Scheda di sala

Transcript

Scheda di sala
S T A G I O N E
D ’ O P E R A
2 0 1 5 - 2 0 1 6
Didone ed Enea
[Dido and Aeneas]
Opera in tre atti
Libretto di Nahum Tate
Edizione in lingua originale inglese con sopratitoli in italiano
Musica di Henry Purcell
Personaggi
Dido, regina di Cartagine soprano
Aeneas, principe troiano baritono
Belinda, sorella di Dido soprano
Maga e Marinaio tenore
Seconda donna soprano
Prima strega mezzosoprano
Seconda strega soprano
Spirito controtenore
Danzatrici
Acrobati
Interpreti
Roberta Invernizzi
Benedict Nelson
Roberta Mameli
Carlo Allemano
Kate Fruchterman
Sofia Koberidze
Loriana Castellano
Carlo Vistoli
Sayaka Kasuya, Sarasa Matsumoto
Edwin Condette, Tarzana Foures,
Anne-Claire Gonnard, Elodie Guezou,
Antoine Helou, Ahmed Said
Federico Maria Sardelli
Cécile Roussat e Julien Lubek
Marc Gingold
Saverio Santoliquido
Claudio Fenoglio
Direttore d’orchestra
Regia, scene, costumi e coreografia
Luci
Direttore dell’allestimento
Maestro del coro
Orchestra e Coro del Teatro Regio
Allestimento Opéra de Rouen Haute-Normandie
Novità per l’Italia
PROGETTO OPERA BAROCCA
Novembre 2015: Giovedì 19 ore 20, Domenica 22 ore 15,
Martedì 24 ore 20, Giovedì 26 ore 20, Sabato 28 ore 15
Didone ed Enea
Argomento
Atto I
Il palazzo di Didone. Belinda e le altre dame del séguito tentano di scuotere la regina dalla tristezza che evidentemente la opprime. Didone non vuole rivelare il motivo del proprio turbamento. Belinda la ammonisce:
tentare di dissimulare l’angoscia non fa che aumentarla. Le chiede poi se la causa dei suoi problemi non sia
il principe Enea che, in fuga da Troia, ha trovato ospitalità presso di lei. Le dame commentano che l’unione
della regina con Enea sarebbe la più lieta delle fortune per Cartagine: due sovrani uniti non possono che
trionfare sui nemici e sui propri avversi destini.
Didone si domanda da dove Enea tragga la propria virtù, e riconosce di non essere insensibile al suo fascino
e di provare pietà per il suo destino sventurato, ma teme che, cedendo ai propri sentimenti nei suoi confronti,
potrebbe andare incontro a imprevedibili pericoli. Belinda e le dame la incoraggiano ad assecondare il destino
luminoso che Cupido ha predisposto per lei.
Quando Enea fa il proprio ingresso, Belinda commenta che la sua bellezza è paragonabile a quella di un dio.
Il principe troiano chiede alla regina quando corrisponderà al suo amore, ma Didone non confessa i propri
reali sentimenti. Le dame commentano che solo Cupido può lanciare frecce in grado di colpire un eroe,
e solo colei che ferisce può lenire quel dolore. Belinda osserva che gli occhi della regina confessano l’ardore
che nega invece a parole. Tutti i cortigiani auspicano che l’amore e la bellezza trionfino.
Atto II
L’antro delle streghe. La maga chiama a raccolta le consorelle streghe perché possano condividere la gioia di
un misfatto che sta per compiersi. Per l’odiata regina Didone è vicino il momento della rovina. Il principe
troiano è destinato dal fato a raggiungere l’Italia: quando Enea e Didone rientreranno a palazzo dalla caccia
troveranno il fido folletto della maga che, sotto le sembianze di Mercurio inviato da Giove, accuserà Enea
di contrastare il fato indugiando a Cartagine e lo costringerà a partire quella sera stessa. Due streghe decidono di evocare una tempesta per costringere Enea e Didone a rientrare anzitempo a palazzo.
In un boschetto. Le dame sottolineano l’amenità dei luoghi, di cui si compiacerebbe perfino Diana; e infatti,
commenta una delle donne, la dea spesso visita quella montagna. Enea mostra orgogliosamente alla regina
una preda da lui uccisa, ma Didone, avvertendo l’avvicinarsi di una tempesta, esorta tutti quanti a rientrare.
Rimasto solo, il principe troiano è affrontato dal folletto inviato dalla maga, il quale, nelle vesti di Mercurio,
lo ammonisce: Giove è adirato poiché Enea, destinato a riedificare Troia sulle sponde italiane, non può
anteporre i propri sentimenti al proprio dovere, indugiando ulteriormente a Cartagine. Enea, non potendo
non sottomettersi al volere degli dèi, si dichiara pronto a ubbidire, ma con la morte nel cuore: si chiede come
potrà placare l’ira di Didone, che ha appena ceduto al suo amore, e subito si vedrà abbandonata.
Atto III
Le navi. I marinai si preparano alla partenza. La maga si compiace per la riuscita dell’inganno ordito
e pregusta con le streghe la successiva mossa malvagia: suscitare una tempesta che affondi la flotta di Enea
durante la navigazione.
Il palazzo di Didone. Didone, disperata, affronta Enea accusandolo di ipocrisia. Il principe vorrebbe
disubbidire all’ordine di Giove e restare, ma Didone lo respinge: ormai non potrà più credere alla sua lealtà.
I cortigiani commentano che i cuori generosi trovano la rovina nella propria stessa nobiltà d’animo.
Rimasta sola, Didone non regge allo strazio. Sentendosi morire, stringe la mano di Belinda e la invita a non
soffrire per la propria disgrazia: dovrà ricordarsi di lei, non della sua sorte.
Un coro di amorini che compaiono tra le nubi sopra la tomba di Didone invita a spargere su di lei rose
delicate come il suo cuore e a vegliare qui per sempre.
Prima rappresentazione assoluta: Chelsea (Londra), Josias Priest’s Boarding School for Young Ladies,
1688/1689.
Questa edizione dell’opera non prevede intervalli.
Questa scheda di sala è scaricabile dal sito del Teatro Regio all’indirizzo www.teatroregio.torino.it/node/5260.
Restate in contatto con il Teatro Regio:
Teatro Regio
Walter Vergnano, Sovrintendente
Gastón Fournier-Facio, Direttore artistico
Gianandrea Noseda, Direttore musicale
Orchestra
Coro
Violini primi
Stefano Vagnarelli*, Marina Bertolo,
Monica Tasinato, Giorgia Burdizzo, Paolo Manzionna,
Ivana Nicoletta, Laura Quaglia, Roberto Zoppi
Soprani
Chiara Bongiovanni, Caterina Borruso,
Cristina Cogno, Cristiana Cordero,
Laura Lanfranchi, Giovanna Zerilli
Violini secondi
Cecilia Bacci*, Tomoka Osakabe,
Bartolomeo Angelillo, Paola Bettella, Maurizio Dore,
Anna Rita Ercolini, Silvio Gasparella
Mezzosoprani / Contralti
Angelica Buzzolan, Corallina Demaria,
Roberta Garelli, Marina Sandberg,
Daniela Valdenassi, Tiziana Valvo
Viole
Enrico Carraro*, Gustavo Fioravanti, Rita Bracci,
Maria Elena Eusebietti, Roberto Musso
Tenori
Pierangelo Aimé, Luigi Della Monica,
Alejandro Escobar, Sabino Gaita,
Matteo Pavlica, Sandro Tonino
Violoncelli
Relja Lukic*, Davide Eusebietti, Alfredo Giarbella
Contrabbasso
Davide Botto*
Flauto a becco e dulciana
Maria De Martini
Baritoni / Bassi
Giuseppe Capoferri, Umberto Ginanni,
Desaret Lika, Gheorghe Valentin Nistor,
Marco Sportelli, Marco Tognozzi
Flauto a becco
Ugo Galasso
Percussioni
Lavinio Carminati
Basso continuo
Cembalo
Riccardo Mascia
Viola da gamba
Bettina Hoffmann
Tiorba e chitarra barocca
Simone Vallerotonda
Arpa
Marta Graziolino
* prime parti
Direttori di scena Vittorio Borrelli, Riccardo Fracchia • Maestri collaboratori di sala Carlo Caputo, Marco Rimicci
Maestro rammentatore Andrea Mauri • Maestro alle luci Paolo Grosa • Maestri collaboratori di palcoscenico
Luca Brancaleon, Marco Rimicci • Assistente del maestro del coro Marco Turri • Archivio musicale Alessandra
Calabrese • Sopratitoli a cura di Sergio Bestente • Servizi tecnici di palcoscenico Antonio Martellotto • Realizzazione allestimenti Claudia Boasso • Servizi di vestizione Laura Viglione • Luci di scena e fonica Andrea Anfossi
Coordinatore di progetto Enzo Busco
Scene, costumi, attrezzeria, calzature ed effetti speciali Opéra de Rouen Haute-Normandie • Parrucche e trucco
Mario Audello, Torino
Si ringraziano:
la Fondazione Pro Canale di Milano per aver messo i propri strumenti a disposizione dei professori Stefano Vagnarelli
(violino Francesco Ruggeri, Cremona 1686), Cecilia Bacci (violino Santo Serafino, Venezia 1725), Enrico Carraro
(viola Giovanni Paolo Maggini, Brescia 1600 ca.), Relja Lukic (violoncello Giovanni Francesco Celoniato, Torino 1732),
Marina Bertolo (violino Carlo Ferdinando Landolfi, Milano 1751) e Bartolomeo Angelillo (violino Bernardo Calcanius,
Genova 1756)
la Fondazione Zegna per il contributo dato al vincitore del Concorso per Prima viola
The Opera Foundation per la borsa di studio attribuita al soprano Kate Fruchterman
Prada e il FAI per il nuovo sipario donato al Teatro Regio
© Teatro Regio Torino
Prezzo: € 0,50 (IVA inclusa)