Progetti 2014 Opera in tre atti di Henry Purcell (1659

Transcript

Progetti 2014 Opera in tre atti di Henry Purcell (1659
Progetti 2014
DIDO AND AENEAS
Opera in tre atti di Henry Purcell (1659-1695)
La pittura, la letteratura, la musica hanno raccontato innumerevoli volte la storia di
Didone ed Enea, una storia di amore e di abbandono. In Purcell il mito raccontato da
Virgilio nel quarto libro dell’Eneide si stempera e si confonde nella fiaba, dove streghe,
apparizioni magiche e l'atmosfera quasi onirica concorrono a creare una squisita
opera da camera, nel tripudio della poetica tutta barocca della meraviglia.
Musica, canto ed evanescenze: su queste sollecitazioni Controluce racconta la storia
di Didone ed Enea, con ombre di silhouette e ombre umane. Dall'immagine iniziale
della barca di Enea, che attraversa la scena, alle vele schermi - luogo ideale e simbolico
dello svolgersi della storia - la vicenda di Didone ed Enea si trasforma in un grande
mosaico della memoria del principe troiano, che si allontana per sempre da Cartagine
per andare incontro al suo destino di eroe.
Il melodramma è un modo di raccontare delle storie, storie che ci appartengono e ci
accompagnano, storie grandi che sono alla radice della nostra cultura. L'idea di
raccontare un'opera con le ombre è anche un modo di renderla più facile e immediata.
Poi l'ombra è impalpabile, svanisce, è effimera come la musica. Ecco quindi che
l'accostamento con il teatro d'opera può anche diventare un modo di avvicinare al
melodramma chi, per infiniti motivi, non l'ha ancora incontrato.
Francesca Lombardi Mazzulli, Didone
Mauro Borgione, Enea
Elena Biscuola, Maga
Teresa Nesci, Belinda
Chiara Albanese, prima Strega, Spirito
Maria Russo, seconda Strega, Dama
Cristina Camoletto, seconda Dama
Phillip Peterson, Marinaio
CORO MAGHINI
Maestro del coro: Elena Camoletto
ACADEMIA MONTIS REGALIS
Direttore: Claudio Chiavazza
TEATRO D’OMBRE CONTROLUCE
Cora De Maria, Alberto Jona, Jenaro Meléndrez Chas: messinscena e regia
Cora De Maria: sagome originali
Alfonso Cipolla: consulenza drammaturgica
Paola Bianchi: movimenti coreografici
Con Paola Bianchi, Cora De Maria, Rosa Mogliasso, Alberto Jona, Jenaro Meléndrez Chas
La trama
Atto primo
Didone, regina di Cartagine, ha accolto nel suo palazzo Enea, fuggito da Troia. La confidente
Belinda, accortasi che Didone è turbata, le parla del radioso futuro che la attende, esortandola alla
serenità, ma invano. Didone è in preda a un tormento che non può confessare. Belinda intuisce che
Enea ne è la causa e invita Didone a lasciarsi sedurre da Enea. L’eroe troiano, valoroso come il
padre Anchise e bello come la madre Venere, manifesta a Didone il proprio amore. Didone, pur
innamorata, lo respinge invitandolo a proseguire il viaggio. Belinda invoca Amore affinché si
realizzi l’auspicata unione. Un coro inneggiante all’amore e una maestosa danza trionfale chiudono
l’atto.
Atto secondo
Scena prima. Nella grotta della Maga si danno convegno le streghe per ordire il trionfo del male su
Cartagine: la città sarà preda delle fiamme e Didone perderà amore, trono e vita. La Maga invoca
l’aiuto di Mercurio, che sotto le sembianze di un folletto, incontrerà Enea al ritorno dalla caccia e lo
costringerà a salpare per l’Italia. Le streghe scatenano un temporale affinché Didone ed Enea
interrompano la caccia e rientrino a corte.
Scena seconda. In un boschetto Belinda contempla le valli e i boschi nei quali si sta svolgendo la
caccia. Improvvisamente si scatena il temporale e Belinda sollecita tutti a rientrare alla reggia. A
un tratto appare il folletto della Maga, che in nome di Giove ordina a Enea di lasciare Cartagine e di
raggiungere l’Italia, ove riedificherà la distrutta Troia. Enea, dolendosi per la sua triste sorte, deve
sottomettersi agli dei.
Atto terzo
I marinai cantano lieti per l'imminente partenza. La maga e le streghe esultano per la sventura che
incombe su Cartagine e decidono di perseguitare Enea quando sarà in mare aperto, scatenando
una tempesta. Didone, certa di perdere l'amato, giunge al porto e prorompe in tutta la sua
disperazione. Enea si difende, attribuendo la propria partenza al volere degli dei; Didone lo accusa
d’ipocrisia e lo respinge, nonostante Enea giuri di voler rimanere a Cartagine. Didone si rassegna al
proprio infausto destino e, dopo uno struggente lamento, si toglie la vita. Evocati dal coro perché
veglino sull’anima della sfortunata regina, compaiono gli Amorini a cospargere la sua tomba di
“rosemorbide e delicate come il suo cuore”.
Il progetto è stato ideato per la realizzazione in teatri con spazio scenico completamente
oscurabile. Dimensioni del palco: larghezza 8m, profondità 8m, altezza boccascena 4m,
altezza graticcio 5-6m; altezza del palco non inferiore 1m ; gli esecutori - cantanti, coro e
strumentisti - dovranno essere disposti nella buca d’orchestra o a fianco della scena, a
seconda della struttura della sala; sarà fornita una scheda tecnica dettagliata.
La proposta comprende la redazione di programmi di sala, scheda musicologica, trama e
testo dell’opera; a richiesta degli organizzatori il Coro Maghini è disponibile a realizzare una
presentazione/guida all’ascolto.
RECENSIONE
Teatro Sociale di Rovigo, 30 aprile 2013
Una gran bella favola “Dido and Aeneas” di Purcell sia per la musica sempre temperata e mai gridata,
sia per la proiezione di danze e di ombre, sia per le voci dei solisti e del coro. La nave che naviga
beccheggiando sul greco mar, a volte par si dilegui per poi farsi vicina, è la declinazione figurativa
delle illusioni d’amore espresse in quelle voci soliste orfiche e marine dei solisti e del coro, in quella
musica barocca ben temperata e di squisita fattura. La scia di sangue del rosso drappo, che attraversa
la scena e avvolge a tratti la figura di Didone, (che a sua volta è una raffigurazione piena di grazia nelle
sue movenze leggere), non ha la tragicità dei drammi romantici, ma il sovrano equilibrio del destino
segnato dagli dei.
Così a Rovigo, al teatro Sociale, la sera del 30 aprile 2013, nella messinscena e regia “Controluce del
teatro d’ombre”, con le voci di Didone affidata a Francesca Lombardi Mazzulli, di Enea a Mauro
Borgioni, della Maga a Elena Biscuola, di Belinda a Teresa Nesci e del marinaio a Michele Concato, il
pubblico presente ha gustato un raro momento di commozione artistica. Il Coro Maghini, con Elena
Camoletto maestro del coro, l’orchestra “Academia Montis Regalis” e il direttore Claudio
Chiavazza hanno completato la riuscita dell’opera.
La rappresentazione rodigina fa parte della rassegna di spettacoli Musiké promossa e organizzata
dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, però a differenza di tante altre
rappresentazioni, questo appuntamento si è rivelato di straordinario impatto emotivo soprattutto
per la rivisitazione fantastica dell’opera. Dido and Aeneas di Henry Purcell rappresenta un vero e
proprio unicum nella storia del teatro musicale europeo, in quanto primo saggio compiuto di opera
inglese, con una stretta compenetrazione tra stile italiano e stile francese. I giochi di ombre e luci
colorate, che poi alla fine, nell’effetto dell’ammaino della vela bianca, che si è afflosciata sul
palcoscenico come un sudario, si è rivelato di una estrema semplicità, disvelando la verità, ha
riportato alla memoria i racconti delle storie raffigurate nei vasi greci con le scene dell’Iliade e
dell’Eneide, scene di guerrieri con le loro lance, con la levità dei piedi alati di Mercurio e le maschere
delle maghe delle sibille.
Su tutta questa struttura l’orchestra ha operato magistralmente e ha coinvolto gli spettatori in
un’atmosfera struggente e barocca. "Sintesi ed emblema della straordinaria temperatura musicale e
drammaticità dell’opera musicale sono le due arie-lamento, che portano verso una "una morte
d'infinita, languorosa dolcezza della regina". Didone muore per il troppo amore, sentimento senza il
quale tanta parte delle opere che ci fanno oggi emozionare a teatro, non esisterebbe.
La compagnia di canto si è rivelata giovane, fresca, in essa si sono distinte le due protagoniste:
Didone, Francesca Lombardi Mazzulli, che ci ha portato la sua vocalità leggera fatta di piccoli
vocalizzi, ed Elena Biscuola, la maga, col suo colore pieno di mezzo soprano. Buono il ruolo anche del
protagonista maschile Mauro Borgioni, che ha dato voce ad Enea, nei toni elegiaci dei suoi spazi
musicali. Il pubblico ha gradito molto il risultato finale, con lunghi applausi e apprezzamenti per i
protagonisti.
Carlo Folchini, ROVIGO OGGI - 3 maggio 2013
FRANCESCA LOMBARDI MAZZULLI diplomata brillantemente in canto lirico al conservatorio di Milano
debutta come solista a soli 22 anni. Dal 2005 collabora frequentemente con l’Accademia Bizantina diretta
dal Mo O. Dantone, cantando da solista in diverse rassegne e festival tra le quali “Le Feste di Apollo” di
Parma, “Crator Musica Sacra” di Faenza, il “Ravenna Festival”, il “Pergolesi Spontini Festival” di Jesi ed il
“Bremen MusikFestival”. Nel Settembre 2008 vince il secondo premio al V Concorso Internazionale di
Canto Barocco Francesco Provenzale organizzato dal Centro di Musica Antica Pietà de' Turchini e supera
le selezioni per frequentare il Master in Canto Lirico tenuto da Mirella Freni. Sempre sotto la direzione di
Dantone debutta nelle opere “L’incoronazione di Poppea” di C. Monteverdi e “Adriano in Siria” di
G.B.Pergolesi. Nel giugno 2008 ha interpretato il ruolo di Rosinda nell’omonima opera di F.Cavalli in un
allestimento del Festival di Musica Barocca di Bayreuth e del Festival Sansoucci di Potsdam (Germania).
L’opera, diretta dal Mo M. Ferntross è stata replicata a Vantaa (Finlandia) in occasione del festival
Vantaabaroki ed a Bayreuth (Germania) per il festival Bayreuther Barock. Nel 2011 ha partecipato come
protagonista dell’opera “La Calisto” di Francesco Cavalli al Festival Innsbrucker Festwochen der Alte
Musik.
MAURO BORGIONI ha studiato canto al Conservatorio di Perugia per poi specializzarsi nella vocalità
antica e in canto barocco presso la Scuola Civica di Milano. Si esibisce in veste di solista con un repertorio
che spazia dal madrigale alla cantata, dall’oratorio all’opera, collaborando in Italia e all’estero con gruppi e
stimati direttori quali La Venexiana di Claudio Cavina, Il Canto di Orfeo con Gianluca Capuano, Cantar
Lontano di Marco Mencoboni, Coro della Radio Svizzera diretto da Diego Fasolis, Cappella Mediterranea
di Leonardo G. Alarcon, Delitiae Musicae, LaVerdiBarocca, Orchestra da Camera di Mantova. Ha preso
parte a vari allestimenti tra cui Orfeo & L’incoronatione di Poppea, Combattimento (Testo) di Monteverdi,
Damone di Alessandro Stradella, Tempo/Consiglio nella “Rappresentatione di Anima et Corpo” di E. de’
Cavalieri, Dido & Aeneas di Purcell, La Stanza Terrena di A. Miari. Si occupa attivamente anche del
repertorio medioevale e rinascimentale sia sul piano della ricerca che della prassi esecutiva. Collabora con
varie formazioni tra cui Cantica Symphonia, De Labyrintho, Odhecaton, Lucidarium e in particolare a
numerosi progetti concertistici e discografici dell’Ensemble Micrologus. Ha partecipato a numerosi
festival e importanti stagioni concertistiche italiane ed europee nonché in Messico, Canada e USA; ha
inciso per le etichette discografiche Zig-Zag Territoires, Alpha-Prod, Bongiovanni, Dynamic,
Elucevanlestelle Records, Stradivarius, K617, GlossaMusic, ORF, Arcana e per emittenti radiofoniche e
televisive.
ELENA BISCUOLA si diploma con il massimo dei voti e la lode in “Musica Vocale da Camera” presso il
Conservatorio di Torino sotto la guida di Erik Battaglia. Si perfeziona sul Lied tedesco con D. Fischer
Dieskau ed I. Gage. Nel 2004 vince il “Concorso Internazionale di liederistica di Vercelli” conseguendo
anche il premio per la migliore interpretazione; nel 2006 consegue il terzo posto ed il premio per il miglior
duo al XXII Concorso Internazionale di Musica Vocale da Camera di Conegliano. Nel repertorio romantico
ha collaborato con direttori quali A. Ballista, R. Buchbinder e T. Severini. Contemporaneamente si trova ad
approfondire lo studio della musica antica fino a laurearsi con il massimo dei voti e la lode in “Canto
Rinascimentale e Barocco” presso il Conservatorio di Vicenza sotto la guida di G. Banditelli e P. Vaccari.
Nel 1999 vince con il gruppo “Vox Altera” il Concorso Internazionale “Luca Marenzio” per formazioni
madrigalistiche. Si esibisce nei principali festival di musica antica (Regensburg, Wien “Resonanzen”,
Ambronay, Beaune, Utrecht, Brugge) con gruppi quali la Risonanza, l’Arte dell’Arco, Concerto Italiano,
Gambe di legno consort, Concerto Köln, Cappella Artemisia, Complesso barocco, sotto la direzione di R.
Alessandrini, A. Bernardini, F. Bonizzoni, F. Guglielmo, G. Jenemann, P. Maag, M. Radulescu, T. Koopmann,
A.Curtis. Recentemente, ha eseguito a Mosca la serenata “Gloria e Imeneo” di Vivaldi con l'orchestra russa
Musica Viva, diretta dal maestro A. Rudin. Ha inciso per le etichette discografiche Amadeus, Chandos,
Clavis, Carlus-Verlag, Gaudeamus, Onclassical, Naxos Stradivarius e Tactus.
TERESA NESCI ha studiato canto presso la Scuola Civica Musicale di Torino; successivamente ha
proseguito gli studi con il mezzosoprano Franca Mattiucci e si è poi perfezionata con il basso inglese
Malcolm King. Ha seguito anche corsi di stile e vocalità barocchi con Mark Deller e Alan Curtis. Ha tenuto
numerosi concerti come solista o in formazioni specializzate nel repertorio rinascimentale e barocco (fra
gli altri: Coro della Radio svizzera, di D. Fasolis, Concerto Italiano di R. Alessandrini, Cantica Symphonia, di G.
Maletto, La Venexiana, di C. Cavina, Gli affetti musicali, di C. Chiavazza, i Musici di santa Pelagia, di M.
Fornero, D’altro canto e Vox libera di Dario Tabbia). Ha partecipato a importanti manifestazioni in Italia e
all’estero, tra le quali Settembre musica a Torino, Musica e poesia a S.Maurizio a Milano, Autunno Musicale a
Como, Festival di Ambronay e Rencontres de musique médiévale du Thoronet in Francia, Festival delle Fiandre a
Bruges e ad Anversa, Arte sacro a Madrid, La laguna antigua a Tenerife. Ha inciso per Naxos, DDT, Arts,
Sarx, Stradivarius, Tactus, Glossa.
L’ ACADEMIA MONTIS REGALIS è sorta nel 1984 con la finalità di offrire a giovani musicisti italiani e
stranieri interessati al repertorio sei-settecentesco la possibilità di fare un’esperienza unica nel suo
genere in Italia. Nacque così l’orchestra con strumenti originali, che dall’anno della sua fondazione è
regolarmente diretta dai più importanti specialisti internazionali nel campo della musica antica: Ton
Koopman, Jordi Savall, Christopher Hogwood, Reinhardt Goebel, Monica Huggett, Luigi Mangiocavallo,
Enrico Gatti, Alessandro De Marchi e molti altri ancora. Fin dall’inizio, l’Academia Montis Regalis
all’attività formativa ha affiancato quella concertistica riscuotendo positivi consensi. Negli anni successivi
l’Orchestra ha iniziato un importante progetto discografico con la casa francese OPUS 111, con la quale
ha realizzato fino ad ora una decina di cd. L’Orchestra è divenuta oggi una realtà professionale tra le più
apprezzate a livello nazionale e internazionale, con presenze regolari presso alcune importanti Istituzioni
concertistiche e Festival quali Accademia Nazionale di Santa Cecilia a Roma, Rassegna “Musica e Poesia a
San Maurizio” di Milano, Amici della Musica di Perugia, di Firenze e di Padova, GOG di Genova, MITO
SettembreMusica, Teatro dell’Opera di Lille, Teatro Municipale di Losanna, Festival di Montreux, Teatro
degli Champs-Elysées di Parigi, Teatro di Poissy, Teatro dell’Opera di Halle e di Innsbruck. Molti sono
inoltre i riconoscimenti ottenuti in campo internazionale per quanto concerne l’attività discografica:
Diapason d’Or, Choc Musique, Grammophone Choice. Da alcuni anni l’Academia Montis Regalis ha
affidato il ruolo di direttore principale ad Alessandro De Marchi, con il quale sta partecipando a un
importante progetto discografico finanziato dall’Istituto per i Beni Musicali in Piemonte (Vivaldi Edition)
che prevede l’incisione dei manoscritti vivaldiani conservati presso la Biblioteca Nazionale di Torino. Il
primo cd della collezione, Juditha Triumphans, ha riscosso un successo straordinario in tutto il mondo: a
questa prima incisione se ne sono aggiunte altre quattro tra cui Orlando Finto Pazzo e una serie di
concerti per violino e archi realizzati con Enrico Onofri. Parallelamente ha iniziato un progetto che
prevede tre cd dedicati all’oratorio: San Giovanni Battista di Stradella, Trionfo del Tempo e del
Disinganno di Händel e Davidis pugna et victoria di Alessandro Scarlatti.
CONTROLUCE Teatro d’Ombre, nato nel 1994 dall'incontro a Torino del pittore spagnolo Jenaro
Meléndrez Chas con i musicisti Cora De Maria e Alberto Jona, grazie alla loro comune passione per il
teatro. L'idea iniziale è stata quella di unire la pittura astratta e le tecniche del teatro d'ombre
orientale creando una forma teatrale basata sull'interazione fra musica, immagine e movimento. Dal
2007 Rosa Mogliasso, scrittrice, collabora stabilmente con la compagnia. Ha partecipato a festival,
rassegne e manifestazioni teatrali e musicali in Europa (Italia, Spagna, Francia, Inghilterra, Germania,
Austria, Olanda, Portogallo, Svizzera, Bosnia Erzegovina), Sud America, Asia e Nord Africa. Gli
spettacoli di Controluce sono tutti nati strettamente legati alla musica: dal primo lavoro su musiche
di Ravel e Satie (1994) e Naufragi (1995) su musiche Robert Schumann fino alle produzioni più recenti
per l’Orchestra Regionale Toscana (2009) e l’Unione Musicale di Torino (2011), Aida su musica di
Giuseppe Verdi (2008/2011), Pierrot Lunaire di A.Schoenberg (2008), Didone e Enea di Henry Purcell
(1999 e ripreso nel 2007 in una nuova versione per Lugo Opera Festival e in chiusura di Stagione al
Teatro Comunale di Bologna e nel 2008 a Madrid Stagione di Caja Madrid - Sala Fernando De Roja ),
Canto a Orfeo (2002) su musica di Gluck e musiche originali, Haiku su musica di Nicola Camporande
(2001), Repercussio su musica di Igor Stravinskij (2005). Controluce ha affrontato anche il repertorio
contemporanea con Studio per Lohengrin (Salvatore Sciarrino – Piccolo Regio Torino, 1999) e Partitura
per uomo solo (2001) sul concerto per fagotto e Archi gravi di Sofia Gubajdulina. E infine C’era una
volta il flauto magico per il Piccolo Regio di Torino con la regia di Valeria Campo (2006-2007).
Fra i progetti più recenti La liberazione di Ruggiero dall’isola di Alcina di Francesca Caccini, con il Ensemble
Elyma sotto la direzione di Gabriel Garrido (Ginevra, giugno 2009); la collaborazione con il festival MITO
per la cantata scenica di Andrea Liberovici in onore di Primo Levi (Torino, Genova settembre 2009,
Genova e New York 2010); la partecipazione al festival di Schwaebisch Gmuend in Germania (ottobre
2009); la messinscena de La barca di Venezia per Padova di Banchieri (2009) e Il carnevale degli animali di
Saint Saens (2011) entrambi per l’Unione Musicale di Torino; la collaborazione con l’Orchestra Regionale
Toscana nel 2009 (Tempi burrascosi di Nicola Campogrande) e 2011 (I viaggi di Gulliver su musica di Bruno
Moretti). L’allestimento dell’opera Agrippina di Haendel per il Festival Via Stellae di Santiago de
Compostela con la regia di Davide Livermore cone l’Europa Galante diretta da Fabio Biondi; la ripresa di
Aida per il festival di Izmir (Turchia) marzo 2011.