Non vengo a casa altrimenti mi metto a piangere.,CIAO

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Non vengo a casa altrimenti mi metto a piangere.,CIAO
Presentazione squadra Terùn Scalea
“acin’ ….acin’…..si fa a macina……” di Monica De Carlo
Finalmente a Scalea si comincia a vedere un pò di decoro. Senza voler andare troppo indietro ma
soffermandoci solo sugli anni del commissariamento, a parte un fiorire ovunque di rotatorie,
dal punto di vista del decoro la nostra città ha vissuto un lungo periodo buio. L’attuale
amministrazione Licursi, bisogna riconoscere, sta cercando di restituire al paese un aspetto
migliore. Dalla cura del verde pubblico alla disastrata Via Dalla Chiesa.
Proprio oggi, questa importante strada che ospita il mercato settimanale e che funge da
raccordo fra punti importanti della città è stata messa a nuovo. Finalmente niente più radici e
dossi spontanei, buche e slalom. Un piccolo passo, dirà qualcuno.
Un importante passo, penso io.
In una città dove l’essenziale è stato trasformato in straordinario, è bene dare il giusto peso
anche a quei progressi che possono sembrare “poca cosa”.
Ed io, che ho sempre sostenuto la necessità di “ricominciare” dalle piccole cose, non posso
non essere lieta di ogni singolo progresso della mia città e riconoscere l’impegno di chi ci
sta provando.
Mi auguro che l’amministrazione perseveri in tal senso e che magari riesca a dare ascolto anche
ad altre necessità come la “questione” scuole portata più volte all’attenzione del Sindaco,
maggiore trasparenza amministrativa …e tanto altro.
“acin’ ….acin’…..si fa a macina……”
Non vengo a casa altrimenti mi metto a piangere.
Ci sarebbero infiniti modi di raccontare quello che
è stato Totonno per molti di noi. Potrei dire che
era un instancabile campanilista che amava la sua
città, oppure che faceva il pittore, che era un
abile costruttore di modellini navali, che sapeva
giocare a bocce, che era stato il campione
nazionale di trasmissione di messaggi Morse nella
Marina, che suonava la chitarra da decenni, che
scriveva libri sulla cultura scaleota…ecc. ecc.
Invece preferisco ricordarlo attraverso la mia vita
vissuta con lui.
Parlavamo di politica locale e di attualità, a volte anche di sistemi sociali, insomma ci
piaceva filosofeggiare. Spesso mi raccontava di quante ne aveva viste durante il suo mandato
come assessore allo sport nel comune di Scalea. Erano gli anni prima del boom edilizio ed io mi
sentivo come l’allievo con il maestro “vecchio saggio”. E’ stato come un nonno per me, una
figura irraggiungibile ed affascinante fin dal primo giorno che l’ho conosciuto. Lui forse, a
quel tempo, non sapeva nemmeno della mia esistenza. Lo ascoltavo attraverso i filmati di Tele
San Marco. Conduceva una trasmissione che molti ricordano ancora “Scalea per voi”. L’ho sempre
visto come un uomo da imitare, una persona equilibrata ed intelligente ed infatti con il tempo
abbiamo iniziato a frequentarci. Il destino ci ha fatti incontrare alla prima riunione
dell’associazione WScalea di cui ero il promotore. Venne insieme alla moglie (grande figura di
spessore sia umano che morale anche lei), lo salutavano tutti e lui, molto semplicemente, si
mise in un angolo (se stava in prima fila era solo perché glielo obbligavano). Ascoltò tutto
quello che noi giovani politicanti avevamo da dire. Io durante la presentazione mi commossi e,
a pensarci bene, forse fu per questo motivo che mi accolse con affetto tra i suoi amici. Alla
fine ci stringemmo la mano ed iniziammo a frequentarci. Passava quasi tutti i giorni a trovarmi
malgrado la sua età e dovevamo almeno per 10 minuti fare la nostra conversazione. Sembrava che
lavorassimo ad un progetto segreto e quotidianamente dovevamo scambiarci le informazioni sui
progressi. Capitava che per una frase o per un pensiero profondo sbarravamo gli occhi e per
qualche secondo ci fissavamo come due sommi poeti persi nel cosmo dell’intelletto e poi
ritornavamo a terra con un sorriso fraterno. Come quella volta che parlando di amore, pace e
sentimenti mi disse che “certe cose non si possono misurare nè con la lenza, nè con il metro,
nè con la bilancia”(cit.).
Totonno era davvero speciale, non alzava mai la voce, ascoltava tutto quello che avevi da dire
e poi senza presunzione parlava delle probabili soluzioni legate alle varie questioni. Era come
quei dottori che ti danno la cura per il tuo malanno e contemporaneamente ti prescrivono anche
la condotta che devi tenere se non vuoi di nuovo inciampare nello stesso problema. Era
consapevole dei continui cambiamenti della vita e della natura tanto che ad ogni discussione
sottolineava che le cose restano tali finché le circostanze non cambiano. Stava a significare
che nessuno poteva conoscere tutto ed avere la soluzione per qualsiasi cosa, insomma
riconosceva costantemente, malgrado la sua esperienza e la sua cultura, che noi esseri umani
siamo fragili e piccoli rispetto alla grandezza della natura. Era un UOMO UMILE. Quante cose mi
hai insegnato “capitano mio capitano” adesso che non ci sei più con chi le farò quelle
piacevoli chiacchierate? Non sarà facile dimenticarti, grazie per tutto quello che mi hai dato.
Buon viaggi Cumpa TOTO’.
Luca Grisolia
CIAO TOTONNO
Oggi Scalea non ha perso un pezzo della propria
storia, bensì un pezzo di sè.Il Cielo si è portato via
il nostro caro amico Antonio Cotrone.
Totonno.
Elencare ciò che Totonno ha dato a Scalea e l’amore che ha sempre avuto per la sua città, per i
valori e la gioventù, è impossibile.Un ricercatore e uno studioso. Un patrimonio, come lo
definivamo noi di W.Ci mancherai tanto.
Il Presidente
Monica De Carlo
PS:_ Una delle mie poesie preferite, fra le tante scritte da Antonio Cotrone:
La verità