al tempo stesso, è bene destinare ai titoli che promettono dividendi generosi solo una piccola
parte dei propri risparmi, secondo una logica di diversificazione
che dovrebbe riguardare tutti gli
investimenti finanziari. Infatti,
non è detto che tutte le aziende
generose verso i propri soci sono
ben impostate per una crescita
sostenibile nel lungo termine.
Privarsi di liquidità fino al
punto di compromettere la solidità del bilancio può portare
a rovesci improvvisi in caso di
ulteriore peggioramento del
quadro macroeconomico.
Così, per esempio, la prospettiva di una nuova recessione
potrebbe creare un cortocircuito
tra mondo produttivo e del credito, obbligando le aziende a contare sulla sola propria liquidità.
Non resta, quindi, che muoversi
con grande cautela, se possibile
orientandosi su quelle società
che tradizionalmente seguono
la politica dei dividendi elevati
e non solo in una circostanza
come questa in cui tutti cercano di riconquistare la fiducia dei
risparmiatori.
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Financière de l’Echiquier resta ottimista
Per investitori che non si lasciano condizionare dall’emozione del momento. L’ultimo
outlook sui mercati di Financière de l’Echiquier si concentra sulle potenzialità del comparto azionario, nonostante i recenti ribassi
del settore, anzi proprio partendo dalla differenza tra i fondamentali delle società quotate
e le loro valutazioni attuali. Da inizio agosto
il ribasso dei mercati è stato eccezionale, sottolineano gli analisti. «Il movimento flight
to quality (ricerca di investimenti di qualità,
ndr) è particolarmente aggressivo, tanto che
gli asset più rischiosi si trovano in negativo
a favore del debito tedesco, con il bund a 10
anni che si ritrovato quasi ai minimi dell’anno scorso». Le principali ragioni d’incertezza
sono le stesse da diverse settimane: i livelli
di debito particolarmente elevati sia da una
parte sia dall’altra dell’Atlantico e, di conseguenza, l’attesa di misure rigide che ci porterebbero direttamente in recessione. «Non neghiamo la gravità della situazione», aggiunge
Financière de l’Echiquier, «ma consideriamo
che i mercati prezzano già una depressione,
là dove secondo noi si tratta semplicemente di un rallentamento. L’allargamento degli
spread dei paesi europei rende la situazione
ancora più delicata, ma consideriamo che i
paesi faranno il necessario per agire concretamente ed evitare un default futuro».
Fatte queste premesse, come si spiega il
rinnovato ottimismo per le azioni? «Le valorizzazioni delle società, con un price/book
dell’Eurostoxx 50 a 1,10, sono a livelli storicamente bassi, per società che sono lontane
dal presentare la peggior situazione tanto
per la loro attività che per la qualità dei loro
bilanci. Di fatti», prosegue l’analisi, «anche
se certi titoli ciclici hanno deluso, i risultati
delle società nei primi due trimestri del 2011
sono al di sopra delle attese. Nessuno può,
infatti, negare che il livello di indebitamento
delle società si trovi a livelli molto bassi».
In una situazione delicata come quella che
stiamo vivendo, i gestori predicano disciplina
e reattività elevata. «I portafogli sono stati
alleggeriti dai titoli esposti ai debiti sovrani
(benché i finanziari fossero già sottopesati
nei nostri portafogli), così come le società
esposte a future restrizioni di budget». Il
team di gestione privilegia i titoli growth
i cui risultati nel secondo trimestre hanno sorpreso positivamente, spesso grazie a
un’esposizione sui mercati emergenti. Questa
situazione si è vista sia nelle pubblicazioni
americane sia europee: la crescita mondiale
c’è, i paesi emergenti stanno riprendendo il
passo sui paesi del Vecchio continente. Forti
delle convinzioni citate, i nostri fondi sono
rimasti relativamente investiti, in media
intorno al 90%. Consideriamo le reazioni
attuali del mercato nettamente esagerate»,
conclude il report, «e ci sembra questo un
buon periodo per riesaminare i titoli delle
nostre watch list affinché possiamo coglierne
le migliori opportunità».
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24
C O N TA B I L I TÀ
Lunedì 5 Settembre 2011
La giurisprudenza detta la linea sulle conseguenze della cancellazione dal registro delle imprese
Le società estinte pari non sono
Responsabilità differenti in relazione alla veste giuridica
Pagine a cura
DI FRANCO CORNAGGIA
E NORBERTO VILLA
http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it
L
a giurisprudenza detta la
linea sull’estinzione delle società. Responsabilità
dei soci differenti in relazione alla veste giuridica della
società cancellata dal registro
imprese. Liberazione (a date
condizioni) per i soci di società
di capitali, ma sussistenza della responsabilità illimitata per
i soci di società di persone.
La sentenza delle sezioni
unite della Corte di cassazione n. 4062 del 22 febbraio 2011
ha confermato che le società
di capitali (ma anche quelle
di persone) si estinguono con
la cancellazione dal registro
delle imprese. Il tutto discende dall’articolo 2495, comma
2, del codice il quale prevede
che resta «ferma... la estinzione
della società dopo la cancellazione»; norma che consente alla
Suprema corte di affermare
che la cancellazione determina l’estinzione della persona
giuridica con decorrenza dalla
formalità della pubblicità nel
registro delle imprese. Principio che si estende anche alle
società di persone, per le quali
«sia l’iscrizione che l’estinzione
hanno natura dichiarativa ma,
analogamente alle società di
capitali, l’estinzione comporta
la perdita della capacità e della
legittimazione».
Punto di partenza è l’articolo 2495, comma 2, del codice
civile, il quale prevede che la
cancellazione della società di
capitali produce l’estinzione
L’estinzione della società
La norma
La società si estingue con la cancellazione dal registro imprese (art. 2495 c.c.)
Ambito applicativo
Vale sia per le società di persone che per quelle di capitale
Rapporti pendenti
È legittima la cancellazione della società, anche in presenza
di rapporti giuridici ancora pendenti
La sentenza
Sezioni Unite della Cassazione, sentenza n. 1062 del 22
febbraio 2010
La conseguenza
nei rapporti con il Fisco
L’avviso di accertamento notiicato ad un soggetto inesistente (società estinta) è nullo
I soci di società
di persone
Possono comunque essere chiamati a rispondere dei debiti
tributari della società estinta
dell’ente anche in presenza di
debiti non pagati e di rapporti
ancora pendenti.
In sostanza ciò consente la
cancellazione con effetto formale e sostanziale pur in presenza
di rapporti debitori: è possibile
ottenere la cancellazione presentando un bilancio finale di
liquidazione con esposti debiti
nei confronti di terzi.
Da qui occorre poi indagare
quali siano i diritti dei creditori, sottolineando che successive
recenti pronunce giurisprudenziali hanno contribuito a delineare i differenti destini di soci
di società di capitali e società
di persone.
Per le società di capitale, i
creditori, infatti (considerata
l’estinzione dell’ente), potranno agire solo nei confronti dei
soci ma limitatamente alle
somme da questi percepite in
sede di bilancio finale di liquidazione, ovvero dei liquidatori,
ove il mancato pagamento sia
dipeso da costoro. A tutela dei
creditori tuttavia l’articolo 10
della legge fallimentare prevede che gli imprenditori individuali o collettivi possono essere
dichiarati falliti entro un anno
dalla cancellazione dal registro
delle imprese, se l’insolvenza
si è manifestata anteriormente
alla medesima o entro l’anno
successivo.
La Cassazione sancisce comunque il principio che l’effetto estintivo della cancellazione
si verifica indipendentemente
dall’esistenza o meno di rapporti giuridici ancora pendenti.
Decisivo per giungere a ciò
sono state le novità introdotte dalla riforma del diritto
societario. In precedenza una
giurisprudenza costante aveva
sostenuto che l’atto formale di
cancellazione di una società dal
registro delle imprese, non po-
tesse determinare l’estinzione
della stessa nel caso i cui non
fossero esauriti tutti i rapporti
giuridici ad essa facenti capo
a seguito della procedura di liquidazione, ovvero non fossero
defi nite tutte le controversie
giudiziarie in corso con ì terzi.
Ma dopo la riforma anche
la giurisprudenza ha iniziato
a mostrare un orientamento differente in aderenza al
nuovo testo dell’art. 2495 del
codice civile che prevede che
la cancellazione dal registro
delle imprese produce l’effetto
costitutivo dell’estinzione irreversibile della società anche
in presenza di rapporti non
definiti.
Anche per le società di persone la cancellazione dal registro
imprese comporta l’estinzione
della società, con la conseguenza che l’avviso di accertamento
notificato alla sola sas estinta
(ma non ai soci) deve consi-
derarsi nullo. In tal senso, la
recente sentenza n. 79 del 15
giugno 2011 emessa dalla Commissione tributaria di Milano
(si veda altro servizio a pagina 27, ndr), che confermando
l’efficacia della cancellazione
dal registro imprese, dichiara
la legittimità dell’estinzione
anche in presenza di debiti
sociali non assolti (anche per
insufficienza dell’attivo). Ne
consegue automaticamente la
nullità dell’avviso di accertamento, in quanto notificato a
un soggetto inesistente.
Tuttavia la Ctr lascia aperto uno spiraglio alle pretese
erariali, sottolineando che «in
effetti, il socio illimitatamente
responsabile resta tale anche
dopo l’estinzione della società».
In altri termini, se l’atto fosse
stato indirizzato ai soci e non
alla società, il giudizio sarebbe
probabilmente stato differente.
Del medesimo avviso anche la
Corte di cassazione che con la
sentenza n. 12799 del 10 giugno 2011 ha sostenuto che la
cancellazione dal registro imprese della società di persone
non comporta il venir meno
della responsabilità dei soci
per le obbligazioni sociali. In
particolare, la suprema corte
ha ribadito che i soci illimitatamente responsabili rispondono dei debiti tributari della
società, senza che l’erario debba preventivamente escuterne
il patrimonio sociale (d’altro
canto inesistente, in quanto la
società risulta estinta), come
invece ordinariamente previsto
dall’art. 2304 c.c.
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La riforma del diritto societario
fa da spartiacque
Strada in salita
per i creditori insoddisfatti
Spartiacque fissato al 1° gennaio 2004. La sentenza delle Sezioni unite della Cassazione n. 4062/2010 che ammette la cancellazione della società anche in presenza di
creditori insoddisfatti ne fissa comunque la decorrenza alla data di entrata in vigore
della riforma del diritto societario.
La decisione oltre a sottolineare che l’effetto estintivo della cancellazione (sia per
le società di persone che per le società di capitali) non è da mettere in discussione,
precisa che tale regola è applicabile a partire dal 1° gennaio 2004.
Si è già visto che la norma contenuta nell’art. 2495, comma 2, è mutata con effetto dal
1 gennaio 2004, e secondo la corte la novità ha natura innovativa e non interpretativa.
Da qui la conseguenza della sua applicabilità e decorrenza solamente a partire dal
2004, pur se la norma appare riferibile a cancellazioni effettuate in data anteriore.
Esemplificando, la cancellazione di una società avvenuta in data 30 giugno 2003 in presenza di rapporti giuridici pendenti, avrà efficacia estintiva dal 1° gennaio 2004. Come
successivamente ribadito anche nell’ordinanza della Corte di cassazione n. 21195 del
13 ottobre 2010 la cancellazione «opera retroattivamente e dunque anche con riguardo
alle cancellazioni intervenute in epoca anteriore alla sua entrata in vigore».
Un ulteriore spunto contenuto nella sentenza riguarda l’applicazione del più volte
citato art. 2495 anche alle società di persone. Chiaramente la parificazione tra le due
forme societarie non porta a conclusioni identiche. Ciò in quanto permane la differente
posizione dei soci «capitalisti» rispetto a quelli «personali». Questi ultimi hanno un
regime proprio di responsabilità che vede tra l’altro porre a tutela dei creditori il loro
patrimonio personale, situazione che permane anche dopo la estinzione della società.
Quindi il creditore della società personale anche dopo la sua estinzione ha titolo di
potersi rivalere sui soci illimitatamente responsabili (i soci di società in nome collettivo
e gli accomandatari di società in accomandita semplice) mentre gli effetti già indicati
con riguardo ai soci di società di capitali si avranno con riguardo ai soci accomandanti
delle società in accomandita semplice. Sotto il profilo tributario, appare possibile
concludere che i soci di società di persone possano legittimamente essere chiamati a
rispondere dei debiti facenti capo alla società estinta, purché la notifica della pretesa
erariale sia effettuata verso soci medesimi e non nei confronti della società cancellata
(o del suo legale rappresentante).
Responsabilità dei soci solo fino a concorrenza delle somme riscosse, mentre
i liquidatori sono chiamati in causa se il mancato pagamento dei creditori
è dipeso da loro comportamenti colposi. Successivamente alla cancellazione della società di capitale dal registro imprese, la strada per i creditori
insoddisfatti appare in salita. Una volta predisposto il piano di riparto, il
liquidatore può dare avvio alla pratica di estinzione della società. Il codice
civile introduce due possibilità: a) approvazione tacita del bilancio finale di
liquidazione; b) approvazione espressa del bilancio finale di liquidazione.
Nella prima ipotesi, il bilancio finale viene depositato dal liquidatore presso
il registro delle imprese e si intende definitivamente approvato se nessun
socio propone reclamo nei tre mesi successivi (art. 2493, comma 1). Nella
seconda ipotesi, il bilancio finale di liquidazione si intende definitivo con
l’espressa approvazione del piano di riparto. Data attuazione al piano di
riparto, il liquidatore deve chiedere la cancellazione della società al registro
delle imprese. Con il compimento di tale atto, viene pertanto a estinguersi
anche la società, indipendentemente dalla presenza di eventuali rapporti
giuridici ancora pendenti. Dopo la cancellazione, i creditori possono rivalersi nei confronti dei soci o del liquidatore alle condizioni sopra citate
(art. 2495 c.c.). Per quanto riguarda le società di persone, lo scioglimento
può essere attuato mediante due procedure: a) scioglimento della società
previa messa in liquidazione; b) scioglimento della società senza messa in
liquidazione. La prima ipotesi ricalca le procedure descritte nel caso di liquidazioni delle società di capitali, fatto salvo due differenze: non vi è obbligo
del deposito del bilancio finale di liquidazione; il bilancio finale e il piano
di riparto devono essere comunicati per raccomandata ai soci e si intendono approvati se non impugnati presso il tribunale nel termine di due mesi
dall’invio della comunicazione. Quanto alla seconda ipotesi, il legislatore,
preso atto che i terzi sono comunque tutelati dalla responsabilità illimitata
dei soci anche successivamente alla cancellazione, ha concesso la facoltà
di uno scioglimento immediato della società, senza passare attraverso la
fase della liquidazione.
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C O N TA B I L I TÀ
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C
orsa contro il tempo del
Fisco per il recupero
dei crediti vantati nei
confronti di srl (o spa)
prossime alla cancellazione.
Avviso di accertamento da consegnare prima dell’estinzione
della società, in quanto è da
ritenersi nullo l’atto notificato
successivamente all’avvenuta
cancellazione dal registro delle imprese.
L’interpretazione delle Sezioni unite della Cassazione fa
sentire i suoi effetti nei confronti di tutti i creditori sociali
non soddisfatti tra cui non di
rado è presente anche il fisco
(e/o il concessionario della riscossione).
Ciò comporta la necessità
che i debiti di tale natura debbano avere come controparte
(dopo l’estinzione) non più la
società ma i soci o il liquidatore, pur nei confini di quanto
legislativamente disciplinato.
Con riguardo ai limiti entro
cui i soggetti personali possono ritenersi responsabili dei
debiti sociali, la norma di cui
all’art. 2495 deve coordinarsi
con quanto previsto dall’art.
36 del dpr 602 del 1973 (responsabilità di amministratori, liquidatori e soci in tema di
riscossione delle imposte).
Per quanto riguarda la responsabilità dei soci, il recupero potrebbe passare dalla
notifica di un avviso di accertamento ai soci stessi, nel
limite di quanto tali soggetti
hanno risco
Non parrebbe in questo caso
suffi ciente la notifi ca di una
cartella di pagamento nei confronti dei soci, ma si preferisce
ritenere la necessità dell’emissione di un nuovo avviso di accertamento indirizzato ai soci
anche perché lo stesso art. 36
del dpr 602/1973 prevede che i
soci possono essere chiamati a
rispondere dei debiti societari
(con i limiti ivi stabiliti) ma
Recupero crediti
in tempi stretti
La rivalsa dei creditori insoddisfatti
anche che tale responsabilità
debba esser fatta valere «con
atto motivato».
Ogni socio inoltre risponde
per l’intero nei confronti del
Fisco, se ha ricevuto somme
capienti a sopportare il debito fiscale.
Il medesimo articolo prevede
anche che i soci sono responsabili per il pagamento dei debiti
per le imposte sui redditi della
società, nei limiti delle somme
di denaro o degli altri beni sociali ricevuti in assegnazione
durante il periodo di liquidazione, o nei due periodi di imposta precedenti alla messa in
liquidazione.
Si noti che tale previsione
si aggiunge a quanto previsto
dall’articolo 2495 lasciando
aperte due strade per il recupero dei crediti erariali.
In realtà le due previsioni
non sono sovrapponibili in
quanto quella del dpr 602 consente di aggredire non solo le
somme erogate ai soci in base
al bilancio finale di liquidazione ma i valori ricevuti negli
ultimi due periodi d’imposta
precedenti alla messa in liquidazione.
In aggiunta il recupero potrebbe passare dalla notifi ca
al liquidatore di un avviso di
accertamento, solo se si prova
che c’è stata sua colpa (le possibilità non sono alternative
ma percorribili entrambi).
L’avviso di accertamento non
può tuttavia essere emesso nei
confronti di una società liqui-
data e cessata, ma nel caso in
cui l’atto fosse notificato al
socio (per conto della società)
lo stesso non è tenuto a impugnarlo per conto di questa,
facendo valere la carenza di
legittimazione passiva in capo
alla società ormai estinta.
Le difese ordinarie sono invece chiaramente ammesse nel
caso di avviso di accertamento
che dovesse chiamare in causa il socio in prima persona ai
sensi dell’art. 36.
Quindi è ipotizzabile una situazione di questo tipo:
• è notifi cato un avviso di
accertamento alla società;
• l’erario tenta di escutere
questo prima della cancellazione dal Registro delle imprese;
Settem
Lunedì 5 Settembre
2011
25
• nel caso in cui il tentativo
non andasse a buon fine l’accertamento già notificato non
dovrebbe avere rilevanza nei
confronti dei soci considerate
che si trattava di un atto riferito a un soggetto diverso e
indipendente;
• i soci potranno essere destinatari di un nuovo avviso
di accertamento ad hoc e potranno comunque contestare
nel merito la pretesa impositiva.
Un ulteriore caso da affrontare (che non sembrerebbe
trovare una soluzione esplicita legislative) è il seguente.
Si supponga che sia notificato
un avviso di accertamento alla
società dopo la sua estinzione
nelle mani dell’ex liquidatore.
In tale ipotesi due appaiono le
possibili soluzioni.
La prima comporta una totale indifferenza verso questo
atto, da ritenere invalido (o
meglio inesistente) in quanto
relativo ad un soggetto estinto.
La seconda, che può apparire maggiormente prudenziale,
tende a far dichiarare dal giudice la suddetta inesistenza.
Ma qui si pone il problema di
chi sia il potere di presentare
e formare il ricorso.
Infatti sembra che l’ex liquidatore non abbia più tale
potere essendo ormai venuto
meno (estinta) la società un
tempo da lui rappresentata.
Nonostante le perplessità, si
potrebbe cautelativamente
ipotizzare un potere di rappresentanza limitato dell’ex
liquidatore, che in tal modo
recupererebbe la possibilità di contestare alla radice
l’avviso di accertamento con
la finalità di far dichiarare
dal giudice tributario l’inesistenza dello stesso e pertanto la decadenza della pretesa
dell’erario.
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Non mancano effetti
sul rimborso Iva
Massima cautela nella distribuzione
di somme ai soci
Orientamento delle Sezioni unite della Cassazione con impatto anche sul
rimborso Iva delle srl cancellate. Attribuzione della titolarità del credito
direttamente ai soci e riscossione mediante conferimento della delega a
uno di essi (o all’ex liquidatore). L’Agenzia delle entrate si adegua alla
sentenza 4062/2010 e con la risoluzione n. 77 del 27 luglio 2011 rettifica
parzialmente il proprio orientamento. Appare opportuno rammentare che
ai sensi dell’art. 5 del dm 26 febbraio 1992, il rimborso dei crediti a favore
di società cancellate può essere eseguito al ricorrere congiunto di due
circostanze: che il rimborso sia eseguito a favore del liquidatore della
società cancellata; che il credito risulti dal bilancio finale di liquidazione
depositato presso la Cancelleria del tribunale (ora presso il registro delle
imprese). A giudizio dell’amministrazione finanziaria, il rispetto delle due
condizioni doveva ritenersi inderogabile. Posto che ora alla cancellazione
della società consegue automaticamente anche il venir meno dei poteri
del liquidatore (la carica si estingue in uno con il soggetto cancellato), la
soluzione proposta dall’Agenzia consiste nell’attribuire pro quota ai soci la
titolarità del credito, mentre sotto il profilo pratico la concreta erogazione
del rimborso sarebbe facilitata dal conferimento della delega all’incasso
solo a uno di essi o a un terzo, che potrebbe essere l’ex liquidatore. La
soluzione ricalca la procedura applicabile alle società di persone, come
illustrata nella circolare n. 225/E del 5 dicembre 2000, che prevede un
differente regime in relazione alla veste giuridica assunta dalla società
cessata. Per le società di capitali si richiede l’evidenziazione del credito nel
bilancio finale di liquidazione depositato presso il registro delle imprese.
Per le società di persone, occorre distinguere: a) se hanno adottato un
formale procedimento di liquidazione, il credito deve risultare dal bilancio
finale di liquidazione obbligatoriamente redatto (pur se non depositato,
in quanto non vige tale obbligo); b) se non hanno adottato un formale
procedimento di liquidazione (come avviene nella maggior parte dei casi),
è sufficiente produrre un atto notorio dal quale risultino i beneficiari del
rimborso e le quote di ciascun socio.
Possibile responsabilità del liquidatore per i debiti tributari della società
estinta. Cautela necessaria prima di distribuire somme ai soci nella fase di
riparto, in quanto l’art. 36 del dpr 602/73 chiama in causa il liquidatore imprudente. Per effetto di tale norma, i liquidatori dei soggetti Ires che non
pagano le imposte con le attività della liquidazione, rispondono in proprio del
pagamento delle imposte dovute per il periodo della liquidazione e per quelle
anteriori se soddisfano crediti di ordine inferiore a quelli tributari o assegnano beni a soci o associati senza aver prima soddisfatto i crediti tributari.
In tal caso la giurisprudenza ha riconosciuto valevole l’ordinario termine di
prescrizione decennale.
Il presupposto per l’applicazione di tale regola non è solo il mancato pagamento delle imposte, ma al contrario:
• deve sussistere il mancato pagamento di imposte dirette;
• devono sussistere attività della liquidazione;
• si sono soddisfatti crediti di ordine inferiore a quelli tributari o si sono assegnati beni a soci o associati senza aver prima soddisfatto i crediti tributari.
Il meccanismo nei confronti del liquidatore deve essere attivato mediante un
ordinario avviso di accertamento con le caratteristiche (rectius: possibilità
difensive proprie del soggetto accertato) ordinarie di tale atto. Non è invece
legittima l’iscrizione a ruolo e la notifica della cartella di pagamento a carico
del liquidatore, in assenza di un precedente avviso di accertamento.
Nel caso di esistenza di posizioni debitorie (per sua tutela) il liquidatore dovrà
(tra l’altro) tenere un comportamento contabile più che corretto in sede di
stesura del bilancio finale di liquidazione seguendo le indicazioni contenuto
nell’Oic5: deve iscrivere il debito tra le passività dello stato patrimoniale e
contestualmente iscrivere nell’attivo uno specifico deposito vincolato di pari
importo; con specifico riferimento alla posizione dei crediti e debiti tributari si potranno adottare specifiche soluzioni e cioè: nel caso di debito verso
l’Erario si apposterà nell’attivo una voce di deposito specifico di importo
pari all’esposizione debitoria verso l’Amministrazione finanziaria ancora
iscritta nel passivo.
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Prospetto dei valori correnti delle polizze index linked
VALORI AL
PRODOTTO
VALORE
RATING Z.C.B. / TITOLO
STRUTT. MOODY’S/S&P/FITCH
Adesso Index Aprile '07
88,940
MERRILL LYNCH & CO. INC.
Adesso Index Febbraio '07
98,062
B.CA POPOLARE DI VERONA NOVARA Scarl
Alba Carim Index 08/07
99,600
CASSA DI RISPARMIO DI RIMINI S.p.A.
EMITTENTE OPZIONE
Crescita Sicura Serie VI 2007
94,791
BANK AUSTRIA CREDITANSTALT AG
CRESCITA SICURA SERIE VII 2005
99,866
BANCA DI VALLE CAMONICA S.p.A.
A2 | A+ | AA-
CRESCITA SICURA SERIE VII 2006
98,940
BNP PARIBAS
96,980
HBOS Treasury Services Plc
99,575
BANCA DI VALLE CAMONICA S.p.A.
A1 | A | A *** BANCA IMI S.p.A.
Aa2 | AA | AA
CRESCITA SICURA SERIE VIII 2006
99,340
ABN AMRO BANK NV
A2 | A+ | AA-
- | A- | BBB+ BANCA ALETTI & C. S.p.A.
- | A- | BBB+
Crescita Sicura Serie VIII 2007
94,180
NIBC Bank NV
Baa3 | - | BBB+ BANCA ALETTI & C. S.p.A.
- | A- | BBB+
CRESCITA SICURA SERIE X 2006
99,500
BNP PARIBAS
- | A- | BBB+
CRESCITA SICURA SERIE XI 2006
97,290
ABN AMRO BANK NV
- BNP PARIBAS
INTESA SANPAOLO S.p.A.
Creberg altiplano marzo 07
97,600
CREDITO BERGAMASCO S.p.A.
Creberg Altiplano Aprile '07
87,220
BANCA ITALEASE S.p.A.
Creberg Polar Aprile '07
87,010
BANCA ITALEASE S.p.A.
Baa3 | - | BBB+ BANCA ALETTI & C. S.p.A.
Derby Index Linked Dicembre 2006
92,180
BANCA ITALEASE S.p.A.
Baa3 | - | BBB+ UNICREDIT S.p.A.
Derby Index Linked Ottobre 2006
92,880
BANCA POPOLARE DI BARI Scrl
A3 | - | - UBS Ltd
Aa3 | A+ | AA- BANCO SANTANDER S.A.
BANCA POPOLARE DI VICENZA
Futuro Forte 1 - 2006
97,790
GOLDMAN SACHS GROUP, INC.
Index Scatto piu' Persona Life
97,460
SOCIETÉ GENERALE
Index Up 1-2008
86,625
MORGAN STANLEY
Index Up 3 - 2005
100,493
BANCA POPOLARE DI INTRA Scrl
Prima Classe 3 - 2005
99,150
ABN AMRO BANK NV
Aa3 | A | A ****
- | (1) | - BANCA ALETTI & C. S.p.A.
- | A- | BBB+
WR | NR | NR SOCIETÉ GENERALE
Aa2 | A+ | A+
- | BBB+ | BBB+ BANCO BILBAO SA
Aa2 | AA | AA-
Aa3 | A+ | AA- DEUTSCHE BANK AG
Aa3 | A+ | AA-
A1 | A | A+ SOCIETÉ GENERALE
Aa2 | A+ | A+
Aa2 | A+ | A+
A2 | A | A SOCIETÉ GENERALE
Aa2 | A+ | A+
- SOCIETÉ GENERALE
Aa2 | A+ | A+
A2 | A+ | AA- BANCA IMI S.p.A.
Scelgo Index 10
98,845
CASSA DI RISPARMIO DI FERRARA S.p.A.
Ba1 | - | - ROYAL BANK OF SCOTLAND PLC
Scelgo Index 11
98,698
CASSA DI RISPARMIO DI FERRARA S.p.A.
Ba1 | - | - CITIBANK N.A.
Scelgo index 12
98,987
CASSA DI RISPARMIO DI FERRARA S.p.A.
Ba1 | - | - BANCO SANTANDER S.A.
Scelgo Index 13
98,226
CASSA DI RISPARMIO DI FERRARA S.p.A.
Ba1 | - | - BARCLAYS BANK PLC
Scelgo Index 14
97,435
CASSA DI RISPARMIO DI FERRARA S.p.A.
Treviso Index 2007
98,648
BANCA POPOLARE DI CIVIDALE SCPA
2,80% EURO DOLLARO SERIE XV SETT 05
99,866
BANCA REGIONALE EUROPEA
4,30% International Index Serie V Marzo 2007
70,010
ANGLO IRISH BANK PLC
4,30% International Index Serie VIII Maggio 2007
96,220
BANK AUSTRIA CREDITANSTALT AG
96,930
C.SSE CENTR.DU CREDIT IMM. DE FRANCE
A1 | A | A COMMERZBANK AG
EUROSTOXX 4% PIU' SERIE XIV OTTOBRE 2006
98,470
ABN AMRO BANK NV
99,500
BNP PARIBAS
A2 | A | A
A2 | A+ | AA-
EUROSTOXX 4% PIU' SERIE XVI DICEMBRE 2006
97,290
ABN AMRO BANK NV
EUROSTOXX 4% PIU'SERIE XIII SETTEMBRE 2006
99,340
ABN AMRO BANK NV
A2 | A+ | AA-
EUROSTOXX 4% SERIE I GENNAIO 2007
97,370
ABN AMRO BANK NV
A2 | A+ | AA-
Aa2 | AA | AAA2 | A+ | AA-
A1 | A | A+ ROYAL BANK OF SCOTLAND PLC
A2 | A | A BANCA IMI S.p.A.
Aa3 | A+ | AAAa3 | A+ | AA-
EUROSTOXX 4,20% SERIE III FEBBRAIO 2007
92,270
BANK AUSTRIA CREDITANSTALT AG
A1 | A | A COMMERZBANK AG
A2 | A | A
EUROSTOXX CRESCITA SICURA SERIE III 2006
97,820
BANK AUSTRIA CREDITANSTALT AG
A1 | A | A SOCIETÉ GENERALE
Aa2 | A+ | A+
Everest Equity World Serie XII Settembre 2007
99,300
C.SSE CENTR.DU CREDIT IMM. DE FRANCE
A1 | A | A SOCIETÉ GENERALE
Aa2 | A+ | A+
Everest Global Basket Serie XV 2007
99,300
C.SSE CENTR.DU CREDIT IMM. DE FRANCE
A1 | A | A SOCIETÉ GENERALE
Aa2 | A+ | A+
Global Alternative Energy & Water Serie XIII Settembre 2007 91,520
C.SSE CENTR.DU CREDIT IMM. DE FRANCE
INDEX "€uro/Dollaro" BSG 2006/2012 SERIE IV
SNS BANK NV
Aa1 | AA- | AAAa3 | A+ | A+
15/08/2011
RATING OPZIONE
MOODY’S/S&P/FITCH
97,410
A1 | A | A CREDIT SUISSE INTERNATIONAL
Aa1 | A+ | AA-
Baa1 | A- | BBB+ CREDIT SUISSE INTERNATIONAL
Aa1 | A+ | AA-
INDEX "DJ EUROSTOXX 50" BSG 2006/2012 SERIE IX
96,942
MORGAN STANLEY
A2 | A | A BANCA IMI S.p.A.
INDEX "DJ EUROSTOXX 50" BSG 2006/2012 SERIE V
96,930
C.SSE CENTR.DU CREDIT IMM. DE FRANCE
A1 | A | A COMMERZBANK AG
INDEX "DJ EUROSTOXX 50" BSG 2006/2012 SERIE VI
95,850
GOLDMAN SACHS GROUP, INC.
INDEX "DJ EUROSTOXX 50" BSG 2006/2012 SERIE X
98,940
BNP PARIBAS
INDEX "DJ EUROSTOXX 50" BSG 2006/2012 SERIE XI
99,340
ABN AMRO BANK NV
INDEX "DJ EUROSTOXX 50" BSG 2006/2012 SERIE XII
98,470
ABN AMRO BANK NV
INDEX "DJ EUROSTOXX 50" BSG 2006/2012 SERIE XIII
99,500
BNP PARIBAS
A1 | A | A+ ROYAL BANK OF SCOTLAND PLC
Aa3 | A+ | AAA2 | A | A
Aa3 | A+ | AA-
Aa2 | AA | AAA2 | A+ | AAA2 | A+ | AAAa2 | AA | AA-
A1 | A | A *** UBS Ltd
Aa3 | A+ | A+
INDEX "DJ EUROSTOXX 50" BSG 2006/2012 SERIE XIV
97,290
ABN AMRO BANK NV
Caa2 | CCC | BB- UBS Ltd
Aa3 | A+ | A+
INDEX "DJ EUROSTOXX 6Y" BSG 2007/2013 SERIE V
92,270
BANK AUSTRIA CREDITANSTALT AG
Aa3 | A+ | AA-
INDEX "EURO/$" 2011/BSG SERIE XIII
99,866
BANCO DI SAN GIORGIO S.p.A.
A1 | A | A *** UBS Ltd
A2 | A+ | AA-
A1 | A | A DEUTSCHE BANK AG
A1 | A | A+
Aa2 | AA | AA-
EUROSTOXX 4% PIU' SERIE XV NOVEMBRE 2006
GOLDMAN SACHS GROUP, INC.
Aa2 | A+ | A+
Aa2 | AA | AA
A3 | - | - UBS Ltd
EMITTENTE OPZIONE
EUROSTOXX 3,75% SERIE VII MAGGIO 2006
MORGAN STANLEY
Aa1 | A+ | AA-
Aa3 | AA- | AA-
Ba1 | - | - JP MORGAN CHASE BANK
RATING Z.C.B. / TITOLO
STRUTT. MOODY’S/S&P/FITCH
A1 | A | A HVB HYPO-UND EREINSBANK AG
95,850
Aa3 | A+ | AA-
A1 | A+ | A+
VALORI AL
EMITTENTE ZCB
TITOLO STRUTTURATO
A1 | A | A SOCIETÉ GENERALE
C.SSE CENTR.DU CREDIT IMM. DE FRANCE
96,942
Aa1 | A+ | AA-
A2 | A+ | AA-
96,960
EUROSTOXX 4% SERIE XI LUGLIO 2006
Aa3 | A+ | A+
Aa2 | AA | AA-
Euramerica 87 Index Linked Serie IX Maggio 2007
EUROSTOXX 4% SERIE IX GIUGNO 2006
Aa2 | AA | AA
Aa3 | A+ | AA-
comunicato disponibile sulla home page del sito www.cattolica.it e www.cattolicabanche.it.
VALORE
Baa3 | BBB | BBB CREDIT SUISSE INTERNATIONAL
BANK AUSTRIA CREDITANSTALT AG
BNP PARIBAS
RATING OPZIONE
MOODY’S/S&P/FITCH
Aa3 | A+ | AA-
(o) Index con sottostante Glitnir Banki HF; si comunica che, a partire dalle quotazioni dell’ 1/10/2008, le quotazioni sono sospese come da
PRODOTTO
Aa3 | - | - CREDIT SUISSE INTERNATIONAL
DJ EUROSTOXX CRESCITA EUROPA SERIE II FEBBRAIO 2006 97,820
EUROSTOXX 4% PIU' INDEX LINKED SERIE XII AGOSTO 2006 98,940
15/08/2011
Aa2 | AA | AA-
CRESCITA SICURA SERIE VIII 2005
95,010
INTESA SANPAOLO S.p.A.
A1 | A | A BANCO SANTANDER S.A.
A1 | A | A *** UBS Ltd
Crescita Sicura Serie VII 2007
Carichieti Index Linked 2007
93,450
EMITTENTE OPZIONE
Aa3 | A+ | A+
CASSA DI RISPARMIO DI RIMINI S.p.A.
BANCA POPOLARE DI CIVIDALE SCPA
96,020
RATING Z.C.B. / TITOLO
STRUTT. MOODY’S/S&P/FITCH
Aa2 | AA | AA-
99,631
Duomo Index Nuove Frontiere IV serie
EMITTENTE ZCB
TITOLO STRUTTURATO
- | A- | BBB+
98,648
Duomo Index Nuove Frontiere III serie
VALORE
- | A- | BBB+
- ABN AMRO BANK NV
GLITNIR BANKI HF
PRODOTTO
A2 | A | A+ BANCA ALETTI & C. S.p.A.
Alba Carim Index 11/06
(o) N/D
RATING OPZIONE
MOODY’S/S&P/FITCH
VALORI AL
A2 | A- | BBB+ * BANCA ALETTI & C. S.p.A.
Alti Percorsi Index 1 – 2007
Duomo Index Nuove Frontiere II Serie
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EMITTENTE ZCB
TITOLO STRUTTURATO
15/08/2011
A2 | A+ | AAA1 | A | A COMMERZBANK AG
A2 | A | A
Aa3 | A+ | A+
4,30% International Index Serie XV Settembre 2007
96,980
HBOS Treasury Services Plc
Aa3 | - | - CREDIT SUISSE INTERNATIONAL
Aa1 | A+ | AA-
INDEX "EUROSTOXX50 - SWING 6Y" BSG-2007/2013 SERIE II 97,370
ABN AMRO BANK NV
4,30% International Serie VI Aprile 2007
62,000
ANGLO IRISH BANK PLC
Caa2 | CCC | BB- CREDIT SUISSE INTERNATIONAL
Aa1 | A+ | AA-
INDEX "HICP-INFLATION" BSG 2007/2012 SERIE III
97,590
CREDIT SUISSE, LONDON BRANCH
4,30% International Serie VII Aprile 2007
62,300
ANGLO IRISH BANK PLC
Caa2 | CCC | BB- CREDIT SUISSE INTERNATIONAL
Aa1 | A+ | AA-
Index “Alternative Basket 5Y” BSG 2007/2012 Serie XI
94,180
NIBC Bank NV
4,30% International Serie X Giugno 2007
94,791
BANK AUSTRIA CREDITANSTALT AG
A1 | A | A BANCO SANTANDER S.A.
Aa2 | AA | AA
Index “Convergence 5Y” BSG 2007/2012 Serie IX
94,791
BANK AUSTRIA CREDITANSTALT AG
A1 | A | A BANCO SANTANDER S.A.
Aa2 | AA | AA
AUSTRALIAN & SWISS INDEX SERIE VIII GIUGNO 2006
96,260
MORGAN STANLEY
A2 | A | A UBS Ltd
Aa3 | A+ | A+
Index “Convergence 5Y” BSG 2007/2012 Serie VIII
96,220
BANK AUSTRIA CREDITANSTALT AG
A1 | A | A DEUTSCHE BANK AG
Aa3 | A+ | AA-
Convergence Serie IX 2007
62,000
ANGLO IRISH BANK PLC
Caa2 | CCC | BB- CREDIT SUISSE INTERNATIONAL
Aa1 | A+ | AA-
Index “Convergence 5Y” BSG 2007/2012 Serie X
96,980
HBOS Treasury Services Plc
Aa3 | - | - CREDIT SUISSE INTERNATIONAL
Aa1 | A+ | AA-
Convergence Serie VIII 2007
70,010
ANGLO IRISH BANK PLC
Caa2 | CCC | BB- UBS Ltd
Aa3 | A+ | A+
Index “DJ Eurostoxx 6Y” BSG 2007/2013 Serie VI
96,250
C.SSE CENTR.DU CREDIT IMM. DE FRANCE
A1 | A | A ABN AMRO BANK NV
A2 | A+ | AA-
Convergence Serie XI 2007
96,220
BANK AUSTRIA CREDITANSTALT AG
A1 | A | A DEUTSCHE BANK AG
Aa3 | A+ | AA-
Index “DJ Eurostoxx 6Y” BSG 2007/2013 Serie VII
92,890
BANK AUSTRIA CREDITANSTALT AG
A1 | A | A BANCO SANTANDER S.A.
Aa2 | AA | AA
Aa1 | - | Baa3 | BBB | BBB CREDIT SUISSE INTERNATIONAL
Aa1 | A+ | AA-
Convergence Serie XII 2007
94,791
BANK AUSTRIA CREDITANSTALT AG
A1 | A | A BANCO SANTANDER S.A.
Aa2 | AA | AA
Index Coupon Euro/Dollaro serie XX 2005
99,575
B.CO DI BRESCIA SAN PAOLO S.p.A.
A1 | A | A *** BANCA IMI S.p.A.
Aa3 | A+ | AA-
Convergence serie XIV 2007
96,980
HBOS Treasury Services Plc
Aa3 | - | - CREDIT SUISSE INTERNATIONAL
Aa1 | A+ | AA-
INDEX SERIE XVI 2005 COUPON EURO/DOLLARO
99,866
B.CO DI BRESCIA SAN PAOLO S.p.A.
A1 | A | A *** UBS Ltd
Aa3 | A+ | A+
CRESCITA SICURA SERIE VI 2006
96,942
MORGAN STANLEY
A2 | A | A BANCA IMI S.p.A.
Aa3 | A+ | AA-
Japan – Euro Serie IV 2007
70,000
ANGLO IRISH BANK PLC
CRESCITA SICURA SERIE I 2007
97,370
ABN AMRO BANK NV
Lombarda vita 6&6
93,490
MEDIOBANCA S.p.A.
- | A+ | - COMMERZBANK AG
A2 | A | A
CRESCITA SICURA SERIE II 2007
92,270
BANK AUSTRIA CREDITANSTALT AG
Lombarda vita 6&6 New
94,970
MORGAN STANLEY
A2 | A | A ABN AMRO BANK NV
A2 | A+ | AA-
CRESCITA SICURA SERIE II/2006
97,820
BANK AUSTRIA CREDITANSTALT AG
CRESCITA SICURA SERIE III 2006
97,410
SNS BANK NV
A2 | A+ | AAA1 | A | A COMMERZBANK AG
A1 | A | A SOCIETÉ GENERALE
Baa1 | A- | BBB+ CREDIT SUISSE INTERNATIONAL
A2 | A | A
Aa2 | A+ | A+
Lombarda Vita Best of Euro-USA 2008-2014
94,560
ABN AMRO BANK NV
Aa1 | A+ | AA-
Lombarda Vita BRIC 40 "5 + 5"
89,540
NIBC Bank NV
LOMBARDA VITA BRIC 40 "5,10 + 5,10”
92,670
MEDIOBANCA S.p.A.
Lombarda Vita Classic Markets
98,760
CREDIT SUISSE INTERNATIONAL
Crescita Sicura Serie III 2007
96,250
C.SSE CENTR.DU CREDIT IMM. DE FRANCE
A1 | A | A ABN AMRO BANK NV
A2 | A+ | AA-
CRESCITA SICURA SERIE IV 2006
96,930
C.SSE CENTR.DU CREDIT IMM. DE FRANCE
A1 | A | A COMMERZBANK AG
A2 | A | A
Crescita Sicura Serie IV 2007
92,890
BANK AUSTRIA CREDITANSTALT AG
CRESCITA SICURA SERIE IX 2006
98,470
ABN AMRO BANK NV
CRESCITA SICURA SERIE V 2006
95,850
GOLDMAN SACHS GROUP, INC.
Crescita Sicura Serie V 2007
96,220
BANK AUSTRIA CREDITANSTALT AG
A1 | A | A BANCO SANTANDER S.A.
Aa2 | AA | AA
A1 | A | A DEUTSCHE BANK AG
A2 | A+ | AA- SOCIETÉ GENERALE
Aa2 | A+ | A+
Aa2 | A+ | A+
- | (1) | - CREDIT SUISSE INTERNATIONAL
Aa1 | A+ | AA-
- | A+ | - BNP PARIBAS
Aa2 | AA | AA-
Aa1 | A+ | AA-
Lombarda Vita Classic Markets New
92,260
MEDIOBANCA S.p.A.
- | A+ | - BANCO BILBAO SA
Lombarda Vita Euro Sector
92,060
MEDIOBANCA S.p.A.
- | A+ | - FORTIS BANK SA
Aa3 | A+ | AA-
Lombarda Vita Euro Sector New
96,870
BANCA IMI S.p.A.
Aa3 | A+ | AA-
Presente e Futuro 2007-2012 Serie XIV settembre 2007
94,180
NIBC Bank NV
A2 | A+ | AAA1 | A | A+ ROYAL BANK OF SCOTLAND PLC
Caa2 | CCC | BB- SOCIETÉ GENERALE
Aa3 | A+ | AA- BNP PARIBAS
Baa3 | BBB | BBB CREDIT SUISSE INTERNATIONAL
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Aa2 | AA | AAA1 | AA | A+
Aa2 | AA | AAAa1 | A+ | AA-
Lunedì 5 Settembre 2011
VALORI AL
PRODOTTO
VALORE
EMITTENTE ZCB
TITOLO STRUTTURATO
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Presente e Futuro Serie XVI 2007
94,180
NIBC Bank NV
RATING Z.C.B. / TITOLO EMITTENTE OPZIONE
STRUTT. MOODY’S/S&P/FITCH
15/08/2011
RATING OPZIONE
MOODY’S/S&P/FITCH
Baa3 | BBB | BBB CREDIT SUISSE INTERNATIONAL
Aa1 | A+ | AA-
Protezione e Valore Serie III 2007
97,590
CREDIT SUISSE, LONDON BRANCH
Swing DJ Eurostoxx50 Serie II 2007
97,370
ABN AMRO BANK NV
Swing DJ Eurostoxx50 Serie V 2007
92,270
BANK AUSTRIA CREDITANSTALT AG
A1 | A | A COMMERZBANK AG
A2 | A | A
Swing DJ Eurostoxx50 Serie VI 2007
96,250
C.SSE CENTR.DU CREDIT IMM. DE FRANCE
A1 | A | A ABN AMRO BANK NV
A2 | A+ | AA-
Swing DJ Eurostoxx50 Serie X 2007
92,890
BANK AUSTRIA CREDITANSTALT AG
A1 | A | A BANCO SANTANDER S.A.
Aa2 | AA | AA
SWING DJ EUROSTOXX50 SERIE XVI 2006
99,340
ABN AMRO BANK NV
A2 | A+ | AA-
Swing DJ Eurostoxx50 Serie XVII 2006
98,760
ABN AMRO BANK NV
A2 | A+ | AA-
SWING DJ EUROSTOXX50 SERIE XVIII 2006
98,470
ABN AMRO BANK NV
Swing DJ Eurostoxx50 Serie XX 2006
99,500
BNP PARIBAS
Aa1 | - | A2 | A+ | AA-
A2 | A+ | AAAa2 | AA | AA-
Swing DJ Eurostoxx50 Serie XXII 2006
97,290
ABN AMRO BANK NV
Tortona Borse Piu' Index Serie LI 2006
95,850
GOLDMAN SACHS GROUP, INC.
A2 | A+ | AA-
Tortona Borse Piu' Index Serie LIII 2006
96,942
MORGAN STANLEY
Tortona Borse Piu' Index Serie LV 2006
99,340
ABN AMRO BANK NV
A2 | A+ | AA-
Tortona Borse Piu' Index Serie LVI 2006
98,470
ABN AMRO BANK NV
A2 | A+ | AA-
Tortona Borse Piu' Index Serie LVIi 2006
99,500
BNP PARIBAS
Tortona Borse Piu' Index Serie XLIX 2006
96,930
C.SSE CENTR.DU CREDIT IMM. DE FRANCE
A1 | A | A+ ROYAL BANK OF SCOTLAND PLC
Aa3 | A+ | AA-
A2 | A | A BANCA IMI S.p.A.
Aa3 | A+ | AA-
Aa2 | AA | AAA1 | A | A COMMERZBANK AG
A2 | A | A
VALORI AL
PRODOTTO
VALORE
EMITTENTE ZCB
TITOLO STRUTTURATO
Carismi Più Certezza 10
102,562
C. DI RISP. DI SAN MINIATO S.p.A.
Carismi Più Certezza 11
98,720
BANCA IMI S.p.A.
Carismi Più Certezza 2 Private
102,110
Carismi Più Certezza 3
97,972
Carismi Più Certezza 5
98,330
BEAR STEARNS COMPANIES INC.
Carismi Più Certezza 6
107,110
BANCA ITALEASE S.p.A.
RATING Z.C.B. / TITOLO EMITTENTE OPZIONE
STRUTT. MOODY’S/S&P/FITCH
RATING OPZIONE
MOODY’S/S&P/FITCH
- | (1) | - SOCIETÉ GENERALE
Aa2 | A+ | A+
Aa3 | A+ | AA- BANCO BILBAO SA
Aa2 | AA | AA-
MEDIOBANCA S.p.A.
- | A+ | - BNP PARIBAS
Aa2 | AA | AA-
C. DI RISP. DI SAN MINIATO S.p.A.
- | (1) | - CREDIT SUISSE INTERNATIONAL
Aa1 | A+ | AA-
CARISMI Più Certezza 8
86,790
UNICREDIT S.p.A.
Carismi Più Certezza 9
85,750
MEDIOBANCA S.p.A.
Aa3 | A+ | AA- DEUTSCHE BANK AG
Aa3 | A+ | AA-
Baa3 | - | BBB+
Aa3 | A | A **** SOCIETÉ GENERALE
Aa2 | A+ | A+
- | A+ | - SOCIETÉ GENERALE
Aa2 | A+ | A+
VALORI AL
PRODOTTO
VALORE
15/08/2011
EMITTENTE ZCB
TITOLO STRUTTURATO
RATING Z.C.B. / TITOLO EMITTENTE OPZIONE
STRUTT. MOODY’S/S&P/FITCH
15/08/2011
RATING OPZIONE
MOODY’S/S&P/FITCH
BCP Più index serie IV 2005
99,180
MEDIOCREDITO FRIULI VENEZIA GIULIA
- | A- | - UNICREDIT S.p.A.
Aa3 | A | A ****
CRFC INDEX LINKED SERIE XII
100,088
BEAR STEARNS COMPANIES INC.
Aa3 | A+ | AA- BANCA IMI S.p.A.
Aa3 | A+ | AA-
CRFC INDEX LINKED SERIE XII bis 2004
99,980
BEAR STEARNS COMPANIES INC.
Aa3 | A+ | AA- BANCA IMI S.p.A.
Aa3 | A+ | AA-
Index Linked Bull Dividend
95,270
BARCLAYS BANK PLC
Aa3 | AA- | AA- SOCIETÉ GENERALE
Aa2 | A+ | A+
Index Linked Select Dividend
95,730
BANCA ITALEASE S.p.A.
Baa3 | - | BBB+ BANCA IMI S.p.A.
Aa3 | A+ | AA-
Index Up 1 2007
99,058
BANCA POPOLARE DI INTRA Scrl
- UBS Ltd
Aa3 | A+ | A+
Index Up 2 2006
97,980
MERRILL LYNCH & CO. INC.
Nikkei Avenue
94,510
BANCA ITALEASE S.p.A.
SOLO FRUTTI - SERIE VI 2003
146,860
SOLUZIONE FUTURO S.r.l.
SoloFrutti serie I
147,840
SOLUZIONE FUTURO S.r.l.
- | - | AA CREDIT SUISSE INTERNATIONAL
Aa1 | A+ | AA-
SoloFrutti serie II
146,860
SOLUZIONE FUTURO S.r.l.
- | - | AA CREDIT SUISSE INTERNATIONAL
Aa1 | A+ | AA-
SoloFrutti serie III
145,880
SOLUZIONE FUTURO S.r.l.
- | - | AA CREDIT SUISSE INTERNATIONAL
Aa1 | A+ | AA-
SoloFrutti serie IV
144,890
SOLUZIONE FUTURO S.r.l.
- | - | AA CREDIT SUISSE INTERNATIONAL
Aa1 | A+ | AA-
SoloFrutti serie V
147,010
SOLUZIONE FUTURO S.r.l.
- | - | AA CREDIT SUISSE INTERNATIONAL
Aa1 | A+ | AA-
Tandem Doppia Opportunità
99,807
C. DI RISP. DI FABR.NO E CUPRAMONTANA
- | (1) | - SOCIETÉ GENERALE
Aa2 | A+ | A+
Valore Assicurato
98,960
INTESA SANPAOLO S.p.A.
Aa3 | A+ | AA- INTESA SANPAOLO S.p.A.
Aa3 | A+ | AA-
* Rating della Società Incorporante Banco Popolare Scarl
*** Rating della Società Incorporante Unione di Banche Italiane ScpA
**** Rating della Società Incorporante Madre Unicredit S.p.A.
***** Rating della Società Incorporante Natixis
(1) La Compagnia assume integralmente il rischio di controparte
A2 | A | A+ INTESA SANPAOLO S.p.A.
Aa3 | A+ | AA-
Baa3 | - | BBB+ INTESA SANPAOLO S.p.A.
Aa3 | A+ | AA-
- | - | AA CREDIT SUISSE INTERNATIONAL
Aa1 | A+ | AA-
27
Dalla cessata attività nessun diritto
Società cancellate,
fisco fuorigioco
DI
MASSIMILIANO TASINI
L
a disciplina in tema di
cancellazione di società
dal registro delle imprese prevista dall’art. 2495
Codice civile vale anche per le
società personali e opera anche in materia tributaria. Ne
consegue che con la cessazione
della stessa i creditori sociali rimasti insoddisfatti non hanno
più azione diretta nei confronti
della società. Lo ha stabilito la
Ctr di Milano, con la sentenza
del 15 giugno 2011, n. 79.
Impostazione del problema. Il nuovo art. 2495 del Codice civile, innovando profondamente rispetto al previgente
sistema, stabilisce che la cancellazione dal
registro delle
imprese produce effetti costitutivi. Essa
determina
dunque l’estinzione della società, con tutte
le conseguenze
del caso, ivi
inclusa la perdita dei poteri
rappresentativi dell’ultimo
amministratore o liquidatore
della società.
I creditori rimasti insoddisfatti non perdono totalmente
tutela. Tuttavia, essa è limitata alla concorrenza delle somme
da questi riscosse in base al bilancio finale di liquidazione; per
parte loro, i liquidatori rispondono se il mancato pagamento
è dipeso da loro colpa.
Questo schema si applica
anche nei confronti del fisco,
che è un creditore come tutti
gli altri.
Ne consegue che, mentre nella pregressa disciplina la cancellazione non inibiva l’azione
del fisco, diversamente nella
nuova disciplina la situazione è
profondamente mutata: il fisco
non può più agire nei confronti
della società cessata, mentre
può agire nei confronti dei soci e
dei liquidatori secondo le regole
(e nei limiti) appresso riferiti.
L’intervento della Cassazione. La Corte di cassazione
con la sentenza resa a sezioni
unite 22 febbraio 2010 n. 4060
(e le sentenze nn. 4061 e 4062)
ha stabilito che con la cancellazione si verifica l’estinzione
indipendentemente dai creditori non soddisfatti, e che tali
effetti si producono anche: per
le cancellazioni ante 1/1/2004;
per le società personali.
La sentenza della Ctr di
Milano. Adottando questa
impostazione, la Ctr di Milano, nell’accogliere
l’appello proposto
da una società avverso la sentenza
che aveva respinto
il ricorso prodotto
contro una cartella di pagamento,
afferma i seguenti
principi:
- l’atto emesso
nei confronti di
una società cancellata è emesso a
carico di soggetto
inesistente «e pertanto è da
ritenersi inefficace a tutti gli
effetti»;
- con l’estinzione della società, non si apre alcuna successione, né a titolo universale, né a
titolo particolare, in quanto non
vi sono eredi della società: tali
non sono sicuramente né i soci,
né gli ex amministratori e/o i
liquidatori;
- l’ultimo legale rappresentante della società non può essere ritenuto responsabile nei
confronti dell’amministrazione
finanziaria;
- per difetta conseguenza di
quanto sopra, si determina la
cessazione della materia del
contendere.
© Riproduzione riservata
Anche la Ctr Piemonte
si allinea alla Cassazione
Su un tema così delicato come gli effetti (meramente dichiarativi, ovvero costitutivi) della cancellazione delle società dal registro delle imprese, a maggior ragione per le
situazioni «pendenti» alla data di entrata in vigore della
riforma del diritto societario (dlgs n. 6/2003, vigente dall’
1/1/2004) poche settimane prima dalla pronuncia della Cassazione a sezioni unite, si registra la coerente pronuncia
della Ctr Piemonte (1 febbraio 2010 n. 5 resa dalla sez.
30), secondo la quale la cancellazione dal registro delle
imprese di una società di capitali comporta l’estinzione
irreversibile della società stessa anche nei confronti di
debiti tributari successivamente sopravvenuti. La Ctr, aderendo a una serie di pronunce della Cassazione tendenti a
rimarcare la natura «costitutiva» della cancellazione (Cass.
sent. 18618/2006, 19347/2007, 25192 e 29424/2008) afferma
a chiare lettere che la mera cancellazione della società
post 31/12/2003, e dunque dopo l’entrata in vigore della
riforma del diritto societario, comporta la soggezione alla
fattispecie alle nuove regole, indipendentemente dalla data
in cui la liquidazione è iniziata.
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Anno 21 - Numero 210 -
€ 2,50
Lunedì 5 Settembre 2011
Sette
Avvocati
Oggi
Inserto speciale
di ItaliaOggi7
IL PRIMO GIORNALE
ALE DEI PROFESSIONISTI DELLA GIUSTIZIA
Per lo sviluppo
serve impegno,
non trincee
Le modiiche introdotte dal decreto sviluppo al codice della proprietà intellettuale
rilanciano il ruolo dei professionisti nel campo del design industriale
Design, i legali
consulenti
delle aziende
Luisa Bocchietto, presidente Associazione per il disegno industriale (Adi)
U
DUILIO LUI
n business tutto da reinventare, e non è detto che sia un
male. Almeno così la vedono
gli studi legali chiamati a delineare l’evoluzione del mercato italiano del design alla luce delle novità legislative introdotte negli ultimi tempi.
In particolare con il decreto sviluppo,
che ha fissato un principio inderogabile: commette una violazione chi realizza opere di design molto somiglianti
(anche se non identiche) a quelle ideate dai grandi maestri del settore. Di
conseguenza, chi finora ha basato il
proprio successo sulla riproposizione
di vecchie forme, ora deve cambiare
rotta, puntando tutto sull’innovazione. Il che significa investire massicciamente in ricerca e sperimentazione,
cercando fondi in un periodo in cui la
congiuntura suggerirebbe invece di tagliare gli investimenti. Per gli studi
legali che seguono il settore si tratta di
un’opportunità non da poco. Le continue innovazioni legislative che hanno
riguardato il settore negli ultimi anni
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li rendono oggi partner imprescindibili degli imprenditori. In molti casi la
loro opinione diventerà decisiva nella scelta tra più opzioni di mercato e
dovranno saper uscire dai tecnicismi
per calarsi in pieno nelle esigenze di
business delle aziende clienti.
La partita da giocare riguarda la
sopravvivenza stessa di molte realtà italiane specializzate nel disegno
industriale, una competizione che ormai non si gioca più solo sul mercato
nazionale (destinato a soffrire ancora
per diversi anni), ma sullo scacchiere
internazionale, alla ricerca dei nuovi
consumatori dei mercati emergenti.
Del resto, uno studio commissionato
dall’Adi (Associazione per il disegno
industriale) dimostra che l’industrial
design traina le vendite delle piccole
e medie aziende in grado di immettere ogni anno sul mercato almeno
il 16-20% di novità sul totale della
produzione. Insomma, una strada obbligata più che un’opportunità, che il
mondo aziendale e quello dei professionisti sono chiamati a percorrere
insieme.
CODICI & PANDETTE
Murdoch chiama gli avvocati per
indagare su chi abbia violato la
legge nelle sue aziende editoriali.
Gli avvocati della News International del magnate australiano
Rupert Murdoch hanno infatti
iniziato a condurre un’ampia
inchiesta sulle pratiche giornalistiche di tutti i giornali britannici del gruppo. A occuparsi
dell’indagine ci sono i legali della
sede londinese della law firm
Linklaters, che cercheranno di
rilevare tutto ciò che potrebbe dar
adito agli investigatori americani
di ipotizzare una violazione della
legge americana, in particolar
modo il Foreign Corrupt Practices
Act, che proibisce la corruzione
di funzionari stranieri. Insomma,
gli studi legali si affiancano agli
investigatori per scovare la verità.
Secondo il giornale Telegraph,
il magnate, Rupert Murdoch,
comunque sarà di nuovo interrogato dall’alta corte britannica
insieme al figlio James in merito
allo scandalo delle intercettazioni
telefoniche.
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DI
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zione di continuità, soprattutto per cercare
di capire, e per cercare di far capire ai propri clienti, cosa sta succedendo e quali strategie e investimenti potranno essere fatti nei
prossimi mesi alla luce dei provvedimenti
contenuti nelle due manovre estive «lacrime
e sangue». Manovre che hanno prestato ben
poca attenzione al tema dello sviluppo puntando invece molto di più sul recupero di
risorse fresche alle casse dello stato. Nel
mirino anche gli avvocati, sia per essere
rientrati nella «liberalizzazione» delle professioni sia per «l’attacco» che hanno subito
i legali-parlamentari, minacciati nei loro
portafogli. Tanto da aver provocato un’immediata e, a nostro parere, curiosamente
eccessiva levata di scudi del presidente del
Cnf, Guido Alpa: «La norma che prevede la
rinunzia a metà dell’indennità per il parlamentare che abbia altri redditi comporta
il rischio di allontanare dalle aule parlamentari i professionisti», scrive Alpa. «Deprimere ulteriormente le capacità rappresentative degli organi parlamentari non
gioverebbe a nessuno. Anche da avvocati si
può svolgere le funzioni di rappresentanza
parlamentare rendendo un servizio al proprio paese e svolgendo con coscienza e responsabilità il proprio dovere, senza commistioni tra interessi privati e interessi
pubblici». Caro presidente Alpa, fare politica è un’attività seria e impegnativa, quasi una missione. I soldi non c’entrano nulla.
Far passare un messaggio «economico»
come il suo è sbagliato e alimenta il qualunquismo. In questo momento c’è da rimboccarsi le maniche e bisogna fare bene il
proprio lavoro. Confrontiamoci su questo.
Roberto Miliacca
;2< :<1696 16<2>>6 - 3/A
http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it
er gli avvocati quella che si è appena
P
conclusa è stata un’estate quasi senza
riposo. Negli studi si è lavorato senza solu-
II
STUDI & CARRIERE
Lunedì 5 Settembre 2011
Il pacchetto sviluppo ha rivisto le norme sulla
Ip e design,
per tutelare
Pagina a cura
DI DUILIO LUI
http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it
I
l cambio di rotta sulla tutela dell’industrial design,
deciso con il recente decreto
sviluppo, promette di rivoluzionare il sistema delle tutele
per le opere originali, andando a
colpire le realizzazioni simili, per
quanto non identiche. In termini
di mercato, sottolineano gli analisti, significa che molte aziende
del settore dovranno ripensare
radicalmente il proprio business
per non incappare in violazioni.
Una prospettiva che richiederà
un maggior ricorso ai legali specializzati nel settore, chiamati a
trovare una via d’uscita per gli
investimenti già realizzati.
Le nuove tutele
Gabriel Cuonzo, name partner dello studio Trevisan &
Cuonzo, spiega le principali
novità introdotte con la legge
12 luglio 2011, n. 106, di conversione del decreto legge sviluppo
n. 70/2011, all’art. 239 del codice della proprietà industriale.
«L’innovazione più importante
riguarda il ritorno alla tutela per
le opere di disegno industriale
che, anteriormente alla data del
19 aprile 2001, non erano mai
state oggetto di registrazione e
che la formulazione dell’articolo
8 comma 10, ora soppresso, ri-
INDAGINE ADI
L’italian design
piace all’estero
P
Corbusier e Giò Ponti commette
una violazione sanzionata dalla
legge, indipendentemente dal
fatto che le opere in questione
fossero o meno oggetto di registrazione alla data del 19 aprile
2001», spiega l’avvocato.
untare sul design aiuta l’export
aziendale. È quanto emerge da
una recente ricerca dell’Adi (Associazione per il disegno industriale) in cui sono state esaminate le 155
società operanti nel settore dell’industria
della casa iscritte all’associazione. Le
società vengono accettate in Adi solo se
hanno posto l’industrial design al centro
delle strategie aziendali, in ogni attività,
inclusa la partecipazione alle fiere. Il primo risultato significativo riguarda l’export: se, infatti, per i produttori dello stesso settore è in netta discesa con il 30,7%,
per le società Adi arriva all’89,6% della
produzione. Quindi è stato proprio grazie
all’aumento dell’internazionalizzazione,
passata da circa il 50% del 2008 a quasi
il 90% del 2009 e confermata anche per
il 2010, che le aziende Adi hanno potuto
limitare gli effetti negativi della contrazione del mercato interno. Dal 2006 al
2009 la media dell’internazionalizzazione
ha fatto un balzo dal 55 a circa il 90%.
Le aspettative per il periodo 2010-2012
sono di crescita e una metà si aspetta di
mantenere le vendite costanti in Europa
e Oceania, mentre nel resto del mondo le
proiezioni sono in aumento. Adi è stata
promotrice, insieme a Cotec, Fondazione
per l’innovazione tecnologica, anche di
un’altra recente ricerca, «L’innovazione
design-driven nel sistema industriale
italiano». Anche questa indagine ha confermato che l’industrial design traina le
vendite delle pmi in grado di immettere
ogni anno sul mercato almeno il 16-20%
di novità sul totale della produzione. Il
70% di queste aziende ha visto aumentare l’incidenza dell’export sul fatturato di
circa il 90% poiché i prodotti, fortemente
innovativi, sono molto richiesti dai mercati internazionali. Il trend dell’internazionalizzazione riguarda soprattutto
i settori del mobile e dell’illuminazione
ma è in crescita anche per la cucina e
per il bagno.
Property dello studio, si sofferma
sull’iter normativo, che ha cambiato volto durante i lavori parlamentari: «Il decreto sviluppo,
Le modiiche introdotte
durante i lavori parlamentari
Gabriel Cuonzo
schiava di escludere dalla tutela
del diritto d’autore. In sostanza,
ora chi realizza opere imitando
quelle di grandi nomi come Le
Camilla Manfredi, da poco
nominata associate partner di
Roedl & Partners (nel corso di
una tornata di nuovi incarichi,
che ha visto acquisire la stessa
qualifica a Simona Causio, Filippo Maria Catenacci e Christoph Pezzei) e responsabile
del dipartimento di Intellectual
Camilla Manfredi
NEWS DA BRUXELLES
NEL MONDO
Un tema caldo
anche negli Usa
Passi in avanti
per l’euro-brevetto
nche gli Stati Uniti, in questo periodo, stanno affrontando una questione
simile. «A metà luglio diversi rappresentanti del settore della moda si sono
recati a Washington con l’intento di convincere
il Congresso ad approvare la cosiddetta Idpppa
(Innovative design protection and piracy prevention act)», spiega Frank Ferrante, dello
studio Ferrante, boutique per la clientela italiana a New York.
«Si tratta di un disegno di legge che si propone
di rendere applicabile la disciplina di protezione
anche ai disegni di moda, qualora questi soddisfino i criteri dell’originalità e della novità,
facendo ricadere nella categoria dei disegni di
pubblico dominio quelli che, al contrario, non
assolvono a tali requisiti».
L’attuale normativa americana in materia si
limita, infatti, a proteggere unicamente opere
pittoriche,
grafiche e
scultoree
che non si
qualificano
come «useful articles», come
verrebbero invece
qualificati
i disegni di
moda. «I sostenitori di
questo progetto di legge stanno
tentando
Frank Ferrante
di far comprendere ai
membri del Congresso che la moda rappresenta una forma di espressione creativa», spiega
l’avvocato, «e pertanto è meritevole di vedersi
riconosciuto il diritto, costituzionalmente garantito, di ottenere una tutela adeguata, al pari di
quella riconosciuta ai dipinti e alle composizioni
musicali».
Joaquín Almunia
A
© Riproduzione riservata
P
rosegue il cammino verso il brevetto Ue. A metà luglio il nuovo sistema di tutela delle invenzioni, come
a tutta l’Unione europea, ha superato il vaglio del
Consiglio «Competitività». L’organismo ha stabilito
che, in seguito all’introduzione delle nuove norme, le richieste
di brevetti Ue dovranno essere tradotte soltanto in una delle
tre lingue comunitarie prescelte (inglese, tedesco o francese),
e, per un periodo transitorio di un anno, in un’altra lingua
scelta dal richiedente.
Proprio la questione degli idiomi da scegliere aveva portato
alla spaccatura con Italia e Spagna: in ogni caso, le imprese
dei due paesi non saranno escluse dall’ottenimento di un brevetto unitario.
L’accordo definitivo dovrebbe essere sottoscritto entro la
fine del 2011, secondo gli impegni assunti dalla presidenza
di turno polacca dell’Unione europea, per un debutto del
nuovo brevetto previsto entro due anni.
L’innovazione avrà ricadute dirette sul lavoro dei legali,
con una maggiore rapidità delle registrazioni, ma anche
complicazioni per le aziende italiane impegnate nei mercati internazionali.
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STUDI & CARRIERE
protezione dell’industrial design ante 2001
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nuove regole
le opere
Paolo Bertoni
che conteneva la quinta modifica in pochi anni della normativa
relativa alla tutelabilità tramite
il diritto d’autore delle opere del
disegno industriale, ha cambia-
to volto in sede di conversione.
È, infatti, sparito il comma 10
dell’articolo 8, che avrebbe modificato l’art. 239 del codice della
proprietà industriale nel senso di
riconoscere la protezione tramite
il diritto d’autore alle sole opere
del design registrato cadute in
pubblico dominio prima del 19
aprile 2001». Così, alla luce della
modifica aggiunta all’ultimo minuto, l’applicazione prevalente
sarà quella relativa alle modifiche introdotte nell’agosto 2010,
«con la possibilità di tutelare
le opere del design di pubblico
dominio tramite il diritto d’autore, indipendentemente dalla
loro previa registrazione come
design».
Uno sbocco che ha trovato il
strate come disegno e modello».
plauso dell’Adi (Associazione per
il disegno industriale), che aveva
sottolineato i pericoli della disposizione iniziale, «secondo la quale
sarebbe stato lecito produrre liberamente opere di design ancora
tutelate dalle norme del diritto
d’autore». Un orientamento che
rispecchiava la posizione di coloro che si battono per l’estensione
del «pubblico dominio» in merito
ai progetti di design, cioè per la
possibilità di produrre oggetti
simili agli originali, senza nulla
riconoscere ai titolari del diritto
d’autore. «La modifica prevista
inizialmente dal decreto sviluppo», commenta Paolo Bertoni,
counsel di Freshfields, «avrebbe
limitato l’eventuale protezione
“autoriale” alle opere già regi-
LE BATTAGLIE TRA APPLE, ACER, SAMSUNG E HTC
Le novità
per il mercato
Quanto alle ricadute per il
mercato per Gabriel Cuonzo «le
ultime innovazioni normative
vanno accolte positivamente
perché spingeranno l’industria
italiana ad accelerare sulla capacità creativa, da sempre un tratto
caratteristico delle nostre aziende. L’innovazione sarà il faro che
spingerà il mercato, premiando
chi sarà capace di distinguersi
dagli altri». Bertoni si sofferma
sui frequenti mutamenti nel
campo legislativo e giurisprudenziale che hanno caratterizzato gli
ultimi anni: «Tutto ciò potrebbe
far felice la categoria degli interpreti, ma rischia di generare
incertezza, perché dimostra che
non è ancora maturato un chiaro e incontrovertibile indirizzo di
politica legislativa», sottolinea
l’avvocato. «Occorre scegliere in
modo definitivo fra le ragioni
dell’innovazione, che spingono
a concedere la tutela del diritto
d’autore in misura più larga, e gli
argomenti di chi ritiene che tale
tutela sia eccessiva nel tempo e
blocchi irragionevolmente la libera riproduzione delle opere di
design. Personalmente ho pochi
dubbi circa la preferibilità della
prima soluzione, ma ambedue
hanno una loro dignità teorica.
Occorrerebbe però decidere una
volta per tutte». Riserve vengono
sollevate anche da Mauro Delluniversità, consulente della Barzanò & Zanardo: «Il legislatore
continua a usare lo strumento
legislativo del decreto legge, che
dovrebbe essere uno strumento
da utilizzare solo per norme di
urgenza e necessità per il paese,
per tentare di modificare norme
delegate. La saga forse continuerà: i promotori della modifica ora
abortita minacciano ancora battaglia. Si tratta in particolare del
comune di Poggibonsi, attorno al
quale gravitano molte aziende
che commercializzano riproduzioni non autorizzate di prodotti
di classic design e del Consorzio
Origini che riunisce molte di queste imprese».
Per crescere usiamo
anche la creatività
C
G
JT Wang
proprietà intellettuali. Imprevedibili gli
esiti della causa.
La Apple aveva già accusato Htc di
aver violato fino a 20 brevetti relativi
all’iPhone e ha già vinto la causa per
due dei 20
brevetti.
Se i comm i s s a r i
dell’Itc dovessero dare
ragione ad
Apple anche
nei prossimi
processi, questo potrebbe
portare la
casa californiana all’attacco di tante
altre società
che utilizzano
brevetti made in Cupertino senza pagare le royalties. Infliggendo duri colpi
ai margini di guadagno delle aziende
accusate, oltre a causare un innalzamento dei prezzi dei prodotti sotto violazione.
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III
IL CASO AZIENDA - INDESIT GROUP
Nell’Itc è guerra di brevetti:
tutti contro tutti armati
ontinuano le diatribe tra i giganti
tecnologici per la
supremazia nel
settore mobile. JT Wang,
chairman di Acer, ha accusato Apple di aver scatenato una «guerra di brevetti»,
affermando però che la sua
azienda è pronta a combatterla. Secondo Wang il
commercio di brevetti diventerà una pratica sempre più diffusa e utilizzata
dai principali operatori del
mercato dell’elettronica di
consumo per bilanciare
l’incremento dei costi.
Apple è inoltre coinvolta anche in
un’altra grossa battaglia legale con
Samsung, citata per aver copiato il design dell’iPhone e di iOS con i device
della serie Galaxy, sia Tablet
si Smartphone.
Samsung è poi
passata al contrattacco depositando a sua volta una denuncia
per la violazione
di dieci brevetti
da parte di Apple. In risposta la
compagnia della
mela morsicata
ha deciso di inoltrare un’ulteriore accusa nei
confronti di Samsung per la violazione di altri sette brevetti. A sua volta
Samsung ha chiesto all’Itc (International trade commission) di Washington
il blocco delle importazioni di iPhone,
iPad e perfino iPod. L’accusa per Apple è la violazione di cinque ulteriori
Mauro Delluniversità
Lunedì 5 Settembre 2011
Luned
li investimenti nella creatisign è ormai una leva fondamentale
vità come strategia per reper la scelta d’acquisto di un elettrostare competitivi in un merdomestico. E noi cerchiamo di capire
cato che non guarda solo al
il consumatore, anticipandone le esiprezzo. È la scelta - obbligata a fronte
genze, con un monitoraggio continuo
del nostro dipartimento di consumer
della concorrenza low-cost che arrimarketing che si avvale della conva dai mercati asiatici - che stanno
sulenza dei più
seguendo molte
aziende italiane
importanti istiattive sui mercatuti di ricerca in
Europa e in Usa.
ti internazionali. Come mostra
È in questo modo
che riusciamo a
l’esperienza di Intradurre la forma
desit Company, 3
miliardi di euro di
del design nella
sostanza degli
fatturato con i suoi
marchi (Indesit,
elettrodomestici
Hotpoint e Scholche vendiamo e a
tès) e tra i leader
costruire l’anima
in Europa nella
dei marchi». Un
produzione e comimpegno che ha
fruttato alla mulmercializzazione
degli elettrodometinazionale nustici. Grazie anmerosi riconoscimenti: dal celebre
che alla capacità
di innovare contiCompasso d’Oro
Francesco Trovato
vinto al Good denuamente puntansign award e l’Ecohitech award solo
do su collaborazioni prestigiose con
designer come Giorgetto Giugiaro
per citarne i principali.
© Riproduzione riservata
e Makio Hasuike.
«Ogni prodotto viene pensato, studiato, valutato in tutti i suoi aspetti
Supplemento a cura
funzionali e di fattibilità, in modo
da offrire il massimo in termini di
di ROBERTO MILIACCA
praticità, flessibilità ed ergonomia»,
[email protected]
spiega il chief marketing officer del
gruppo, Francesco Trovato. «Il de-
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IV
AT T UA L I TÀ
Lunedì 5 Settembre 2011
I dubbi dei legali esperti di tv sul bando del ministero per lo sviluppo economico in svolgimento
Dtt, un beauty contest su misura
La gara per le 6 nuove frequenze lascia spazi di discrezionalità
DI
Pagina a cura
FEDERICO UNNIA
http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it
U
na soluzione poco lineare, dettata dalla
necessità di far presto
e di evitare altri problemi con l’Unione Europea,
ponendo fi ne alla procedura
d’infrazione aperta contro
l’Italia. Stiamo parlando del
bando di gara per le 6 nuove
frequenze delle tv digitale,
messo a punto dal ministro
per lo sviluppo economico, e
in corso di svolgimento.
«Il procedimento di gara è
stato, di fatto, imposto dalla
Commissione europea, per
chiudere la procedura d’infrazione pendente contro lo Stato italiano, ed è conseguenza
della predilezione della stessa Commissione per gli strumenti allocativi dello spettro
affidati alle decisioni amministrative, e non al mercato
(su cui aveva, invece, puntato
fortemente la legislazione italiana, attraverso il frequency
trading)», spiega Giuseppe
Rossi, partner dello studio
legale RMDM. «Positivo è
il fatto che la gara dovrebbe
chiudere una fase di transitorietà protrattasi troppo
a lungo, non più sostenibile
dalle stesse imprese in uno
scenario competitivo multipiattaforma come l’attuale.
Rischioso è il fatto che,
Luca Ulissi
come in un vero concorso di
bellezza, vi siano margini di
discrezionalità nella scelta
dei vincitori piuttosto ampi,
con il rischio di ineffi cienze
allocative e/o di contenziosi».
Se per Luca Ulissi, partner
di Freshfi elds il giudizio è,
nel complesso, positivo visto
che «l’obiettivo era comunque consentire l’ingresso nel
mercato di nuovi operatori e
nuovi canali tv.
Accantonata sin da subito
la possibilità di procedere
all’assegnazione mediante
una procedura d’asta, i tempi si sono comunque dilatati
per una molteplicità di fattori, come la possibilità di
consentire la partecipazione
Massimo Tavella
Giuseppe Rossi
a Sky Italia ed i rilievi mossi
dalla Commissione Europea»,
qualche dubbio lo solleva invece Michele Bertani, Special Counsel di Orrick.
«La scomposizione dei multiplex in tre lotti e le regole
per concorrervi sembrano
pensate per fare in modo che
uno a testa sia assegnato ai
grandi gruppi dominanti sul
mercato della televisione digitale terrestre. Il bando è
dunque un’occasione sprecata per stimolare una competizione più accesa su questo
mercato».
Ma non solo. Secondo Ernesto Apa, socio responsabile
del practice group media di
Portolano Colella Cavallo, «i parametri di valutazione favoriscono gli operatori
verticalmente integrati e già
attivi nel mercato italiano,
penalizzando invece gli operatori di rete «puri» e i nuovi
entranti, in particolare stranieri, che potrebbero essere interessati a partecipare
alla gara. Nei prossimi mesi
sapremo se questa gara avrà
contribuito a scuotere il mercato della capacità trasmissiva, favorendo l’accesso di
nuovi operatori».
Il bando di gara riguarda
6 reti nazionali, di cui 3 devono andare a editori nuovi
per il digitale terrestre, una
a testa a Rai e Mediaset e una
a Telecom.
Ernesto Apa
Michele Bertani
Osvaldo Lombardi
La tecnica scelta, ovvero
la cessione non alla miglior
offerta ma alla imprese più
qualificate, si diceva solleva qualche dubbio. Secondo
Massimo Tavella, partner
dello Studio Perani Pozzi
Tavella, «il tutto è aggravato
dalla circostanza che le frequenze interessate dalle due
gare sono al momento occupate, con il rischio che, seppure
assegnate, non saranno facilmente rese disponibili agli
aggiudicatari».
Quanto alla soluzione, sono
in molti a ravvisarla nell’eliminazione del lotto «B» dalla
gara del beauty contest, che
secondo un’opinione diffusa
vedrebbe vincitori «a tavolino» i due operatori dominanti
tino un equo bilanciamento
fra il giusto premio a chi ha
già molto investito e il diritto
dei nuovi operatori a entrare
nel mercato senza barriere».
Secondo Ulissi, è interessante e positivo «l’obbligo per gli
operatori esistenti di fornire
par 5 anni l’accesso, a condizioni orientate al costo, ai
propri servizi di trasmissione. Si tratta di una soluzione
che dovrebbe facilitare l’installazione delle nuove reti e
il lancio dei nuovi canali tv e
che, data la scarsità di siti e
la necessità di installare gli
impianti dove sono orientate
le antenne delle case, potrebbe poi consolidarsi nel tem-
nel sistema analogico, Rai e
Mediaset.
Ciò consentirebbe di incrementare, con le frequenze recuperate, il numero di
multiplex locali. «A questa
soluzione replicano però i
broadcaster già presenti nel
mercato analogico», spiega
Tavella, «secondo i quali i favoriti sarebbero al contrario
i telefonici, che parteciperanno anche all’assegnazione
del lotto C, mentre Telecom
sarebbe obbligata alla cessione del 40% solo in caso di
aggiudicazione di entrambi
i multiplex ricompresi nel
lotto B, e i nuovi entranti nel
mercato, che parteciperanno
all’assegnazione del lotto A
comprensivo delle frequenze
ritenute più pregiate, le 54,
55 e 58». Secondo Osvaldo
Lombardi, di Birds and
Birds, proprio in ragione della natura del bando e della
procedura scelta, nella quale,
ai fini dell’assegnazione delle
frequenze, non assumono rilevanza offerte economiche ma
piuttosto criteri quali il piano
tecnico dell’infrastruttura, il
piano commerciale dell’offerta dei servizi nonché la struttura d’impresa e le esperienze
già maturate dai partecipanti
nel settore delle tlc, «in fase
di valutazione dei partecipanti, i criteri ricordati dovrebbero essere contemperati in
modo che le assegnazioni
delle frequenze rappresen-
po valorizzando ancor più le
TowerCo esistenti». Ancora
dubbi solleva Bertani, secondo il quale «è assai singolare
che ai vincitori della gara le
frequenze siano assegnate
per 20 anni senza alcun compenso, seppure dopo un quinquennio sia loro permesso di
disporne.
Si cede dunque un bene
pubblico perdendo l’occasione per farci qualche soldo, tra
l’altro in un momento non facile per le casse dello stato. E
si discriminano i perdenti al
beauty contest, che per avere
spazi di trasmissione dovrebbero pagare ai vincitori l’uso
di una risorsa ottenuta gratuitamente». Per Apa, invece,
«diversi criteri di selezione si
riferiscono ai piani editoriali
dei canali che i partecipanti
si propongono di diffondere
mediante i multiplex oggetto
della gara.
Si pretende quindi di valutare gli aspiranti aggiudicatari dei multiplex in base a
parametri che non attengono
alle attività proprie dell’operatore di rete, il quale svolge
(o dovrebbe svolgere) l’attività di carrier nell’indifferenza
per i contenuti veicolati».
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L’ I N T E R V I S T A
Lunedì 5 Settembre
Sette
2011
V
Nel lancio
dell’iPhone
Direttore
All’Agcm
Nella jv
Generali-PPF
Si è occupato di
seguire gli aspetti
antitrust dei contratti
di distribuzione di
Apple in Italia in
occasione del lancio
dell’iPhone
Per 6 anni ha ricoperto
la carica di Direttore
presso l’Antitrust con la
responsabilità, tra l’altro,
in materia di energia,
industria manifatturiera,
servizi per l’ambiente e
servizi sanitari, mercati
immobiliari
Ha seguito la joint
venture tra Assicurazioni
Generali e PPF (società
della Repubblica Ceca),
che ha posto le base per
lo svilluppo del gruppo
assicurativo di Trieste
nell’Europa dell’est ino
alla Russia.
Tommaso Salonico, responsabile Antitrust ed Energy di Freshields Bruckhaus Deringer, si racconta
La concorrenza è una passione
Da Assonime all’Antitrust, sempre con la regolamentazione
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Pagina a cura
ANTONIO RANALLI
presso l’Autorità garante della concorrenza e del mercato con la responsabilità, tra
l’altro, in materia di energia, industria
ono sempre stato attratto dall’ecomanifatturiera, chimica e farmaceutica,
nomia. Questo interesse è stato
servizi per l’ambiente e servizi sanitari,
determinante nel percorso promercati immobiliari. «Qui ho avuto la
fessionale che ho intrapreso».
seconda fortuna della mia vita: quella
Tommaso Salonico è socio dello studio
di lavorare con Giuliano Amato che, alle
Freshfields Bruckhaus Deringer, con base
ben note qualità di giurista, unisce quela Roma, e responsabile dei dipartimenti
le di profondo conoscitore dell’economia
n
Antitrust, competition
nel contesto europeo,
d
and trade ed Energy,
di abile «gestore» di
«È
fondamentale
posseu
natural resources and
un organo collegiale
dere
un
buon
metodo
e di convinto assertoinfrastructures. «Dudi analisi e di ricerca
rre dell’indipendenza
rante gli studi di giud
risprudenza cercavo
dell’Autorità. Autorità
nella soluzione dei
cche, sotto la sua presempre di inserire, tra
problemi. Inoltre, afs
gli esami complementasidenza, fu ben presto
frontando ogni giorno
ri, materie di economia.
cconsiderata una delle
normative
molto
comp
Questo in qualche modo
più efficienti a livello
plesse, è sempre utile lo
in
spiega la passione per
internazionale». Nel
scambio continuo di in1
quello di cui mi occupo
1998 ha lavorato per
formazioni e pareri con
T
oggi». Subito dopo la
Telecom Italia, dove è
sstato responsabile per
laurea con lode all’Unii colleghi dello studio
l’
versità di Pisa, Salonil’elaborazione delle
in tutto il mondo»
sstrategie in materia
co, nel 1981, si occupa
d
di diritto societario in
di regolamentazione
e di concorrenza. «Telecom
«
Assonime (Associazione fra le società
era stata da
italiane per azioni). «Qui ho avuto una
poco privatizzata», ricorda, «uno dei comgrande fortuna», racconta. «Amministraponenti dell’Antitrust, terminato il suo
tore delegato di Assonime era il Professor
mandato, venne chiamato come consuGino De Gennaro, che considero uno dei
lente e suggerì che io andassi a dirigere i
più acuti giuristi italiani, e che è stato fonsettori dedicati alla regolamentazione e
damentale nella mia formazione e nella
all‘antitrust. È stata una breve esperienimpostazione del metodo di analisi giuriza, durata circa un anno e mezzo e che
dica orientato alla soluzione dei problelasciai con il successo dell’Opa ostile lanmi». Dopo dieci anni dal suo ingresso in
ciata da Colaninno. Nel frattempo avevo
Assonime, Salonico si imbatte nel nuovo
maturato una privilegiata esperienza nei
organismo dell’Antitrust. «Il primo presisettori della regolazione e dell’antitrust».
dente Francesco Saja cercava un esperto
Un’occasione per continuarla e valorizin diritto della concorrenza. Per Assonime
zarla arriva nel gennaio 2000 dallo stumi venne chiesto di fare il primo commendio internazionale Freshfields Bruckhaus
to alla legge antitrust. Grazie a questo
Deringer, da poco presente sul mercato
lavoro nel settembre 1991 venni chiamaitaliano. «Sono entrato per occuparmi
to all’Antitrust come «esperto». È stata
dei settori della concorrenza e della reun’esperienza molto bella. Tutte le prime
golamentazione, ambiti che sono cresciuti
risorse dell’Autorità hanno imparato le
notevolmente nel giro di pochi anni e che
regole della concorrenza applicandole».
oggi rappresentano bel oltre 1/3 del fatPer sei anni ricopre la carica di Direttore
turato dello studio di Roma. Questo ha
DI
S
")''#*)
!#&)(%$)
nato a Trapani il 15 Ottobre 1956
IL PROFESSIONISTA
Avvocato, socio di Freshields Bruckhaus Deringer,
coordina i dipartimenti Antitrust ed Energy, natural
resources and infrastructures. Si occupa di diritto della
concorrenza e dei proili di regolamentazione delle
public utilities. È docente di diritto della concorrenza e
membro dell’esecutivo della Commissione pratiche della
concorrenza della Camera di commercio internazionale
richiesto anche la necessità di formare un
gruppo di giovani in grado di assistere con
elevate competenze le imprese italiane e
straniere; giovani da cui proviene il mio
attuale socio Gianluca Zampa». Salonico,
in questi anni, ha seguito molte importanti operazioni. Dalla joint venture tra
Assicurazioni Generali e Ppf (società della Repubblica Ceca), che ha posto le base
per lo sviluppo del gruppo assicurativo
di Trieste nell’Europa dell’est fino alla
Russia. «Molto complessa è stata anche
l’assistenza fornita per l’acquisizione da
parte di State Street del ramo di Banca Intesa dedicato all’amministrazione
di fondi e titoli. Ci siamo anche occupati
di seguire i profili antitrust dei contratti di distribuzione di Apple in Italia in
occasione del lancio di iPhone, così come
siamo riusciti ad aiutare il colosso inglese Compass, attivo nel settore dei servizi
di ristorazione, a entrare in Italia nel
mercato italiano della ristorazione autostradale, dominato da Autogrill. Dopo
una difficile battaglia e con la nostra
consulenza Compass è riuscita a vincere
qualche gara». Considera la sua attività
lavorativa full-time. «Questo per via della complessità dei problemi e del tipo di
clientela, spesso internazionale. Ritengo
fondamentale possedere un buon metodo
di analisi e di ricerca nella soluzione dei
problemi. Inoltre, affrontando ogni giorno normative molto complesse, è sempre
utile lo scambio continuo di informazioni
e pareri con i colleghi dello studio che
si trovano in tutto il mondo e possono
avere affrontato problematiche simili». Come professore di diritto della
concorrenza ha tenuto lezioni nelle
Università di Roma, Napoli e Pisa.
Unici svaghi per staccare la spina la
montagna e la musica. «Mi piacciono
molto sia la musica classica che quella
moderna. Ritengo i Beatles insuperabili: una passione che ho trasmesso
persino ai miei nipoti».
© Riproduzione riservata
L O STUDIO
Freshields Bruckhaus Deringer nasce nel 2000 dalla
fusione tra lo storico studio legale inglese Freshields,
fondato nel 1743, e il primo studio legale tedesco Bruckhaus
Westrick Heller Lober. Oggi rappresenta una realtà leader
internazionale nella consulenza legale d’affari, che conta
circa 450 soci, oltre 2.500 avvocati distribuiti in 27 uffici in 15
paesi e 16 giurisdizioni in Europa, Estremo e Medio Oriente
e Stati Uniti. Oltre il 50% dello staff professionale è operativo
nell’Europa Continentale, il 35% a Londra, l’8% circa in Asia
e il resto negli Usa. Da anni lo Studio è protagonista, in Italia
e all’estero, di importanti operazioni nazionali e cross-border,
e annovera tra i propri clienti società leader in svariati settori.
Fatturato 2010: 52 milioni di euro
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VI
SCENA RI & TENDENZE
Lunedì 5 Settembre 2011
Molte le law irm che hanno adottato dei codici di comportamento interni da far seguire
Quando lo studio fissa le regole
Non solo deontologia ma anche rispetto dei colleghi
DI
Pagina a cura
ANTONELLO DI LELLA
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R
egole, non necessariamente scritte, per garantire correttezza nei
rapporti tra colleghi e
con i clienti.
Tutti gli studi legali fissano
delle linee guida comportamentali e principi di condotta, ma non
tutti decidono di farlo attraverso
un proprio codice etico. Spesso
per garantire maggiori entrate
economiche al proprio studio si
rischia di perdere di vista i principi etici fondamentali. I legali
più bravi ad assicurare entrate economiche
vengono definiti
«rainmaker»: si
tratta di un titolo molto ambito
che porta anche
a ottenere vantaggi sui compensi ricevuti
dagli studi.
L’etica per il guadagno in genere non si applica ai professionisti
che lavorano da soli e gestiscono
autonomamente i rapporti con
i loro clienti. Si applica invece
negli studi dove due o più legali
lavorano insieme e gli interessi
di un cliente procurato da un
avvocato vengono curati da altri
legali. Dotarsi o meno di un proprio codice etico può dipendere
anche dai numeri degli studi; per
quelli con un numero elevato di
partner, distribuiti in ogni angolo
del globo, diventa quasi inevitabile adottare regole scritte e ben
definite.
La law firm Clifford Chance,
per esempio, ha deciso di dotarsi
di una policy interna per quanto
concerne il rispetto delle giurisdi-
zioni e delle singole culture locali.
Il grande studio internazionale
promuove la diversity come valore per la creazione di un ambiente lavorativo dove tutti, professionisti e staff, possano esprimere al
massimo le proprie potenzialità e
contribuire al meglio all’attività
dello studio indipendentemente
dalla razza, religione, disabilità, orientamento sessuale, età e
background professionale.
I network femminili, dove si
scambiano idee e opinioni, rappresentano un esempio di come
Clifford Chance mette in atto
esempi concreti di impegno nella
diversity; vi è, inoltre, la presenza di gruppi Lgbt
(Lesbian, gay, bisexual and transexual). In campo religioso vi è il
massimo rispetto
per le differenti
festività come la
celebrazione sia
del Natale che del Chanukah o
del Ramadàn/Eid.
Volgendo uno sguardo agli
Usa, dove il dibattito sul comportamento che i legali dovrebbero
tenere all’interno dello studio riveste un ruolo basilare, spicca lo
scritto di Jeffrey W. Pompeo,
counsel per DiFrancesco Bateman Coley Yospin Kunzman
Davis & Lehrer a Warren,
N.J. Pompeo ha fissato sei regole comportamentali che occorrerebbe far rispettare ai propri
legali per evitare poi diaspore di
clienti. Si tratta di una sorta di
regolamento finalizzato a regolare principalmente il rapporto
tra colleghi dello stesso studio.
L’armonia dell’intero team legale prima di tutto. A questo fine,
secondo il counsel statunitense,
Il caso del legale che ha frodato Hogan Lovells
Col codice etico interno di Hogan Lovells me- avviare qualunque pratica, oltre a inserire
glio non scherzare. Lo sa bene Christopher tutte le informazioni a essa relative, occorGrierson, l’ormai ex socio londinese dello stu- rerà ottenere l’autorizzazione di un comitato
dio, sollevato nel maggio scorso da ogni inca- etico centrale che ha il compito di vigilare in
rico. Il partner aveva richiesto un rimborso di ambito globale. Il comitato è composto da un
spese false per un importo superiore
certo numero di partner che a turno
a un milione di sterline in un arco
vigilano sulle attività.
temporale di quattro anni. L’azioLo studio internazionale è dotato,
ne scorretta non è sfuggita alla
inoltre, di una struttura ammilente di controllo di Hogan che lo
nistrativa centrale che si occupa
ha così licenziato e ha denunciato
dell’elaborazione delle informazioil caso alla polizia di Londra.
ni e della stesura dei moduli per i
«Il codice etico interno di Hogan
partner che, poi, autorizzeranno o
Lovells nasce per elaborare delle
meno l’apertura di nuove pratiche.
linee guida soprattutto nella maSpetterà ai partner di ogni differenteria dei conflitti di interesse e per
te paese analizzare le regole deonintegrare il codice deontologico
tologiche locali in base alle quali
forense», spiega ad Avvocati Oggi
svolgere le procedure richieste.
Antonio
Antonio Di Pasquale, il partner
«Abbiamo elaborato delle linee guiDi Pasquale
che si occupa dei temi deontologida di condotta, sviluppando i princici per la lawfirm internazionale in
pi del codice deontologico forense»,
Italia: «Il codice deontologico del Cnf contiene ha sottolineato Di Pasquale, «e queste linee
pochi riferimenti all’esercizio della professio- guida sono state messe a punto con l’ausine in forma associata e non tiene conto della lio di un esperto di deontologia: gli abbiamo
complessità collegata al cliente che faccia par- esposto i problemi per stabilire in primis se e
te di un gruppo di società.
quando un partner può accettare un incarico.
Questo rende particolarmente complessa l’in- L’obiettivo primario è quello di evitare che i
dividuazione delle regole da applicare, soprat- partner assumano incarichi in conflitto con
tutto in tema di conflitto d’interessi, da parte gli interessi di altri clienti, in violazione deldi grandi studi internazionali che assistono le regole deontologiche applicabili». Avere un
grandi clienti, organizzati in forme complesse proprio codice comportamentale rappresenta
e articolate».
per Hogan Lovells una cartina di tornasole
Il sistema di controllo adottato da Hogan Lo- per presentarsi ai clienti in maniera credibivells è finalizzato a evitare conflitti di inte- le e per consolidare il rapporto fiduciario tra
resse a livello mondiale e quindi, prima di legale e cliente.
risulta fondamentale evitare una
commercializzazione interna dei
clienti con una guerra tra i legali per accaparrarsene l’origine.
«Il cliente», dice Pompeo, «resta
il cliente dell’avvocato che lo
ha introdotto per la prima volta all’interno dello studio. Due
legali potranno, poi, trovare un
accordo: l’idea non è quella di
rubare l’origine ma di condividerla per poter trattare gli affari legali del cliente, interagire
con esso, gestire azioni legali e
l’affinità col cliente». Altra pratica scorretta, secondo Pompeo, è
quella di intrattenersi a pranzo
o a cena con il proprio assistito
OLTRE LE E-MAIL E I SOCIAL NETWORK
L’avvocato non dimentichi la carta
DI
MARIANNA DE PADOVA
Un’e-mail e in un attimo la comunicazione è giunta a destinazione e subito evasa.
Forse. Sì perché in questa era dominata da
internet e dai cellulari di ultima generazione diventa sempre più difficile seguire
tutti i canali di corrispondenza. Se qualche
anno fa inviare una e-mail era garanzia
di successo, oggi non è più così e avere un
feedback da un cliente dopo una comunicazione via e-mail non è più così scontato.
Persino le instant chat che completano
strumenti come account e-mail o servizi
voip non forniscono più risposte efficaci.
Nasce quindi l’esigenza di pensare a un
nuovo strumento: un qualcosa che sappia
attirare l’attenzione del cliente, ma che sia
anche accessibile al mittente, e (naturalmente) essere in grado di rafforzare i rapporti professionali, o crearne di nuovi.
La risposta potrebbe arrivare dal passato,
con un rinnovato utilizzo di carta e penna.
Come da ottocentesca memoria, quindi,
fogli e cartoncini per comunicazioni quali
inviti ed auguri possono essere un ottimo
strumento, non solo di fidelizzazione, ma
anche per un primo contatto con un potenziale cliente. Sono molti gli aspetti interessanti nell’utilizzo delle lettere tradizionali,
tra cui il plus di avere, e denotare, personalità. E la personalità è la carta per essere
realmente performanti. Infatti, non stiamo
parlando di un semplice foglio bianco, ma
di uno strumento che può essere declinato
in molti modi, coccolando anche le preferenze del cliente impegnato nell’ecologia,
che sarà molto lieto di ricevere una lettera
in carta riciclata; ovvero parliamo di uno
strumento che per composizione, grammatura, consistenza e decorazioni, può essere
adattato ad ogni cliente. Altro vantaggio
di questo antico mezzo di comunicazione
è proprio il suo essere antico, quindi oggi
inatteso. Ed è una aspetto stuzzicante, cui
il marketing può guardare con interesse:
infatti ricevere una lettera fa sentire il destinatario lusingato e al centro di un mondo
che fino a un secondo prima lo omologava.
E lo farà sorridere, predisponendo ad una
rapida risposta. Inoltre molto probabilmente ne parlerà ad amici e parenti: ed è
notorio come il passaparola sia un effetto
strategico nell’incremento del proprio por-
tfolio. Forse ora verrà da pensare ai tempi
di generazione di una lettera e della sua
consegna: facilmente il primo pensiero è di
un impegno temporale eccessivo. Ma si può
ben verificare come scrivere una lettera ed
imbustarla porti via solo pochi minuti in
più rispetto ad una e-mail, presentando,
però, benefici in termini di fidelizzazione; se
invece si pensa ai passati ritardi epocali
della consegna postale, la rassicurazione è d’obbligo: con la posta prioritaria
un plico è a destinazione già dal giorno
dopo, con un semplice francobollo. Dunque quando si ha tempo per poter pianificare un incontro, spedire delle lettere
mostra aspetti seducenti, ma anche le
motivazioni per scriverle possono essere
oggetto di creatività utile al portfolio: la
definizione dei dettagli di una video conferenza, l’invito ad un pranzo, la comunicazione della risoluzione di una causa,
o il voler proporre una nuova strategia,
ma anche gli auguri di compleanno o per
le festività… sono tutti piccoli esempi di
come le lettere possano essere utilizzate,
creando quel valore aggiunto nel contatto con i clienti.
senza avvertire nessuno dello
studio. Stesso discorso anche nel
caso in cui un legale contatta un
cliente che precedentemente si
era accostato allo studio grazie
a un altro collega, senza neanche informarlo. Anche se fosse il
cliente a contattare direttamente
un avvocato dello studio, che non
sia quello con cui si è avuto l’app
proccio
iniziale, le regole fissate
d Pompeo impongono al legale
da
c
contattato
di avvertire l’avvocato
d
d’origine.
Collaborazione e condiv
visione
di tutto per garantire arm
monia
al lavoro: è proprio questo
l’
l’obiettivo
di questo regolamento.
«
«Ottenere
un’ottima reputazione
a
all’interno
della vostra azienda e
a
all’esterno»:
questo il traguardo,
fissato dallo scritto di Pompeo, a
c ogni legale dovrebbe aspiracui
r Scelta differente per lo studio
re.
B che ha preferito non adottaBlb,
r un proprio codice etico interno.
re
U decisione dettata anche dalUna
le dimensioni dello studio come
h sottolineato Silvano Donato
ha
L
Lorusso,
uno dei tre soci fondat
tori:
«Con i nostri numeri, tra i
2 e i 25 partner, avere un codi20
c etico interno rappresenterebce
b soltanto un appesantimento,
be
l’
l’importante
per noi è sviluppare
u forte senso di appartenenza.
un
I nostri professionisti, oltre che
le capacità tecniche, devono acq
quisire
l’identità dello studio per
e
essere
in linea con una serie di
p
principi
che ci rappresentano
c
condivisi
con chi ha costruito lo
s
studio».
Ma al di là di un codice
s
scritto,
la priorità di ogni studio
r
resta
il rispetto dei clienti e dei
c
concorrenti.
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DIRITTO & SOCIETÀ
Lunedì 5 Settembre 2011
VII
La manovra di ferragosto spinge gli enti locali a risparmiare dovunque, pure sulle spese
Pa, contratti con i legali al ribasso
Parcelle da contrattare, forfetarie e anche sotto i minimi
DI
Pagina a cura
ANTONIO CICCIA
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T
ariffari calmierati per
i legali delle amministrazioni locali. Ai
professionisti si chiede
di tenere basse le parcelle.
La manovra bis (decreto legge 138/2011) spinge gli enti
pubblici, sempre alla ricerca
di un difficile equilibrio tra
bisogno di consulenza e assistenza legale e vincoli di
finanza pubblica, a preferire
risparmi di spesa. L’articolo 5,
comma 5, lettera d) del decreto legge 138/2011, infatti, assoggetta al tariffario forense
le prestazioni legali a favore
di un ente pubblico, ma solo
se l’ente non abbia pattuito
con il professionista deroghe
al tariffario stesso, anche nei
minimi. Quindi all’ente conviene stipulare un contratto
con tariffe derogate.
Al comune e all’ente locale rimane sempre un’altra
possibilità e cioè la gestione
associata di un ufficio avvocatura: è la strada preferita dai
piccoli enti.
Peraltro, anche prima del
decreto 138/2011, si è, ormai,
affermata la procedura della
selezione tra professionisti
per l’affidamento di incarichi
legali. E proprio nei bandi di
selezione saltavano fuori alcune sorprese per gli avvocati.
Soprattutto quanto al riconoscimento economico.
Estrapolando dai bandi per
l’affidamento di incarichi (ad
hoc oppure per la formazione
di un elenco di professionisti,
cui affidare di volta in volta
gli incarichi), pubblicati e reperibili su internet, di regola,
si chiede all’avvocato di impegnarsi ad applicare e a percepire i minimi tariffari per
diritti, onorari e spese.
Talvolta questa richiesta è
accompagnata anche alla riduzione percentuale del livello minino. Con ciò l’avvocato
si impegna contrattualmente
ad andare sotto i minimi di
tariffa.
Tra l’altro il compenso assume sempre più la natura
forfetaria.
Molto spesso i bandi impegnano l’avvocato, al momento
dell’affidamento del singolo
incarico, a fare pervenire
all’amministrazione il preventivo di spesa in forma forfetaria. In sostanza si chiede
al professionista di formulare
un preventivo, immaginando
le possibili fasi processuali future. Anche se il giudizio potrà avere svolte difficilmente
prevedibili.
Ma se, come previsto nei
bandi, nulla verrà versato
dall’ente per qualunque tipo
di attività suppletiva che il
legale incaricato non avesse
prima comunicato e concordato con l’amministrazione,
allora si tenderà a formula-
re un preventivo con tutte le
attività in astratto possibili,
gonfiando così il preventivo
e rischiando di non prendere
l’incarico. A meno che il legale
non si accontenti, pur di prendere l’incarico, di compensi
sottostimati.
Del tutto penalizzanti per
l’avvocato sono, poi, alcune
clausole che consentono all’ente locale di non pagare o pagare parzialmente il compenso
stabilito contrattualmente.
Per esempio si può leggere
in alcuni bandi che, in caso di
soccombenza della controparte
con contestuale e conseguente
condanna alle spese di lite, il
legale nominato deve procedere in primo luogo a recuperare
presso la parte soccombente le
sue spettanze e solo in caso
di insolvenza di quest’ultima
avrà diritto a essere soddisfatto dall’ente suo cliente.
Con regole di questo tipo,
quindi, si inserisce una clausola di preventiva escussione
del soccombente, prima di poter chiedere il saldo all’ente.
Peraltro, anche nell’interesse
dell’ente, sarebbe opportuno
che di volta in volta si valutasse la possibilità effettiva di
recupero. In caso di soggetto
inesigibile, ad esempio perché
irreperibile, sarebbe meglio,
anche per l’ente, evitare costose procedure esecutive. Anche
perché in questi casi all’ente
verranno alla fine comunque
addebitate sia le spese per il
procedimento di cognizione
sia per quello esecutivo (necessario a fronte dell’obbligo
di preventiva escussione del
soccombente): insomma, l’ente pagherà le spese legali del
processo terminato e pagherà
gli onorari del processo di esecuzione terminato senza recupero dal soggetto inesigibile.
All’obbligo di preventiva
escussione si aggiunge, talvolta, la riduzione del compenso
pattuito a quello liquidato dal
giudice: per esempio si stabilisce che il legale incaricato
dall’ente potrà esigere dall’ente stesso il compenso nella cifra minore tra quella liquidata
dal giudice e quella definita in
contratto e non potrà preten-
dere ulteriori somme dall’ente
a qualsiasi titolo.
Una tale riduzione assume
criteri di illogica sottostima
dell’attività del legale nel
caso in cui il giudice compensi parzialmente le spese. Si
prenda il caso in cui il giudice valuti una soccombenza parziale dell’ente a causa
della illegittimità degli atti
o delle condotte dei pubblici
funzionari e quindi l’ipotesi
in cui il giudice stabilisca che
l’ente possa recuperare solo
una percentuale delle spese
sostenute per la difesa, liquidando conseguentemente le
cifre dovute per l’intervento
del legale: sarebbe paradossale che l’avvocato incassasse di
meno a causa delle negligenze dell’amministrazione o dei
propri funzionari, che hanno
determinato la soccombenza
parziale.
Più in generale non corrisponde a un corretto equilibrio
contrattuale che il valore del
compenso dovuto all’avvocato
sia determinato dal giudice
(nella liquidazione delle spese
ripetibili dal soccombente) e
che, quindi, l’accordo contrattuale diventi carta straccia.
Non a caso in altri bandi più
correttamente si prevede che
il compenso stabilito contrattualmente rimane fermo e che
lo stesso può essere aumentato nella più alta misura della
liquidazione contenuta nel
provvedimento giurisdizionale
definitivo e non più impugnabile. Tra l’altro, in quest’ultima ipotesi, l’ente non potrebbe pretendere di tenere per sé
la maggiore cifra liquidata dal
giudice, visto che la stessa è
determinata per remunerare
l’attività di rappresentanza in
giudizio.
In altri bandi lo scopo di
abbassare la parcella dell’avvocato si ottiene chiedendo al
legale di rinunciare ad alcune
poste previste dal Tariffario
forense, ad esempio il rimborso forfetario delle spese
generali (calcolato al 12,5%
di diritti e onorari).
Altre tecniche usate tendono ad agganciare il compenso
al risultato: un collegamento
di questo tipo risponde a un
criterio di applicazione del Tariffario (si deve tenere conto
dell’esito del giudizio). Bisognerebbe, comunque, capire
se tale regola sia in grado di
legittimare riduzioni del compenso sotto i minimi tariffari
in relazione a esiti di parziale
o totale soccombenza dell’ente: a questo scopo bisogna tenere conto della possibilità di
derogare ai livelli minimi di
tariffa (dl n. 223/06 , «Decreto
Bersani»).
Una possibilità ampiamente
confermata dal decreto dall’articolo 3 del decreto 138/2011.
Questa disposizione impone
un contratto scritto tra ente
pubblico e avvocato (e fin qui
niente di nuovo) e ammette
pattuizione di compensi in
deroga alle tariffe. Se non c’è
pattuizione espressa si applica il tariffario forense (con
minimi e massimi). Peraltro
proprio il richiamo ai minimi
tariffari, in caso di mancata
pattuizione, porterà le amministrazioni a trattare al ribasso con il professionista. Anzi
vi è da chiedersi se l’ente non
sia obbligata a trattare al ribasso, in quanto altrimenti si
troverebbe esposta al rischio
di responsabilità erariale per
avere scelto un professionista più caro di altri. Anche se
così facendo sarebbe completamente azzerato il principio
della fiduciarietà del rapporto tra cliente (anche se ente
pubblico) e avvocato. Rapporto
fiduciario che ha, comunque,
una chance: l’ente pubblico
può determinarsi, con apposita motivazione, a scegliere
il professionista (non solo in
base al fattore prezzo), ma
anche in base alla professionalità e alla specializzazione,
mediante valutazione del curriculum e delle esperienze.
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UFFICI LEGALI FAI-DA-TE NEGLI ENTI LOCALI
Il comune si fa l’avvocatura associata
Gli enti locali passano al fai-da-te: sempre più scelgono la gestione associata
dell’ufficio legale.
Si accordano, dunque, per firmare una
convenzione e creare un ufficio legale che
serve tutti gli enti in convenzione, condividendo le spese e abbattendo i costi per
i legali esterni.
La base normativa, per comuni e province, è rappresentata dall’articolo 2, comma
12, della legge 244 del 2007, in base al
quale gli enti locali possono istituire, mediante apposite convenzioni, da stipulare
ai sensi dell’articolo 30 del testo unico
degli enti locali (dlgs 267/2000), uffici
unici di avvocatura per lo svolgimento
di attività di consulenza legale, difesa
e rappresentanza in giudizio degli enti
convenzionati.
Gli enti locali devono, quindi, preventivamente stipulare tra loro apposite convenzioni, nelle quali specificare i fini, la
durata, le forme di consultazione degli
enti contraenti, i loro rapporti finanziari
e i reciproci obblighi e garanzie.
Le convenzioni possono prevedere anche la costituzione di uffici comuni che
operano con personale distaccato dagli
enti partecipanti, ai quali affidare l’esercizio delle funzioni pubbliche in luogo
degli enti partecipanti all’accordo: qui
avremmo l’ufficio avvocatura costituito
ex novo.
Altra forma prevede la delega di funzioni da parte degli enti partecipanti all’accordo a favore di uno di essi, che opera
in luogo e per conto degli enti deleganti:
in questo caso l’ufficio avvocatura di un
ente diventa l’avvocatura di tutti gli enti
convenzionati.
Per il vero, però, non sempre il legale
esterno è stato tagliato fuori: alcuni enti
si sono associati per incaricare insieme
uno studio legale del libero foro, anche
qui dividendo il carico. Un’operazione
questa che però alcune Corte dei conti
ritengono illegittima.
Non bisogna, poi, dimenticarsi dei praticanti: dove c’è avvocatura pubblica i
consigli degli ordini generalmente consentono che siano ammessi praticanti
per lo svolgimento del tirocinio forense:
a volte senza alcuna remunerazione o a
bassissima remunerazione (di frequente
poco più di un rimborso spese).
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VIII Lunedì 5 Settembre 2011
DIRITTO & FAMIGLIA
La Cassazione ha negato il diritto alla bi-genitorialità e ha limitato le visite per i nonni
Padri mammoni, addio all’affido
Non tagliare i legami con i genitori costa caro all’ex coniuge
DI
Pagina a cura
DEBORA ALBERICI
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U
n freno per i padri
«mammoni». Il padre
che mantiene un rapporto di «dipendenza
irrisolta» con la propria madre rischia di perdere l’affido
condiviso di sua figlia oltreché
l’addebito della separazione.
Ciò soprattutto in presenza di
contrasti e continue ostilità
verso la ex moglie.
A questo approdo giurisprudenziale è giunta la Suprema corte di cassazione
che, con la sentenza n. 17191
dell’11 agosto 2011, ha negato
il diritto alla bi-genitorialità
a un padre «mammone» che
non aveva mai tagliato il cordone ombelicale con sua madre. Non solo. A peggiorare la
sua posizione anche i continui
contrasti con la ex moglie.
I legami irrisolti con la
famiglia d’origine mettono
a rischio l’affi do condiviso. In questa interessante
decisione la prima sezione
civile, aderendo in pieno alla
sentenza della Corte d’appello di Brescia, ha chiarito
che i giudici di merito hanno
correttamente concentrato le
loro valutazioni sull’interes-
Gli ultimi approdi giurisprudenziali
•
Il rapporto di dipendenza irrisolta con la
madre e con la famiglia di origine in genere
può far perdere al padre l’afidamento condiviso con la ex moglie del iglio minore
•
Il rapporto di dipendenza irrisolta con la
madre legato a forti contrasti fra suocera
e nuora può essere una causa di addebito
della separazione
•
I nonni non sono titolari di un autonomo
diritto di visita dei nipoti. Infatti la riforma
dell’afido condiviso non prevede una tutela degli ascendenti
se della minore, «motivando
il loro convincimento sugli
effetti pregiudizievoli che potrebbero derivare allo sviluppo psicologico della medesima
dall’affidamento condiviso sia
in positivo (con riguardo alla
capacità genitoriale della
madre) sia in negativo (con
riguardo alla particolare situazione del rapporto del padre con la famiglia d’origine e
in tale contesto al comportamento gravemente denigratorio da lui e dalla sua famiglia
assunto nei confronti della ex
moglie».
•
Esiste il diritto del minore a conservare
rapporti signiicativi con gli ascendenti, nel
quadro del mantenimento di un rapporto
equilibrato e continuativo con i propri genitori e con la medesima inalità di evitare,
per quanto possibile, che la separazione
produca traumi
•
Rischia l’addebito della separazione e
perde l’afido condiviso chi non rispetta
la personalità del partner
•
Il tribunale non può omologare l’accordo
dei coniugi sull’afido condiviso se questo
mette a rischio la serenità dei igli
I nonni non hanno diritti autonomi sui nipoti.
Le lunghe motivazioni contengono anche una panoramica su quelli che sono i
diritti dei nonni in relazione
ai nipoti, sanciti dalla nuova
legge sull’affido condiviso. In
proposito la Cassazione ha ribadito che «l’articolo 155 del
codice civile non attribuisce
agli ascendenti del minore
un autonomo diritto avente il
contenuto indicato dal padre.
La norma attribuisce invece
al minore il diritto di conservare rapporti significativi con
A
partner, essi sono insuscettibili di
essere giustificati come ritorsione e reazione al comportamento
di quest’ultimo, e si sottraggono
anche alla comparazione con tale
comportamento, la quale non può
costituire un mezzo per escludere
l’addebitabilità nei confronti del
coniuge che quei fatti ha posto
in essere».
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La sentenza sul sito
www.italiaoggi.it/
docio7
Priorità ai minori
La personalità conta
ve e inderogabili, traducendosi
nell’aggressione a beni e diritti fondamentali della persona,
quali l’incolumità e l’integrità
fisica, morale e sociale dell’altro
coniuge, e oltrepassando quella
soglia minima di solidarietà e di
rispetto comunque necessaria e
doverosa per la personalità del
Il caso. È successo a una
coppia di Firenze. I due vivevano in un appartamento
attiguo a quello dei suoceri.
Dopo le nozze era nata una
bambina.
Ma poi i contrasti fra mo-
OMOLOGAZIONE ACCORDI
ADDEBITO
ddebito della separazione e niente affido condiviso per chi non rispetta
la personalità del partner. Rischia l’addebito della separazione e non ha diritto all’affido condiviso dei figli il coniuge
che non rispetta la personalità
del partner. Lo ha stabilito la
Corte di cassazione che, con
la sentenza n.
8548 depositata ad aprile di
quest’anno, ha
respinto il ricorso di un padre al
quale era stata
addebitata la
separazione per
via di comportamenti vessatori
e prevaricatori
nei confronti
della ex moglie. Un atteggiamento, questo, che secondo i
giudici aveva come conseguenza
anche il mancato riconoscimento
dell’affidamento condiviso delle
due figlie. Secondo gli Ermellini,
infatti, «in tema di addebitabilità della separazione personale,
ove i fatti accertati a carico di un
coniuge costituiscano violazione
di norme di condotta imperati-
gli ascendenti, nel quadro del
mantenimento di un rapporto
equilibrato e continuativo con
i propri genitori e con la medesima finalità di evitare, per
quanto possibile, che la separazione produca traumi nello
sviluppo della personalità del
minore stesso».
glie e marito, ma più che mai
fra suocera e nuora, erano
aumentati.
In alcuni episodi era stato
richiesto l’intervento delle
forze dell’ordine. Così la coppia si era separata.
Il tribunale di Brescia aveva addebitato tale separazione alla donna. Poi le cose
sono andate diversamente in
appello.
La Corte territoriale ha ribaltato il primo verdetto per
due motivi: il rapporto di dipendenza di lui dalla madre
e le fortissime confl ittualità
contro la donna. In particolare
i giudici del capoluogo toscano, oltre all’addebito, hanno
negato all’uomo l’affidamento
condiviso della figlia, permettendogli di vederla solo due
pomeriggi a settimana.
Agli stessi incontri erano
ammessi anche i nonni sprovvisti di un autonomo diritto
di visita.
Ora la decisione è stata resa
definitiva dalla Cassazione.
La serenità non va messa a rischio
N
on omologabile l’accordo dei
coniugi se è a rischio la serenità dei fi gli. Il tribunale
può non omologare l’accordo
sull’affido condiviso dei minori se questo mette a rischio la loro serenità.
Lo ha stabilito il tribunale di Vicenza
che, con la sentenza numero 322/2011,
ha sancito che «l’accordo raggiunto dai
coniugi in ordine alle condizioni della
loro separazione personale non può
essere dal giudice omologato in tutte le sue
previsioni nelle ipotesi
in cui non risulti soddisfatto l’interesse dei fi gli minori della coppia».
La circostanza trova, in
particolare, verificazione
qualora, in seguito a un
periodo di collocamento
dei minori in un ambiente estraneo alla famiglia,
in quanto «all’uopo non
ritenuti idonei nessuno dei genitori a causa
della forte conflittualità
tra di essi sussistente e
dell’atteggiamento connotato da trascuratezza assunto nei
confronti della prole, nonostante una
positiva evoluzione nei rapporti di coppia e familiare e un apprezzabile rasserenamento, il tribunale ritenga non
opportuno disporre un affido congiunto, in quanto sussistente la necessità di
perdurare nel collocamento della prole
presso terzi».
Nella fattispecie concreta infatti,
seppure il percorso intrapreso dai genitori ha prodotto risultati migliorativi
della precedente situazione, deve rilevarsi l’opportunità del conseguimento
di «esiti più univocamente soddisfacenti e stabilizzanti, tale che l’assetto
concordato e proposto dai coniugi in
merito all’affi do congiunto dei mino-
ri con allocazione presso il padre, non
pare ancora preponderante e adeguatamente rassicurante per l’equilibrio e
la serenità degli stessi. Sul punto, pertanto, l’accordo di separazione, come
formulato dai coniugi, non può essere
omologato».
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49
Lunedì 5 Settembre 2011
Lavoro
ITÀ
NOV
PRONTO SOCC
CORO
IN NAVIGAZIO
ONE
O
N
Il settimanale delle
www.iltagliamarre.itt
Opportunità professionali
SCELTI & PRESCELTI
Sale la febbre da certiicazione
energetica. Il settore è in forte
espansione, ma molto dipeende
dalle amministrazzioni reegionali
La Regione Abruzzo mette sul piatto
15 milioni di euro per finanziare
incentivi alle imprese finalizzati
all’incremento dell’occupazione dei
lavoratori svantaggiati. L’intervento
si articola in uno stanziamento di 9
milioni di euro per nuove assunzioni
nelle aree di crisi, in un altro di un
milione per la stabilizzazione di
rapporti flessibili sempre nelle aree di
crisi, e in un altro ancora di 5 milioni
– rivolto a imprese medie o grandi di
nuova costituzione o nuovo insediamento che operano al di fuori delle
aree di crisi – per assunzioni non
inferiori alle 50 unità. Richieste di
chiarimenti entro e non oltre il 10
settembre 2011 a: lavorareinabruzzo@
regione.abruzzo.it.
Comunicazione, opportunità
per 20 laureati all’Agcom
Opportunità di lavoro all’Agcom,
l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni. Oltre a essere rivolto ai dipendenti
interni (per profili come funzionari e
dirigenti, ai quali è richiesta esperienza
all’interno dell’Ente), in questo concorso
si cercano 20 giovani laureati i in
discipline tecniche, economiche, giuridiche e sociologiche da assumere con
contratto di specializzazione a tempo
determinato. I contratti hanno una
durata massima di tre anni e non sono
rinnovabili. Per partecipare alla selezione è necessario non aver compiuto i 33
anni, essere in possesso il titolo di laurea
richiesto per il profilo per il quale ci si
candida con voto non inferiore a
105/110, conoscere l’inglese e l’informatica. Info: http://www.agcom.it/
Como premia
la creatività al femminile
La Camera di commercio di Como, in
collaborazione con il Comitato per la
promozione dell’imprenditoria femminile
e l’azienda speciale Sviluppo Impresa, ha
promosso la quarta edizione del bando
«Creatività femminile» per la concessione
di contributi economici alle migliori idee
imprenditoriali. Le domande dovranno
essere presentate entro il 15 dicembre
2011. Il regolamento e tutte le informazioni necessarie per accedere al concorso
si trovano sul sito www.co.camcom.gov.it.
L’occupazione
illuminata
La Banca centrale europea
cerca giovani intraprendenti
Posizioni aperte alla Banca centrale
europea. In particolare si cercano: un
esperto per la Direzione politica
monetaria; un capo settore per la
divisione infrastrutture e operazioni;
un management assistant part-time
al 50% per la Direzione sviluppo
economico; un market infrastructure
expert; un principal economist per la
Direzione sviluppo economico; un
senior Library assistant per la
divisione archivio e biblioteca. Info:
http://www.cliclavoro.gov.it/news
Supplemento a cura
di FRANCA FLORIS
[email protected]
SU
Roberto Calderoli. Il ministro
della semplificazione aveva definito le sedi distaccate dei ministeri al Nord «la realizzazione di un
sogno per tutti i lombardi». Ma a
Monza è ancora tutto chiuso
Carla Fendi. La stilista sarà
premiata a Montalcino (Si)
come «Prima donna 2011» per
il suo impegno civile: grazie al
suo contributo sarà restaurato il
teatro Caio Melisso di Spoleto
Ù
GI
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In Abruzzo 15 milioni
per lavoratori svantaggiati
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50
FORMAZIONE
Lunedì 5 Settembre 2011
Entro ottobre le domande per i cento stage disponibili Organizzazione per le migrazioni
L’inverno negli Usa
A dicembre i tirocini alla World bank
Pagina a cura
FILIPPO GROSSI
DI
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L
a Banca mondiale offre
più di cento posti per il
programma di tirocini invernali trimestrale
che scatterà il prossimo
mese di dicembre e durerà
fino a marzo 2012. I settori
in cui i tirocinanti potranno lavorare comprendono
l’area economica, la finanza, lo sviluppo umano (sanità pubblica, istruzione,
nutrizione, popolazione),
le scienze sociali (antropologia, sociologia), l’agricoltura, l’ambiente e, infine,
lo sviluppo del settore privato. Per essere ammessi
al tirocinio, i candidati
devono possedere una
laurea oppure essere già
iscritti a un programma
a tempo pieno di studio
(perseguire un master o
un dottorato di ricerca).
Inoltre, è indispensabile
possedere un’ottima conoscenza
della lingua inglese e ottimali
competenze informatiche, oltre
a rappresentare quella presso
la Banca mondiale la prima
esperienza in campo lavorativo. Possono, inoltre, costituire
un punto di vantaggio nella selezione la conoscenza di lingue
come francese, spagnolo, russo,
arabo, portoghese e cinese. La
Banca mondiale prevede poi un
salario orario a tutti gli stagisti
e, se del caso, fornisce un’inden-
nità per le spese di viaggio. Gli
stagisti, invece, sono responsabili per il proprio soggiorno nelle sedi in cui verranno inviati.
La maggior parte delle posizioni di lavoro sono situate a Washington DC e il periodo
del tirocinio può andare
da un minimo di quattro
settimane a un massimo
di tre mesi. Il periodo di
stage presso le sedi della Banca mondiale rappresenta un’esperienza
unica nella formazione e
nella crescita lavorativa
di un neolaureato e le
esperienze passate sono
state giudicate dagli ex
stagisti entusiasmanti e
proficue. Per poter prendere parte alle selezioni
per i tirocini alla Banca
mondiale, le domande
devono essere presentate
entro il prossimo 31 ottobre. Tutte le richieste
devono essere presentate
online (tramite il pulsante «Apply Now» sulla parte superiore della home page del sito
internet della Banca Mondiale
(www.worldbank.org)
L’Oim apre le porte
a giovani studenti
L’
Organizzazione mondiale per le migrazioni
(Oim) fornisce a studenti di età compresa
tra 19 e 32 anni, iscritti all’università o in possesso di diploma
di laurea, la possibilità di effettuare periodi di stage presso
l’Istituzione al fine di conoscere le attività
dell’Oim, di
acquisire
un’esperienza di lavoro
iniziale e di
prepararsi
a una tesi di
laurea. Oltre a queste
opportunità,
l’Oim valuta
stagisti che possono eventualmente essere inseriti nel roster per i futuri posti vacanti
esterni.
Durante il periodo di tirocinio, la cui durata può variare
da un minimo di quattro settimane a un massimo di sei mesi,
agli stagisti vengono assegnati
compiti precisi ed essi possono
anche partecipare a brevi progetti all’interno dei programmi
di studio oppure previsti ad
hoc per il singolo tirocinante.
Durante la loro assegnazione
presso l’Organizzazione internazionale per le migrazioni, gli
stagisti potranno inoltre frequentare i briefing mensili dei
diversi servizi dell’Organizzazione e visitare anche altre
organizzazioni
internazionali
con sede a Ginevra.
I programmi di tirocinio
sono iniziati nel
2002 e, in questi
anni, sono stati
accolti all’Oim
stagisti provenienti da tutto
il mondo. In particolare, gli
stagisti reclutati sono stati
studenti post-laurea in relazioni internazionali, scienze
politiche, giurisprudenza,
informatica, pubblica amministrazione internazionale,
risorse umane e comunicazione. Per partecipare agli stages presso l’Oim è necessario
visitare il sito internet: www.
iom.int.
CORSI & MASTER
Sono aperte fino all’11 settembre
2011 le iscrizioni alla prossima edizione del master in economia del turismo, organizzato a Milano dall’università Bocconi. Il master in economia
del turismo è un corso universitario
di primo livello istituito per r i spondere alle esigenze
di formazione di coloro che intendono
operare nel comparto turistico
a livello manageriale. Il master si contraddistingue per
l’importanza
riconosciuta a
tematiche quali il ruolo dei
singoli operatori,
sempre più improntato verso una crescita
professionale e manageriale; l’interazione imprese-territorio,
all’interno dello spostamento della
competitività dell’offerta dal prodotto
alla destinazione; la cooperazione fra
attori pubblici e privati, percorso indispensabile per arrivare a instaurare iniziative di sistema previste dalla
legislazione nazionale sul turismo,
nonché nell’ambito delle normative
comunitarie. L’impostazione didattica del master è caratterizzata in
particolare da l’interdisciplinarità,
quale conseguenza della molteplicità
delle conoscenze e competenze richieste per operare anche in uno specifico
comparto del settore turistico; l’internazionalità, per offrire una risposta
alle esigenze di globalizzazione dei
mercati e per confrontare costantemente le strategie dei diversi paesi e
dei diversi operatori leader nel turismo; l’operatività delle imprese del
settore, mediante il contatto costante
con gli operatori e con le loro esigenze e
problematiche operative. Per maggiori informazioni sul corso, inviare una
e-mail all’indirizzo: met@unibocconi.
it oppure consultare il sito web: www.
unibocconi.it/met
Partirà a novembre il master
in Art direction organizzato
dallo Ied Roma. Il corso, che
durerà otto mesi, si propone
di specializzare gli operatori della comunicazione
(art director, graphic designer, copywriter) introducendoli ai temi legati
alla categoria dei beni
d’eccellenza. Un percorso
multidisciplinare, fortemente orientato alla creatività e
alla ricerca stilistica, allo studio
dei codici concettuali ed estetici e
ai valori intangibili che questi beni
condividono. Il master si rivolge ad
art director e graphic designer che
intendono approfondire i temi della
comunicazione del prodotto di qualità
superiore. È richiesta la conoscenza
dei principali software applicativi:
Photoshop, XPress, FreeHand/Illustrator. Il percorso formativo comprende lezioni teoriche, esercitazioni
pratiche (in lavori di gruppo e individuali), attività di laboratorio, visite
a studi di progettazione, interventi di
docenti e testimonial di diversi settori
professionali, esame finale. Per informazioni: www.ied.it
L’università Lumsa organizza la
terza edizione del master di secondo
livello Bioetica e diritti umani. Il
master ha l’obiettivo di preparare
sul piano teoretico e metodologico ad
affrontare le questioni bioetiche, biogiuridiche e biopolitiche emergenti a
causa del progresso scientifico e tecnologico in ambito biomedico. La specificità del master è quella di affrontare
le questioni bioetiche nell’orizzonte
dei diritti umani, nel contesto multiculturale, con particolare attenzione
all’equità nella distribuzione delle
risorse nel quadro della cooperazione
internazionale. Destinatari del corso
sono insegnanti, assistenti spirituali
in strutture sanitarie, professionisti
in ambito giuridico, professionisti
socio-sanitari, membri di comitati
etici e di strutture di consulenza etica.
Il master è aperto a quanti siano in
possesso di una laurea di II livello o
laurea vecchio ordinamento in: teologia (licenza), filosofia, giurisprudenza, scienze umane, scienze religiose
(licenza), scienze della formazione,
scienze politiche, scienze infermieristiche, medicina o altra laurea data
la interdisciplinarità del master. Il
termine per le iscrizioni è fissato al 28
ottobre 2011. Per informazioni: www.
masterlumsa.it
In collaborazione con Iss (Istituto
superiore di sanità) e la Consulta
delle professioni sanitarie della Lombardia l’università Carlo CattaneoLiuc avvia in Lombardia la XVIII
edizione del master universitario di
primo livello per funzioni di coordinamento delle professioni sanitarie
e in Sardegna, in collaborazione con
Ispasvi di Nuoro, la XVII edizione,
entrambe dedicate alle 22 professioni
sanitarie. Il master permette di far
acquisire alle professioni sanitarie, il
know-how e le capacità distintive necessarie per una crescita professionale rispondente alle esigenze aziendali
delle équipe multidisciplinari che
governano la complessità assistenziale del nuovo millennio. L’obiettivo
è di trasmettere competenze specifiche
nell’area gestionale-organizzativa ai
professionisti sanitari in grado di
svolgere attività di coordinamento
di unità semplici e complesse/servizi
nel settore sanitario e socio-sanitario.
Il master si rivolge alla fascia dei
professionisti sanitari appartenenti
alle quattro aree delle professioni
sanitarie, riconosciute nel Sistema
sanitario nazionale: area delle professioni infermieristiche e della professione ostetrica; area delle professioni
tecniche della prevenzione; area delle
professioni tecnico-sanitarie; area
delle professioni riabilitative. Le domande di pre-iscrizione devono essere
presentate entro le date indicate sul
sito internet www.master.liuc.it
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PERCORSI
Lunedì 5 Settembre 2
2011
51
Requisiti e competenze di una delle igure più richieste della divisione sales & marketing
Mercati stranieri senza segreti
All’export manager l’organizzazione delle vendite all’estero
DI
http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it
È
Pagina a cura
ROBERT HASSAN
stata una delle figure
più richieste all’interno
della divisione sales &
marketing durante il
2010 e più strategiche per aggredire i mercati di paesi emergenti. Si tratta dell’export manager, una figura che si occupa
di organizzare l’azione promozionale e di vendita all’estero,
anche mediante e-commerce,
di partecipare a fiere e mostre,
di sfruttare l’azione di sostegno
all’esportazione svolta dai vari
enti pubblici e talvolta di organizzare consorzi di esportatori.
Le maggiori responsabilità
di questo professionista sono:
raggiungere il budget di vendita attraverso la gestione dei
paesi di propria responsabilità; sviluppare partnership
a livello locale che permettono lo sviluppo mondiale della
società; formare, supportare
e motivare la struttura commerciale garantendone una
continua formazione. Inoltre è
chiamato ad attuare la politica
commerciale seguendo le linee
guida dell’azienda, a sviluppare
i key customers, a monitorare
il mercato internazionale, individuando nuove opportunità
di business e riportando alla
Quanto si guadagna
RUOLO
EXPORT AREA
MANAGER
direzione le indicazioni necessarie allo sviluppo dell’azienda.
Le possibili evoluzioni del ruolo
sono nella gestione di un’area
commerciale in aziende che sviluppano fatturati più grandi o
nella direzione commerciale
estero. L’export area manager,
riportando al direttore export
o alla direzione generale nelle
società più snelle, ha la responsabilità di raggiungere l’obiettivo di fatturato assegnato nelle
aree di sua competenza.
L’export manager deve saper effettuare una ricerca sulle
possibilità di vendita dei beni
di consumo e industriali nei
mercati esteri. Inoltre, deve
saper segmentare i mercati e
posizionarvi i prodotti, definire
la strategia di marketing internazionale. Deve saper scegliere
un partner estero e negoziare
all’estero, essere in grado di
redigere un contratto di rappresentanza, organizzare una
filiale all’estero. Infine occorre
ESPERIENZA
5-10 anni
10-15 anni
≥ 15 anni
RAL MIN
45.000
70.000
80.000
saper affrontare i trasferimenti di know how e le
joint venture, essere in
grado di predisporre un
piano di vendita all’estero e definire un budget di
spesa, saper predisporre
il pricing e il listino export, insieme alle diverse
forme di pagamento. La
retribuzione lorda annua si aggira intorno ai
60 mila euro annui lordi
e ha una formazione o
di natura economica o di
ingegneria gestionale. Il
naturale sviluppo di questa figura prosegue nella
direzione commerciale
di una branch estera. È una
figura che deve dunque saper
penetrare i mercati esteri con
una conoscenza dei paesi in
cui si vuole operare, ma deve
anche possedere una serie di
metodologie e di tecniche in termini di marketing e di attività
commerciale e confrontarsi oggi
Experteer.it cerca 70 professionisti
L’export manager, dunque, si occupa del- lorda annua di un profilo da quadro intermelo sviluppo, dal punto di vista della strate- dio si aggira intorno tra i 45 mila euro per una
gia commerciale, delle vendite dei prodotti figura junior, 60 mila euro per un senior e ha
dell’azienda, soprattutto nei paesi esteri in una formazione o di natura economica o di
cui l’azienda stessa è
ingegneria gestionale.
presente con una proIl naturale sviluppo
pria rete di vendita o
di questa figura proin cui intende attivasegue nella direzione
re una nuova rete di
commerciale di una
distribuzione.
branch estera», con«Stiamo ricercanclude il direttore.
do più di 70 export
Gema organizza un
manager», sottolinea
master sui manager
Raphael Fleischer,
e professionisti che
direttore area Italia,
intendono acquisire
Germania, Austria, e
una specializzazione
Svizzera di Experteer.
nell’ambito dell’exit, società per lo sviport management.
luppo della carriera
L’obiettivo del madei managers. «Quester è di acquisire
sto professionista
competenze fondadeve saper trattare
mentali spendibili in
con i mercati esteri,
imprese a vocazione
non solo con una coexport e in enti che
noscenza dei paesi,
sostengono processi
ovvero usi, costumi,
di internazionalizleggi e politica, in cui
zazione. Verranno
Raphael Fleischer
si vuole operare, ma
formati futuri export
anche e soprattutto di una serie di metodo- manager capaci di seguire le operazioni di
logie e di tecniche in termini di marketing commercio internazionale in tutte le fasi
e di attività squisitamente commerciale. Le del loro svolgimento e volti ad assicurare la
competenze basilari maggiormente richieste corretta applicazioni di tutti gli adempimensono: dimestichezza nel commerciale in ge- ti di natura commerciale, fiscale e ammininerale e capacità relazionali che sono una strativa di qualsiasi operazione a carattere
componente caratteriale imprescindibile per internazionale. Il master è rivolto a tutti coquesta tipologia di attività. Il processo di in- loro che intendono riqualificare la propria
ternazionalizzazione delle grandi imprese ha carriera e la propria crescita professionale
subìto una tale accelerazione a seguito del e che desiderino diventare esperti nel campo
processo di globalizzazione al punto da aver dell’internazionalizzazione dei mercati e dei
portato le aziende, anche quelle medio-pic- prodotti. La sede degli incontri formativi è
cole, a ricercare tale figura. La retribuzione Roma e Bologna.
RAL MAX
70.000
80.000
120.000
con l’internazionalizzazione e la
globalizzazione.
La spinta alla modernizzazione e alla libera economia di
mercato cinese e la convenienza
economica a produrre in questo
paese, anche in funzione dell’alta produttività, dei bassi costi,
dello stimolo fiscale e l’appeal
del made in Italy, sta richiedendo sempre più in Italia export manager specializzati nel
mercato cinese che assistano le
aziende italiane che vogliono
produrre o esportare in Cina e
che si occupino di individuare
possibili partner e di effettuare ricerche di mercato. Questa
figura è chiamata inoltre a
condurre negoziazioni sulle
condizioni contrattuali e a
definire le strategie di posizionamento del brand in
loco. La retribuzione lorda
annua parte da un minimo
di 45 mila euro e si arriva
fino ai 60 -70 mila euro, grazie alle grandi ristrutturazioni aziendali che hanno
messo sul mercato professionisti che provengono soprattutto dal mondo della
consulenza.
«Nella nostra azienda
gli export manager hanno assunto una maggiore
importanza, in seguito a
un aumento delle esportazioni, soprattutto nei paesi
asiatici, come la Cina e l’India,
e dell’America latina, come il
Brasile e il Messico; meno in
Cile e Argentina, in quanto
hanno già una loro cultura vinicola», spiega Pompeo Farchioni, presidente di Farchioni spa,
azienda vinicola olearia.
Serve una solida esperienza
a livello internazionale
L’export manager è una figura professionale che deve
avere quindi un’approfondita conoscenza di territorio e
mercato che, unite a una esperienza lavorativa superiore
ai 4-5 anni, gli permette di interpretare i segnali di mercato, dando indicazioni precise e puntuali sui trend futuri
alla direzione. Il ruolo richiede una solida esperienza commerciale a livello internazionale. «In Italia», osserva Giuseppe Cristoferi, managing partner di Elan international,
società di head hunting ed executive search, «i consumi
ristagnano, mentre in Europa e in molte parti del mondo
stanno crescendo. Questa situazione
sta spingendo le aziende italiane a cercare direttori estero ed export manager
per poter agganciare la ripresa nei più
grossi paesi europei come, per esempio,
Germania, Francia e Europa dell’Est.
Le grandi multinazionali italiane, ma
anche le aziende più piccole cercano
professionisti con esperienza adeguata sui mercati esteri, pronti a viaggiare continuamente e/o a focalizzarsi su
un’area dedicata. Per questo ruolo è
preferito un italiano con ampia conoGiuseppe Cristoferi
scenza delle lingue, tra cui ovviamente
l’inglese, con buone capacità relazionali
certamente, ma deve anche essere in possesso di un bagaglio tecnico più che adeguato al settore che si rappresenta.
C’è disponibilità ad assumere anche export manager junior,
che iniziano la loro attività all’estero come primo impiego.
Nelle zone dell’Europa dell’Est, per esempio, sono richiesti
talenti «robusti», capaci di coniugare innovazione e gestione, di portare metodi e di adattarsi al contesto. L’esperienza
all’estero, che è sempre più gradita e richiesta, permette di
gestire situazioni complesse grazie al décalage geografico/
temporale tra diversi paesi. Negli anni 70 e 80 del secolo
scorso si affermava la mobilità dei manager tra regioni italiane, ora la mobilità si radica a livello internazionale, con
problematiche nuove, difficili ma affascinanti», conclude
Cristoferi.
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52
L’ I N C H I E S T A
Lunedì 5 Settembre 2011
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Cosa è l’Ace
L’Ace, l’attesato di certificazione energetica è un documento che attesta l’efficienza
energetica di un edificio e che
punta a contenere i consumi di
combustibile e l’emissione in
atmosfera di sostanze inquinanti ma anche per influenzare il valore del mercato immobiliare. La fascia di valutazione
dell’edificio è indicata con una
lettera e va da A+, cioè massima efficienza, a G che indica
prestazioni più basse. La certificazione è necessaria quando è
avvenuta una ristrutturazione
di un immobile, negli edifici di
nuova costruzione, se si compra o si vende un edificio o se
si ha beneficiato di particolari
agevolazioni statali. L’attestato è un documento ufficiale,
valido 10 anni, prodotto da
un soggetto accreditato. Per
redigere l’Attestato di certificazione di un edificio o di una
unità immobiliare è necessario
avviare la Diagnosi energetica
cioè la procedura sistematica
per acquisire adeguata conoscenza del profilo di consumo
energetico. Questa consente
di individuare le inefficienze
e le criticità e di intervenire
per la riduzione dei consumi
energetici, individuando e
quantificando le opportunità
di risparmio energetico anche sotto il profilo dei costi
e benefici.
Un vero boom per il settore: sono 900 mila le
Pagine a cura
DI BENEDETTA PACELLI
L’
Certificazione
mercato in
offerta è ricca e articolata,
cucita a misura di immobile. E di regione. I sistemi
applicativi e informatici si
snodano su diversi livelli a seconda
di chi li ha predisposti. Il settore è
in fibrillazione e inventa ogni giorno nuove regole, sforna soluzioni e
offerte. Insomma per la certificazione energetica, quel documento
compilato da un tecnico abilitato
che attesta l’efficienza di un edificio, si parla di un vero boom: basti pensare che
le pagelle verdi hanno raggiunto quota 900
mila e i professionisti accreditati oltre 30 mila.
Un mercato in espansione, pronto ad attrezzarsi sempre di più, da un lato con la complicità della crisi che ha allargato la platea di
quei professionisti destinati a occuparsi di un
settore fino a ora nelle mani di alcune categorie professionali, periti industriali e geometri
prima di tutti, ma anche sotto la spinta del
mercato immobiliare che chiede case certificate ed ecosostenibili. Ecco quindi che l’Ace,
l’Attesato di certificazione energetica, diventa
anche un calmiere per il mercato immobiliare.
Una buona opportunità, dunque, supportata
anche dalla tecnologia che propone software
innovativi capaci di calcolare prestazioni energetiche con un semplice click. Rendendo potenzialmente qualsiasi tecnico un certificatore
energetico. Ed è proprio questa l’accusa che
arriva da professionisti esperti del mestiere.
Perché tra attestati online e software appositi,
la qualità del mercato delle certificazioni sta
progressivamente abbassandosi con una corsa
al ribasso delle tariffe che obbligano professionisti di lunga tradizione ad abbandonare
il campo per evitare di sforare i costi stabiliti
dalla concorrenza e dal mercato.
Alcuni numeri sulla certiicazione
Dai periti ai geometri, dagli ingegneri agli
architetti, sono più di 30 mila i professionisti
accreditati nei diversi elenchi regionali. Il primato spetta alla Lombardia nella quale, secondo i dati del Comitato elettrico italiano fermi
a marzo 2011, sono accreditati oltre 13 mila
professionisti. La fetta più grande è rappresentata da ingegneri e architetti rispettivamente
il 36% e il 31%. Stesso scenario anche in Piemonte dove, però, il numero degli accreditati
negli elenchi regionali scende circa 6 mila e
500. Boom di ingegneri e di geometri, invece,
in Emilia Romagna dove il totale degli accreditati scende a 5 mila.
I requisiti del certiicatore
Non esistono requisiti uniformi a livello nazionale per i certificatori. A definirli doveva
pensarci l’atteso (ormai da anni) regolamento
(Schema di Dpr di attuazione dell’articolo 4,
comma 1, lettera c del decreto legislativo 19
agosto 2005 n 192). Nell’attesa, ogni regione
ha stabilito i propri parametri. Ecco quindi che
in sei regioni (Bolzano, Liguria, Lombardia,
Puglia, Trento, Valle d’Aosta) per poter rilasciare l’Ace il corso è sempre obbligatorio, in
tre (Emilia Romagna, Lazio e Piemonte) lo
è solo per quelle figure che non rientrano in
modo specifico tra i tecnici competenti come
gli architetti, ingegneri, periti industriali e
geometri, mentre tutte le altre sono orientate
a non rendere obbligatorio il corso per tecnici
esperti. La clausola è però che questi professionisti debbano essere iscritti all’ albo o al
collegio professionale di riferimento: è questo
che richiedono tutte, in sintonia con il decreto
legislativo 115/08 (l’unico riferimento nazionale che individua le competenze dei certificatori
energetici). Le uniche eccezioni sono Lombardia e Piemonte per le quali il vincolo dell’iscrizione all’albo non esiste. In generale comunque
a fare la certificazione energetica è solo chi è in
possesso di uno specifico titolo di studio (laurea
in ingegneria, architettura, scienze ambientali,
chimica, scienze e tecnologie agrarie e scienze
e tecnologie forestali e ambientali, diploma di
La mappa della regolamentazione
Regione
Albo certificatori
Abruzzo
Non esiste
Non obbligatori per i tecnici iscritti
all’albo professionale
Architetti, ingegneri, geometri e periti industriali nell’ambito
delle rispettive competenze
Basilicata
Non esiste
Non obbligatori per i tecnici iscritti
all’albo professionale
Architetti, ingegneri, geometri e periti industriali nell’ambito
delle rispettive competenze
Bolzano
Esiste
Sempre obbligatori. Per accedere
ai corsi la laurea o il diploma deve
consentire l’iscrizione ad un ordine
o un collegio professionale
Calabria
Non esiste
Non obbligatori per i tecnici iscritti
all’albo professionale
Architetti, ingegneri, geometri e periti industriali nell’ambito
delle rispettive competenze
Campania
Non esiste
Non obbligatori per i tecnici iscritti
all’albo professionale
Architetti, ingegneri, geometri e periti industriali nell’ambito
delle rispettive competenze
Esiste
Es
E
Non obbligatori per i tecnici iscritti
all’albo professionale. Obbligatorio
per i laureati in chimica e scienze
ambientali
Laureati triennali e magistrali in: architettura e ingegneria
edile, ingegneria (tutte le specializzazioni), scienza e ingegneria dei materiali, scienza e tecnologie agrarie, scienze e
tecnologie forestali ed ambientali, scienze e gestione delle
risorse rurali e forestali. Diplomati perito industriale, geometra, perito agrario, perito chimico industriale, agrotecnico
Emilia
Romagna
a
Friuli Venezia-Giulia
Abrogato
Lazio
Non esiste
Obbligatorietà dei corsi
Costi iscrizione
albo
150 Euro/anno
100 Euro
(dura tre anni)
Chi può fare la certificazione
Laureati triennali e magistrali in: architettura e ingegneria edile, in ingegneria (tutte le specializzazioni); triennali in architettura e ingegneria. Diplomati periti industriali e geometri
Non obbligatori
In attesa delle modiiche al regolamento regionale la certiicazione possono farla architetti, ingegneri, geometri e periti
industriali nell’ambito delle rispettive competenze
Non obbligatori per i tecnici iscritti
all’albo professionale. Obbligatorio
per altre igure tecniche
Architetti, ingegneri, geometri e periti industriali nell’ambito
delle rispettive competenze
Liguria
Esiste
Sempre obbligatori
Nessun
costo
N
Laureati triennali e magistrali in: architettura e ingegneria
edile, ingegneria (tutte le specializzazioni), scienza e ingegneria dei materiali, scienza e tecnologie,chimica, scienze
e tecnologie agrarie, scienze e tecnologie agrarie, agroalimentari e forestali. Diplomati perito industriale, geometra,
perito agrario, agrotecnico
Lombardia
Esiste
Sempre obbligatori
120 Euro/anno
Laureati triennali e magistrali in: architettura e ingegneria
edile, ingegneria (tutte le specializzazioni), scienza e ingegneria dei materiali, scienza e tecnologie, chimica, scienze e
tecnologie agrarie. Diplomati perito industriale e geometra
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L’ I N T E R V I S T A
pagelle verdi rilasciate e 30 mila gli abilitati
energetica,
espansione
53
Formazione, le regole
cambiano in base alla regione
Le regioni che rendono obbligatorio il corso per certificatore
hanno definito programmi sostanzialmente simili ma comunque mai uguali: la durata di un corso completo varia dalle 54
ore alle 116 ore con una media intorno alle 70- 80 ore. La sola
regione Liguria propone un corso di 16 ore senza esame finale ma con la verifica della frequenza per i tecnici competenti
già abilitati all’esercizio della professione, a Bolzano i corsi
sono divisi a seconda del livello di preparazione dei tecnici,
così come in Piemonte dove il primo dei corsi diviso in moduli
può essere omesso dai tecnici in possesso delle conoscenze di
energetica edilizia e delle procedure normative nazionale. Ci
sono poi regioni, come Trento, Valle d’Aosta e Emilia Romagna che prevedono la frequenza obbligatoria di almeno l’80%
delle ore per il conseguimento dell’attestato di frequenza. Una
volta completato il corso, con il superamento
dell’esame i tecnici certificatori devono iscriversi agli elenchi regionali, quando sono stati
costituiti. Ma quanto costa l’iscrizione? Le
cifre attuali mostrano una forbice piuttosto
stretta che varia da un minimo di 100 euro a
un massimo di 150 euro annui con le sole eccezioni per le regioni Liguria e Valle d’Aosta che
non prevedono alcuna quota. C’è poi il nodo
del riconoscimento, ossia della possibilità che
un certificatore accreditato in una regione
possa svolgerla in altre. In questo senso solo
Lombardia e Emilia Romagna hanno stabilito accordi con altre regioni. Infine il nodo
delle sanzioni per quei professionisti che
redigono gli Ace in maniera non conforme
alle modalità individuate: solo tre regioni
e cioè Lombardia, Piemonte e Valle d’Aosta toccano questa tematica. Tutte le altre
non lo affrontano e quindi implicitamente
la definizione e l’applicazione delle sanzioni
viene demandata alle regole nazionali contenute nel dlgs 192/05.
geometra, perito industriale o agrario), oltre all’abilitazione all’esercizio della professione e l’iscrizione
all’ordine o collegio professionale.
I nodi della certiicazione
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Lunedì 5 Settembre
Sette
2011
Il problema dei software è uno dei nodi su cui i
professionisti puntano più il dito. Da un lato infatti
si collocano software storici per le rilevazioni termotecniche, dall’altro sono cresciuti a dismisura sistemi
applicativi elementari a basso costo (tra i 100 e i
300 euro circa) mirati per la certificazione. Se fino
a poco tempo fa i professionisti esperti possedevano
programmi informatici in grado di produrre questo
documento oggi, è la denuncia, basta fare un semplice corso iscriversi a un registro e comprarsi un
mini-software a 200 euro. Il risultato: migliaia di
professionisti accreditati ma non competenti, metodi di calcolo differenti da regione a regione nessun
controllo sugli attestati rilasciati. La babele della
certificazione energetica quindi parte da qui, da
un’offerta ricca che parla la lingua della competitività per un verso, ma anche delle diverse procedure regionali, alcune ancorate alle norme preesistenti la normativa nazionale (Dm 26/06/09)
e altre proiettate nel futuro con provvedimenti
autonomi in materia.
La mappa della regolamentazione
Regione
Albo certificatori
Marche
Abrogato
Non obbligatori per i tecnici iscritti
all’albo professionale
Architetti, ingegneri, geometri e periti industriali nell’ambito
delle rispettive competenze
Molise
Non esiste
Non obbligatori per i tecnici iscritti
all’albo professionale
Architetti, ingegneri, geometri e periti industriali nell’ambito
delle rispettive competenze
E
Esiste
Non obbligatori per i tecnici iscritti
all’albo. Obbligatorio: laureati in ingegneria, architettura, scienze ambientali, chimica, fisica, scienze e
tecnologie agrarie, scienze e tecnologie forestali e ambientali. Diplomati
geometra, perito industriale, perito
agrario, agrotecnico
100 Euro/anno
gratuito
se il soggetto
è iscritto all’albo
Laureati triennali e magistrali in: architettura e ingegneria edile, ingegneria (tutte le specializzazioni), scienza e ingegneria
dei materiali, scienza e tecnologie, chimica, scienze e tecnologie agrarie, scienze e tecnologie agrarie, agroalimentari e
forestali, scienze e tecnologie per l’ambiente e la natura
Puglia
Abrogato
Non obbligatori per i tecnici iscritti
all’albo da almeno 3 anni
100 Euro/anno
Architetti, ingegneri, geometri e periti industriali nell’ambito
delle rispettive competenze
Sardegna
Non esiste
Non obbligatori per i tecnici iscritti
all’albo professionale
Sicilia
Esiste
Toscana
Non esiste
Non obbligatori per i tecnici iscritti
ti
all’albo professionale
Trento
Esiste
Per i professionisti con esperienza
a
triennale nel settore comprovata dal
al
proprio ordine e collegio il corso non
n
non è obbligatorio
Umbria
Non esiste
Non obbligatori per i tecnici iscritti
ti
all’albo professionale
Valle d’Aosta
Esiste
Per i professionisti con esperienza
triennale comprovata dall’ordine non
è obbligatorio. Per gli altri si
Veneto
Non esiste
Non obbligatori per i tecnici iscritti
all’albo professionale
Piemonte
Obbligatorietà dei corsi
Non obbligatori
Costi iscrizione
albo
Chi può fare la certificazione
Architetti, ingegneri, geometri e periti industriali nell’ambito
delle rispettive competenze
Nessun costo
Architetti, ingegneri, geometri e periti industriali nell’ambito
delle rispettive competenze
Architetti, ingegneri, geometri e periti industriali nell’ambito
delle rispettive competenze
130
Euro
1
Laureati triennali e magistrali in: architettura e ingegneria
edile, ingegneria (tutte le specializzazioni), scienza e ingegneria dei materiali, scienza e tecnologie, chimica, scienze e
tecnologie agrarie. Diplomati perito industriale e geometra
Architetti, ingegneri, geometri e periti industriali nell’ambito
delle rispettive competenze
Nessun costo
Laureati in ingegneria, architettura, chimica, scienze e tecnologie agrarie, scienze e tecnologie forestali. Diplomi di
perito industriali, agrario e geometra
Architetti, ingegneri, geometri e periti industriali nell’ambito
delle rispettive competenze
Fonte: Comitato elettrotecnico italiano
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RISORSE UMANE
Lunedì 5 Settembre
S
2011
55
Cresce la disponibilità delle aziende a concedere ai lavoratori l’aspettativa non retribuita
Un anno lontano dalla scrivania
La crisi economica aumenta le chance del periodo sabbatico
Pagina a cura
DI DUILIO LUI
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F
are di necessità virtù.
È la possibilità offerta
da questo momento di
incertezza economica.
Perché se è vero che il ricorso al
periodo sabbatico resta una rarità in Italia (con l’esclusione di
quanto previsto in ambito universitario), è pur vero che oggi
le aziende sono più disposte del
passato a concedere il via libera
alle richieste. Perché consente
di ridurre i costi del personale
senza ricorrere a licenziamenti, consentendo al contempo di
soddisfare i desiderata dei dipendenti e mantenendo comunque in organico una risorsa che
potrà rivelarsi utile nel momento di ripresa del ciclo economico.
Senza la necessità di cercarne
una nuova, con tutte le incognite del caso i costi legati alla for-
mazione della nuova risorsa.
Lo strumento. Il sabbatico
è la norma nella cultura aziendale anglosassone, dove viene
identificato come «gap year» o
anche «career break». In Italia l’anno sabbatico è stato introdotto con la legge n. 53 del
2000, la stessa che ha istituito
i congedi parentali, per maternità, formazione e gravi motivi
familiari. Si tratta di un periodo
non retribuito di assenza (attivabile solo in seguito a una richiesta esplicita del lavoratore),
che può essere richiesto da chi
ha almeno cinque anni di anzianità nella stessa azienda, al
termine del quale il richiedente
conserva il diritto a riprendere
il posto di lavoro. Durante questo periodo, il beneficiario non
può svolgere attività retribuite e può ottenere (se ricorrono
i requisiti) un anticipo del Tfr
come forma di sostentamento.
William Grifini
L’anno sabbatico non concorre
a formare l’anzianità e gli scatti
professionali, ma il lavoratore
può riscattare questo periodo
versando contributi volontari
per la copertura pensionistica.
L’ESPERIENZA/1
Il datore di lavoro può scegliere
se accettare o meno la richiesta. «Da noi il fenomeno non è
mai decollato come negli Stati
Uniti, dove il percorso di carriera è concepito come un ciclo
che comprende periodi di stacco
dalle attività usuali», commenta Walter Griffini, ceo della
multinazionale di executive
search Carter & Benson. «Così,
chi resta fuori dal mercato del
lavoro spesso si trova disorientato e non coglie immediatamente l’opportunità che può
derivare da un periodo in cui
ripensare la propria carriera,
magari frequentare un corso di
formazione per acquisire nuove
competenze o fare un’esperienza lontana da quanto fatto fino
ad allora». Anche se qualcosa
sta cambiando. «I più giovani,
che generalmente hanno conosciuto la flessibilità lavorativa
sin dall’inizio della carriera,
sono meno rigidi in tal senso»,
aggiunge Griffini. «C’è così da
sperare che progressivamente
possa essere colmato il gap rispetto agli altri paesi».
Le esperienze aziendali.
Le aziende che normalmente
si mostrano disponibili a concedere il sabbatico sono prevalentemente quelle a guida
manageriale o comunque più
orientate all’innovazione. Come
la T-Systems, che concede ai dipendenti con almeno due anni
di anzianità di usufruire di dodici mesi di pausa retribuiti al
30%. Ibm concede il sabbatico
anche fino a 18 e con una retribuzioni al 35%. Tra le italiane
si distingue Enel, che si mostra
particolarmente propensa ad
accettare le domande per motivi
di aggiornamento professionale,
cosa che fanno anche Accenture, American Express, Cisco e
PepsiCo.
L’ESPERIENZA/2
In barca per imparare
Dalla finanza alla scuola
Paolo Pozzi, 48 anni, dal 2003 laTirreno in barca a vela per 45 giorni,
vora come consulente per le piccole e
toccando tutte le isole, e il successivo
medie aziende dopo una lunga esperestauro della barca che lo ha reso
rienza per marchi noti come PriceWapossibile. Essendo io un neofita del
terhouse, United technologies carrier,
restauro, ho dovuto impegnarmi paAprilia, Moto Guzzi. A lui abbiamo
recchio per centrare il risultato, con
chiesto di tracciare un bilancio del
ritmi di lavoro dalle 8 alle 19, insomperiodo sabbatico e qualche consiglio
ma quasi da ufficio.
per viverlo al meglio.
D. Ritiene che questa esperienza
Domanda. Come ha maturato
l’abbia arricchito anche professiol’idea di staccare dal mondo del lanalmente?
voro?
R. Certamente perché mi ha perRisposta. I miei primi 15 anni di
messo di apprendere un nuovo lavoro,
carriera sono stati molto intensi, con
completamente diverso dalle preceresponsabilità gestionali crescenti
denti esperienze, in un settore e per
in aziende molto competitive e leauna barca particolari è stato un arricder nei propri settori. In particolare,
chimento significativo. La pianifical’ultimo anno è stato partizione di un lavoro non noto
colarmente intenso per la
ti insegna a scomporlo corsituazione di forte difficoltà
rettamente nelle sue parti,
in cui si trovava il mercato e
indagare a fondo soluziol’azienda per la quale lavoni, materiali, investimenravo. Da qui la possibilità di
ti, tempi; per una barca
concretizzare un desiderio
classica lo si deve fare con
che avevo da tempo, conceun’ottica di lungo periodo.
dermi un periodo sabbatico
Inoltre si comprende che
per viaggiare. Penso che
spesso le soluzioni più giunella vita si debbano anche
ste non sono per forza le
saper cogliere certe occasioprime visibili o quelle che
ni quando capitano.
la maggior parte delle perD. Si è assicurato di risone adottano. Ma anche
Paolo Pozzi
trovare il posto prima di
che si possono trovare con
lasciarlo?
creatività soluzioni intelR. Non completamente.
ligenti anche in situazioni
L’occasione di intervallo si è concrecon elementi a prima apparenza contizzata nel 2003 per due motivi: la
trastanti. Per chi, come me, crede nel
possibilità e la decisione, anch’essa
vantaggio di saper comporre diverse
maturata nel tempo come idea proprospettive, conviene chiedere tanti
fessionale, di fornire consulenza come
pareri prima di comprendere la solulibero professionista a piccole e medie
zione per il proprio caso più giusta e
aziende, il cuore del tessuto economico
più duratura, perché si adatta a qualitaliano che ritengo debbano essere il
siasi… mare, vento e tempo, vela…
target a cui devo prioritariamente forinsomma come avviene in azienda.
nire il mio contributo professionale, e
D. Che consiglio si sente di dare a
la separazione consensuale dall’ultichi oggi sta pensando di prendersi
ma azienda con la quale ho lavorato a
una pausa?
seguito di diversi modi di interpretare
R. Credo che l’importante sia riemla gestione aziendale.
pire di contenuti l’intervallo sabbatiD. Cosa ha fatto durante il periodo
co, in modo da accrescere conoscenze,
di stacco dal mondo del lavoro?
competenze ed esperienze. Il tutto
R. Diverse cose. Le esperienze più
cercando di mantenere il contatto con
significative sono state il giro del
il proprio mondo lavorativo.
Dal mondo della finanza alla scuola di settembre.
D. Che esperienza è stata?
frontiera a New York… e ritorno.
Dalla finanza all’insegnamento la stra- R. Ci sono valori umani che si stanno
da è breve, almeno a giudicare dall’espe- perdendo, qui in America, come in Eurienza di Luca Avellini, 44 anni, partner ropa. Insegnare ai bambini è stata la
di Jw Partners, società di ricerca indi- mia sfida personale a un mondo che per
pendente specializzata nella fornitura tanti versi non mi piace.
di soluzioni per i cambi a investitori D. Ha funzionato?
R. Per certi aspetti sì, per altri no, conistituzionali.
Domanda. Qual è stata la molla del siderato che ho resistito tre anni, quindi
ho dovuto mollare. Il sistema scolastico
periodo sabbatico?
Risposta. Ho lavorato nel mondo della Americano è molto rigido: in particofinanza dal 1991 al 2006. Con il passa- lare, da quando Michael Bloomberg è
re degli anni ho cominciato ad appas- diventato sindaco, le scuole di New York
sionarmi a quella che era la scienza hanno assunto sempre più una strutemergente della behavioral finance. In tura industriale. È come se dall’oggi
parole povere, è lo studio della psicologia al domani qualcuno avesse deciso di
mettere a tacere l’istinto
delle masse e dei suoi effetti sui
creativo degli insegnanti
mercati finanziari. Ho fatto un
costringendoli a fare tutprimo passo in questa direzioti la stessa cosa. Dopo tre
ne nel 2004 accettando il ruolo
anni ho dovuto scegliere:
di direttore marketing in una
continuare la lotta contro
delle società che offre corsi di
i mulini a vento o chiudere
formazione professionale a diriil capitolo.
genti bancari a cui interessa il
D. E cosa ha scelto?
mondo degli hedge funds. AiuR. In quel momento mi si
tandoli a capire il mercato, io
è presentata un’opportuimparavo a leggere il loro modo
nità di rientro in finanza
di pensare. Nel 2006 ho fatto il
che difficilmente avrebbe
passo successivo, prendendo un
potuto ripetersi in futuro.
master in scienze educative qui
Si trattava di entrare come
a New York che mi ha aperto le
Luca
Avellini
partner in uno dei pochisporte all’insegnamento in una
simi fondi multimanager
scuola elementare di una zona
Forex esistenti al mondo:
molto difficile del South Bronx.
Ero affascinato dal modo di pensare dei la JW Partners di Milano. Da New York
bambini, che altro non sono che gli adul- mi occupo di tutto quello che ha a che
fare con il Nordamerica. E cosi la scelta
ti di domani.
D. Un cambio netto rispetto alla prece- è stata, tutto sommato, più facile.
D. Che ricordi ha conservato dell’espedente attività…
R. Sì, ma non si è trattato di una scelta rienza da insegnante?
improvvisa. Ho cominciato a frequenta- R. A giugno sono tornato nella scuola
re i corsi del master mentre continua- in cui ho insegnato per un saluto prima
vo il mio lavoro originale: ero direttore delle vacanze estive. È stato molto bello
marketing durante il giorno, studiavo e mi ha fatto capire una cosa importane andavo alle lezioni la sera e nei we- te: niente di quello che avevo cercato di
ekend. A fine estate 2006 ho ricevuto un fare è andato perduto. I bambini mi ricontratto praticamente in bianco dalla cordano con affetto, e per alcuni di loro
città di New York. Mi garantivano un so di aver rappresentato un punto di
posto da insegnante, ma non sapevano riferimento. Quindi, quando qualcuno
ancora dove. Cosa che ho scoperto poco mi chiede se ne è valsa la pena, posso
prima che iniziasse l’anno scolastico, a rispondere di sì.
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56
AZIENDE
Lunedì 5 Settembre 2011
L’azienda torinese seleziona tutti i proi li tipici del negozio, dal direttore alla cassiera
L’occupazione scopre il fai-da-te
Self apre nuovi punti vendita e offre lavoro a 350 persone
Pagina a cura
LAURA ROTA
DI
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S
elf è un’azienda della
gds nel settore del Fai
da Te a capitale tutto
italiano, costituita a Torino nel 1984 da una famiglia di
imprenditori torinesi. L’azienda
ha incominciato la sua attività
nel commercio del legname nel
1890. Oggi, con un fatturato di
170 milioni di euro, 900 dipendenti e 28 punti vendita ubicati prevalentemente nel nord
Italia, di cui 13 in Piemonte,
tre in Emilia Romagna, due
in Liguria, Lombardia e Friuli
Venezia Giulia, uno in Lazio,
Valle d’Aosta, Veneto, Marche,
Umbria, Sardegna, compete con
le grandi aziende della grande
distribuzione del settore, detenendone la quota del 3,5%.
Il settore del Fai da Te in Italia offre grandi spazi: si pensi
che solo nella vicina Francia
la gds copre il 75% del mercato, mentre il 25% è in mano
al commercio tradizionale; in
Italia queste percentuali sono
capovolte. Con questi presupposti, Self ha intrapreso un per-
corso di sviluppo che la vedrà
nei prossimi anni incrementare
considerevolmente la propria
presenza sul territorio nazionale e moltiplicare i propri ricavi. Da maggio 2010 sono stati
aperti i punti vendita di Curno
(Bg), Roma - Collatina, Fiume
Veneto (Pn). Inoltre, è stato acquisito da altro imprenditore il
negozio di Olbia. Nel novembre
2011 sarà aperto il punto vendita di Settimo Torinese (To). Per
il 2012 sono previste l’apertura
di tre nuove unità in Piemonte
e la ristrutturazione, con relativo ampliamento, degli spazi
di vendita di tre negozi già esistenti, ad Alessandria, Casale
Monferrato e Rovigo. Queste
iniziative, a regime, saranno
occasione di posti di lavoro stabili per 350 persone.
«Emerge in modo dirompente», osserva Antonio Ingletto,
direttore risorse umane Self,
«quanto la società sia in controtendenza in confronto all’attuale realtà produttiva e occupazionale, e proprio per questo
oggi può essere riferimento per
tante persone, giovani e meno
giovani, donne e uomini, che
Antonio Ingletto
vogliono esprimere il loro talento in un’azienda della gds per
concretizzare le aspettative di
successo professionale ed econo-
3 Italia apre le porte a 200 giovani
Primo operatore mobile al mondo ad aver laureandi e neolaureati sono maggiormente
lanciato i servizi Umts su scala commerciale ricercati sono: marketing, sales, business
nel 2003, 3 Italia offre oggi un’ampia gam- control e legal. Ogni persona scelta per il
ma di servizi di comunicazione, Internet e progetto formativo riceve un rimborso spese
Tv in mobilità a oltre 9 milioni di clienti. È di 775 euro lordi, integrato da buoni pasto e
un’azienda del gruppo Hutchison Whampoa, benefit, come la navetta aziendale dal capolicompagnia tra le prime 500 nella classifica nea della linea metropolitana. «3 Italia», preFortune, una delle più grandi imprese quo- cisa Alessandro Possenti, direttore dell’area
tate alla borsa di Hong Kong, operativa in People & Facility, «è interessata anche al
52 paesi con 240 mila dipendenti e un fat- potenziamento della propria rete commerturato di 42 miliardi di
ciale. Attualmendollari nel 2010. 3 Italia
te è in corso una
offre soluzioni innovatiselezione per 100
ve voce/dati in mobilità
venditori diretti,
a tutti i segmenti di merche godranno di
cato privati e business,
un sistema provvidai professionisti alle
gionale ai massimi
piccole, medie e grandi
livelli di mercato,
imprese. La politica della
per la gestione e la
società per la gestione del
fidelizzazione dei
turnover punta sulla creclienti procurati o
scita interna, attraverso
già a portafoglio.
l’utilizzo del bacino dei
Le risorse avranno
giovani laureati ad alto
possibilità di crepotenziale e su quello dei
scita professionapropri 5 contact center,
le ed economica,
attraverso i quali vengono
coerentemente
selezionate le risorse più
con l’esperienza
meritevoli per eventuali
maturata e i risulinserimenti in altre aree
tati conseguiti».
aziendali. I neolaureati
Ai profili ricercaentrano in 3 Italia con
ti sono richieste
Alessandro
Possenti
uno stage di 12 mesi: ogni
esperienza nel setanno ne vengono inseriti
tore o nella vendicirca 100, provenienti dalle migliori univer- ta alle aziende, predisposizione a lavorare
sità italiane, prevalentemente con laurea in autonomamente e per obiettivi, utilizzando i
statistica, economia, ingegneria gestionale comuni strumenti informatici, in particolare
e marketing. Circa uno su tre viene assunto il pacchetto office, per elaborare e trattare le
in modo stabile. Tutti, durante il percorso offerte commerciali e gli strumenti gestionali
formativo, passano attraverso una valutazio- a loro disposizione. I venditori devono avene periodica da parte del proprio tutor, per re anche ottime capacità di comunicazione
essere poi inseriti in un meccanismo di asses- e convinzione, oltre alla predisposizione al
sment che serve a meglio comprendere le loro lavoro di squadra. Le candidature possono
capacità e potenzialità. Questo, insieme al già essere inviate all’e-mail: [email protected] o alla
citato contact center, è il canale preferenzia- casella [email protected] o sul portale www.tre.
le di quasi tutte le assunzioni. Le aree in cui it, sezione Lavora con noi.
mico. Self ha bisogno di talenti
per cogliere le opportunità di
sviluppo che il mercato offre».
Il gruppo è alla ricerca di specifiche professionalità da inserire nelle direzioni di sede: acquisti, vendite, amministrazione,
controllo di gestione, immobiliare, information technology,
logistica e risorse umane. Per
le filiali di prossima apertura
seleziona tutti i profi li tipici
di un punto vendita del Fai da
Te: direttore di negozio, capo
settore e specialista di vendita, impiegato, addetto merchandising, vendita e logistica,
cassiere, capo settore logistica
e box informazioni-cassa e addetto box informazioni-cassa
e assistenza clienti. In particolare, per la nuova unità di
Settimo Torinese, che a oggi
è quella di dimensioni più
grandi, Self recluta circa 100
giovani interessati a inserirsi
in una realtà dinamica e in
continua crescita. Si tratta di
addetti vendita, capi e allievi settore vendita, specialisti
assistenti di vendita, addetti
merchandising e assistenza
clienti, capi settore accoglien-
za e casse grandi superfici, addetti cassa, box informazioni
e accoglienza grandi superfi ci, logistica grandi superfici e
ufficio grandi superfici e capo
settore area logistica.
«Nella ricerca delle persone
da inserire» continua Ingletto,
«Self non cerca solo di identificare le competenze e le attitudini necessarie per la miglior
copertura del ruolo, ma anche
di individuare nei candidati
aspetti caratteriali e comportamentali in linea con i valori
aziendali, quali il rispetto del
prossimo, la lealtà e la trasparenza, ritenuti anch’essi
altrettanto necessari per lavorare nella nostra azienda
e per continuare a conseguire
gli eccellenti risultati raggiunti sino ad ora. Self è una bella
azienda, sana e in forte sviluppo, nella quale per molti
anni ci sarà tanto da fare, da
imparare e da scoprire; ci sarà
da divertirsi»! Sul sito www.
selfitalia.it, sezione Lavora
con noi, è possibile presentare
la candidatura e sono riportate
le posizioni aperte e tutte le informazioni.
Amplifon cerca
audioprotesisti
Il gruppo Amplifon è tra del mondo nella commercializzazione, applicazione e personalizzazione di soluzioni
uditive. Le capacità innovative, la presenza capillare e
un modello di business unico
e innovativo hanno consentito
all’azienda, nata in Italia nel
1950, una crescita continua in
tutti i paesi in cui è presente. Oggi il gruppo detiene una
quota del 9% del mercato globale ed è attivo in 18 paesi di
5 continenti, con circa 3.200
punti vendita e 2.200 centri
di servizio, impiegando oltre
9 mila persone. Il business
di Amplifon, il cui fatturato
2010 è stato di 708,1 milioni
di euro, è focalizzato principalmente sugli apparecchi
acustici (87%), seguito da alClaudio Tataranni
tri prodotti, quali pile, materiali di consumo, riparazioni,
accessori, parti di ricambio e servizi e apparecchiature
biomedicali. L’azienda ha in programma l’inserimento di
23 nuove figure su tutto il territorio nazionale, preferibilmente esperte. «Ricerchiamo», spiega Claudio Tataranni, direttore risorse umane e organizzazione Amplifon, «15 audioprotesisti, particolarmente difficili da
reperire, con laurea in tecniche audioprotesiche o titolo
equivalente e ottime capacità relazionali e organizzative.
Cerchiamo di coltivare i talenti fin dall’inizio, offrendo un
tirocinio durante il percorso di studi, al termine del quale
i migliori possono venire inseriti». Amplifon dà l’opportunità di sviluppare conoscenze e capacità in un contesto
internazionale e dinamico, con l’obiettivo di assicurare un
efficace sviluppo commerciale dell’ area di riferimento.
«Selezioniamo inoltre», continua Tataranni, «8 responsabili relazioni clienti (shop assistant), diplomati, tra i 25
e i 35 anni, provenienti dal mondo retail, con attitudine
alla relazione con il cliente e a metterlo a proprio agio,
ascoltandolo e individuandone i bisogni, attenzione, precisione e puntualità, capacità di utilizzo del pc». Le persone inserite seguono corsi di formazione. Per candidarsi,
collegarsi al sito www.amplifon.it/carriere.
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57
Lunedì 5 Settembre 2011
Offro
L’informazione
in tempo reale
L’informazione
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Lavoro
SUL VIDEOCENTER
WWW.ITALIAOGGI.IT
SUL VIDEOCENTER
WWW.ITALIAOGGI.IT
INFINITE OPPORTUNITÀ
PPORTUNITÀ PER TROVARE UN’OCCUPAZIONE
Amministrativi
Emilia-Romagna
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Stagista area
amministrazione
Articolo1, agenzia per il lavoro, filiale
di Modena, ricerca stagista area amministrazione. La risorsa si occuperà
di supporto all’area amministrativa e
contabile. Si richiede: Laurea in economia; Minima esperienza nel ruolo;
Disponibilità immediata. Si offre
contratto di stage della durata di tre
mesi con possibilità di inserimento
in azienda. Sede di lavoro: Nonantola (MO). Gli annunci sono rivolti a
candidati ambosessi le persone interessate possono inviare un dettagliato
curriculum a: Articolo1, agenzia per
il lavoro, filiale di Modena, piazza
Natale Bruni 1, 41100 Modena. Tel.
059 243834, fax 059 243528, email
[email protected]
Articolo1
Lazio
Junior analyst
Alvin Consulting, agenzia per il
lavoro, ricerca junior analyst appartenente alle categorie protette (Rif.
JANALYST). Il candidato, inserito
all’interno dell’area finance, si
occuperà di supportare il Senior
Analyst nelle attività di analisi
standard, processi di budgeting, forecasting e dati actual. Si richiede:
Appartenenza alle Categorie Protette
(Invalidi); Laurea in Economia;
Inglese ottimo; Padronanza del
pacchetto office e dell’applicativo
SAP (CO, FI, PA,BW); Esperienza
nel ruolo in area Amministrazione,
Finanza e Controllo; Capacità di
analisi, doti relazionali e di lavoro
in team, orientamento al risultato.
Sede di lavoro: Roma. I candidati
ambosessi sono invitati ad Inviare il
proprio curriculum vitae citando il
riferimento degli annunci a: info@
alvinconsulting.it. Alvin Consulting
srl, corso Lodi 47, 20139 Milano.
Tel. 02 54101959, fax 02 54103177,
email [email protected]
Alvin Consulting
Responsabile area di servizio
Articolo1, agenzia per il lavoro, ricerca responsabile area di servizio. Il
candidato si occuperà della gestione
completa di fornitori, clienti, amministrazione, libri obbligatori, personale (turni/permessi/motivazione),
rapporti con la casa madre, budget
e obiettivi. Si richiedono diploma,
comprovata esperienza maturata nel
ruolo, nel medesimo ambito o nella
grande distribuzione organizzata,
autorevolezza e voglia di crescere.
OFFRO
LAVORO
PSICOLOGIA DEL LAVORO
Questione di scambi
Possiamo considerare l’attività lavorativa quale sistema complesso di «dare e avere» in cui entrano in gioco le aspirazioni, i
valori e gli interessi delle persone. Non si tratta, infatti, soltanto
di un mero scambio economico inteso quale l’offerta di una
prestazione d’opera in cambio di una retribuzione, ma di un
insieme di variabili riguardanti la soddisfazione delle proprie
potenzialità attraverso il lavoro e la possibilità di apportare
un contributo concreto alla comunità.
L’importanza che ciascuno attribuisce ai diversi tipi di scambio
varierà, naturalmente, anche in funzione delle aspettative individuali, a loro volta differenti, a seconda della considerazione nei
confronti del lavoro (considerato mezzo per procurarsi da vivere
o, comunque, principale fonte di crescita e gratificazione).
In quest’ultimo caso, ci si riferisce al cosiddetto scambio professionale, dimensione che può realizzarsi in qualunque attività
lavorativa e che ha, comunque, a che fare con le opportunità
di sviluppo e di crescita insite in essa.
Anche grazie a ruoli o mansioni apparentemente banali o di
scarsa responsabilità, infatti, sarà possibile il trarre insegnamenti preziosi, ad esempio la pratica nel trattare con i clienti,
la capacità di auto – gestire il proprio tempo e di organizzare
logisticamente la sede professionale o una migliore conoscenza del «funzionamento» aziendale. Ciò che comunemente viene definito il «rubare il mestiere» è la concretizzazione di un
processo di apprendimento sul campo che collaboratori, capi e
colleghi possono, se sapremo coglierlo, garantirci anche nella
routine quotidiana.
Un ulteriore tipo di scambio è, poi, quello che concerne la partecipazione ad un gruppo: la soddisfazione individuale origina
anche dal percepirsi parte di una squadra impegnata nell’ottenimento di risultati comuni. Un simile aspetto del lavoro sarà
maggiormente ricercato dalle persone che amano lavorare con
gli altri e per gli altri e che provano un’autentica gratificazione
quando la loro attività contribuisca a realizzare scopi di ampia
portata, a beneficio dell’intera organizzazione.
Angelo Boccato - [email protected]
Sede di lavoro: Roma Eur. Gli annuncii sono rivolti
i l i a candidati
did i ambob
sessi le persone interessate possono
inviare un dettagliato curriculum a:
Articolo1, agenzia per il lavoro, via
Cassiodoro 19, 00193 Roma. Tel. 06
78851186, fax 06 78390349, email
[email protected]
Articolo1
Lombardia
Impiegato/a amministrativo
Openjob, agenzia per il lavoro, filiale di Pontevico, ricerca impiegato/a
amministrativo. Con minima esperienza per bollettazione, fatturazione,
DDT, contatti con clienti e fornitori,
gestione ordini. Conoscenza inglese
livello ottimo. Disponibile a orari
giornalieri flessibili. Automunito/a.
Domicilio in zone limitrofe. Zona
di lavoro: Pontevico (Bs). OpenJob,
agenzia per il lavoro, filiale di Pontevico, via XX Settembre 91, 25026
Pontevico (Bs). Tel. 030/9306153,
email [email protected]
Openjob
Assicurazioni
Veneto
Consulenti
assicurativi telefonici
Randstad Italia Spa è stata incaricata
di ricercare candidati da adibire alla
mansione di consulenti assicurativi telefonici. Le risorse verranno
avviate ad un’attività telefonica
outbound di consulenza e vendita
di prodotti assicurativi ramo vita a
clienti già acquisiti e/o potenziali.
La ricerca é rivolta a candidati in
possesso di diploma e/o laurea, con
un’ottima conoscenza del computer,
in particolare del Pacchetto Office, e
automuniti. I candidati ideali hanno
un’ottima propensione commerciale,
sono dotati di una buona dialettica
e hanno un forte orientamento a
lavorare per obiettivi. E’ richiesta
disponibilità immediata a lavorare
part time, su turni fissi (9-13; 1216; 16-20) dal lunedì al venerdì.
E’ previsto un corso di formazione
I SETTORI
LE OFFERTE
Am
mministrativi
57
Asssicurazioni
57
Coommercio
57
Coontabilità
58
Gdo
58
Infformatica
58
Inggegneri
59
Loogistica
60
Marketing e Commerciali 60
M
Peeriti
61
Prroduzione
61
Qualità
Q
62
Ra
agionieri
62
Seegreteria
62
Teecnici
62
Veenditori
63
retrribuito della durata di due settimaretribuito
ne che sarà propedeutico all’assunall’assun
zione. La sede di lavoro sarà: zona
Treviso Sud. Si offre: contratto di
somministrazione. Orario di lavoro:
part time, su turni. Corso di formazione iniziale della durata di due
settimane, propedeutico al contratto.
Contatti e curriculum a: Randstad
Italia SpA, filiale di Treviso, via
S. Girolamo Emiliani 21, 31100
Treviso. Tel. +39 0422419694, fax
+39 0422419687, email treviso.
[email protected]
Randstad Italia Spa
Commercio
Emilia-Romagna
periti meccanici/elettrici, promoter commerciale, commerciali
estero, disegnatori meccanici,
consulenti del lavoro, responsabili di produzione, perito
chimico, proposal engineer,
operatori cnc, ingegneri, addetto gestione commesse per
Alvin Consulting
commerciali, educatori-educatrici, periti elettronici, programmatore macchine cnc, addetti
reparto settore gdo, magazzinieri, edilizia, financial reporter, operatori di sportello, periti
meccanici, capo officina, controllo qualità, cassieri per
Openjob
ingegneri meccanici, ingegneri
aerospaziali, ingegneri aeronautici, analista strutturale,
analista fluidodinamico, montatori aeronautici, manutentori
aeronautici, system engineer,
commercio, ingegnere elettronico/meccanico, ingegnere
gestionale, autisti, addetto alla
logistica, commerciali, operatori sociosanitari, geometri,
buyer tattico, operatori cnc, ingegneri termotecnici, programmatori macchine cnc, contabili,
responsabili di cantiere, ispettori nella ristorazione, sales
promoter, tecnico gestore di
commessa per Articolo1
Si richiede: Esperienza di almeno
Disponi
due anni nella mansione; Disponibilità immediata. Costituirà titolo
preferenziale possedere un’età utile
per il contratto di apprendistato.
Si offre contratto di somministrazione di tre mesi con possibilità di
inserimento nell’organico. Sede di
lavoro: Modena. Gli annunci sono
rivolti a candidati ambosessi le
persone interessate possono inviare
un dettagliato curriculum a: Articolo1, agenzia per il lavoro, filiale
di Modena, piazza Natale Bruni 1,
41100 Modena. Tel. 059 243834,
fax 059 243528, email modena@
articolo1.it
Articolo1
Impiegato commerciale
Impiegato
commerciale estero
Articolo1, agenzia per il lavoro,
filiale di Modena, ricerca impiegato
commerciale. La risorsa si occuperà
di ricerca, contatto e gestione della
clientela italiana, customer care;
seguirà, inoltre, la gestione degli
ordini fino all’evasione degli stessi.
Articolo1, agenzia per il lavoro,
filiale di Modena, ricerca Impiegato
commerciale estero. Il candidato
si occuperà di sviluppo e gestione
del portafoglio clienti, customer
care, gestione ordini. Si richiede:
Ottima conoscenza della lingua
I professionisti, gli enti e le aziende che volessero segnalare
le proprie offerte di lavoro possono inviare le richieste al numero di fax
o all’indirizzo di posta elettronica: [email protected]
02/58317598
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58
O F F R O L AVO R O
Lunedì 5 Settembre 2011
inglese; Pluriennale esperienza nella
mansione; Disponibilità a frequenti
trasferte nazionali ed internazionali.
Sede di lavoro: provincia di Modena.
Gli annunci sono rivolti a candidati
ambosessi le persone interessate
possono inviare un dettagliato curriculum a: Articolo1, agenzia per
il lavoro, filiale di Modena, piazza
Natale Bruni 1, 41100 Modena. Tel.
059 243834, fax 059 243528, email
[email protected]
Articolo1
sono rivolti a candidati ambosessi le
persone interessate possono inviare
un dettagliato curriculum a: Articolo1, agenzia per il lavoro, filiale
di Modena, piazza Natale Bruni 1,
41100 Modena. Tel. 059 243834,
fax 059 243528, email modena@
articolo1.it
Articolo1
Impiegato ufficio
commerciale estero
Articolo1, agenzia per il lavoro,
ricerca addetto ufficio commerciale
estero. I candidato si occuperà di
gestione dei clienti preesistenti, in
particolare per il mercato francese e
spagnolo, cura degli ordini, dal momento della richiesta alla chiusura
del contratto, attività legate al back
office. Si richiede: Laurea; Esperienza pregressa nel ruolo svolta presso
uffici commerciali esteri; Dinamicità e totale flessibilità oraria; Ottima
conoscenza della lingua inglese e
francese; Gradita conoscenza della
lingua spagnola. Sede di lavoro:
Fiano Romano (RM). Gli annunci
sono rivolti a candidati ambosessi
le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum a:
Articolo1, agenzia per il lavoro, via
Cassiodoro 19, 00193 Roma. Tel. 06
78851186, fax 06 78390349, email
[email protected]
Articolo1
Articolo1, agenzia per il lavoro,
filiale di Modena, ricerca impiegato
ufficio commerciale estero. Il candidato si occuperà di contatto, ricerca
e gestione della clientela italiana ed
estera, inserimento ordini, gestione
post vendita. Si richiede: Ottima conoscenza della lingua inglese; Buona conoscenza della lingua tedesca;
Disponibilità a trasferte sul territorio
nazionale ed internazionale. Sarà
considerato requisito preferenziale
l’aver maturato esperienza come
addetto all’ufficio acquisti. Sede di
lavoro: Reggio Emilia. Gli annunci
sono rivolti a candidati ambosessi le
persone interessate possono inviare
un dettagliato curriculum a: Articolo1, agenzia per il lavoro, filiale
di Modena, piazza Natale Bruni 1,
41100 Modena. Tel. 059 243834,
fax 059 243528, email modena@
articolo1.it
Articolo1
Ingegnere meccanico
tecnico-commerciale
Articolo1, agenzia per il lavoro,
filiale di Modena, ricerca ingegnere
meccanico tecnico-commerciale. Il
candidato si occuperà di gestione del
cliente fornendogli in primo luogo
supporto tecnico. Si richiede: Laurea
in Ingegneria meccanica; Esperienza
nel settore oleodinamico o dell’automazione; Conoscenza della lingua
inglese; Disponibilità ad effettuare
trasferte in Italia e all’Estero. Si
offre contratto di somministrazione
con possibilità di inserimento. Sede
di lavoro: Modena. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi le
persone interessate possono inviare
un dettagliato curriculum a: Articolo1, agenzia per il lavoro, filiale
di Modena, piazza Natale Bruni 1,
41100 Modena. Tel. 059 243834,
fax 059 243528, email modena@
articolo1.it
Articolo1
Stagista ufficio
commerciale estero
Articolo1, agenzia per il lavoro,
filiale di Modena, ricerca stagista ufficio commerciale estero. Il
candidato ricoprirà la mansione di
assistente commerciale, seguendo la
gestione della clientela e la gestione
degli ordini. Si richiedono laurea
in economia o equivalenti, minima
esperienza nella mansione, ottima
conoscenza della lingua inglese.
Si offre contratto di stage della
durata di sei mesi. Sede di lavoro:
provincia di Modena. Gli annunci
Guida all’uso
di OFFRO
LAVORO
Lazio
fondita della lingua inglese. Orario
di lavoro: full-time. Sede di lavoro:
Roma zona Prati. Gli annunci sono
rivolti a candidati ambosessi le persone interessate possono inviare un
dettagliato curriculum a: Articolo1,
agenzia per il lavoro, via Cassiodoro
19, 00193 Roma. Tel. 06 78851186,
fax 06 78390349, email [email protected]
Articolo1
Addetto ufficio
commerciale estero
Gdo
Consulenti commerciali
Articolo1, agenzia per il lavoro,
ricerca 3 consulenti commerciali. I
candidati si occuperanno della gestione di un pacchetto clienti e sarà
loro compito gestire gli appuntamenti fissati dagli operatori del call
center con lo scopo di gestire eventuali problematiche ed offrire servizi
ad hoc attraverso la promozione di
offerte interessanti e personalizzate;
l’obiettivo finale è quello di fidelizzare il cliente assicurando un livello
di retention più alto possibile. Si
richiede: Forte attitudine commerciale; Esperienza maturata in ruolo
analogo; Resistenza allo stress;
Flessibilità e disponibilità oraria.
È necessario essere automuniti o
motomuniti. Sede di lavoro: Roma,
zona Tiburtina (Ponte Mammolo).
Gli annunci sono rivolti a candidati
ambosessi le persone interessate
possono inviare un dettagliato curriculum a: Articolo1, agenzia per il
lavoro, via Cassiodoro 19, 00193
Roma. Tel. 06 78851186, fax 06
78390349, email roma.permanent@
articolo1.it
Articolo1
Contabilità
Lazio
Contabile
Articolo1, agenzia per il lavoro,
ricerca contabile. Il candidato è
diplomato in ragioneria o laureato
in materie economiche e possiede
pregressa esperienza e buona conoscenza di contabilità generale. È
necessaria una conoscenza appro-
Lombardia
Addetta/addetto
reparto pescheria
Openjob, agenzia per il lavoro, filiale
di Pontevico, ricerca addetta/addetto
reparto pescheria. Con pluriennale
esperienza. Disponibili a orari
giornalieri flessibili. Automunito/a.
Domicilio in zone limitrofe. Zona di
lavoro: Cremona. OpenJob, agenzia
per il lavoro, filiale di Pontevico, via
XX Settembre 91, 25026 Pontevico
(Bs). Tel. 030/9306153, email [email protected]
Openjob
Macellaio
Openjob, agenzia per il lavoro, filiale
di Pontevico, ricerca macellaio. Con
pluriennale esperienza. Disponibili a
orari giornalieri flessibili. Automunito. Domicilio in zone limitrofe.
Zona di lavoro: Cremona. OpenJob,
agenzia per il lavoro, filiale di Pontevico, via XX Settembre 91, 25026
Pontevico (Bs). Tel. 030/9306153,
email [email protected]
Openjob
Informatica
Lazio
Addetto ai sistemi
informativi
Articolo1, agenzia per il lavoro, ricerca addetto ai sistemi informativi.
Il candidato sarà impegnato nelle
seguenti attività: Gestione di base
dati di dimensioni medio/grandi
con utilizzo di Oracle e altri tools
informatici; Gestione, monitoraggio
e implementazione di una infrastruttura di servers medio/grandi operanti
in IBM AIX; Gestione e implementazione di base dati multidimensionali in ambiente Hyperion/Oracle
e/o QlickView e/o Board; Supporto
tecnico al settore applicativo per
l’individuazione e la risoluzione
delle problematiche; Gestione degli
strumenti di reportistica Hyperion
Report e/o Primavera; Gestione del
Data Ware House aziendale.
Si richiede diploma in materie
tecniche o laurea in ingegneria
informatica. Completano il profilo
ottima conoscenza del pacchetto
Office, buona conoscenza degli
strumenti di business intelligence,
precisione, predisposizione al lavoro
di squadra. Orario di lavoro: fulltime. Si offre inserimento diretto
presso l’azienda. Sede di lavoro:
Roma zona Tiburtina. Gli annunci
sono rivolti a candidati ambosessi
Ogni settimana [email protected] offre ai suoi lettori il più completo servizio di
segnalazione delle opportunità di accesso e di mobilità nel mondo del lavoro. Tutte le segnalazioni sono suddivise per settore. All’interno di questa
classificazione il lettore potrà individuare, nel modo più rapido, la regione
in cui preferirebbe svolgere la propria attività e lì cercare le offerte di lavoro
le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum a:
Articolo1, agenzia per il lavoro, via
Cassiodoro 19, 00193 Roma. Tel. 06
78851186, fax 06 78390349, email
[email protected]
Articolo1
Chat moderator
Articolo1, agenzia per il lavoro,
ricerca chat moderator. Il candidato
si occuperà della gestione day-byday delle chat e delle gaming room
appartenenti al network (skill games,
bingo ecc.), moderazione blog e
forum, animazione e interazione
con i giocatori. Si richiedono esperienza pregressa in community on
line, conoscenza delle dinamiche
di gioco e degli strumenti di social
network, disponibilità a lavorare in
orari serali, notturni e nei weekend.
Completano il profilo attitudine
ai rapporti interpersonali e forte
motivazione a lavorare nel settore
del gioco on-line e digitale. Orario
di lavoro: part-time. Sede di lavoro:
Roma, zona Tiburtina. Gli annunci
sono rivolti a candidati ambosessi
le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum a:
Articolo1, agenzia per il lavoro, via
Cassiodoro 19, 00193 Roma. Tel. 06
78851186, fax 06 78390349, email
[email protected]
Articolo1
Data Base
Administrator Junior
Articolo1, agenzia per il lavoro, ricerca data base administrator junior.
Il candidato sarà impegnato nelle
seguenti attività: Gestione di base
dati di dimensioni medio/grandi con
utilizzo di Oracle e altri tools informatici; Gestione, monitoraggio e
implementazione di una infrastruttura
di servers medio/grandi operanti in
IBM AIX; Gestione e implementazione di base dati multidimensionali
in ambiente Hyperion/Oracle e/o
QlickView e/o Board; Supporto
tecnico al settore applicativo per
l’individuazione e la risoluzione
delle problematiche; Gestione degli
strumenti di reportistica Hyperion
Report e/o Primavera; Gestione del
Progettista elettrico senior
Articolo1, agenzia per il lavoro,
ricerca progettista elettrico senior. Il
candidato è in possesso di decennale
esperienza maturata presso studi di
ingegneria o uffici tecnici in: progettazione e realizzazione di impianti
tecnologici ed elettrici industriali
per utenze industriali(cabine AT/MT
- MT/BT, trasformatori, rifasamento,
F.E.M., luce, quadri e distribuzione
elettrica), utenze ricettive (alberghi,
centri sportivi, direzionali e commerciali) e grandi complessi immobiliari. Si richiede: Dimestichezza
con le normative; Capacità di redigere specifiche tecniche e procedure
di progettazione, dettaglio e distinta
base; Uso professionale degli strumenti informatici di progettazione
e calcolo; Conoscenza professionale
del pacchetto Office. Sono requisiti
imprescindibili: domicilio a Roma
e dintorni, preferibilmente nell’area
Sud; esperienza nel ruolo di almeno
tre anni consecutivi nella stessa
azienda. Sede di lavoro: Pomezia
(RM). Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi le persone interessate possono inviare un dettagliato
curriculum a: Articolo1, agenzia per
il lavoro, via Cassiodoro 19, 00193
Roma. Tel. 06 78851186, fax 06
78390349, email roma.permanent@
articolo1.it
Articolo1
Telefono 02-58219.1 - e-mail: [email protected]
Direttore ed editore Paolo Panerai (02-58219209)
Direttore Marino Longoni (02-58219207)
Redazione: Silvana Saturno (02-58219378)
Roxy Tomasicchio (02-58219335)
ItaliaOggi Editori - Erinne srl - 20122 Milano, via Marco Burigozzo 5, tel. 02-58219.1; telefax 02-58317598;
00187 Roma, via Santa Maria in Via 12, tel. 06-6976081 r.a.; telefax 06-69920373, 69920374.
Stampa: Milano, Nuova Sebe Spa, Cernusco S/N (Milano), via Brescia 22
Distribuzione: Erinne srl - via Marco Burigozzo 5 - 20122 Milano, tel. 02-58219283. Concessionaria
esclusiva per la pubblicità: Class Pubblicità - Via Burigozzo 8 - 20122 Milano - Tel. 02-58219521-2.
Presidente: Paolo Panerai. Direttore Generale: Matteo Sordo. Vicedirettore generale (finanza
e legale): Francesco Rossi. Vicedirettore generale speciali: Danilo Altenburger.
ItaliaOggi - Registrazione del tribunale di Milano n. 602 del 31/7/91 - Direttore responsabile:
Paolo Panerai. Testata che fruisce dei contributi statali diretti di cui alla legge 7 agosto
1990, n. 250
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per informazioni e segnalazioni
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evidenziate dallo spoglio degli annunci. La sua ricerca, a livello regionale,
risulterà agevolata dalla possibilità di selezionare solo quegli annunci che
interessano le qualifiche e le esperienze professionali già maturate. Per
esempio, un ingegnere minerario residente in Veneto che intenda trovare
una nuova occupazione come consulente di una impresa petrolifera, dovrà
OFFRO LAVORO, esercitando il diritto di cronaca, mette anche puntualmente in evidenza gli annunci
e le segnalazioni di possibilità di occupazione pubblicati sulla stampa italiana, nazionale e locale,
Data Ware House aziendale. Si richiedono diploma in materie tecniche
o laurea in ingegneria informatica,
esperienza di almeno due o tre anni
nel ruolo. Completano il profilo
l’ottima conoscenza del pacchetto
Office e della piattaforma Microsoft,
buona conoscenza degli strumenti di
business intelligence, precisione e
predisposizione al lavoro di squadra.
Orario di lavoro: full-time. Sede di
lavoro: Roma, zona Tiburtina. Gli
annunci sono rivolti a candidati ambosessi le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum
a: Articolo1, agenzia per il lavoro, via
Cassiodoro 19, 00193 Roma. Tel. 06
78851186, fax 06 78390349, email
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Articolo1
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FAX VERDE
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semplicemente ricercare nelle pagine seguenti, all’interno della sezione
dedicata agli «Ingegneri» il sottotitolo riservato alle opportunità offerte in
«Veneto» e, all’interno di questo, tutte le segnalazioni che richiedono un
«Consulente». Avrà così, in un semplice colpo d’occhio, tutte le offerte
presenti sul mercato che lo riguardano direttamente.
sulle riviste specializzate e sui più prestigiosi organi di informazione internazionale.
Ogni annuncio si intende diretto indistintamente a uomini e donne.
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O F F R O L AVO R O
Ingegneri
Campania
Progettisti
Articolo1, agenzia per il lavoro,
filiale di Avellino, ricerca 2 Progettisti. I candidati hanno maturato
pregressa esperienza in ambiente
aereonautico per almeno due o tre
anni. Si richiede ottimo utilizzo CATIA V5 2D e 3D. Si offre contratto
di somministrazione della durata di
sei mesi. Sede di lavoro: Angri (SA).
Gli annunci sono rivolti a candidati
ambosessi le persone interessate
possono inviare un dettagliato curriculum a: Articolo1, agenzia per il
lavoro, filiale di Avellino, corso Vittorio Emanuele 187, 83100 Avellino.
Tel. 0825 37585, fax 0825 785862,
email [email protected]
Articolo1
Emilia-Romagna
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Ingegnere
Articolo1, agenzia per il lavoro,
filiale di Modena, ricerca Ingegnere.
Il candidato è in possesso di due o
tre anni di pregressa esperienza nel
settore metalmeccanico e/o oleodinamico all’interno dell’area produzione, preferibilmente in ambito
Lean Production e supporto tecnico
alla configurazione dei processi produttivi all’introduzione del modello
Lean. La risorsa si occuperà di piani
di miglioramento tecnico-produttivo
atti a incrementare l’efficienza dei
reparti Produzione & Magazzini.
Si richiedono laurea in ingegneria
meccanica e buon inglese. Si offre
contratto di somministrazione con
possibilità di inserimento in azienda.
Sede di lavoro: Modena. Gli annunci
sono rivolti a candidati ambosessi le
persone interessate possono inviare
un dettagliato curriculum a: Articolo1, agenzia per il lavoro, filiale
di Modena, piazza Natale Bruni 1,
41100 Modena. Tel. 059 243834,
fax 059 243528, email modena@
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Articolo1
Neolaureato
Articolo1, agenzia per il lavoro, filiale di Modena, ricerca neolaureato.
Il candidato si occuperà di progettazione di sistemi elettrici. Si richiede: Laurea in ingegneria elettrica;
Disponibilità immediata. Si offre
contratto di somministrazione della
durata di tre mesi con possibilità di
proroghe. Sede di lavoro: Modena.
Gli annunci sono rivolti a candidati
ambosessi le persone interessate
possono inviare un dettagliato curriculum a: Articolo1, agenzia per
il lavoro, filiale di Modena, piazza
Natale Bruni 1, 41100 Modena. Tel.
059 243834, fax 059 243528, email
[email protected]
Articolo1
Sales engineer
Articolo1, agenzia per il lavoro,
filiale di Modena, ricerca sales engineer. I candidati si occuperanno
di assistenza, consolidamento e
sviluppo commerciale dei mercati
esteri: saranno inseriti nell’ufficio
commerciale estero e coinvolti in
attività di gestione clienti acquisiti
e sviluppo commerciale su clienti
prospect, con l’obiettivo di potenziare la vendita dei prodotti e il brand
aziendale. Si richiede: Laurea in
ingegneria meccanica; Conoscenza
del settore meccanico e/o oleodinamico; Esperienze significative in
ambito tecnico commerciale presso
aziende industriali di medio grandi
dimensioni; Disponibilità ad effettuare frequenti trasferte in Europa,
Asia e Stati Uniti. Si offre contratto
di somministrazione finalizzato
all’inserimento in azienda. Sede di
lavoro: Modena. Gli annunci sono
rivolti a candidati ambosessi le
persone interessate possono inviare
un dettagliato curriculum a: Articolo1, agenzia per il lavoro, filiale
di Modena, piazza Natale Bruni 1,
41100 Modena. Tel. 059 243834,
fax 059 243528, email modena@
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Articolo1
Lazio
Ingegnere auditing sicurezza
Articolo1, agenzia per il lavoro,
ricerca ingegnere auditing sicurezza.
Il candidato si occuperà delle valutazioni delle condizioni di sicurezza
in processi, impianti e cantieri. Si
richiedono laurea in Ingegneria
della Sicurezza o Ingegneria Civile
e ottima conoscenza della normativa
sicurezza. Costituirà requisito preferenziale il titolo di coordinatore
della sicurezza, progettazione ed
esecuzione lavori. Sede di lavoro:
Roma zona Tiburtina. Gli annunci
sono rivolti a candidati ambosessi
le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum a:
Articolo1, agenzia per il lavoro, via
Cassiodoro 19, 00193 Roma. Tel. 06
78851186, fax 06 78390349, email
[email protected]
Articolo1
Set
Lunedì 5 Settembre
2011
Responsabile servizio
assistenza tecnica
Articolo1, agenzia per il lavoro,
ricerca responsabile servizio assistenza tecnica. Il candidato si occuperà della completa gestione tecnica dei contratti di manutenzione
già acquisiti. Si richiede: Laurea
in ingegneria con competenze in
ambito elettrico; Pregressa esperienza maturata in aziende operanti
nei settori elettrico, termoidraulico
e riscaldamento; Buona competenza medie e basse tensioni;
Esperienza di cantiere e gestione
squadre di lavoro; Disponibilità
ad effettuare trasferte. Si offre
contratto di somministrazione con
possibilità di inserimento. Sede di
lavoro: Roma zona Magliana. Gli
annunci sono rivolti a candidati
ambosessi le persone interessate
possono inviare un dettagliato
curriculum a: Articolo1, agenzia
per il lavoro, via Cassiodoro 19,
00193 Roma. Tel. 06 78851186,
fax 06 78390349, email roma2@
articolo1.it
Articolo1
Lombardia
Ingegnere meccanico
neolaureato
Per un’importante azienda del settore medicale Randstad Italia SpA
è stata incaricata di ricercare candidati da adibire alla posizione di
ingegnere meccanico neolaureato.
Il candidato ideale possiede una
buona conoscenza di AUTOCAD
2D, degli strumenti di misura e della
lingua inglese. Inserimento diretto
da parte dell’azienda. La sede di
59
lavoro sarà: Roncadelle. Contatti e
curriculum a: Randstad Italia Spa,
filiale di Brescia, via Foppa 10, cap
25122, Brescia. Tel. 030/3756038,
fax 030/2807104, email brescia.
[email protected]
Randstad Italia SpA
Ingegnere meccanico
per ufficio quality
engineering
Per un’importante azienda del settore medicale Randstad Italia SpA
è stata incaricata di ricercare un
ingegnere meccanico per ufficio
quality engineering. Il candidato
ideale deve aver maturato almeno
due anni di esperienza nello sviluppo del prodotto e del processo
per quanto riguarda la qualità ed
avere una buona conoscenza della
lingua inglese. Inserimento diretto
da parte dell’azienda. La sede di
lavoro sarà: Roncadelle. Contatti
e curriculum: Randstad Italia Spa,
filiale di Brescia, via Foppa 10, cap
25122, Brescia. Tel. 030/3756038,
fax 030/2807104, email brescia.
[email protected]
Randstad Italia SpA
Ingegnere meccanico
per ufficio ricerca e sviluppo
Per un’importante azienda del settore
medicale Randstad Italia SpA è stata
incaricata di ricercare candidati da
adibire alla posizione di ingegnere
meccanico per ufficio ricerca e sviluppo. Il candidato ideale deve aver
maturato almeno due anni di esperienza nello sviluppo dei processi,
metodi e apparecchiature; deve avere
una buona conoscenza di tecniche
di statistica (ANOVA) e normative
sulla qualità e buona conoscenza
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60
della lingua inglese. Inserimento
diretto da parte dell’azienda. La sede
di lavoro sarà: Roncadelle. Contatti
e curriculum a: Randstad Italia Spa,
filiale di Brescia, via Foppa 10, cap
25122, Brescia. Tel. 030/3756038,
fax 030/2807104, email brescia.
[email protected]
Randstad Italia SpA
Logistica
Lazio
Impiegato
approvvigionamenti
e logistica
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Lunedì 5 Settembre 2011
Articolo1, agenzia per il lavoro, ricerca impiegato approvvigionamenti
e logistica. Il candidato si occuperà
della gestione ordini emessi a fornitori, controllo magazzino e gestione
del personale. Si richiede: Esperienza maturata nel ruolo presso aziende
impiantistiche; Buona conoscenza
del pacchetto Office. È gradita la conoscenza del gestionale IPSOA. Si
offre contratto di somministrazione
con possibilità di inserimento. Sede
di lavoro: Roma zona Magliana. Gli
annunci sono rivolti a candidati ambosessi le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum
a: Articolo1, agenzia per il lavoro,
via Cassiodoro 19, 00193 Roma.
Tel. 06 78851186, fax 06 78390349,
email [email protected]
Articolo1
Marketing e Commerciali
Lazio
Addetti ai terminali da gioco
Articolo1, agenzia per il lavoro,
ricerca 3 addetti ai terminali da
gioco. I candidati si occuperanno
di: Assistenza on-line alle agenzie di
scommesse della società; Gestione
delle problematiche relative ai terminali da gioco. Si richiede una disponibilità dal lunedì alla domenica, su
turni in fascia 10.00/24.00, con due
giorni di riposo settimanale. Si offre
iniziale contratto di somministrazione con possibilità di inserimento in
azienda. Sede di lavoro: Roma Tor
Bella Monaca. Gli annunci sono
rivolti a candidati ambosessi le persone interessate possono inviare un
dettagliato curriculum a: Articolo1,
agenzia per il lavoro, via Cassiodoro
19, 00193 Roma. Tel. 06 78851186,
fax 06 78390349, email roma2@
articolo1.it
Articolo1
Hostess di sala
Articolo1, agenzia per il lavoro, ricerca 10 Hostess di sala. I candidati
dovranno occuparsi di accoglienza
clienti, supporto nelle attività di
gioco, predisposizione e cura della
sala. Si richiedono: Attitudine ai
rapporti interpersonali; Buone capacità comunicative; Disponibilità
a lavorare su turni, compresi week
Sede sociale: Via Gaggia, 4 - 20139 Milano - Cap. Soc. Euro 34.178.000 i.v.
POLIZZE UNIT LINKED
Unidesio 760071
Unidesio 760072
Unidesio 760073
Unidesio 760074
Unidesio 760075
Unidesio 760077
Unidesio 760078
Unidesio 760079
Unidesio 760080
Unidesio 760082
Unidesio 760083
Unidesio 760085
Unidesio 760087
Unidesio 760088
Unidesio 760089
Unidesio 760090
Unidesio 760091
Unidesio 760092
Unidesio 760093
Unidesio 760094
Unidesio 760095
Unidesio 760096
Unidesio 760097
Unidesio 760098
Unidesio 760099
Unidesio 760100
Unidesio 760101
Unidesio 760102
Unidesio 760104
Unidesio 760105
Unidesio 760106
Unidesio 760109
Unidesio 760110
Unidesio 760111
Unidesio 760124
Unidesio 760125
Unidesio 760126
Unidesio 760129
Unidesio 760130
Unidesio 760131
Unidesio 760132
Unidesio 760133
Unidesio 760134
Unidesio 760137
Unidesio 760138
Unidesio 760139
Unidesio 760140
Unidesio 760141
Unidesio 760143
Unidesio 760144
11,2660
9,8010
9,7990
9,3350
11,9390
10,5530
9,9660
10,4900
10,1720
9,1510
10,8740
10,2790
11,2010
8,6800
11,1360
6,2490
10,1940
10,1630
10,2040
10,6120
10,1470
10,1250
10,2550
10,6370
10,6720
9,9890
10,4860
10,2230
9,9650
10,6180
10,0760
10,5190
10,3640
10,536
10,844
10,208
10,112
10,999
10,482
10,531
10,331
10,410
10,442
10,346
10,634
10,926
10,794
10,1620
9,858
9,831
26/08/2011
26/08/2011
26/08/2011
26/08/2011
26/08/2011
26/08/2011
26/08/2011
26/08/2011
26/08/2011
26/08/2011
26/08/2011
26/08/2011
26/08/2011
26/08/2011
07/01/2011
26/08/2011
26/08/2011
26/08/2011
08/07/2011
13/05/2011
26/08/2011
26/08/2011
26/08/2011
26/08/2011
26/08/2011
26/08/2011
26/08/2011
26/08/2011
26/08/2011
26/08/2011
26/08/2011
26/08/2011
26/08/2011
11/02/2011
26/08/2011
26/08/2011
26/08/2011
26/08/2011
26/08/2011
01/04/2011
26/08/2011
26/08/2011
01/04/2011
26/08/2011
26/08/2011
26/08/2011
26/08/2011
26/08/2011
26/08/2011
26/08/2011
end e festivi. I candidati dovranno
essere automuniti e/o motomuniti.
Sedi di lavoro: Roma (Tiburtina,
San Giovanni Appia Nuova, S.
Paolo Piramide, Collatina, Aurelia,
Boccea). Gli annunci sono rivolti
a candidati ambosessi le persone
interessate possono inviare un dettagliato curriculum a: Articolo1,
agenzia per il lavoro, via Cassiodoro
19, 00193 Roma. Tel. 06 78851186,
fax 06 78390349, email roma2@
articolo1.it
Articolo1
Operatore telemarketing
Articolo1, agenzia per il lavoro,
ricerca operatore telemarketing. Il
candidato si occuperà di contattare,
sulla base di liste fornite dall’azienda, potenziali clienti business per
proporre la portabilità delle linee
telefoniche, con lo scopo di fissare
appuntamenti ai consulenti commerciali. Si richiede: Esperienza
maturata nel settore delle telecomunicazioni, preferibilmente in
attività di telemarketing; Ottime
capacità dialettiche e comunicative;
Resistenza allo stress e dinamismo.
È necessaria la disponibilità sia parttime sia full-time nella fascia oraria
9:00-18:00. Sede di lavoro: Roma,
zona Tiburtina (Ponte Mammolo).
Gli annunci sono rivolti a candidati
ambosessi le persone interessate
possono inviare un dettagliato curriculum a: Articolo1, agenzia per il
lavoro, via Cassiodoro 19, 00193
Roma. Tel. 06 78851186, fax 06
78390349, email roma.permanent@
articolo1.it
Articolo1
Operatore telemarketing
Articolo1, agenzia per il lavoro,
ricerca operatore telemarketing. Il
candidato si occuperà di: Contattare
potenziali nuovi clienti nelle aree
geografiche assegnate sulla base di
liste generate dal sistema informatico; Gestire e aggiornare l’anagrafica
clienti per l’agente di riferimento;
Aggiornare l’agente con la lista degli
appuntamenti sul portale aziendale.
Si richiede: Esperienza pluriennale
maturata in aziende di telemarketing
o call center o in posizioni di centralinista e addetto front office; Buona
conoscenza dei principali strumenti
informatici; Diploma o laurea. Completano il profilo precisione, buone
capacità dialettiche, capacità di lavorare per obiettivi, spirito commerciale e determinazione. Costituisce
titolo preferenziale la provenienza
da gruppi finanziari o di gestione del
credito. Orario di lavoro: full-time,
dal lunedì al venerdì, 8.30/12.30
- 14.00/18.00. Si offre iniziale
contratto di somministrazione con
possibilità di inserimento diretto
in azienda. Sede di lavoro: Roma
Centro, zona Quirinale. Gli annunci
sono rivolti a candidati ambosessi
le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum a:
Articolo1, agenzia per il lavoro, via
Cassiodoro 19, 00193 Roma. Tel. 06
78851186, fax 06 78390349, email
[email protected]
Articolo1
Operatore teleselling
Articolo1, agenzia per il lavoro, ricerca operatore teleselling. Il candidato si occuperà di contattare, sulla
base di liste fornite dall’azienda,
potenziali clienti business per proporre la sottoscrizione di contratti
da effettuare direttamente on-line.
Si richiedono esperienza maturata
in attività di teleselling, resistenza allo stress, dinamismo, ottime
capacità dialettiche e comunicative. È necessaria la disponibilità a
lavorare sia part-time sia full-time
nella fascia oraria 9:00-18:00. Sede
di lavoro: Roma, zona Tiburtina
(Ponte Mammolo). Gli annunci sono
rivolti a candidati ambosessi le persone interessate possono inviare un
dettagliato curriculum a: Articolo1,
agenzia per il lavoro, via Cassiodoro
19, 00193 Roma. Tel. 06 78851186,
fax 06 78390349, email [email protected]
Articolo1
Unidesio 760145
10,057
26/08/2011
Unidesio 760147
10,327
26/08/2011
Unidesio 760148
10,217
27/05/2011
Unidesio 760149
10,324
26/08/2011
Unidesio 760150
10,385
26/08/2011
Unidesio 760156
9,858
26/08/2011
Unidesio 760157
10,153
26/08/2011
Unidesio 760158
9,939
26/08/2011
Unidesio 760159
9,946
26/08/2011
Unidesio 760160
9,706
26/08/2011
Unidesio 760161
9,950
11/03/2011
Unidesio 760162
9,894
29/07/2011
Unidesio 760163
9,933
26/08/2011
Unidesio 760167
9,921
26/08/2011
Unidesio 760168
9,933
26/08/2011
Unidesio 760169
9,680
26/08/2011
Valori al
Elite France-Europe B
EUR
83,05
Em Mkts Eq B($)
USD
134,79
Em Mkts Eq F($)
USD
134,22
Unidesio 760170
9,567
26/08/2011
Unidesio 760171
10,100
26/08/2011
Unidesio 760173
9,6950
26/08/2011
Unidesio 760174
9,8290
26/08/2011
Unidesio 760178
10,285
26/08/2011
Unidesio 760179
9,646
26/08/2011
Unidesio 760180
9,741
26/08/2011
Unidesio 760181
9,548
26/08/2011
Unidesio 760182
8,479
26/08/2011
Unidesio 760183
10,095
26/08/2011
Unidesio 760184
10,104
Unidesio 760185
Operatori di retention
Articolo1, agenzia per il lavoro,
ricerca 3 operatori di retention. Le
risorse si occuperanno di retention
di clienti business contattando
www.reyl.ch
Valori al 02/09/2011
Ivy Asset Strategy A1
EUR1015,0000
Em Mkts Eq J(Chf)
CHF
Em Mkts Eq L
EUR
127,53
European Equities B
EUR
203,00
European Equities C(Chf)
CHF
186,59
USD
200,9500
EUR
198,50
192,19
European Opp B
EUR
101,11
European Opp C(Chf)
CHF
26/08/2011
European Opp D($)
USD
99,91
10,083
26/08/2011
European Opp F
EUR
100,32
Unidesio 760186
10,025
26/08/2011
Unidesio 760187
9,923
26/08/2011
Unidesio 760188
10,002
26/08/2011
Unidesio 760189
9,889
26/08/2011
Unidesio 760191
9,983
26/08/2011
Unidesio 760192
9,968
26/08/2011
Unidesio 760193
9,921
26/08/2011
Unidesio 760198
8,1430
26/08/2011
Unidesio 760201
10,031
26/08/2011
Unidesio 760202
9,771
26/08/2011
Unidesio 760203
9,9340
26/08/2011
Unidesio 760204
10,000
25/07/2011
9,958
26/08/2011
10,072
26/08/2011
7,995
26/08/2011
8,771
26/08/2011
Medio Termine
Unidesio Azionario
Internazionale
www.chiaravita.it
EUR
US Large Cap Value A1
EUR
W&R Science & Technology A1
EUR
534,79
989,37
883,22
European Opp N(Chf)
98,24
CHF
97,59
North American Eq. B($)
USD
146,64
North American Eq. E
EUR
140,3400
North American Eq. F($)
USD
North American Eq. G
EUR
137,1100
North American Eq. H($)
USD
135,4900
144,2800
POLAR CAPITAL FUNDS
Comparto
Classe
di Azioni
Global Technology
EUR
GBP
USD
Healthcare Opportunities
Unidesio Azionario
Area Euro
Japan A1
European Equities D($)
106,05
EUR
Unidesio Obblig.
Responsabile telemarketing
Articolo1, agenzia per il lavoro,
ricerca responsabile telemarketing.
Il candidato si occuperà di gestire un
team di quattro o cinque operatori,
curare gli aspetti inerenti la formazione, l’affiancamento e il supporto
degli stessi, monitorare l’andamento
dell’attività e reclutare candidati.
Si richiede: Diploma o laurea;
Esperienza pregressa in attività di
telemarketing e nel ruolo di team
leader o responsabile di un gruppo
di operatori; Attitudine ai rapporti
interpersonali, flessibilità e disponibilità oraria. Completano il profilo
01/09/2011
European Equities H
Breve Termine
Promoter
Articolo1, agenzia per il lavoro,
ricerca promoter. I candidati si
occuperanno del processo di promozione e vendita del prodotto sino
alla conclusione della trattativa contrattuale. Si richiedono precedente
esperienza in attività di promozione
e disponibilità a lavorare nel fine
settimana. Completano il profilo
buona presenza, flessibilità e forte
predisposizione alla vendita. Inviare
curriculum a [email protected]. Sedi di lavoro: Roma, Latina,
Rieti, Viterbo, Perugia, Terni.
Articolo1
Reyl (Lux) Global Sicav
European Equities F
Unidesio Obblig.
telefonicamente le aziende clienti
per proporre piani tariffari o pacchetti più vantaggiosi allo scopo
di fissare appuntamenti ai consulenti commerciali. Si richiede:
Esperienza maturata nel settore
delle telecomunicazioni; Ottime
capacità dialettiche e comunicative;
Resistenza allo stress; Flessibilità
e disponibilità oraria. Costituisce
titolo preferenziale l’aver maturato
esperienza in attività di call center
out bound. Sede di lavoro: Roma,
zona Tiburtina (Ponte Mammolo).
Gli annunci sono rivolti a candidati
ambosessi le persone interessate
possono inviare un dettagliato curriculum a: Articolo1, agenzia per il
lavoro, via Cassiodoro 19, 00193
Roma. Tel. 06 78851186, fax 06
78390349, email roma.permanent@
articolo1.it
Articolo1
EUR
GBP
USD
Polar Japan Fund
USD
GBP
JPY
UK Absolute Return Class A EUR
Class A GBP
Class A USD
Class I EUR
Class I GBP
Class I USD
NAV
Valori al
10,69 01/09/2011
9,4300 01/09/2011
15,2300 01/09/2011
6,82
6,0100
9,7200
18,03
11,1200
1384,2800
11,10
9,7500
15,8200
11,2500
9,8900
16,0300
www.polarcapital.co.uk
01/09/2011
01/09/2011
01/09/2011
02/09/2011
02/09/2011
02/09/2011
02/09/2011
02/09/2011
02/09/2011
02/09/2011
02/09/2011
02/09/2011
SUB-FUND NAME
NAV DATE PRICE
BLUESKY GLOBAL STRATEGY
31/08/2011 1389,36
BOND EURO
01/09/2011 1075,82
BOND RISK
01/09/2011 1225,64
EMERGING MARKET CORPORATE
01/09/2011 1330,24
EUROPEAN EQUITY
01/09/2011
836,32
MULTIMAN. EQ. AFRICA&MIDDLE EAST 24/08/2011
69,44
www.compamfund.com
http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it
O F F R O L AVO R O
forte motivazione a ricoprire il ruolo,
affidabilità, capacità di gestione,
coinvolgimento e motivazione di un
gruppo di lavoro. Orario di lavoro:
full time, dal lunedì al venerdì. Sede
di lavoro: Roma, zona Tiburtina
(Ponte Mammolo). Gli annunci sono
rivolti a candidati ambosessi le persone interessate possono inviare un
dettagliato curriculum a: Articolo1,
agenzia per il lavoro, via Cassiodoro
19, 00193 Roma. Tel. 06 78851186,
fax 06 78390349, email [email protected]
Articolo1
Lombardia
http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it
Customer service
e gestione ordini
Randstad Italia Spa è stata incaricata
di ricercare impiegati da adibire al
customer service/gestione ordini
per il mercato italiano. Si richiede:
reale fluente conoscenza della lingua
Inglese per i contatti quotidiani con i
colleghi esteri; gradita la conoscenza
di SAP o Oracle. Necessaria una
precendente esperieza similare nella
mansione. Si offre contratto iniziale
in somministrazione della durata di
sei mesi e possibile rinnovo di altri
sei mesi con buone reali prospettive. Impiego full time. Contatti e
curriculum a: Randstad Italia SpA,
filiale di Monza via Cavallotti 80,
20052 Monza. Tel. 039/2141545,
fax 039/2141553, email monza.
[email protected]
Randstad Italia Spa
Puglia
Operatori call center
Randstad Italia Spa è stata incaricata
di ricercare candidati da adibire alla
mansione di operatori call center. Le
risorse verranno avviate ad un’attività
telefonica inbound di assistenza tecnica alla clientela. La ricerca é rivolta
a candidati in possesso di diploma e/o
laurea, con un’ottima conoscenza del
computer, in particolare del Pacchetto
Office, e automuniti. E’ richiesta una
buona dialettica e la disponibilità a
lavorare su turni, anche festivi. La
sede di lavoro sarà: Lecce. Si offre:
contratto di somministrazione. Orario di lavoro: su turni, anche festivi.
Corso di formazione iniziale della
durata di tre settimane, propedeutico
al contratto. Contatti e curriculum a:
Randstad Italia SpA, filiale di Lecce,
via Cesare Battisti 106, 73100 Lecce. Tel. +39 0832457868, fax +39
0832454532, email lecce.battisti@
it.randstad.com
Randstad Italia Spa
Periti
Lombardia
Perito
elettrotecnico/elettronico
Openjob, agenzia per il lavoro, filiale
di Pontevico, ricerca perito elettrotecnico/elettronico. Con pluriennale
esperienza e conoscenza del disegno
AUTOCAD, programmazione PLC
e capacità nella gestione delle risorse
umane. Automunito. Disponibile a
orari giornalieri flessibili. Zona di
lavoro: Pontevico (Bs). OpenJob,
agenzia per il lavoro, filiale di Pontevico, via XX Settembre 91, 25026
Pontevico (Bs). Tel. 030/9306153,
email [email protected]
Openjob
Set
Lunedì 5 Settembre
2011
Perito meccanico ed elettrico
Openjob, agenzia per il lavoro,
filiale di Pontevico, ricerca perito
meccanico ed elettrico. Con basi di
conoscenza meccanica, oleodinamica e pneumatica. Disponibile a orari
su 3 turni. Automunito. Domicilio
in zone limitrofe. Zone di lavoro:
Pralboino (Bs). OpenJob, agenzia
per il lavoro, filiale di Pontevico, via
XX Settembre 91, 25026 Pontevico
(Bs). Tel. 030/9306153, email [email protected]
OpenJob
Produzione
Emilia-Romagna
Magazziniere junior
Articolo1, agenzia per il lavoro,
filiale di Modena, ricerca magazziniere junior. La risorsa si occuperà
di gestire le spedizioni e della movimentazione merce tramite l’uso
del muletto. Si richiede: Esperienza,
anche minima, nel ruolo; Conoscenza e uso del muletto; Età utile per il
contratto di apprendistato; Disponibilità immediata. Si offre stage di
sei mesi finalizzato all’inserimento.
Sede di lavoro: provincia di Modena.
Gli annunci sono rivolti a candidati
ambosessi le persone interessate
possono inviare un dettagliato curriculum a: Articolo1, agenzia per
il lavoro, filiale di Modena, piazza
Natale Bruni 1, 41100 Modena. Tel.
059 243834, fax 059 243528, email
[email protected]
Articolo1
Lazio
Magazziniere
Articolo1, agenzia per il lavoro,
ricerca 1 magazziniere. La risorsa,
oltre ad aver maturato una precedente esperienza nel carico e scarico
merci, deve avere anche una conoscenza basica dei sistemi informatici degli aspetti amministrativi di
magazzino, come emissione ddt,
utilizzo di un sistema gestionale per
registrare la movimentazione delle
merci, inventari, giacenze. Inizialmente verrà indirizzato ad attività
di spostamento merce, scarico e
carico e consegne sul territorio, ma
è indispensabile che la risorsa possa
sostituire, nell’emergenza o per
normale esigenza organizzativa, il
Responsabile del Centro servizi. Si
richiedono possesso del diploma,
esperienza pregressa di almeno un
anno, predisposizione a lavorare
in team, disponibilità immediata. Orario di lavoro: full-time dal
lunedì al venerdì, in fascia oraria
9.00/18.00. Si offre iniziale contratto
di somministrazione con possibilità
di proroghe. Sede di lavoro: Roma
zona Tiburtina. Gli annunci sono
rivolti a candidati ambosessi le persone interessate possono inviare un
dettagliato curriculum a: Articolo1,
agenzia per il lavoro, via Cassiodoro
19, 00193 Roma. Tel. 06 78851186,
fax 06 78390349, email roma2@
articolo1.it
Articolo1
Lombardia
Magazziniere
Openjob, agenzia per il lavoro,
filiale di Pontevico, ricerca magazziniere. Con pluriennale esperienza
come addetto al carico/scarico
merci, utilizzo dei carrelli elevatori
e conoscenza dei sistemi di pesatura
automatizzati. Disponibile a orari
su 3 turni. Automunito. Domicilio
in zone limitrofe. Zona di lavoro:
Pralboino (Bs). OpenJob, agenzia
per il lavoro, filiale di Pontevico, via
XX Settembre 91, 25026 Pontevico
(Bs). Tel. 030/9306153, email [email protected]
Openjob
Operai addetti produzione
Openjob, agenzia per il lavoro,
filiale di Pontevico, ricerca operai
addetti produzione. Per settore
metalmeccanico, anche senza esperienza. Disponibili a orari giornalieri
flessibili. Automunito. Domicilio
in zone limitrofe. Zona di lavoro:
Vescovato (Cr). OpenJob, agenzia
per il lavoro, filiale di Pontevico, via
XX Settembre 91, 25026 Pontevico
(Bs). Tel. 030/9306153, email [email protected]
Openjob
Parrucchiera
Openjob, agenzia per il lavoro, filiale di Pontevico, ricerca parrucchiera.
Con minima esperienza. Disponibile
a orari giornalieri flessibili. Full
Time. Domicilio in zone limitrofe.
Zona di lavoro: Pontevico (Bs).
OpenJob, agenzia per il lavoro,
filiale di Pontevico, via XX Settembre 91, 25026 Pontevico (Bs). Tel.
030/9306153, email pontevico@
openjob.it
Openjob
Per i loro 25 anni, Class Editori e Class promuovono una grande iniziativa multisensoriale e multimediale
raccontando storia ed evoluzione del meglio della qualità, dell’originalità e della creatività di fashion, design e lusso.
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62
Qualità
Lombardia
Addetto/addetta laboratorio
Openjob, agenzia per il lavoro,
filiale di Pontevico, ricerca addetto/addetta laboratorio. Con
pluriennale esperienza in analisi
di laboratorio e controllo qualità.
Disponibile a orari giornalieri
flessibili. Automunito/a. Domicilio
in zone limitrofe. Zona di lavoro:
Pontevico (Bs). OpenJob, agenzia
per il lavoro, filiale di Pontevico,
via XX Settembre 91, 25026 Pontevico (Bs). Tel. 030/9306153,
email [email protected]
Openjob
cerca addetto centralino. Il candidato
è in possesso dei seguenti requisiti:
Esperienza pregressa nella mansione; Ottime capacità organizzative;
Velocità di scrittura con word;
Conoscenza di base delle attività
amministrative. Si offre contratto di
somministrazione di un mese con
possibilità di stabilizzazione Sede
di lavoro: Roma zona Magliana. Gli
annunci sono rivolti a candidati ambosessi le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum
a: Articolo1, agenzia per il lavoro,
via Cassiodoro 19, 00193 Roma.
Tel. 06 78851186, fax 06 78390349,
email [email protected]
Articolo1
Tecnici
Ragionieri
Campania
Lombardia
Carpentiere esperto
Cassieri e addetti di reparto
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O F F R O L AVO R O
Lunedì 5 Settembre 2011
Alvin Consulting, agenzia per il
lavoro, ricerca cassieri/addetti di
reparto appartenenti alle categorie
protette (Rif. ARbg). I candidati
saranno inseriti all’interno del punto
vendita e si occuperanno di gestione
della cassa e in caso di necessità di
rifornimento scaffali e sistemazione
della merce esposta. Si richiede:
Età utile per offrire un contratto di
apprendistato; Appartenenza alle
Categorie Protette (Invalidi); Massima flessibilità oraria e disponibilità
a lavorare su turni; Buone capacità
organizzative, velocità, precisione,
dinamismo. È gradita pregressa
esperienza nel ruolo, in particolare
nel settore della grande distribuzione organizzata. Sede di lavoro:
provincia di Bergamo. I candidati
ambosessi sono invitati ad Inviare il
proprio curriculum vitae citando il
riferimento degli annunci a: info@
alvinconsulting.it. Alvin Consulting
srl, corso Lodi 47, 20139 Milano.
Tel. 02 54101959, fax 02 54103177,
email [email protected]
Alvin Consulting
Segreteria
Lazio
Addetto centralino
Articolo1, agenzia per il lavoro, ri-
Articolo1, agenzia per il lavoro,
filiale di Avellino, ricerca carpentiere esperto. Il candidato ha
maturato precedente esperienza
nella lavorazione di ferro, acciai
e lamiere, in particolare nel trattamento di manufatti in cemento.
Completano il profilo capacità di
lavorare in team, serietà e flessibilità. Sede di lavoro: provincia di
Avellino. Gli annunci sono rivolti
a candidati ambosessi le persone
interessate possono inviare un
dettagliato curriculum a: Articolo1, agenzia per il lavoro, filiale di
Avellino, corso Vittorio Emanuele
187, 83100 Avellino. Tel. 0825
37585, fax 0825 785862, email
[email protected]
Articolo1
Saldatori
Articolo1, agenzia per il lavoro,
filiale di Avellino, ricerca Saldatori.
I candidati ideali hanno maturato
una significativa esperienza nella
mansione acquisendo abilità nelle
tecniche a filo continuo ed elettrodo.
Orario di lavoro: full-time. Si offre
contratto a tempo determinato. Sede
di lavoro: Oliveto Citra (SA). Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi le persone interessate possono
inviare un dettagliato curriculum
a: Articolo1, agenzia per il lavoro,
filiale di Avellino, corso Vittorio
Emanuele 187, 83100 Avellino. Tel.
0825 37585, fax 0825 785862, email
[email protected]
Articolo1
Emilia-Romagna
Addetto alla fonderia
Articolo1, agenzia per il lavoro,
filiale di Modena, ricerca addetto
alla fonderia. Il candidato ideale
ha maturato esperienza in ruoli
produttivi presso fonderie. Si richiede: Conoscenza del disegno
tecnico; Conoscenza dei principali
strumenti di misura e del ciclo produttivo che caratterizza la fonderia;
Disponibilità immediata. È requisito
indispensabile la disponibilità a
lavorare a giornata e su turni anche
notturni. Si offre contratto di somministrazione della durata di tre mesi
con possibilità di proroghe. Sede di
lavoro: Reggio Emilia. Gli annunci
sono rivolti a candidati ambosessi le
persone interessate possono inviare
un dettagliato curriculum a: Articolo1, agenzia per il lavoro, filiale
di Modena, piazza Natale Bruni 1,
41100 Modena. Tel. 059 243834,
fax 059 243528, email modena@
articolo1.it
Articolo1
Operaio
Articolo1, agenzia per il lavoro,
filiale di Modena, ricerca Operaio
appartenente alle categorie protette. Il candidato sarà inserito come
addetto alle attività di stampaggio
plastico. Si richiede: Disponibilità
immediata e al lavoro su turni
anche notturni; Appartenenza alle
categorie protette. Si offre contratto di somministrazione della
durata di tre mesi con possibilità di
inserimento in azienda. Sede di lavoro: Correggio (RE). Gli annunci
sono rivolti a candidati ambosessi
le persone interessate possono
inviare un dettagliato curriculum
a: Articolo1, agenzia per il lavoro,
filiale di Modena, piazza Natale
Bruni 1, 41100 Modena. Tel. 059
243834, fax 059 243528, email
[email protected]
Articolo1
Operaio
Articolo1, agenzia per il lavoro,
filiale di Modena, ricerca operaio.
Il candidato è un addetto alla produzione su macchine cartotecniche.
Si richiede: Esperienza maturata in
lavorazioni su macchine da stampa
e/o ribobina; Disponibilità immediata. Si offre contratto di somministrazione di tre mesi con possibilità di
inserimento. Sede di lavoro: Modena. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi le persone interessate
possono inviare un dettagliato curriculum a: Articolo1, agenzia per
il lavoro, filiale di Modena, piazza
Natale Bruni 1, 41100 Modena. Tel.
059 243834, fax 059 243528, email
[email protected]
Articolo1
Operatori meccanici
Articolo1, agenzia per il lavoro,
filiale di Modena, ricerca operatori meccanici. Il candidato si
occuperà di operare su frese e
torni, tradizionali e a controllo
numerico. La mansione prevede:
piazzamento del pezzo, lavorazione, misurazione con strumenti di
misura (calibro, micrometro, alesametro). Si richiedono autonomia
ed esperienza di almeno due anni
nel ruolo, disponibilità immediata,
conoscenza e lettura del disegno
meccanico. Si offre contratto di
somministrazione della durata di
tre mesi con possibilità di proroghe. Sede di lavoro: provincia di
Modena. Gli annunci sono rivolti
a candidati ambosessi le persone
interessate possono inviare un
dettagliato curriculum a: Articolo1, agenzia per il lavoro, filiale
di Modena, piazza Natale Bruni 1,
41100 Modena. Tel. 059 243834,
fax 059 243528, email modena@
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Articolo1
Lazio
Elettricisti
Articolo1, agenzia per il lavoro, ricerca elettricisti. I candidati si occuperanno della manutenzione impianti complessi. Si richiede esperienza
almeno biennale in impiantistica
civile, industriale e cantieri stradali.
Costituirà requisito preferenziale il
possesso di patentino per le medie
tensioni ed abilitazione a svolgere
manovre in cabina. Si offre contratto
di somministrazione con possibilità
di inserimento in azienda. Sede di
lavoro: Roma. Gli annunci sono
rivolti a candidati ambosessi le per-
sone interessate possono inviare un
dettagliato curriculum a: Articolo1,
agenzia per il lavoro, via Cassiodoro
19, 00193 Roma. Tel. 06 78851186,
fax 06 78390349, email roma2@
articolo1.it
Articolo1
Progettista e preventivista
impianti elettrici
Articolo1, agenzia per il lavoro,
ricerca progettista e preventivista
impianti elettrici. Il candidato si
occuperà di: Preventivare in fase di
computazione capitolati; Gestire le
commesse acquisite per gli impianti
di competenza; Progettare impianti
elettrici. Si richiedono pregressa
esperienza nel ruolo, buona conoscenza SW per la preventivazione,
conoscenza autocad, disponibilità
ad effettuare trasferte e viaggi. Si
offre contratto di somministrazione
con possibilità di inserimento. Sede
di lavoro: Roma zona Magliana. Gli
annunci sono rivolti a candidati ambosessi le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum
a: Articolo1, agenzia per il lavoro,
via Cassiodoro 19, 00193 Roma.
Tel. 06 78851186, fax 06 78390349,
email [email protected]
Articolo1
Lombardia
Programmatori e attrezzisti
macchine CNC
Articolo1, agenzia per il lavoro,
ricerca programmatori e attrezzisti
macchine CNC. I candidati sono
operai specializzati su torni e frese a controllo numerico; devono
essere in grado di programmare i
macchinari, attrezzarli ed effettuare
il controllo qualità del prodotto
lavorato. Si richiede la disponibilità
al lavoro articolato su tre turni. Sede
di lavoro: Monza. Gli annunci sono
rivolti a candidati ambosessi le persone interessate possono inviare un
dettagliato curriculum a: Articolo1,
agenzia per il lavoro, via Marsala 6,
20052 Monza. Tel. 039/2317713,
fax 039/2308792, email monza@
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Articolo1
Rettificatori
Articolo1, agenzia per il lavoro,
ricerca rettificatori. I candidati si
occuperanno di rettifiche compo-
I PROGRAMMI DELLE TV DI CLASS EDITORI
CANALE 27*
Canale 30
7.00 Primo Tempo - Attualità
9.00 Primo Tempo Focus - Attualità
«Sorriso perfetto»
10.00 Weather Proof - Approfondimento
«Hurricane»
11.00 UnaVitaperlaScienza-Approfondimento
«Tra Italia e Usa»
13.00 Tg Giorno
13.40 Meet the Press - Attualità
14.00 Design&Living - Approfondimento
Il gusto del Made in Italy
18.00 Tg Sera
19.00 Weather Proof - Approfondimento
«Hurricane»
19.50 Punto e a Capo Estate - Attualità
I fatti che ci cambiano la vita
21.00 Quelli del Lunedì- Approfondimento
Il calcio raccontato dai tifosi
23.00 I Documentari di Cnbc
«Swoosh! Inside Nike»
* Qualora il canale non fosse visibile, occorre
procedere con la risintonizzazione dei canali
o rivolgersi a un antennista.
Canale 55
7.00 Caffè Affari
Ospite R. Paolone (Gospa Consulting)
9.00 Linea Mercati Mattina
10.10 Trading Room
11.10 37° Workshop Ambrosetti
Tutte le voci dal Forum
The European House Ambrosetti
12.20 Analisi Tecnica
Intervenite chiamando lo 02 58219585
14.10 Universiadi del Trading
14.30 Bussola Economica
15.00 Linea Mercati Wall Street
L’apertura delle piazze americane
16.10 37° Workshop Ambrosetti
Tutte le voci dal Forum
The European House Ambrosetti
17.00 Linea Mercati Pomeriggio
La chiusura delle piazze europee
18.00 Report
Ospite C. Benetti (Swiss&Global)
19.00 Desk China
22.00 Linea Mercati Notte
22.30 Italia Oggi Tg
Class Horse offre ai telespettatori
il meglio dell’equitazione e tutte le
competizioni Internazionali: Salto
Ostacoli, Completo, Dressage, Polo,
Monta Western e Endurance.
8.00 World Equestrian Festival 2011
8.30 Special Class Polo
«International Polo Cup St. Tropez»
9.00 Cortina Horse Show Jumping
«CSI 3*»
11.30 Equestrian Style 2011
«In diretta dall’Arezzo Equestrian Centre»
12.30 World Dressage Masters Hickstead
«IV tappa circuito di dressage»
14.00 Interivsta a Silvia Stopazzini
«La volteggiatrice azzurra a Le Mans»
18.15 Special Class: Piero D’Inzeo
«Il colonnello al World Equestrian Festival»
19.00 LIVE Talk Show Attualità
«Il mondo dei Pony»
21.05 FEI European Champ. Dressage
«Grand Prix Freestyle di Rotterdam»
Canale 56
Class Life va in onda ogni giorno sulla
IPTV Alice di Telecom e sul portale
Internet www.cubovision.it È inoltre
proposta il sabato e la domenica su
Class Cnbc, la tv economico finanziaria
trasmessa su Sky al canale 507.
Design&Living
Il gusto del Made in Italy
Top Lot
Le aste in diretta
Ride&Drive
Tutte le novità per un viaggio
straordinario
My Tech
La tecnologia utile di tutti i giorni
Tempo di Lusso
Vivere e conoscere ciò che fa la
differenza
Sapori&Profumi
Ecco le eccellenze culinarie
Nautilus
Il piacere di leggere
Art TV
Il mondo dell’arte
7.00
7.10
8.30
9.30
11.00
11.30
13.00
15.10
16.00
16.30
17.15
18.00
19.15
20.00
20.10
21.00
23.00
23.30
Tg Moda News
Milano Moda Donna
New York Fashion Week
Full Show Designer
Star&Style
Le celebrity internazionali
Paris Pret a Porter
Next Generation
Men’s Fashion
Fashion Schools
Ready to Wear
Le novità dai migliori negozi
London Fashion Week
Le tendenze della moda inglese
Boys&Girls
La moda per i giovani
On the Beach
Le tendenze dalle spiagge del mondo
Tg Moda News
Paris Haute Couture
Full Show Designer
Le Città della Moda
Speciale Lingerie
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O F F R O L AVO R O
nentistica meccanica tradizionale e
a controllo numerico. Si richiedono
esperienza maturata in aziende specializzate in lavorazioni meccaniche
e disponibilità al lavoro articolato
su turni. Sede di lavoro: Monza.
Gli annunci sono rivolti a candidati
ambosessi le persone interessate
possono inviare un dettagliato curriculum a: Articolo1, agenzia per il
lavoro, via Marsala 6, 20052 Monza.
Tel. 039/2317713, fax 039/2308792,
email [email protected]
Articolo1
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Saldatori
Articolo1, agenzia per il lavoro,
ricerca saldatori. I candidati sono
operai specializzati nelle tecniche
di saldatura a filo continuo ed
elettrodo. Si richiedono esperienza
maturata in aziende specializzate
in lavorazioni meccaniche e disponibilità al lavoro articolato su
turni. Sede di lavoro: Monza. Gli
annunci sono rivolti a candidati
ambosessi le persone interessate
possono inviare un dettagliato
curriculum a: Articolo1, agenzia per il lavoro, via Marsala 6,
20052 Monza. Tel. 039/2317713,
fax 039/2308792, email monza@
articolo1.it
Articolo1
Saldatori
Articolo1, agenzia per il lavoro,
ricerca saldatori. I candidati sono
operai specializzati nelle tecniche
di saldatura a filo continuo ed
elettrodo. Si richiedono esperienza
maturata in aziende specializzate in
lavorazioni meccaniche e disponibilità al lavoro articolato su turni.
Sede di lavoro: Varese. Gli annunci
sono rivolti a candidati ambosessi
le persone interessate possono
inviare un dettagliato curriculum
a: Articolo1, agenzia per il lavoro,
piazza della Repubblica 5, 21100
Varese. Tel. 0332/1690276-7, fax
0332/1690353, email varese@
articolo1.it
Articolo1
Tecnici elettronici
Articolo1, agenzia per il lavoro,
ricerca 10 tecnici elettronici. I
candidati sono tecnici specializati
in installazione e manutenzioni di
apparecchiature elettroniche. Si
richiede: Diploma di Perito elettronico; Esperienza, anche breve, in
laboratorio tecnico e in montaggio
e riparazione schede elettroniche.
Si offre contratto di somministrazione della durata di sei mesi con
concrete possibilità di assunzione. Sede di lavoro: Milano. Gli
annunci sono rivolti a candidati
ambosessi le persone interessate
possono inviare un dettagliato
curriculum a: Articolo1, agenzia
per il lavoro, via Gustavo Fara 20,
20124 Milano. Tel. 02/29534092,
fax 02/29533524, email [email protected]
Articolo1
Tornitori e fresatori manuali
Articolo1, agenzia per il lavoro,
ricerca tornitori e fresatori manuali.
I candidati si occuperanno delle
attività su macchine a controllo
numerico. E’ indispensabile saper
leggere il disegno meccanico e saper
utilizzare i principali strumenti di
misura. Si richiedono il possesso del
diploma o qualifica in meccanica,
esperienza in aziende specializzate
in lavorazioni meccaniche e la disponibilità a lavorare su turni. Sede
di lavoro: Varese. Gli annunci sono
rivolti a candidati ambosessi le persone interessate possono inviare un
dettagliato curriculum a: Articolo1,
Dipartimento per la razionalizzazione della spesa per
l’acquisto di beni e servizi
Direzione Centrale Unica degli acquisti
U.O. Gestione acquisti di beni e servizi di uso comune
AVVISO DI GARA
Procedura aperta in ambito CEE, per l’affidamento della
fornitura di articoli di cancelleria, carta e materiale per
ufficio occorrenti alle Strutture di Roma Capitale.
L’aggiudicazione sarà effetuata al prezzo più basso
ai sensi dell’art.82 del D.Lgs n. 163/2006 e s.m.i.
mediante offerta a prezzi unitari.
Importo complessivo a base di gara € 1.678.801,88
compresa I.V.A.
Per il termine e le modalità di presentazione delle
offerte, nonché per le condizioni dell’appalto
vedere il Bando pubblicato all’Albo Pretorio
online dal 05-09-2011 al 27-10-2011 e sulla
G.U.R.I. del 05-09-2011 inviato alla G.U.C.E. in
data 29-08-2011.
Responsabile del procedimento è la Dottoressa
Augusta LATTANZI
Per il Dirigente U.O.
Gestione acquisti di beni
e servizi di uso comune
Il Direttore del Dipartimento
Annamaria Graziano
PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO
Agenzia per i Servizi - Ufficio Gestione Gare
ESTRATTO DI BANDO DI GARA
Si rende noto che la Provincia Autonoma di Trento - AGENZIA
PER I SERVIZI – ha indetto procedura aperta, ai sensi della L.P.
10/09/1993, n. 26, per l’appalto dei “LAVORI DI COSTRUZIONE
DELL’EDIFICIO ADIBITO A RESIDENZA ASSISTENZIALE SULLE
pp.ff. 62/1 - 62/2 - 2129 e pp.ed. 468/1 - 468/2 - 468/4 1148 in C.C. STRIGNO, DI PROPRIETA’ DELLA A.P.S.P. “REDENTA
FLORIANI” DI STRIGNO”, per l’importo complessivo di
€ 9.988.019,56. La procedura viene indetta dall’Agenzia per i
servizi su delega dell’A.p.s.p. “REDENTA FLORIANI” di Strigno ai
sensi della convenzione n. 35 dd. 14/012/2009.
L’aggiudicazione avverrà con il criterio dell’offerta
economicamente più vantaggiosa, ai sensi dell’art. 39, comma
1, lett. b) della L.P. 26/93. Le imprese interessate possono
presentare l’offerta all’AGENZIA PER I SERVIZI – Ufficio Gestione
Gare, Trento Via Dogana 8, 1^ piano–stanza 101.
Il bando di gara, il Capitolato speciale d’appalto, l’elaborato
“Elementi che compongono l’offerta economicamente piu’
vantaggiosa”, l’elaborato “Modalità di valutazione delle offerte
anomale” ed i modelli per rendere le dichiarazioni sono
disponibili sul sito internet www.appalti.provincia.tn.it ovvero
possono essere ritirati in copia presso l’Agenzia per i Servizi.
Il termine di presentazione delle offerte è fissato alle ore 12.00
del 14 novembre 2011. La prima seduta di gara è fissata per il
giorno 16 novembre 2011 – ore 9.00.
IL DIRIGENTE DELL’AGENZIA
- dott. Leonardo Caronna -
agenzia per il lavoro, piazza della
Repubblica 5, 21100 Varese. Tel.
0332/1690276-7, fax 0332/1690353,
email [email protected]
Articolo1
Piemonte
Capo progetto junior
Articolo1, agenzia per il lavoro,
ricerca capo progetto junior. Il candidato è un neolaureato in ingegneria
meccanica, ha esperienza nella progettazione meccanica e nel lavoro
in team per la gestione di progetti
complessi, preferibilmente legati al
mondo dell’automobile. Si richiede:
Buone doti relazionali e di comunicazione; Buona conoscenza della
lingua inglese e preferibilmente del
francese o di una seconda lingua;
Disponibilità ad effettuare trasferte
all’estero. Sede di lavoro: Torino
Ovest e Tornino Nord. Gli annunci
sono rivolti a candidati ambosessi
le persone interessate possono
inviare un dettagliato curriculum
a: Articolo1, agenzia per il lavoro,
Corso Vittorio Emanuele II, 67/D
10128 Torino, Tel 011 5690444,
Fax 011 5690503, e-mail torino@
articolo1.it
Articolo1
Venditori
Campania
Addetti alle vendite
Articolo1, agenzia per il lavoro, filiale di Avellino, ricerca addetti alle
vendite. I candidati ideali hanno una
comprovata esperienza nella vendita
al dettaglio, in particolare nel settore
dell’abbigliamento uomo, donna e
bambino. Si richiede disponibilità a
lavorare anche nei fine settimana. Si
offre contratto di somministrazione
con possibilità di proroghe. Sede di
lavoro: Riardo (CE). Gli annunci
sono rivolti a candidati ambosessi
le persone interessate possono
inviare un dettagliato curriculum
a: Articolo1, agenzia per il lavoro,
filiale di Avellino, corso Vittorio
Emanuele 187, 83100 Avellino. Tel.
0825 37585, fax 0825 785862, email
[email protected]
Articolo1
Lazio
Addetti vendita
COMUNE DI CAVA DE’ TIRRENI (SA)
SERVIZIO PATRIMONIO AVVISO DI
VENDITA DI IMMOBILE COMUNALE
- ESTRATTO IL RESPONSABILE DEL
PROCEDIMENTO RENDE NOTO2
Che il giorno 26.09.2011, alle ore 10,00 presso la sede del Comune di Cava de’ Tirreni,
ivi alla piazza Abbro n. 1, avrà luogo un’asta
pubblica per la vendita dell’immobile di proprietà Comunale costituito dal “Complesso
monumentale S. Giovanni Battista”, comprensivo del I e del II piano (sottotetto) dell’immobile ex. E.C.A., sito in Cava de’ Tirreni al
Corso Umberto I, distinto in catasto al foglio
24, part. nn. 121,183,456,175 e 182, della
supericie complessiva di mq. 5.213,00, oltre
mq. 2.249,00 di area scoperta.
Prezzo a base d’asta provvisorio
€ 11.773.400,00
Articolo1, agenzia per il lavoro,
ricerca 2 addetti vendita. I candidati
hanno maturato esperienza pregressa
nel settore abbigliamento, preferibilmente per marchi del settore lusso.
È necessaria la conoscenza fluente
della lingua inglese e costituirà titolo
preferenziale la conoscenza della lingua russa. Predisposizione al
rapporto con il pubblico e capacità
di gestire anche vendite complesse
completano il profilo. Orario di lavoro:
full-time articolato nella fascia oraria
9.30/19.30 dal martedì alla domenica.
Si offre contratto di somministrazione
con finalità di inserimento in azienda.
Sede di lavoro: Roma centro storico.
Gli annunci sono rivolti a candidati
ambosessi le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum
a: Articolo1, agenzia per il lavoro, via
Cassiodoro 19, 00193 Roma. Tel. 06
78851186, fax 06 78390349, email
[email protected]
Articolo1
Lunedì 5 Settembre
Set
2011
di esperienza in ruolo analogo ed è in
possesso di approfondita conoscenza
di ogni tipo di elettrodomestico. Sono requisiti indispensabili: domicilio
nei pressi del luogo di lavoro, essere
moto/automunito, disponibilità
immediata. Completano il profilo
educazione, attenzione al cliente e
capacità di relazione. Si offre iniziale contratto di somministrazione di
due o tre mesi con possibilità di inserimento in azienda. Sede di lavoro:
Roma zona Maglianella. Gli annunci
sono rivolti a candidati ambosessi
le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum a:
Articolo1, agenzia per il lavoro, via
Cassiodoro 19, 00193 Roma. Tel. 06
78851186, fax 06 78390349, email
[email protected]
Articolo1
Capo commessa
Articolo1, agenzia per il lavoro, ricerca
capo commessa. Il candidato ha ricoperto il ruolo di riferimento per almeno
cinque anni e ha conseguito il titolo di
studio di Perito Tecnico o Geometra
o Ingegnere. Si richiedono professionalità, determinazione, flessibilità e
disponibilità a brevi spostamenti sui
cantieri presenti sul territorio del centro
Sud. Si richiede: Capacità di redazione
documenti di pianificazione economica; Conoscenze tecniche e finanziarie
delle commesse, dei requisiti di fornitura nei confronti di fornitori, appaltatori,
consulenti relativi al coordinamento
delle maestranze e subappaltatori. Si
offre contratto a tempo determinato
di un anno con concrete possibilità di
inserimento. Sede di lavoro: Pomezia
(LT). Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi le persone interessate
possono inviare un dettagliato curriculum a: Articolo1, agenzia per il lavoro,
via Cassiodoro 19, 00193 Roma. Tel.
06 78851186, fax 06 78390349, email
[email protected]
Articolo1
Key account manager
Articolo1, agenzia per il lavoro, ricerca
key account manager. La risorsa, che
risponderà direttamente al responsabile
commerciale, dovrà curare, razionalizzare e sviluppare i rapporti commerciali
con una rete di punti vendita come bar,
sale giochi, agenzie di scommesse, sale
minicasinò e sale slot; dovrà raggiungere determinati obbiettivi di fatturato
cercando di ampliare il più possibile la
rete dei clienti nella zona in cui opera.
Si richiede: Ottima conoscenza del
settore gaming e possibilmente della
normativa in vigore; Buona conoscenza della lingua inglese; Esperienza
pregressa nel ruolo di commerciale almeno triennale; Preferibilmente laurea
in discipline economiche o giuridiche;
Buone conoscenze informatiche; Ottime doti comunicative; Elevata capacità
di negoziazione. È indispensabile la
capacità di saper adottare le migliori
tecniche di vendita al fine di creare un
rapporto ottimale con i clienti, vendere nel migliore dei modi il prodotto
e rappresentare al meglio l’azienda.
Completano il profilo ottima presenza,
creatività e precisione. Sede di lavoro:
Roma. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi le persone interessate
possono inviare un dettagliato curriculum a: Articolo1, agenzia per il lavoro,
via Cassiodoro 19, 00193 Roma. Tel.
06 78851186, fax 06 78390349, email
[email protected]
Articolo1
Addetto vendita
Venditori di cartelle
Articolo1, agenzia per il lavoro,
ricerca 1 addetto vendita. La risorsa
ideale ha maturato almeno due anni
Articolo1, agenzia per il lavoro,
ricerca 5 venditori di cartelle. I candidati si occuperanno della vendita
63
di cartelle all’interno di una sala
Bingo. Si richiede: Diploma; Esperienza pregressa nel ruolo maturata
all’interno di sale bingo; Attitudine
ai rapporti interpersonali; Passione
per il settore e motivazione; Disponibilità a lavorare nei week end e nei
festivi su turni distribuiti in fascia
oraria 10.00/4.00. È necessario
essere automuniti. Orario di lavoro:
full-time. Si offre contratto di somministrazione di tre mesi con possibilità di proroghe. Sede di lavoro:
Roma, zona Collatina. Gli annunci
sono rivolti a candidati ambosessi
le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum a:
Articolo1, agenzia per il lavoro, via
Cassiodoro 19, 00193 Roma. Tel. 06
78851186, fax 06 78390349, email
[email protected]
Articolo1
Lombardia
Addetti vendita
Alvin Consulting, agenzia per il lavoro,
ricerca addetti vendita appartenenti alle
categorie protette (Rif. ADDV). Il candidato sarà inserito all’intermo del punto vendita e si occuperà della vendita di
occhiali e della gestione della clientela.
Si richiede: Appartenenza alle Categorie Protette (Invalidi); Esperienza nel
ruolo, preferibilmente nella vendita di
accessori; Predisposizione alla vendita.
Sede di lavoro: Milano centro. I candidati ambosessi sono invitati ad Inviare
il proprio curriculum vitae citando il
riferimento degli annunci a: info@
alvinconsulting.it. Alvin Consulting
srl, corso Lodi 47, 20139 Milano. Tel.
02 54101959, fax 02 54103177, email
[email protected]
Alvin Consulting
Buyer
Per prestigiosa azienda del settore
medicale cerca Randstad Italia SpA
è stata incaricata di ricercare candidati da adibire alla posizione di buyer.
Richiesta precedente esperienza nella
mansione in multinazionali e una ottima conoscenza della lingua inglese.
Sostituzione maternità. La sede di lavoro sarà: Concesio. Contatti e curriculum
a: Randstad Italia Spa, filiale di Brescia,
via Foppa 10, cap 25122, Brescia. Tel.
030/3756038, fax 030/2807104, email
[email protected]
Randstad Italia SpA
Tutta Italia
Account manager
Alvin Consulting, agenzia per il
lavoro, ricerca account manager
appartenente alle categorie protette
(Rif. AM). Il candidato, con cultura
universitaria e buona conoscenza
della lingua inglese, dovrà essere
in possesso di una solida professionalità nel ruolo e nel settore e di
significative capacità relazionali ed
organizzative. Sulla base dell’esperienza maturata e delle esigenze
aziendali, la risorsa si occuperà di
uno specifico canale di vendita e
avrà la responsabilità dello sviluppo
dei propri clienti nell’area geografica di competenza. Sede di lavoro:
Italia. I candidati ambosessi sono
invitati ad Inviare il proprio curriculum vitae citando il riferimento degli
annunci a: [email protected].
Alvin Consulting srl, corso Lodi 47,
20139 Milano. Tel. 02 54101959,
fax 02 54103177, email info@
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