Scalea, Bergamo contro la tassa di soggiorno

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Scalea, Bergamo contro la tassa di soggiorno
Scalea, Bergamo contro la tassa di soggiorno
Sabato 28 Gennaio 2012 15:45
SCALEA – 28 gen. - Il capogruppo di Scalea libera, Alessandro Bergamo, è intervenuto sulla
decisione da parte dell'Amministrazione comunale di istituire la tassa di soggiorno. Posizione
contraria, quella del consigliere comunale di opposizione. «La sciagurata decisione del sindaco
Basile di istituire una nuova tassa per il soggiorno nella nostra cittadina rischia di penalizzare
fortemente l’economia scaleota – si legge nella nota di Bergamo - basata essenzialmente sulla
vocazione turistica del nostro territorio.
Questa amministrazione, senza idee e senza progetti, incapace di assumere iniziative e senza
alcun dinamismo nella ricerca di finanziamenti regionali, statali ed europei a causa
dell’isolamento istituzionale e di vuoto politico, nulla promuove e su nulla si impegna se non
massacrare cittadini e imprese con valanghe di nuove tasse. Ciò non è ammissibile soprattutto
in un momento del genere dove la crisi economica generale rischia di allontanare sempre più
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l’utenza turistica dal nostro paese verso altre località più pronte e più sensibili all’accoglienza
turistica di un certo livello». C'è poi un riferimento alla situazione della scorsa estate legata alla
raccolta dei rifiuti.
«Così il sindaco – scrive Bergamo - invece di scusarsi con i villeggianti per aver fatto trovare
Scalea sommersa di spazzatura nella scorsa stagione estiva, che ha generato risse, disdette di
soggiorno e profonda vergogna, ha preparato una nuova sorpresa per i turisti che, malgrado
tutto sceglieranno Scalea come meta delle loro vacanze estive e dovranno pagare 4-5 euro in
più al giorno per famiglia. Questa tassa è iniqua non solo per i turisti, lo è soprattutto per i
commercianti di Scalea perché queste famiglie spenderanno di meno durante il loro soggiorno e
la ricaduta sarà negativa per il resto della cittadinanza. Ci sentiamo particolarmente vicini
all’Ecotour e agli operatori del comparto che sono costretti a lavorare in un paese che si trova
nel baratro economico perché siamo tutti vittime della classe dirigente locale che per
proteggersi dalle azioni giudiziarie e ripararsi dalle loro responsabilità per aver prodotto il
disastro finanziario del Comune, non ha avuto il coraggio di dichiarare il dissesto economico
dell’Ente che avrebbe portato a riequilibrare le casse comunali entro qualche anno.
Ed invece, anche per garantirsi il mantenimento del loro stipendio, hanno preferito scegliere la
strada dell’incertezza e delle tasse, senza alcun commissario tra i piedi che possa pagare i
debiti contratti dagli amministratori e ricercare le responsabilità dei politici che hanno portato il
comune in questo stato pietoso, con l’aumento indiscriminato dei tributi senza intravedere,
peraltro, alcuna via d’uscita. Proprio per questi motivi sollecitiamo il Sindaco a convocare il
Consiglio comunale richiesto da Scalea Libera il 13 dicembre scorso per discutere sulla rinuncia
delle indennità mensili percepite dalla Giunta che potrebbe garantire un risparmio per il Comune
e per i cittadini di circa 500 mila euro e investire questa enorme somma in maggiori servizi e
migliore accoglienza turistica». 2/2