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XV - n° 4
Agosto 2011
Epurazione frettolosa e poco convincente
FRANCESCO ACQUAVIVA NON SI PIEGA ALLA VOLONTÀ DEI
“SOLITI NOTI” E RIPARTE PIÙ MOTIVATO E BATTAGLIERO DI PRIMA
Sistemi vecchi e superati che pensavamo di non vedere mai più
di NANDO MANCO
L’EDITORIALE
di GIOVANNI CELICO
POVERA ITALIA...
Nel 2030 la popolazione residente in
Italia sarà di 62 milioni 129 mila persone (+3,2% rispetto al 2010). Ma
mentre gli abitanti del Sud diminuiranno (-4,3%), i residenti nel Centro-Nord aumenteranno in modo
consistente (+7,1%) soprattutto
er l’immigrazione. Nel medio periodo crescerà
uindi l’Italia più ricca (2,8 milioni di persone in più
el Centro-Nord nei prossimi venti anni), mentre il
Mezzogiorno, in assenza di interventi significativi,
ontinuerà a perdere attrattiva (890 mila abitanti in
meno)...
in quarta...
LA POLEMICA
di ALESSANDRO BERGAMO
CROLLO D'IMMAGINE
Non avremmo voluto polemizzare con
l’amministrazione comunale, però gli
insuccessi registrati, sono gravi e visibili a tutti: spazzatura dilagante, riduzione dell’acqua potabile, intimidazioni
di stampo mafioso ad un dipendente
di una società esterna del Comune,
affico congestionato e caotico, per il fallimento
el nuovo piano di viabilità, crisi interna della magioranza. E poi: che fine ha fatto il progetto del
orto turistico? Perché si è abbandonata l’aviouperficie?...
in quarta...
LA LETTERA
di MAURO CAMPILONGO
L’ENNESIMA BRUTTA FIGURA
Egregio Direttore, nello scorso numero
del Diogene, Ti raccontavo del corposo
elenco di atti amministrativi con cui l’attuale Giunta evidenziava la “compressione di interessi collettivi a vantaggio
di interessi privati”. Che tristezza vedere Scalea prostituita e smantellata, pezo per pezzo, da chi non ha anima, non ha Cuore
eppure diceva di averlo, chiamando così la lista!)
erché non conosce la storia e gli uomini di Scalea.
cco perché era importante non eleggere uno scoosciuto...
in undicesima...
DOLORE E LACRIME
di GIAN ENRICO ZAMPROTTA
senso di malessere si tramuta in vero e proprio doore, in previsione delle lacrime che dovranno esse-
Francesco Acquaviva, 27 anni, giovane stimato e di
belle speranze, arrivato in Consiglio Comunale tra i
primi eletti, nel gruppo vincente di Basile, non è
più il capogruppo di maggioranza. I consiglieri di
“Scalea nel Cuore”, maggioranza nell’Amministrazione comunale, qualche giorno fa, hanno deciso
di revocare l’incarico ad Acquaviva per sopraggiunte incomprensioni, che sarebbero scaturite a
seguito delle contestazioni di quest’ultimo, inerenti il rinvio dell’approvazione del bilancio del Patto
Territoriale. Ma la goccia che avrebbe fatto traboc
care il vaso, sarebbe stata la delibera di Giunta co
la quale il Comune di Scalea ha ceduto, a privat
un terreno comunale dando vita a profonde e ac
cese polemiche. A fare fuori Francesco Acquaviv
pare sia stato un documento della maggioranz
che, già da qualche tempo, criticava l’operato de
l’ormai ex capogruppo. Le firme, raccolte dal grup
in seconda..
L’intervista
BARBARA MELE: IL SINDACO CHE TUTTI VORREBBERO
di SARA SILVESTRI
Abbiamo incontrato il nuovo sindaco di San Nicola
Arcella che, con 599 voti e una percentuale pari al
45,17%, ha conquistato il piccolo centro calabrese
sbaragliando nettamente gli avversari Forestieri e
Osso. Premiato il tenace e costante lavoro svolto al
servizio della collettività sannicolese e del circondario. Una poltrona guadagnata negli anni con credibilità, affidabilità e impegno, senza sponsorizzazioni e senza accordi pre-elettorali confezionati,
come invece avviene spesso nei nostri comuni.
D. - La travolgente vittoria alle amministrative del
15 e 16 maggio 2011 non è stata una sorpresa.
Possiamo dire che “era già tutto previsto”?
R. - Relativamente previsto, perché le partite, per
vincerle, vanno prima disputate. Si, nell’aria qualcosa mi diceva che il vento era dalla mia parte e
sentivo che l’obiettivo era vicino e non poteva
sfuggirmi.
D. La decisione dell’ex sindaco Donadio di sbarazzarsi frettolosamente e immotivatamente di
Barbara Mele, “colpevole” di essere troppo vicina
to, in quel mio forzato periodo di purgatorio, il la
voro profuso e la passione che mettevo nel porm
a disposizione di tutti, pur avendo, in un certo sen
so, le mani legate. Penso che, in alcuni moment
ho messo la politica in cima ai miei pensieri, pur d
mettermi al servizio della comunità e di certe pro
blematiche legate alla mia terra.
FRANCESCO ACQUAVIVA NON SI PIEGA ALLA VOLONTÀ DEI “SOLITI NOTI”...
po, capitanato da Pasquale,
Basile sono state il primo passo, subito dopo la revoca della nomina, perchè evidentemente non soddisfatto del
provvedimento disciplinare, il
sindaco ha rincarato la dose
facendo un “cazziatone” ad
Acquaviva per aver rilasciato
una intervista a “W Scalea”.
Encomiabile, invece, l’atto di
coraggio, il gesto nobile, la
ecisione senza tentennamenti, il convincimento,
i questo giovane non ancora trentenne, che si è
ssunto in pieno la responsabilità delle proprie
zioni. Ogni giovane dovrebbe trarre insegnamento
a atteggiamenti simili. Un esempio per tutti dunue, anche per le persone più avanti negli anni che,
pesso e volentieri, non hanno mostrato dignità aluna, pur di rimanere attaccati alla poltrona. Franesco evidentemente appartiene ad un’altra specie
he, alla luce di fatti e misfatti politico-amministrati, non trova, purtroppo, esempi simili.
. - In tutta sincerità, dopo il pensiero espresso
n merito al terreno svenduto dal Comune di Scaea ad un privato imprenditore ed il tuo sdegno
manifestato nei confronti di chi ha condotto la
rattativa, ti aspettavi la corsa sfrenata alla racolta delle firme per la tua sfiducia e la conseuente estromissione da capogruppo consiliare?
. - La mia è stata una scelta consapevole. Certamente mi aspettavo ripercussioni politiche, conocendo i limiti relazionali di alcuni “personaggi” che
edono fra le fila della maggioranza. Quello che mi
a meravigliato, oltre alla presenza di alcune firme
ul documento, è stato il fatto che sono venuto a
onoscenza della decisione del gruppo solo attraerso i mezzi di informazione locali. Ritengo sia staa una scelta meramente provocatoria, priva di movazioni plausibili e finalizzata esclusivamente a
olpire e prevaricare la mia persona attraverso un
sercizio inaccettabile del potere. Il grave “peccao” che ha generato la “punizione” è consistito
emplicemente nell’espressione di una libera opiione che qualche noto amministratore ha perceito come una sorta di inaccettabile affronto peronale. Qualcuno diceva: «O siamo capaci di
configgere le opinioni contrarie con la discussioe, o dobbiamo lasciarle esprimere. Non è possiile sconfiggere le opinioni con la forza, perché
uesto blocca il libero sviluppo dell’intelligenza».
. - Il tradimento spesso si nasconde nei meandri
ella politica diventando parte integrante di cer-
te strategie. Quanto si sente tradito il giovane
Acquaviva dai suoi coetani che contestavano il
vecchio ma che, poi, nell’assumere cariche istituzionali, hanno da subito dimostrato, nei fatti, atteggiamenti da vecchi marpioni della politica calpestando, in primis, il sentimento dell’amicizia
tanto vivo tra i giovani? Un certo scollamento esisteva già a monte?
R. - Con i miei colleghi coetanei non ho mai accusato scollamenti particolari che vanno al di là del
semplice confronto. Sicuramente, considerata anche la convergenza di opinioni sul caso “terreno
comunale”, da parte di qualcuno di loro mi sarei
aspettato maggiore vicinanza. Ma non arriverei a
definire come tradimento il loro comportamento.
Ritengo sia stato semplicemente un segno di debolezza giustificabile in relazione a quella soggezione psicologica con la quale spesso ci si trova ad
operare. La strada più semplice, però, non sempre
è quella giusta. Nel mio ultimo comunicato mi sono
sentito di fare loro un sincero appello proprio perché spero e credo ancora di poter riuscire con loro a costruire un futuro migliore per il nostro Paese.
D. - I giovani al momento tacciono e stanno dalla
parte del più forte ma la battaglia è solo all’inizio. Che messaggio lanciamo ai furbi marpioni
della maggioranza?
R. - Inutile dire che “marpioni” è il termine esatto
per catalogare alcune persone. Ritengo che il messaggio sia già arrivato a destinazione. Se qualcuno
pensa di poter continuare a gestire la cosa pubblica nel proprio interesse o in quello dei propri amici, si sbaglia. La Casa comunale non può più essere
la gallina dalle uova d’oro, anche perché quelle
uova sono il frutto del lavoro di tutti gli onesti cittadini di Scalea. I problemi ci sono e vanno risolti,
non alimentati.
D. - Per il malessere politico-amministrativo che si
avverte in modo tangibile a Scalea e per quel feeling che non si è mai instaurato tra Palazzo e Popolo, in questi circa 16 mesi si cerca forse un argomento, un presunto capro espiatorio per sviare
e coprire una certa inefficienza amministrativa?
Cosa non va nella politica di Basile? Come gestisce la cosa pubblica? E la decantata e sbandierata trasparenza?
R. - Ciò che dal primo istante mi ha colpito di Basile è stata la sua preparazione professionale e la sua
serietà. Per questo ho deciso di candidarmi nella
sua lista. In effetti sarebbe ingiusto smentire queste
sue qualità. A mio modesto avviso il problema forse è proprio la distanza dalla gente. La politica ri-
LE VOCI DAL PALAZZO CHE MOTIVANO L’EPURAZIONE DI FRANCESCO ACQUAVIVA
REO DI NON AVERE CONDIVISO ALCUNE SCELTE AMMINISTRATIVE
rancesco Acquaviva non è più il capogruppo di
maggioranza. I consiglieri del Gruppo “Scalea nel
uore”, maggioranza nell’ Amministrazione comunae, hanno deciso di revocare l’incarico di capogrupo al Consigliere Francesco Acquaviva. La decisione
stata presa all’unanimità. Le incompressioni, tra la
maggioranza consiliare e il consigliere comunale Acuaviva, sarebbero sorte a seguito delle contestaioni di quest’ultimo inerenti il rinvio dell’approvaione del bilancio del Patto Territoriale e la delibera
i Giunta con la quale, il Comune di Scalea, ha ceuto a privati un terreno comunale e sulla quale si è
iscusso ampiamente nei giorni scorsi. Alla base dela revoca dell’incarico ad Acquaviva, pare sia un doumento dettagliato della maggioranza che, da
ualche settimana, disapprovava l’operato dell’ex
apogruppo. Il documento che in un primo tempo
embrava non aver ricevuto l’unanimità è stato in seuito confermato dalla totalità dei consiglieri di
maggioranza. Il consigliere comunale di maggiorana, Francesco Acquaviva, riferendosi proprio alla
elibera con la quale il Comune di Scalea ha ceduo il terreno comunale, aveva dichiarato: «In un momento così delicato per le sorti del nostro Comu-
ne, mi pare inopportuno adottare alcune scelte
per favorire interessi privati a discapito dell’interesse collettivo». Ma tali dichiarazioni avevano suscitato anche l’ira dell’avvocato Francesco Cristiani,
il quale è intervenuto in difesa dei suoi assistiti e dell’Amministrazione Comunale. «Il consigliere comunale di maggioranza, Francesco Acquaviva, col suo
intervento sulla vendita di un terreno comunale a
privati, può suscitare nei lettori una impressione erronea sulle questioni amministrative e processuali
che riguardano i miei assistiti; quale loro avvocato aveva dichiarato Cristiani - mi sento pertanto obbligato a intervenire sul piano strettamente tecnico,
anche al fine di ristabilire la verità dei fatti». A parere dell’avvocato Cristiani, la contestata delibera di
Giunta si sarebbe appunto limitata a formalizzare un
accordo siffatto: «Il comune non ha quindi stipulato
alcun contratto di compravendita, ma si è limitato a
riconoscere i diritti quesiti dei miei assistiti. D’altro
canto - ha concluso Cristiani - il comune ha così ottenuto una indennità da parte degli attori alla quale non aveva affatto diritto e che quindi non avrebbe mai potuto ottenere in sede giudiziale». K
dalla prima..
chiede presenza, pazienza e ascolto. Il mondo in
tero vive un momento difficile e, mai come ogg
c’è bisogno di risposte. So benissimo che non è fa
cile dare quelle risposte ma anche la vicinanza
una semplice parola possono trasmettere que
senso di conforto e serenità di cui la gente neces
sita. Altro problema è la presenza in maggioranz
di persone che, facendo leva sulla loro lunga espe
rienza politica, sono riuscite a ritagliarsi furbesca
mente il delicato ruolo di “fedelissimo/a consiglie
re” del Sindaco che, a sua volta, ritien
indispensabile e vincolante il loro parere, spess
viziato da ingiustificabili personalismi. Mentre ch
come me, chiede trasparenza e buon governo, d
venta un fenomeno da arginare o viene ingiusta
mente descritto e fatto passare, attraverso una me
schina campagna denigratoria, come “il burattin
di”. Trasparenza? C’è ancora da lavorare, conside
rato che importanti scelte dell’amministrazione r
sultano sconosciute addirittura a molti esponen
della stessa maggioranza, figuriamoci ai cittadini.
D. È inutile girarci intorno, le cose tra Acquaviv
ed il resto della maggioranza, alla luce degli ult
mi precipitosi avvenimenti, non stanno più com
prima, qualcosa si è incrinato e una sorta di gue
ra è in atto. Cosa potrebbe determinare la perd
ta di un pezzo importante, serio, stimato, misura
to e preparato come Francesco Acquaviva?
R. - Il mio obiettivo è contribuire al cambiament
che la gente si aspetta. Qualora mi accorgessi ch
tale aspettativa è stata utilizzata semplicement
come spot elettorale, non esiterei a prendere de
finitivamente le distanze. Per il momento cont
nuerò a gestire la mia delega con impegno e de
terminazione, certo di poter apportare u
prezioso contributo, soprattutto in un momento i
cui delicati problemi quali rifiuti e balneabilità de
le coste rischiano di mettere in ginocchio un inte
ro territorio.
D. - Da voci trapelate negli ambienti politici sca
leoti, pare che intorno a Francesco Acquaviva (a
la faccia della “quota in ribasso” diffusa dai sol
ti denigratori della stessa cordata) ci sia in att
una “gara” di accaparramento tra i gruppi di op
posizione consiliare per avere, al proprio fianco
questa interessante ed emergente figura politic
che, sulla scia degli ultimi eventi, a nostro mode
sto avviso, esce ulteriormente rafforzata, per un
probabile ed eventuale proposizione a leade
politico cittadino.
Sulla scorta di quanto detto, cerchiamo di sb
lanciarci simpaticamente anche nella risposta.
R . - Ritengo sia prematuro sbilanciarsi parlando d
future candidature. Vivo la politica con passione
dedizione e chi mi conosce lo sa bene. Ma non ba
sta la passione: la leadership si conquista col tem
po e con l’esperienza. Chi vivrà vedrà! K
di NANDO MANCO
CentroVacanze
aperto tutto l'anno
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No BALLANDO CON LA PIZZA tà
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La DOMENICA è dedicata agli amanti dello sport.
L’APPELLO DI ACQUAVIVA DOPO
LA FRETTOLOSA EPURAZIONE
e tra le caratteristiche di un buon capogruppo vi
la soggezione psicologica che impedisce di esprimere il proprio dissenso denunciando scelte poliche che contrastano con l’interesse della collettità o il piegarsi alle distruttive volontà dei “soliti
oti”, trascurando gli obiettivi programmatici di
na coalizione politica, o vendere la propria dinità “non disturbando per non essere disturbato”,
tradire le aspettative di un popolo sognatore come quello scaleota, se, essere capogruppo, vuol
ire tutto questo, accetto e condivido pienamene la decisione dei miei colleghi consiglieri e faccio
pazio ad altri. Quello non è il mio posto. Mi sento
olo di fare un appello ai consiglieri cosiddetti
giovani”. La lista “Scalea nel cuore” ha vinto grazie
noi, alla nostra grinta, alla nostra progettualità, ala nostra disponibilità, alla nostra sensibilità, alla
ostra onestà, agli ideali che rappresentiamo, alle
peranze che suscitiamo, alla voglia di fare che abiamo. Con affetto e amicizia, vi dico, non fate in
modo che vada perso il patrimonio politico che,
a mille difficoltà, abbiamo costruito. Scalea ha biogno di noi.
FRANCESCO ACQUAVIVA
Nota della Redazione
ome evidente, sono ritornati i cosiddetti tagliatodi teste. Dopo quanto avvenuto, sulla scorta dele nostre esperienze maturate negli anni, illudersi
i perseguire certi propositi e progetti, come fatto
n’ora, è solo illusione e pura utopia. Il giocattolo
rmai si è rotto e indietro è impossibile ritornare.
Quando certi meccanismi si inceppano ed entrano
n scena noti e perversi giochi politici, tutto si comlica e tutto viene meno. Perciò, quello che posamo consigliare, spassionatamente, al sincero ed
nesto Francesco è di essere chiaro e coerente fio in fondo e di consegnare, quanto prima le deeghe all’ambiente. Tanto, come in un film già visto,
lla luce dei fatti, per la sua ormai quasi ex magioranza ed il sindaco, nei fatti, non fa più parte
el gruppo e la sfiducia non è acqua fresca (alla lue degli avvenimenti, farne parte ufficialmente, sula carta, poco conta). Quanto avvenuto, non lascia
pazio ai valori di amicizia, di stima e di fratellanza.
n politica nulla ha valore. Gli ex compagni di corata (in particolar modo, quei tanto elogiati coeani) stanno e staranno sempre dalla parte di chi
omanda, caro Francesco, non illuderti che seguao i tuoi gesti. La poltrona piace a tutti e la esaltaione e la sopravalutazione spesso non lascia raionare. In conclusione, esci nei fatti e non sulla
arta (faresti un regalo doppio ai tuoi boia) a testa
lta da questo gruppo in cui credevi e di cui ti senvi parte integrante. Eri stimato prima e lo sei anora di più adesso. Un ragazzo pulito e onesto, come te, merita e potrà avere altri palcoscenici
olitici, sicuramente più consoni alle proprie lungimiranti idee politiche. K
DISCUSSIONI CERVELLOTICHE DA AZZECCAGARBUGLI
Riguardo la feroce polemica sorta in questi giorni
d’estate tra il capogruppo di maggioranza consiliare e la stessa giunta comunale di Scalea è spuntato un giovane avvocato che dall’esterno ha preso
le difese dell’esecutivo che, da quanto emerso per
bocca del capogruppo, avrebbe svenduto a un
privato che ne avanzava diritti di possesso, un importante pezzo di terreno comunale, vorrei anch’io esprimere una mia opinione. Innanzitutto è
da elogiare un capogruppo come il dott. Francesco Acquaviva (ha pagato ingiustamente con la sua
epurazione) che ha avuto il coraggio di manifestare garbatamente tutto il suo dissenso verso un atto amministrativo della giunta, da lui non condiviso, con argomentazioni conformi a quelle che
sono le linee programmatiche dell’attuale maggioranza consiliare di cui esso stesso è parte integrante. Onestamente, quello che è apparso un po’
inopportuno, anzi fuori luogo, è quella specie di
requisitoria, apparsa successivamente e irruentemente su un quotidiano, a difesa della bontà dell’atto amministrativo in causa, e contro il capogruppo, a firma dell’avvocato Francesco Cristiani
che, per legami di parentela con il privato beneficiario dell’atto, si è gettato nella mischia nel tentativo di far passare come un atto dovuto (trattasi di
una causa di usocapione che il comune avrebbe sicuramente perso e, per ciò, ha fatto bene la giunta a chiudere il contenzioso per una manciata
d’euro) l’atto di giunta che al nostro eroico ex capogruppo e non solo, non è andato proprio giù.
Caro giovane e brillante avvocato la politica è
un’altra cosa e, poi, l’iter dell’usucapione non è
così semplice come ella ha voluto farla passare. L
problematiche politico-amministrative sono com
plesse, poliedriche s’intrecciano con fatti e inte
ressi a volte nascosti e, spesso, comportano scelt
e soluzioni che nulla hanno a che fare con la san
gestione della cosa pubblica e, tanto meno, con
bene comune. E poi, l’evocato usucapione mi po
ta alla mente dell’altro. Senza entrare nel merito d
leggi e leggine, che disciplinano la pratica dell’usu
capione che consente, dopo un itinerario più
meno lungo, a chi lo avvia, di diventare, forse, le
gittimo proprietario del bene immobiliare in causa
Il forse diventa certezza se, dall’altra parte, non c’
un altro a contenderselo, sostenuto in questo d
un esperto avvocato. Allora, senza fare discussion
cervellotiche da “Azzeccagarbugli” cerchiamo d
capirci, se la giunta di Scalea, così com’è successo
quando vince una causa di usucapione in prim
giudizio, nell’appello richiesto da chi ha avviato l
causa, sostituisce il suo avvocato vincente con u
altro, è chiaro, poi, che ci si possa trovare in una s
tuazione di sottomissione che induce a chiuder
un contenzioso in modo lassivo e al solo fine d
contenere i danni, perdendo così ogni credibilità
buona fede. A questo punto, per dirla alla Lubra
no, sorge spontanea una domanda: ma il progett
sul porto di Torre Talao, dato che l’area svenduta d
che trattasi ricade nelle adiacenze della Torre, lo
vuole ancora realizzare? Perchè, se la risposta è s
che senso e logica ha, cedere un’area che a brev
dovrà poi essere espropriata dalla stessa giunta
che l’ha appena ceduta? A che gioco pervers
stiamo giocando?
ENNIO TENUT
L’USUCAPIONE: UN MODO GIURIDICO PER PERDERE LA PROPRIETÀ
di ERCOLE SERRA
Premetto che l’istituto dell’usucapione è previsto
dal nostro ordinamento giuridico e, precisamente,
dall’art. 1158 e seguenti del Codice Civile, per cui
non intendo assolutamente porre in discussione le
norme che consentono tale acquisto della proprietà a titolo originario. Queste mie riflessioni,
quindi, si soffermano soltanto ed esclusivamente
sugli aspetti sociali dell’usucapione. Il fenomeno
dell’emigrazione, a cavallo fra il diciannovesimo e
ventesimo secolo e quello dei primi anni cinquanta, vide la partenza verso le lontane Americhe, i
Paesi dell’Europa centrale ed il nord-Italia, di migliaia di emigranti, in maggior parte del Meridione
e delle Regioni del nord-est. Capi di famiglie numerose più povere e molti giovani lasciarono i loro
Paesi con tutti i loro affetti e beni: terreni e case.
Tanti nostri connazionali non sono più tornati e
quindi i loro immobili, rimasti completamente abbandonati, spesse volte sono andati in possesso di
persone estranee senza alcun titolo legittimo.
Quando, a distanza di lunghi anni, molti proprietari emigranti sono tornati in Italia e, quindi, nei paesi natii, i loro primi pensieri, oltre a quello di riabbracciare i parenti e di assaporare la gioia di
rivedere, dopo tanto tempo, i luoghi della fanciullezza, sono stati quelli di poter ritrovare integre e
libere da persone e cose, le loro proprietà lasciate incustodite. In molti casi, però, questi emigranti
hanno avuto l’amara sorpresa di vedere occupati le
loro case e terreni da gente estranea, la quale si è
dichiarata proprietaria per avvenuta usucapione.
Inutili e vane sono apparse, quindi, le giuste proteste dei legittimi possessori perché, nella maggior
parte dei casi, le relative sentenze giudiziarie erano passate in giudicato. A questo punto va esaminato il comportamento sociale di tutti coloro che
non hanno avvertito alcuno scrupolo e senso dell’onestà nel momento in cui andavano ad occupare, abusivamente e vilmente, terreni e case appartenenti ai poveri ed ignari emigranti lontani dalla
propria Patria. Impossessarsi in mala fede dei beni
altrui è, un vile atto inqualificabile (commesso senza mettersi una mano sulla coscienza). Invero, la
coscienza e l’etica per il rispetto delle cose degli
altri sono sentimenti che restano perennemente
“sporchi” quando consapevolmente e con intenzione, si vuole togliere il legittimo possesso di terreni, case ed altri beni a chi ne è proprietario. Dalle nostre parti, un detto antico popolare, recita
così: “‘a rrobb(i) nun sudat(i) non fa ben(i), jè jistimat(i)”. Questa massima dei nostri antenati spesso
ha avuto dei riscontri quando tante persone che
Si racconta che una volta un compaesano (emigra
to nelle lontane Americhe), tornato dopo circa 2
anni, nel proprio luogo natio, ebbe l’amara sorpre
sa di vedere occupate da persone estranee la su
terra e la casa. Nel salutare i propri vecchi amici
lamentava con ciascuno di loro, riferendo in dia
letto (mai dimenticato) il grave torto subito
«Cumpà aggiu turnat(i) da ‘a Merica e aggiu tru
vat(i) a terra e a casicella, ca m’avìjan(i) lassat(i) pà
trim(i) accupat(i) da nata famigl(i) ca m’à fricat(
tutt(i)’a rrobb(i). N’avvucat(i) m’à ditt(i) cà nun c’
nient(i) da fà picchì i nirrimat(i) tènin(i) a sintinz(i
d’usucapiùn(i) e jì nun sapìja nient(i)! Cumpà, ch
sti apprufittant(i) nun sa n’à god(i) chista rrobb(
mija, fin(i) a sèttim(i) giniraziun(i), picchì nun c
àn(i) sudat(i)». Dopo pochi anni si seppe che que
la famiglia, mai ha potuto godersi i beni sottratti a
legittimo proprietario, subendo anche guai e tant
negatività. Spesso nei secoli XVIII e XIX, con prepo
tenza e arroganza, tanti “signorotti” approfittavan
della povera gente, impossessandosi delle loro ca
se e terreni per debiti non potuti pagare, oppur
perché questi beni erano stati abbandonati dag
emigranti. A volte, anche immobili di proprietà co
munale sono finiti nel possesso illegittimo di cer
cosiddetti “galantuomini” e affaristi arraffoni. Riten
go che, ancora oggi, “i cacciatori” di terreni e cas
possano essere sempre in agguato. Costoro, pe
comprovare il pacifico, indisturbato e continuat
possesso di immobili altrui, basti che citano anch
due o più testimoni, per mirare ad ottenere la d
chiarazione di proprietà per avvenuta usucapione
A questo punto, concludendo queste mie mode
ste opinioni (le quali non hanno alcun riferiment
a persone, cose e fatti) sarei dell’avviso, pur no
essendo un giurista, che l’istituto dell’usucapion
andrebbe modificato nella parte in cui i proprieta
ri dei beni, eventualmente usucapibili, dovrebber
avere maggiori possibilità di opporre prove con
crete, anche testimoniali, per affermare la propri
volontà, a possedere e, quindi, detenere legittima
mente i propri beni immobiliari con l’animus dom
ni. Sarebbe opportuno e necessario, quindi, al fin
di consentire l’esercizio del diritto alla difesa ed a
contraddittorio dei legittimi proprietari citati in giu
dizio nei procedimenti di usucapione, che le cita
zioni emesse nei loro confronti debbano esser
necessariamente notificate, con la tassativa esclu
sione dell’affissione all’albo del Comune e del Tr
bunale con la dicitura: “residenza sconosciuta”. I
sostanza, la citazione dovrebbe raggiungere pe
sonalmente il convenuto in qualsiasi località egli r
CROLLO D’IMMAGINE
di ALESSANDRO BERGAMO
on avremmo voluto polemizzare con l’amministraione comunale, esclusivamente per sostenere le
ttività economiche (alberghi, commercio, ristoran, pub, ecc.) che, con il turismo estivo, cercano di
ar quadrare i conti dopo i lunghi mesi trascorsi sena batter chiodo. Noi di “Scalea Libera” siamo stati
nche propositivi offrendo alla Giunta comunale souzioni ai problemi nostrani, è vero, ma non siamo
tati né ascoltati e nemmeno coinvolti in una possiile collaborazione istituzionale. Purtroppo gli inuccessi finora registrati sono numerosi, gravi e visiili a tutti: spazzatura dilagante, riduzione e a volte
ssenza di acqua potabile, intimidazioni di stampo
mafioso a un dipendente di una società esterna al
omune, traffico congestionato e caotico per il falmento del nuovo piano di viabilità, crisi interna ala maggioranza dove pare si sia giunti a una rissa a
uon di schiaffi per motivi tutt’altro che ideologici. E
oi. Che fine ha fatto il progetto del porto turistico?
erchè si è abbandonata l’aviosuperficie? Come mai
campo sportivo è diventato il recinto del circo
questre? E cosa dire del trasferimento, da Scalea a
etraro, del Centro d’Igiene Mentale che evidenzia
ncapacità politica e distacco dalle alte cariche istiuzionali di destra e di sinistra che vengono a Scaea solo per fare passerelle politiche e libagioni sena assumere un solo impegno. Le colpe del
indaco, dall’alto della sua supponenza, sono gravi
er non essere riuscito a trovare soluzioni alternatie alle evidenti e conosciute difficoltà a cui andava
ncontro già nelle prime settimane primaverili. La
ravità è sottolineata dal suo dispendio di energia
n questioni diverse, per il furioso impegno in lotte
i potere al di fuori dei confini e degli interessi scaeoti prendendo tre schiaffoni, uno dietro l’altro: la
calata alla Banca di Credito Cooperativo, la boutae del Patto Territoriale, le elezioni comunali di San
icola Arcella. Ben altro ci si aspettava, come per
sempio assicurarsi l’approvvigionamento dell’acua con la Sorical, prevedere soluzioni alternative
er i rifiuti solidi urbani anche facendo partire la diferenziata, soluzioni per il mare sporco e il cattivo
unzionamento del depuratore. Occorreva avere
en stretto il cordone della borsa invece di lasciarandare a spropositate elargizioni clientelari, dar
ta ad un programma turistico ambizioso invece di
vventurarsi in uno scadente nicolaismo di provinia, proposte oscene, consentendo altresì la realizazione di una baraccopoli senza limiti. Basile, irreponsabilmente, non si è ancora reso conto che a
uasi un anno e mezzo dalla sua elezione ancora
on ha fatto nulla e che il suo programma elettorae è rimasto, come 16 mesi fa, solo sulla carta. Abiamo riletto il suo programma elettorale e non uno
ei suoi impegni assunti è stato portato avanti, anzi
on è nemmeno stato messo in cantiere. Ed è per
uesti motivi che l’opposizione di “Scalea Libera”
sige chiarimenti su questi temi e soprattutto intene conoscere se sono previste soluzioni a questi diastri. Noi chiediamo una conferenza perché è giuto dar conto all’opinione pubblica, alla luce di una
tuazione protrattasi per l’intera estate con conseuente crollo dell’immagine e dell’economia della
ostra città. K
CINEMA “LA SIRENETTA”
il posto accogliente e ideale
per trascorrere
una piacevole serata
________________
TERME LUIGIANE - ACQUAPPESA (Cs)
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POVERA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO…
NON DONNA DI PROVINCIA… MA… BORDELLO!
di GIOVANNI CELICO
Il 14% delle famiglie italiane, circa nove milioni di
soggetti, è irrimediabilmente, ormai, nella “fascia”
di povertà e oltre tre milioni di individui, addirittura, si trovano al di sotto di questa sconfortante soglia. Secondo il CENSIS, questa nostra “povera Patria”, tra qualche anno appena, sarà un Paese con
più anziani e meno giovani e con un divario tra
Nord e Sud incolmabile (la Calabria è ormai data…per persa e nessuno ne parla). Per restare “al
passo”, nel novero cioè delle potenze occidentali
più avanzate, sarebbe stata necessaria una impostazione di medio periodo che avrebbe dovuto
puntare sulla occupazione e sulla riduzione del
debito pubblico: quest'ultimo problema ha bussato e sta bussando drammaticamente alle porte degli italiani (i poveri…non quelli ricchi)! Nel prossimo decennio, stime prima della “grande crisi” che
oggi incombe a livello globale, avrebbero dovuti
essere creati cinquecentomila nuovi posti di lavoro
ogni anno e “recuperati ” 12 miliardi di euro l'anno, per contenere il debito pubblico sotto il
100%. L'accelerazione imposta dai drammatici
eventi economici a livello europeo, oltre che mondiale, degli ultimi mesi ha costretto i nostri “governanti” (sic!) e il Parlamento a varare, prima, una
“bastonata”, di settantadue miliardi di euro, cifra
pari forse alla “stangata” dei primi anni novanta, da
portare a compimento in tre anni, e, poi, cioè in
questi giorni di metà agosto, una “botta” aggiuntiva di ben 45 miliardi di euro, da sommare ai primi,
con un accorciamento dei “tempi” di “spalmatura”,
non più entro il 2014 ma con un anno di anticipo
(per adesso), cui dovranno far fronte, con lo stringere sempre e ancora di più la cinghia, i… noti…
ricchi… cioè i pensionati e i ceti medio bassi! Forse, si taglieranno… le serate mondane, gli “stipendi” superiori, le prebende, cioè le attribuzioni, che
competono annualmente ai tantissimi, un esercito,
presidenti, vice-presidenti, consiglieri di amministrazione e ai componenti i vertici di enti pubblici,
para-pubblici, semi-privati, ecc., che sfiorano, ma
con leggerezza, anche i 150.000 euro all'anno
(una vita… dura per questi poveracci)… ma non ci
vogliamo… credere! Forse, si sopprimeranno delle
“inutili” Province, insieme a 1.500 piccoli apparati
comunali, comunità con meno o poco più di mille
abitanti, che in tutti questi anni hanno continuato
a “mantenere” apparati costosissimi, consiglieri,
giunte, presidenti, vice, addetti, ecc., un esercito
di “assistiti ”. Ma non un euro è stato sottratto alle
“gonfie” tasche dei consiglieri regionali, non una
sola Comunità Montana “residua” è stata “cancellata” e invariato, ovviamente, resterà il numero dei
senatori e dei parlamentari, di quei “fortunati”,
cioè, che spendono alla loro “mensa” circa dieci
euro al… giorno… per pasto! Sono stati imposti
(in)giustamente balzelli pesantissimi, con nomi inglesi, i “ticket”, per le visite specialistiche ambulatoriali e per i codici bianchi al pronto soccorso con
tanti auguri agli anziani e agli ammalati… tutti! Le
privatizzazioni, però, e questo dato conforterà
tanto un pensionato con meno di cinquecento euro al mese, partiranno… dal 2013 (che… “merika”)! Per “lasciare il lavoro”, cioè andare in pensione, si dovranno “tagliare”, ma sia ben chiaro,
progressivamente, i 66 anni e 3 mesi di vita e, così,
a… salire: chi vivrà… (ma chi vivrà?… vedrà! Però
che “gaudio”, per i giovani e i non più giovani in
cerca di prima o seconda o terza occupazione, sapere che ai parlamentari, da quelli nazionali, a
scendere, per “li rami”, ai regionali, non verrà tolto
un euro anche dalle pensioni che scattano, pure,
dopo una sola legislatura o una frazione di questa
(vi sono “degli unti” che per essere stati seduti un
solo giorno a Montecitorio, da anni, continuano a
percepire oltre 3.000 euro al mese, naturalmente
insieme a biglietti gratis, ma solo su treni e aerei,
ecc.) e potranno, così, tutti concorrere, con allegria, alla… spesa personale e delle… proprie famiglie, continuando magari ad “utilizzare” la macchi-
na “blu”, quella di… servizio (il servizio che fann
e stanno facendo… giorno dopo giorno… alla po
vera gente!). Che bei sogni faranno coloro che, og
gi, hanno venti anni o poco più, nell'apprender
che la… loro pensione, se e quando arriverà, no
potrà superare, ma che dato di sicuro conforto,
mille… euro al mese: e come la famosa canzonc
na degli anni trenta tutti potranno, così, intonar
giocondi… “se potessi avere… mille euro (lire) a
mese…”! E pure a una legge elettorale, uno strac
cio di nuova legge elettorale, che, in qualche mo
do, possa restituire il “potere di scelta e di elezio
ne” ai cittadini-sudditi, oggi privi persino di quest
prerogativa (e nessuno ne parla, si lamenta, prote
sta, ecc.), qualcuno pensa: ma persino il ventilato
da qualche buontempone, ricorso ad un referen
dum, se i termini della proposta sul tappeto son
quelli “letti sui giornali”, si tradurrebbe in un'ulte
riore disgrazia. Ma che ci vuole, per capire (ma tu
ti lo capiscono) e accettare (ma nessuno di quel
che sono in… sella lo accetta) che bisogna, se
vuole davvero fare una riforma seria, ridare la pos
sibilità all'elettore di poter liberamente scegliere
con il proprio voto di preferenza, il rappresentan
te che più lo convince? Questa “rivoluzione”, de
mocratica e liberale, non arriverà e questa nostr
martoriata Italia (fino a quando resterà muta ed a
tonita di fronte a tanto scempio?) sempre più po
trà paragonarsi non ad “una donna di provincia
virtuosa, ma ad un… “bordello” (Dante docet)! K
DOLORE E LACRIME
di GIAN ENRICO ZAMPROTTA
i trascorre un anno nell’aspettativa; si fanno proetti per migliorare i servizi offerti; si trascorrono aluni mesi ferventi e cruciali nei preparativi e... finalmente la stagione estiva tanto agognata arriva. La
erdurante stagnazione economica, però, non riparmia nessuno e, così, tutti i progetti di un intero,
ungo ed inclemente inverno, sfumano, evaporano
ome neve al sole… a questa situazione bisogna,
overosamente, aggiungere l’inerzia delle autorità
reposte a far sì che le bellezze di Scalea vengano
alorizzate. Tutte le spese sostenute, decise dopo
unghe ponderazioni, si rivelano inutili o, nel miglioe dei casi non apportano quei vantaggi che ci si
rano attesi in termini di reddito e di miglioramento
ell’offerta turistica. Le vacanze degli ospiti della
ostra bella Scalea, hanno subito un radicale mutamento, sono divenute “vacanze mordi e fuggi”, nel
enso che: la vacanza lunga, è ormai un ricordo del
assato, alterniamo così, giorni di affollamento paossistico a giornate di stanco andazzo in attesa di
rare sera. E le speranze si vanificano, quella spesa
ostenuta per abbellire o rifornire o migliorare si riela inutile. Vediamo così, lidi che diminuiscono il
umero delle file di ombrelloni per mascherare
uella sensazione di vuoto e malgrado ciò ombreloni chiusi, ristoratori che allargano lo spazio fra taolo e tavolo, mentre in passato cercavano di limae il centimetro per posizionare una sedia in più,
sercenti e i loro dipendenti spesso con le braccia
onserte o seduti su un muretto d’entrata, per chi
uma, l’ennesima sigaretta fra le dita, quando tutti
peravano di poter fare almeno una stagione di suerlavoro. La delusione serpeggia, subdola provoando un profondo senso di malessere che, con il
ascorrere dei giorni si accentua, si fa sempre più
esante e la tanto agognata stagione estiva trascore inesorabile senza apportare quei risultati, nella
peranza dei quali si è alacremente lavorato per tuto l’autunno, l’inverno e la primavera. Il senso di maessere si tramuta in vero e proprio dolore, in previone delle lacrime che dovranno essere versate per
ar fronte alle nuove future spese, alle imposizioni
el fisco, che nulla vorrà sapere se l’afflusso è stato
uono oppure no, esigerà drasticamente quanto gli
dovuto. Dolore e lacrime che la professionalità fa
ascondere dietro un sorriso di benvenuto, rivolto
coloro i quali, a dispetto della crisi, malgrado tuto ci onorano con la loro presenza e non sapranno
mai se quello stesso sorriso potranno rivederlo alla
rossima estate perchè chi oggi lo regala, magari
anno prossimo non avrà la forza economica per
oter offrire nuovamente i suoi servizi. La storia,
erò, ci ha insegnato che lo spirito e la forza dei notri concittadini non ha limiti e che anche in presena di prove durissime, hanno saputo dimostrare faoltà di ripresa immense, ricominciando, se occorre,
a zero. Assisteremo, in ogni caso alla chiusura dela stagione, alla ripartenza di progetti e speranze e,
ngoiate le lacrime si ritornerà a programmare la fuura estate cercando di offrire ai visitatori tutto il
meglio di cui Scalea è capace. Non si distrugge la
olontà, perchè se così fosse saremmo ancora abianti delle grotte dello scoglio Talao. K
Consiglio comunale
SCALEA: EMERGENZA RIFIUTI
Non era previsto, ma la situazione drammatica dello stazionamento dei rifiuti ha occupato gran parte della prima parte del Consiglio comunale. All’Ordine del giorno c’erano quattro punti. Sin
dall’inizio sono stati aggiunti altri due argomenti:
quello sulla situazione dei rifiuti e la solidarietà a
due cittadini obiettivi di atti intimidatori. In apertura di seduta, il sindaco ha anche salutato Antonio
Marino, che sarà il nuovo segretario generale del
comune di Scalea. Sostituirà fra qualche mese Ciro
Alifuoco che andrà in pensione.
«Non possiamo tenere la testa sotto la sabbia
quando il paese versa in una condizione disagiata
con problemi per la spazzatura - ha detto il consigliere di minoranza, Alessandro Bergamo - con rischi per la popolazione e caduta di immagine per
la nostra cittadina. Credo sia doveroso riferire i
Consiglio la situazione sulla raccolta dei rifiuti». Ne
giorni scorsi c’è stato anche un duro attacco dei tr
rappresentanti delle opposizioni sul problema de
la raccolta. In effetti, in pieno periodo estivo, co
la presenza di numerosi turisti, vedere angoli dell
strade stracolmi di spazzatura non è certo edif
cante. Qualcuno ironizza, vista la grande presenz
di napoletani, sul fatto di aver ricreato lo stesso am
biente. Ma, naturalmente, la situazione appare tra
gica. Il consigliere Licursi ha sottolineato: «La nostr
risorsa è quella legata all’immagine per il turismo
dobbiamo assistere a vari fenomeni: manca l’acqua
c’è immondizia, gli operatori lavorano a singhiozz
e la discarica di Pianopoli, non garantisce niente»
E poi il consigliere Manco: «Vicino ad un alberg
c’erano stamattina cento metri di rifiuti. Queste co
se dobbiamo evitarle chiedendo alla società di o
temperare all’impegno preso. Pensate quanti turis
ci sono e criticano tale situazione. Investiamo su
l’immagine e poi cade tutto su di un problema de
licato. Sarebbe bene utilizzare dei mezzi comuna
che però le amministrazioni precedenti hanno re
galato ad altra società». Per Mauro Campilongo: «
un problema di prospettiva politica. Molte sere - h
ricordato - c’era un solo mezzo a disposizione
fronte di quattro o cinque dislocati in altri comun
Restano gli errori commessi dal punto di vista pol
tico come il fatto di voler bandire la gara d’appalt
nel mese di aprile. Con il rischio, rivelatosi concre
to, che la gara fosse vinta da altri».
MATTEO CAVA
Quattro domande all’ex assessore ai servizi sociali Antonio Forestieri
STATO DI STALLO E TUTTO IN RICOMPENSA DEL VOTO
D - Sono passati 20 anni, da quando Lei, da assessore, ha istituito i centri sociali a Scalea. Cosa
ne pensa della loro evoluzione, se evoluzione c’è
stata?
R - Penso che l’unico miglioramento-novità apportato siano i nuovi locali dove attualmente alloggiano, anche se presentano un’inopportuna barriera
architettonica, costituita da una scala che impedisce l’accesso ai diversamente abili e agli anziani con
difficoltà motorie, il che è molto grave per una struttura finanziata con i soldi di tutti i contribuenti.
D - Pare che negli ultimi tempi i centri siano meno frequentati, perché?
R - Perché hanno perso la funzione sociale primaria
per la quale sono sorti. È venuta sempre meno la
solidarietà per lasciare posto ad un forte egoismo
da parte di quei pochi che utilizzano questo posto
per soddisfare esigenze personali limitando tutto al
solo svago, lasciando così, i più deboli a casa. Il tutto viene garantito e avallato da amministratori comunali che non controllano le attività avvalendosi
degli impiegati preposti, al contrario, si preoccupano solo di inserire ai vertici gestionali le proprie fidate pedine, come ricompensa elettorale.
D - Lei ha denunciato spesso sui giornali i lunghi
commissariamenti del Centro Anziani e del Centro Donna. Da pochi giorni sono state rinnovate
le cariche dirigenziali del Centro Donna. È anche
merito Suo se si è accelerata questa procedura?
R - Ho semplicemente denunciato alla stampa che i
commissariamenti sono di solito dei mezzi transitori e brevi in assenza di un governo. Oltretutto, mi
sembrava inadeguato adottare un provvedimento
del genere proprio nei centri sociali. Appare strano, che ad oltre un anno dall’insediamento di questa amministrazione comunale, il Centro Anziani
versi ancora in questo stato. Così facendo, si rischia
di togliere, a quei soggetti fattivi che hanno lavora
to una vita, la possibilità di autogestione e creat
vità, elementi importanti e stimolanti della terza età
Sono lontani i tempi in cui i Centri erano un labo
ratorio in fermento di iniziative, dove gli anziani r
spettavano lo statuto riunendosi in animate assem
blee per trovare nuove soluzioni di miglioramento
senza ingerenze della politica, nel rispetto dell
proprie convinzioni. Erano i tempi in cui le coope
rative assicuravano i servizi domiciliari e accompa
gnavano i bambini sugli scuolabus. I tempi in cui ne
Centri si festeggiavano i compleanni dei diversi, d
quelle persone che ora vengono lasciate a casa
nella loro solitudine. Ora l’affollamento viene ga
rantito solo nelle feste o in prossimità di gite, pre
vio contributo statale e comunale per tutti, al di l
del reddito. Preciso che non sono contrario a que
ste attività, ma non è solo per questo che i Cent
sono sorti.
D - Del Centro Anziani e del Centro Donna abbia
mo detto, ma dov’è finito il Centro Giovanile?
R - Io penso che il grosso fallimento della prece
dente amministrazione comunale e di quella attua
le, che ne è la continuazione, è che non siano riu
scite a coinvolgere i giovani investendo nel lor
futuro, allestendo adeguatamente gli spazi dov
riunirsi, per poter svolgere le attività previste. Inf
ne, ritengo che il Centro Donna aveva motivo d
esistere 20 anni fa, in quanto metteva in condizio
ni di pari opportunità le donne allora prive di spa
zi di gestione, ma oggi, nell’era dominata da inte
net e dalla promiscuità, non ha più senso. C’
anche da considerare che diverse di loro, per età
sono iscritte anche al Centro Anziani e ciò rafforz
sempre più la convinzione che, forse, sarebbe op
portuno darci un taglio definitivo e con i soldi r
sparmiati reinvestire e dare nuova linfa al Centr
Giovanile. K
SAN NICOLA ARCELLA
L’intervista
BARBARA MELE: IL SINDACO CHE TUTTI VORREBBERO
di SARA SILVESTRI
. - San Nicola Arcella, ridente cittadina rivieraca, attaccata a Scalea, di cui un tempo faceva
arte, di cosa avrebbe bisogno nell’immediato
er spiccare il volo e insediarsi tra le grandi mee turistiche italiane? Quali le prime cose da fare
i primi segnali concreti di cambiamento?
. - In primis, l’alta stagionalità. L’allungamento dela stagione estiva, al momento davvero troppo bree e insufficiente per garantire una sicurezza ecoomica accettabile, durante i mesi cosiddetti
morti. Inoltre, voglio dare, alla mia cittadina, in moo costante, un’immagine di pulizia, ordine e deoro che dia certezze e sicurezza di vivibilità per il
rossimo futuro. A proposito, un primo passo l’abiamo mosso dando smalto e luminosità all’entraa-svincolo della città, con tanto verde e natura.
top ai soliti palliativi, a quei tour de force su mezi pesanti gommati per trasportare la spazzatura,
ltretutto costosi. Una volta archiviata l’estate del
011 andremo a cercare soluzioni stabili e definitie, in modo da mettere da parte i patemi d’animo
egati alla raccolta dell’immondizia che, in particoare modo nell’alta stagione calda, può dare un
spetto di città poco vivibile, assolutamente inacettabile per un posto che vive e fa del turismo la
ua forza maggiore.
. - Qual è stato il criterio adottato per la comosizione della Giunta?
. - Quello predicato e sottoscritto durante la camagna elettorale e cioè meritocrazia e spazio in
iunta per i primi arrivati. Penso sia questo il criteo più giusto e democratico per una comunità al
asso coi tempi e che non crei scontento. Però, se
mi è consentito, senza offendere nessuno, vorrei
sprimere un pensiero per sottolineare i meriti iniscussi di Eugenio Madeo, per l’impegno, la proessionalità, la serietà, la grande esperienza e la
rande competenza politica, una persona che ogni
ndaco vorrebbe avere al proprio fianco e che
appresenta, per la città di San Nicola Arcella, il
meglio della politica locale. Infine, mi corre l’obbli-
dalla prima...
go nominare, con una nota particolare, l’assessore
Pietro Di Santo per la coerenza, l’amicizia sincera e
l’affetto mostratimi, prima (in quel periodo tumultuoso e buio provocato da chi voleva e immaginava la mia morte politica), durante e dopo l’ultima
campagna elettorale. Un altro pensiero particolare,
voglio esprimerlo all’assessore Concetta Sangineto,
una quota rosa importante per il contributo essenziale che sta portando alla cultura.
D. - A chi è andato il primo pensiero di Barbara
Mele dopo l’apoteosi del consenso e quali sono
i sindaci da prendere come esempio?
R. - Alla mia famiglia tutta e, in modo particolare,
alle mie figlie: Roberta e Barbara e a tutti i sannicolesi che mi sono stati sempre vicini e che hanno
creduto in me, senza condizionamenti e, infine, ai
tanti amici dei paesi limitrofi che, col loro incoraggiamento, mi hanno sempre sostenuto disinteressatamente. Al compianto Giacomo Mancini, per la
sua storia politica nazionale e calabrese e a Peppe
Scopelliti per aver saputo dare un volto nuovo alla
città di Reggio Calabria, dimostrando con i fatti che
anche in una città difficile e complicata come quella dello Stretto è posibile ben governare.
D. - Prima dei cordiali e doverosi saluti non può
mancare una domanda sulle casse comunali, se
non altro per tranquillizzare l’attento popolo
sannicolese.
R. - La risaputa crisi, l’autogestione dei comuni, la
tragica situazione meridionalista, portano a riflettere molto. Certo, anche a San Nicola Arcella, come
in gran parte dei comuni italiani, la situazione economica non è florida, però con una politica-amministrativa oculata, le amicizie e i canali giusti, qualcosa si può aggiustare e realizzare, come fatto con
il programma delle manifestazioni estive 2011 intitolato “Un mare d’arte tra il mito di Enea e la magia di Crawford”, che ha presentato tutta una serie
di appuntamenti davvero interessanti che ha avuto
i favori del pubblico e della critica. K
CONSENSO UNANIME NEL CONSIGLIO COMUNALE DI SAN NICOLA ARCELLA
n apertura dei lavori il sindaco Barbara Mele, nele comunicazioni, ha informato il Consiglio di aver
hiesto un incontro al direttore dei Beni Culturadi Calabria ed all’agenzia regionale per il demaio per discutere dell’attuazione dell’articolo 5,
omma 5, del d.lgs. 28 maggio 2010 n. 85, avente
d oggetto il trasferimento agli enti territoriali di
eni demaniali nell’ambito di specifici accordi di
alorizzazione. Si tratta della richiesta di trasferie al Comune di San Nicola Arcella del Palazzo
ei Principi Lanza per farne un centro di eccelenza, con attività come la formazione, la gestione
ell’impresa turistica, iniziative della nuova economia, uno spazio museale, bibliotecario ed evenualmente una videoteca, iniziative ed eventi culurali (attività concertistiche e teatrali soprattutto
oncentrate nel periodo estivo), convegni a caratere regionale e nazionale e, soprattutto, di verifiare fino in fondo la possibilità di realizzare un’inesa con la società che gestisce il centro
esidenziale universitario di Bertinoro. In una sucessiva comunicazione è stata data informazione
ulla richiesta del Comune di San Nicola Arcella
i essere inserito nell’elenco dei centri storici ca-
labresi e degli insediamenti storici minori suscettibili di tutela e valorizzazione. Su questi punti, in
Consiglio Comunale, si è registrato un largo consenso, che ha coinvolto anche le minoranze. Larga
adesione hanno avuto pure le mozioni presentate dal gruppo “San Nicola per tutti” dell’avvio
della procedura per giungere all’annullamento di
tutti gli atti relativi alla realizzazione del parco
eolico e del piano parcheggi, due interventi che,
se realizzati, avrebbero determinato uno scempio ambientale ed il pagamento del parcheggio
in tutte le aree di sosta e le strade del paese. Così come previsto nel programma ed in coerenza
con quanto affermato in campagna elettorale, al
primo Consiglio utile, la maggioranza ha deciso di
invertire la rotta. «È molto importante - ha concluso il sindaco Mele - che tali mozioni siano state approvate all’unanimità, con l’integrazione di
alcune proposte fatte dalla minoranza e l’esclusione, con il consenso della stessa minoranza, di
quelle che potevano portare all’annullamento degli atti, se impugnati dalle società interessate».
Gli atti integrali del Consiglio sono tutti consultabili sull’albo pretorio on-line del Comune. K
GRAZIE AL VOLERE DEL SINDACO BARBARA MELE L’ATTESO
PEPERONCINO JAZZ FESTIVAL HA FATTO RITORNO A SAN NICOLA ARCELLA
opo l’indimenticabile concerto degli Yelowjackets del 2008 e l’assidua collaborazione deli scorsi anni, con l’attivissimo Caffè Le Mele Jazz
lub, il festival diretto da Sergio Gimigliano è torato a far tappa a San Nicola Arcella in occasione
el decennale dell’evento grazie al volere del neo
indaco Barbara Mele e dell’Assessore alla Cultura
oncetta Sangineto e grazie alla collaborazione
el Presidente dell’Associazione Jazz for Holiday
hristian Mele. Nel corso della serata, nella cenalissima Piazza Altieri e ad ingresso libero, è stao presentato, in anteprima nazionale, “Soffice”,
Reijseger, Rita Marcotulli ecc.), uscito in primavera
per la Picanto Records, l’importante label calabrese nata nel 2005 dall’esperienza organizzativa del
festival musicale più piccante d’Italia. K
ELETTA LA CONSULTA DEI TURISTI
Il 13 agosto 2011, presso il seggio elettorale, istituito nei locali del Comune di San Nicola Arcella, si
sono svolte le operazioni di voto per eleggere la
consulta dei turisti. È stata presentata una sola lista,
con 12 candidati, denominata “Bandiera blu”. Alla
Servizio di balneazione
a favore dei disabili
IL SINDACO BARBARA MELE
MANTIENE LE PROMESSE
Tra le tante iniziative e progetti per l’estate propo
sti nel nostro comprensorio, uno è sicurament
degno di nota. Sulla spiaggia del mare di San Nico
la Arcella nei giorni di luglio è stato avviato un se
vizio di balneazione a favore di persone disabil
residenti e non, che si è concluso, nei primi giorn
d’agosto. Questa iniziativa, di notevole valenza so
ciale, è stata proposta dal sindaco di San Nicol
Arcella, Barbara Mele. La giovane prima donna, ne
corso della campagna elettorale, aveva più volt
sostenuto e ribadito che, se fosse stata eletta, a
centro della sua attenzione avrebbe messo la pol
tica sociale privilegiando, soprattutto, il rapport
umano con le persone che vivono condizioni di v
ta disagiate e che chiedono conforto e sostegn
alle Istituzioni, nonché delle risposte adeguate e i
tempi brevi, da dare a quelle che sono le loro ne
cessità. Con questa prima importante iniziativa, f
nanziata dalla comunità sannicolese, che consent
di garantire alle persone portatrici di handicap
diritto di balneazione, il Sindaco neoeletto ha in
teso da subito dimostrare con i fatti di mantener
fede all’impegno assunto in prima persona con
suoi elettori attuando iniziative conformi a quell
che sono le linee-guida tracciate nel programm
elettorale presentato e con cui ha vinto. A confe
ma della grande passione per tutte quelle che so
no le tematiche e problematiche d’interesse socia
le, Barbara Mele ha voluto tenere per se le delegh
che la riguardano, non assegnandole nella forma
zione della nuova giunta. Per la realizzazione d
questa iniziativa, a favore dei diversamente abili,
Sindaco ha chiesto la collaborazione dell’Associa
zione Arcadis Onlus da sempre impegnata in que
sto genere d’attività. Ricordiamo che, L’Arcadis
avvale di figure professionali come quella del D
Ennio Tenuta, suo presidente, e dell’assistente so
ciale dottoressa Claudia Campagna, nonchè coor
dinatrice del progetto. K
GRANDE E RIUSCITA SERATA
PER GLI ARTISTI SENZA BARRIERE
L’Associazione Arcadis Onlus solidarietà sociale
con il patrocinio dell’Amministrazione comunale d
San Nicola Arcella, ha presentato: Diversamente In
sieme 2011 - Artisti senza barriere.
Show musicale con posti a sedere. Ha condotto l
serata: Franco De Luca.
Il top dei nuovi talenti si è esibito con una perfor
mance di canti e balli, divertendo oltremisura i tan
tissimi presenti.
L’Arcadis, nel ringraziare quanti hanno contribuit
alla realizzazione e alla riuscita della manifestazio
ne, ha ricordato che iniziative di questo gener
non hanno scopo di lucro ma solo l’intento di pro
muovere l’attività di volontariato e di sensibilizzar
l’opinione pubblica verso quelle che sono le pro
blematiche e le tematiche riguardanti il mondo de
la disabilità. K
Prematuramente, dopo lunga malattia, è venuto
a mancare all’affetto dei suoi cari, Mario Mammoliti di San Nicola Arcella. Lo sfortunato Mario,
classe 1955, era una vecchia e familiare conoscenza dei tifosi scaleoti per avere militato nella
società biancostellata, dopo i trionfi di Ladispoli.
Mario, detto Boninsegna per la somiglianza a
vecchio e indimenticato Roberto Boninsegna e
per la forza fisica e l’irruenza, ha lasciato a Scalea tanti amici e tanti ricordi. Peppino Valente, allenatore di quei memorabili anni di calcio giovanile scaleota, ricorda che, per averlo nel suo
Scalea, dovette innescare una vera e propria
“caccia all’uomo” per accaparrarsi il forte e poderoso bomber che tutte le squadre rivali del circondario cercavano di tesserare nelle proprie file. Ragazzo buono, gentile ed educato, per
suoi trascorsi, era conosciuto un po’ da tutti e s
RIFIUTI, I SINDACI DEL TIRRENO CHIEDONO SOLUZIONI IMMEDIATE
a gestione precaria del sistema dei rifiuti calabresi
enalizza il territorio dell'alto Tirreno cosentino che
ontinua a subire lo stato di emergenza. Di questo
ono convinti i sindaci dei comuni costieri dell'alto
rreno cosentino che continuano a registrare prolemi per il conferimento dei rifiuti solidi urbani nele discariche dislocate nel territorio regionale.
La nostra cittadina - ha commentato il sindaco di
calea, Pasquale Basile - ha già fornito il suo contriuto al sistema dell'emergenza rifiuti calabrese,
restando in passato la propria discarica di Piano
ell'Acqua anche a comuni come Cosenza e Paola.
sito, come è noto, è giunto a saturazione molto
rima della data prevista, proprio per la massima diponibilità offerta. Oggi la situazione si è ribaltata
ma, al momento, è difficile trovare un luogo dove
oi possiamo scaricare i rifiuti, almeno per frontegiare il periodo estivo ed evitare brutte figure con
li ospiti delle nostre cittadine turistiche».
necessario, secondo i sindaci dell'alto Tirreno,
he vengano trovate delle soluzioni immediate in
iena emergenza, per poi lavorare nel periodo inernale ad un sistema che possa aiutare a risolvere
problema dei rifiuti. Scalea ha già fatto proposte
concrete al Commissario, ma è necessario che la
macchina autorizzativa sia molto veloce. Intanto le
cittadine del territorio costiero alto tirrenico restano invase dai sacchetti della spazzatura e tale situazione non porta bene all'immagine turistica di
questi luoghi che rischia di essere completamente
distrutta da questa nuova emergenza.
«Visto l’andazzo che ha costellato l’intera estate,
facciamo in fretta - sostengono i sindaci dell'alto Tirreno - per non compromettere una delle poche “industrie” rimaste nel territorio, quella del turismo».
Nota della Redazione
Come più volte ribadito e sottolineato, la soluzione è solo una. Le discariche sono solo un palliativo
(l'esempio di quella enorme buca di Piano Grande
di Scalea, riempita in pochissimo tempo da cumuli
di spazzatura, è un esempio lampante che dovrebbe fare riflettere tutte quelle persone che si riempiono la bocca di sciocchezze) bisogna trovare al
più presto, soluzioni definitive e risolutive come già
fatto da tanti comuni italiani ed europei, considerati tra i più civili e moderni. Con le buche (Scalea
ha detto addio alla terza già da un pezzo), mettetevelo bene in testa, non si risolve un bel niente. K
ALFREDO BARLETTA FA CENTRO CON LA SUA “FA CUMI T’HA FATTI”
a compagnia del Teatro Dialettale Amatoriale “I
caliuti”, con il patrocinio dell’Amministrazione Comunale di Scalea, ha presentato giorno 10 luglio
011, davanti ad un pubblico traboccante, nei saoni della sala polifunzionale municipale, la commedia “Fa cumi t’ha fatti”, scritta e diretta dal notro Alfredo Barletta. Ancora un lavoro egregio e
alido dello scaleota Alfredo Barletta che non
smette mai di stupire con i suoi interessanti lavori
teatrali in lingua arcaica che, come il grande Eduardo per la commedia napoletana, porta avanti la
commedia popolare in dialetto scaleota e che va
sostenuto per incrementare opere come questa,
allestita con passione e amore. Con Alfredo Barletta hanno lavorato: Alessandro Cavaliere (Ciccio);
Luigi Maiolino (Biasi); Angelo Console (Don Felice);
Paola Maiolino (Filomena); Sharon Barbuto (Gisella); Natascia Barbuto (Clementina); Andrea Barletta
(il primo ragazzo); Francesco Manco (il secondo ragazzo). Speriamo che, dopo il successo di pubblico e di critica, Barletta, con la sua apprezzata compagnia, ripeta la commedia all’aperto, in una piazza
storica di Scalea, per dar modo a quelle persone
che, per un motivo o un altro, non hanno avuto la
possibilità di vedere la prima, in particolar modo ai
tanti visitatori, di assistere ad una performance simpatica e spassionata, con protagonista la lingua dialettale che bisogna sempre più diffondere. K
LA PENULTIMA SETTIMANA D’AGOSTO
si è conclusa con la 4 giorni del Festival della
Pizza & Birra con musica dal vivo e cabaret e con
la 18a edizione della Gara Cinofila “Città di Scalea - Collare d’Oro”. Nell’accogliente piazza Padre Pio hanno sfilato 22 cani adulti e 10 cuccioli.
Al primo posto si è classificata la cagnetta “Lilli”
che si è aggiudicato il collare d’oro creato dagli
artigiani orafi CORI (Consiglio & Risoli). K
*Fiori d’Arancio*
La Redazione del Diogene porge i più affettuos
auguri ai novelli sposi Pietro Marano e Mariangela Serra che, lo scorso 25 giugno, hanno coronato il loro sogno d’amore, a Scalea, nella Chiesa monumentale di San Nicola in Plateis. I
matrimonio è stato celebrato dal parroco don
Giacomo Benvenuto. Testimoni: Gianluca Maio
ed Ariana Serra, Alessandro Marano e Marco Turco. Gli sposi, raggianti di gioia, hanno offerto agl
invitati un sontuoso pranzo nuziale in un noto ristorante della nostra costa, con tanta allegria ed
in compagnia di un bravo fisarmonicista. Augur
al nostro collaboratore e fraterno amico Ercole
Serra (padre della sposa), alla sua gentile signora Giovanna Landi, ai genitori dello sposo Eugenio ed Annamaria Marano e ai parenti tutti.
*Nascita*
Il nostro affezionato e sempre premuroso Gennaro Licursi è diventato, con grande gioia, nonno per la seconda volta. Il 20 luglio 2011, in Belvedere Marittimo, circondato dall'affetto d
mamma Antonella Licursi e del papà Eugenio Orrico, è nato Daniele che si aggiunge al fratellino
Francesco. Ai genitori Antonella ed Eugenio, a
piccolo Francesco, al nostro caro amico Gennaro e alle rispettive famiglie va l'augurio più sentito del Direttore e della Redazione del Diogene.
*Laurea*
Angelina D’alessandro e Mimmo Scarfone, con
grande gioia e soddisfazione, annunciano il conseguimento della Laurea Magistrale in Fisica de
figlio Valerio in data 27 luglio 2011, presso l’Università agli Studi della Calabria con ottimi voti. “A
neo dottore un augurio grande di una carriera
professionale brillante e ricca di soddisfazioni”.
La Redazione e il Direttore del Diogene augurano a Valerio una luminosa e gratificante carriera
professionale, costellata di grandi successi e s
associano, con amicizia e sincerità, alla gioia d
Angelina e Mimmo.
MISS ITALIA CALABRIA : La Perla di Zito e Miluna i veri protagonisti
Eletta la rappresentante della regione per il concorso di Montecatini
Evento unico in Calabria, l’area
pedonale di Scalea è stata scelta per la finale regionale di Miss
Italia. Grande soddisfazione da
parte dell’Amministrazione comunale che ha fornito il supporto alla manifestazione. La serata
è stata realizzata in collaborazione con la Gioielleria La Perla
i Zito. L’amministrazione ha voluto ringraziare, ole alla Gioielleria di Franco Zito, i commercianti
ell’isola pedonale che hanno collaborato per la
uona riuscita della manifestazione. All’evento erao presenti anche le telecamere delle emittenti ufciali accreditate. Bello il colpo d’occhio dei posti
sedere nell’intera area pedonalizzata di Piazza
aloprese. In qualità di Presidente della giuria,
onché di titolare della gioielleria “La Perla”, abiamo intervistato Franco Zito che, oltretutto, è
tato per dieci anni sindaco di Scalea.
. - Perché, dopo lunghi anni, da quando orgaizzava quelle stupende e favolose serate dananti al Genova, si è voluto rituffare in una simile
ermesse?
. - «Principalmente perché amo Scalea e, poi, perhé un po’ di pubblicità non guasta mai. Una maniestazione che accende i riflettori sulla nostra città
orta sempre qualcosa. La cornice di Piazza Calorese ha reso lo spettacolo ancora più affascinane con la lunga passerella che ha attraversato l’isoa pedonale gremita di pubblico festante come
on mai». «Senza offendere nessuno - ha proseuito Zito - ho notato che il migliore pubblico è il
ostro. La stessa manifestazione ha avuto luogo anhe nella città di Reggio Calabria, però il calore, la
gnorilità, l’entusiasmo del pubblico di Piazza Caoprese è qualcosa di veramente forte e magico».
. - Ripeterà la manifestazione nella prossima
dizione del 2012?
. - «Non dipende solo da me - Ha affermato il tiolare della gioielleria “La Perla” - L’iniziativa è par-
tita dal Presidente della Miluna, Sergio Cielo, e grazie alla stima e all’ottimo rapporto professionale
che mi lega da oltre 25 anni alla nota azienda orafa, è stato possibile cogliere questa prestigiosa manifestazione che ha visto premiare con uno stupendo gioiello: Miss Calabria; Miss gioielleria “La
Perla” e Miss Miluna». «Voglio ricordare -ha esclamato Franco Zito- che un centro turistico come il
nostro è il posto adatto per ospitare la serata delle calabresi più belle! Incroceremo le dita per sostenere la ragazza più bella della Calabria nella finale regionale di Montecatini Terme.
Infine il pensiero si sposta sull’azienda di famiglia.
Un’attività -ha sottolineato il navigato ed esperto
gioielliere- che nasce nel lontano 1950 con mio
padre, uomo esemplare e genitore adorato, che
mi ha tramandato questa passione. Ecco, lo stesso
entusiasmo, lo stesso amore, l’identica passione, lo
stesso impegno che ho profuso in questo lungo
tempo, vorrei vederlo portato avanti con rinnovato slancio dai miei figli».
La riuscita e applaudita manifestazione è stata presentata dalla nostra bellissima Maria Perrusi (nella
foto), Miss Italia 2009, che ha esibito per l’occasione un nuovo look. Alla vigilia della nuova edizione
del concorso di bellezza, infatti, da castana è diventata bionda e sempre più affascinante.
A proposito di finale, vogliamo ricordare agli appassionati di concorsi di bellezza che la finalissima
di Miss Italia, edizione 1971, si tenne a Scalea in
piazza Aldo Moro e fu presentata da Pippo Baudo
che si avvalse del contributo dell’indimenticato attore comico romano Aldo Fabrizi. Il quartiere generale di quegli irripetibili e spassionati giorni fu il
Santa Caterina. A vincere quella finale, tra polemiche, scandali e squalifiche (acerbo e superbo il seno esibito da Anny Papa, ai bordi della piscina del
Santa Caterina, senza il minimo pudore, provocata
dai giornalisti presenti) fu la meravigliosa Paola Bresciano, ex centravanti di calcio femminile, trapanese di origine ma residente a Messina. (S.S.)
40 ANNI DI MIGLIORAMENTI
RICORDANDO MICHELE
C.so Mediterraneo, 66
Scalea (Cs)
Te. +39 0985.20444
www.hoteltalao.it
Il 31 luglio 2011 ha segnato una tappa importante per l’hotel Talao di Scalea: si sono celebrati infatti 40 anni di attività. La giornata, densa di emozioni, è iniziata con la celebrazione
della messa in albergo, dove i familiari amici e
ospiti si sono riuniti in preghiera ricordando Michele, il fondatore di questa meravigliosa struttura. In serata buffet in piscina, con gli amici di
Scalea, politici, amministratori e ospiti. Tutti s
sono stretti intorno alla famiglia Leo, ricordando le varie tappe della lunga e intrepida gestione. È emerso che questa struttura negli anni non ha fatto altro che migliorarsi e ne sono
stati testimoni i numerosi ospiti che vengono
da decenni, qualcuno da oltre 30 anni. L’ultima
realizzazione è la ristrutturazione della hall/bar
e della terrazza. Ada e Piero Leo sono instancabili e sempre alla ricerca di nuove idee per i
comfort dei loro ospiti che debbono sempre
sentirsi “a casa lontano da casa”. È stato fatto
un doveroso omaggio a tutto lo staff che orma
da decenni collabora al successo di questa
struttura. Per celebrare e confermare i progressi attuati, gli ospiti hanno fatto volare nel cielo
di Scalea 40 lanterne luminose, accompagnate
da fuochi d’artificio pirotecnici augurali.
VINCENZO PUGLIESE
...Le vie del Gusto...
Il bocconotto di Mormanno alla terza edizione
UNICITÀ E TIPICITÀ DI UNA RICETTA STORICA
Mormanno, famosa per il bocconotto, dopo l'ediione dell'1-2 giugno 2010, anche quest'anno ha rietuto l'attesa “Festa del bocconotto” stavolta,
erò, in agosto. La due giorni della passata stagioe è stata letteralmente presa d'assalto da numerovisitatori e golosi del bocconotto, provenienti da
utt'Italia. Tanti gli stand presenti lungo le vie del
entro storico, ai quali facevano da contorno altre
ttrazioni locali. Logicamente, a tenere banco erao le ditte dolciarie del posto più rinomate: “Silvaa”, “Snak Bar”, “Cabri” e la panetteria “Spiga d'Oo”, che da anni tengono alto il nome di questo
cercato e squisito prodotto. L'equilibrio e la quatà degli ingredienti, usati per la preparazione, fano del bocconotto una delizia unica e insostituibie, capace di far rivivere antichi sapori che risalgono
lla fine del 1700. Furono alcuni contadini mormanesi a creare questo dolce, utilizzando materie prime semplici, facili da reperire ma di ottima qualità e
genuinità, come la farina, le uova fresche, lo strutto
e la frutta necessaria per il ripieno, capaci di assicurare il giusto rapporto calorico per affrontare la dura fatica dei campi. Le sue dimensioni ridotte (da
qui il nome bocconotto, cioè “un solo boccone”),
la possibilità di conservazione per alcuni giorni e il
suo grado nutrizionale ne hanno fatto un emblema
e un baluardo della tradizione mormannese. Oggi,
a distanza di secoli, nel solco della tradizione, si
cerca di migliorare ed arricchire ancor più il prodotto. Si è passati dal bocconotto tradizionale, alla
frutta, a quello alle mandorle, al limone, al gelato,
alla nutella (tanto ricercata e amata dalle nuove generazioni), fino ad arrivare a quello piccante (la
moda del momento). Come le precedenti, anche
l'attesa manifestazione del 2011, oltre alle molteplici e prelibate degustazioni, prevedeva visite guidate alla grotta del Romito di Papasidero, al Centro
storico di Mormanno, per ammirare le bellezze della cattedrale e delle
cripte, al suggestivo Faro, al Parco Nazionale
del Pollino, con escursioni in rafting lungo le
fantastiche gole del fiume Lao. Inoltre: corsiscuola sul bocconotto,
la gara di “bocconogoloseria” (ha vinto, come al solito, chi mangiava più bocconotti
nel minor tempo possibile), spettacoli per
bambini, musicali e pirotecnici. K
VERMICELLI CON ALICI ALLA SCALEOTA
Ingredienti per 4-5 persone
500 grammi di vermicelli - 300 grammi di alici fre
sche - 300 grammi di pomodorini locali “tipo Pa
chino” - 4 cucchiai di olio extra vergine d'oliva
aglio tritato - prezzemolo tritato - peperoncin
piccante.
Procedimento: Lavate e pulite bene le alici to
gliendo le lische, in una padella con l'olio frigget
(a fuoco lento) contemporaneamente aglio tritato
prezzemolo tritato, le alici “scapate” e spaccate
pezzetti e mezzo peperoncino piccante.
Bollite i vermicelli in abbondante acqua regolata d
sale, scolate al dente e unite il condimento. K
Nei giorni di luglio ci hanno purtroppo lasciato
Un grande signore di
educazione e generosità
Dopo lunga e sofferta malattia, all’età di 74 anni,
Persio Biondi, ci ha lasciati per sempre. Persona
buona, generosa e dalle
profonde doti morali,
proveniente dalla vicina
Maierà, circa 30 anni fa
aveva deciso di spostarsi
e di vivere, insieme alla
famiglia, a Scalea. Prima
nella storica via Campanella e da circa 9 anni in via Togliatti. Dopo avere prestato servizio presso gli uffici postali di Scaea, da pochi anni era andato in pensione con la
qualifica di direttore. Gentile e misurato con tutti, in questi anni era riuscito a farsi apprezzare da
colleghi e conoscenti che difficilmente potranno
dimenticarlo. Sicuramente, un esempio da ammirare e da tenere in grandissima considerazione,
una di quelle persone alle quali è veramente difficile trovare un difetto. Possiamo ben dire, che
ha dedicato la sua vita, in modo costante e senza sbavature, alla famiglia e al lavoro, interessandosi alla vita cittadina con giusta e ammirevole
considerazione, senza intromissioni o invasioni,
rispettando e facendosi rispettare. Socio sostenitore della prima ora del nostro giornale, attendeva con spassionata trepidazione le nostre
uscite, di cui conservava, con cura, gelosamente
tutte le copie. Lascia un vuoto incolmabile tra i
suoi cari, l’amorevole moglie che insieme ai figli
gli è stata sempre vicina e l’ha curato pazientemente senza tregua, in questi brutti anni di maattia, come aveva fatto nei giorni felici.
l Direttore e la Redazione del Diogene Moderno
si stringono in un sincero e forte abbraccio, alla
signora e ai figli, in particolar modo ai fraterni e
grandi amici e soci Ettore ed Andrea. K
A distanza di pochissimi giorni dalla scomparsa
dell’amato genitore, alla vigilia dei festeggiamenti in onore della B.V. del Carmelo, il nostro amico e socio Ettore Biondi ha perso, improvvisamente e inaspettatamente, all’età di 73 anni, il
suocero Antonino Gullace. A Ettore, alla moglie
Stefania e alla famiglia Gullace, il Direttore e la
Redazione del Diogene porgono le più sentite
condoglianze. K
l 30 luglio abbiamo appreso la dipartita della
signora Elvira Ferrante, vedova Argirò, amata
mamma dell’affezionato e premuroso figlio Giovanni Argirò, nostro affabile, sempre gentile e disponibile amico. A Giovanni, al giovane e caro figlio Armando, nostro attento socio sostenitore e
collaboratore, alla figlia Elvira e alla moglie Rita,
vanno le più sentite condoglianze da parte del
Direttore e della Redazione del Diogene. K
L’ultimo grande artigiano
del ferro battuto
Tullio Baldo, 79 anni, l’ultimo grande artigiano del
ferro battuto, inaspettatamente, in punta di piedi, senza disturbare nessuno, come era abituato
nel mondo terreno, se ne è andato. Uomo schivo, educato e riservato, nel suo modo di essere,
sapeva trovare sempre la battuta giusta e simpatica, che tra un discorso e l’altro, buttava al momento opportuno, nella sua officina, “forgia”, vero ritrovo per amici e conoscenti che,
puntualmente, si davano appuntamento dal
sempre disponibile e ospitale “mastro Tullio”
che, quasi ogni sabato, a cadenza fissa, per anni, non ha mai disdegnato le scherzose cenette
nel suo rifugio di campagna con gli amici. Serissimo nella vita e competente e puntuale nel lavoro, era sempre felice di mettersi a disposizione
per qualsiasi problema e come si suole dire, sapeva cacciare le mani da tutto. Definire Tullio un
bravo artigiano sarebbe davvero riduttivo perché capiva un po’ di tutto, non solo di ferro battuto. Infatti, al cospetto di un amico in difficoltà,
non aveva il coraggio di dire «ciò non mi compete… chiama un altro», lui ci provava e risolveva, con grande sollievo, il problema. Davvero un
piccolo, grande genietto il nostro Tullio che, per
anni, ha svolto, con scrupolo illimitato, il suo lavoro, in uno stabile a piano terra di via Tommaso
Campanella. Persona intelligente e abbastanza
istruita, sempre informata sui fatti del giorno, sapeva affrontare qualsiasi discorso di cultura generale, davvero una mente viva, bravo anche
nelle approfondite e preziose analisi politiche.
Quando annunciò la chiusura della sua attività,
per godere la meritata pensione, lasciò mezzo
paese sgomento. Un altro Tullio non c’è. Bravo,
onesto, cortese, riflessivo, altruista, pur di accontentarti perdeva intere giornate e, quando
l’intervento si presentava più difficile del previsto, ci riprovava il giorno dopo: davvero una persona sensibile e unica. Alla fine, al momento di
fare i conti, si faceva pagare sviando il discorso
magari con una ennesima e simpatica battuta.
Che personaggio! Ritiratosi, nella sua modesta
casetta di campagna di località “Montepulito”,
scendeva puntuale, ogni mattina, per comprare
il giornale e andare a prendere il caffè al bar dell’Agip, con i soliti amici. In serata, dopo avere
pranzato dalla sorella Dora, nella loro abitazione
di via Campanella, faceva ritorno nella sua piccola ed accogliente dimora di campagna. Chiusi i
battenti, però, ha mantenuto sempre aperta la
porta di casa per consigli e interventi ad amici
che non ha mai voluto abbandonare. Ricordiamo
che Tullio, oltre ad essere un carissimo amico di
famiglia, è stato uno dei primi soci del nostro
giornale. Grazie Tullio per quello che hai dato e
fatto con la tua grande modestia e generosità,
senza mai far pesare la tua grandissima professionalità e competenza, all’intera comunità di
Scalea. K
L’avv. ANNA MANCO RISPONDE
matrimonialista e specializzata in diritto di famiglia
Mia moglie, da cui sono separato ed alla quae corrispondo un congruo mantenimento, non
uole trovarsi un lavoro, nonostante, la sua
iovane età e le ottime possibilità di inserimento lavorativo. Io non vorrei più “passarle”
ulla. Come faccio?
e l’ex moglie, giovane e capace di lavorare, non si
à da fare per trovare un lavoro, è giusto che l’asegno di mantenimento venga ridotto. È questa la
ecisione della Cassazione, che con la sentenza
8920 della I sezione civile ha stabilito che è legitma la decisione della Corte d’Appello di Bologna.
tribunale emiliano aveva infatti ridotto da 750 a
00 euro al mese l’assegno mensile di mantenimento che un marito separato doveva pagare alla
onsorte. La corte d’appello bolognese aveva deiso che alla donna spettassero meno soldi perhé, sebbene avesse 39 anni e fosse separata dal
marito da ben undici non aveva ancora trovato un
avoro. I giudici hanno tenuto anche conto che la
onna vive a Parma, dove, secondo loro, le possi-
Corte di Cassazione ha concordato con la corte
d’Appello di Bologna. Una sconfitta è stata incassata anche dall’atra parte, visto che il marito aveva
presentato ricorso perché fosse annullato totalmente l’assegno mensile. I giudici di Piazza Cavour
hanno risposto picche anche a lui, sottolineando
che solo quando il matrimonio sarà sciolto da un
divorzio potrà versare ancora meno soldi alla moglie. Alla luce di questa sentenza, lei ha ottime
possibilità di ottenere, quanto meno, una riduzione dell’assegno. K
Avvicendamento nelle Fiamme gialle
IL TENENTE ELIANA MINOIA AL
POSTO DELLA COLLEGA ANDREASSI
La tenenza della Guardia d
finanza di Scalea cambia ver
tice. Scambio di consegne fr
due ufficiali donne alla guid
della caserma delle Fiamm
gialle arriva il Tenente Elian
Minoia, al primo incaric
operativo, dopo aver fre
quentato l’Accademia dell
Guardia di Finanza. L’ufficial
è di origine tarantina ed è l’unica donna al coman
do di un Reparto territoriale della Calabria. Il Te
nente Doriana Andreassi, dopo due anni alla guid
dei finanzieri dell’alto Tirreno cosentino, ha lascia
to l’incarico di comandante della Tenenza ed è sta
ta destinata al Nucleo di Polizia Tributaria di Udine
Da subito, il Tenente Eliana Minoia ha cominciat
ad operare nella struttura di Scalea. In quest
biennio la Tenenza dell’alto Tirreno cosentino h
svolto un’intensa attività operativa. Diverse opera
zioni sviluppate nella sfera dei compiti di polizi
economico-finanziaria svolti dal Corpo, puntat
principalmente al contrasto all’evasione ed alla elu
sione fiscale. Non sono mancate, però, le attività d
contrasto agli stupefacenti e a tutela del demani
e dei diritti d’autore. Il comando provinciale h
tracciato un bilancio dell’attività effettuata nel pe
riodo del comando del tenente Andreassi: «Son
stati ben 181 gli interventi - si legge nel documen
to - tra verifiche fiscali e controlli, che hanno pe
messo di constatare l’evasione di base imponibil
per circa 26 milioni di euro, mentre sono state ac
certate violazioni in materia di Iva per un totale d
oltre 3 milioni e 600mila euro. Sono stati effettua
oltre 1200 controlli strumentali, in materia di scon
trini e ricevute fiscali, di cui il 26% irregolari. Son
stati inoltre individuati 13 evasori totali e 3 parato
tali, mentre, nell’attività volta al contrasto del lavo
ro nero, sono state accertate oltre 70 posizioni la
vorative irregolari. Sono state denunciate 1
persone per violazione delle norme penali tributa
rie, tra cui l’emissione di fatture per operazioni ine
sistenti, l’occultamento ovvero la distruzione d
documenti contabili, nonché la dichiarazione frau
dolenta o infedele. Per quanto concerne i contro
li svolti a tutela dei diritti d’autore, la Tenenza d
Scalea ha provveduto a sequestrare circa 5.600 tr
supporti audio-video e merce contraffatta, mentr
nelle attività a tutela dell’ambiente e del demani
sono stati sequestrati circa 19.000 metri quadra
di aree demaniali e private, adibite a discarich
abusive, per il deposito di rifiuti pericolosi, ques
ultimi sequestrati per oltre 28mila kg.». (M.C.)
(1) Cappella
di San Cataldo
(1) La sua gemella
a Sulmona
(2) In Piazza de Palma:
volgari mattonelle moderne
3) In via Castello:
sfregio all’ambiente
(4) Cubo in cemento,
adibito a garage
incastonato
dentro la roccia
nell’area del
Castello Normanno
(1) Foto a confronto. La cappella di San Cataldo ha
una gemella a Sulmona nell'Abruzzo;
(2) A pochi metri dalla storica Piazza de Palma, sono state messe in opera volgari mattonelle moderne, per il rivestimento di alcuni scalini, inadeguate e prive di ogni logica;
(3) Sfregio all'ambiente inaudito in via Castello, nei
pressi del Santuario, dove fanno “bella mostra”
due orrende porte in alluminio anodizzato dorato e bachelite;
(4) Persiste la bruttura monumentale, ambientale e
paesaggistica provocata dall'orrendo cubo in cemento, adibito a garage, incastonato dentro la
roccia, nell'area alle falde del Castello Normanno.
L'Ente Comune, con una adeguata contropartita,
potrebbe proporre, ai proprietari, una plausibile
soluzione per farlo sparire in modo da ridare luce
e spazio all'angusta piazzetta. Se non sarà possibile, si dovrà optare per una soluzione di ripiego sollecitando i possessori, quantomeno, ad attivarsi
per rimuovere le due orrende e deturpanti serrande metalliche in favore del legno, previsto nel piano colore, rivestendo il manufatto con la stessa
pietra che caratterizza i ruderi del Castello, senza
limitarsi, come è stato fatto recentemente, ad un
rudimentale intonaco che cozza in modo indescrivibile con i toni e il secolo di costruzione del pregevole rudere;
(5) L'importantissima e trafficata via B.V. del Carmelo, che collega via M. Bianchi con il Centro storico,
non trova plausibile soluzione e continua a versare
in una situazione raccapricciante e vergognosa;
(6) Via Cupìdo, diventata, già da anni, un passaggio
obbligato, come più volte segnalato, andrebbe allargata e messa in sicurezza, con un adeguato arredo urbano;
(7) In via Napoleone (zona vecchia Marina), dopo
la sparizione immotivata dell'utile ponticello-accorciatoia che portava nei pressi della statua di Padre Pio, si attende che ne venga installato uno
nuovo in legno/ferro, come già avvenuto in altre
zone della città;
(8) Come avvenuto negli anni '50, per la bellissima
fontana di Piazza Caloprese, scaraventata con faciloneria nell'allora immondezzaio di via Fiume Lao
(attuale mercato della frutta), la scultura di Fumasi
in bronzo, che si trovava nel centro della sopra citata Piazza, vorremmo, ancora una volta sapere dagli attuali amministratori comunali, che fine ha fatto;
(9) L'assalto a Torre Talao continua inesorabile e
inarrestabile. Da un po' di anni, oltre che da tutti gli
attacchi invasivi e abusivi di vario genere, l'ex isolotto di Torre Talao è preso di mira anche da “annunci dall'alto”, con continui striscioni e insegne,
apposti sul muro frontale della Torre, che si affaccia su Corso Mediterraneo e, non ultimo, a luglio
scorso, la scritta Scalea, per un'idea di qualche
“lungimirante” amministratore comunale che, a fine
luglio, forse folgorato sulla via di Damasco, avrà
avuto dei ripensamenti o, forse, consigliato da
qualcuno, ha pensato bene a farlo rimuovere. K
(5) Via B.V. del Carmelo
(6) Via Cupìdo
(7) Il punto dove è stato
rimosso il ponticello mai
più rimpiazzato
(8) La scultura di
Fumasi in bronzo
IL “CORAGGIO” DI NON FIRMARSI
Nell’ultimo numero del Diogene, è stato pubblicato un articolo dal titolo
“L’altra campana”, in merito alla serata
del 4 giugno scorso, quando, nella
plendida piazza De Palma, sono intervenuti il giuice De Grazia, il professore Antonio Nicastro ed il
rocuratore Nicola Gratteri. Il procuratore viene
efinito come “star televisiva”, nè più e nè meno di
ome venne qualificato, ancora in vita, il giudice
alcone. Mi domando quale televisione guardi chi
a firmato l’articolo ed eventualmente cosa vorrebe che venisse mandato in onda. Sarebbe come
parare sulla croce rossa fare un confronto con le
ltre facce note della tv, quelle che avrebbero porato in piazza De Palma migliaia di persone, volti
he questa tv ci propina per più parte del tempo.
l procuratore reggino viene rimproverato un ritaro “di oltre due ore dall’inizio del dibattito”, cosa
ssolutamente non vera, in quanto il procuratore è
rrivato nella piazza De Palma in ritardo si ma di cira 50 minuti, senza riferire tra l’altro la nobile causa
el ritardo, visto che nella stessa giornata Nicola
Gratteri era stato ospite di una scuola, dove aveva
arlato ai bambini dell’importante tema della lotta
lle mafie. Si parla poi di lui come di una persona
oliticamente schierata. Cosa assolutamente non
apelata dall’incontro, in quanto il procuratore
Gratteri ha si criticato l’attuale governo per il ritardo
ell’approvare importanti leggi di contrasto alla maa o per la velocizzazione dei processi (come per
sempio tramite la posta elettronica certificata), ma
a anche sottolineato il fatto che quello attuale ab-
bia fatto molto di più nella lotta alle mafie di quanto non fatto dal governo precedente. Riguardo all’editore del libro, ancora una “imprecisione”. Lo
stesso Gratteri ha affermato che l’edizione del libro,
sulla quale non avrebbe permesso la censura o la
modifica di una sola virgola, è stata affidata all’editore che ha garantito la maggior distribuzione possibile, in questo caso la Mondadori, che ha, liberamente, accettato l’accordo! Evidentemente chi ha
scritto l’articolo ritiene che si debba scrivere a seconda dell’editore che pubblica i manoscritti. Tale
principio può valere forse in uno stato dittatoriale,
come quello descritto da George Orwell nel suo libro 1984, quello che parla del vero Grande Fratello (e non quello della tv spazzatura dei giorni nostri), ma non in una società libera e nella quale a
vendere sono le idee e non i marchi sotto i quali
vengono distribuite! Forse lo stesso Montesquieu,
citato dall’autore dell’articolo, avrebbe dovuto
consultare il suo editore per chiedere il permesso
di pubblicare le sue critiche alla società francese?
Forse l’esempio è stato scelto male, visto che evidentemente si vorrebbe scegliere un personaggio
“neutrale” mentre proprio il francese sosteneva che
il potere legislativo e quello esecutivo non possono
mai essere accomunati sotto un’unica persona o
corpo di magistratura, perché in tale caso potrebbe succedere che il monarca oppure il senato facciano leggi tiranniche eseguendole di conseguenza
tirannicamente. Purtroppo, senza fare riferimenti
espliciti, si alimenta sempre il principio secondo il
quale in Italia ormai, o si è con una persona o si è
contro di lei. Trovo sinceramente faziosi, sia gli uni
sia gli altri. Mi meraviglio infatti che nemmeno di
fronte ad una causa comune come quella della lotta alle mafie, per cui non dovrebbero esserci divisioni politiche, si strumentalizzi il nome o l’operato
di un uomo che ha fatto di questa lotta, l’unico motivo della sua vita. Ci rifletta chi la pensa come l’autore di quell’articolo, magari quando passeggia serenamente sotto i portici di via Lido o mentre si
gode una splendida giornata sotto l’ombrellone.
Cose che persone come il procuratore Gratteri,
non sono più libere di poter fare, perché hanno
scelto una causa, la causa di tutti noi calabresi, noi
che fortunatamente, vedendo, leggendo o ascoltando persone così possiamo in queste rare occasione anche sentirci orgogliosi di essere calabresi!
[email protected]
Nessuno ha messo in discussione l’efficienza del
pm Nicola Gratteri nel condurre cruenti battaglie
contro i clan ‘ndranghetistici più pericolosi della
Calabria, una scelta di vita che senz’altro per il
procuratore reggino comporta innumerevoli sacrifici e rinunce e per la quale ha la nostra solidarietà.
Un conto però è parlare di lui come un baluardo
dell’antimafia, altro conto è dire che dall’incontro
tenutosi a Scalea abbia dato prova di quell’indipendenza enunciata nell’art. 108 della Costituzione e che rappresenta una delle prerogative fondamentali per l’esercizio di una professione
essenziale per la collettività come quella del magistrato. E si badi bene, per indipendenza intendiamo l’assoluta estraneità da sfere di influenza del
potere politico, a sua volta condizione imprescindibile per il rispetto del principio dell’obbligatorietà dell’azione penale. Un giudice in odore di politicizzazione infatti potrebbe decidere di
perseguire un reato o meno a seconda della tendenza politica dell’indagato, venendo così a ledere i suddetti principi. Ritornando al pm antimafia
reggino, ci sovviene una frase dell’ex presidente
della repubblica Sandro Pertini, non l’ultimo arrivato insomma, secondo cui un giudice non solo deve essere imparziale ma deve anche apparire imparziale. Ragionando in modo non dissimile da
Pertini possiamo dire che un procuratore non solo
deve essere indipendente,
ma deve anche apparire indipendente. Nicola Gratteri
sarà anche indipendente nell’esercizio della sua professione, ma dall’ultima uscita in
terra scaleota non è “apparso” molto indipendente. I pochi apprezzamenti sulla politica giudiziaria del Governo
Berlusconi sono serviti a nostro parere soltanto ad “annacquare” un’opinione co-
L'ENNESIMA BRUTTA FIGURA
Egregio Direttore, nello scorso numero del Diogen
Ti raccontavo del corposo elenco di atti ammin
strativi la cui attuale Giunta evidenziava la “com
pressione” di interessi collettivi a vantaggio di inte
ressi privati. A questo elenco già nutrito (are
consortili, piazze, terreno adiacente al tribunale
villette comunali, mercato coperto) oggi si è ag
giunto un appezzamento di terreno svenduto (r
prendo le parole già usate da chi si è espresso i
merito) ad un privato nel luogo dove dovrebb
sorgere il porto di Scalea. Che tristezza vedere Sca
lea prostituita e smantellata pezzo per pezzo d
chi non ha anima, non ha Cuore (eppure diceva d
averlo, chiamando così la lista!) perché non cono
sce la storia e gli uomini di Scalea. Ecco perché er
importante non eleggere uno sconosciuto. Il qual
sconosciuto, infischiandosene di rappresentare un
comunità, ha recentemente esposto tutta la cittad
nanza all'ennesima brutta figura. In data 24 giugn
2011 veniva chiamato presso il Tribunale di Paola
processo a carico dei dirigenti e dei proprietari de
la fabbrica Marlane di Praia a Mare. Per quell
udienza il Comune di Scalea, come del resto alt
Enti, tra cui la Provincia di Cosenza, si era costituit
parte civile con l'avv. Lucio Conte. Seguivano co
municati stampa da parte dello stesso Sindaco Bas
le per auto - incensare questo gesto di sensibilit
civica. Ma la mattina del 24 di giugno, una volta in
ziata l'udienza, il Presidente del Tribunale, dott. In
trocaso, informava l'avv. Lucio Conte, difensore de
Comune di Scalea, che alle ore 10 era pervenuta a
Tribunale una lettera a mezzo fax a firma del Sinda
co di Scalea, Pasquale Basile, con cui si chiedeva d
non tener conto della già avvenuta costituzione d
parte civile del Comune di Scalea perché lo stess
intendeva rinunciarvi, SENZA SPIEGARE I MOTIVI! A
ciò si aggiunga che lo stesso Sindaco nel corso de
Consiglio Comunale del 20 aprile 2011, aveva as
sunto l'impegno, davanti a tutta la Città di Scalea, d
denunciare il giornalista Galullo per diffamazione
mezzo stampa promettendo una costituzione d
parte civile della Città di Scalea nell'instaurand
processo penale a carico di detto giornalista. Null
di tutto ciò ed ormai i termini per poter querelare
giornalista sono scaduti in quanto le sue dichiara
zioni diffamanti risalivano al mese di febbraio! An
che in questo caso il Sindaco ha tradito il popol
scaleoto dimostrando quanto valga la Sua parol
(cioè: niente) al cospetto della Città di Scalea e d
mostrando di infischiarsene della tutela degli inte
ressi collettivi. Insomma, Scalea ha scelto quest
Sindaco dandogli fiducia. Egli non è stato in grad
di ricambiarne nemmeno un po'. Forse condiziona
to dalle vecchie abitudini (perché non ha fatto
turn-over tra i dipendenti cambiandone mansioni?
e da assessori troppo protesi a dare concessioni
privilegi personali, ha deciso di curare gli orticel
privati a scapito dell'orto ben più grande e più im
portante che è quello che risponde al nome di Sca
lea. E colpendo, in maniera ritorsiva, tipica di cer
ambienti e certi personaggi a lui sempre più “vicini
coloro che non la pensano come lui. È successo a
sottoscritto, in più occasioni, ora è successo ad Ac
quaviva al quale va il mio pieno sostegno e la mi
piena solidarietà. Bravo Francesco e ricordati che
futuro non può essere né degli sconosciuti, né de
vendicativi, né dei pericolosi, né dei chiacchierat
Questo arriverà presto e spazzerà via tutta l'im
mondizia che oggi purtroppo sommerge Scalea!
MAURO CAMPILONG
LUNGOMARE VIOLATO
er 30 anni circa, il lungomare di Scalea è stato salaguardato, controllato e rispettato da cittadini e
spiti, con sacralità, con venerazione, un posto faato che, con il venticello della sera, fa avvertire
dori sublimi di prato e di mare. Con un accordo
acito, tutti noi scaleoti rispettavamo, dal profondo
ell’animo, quest’area verde, nata intorno al 1970,
er volere e intuizione di Dario Bergamo, sindaco di
calea dal 1960 al 1980. In quel tumultuoso ed
volutivo periodo di espansione e di boom economico, per la nostra Scalea, tante cose cambiavano
tante cose sembravano incomprensibili, però, la
trada tracciata portava, sicuramente, ad un tenore
i vita superiore, rispetto agli anni precedenti. A
calea, indubbiamente, si costruì, in quel tempo,
oppo e spesso male, il territorio subì certamente
anni e sicuramente, si poteva fare meglio. Però, i
empi erano quelli, non si avvertivano ancora certi
emi ambientali e si tentava di imitare posti d’Italia e
el mondo dove una certa trasformazione urbanitica, già in atto, aveva portato un tipo di turismo
bbastanza elitario. Si veniva da un periodo di fame
era, l’emigrazione verso nazioni europee più forunate di noi e verso le Americhe continuava inarestabile. Da un giorno all’altro passammo dall’emirazione all’immigrazione: da Scalea non partiva più
essuno in cerca di lavoro ma al contrario, arrivava
ente da tutt’Italia per fermarsi nella nostra comuità. Con le nuove costruzioni nacquero pure struture alberghiere importanti, come il Santa Caterina,
anti ristoranti, campeggi, villaggi e varie e moderne
ttività commerciali. A Scalea era iniziata la trasformazione: da paese a vocazione agricola e di pecatori, si passò a città a vocazione turistica. Nel
orso degli anni a cose egregie si mescolavano
rossi errori. Un turismo di alti e bassi, di scelte a
olte discutibili e poco lungimiranti. Oggi, avvertiamo un forte disagio e una fortissima stretta economica che non lasciano spazio all’ottimismo. Si connua a vivacchiare nella speranza che qualcosa
ambi, ma non sarà facile ripetere certe annate forunate. Almeno, per ora, mettiamoci l’anima in pae e soffriamo in silenzio a denti stretti. Dopo queta carrellata “storica”, tra gli errori degli ultimi
empi aggiungiamo la gestione della villa comunale
ul lungomare, profanata e violentata nella sua belezza e nella sua pace. Transenne divelte e divieti
on rispettati, traffico a motore che scorrazza tra gli
ncreduli frequentatori di quella che è stata la prima
ola pedonalizzata cittadina, bancarelle discutibili,
rredo urbano e marciapiedi in rovina (sembra di
tare e trovarsi sul lungomare di Reggio prima delera Scopelliti). Alla luce di questo sfascio mi chieo: «A cosa sono servite le telecamere fatte instalare qualche anno fa (costate, oltretutto, un sacco
i soldi) e se è previsto un servizio di controllo da
arte della polizia municipale su questo importane polmone verde, sempre più alla mercè di vandae balordi. Questa insopportabile situazione non
Punti vendita:
dà certamente segnali di civiltà. Se quanto esposto
è un fattore legato esclusivamente ad una volontà
amministrativa e politica, mi chiedo cosa aspettiamo a mettere un freno a questa tendenza e a dare
un segnale di cambiamento»?
FRANCA MANCO
Eppure, per anni, questa villa comunale che si adorna, al centro, di una fontana (a proposito ha fatto il
suo tempo e andrebbe rimpiazzata con un’altra più
adatta alla modernità di oggi), è stata presa di mira
da residenti e turisti e, addirittura, da abitanti dei
paesi limitrofi che, evidentemente, trovavano stimolante e carino farsi una passeggiata all’interno. Alcuni sindaci, addirittura, copiarono la villa costruendone di simili nei propri comuni. Ora, nonostante lo
sfacelo ed il non controllo, la villetta continua ad essere frequentata pur non conservando certe caratteristiche e quel rigore vitale del passato. Se continueremo di questo passo, quella che molti
chiamano la piccola “Villa Borghese Scaleota” perderà tutto il suo fascino e le sembianze primarie che
tanto la fecero apprezzare. K
SENZA FUTURO
Scalea è diventato un paese di vecchi. Privo di attrattive per i giovani. Una località morta, senza futuro. Villaggi come la “Baja del Carpino”, tanto per fare un esempio, che fino alla fine degli anni ’80, in
estate sfornava tanta bella gioventù sono rimasti
isole deserte. Per la prima volta, anche le pochissime siagge libere della costa cittadina apparivano fino al 10 agosto spopolate (vedi tratto di spiaggia libera in direzione del “London Bus”). Già da
qualche stagione, Scalea non sa divertirsi e tirare fino a tardi. Si poteva avere il paradiso in casa, purtroppo nessuno l’ha saputo sfruttare. I locali notturni, sono ormai merce rara. Vent’anni fa non era così.
I giovani per divertirsi vanno in Costa Smeralda, se
d’Italia vogliamo parlare. La gente del posto non riesce a guardare oltre i soliti e monotoni lidi (che
noia!!!) tutti uguali tra loro. Posti con la mentalità
ferma al 1970. Negozi di ogni genere, bar, pizzerie,
supermercati, ma non un cinema (eroicamente resiste solo l’arena all’aperto), non un delfinario (attrazione irresistibile di grande divertimento che, su altre coste d’Italia, è presa letteralmente d’assalto da
gente di ogni età). E poi… la mancanza di un’autostrada costiera, di collegamenti ferroviari veloci (l’alta velocità fa capolinea a Salerno), di un porto e di
un aeroporto fanno il resto. Gli alberghi, a parte
quei due o tre, sono rimasti fermi a 40 anni fa. Mancano le persone che portano i soldi (d’altra parte
se non offri niente, non puoi avere niente…) è un
turismo di basso profilo. Scalea è ormai un ospizio.
Tante colpe sicuramente sono da addebitare a politici incapaci che nulla hanno fatto per migliorare
questa agonia lunga.
MARIA STABILITO
Affermazioni che fanno male, ma in larga parte vere.
Dovremmo riflettere su tante cose, ma forse il treno
delle speranze e delle aspettative è irrimediabilmente perso per sempre. Il Salento, oggi tanto in voga,
molto prima della Notte della Taranta a Melpignano,
non è che non esistesse proprio. C’era ed era pronto per essere scoperto e valorizzato. Ma, al di là dei
sapori delle sue masserie e delle sue apprezzate
trattorie, sono stati i suoni e la capacità di aggregazione di questi semplici ritrovi a rinnovare il Salento.
Nelle putee c’è stato per la prima volta lo scambio
tra la dancehall dei Sud Sound System e i vecchi prosecutori della tradizione musicale salentina. Infine, le
ferrovie del Sud Est, per esempio, con il loro muoversi lento, in un paesaggio che ricorda l’Andalusia,
hanno un fascino fuori dal comune che non ti fa pesare la lentezza, anzi, te la fa apprezzare. A Scalea,
alla faccia della Pizzica e della notte della Taranta,
giunta alla quattordicesima edizione, siamo costretti
a sorbirci, tra un locale e un altro, lamenti e ragli
umani di bassissimo livello e gusto che portano a
pensare ad uno stato di arretramento e di sprofondamento culturale. K
VIVERE COME NEL MEDIO EVO
Sono una cittadina di Scalea. Ho scelto di viver
qui tutto l’anno e di lavorarvi, ma dopo quello ch
mi è successo mi verrebbe voglia di fuggire ogg
stesso. Narro l’accaduto.
Qualche giorno fa, mio marito è stato colpito d
colica renale, era passata la mezzanotte. In cas
non avevo nessun medicinale idoneo a lenire i suo
dolori, che erano fortissimi ed in continuo aumen
to. Decido così di recarmi in farmacia. D po lo sla
lom per arrivare a quella di turno, trovo un carte
lo in cui si legge che il servizio è disponibile fino
mezzanotte e che oltre tale orario bisogna telefo
nare a un cellulare. Ebbene, formulo subito il nu
mero corrispondente, a cui risponde una voce a
quanto seccata, che mi dice di andare alla guardi
medica, di fornirmi di adeguata ricetta, di richiama
re nuovamente e di aspettare pazientemente da
vanti alla farmacia la persona che avrebbe poi do
vuto fornirmi le medicine del caso (che avre
ottenuto pagando un supplemento). Intanto, er
trascorsa un’ora e il mio povero marito continuav
a contorcersi dal dolore. Mi reco, allora, alla “Gua
dia Medica” e una signora (suppongo la dottores
sa) mi fa entrare in uno stanzone squallido e qua
senza arredi. A lei espongo il problema e le dico
visto i tempi ristretti, di venire a casa mia e presta
re i soccorsi al malato oppure (le propongo genti
mente) di fornirmi una fiala di Voltaren, che avre
provveduto personalmente a far iniettare. A que
sto punto, si avvicina ad un mobiletto-vetrina e in
zia a controllare quei pochi medicinali present
ma, quasi disperata, mi dice che sono scaduti. In
tanto, sono passati altri 20 minuti. Se qualcuno ch
mi legge è stato colpito da una colica renale, s
benissimo quanto sia necessaria la tempestività de
soccorso farmaceutico per lenire i dolori che son
lancinanti più delle doglie! La dottoressa, a quest
punto, decide di fornirmi una “sua” fiala, lamentan
dosi di operare in quello stato pietoso ogni notte
senza servizi, senza medicinali e null’altro. Con l
mia preziosa fialetta, vado a casa, chiamo mia co
gnata (infermiera) e finalmente al pover’uomo vie
ne fatta l’iniezione del tanto desiderato Voltaren
Faccio rilevare, che avevo pensato anche di recar
mi al “Pronto Soccorso” di Praia a Mare, ma son
stata fermata, poiché (mi hanno detto) questo se
vizio non è più in funzione e, quindi, sarei dovut
andare all’Ospedale Lagonegro… sigh!!! Mi chiedo
e se invece di una colica renale si fosse trattato d
qualcosa di più grave? Noi cittadini dovremmo in
sorgere a questo stato di cose. Non è possibile v
vere ancora come nel Medio Evo!!!
A.C.M
Viene da pensare agli sbarchi di Lampedusa, ai soc
corsi di prima accoglienza, sicuramente più orga
nizzati ed umani rispetto alla vicenda da Lei de
scritta. Segnali, questi, di indifferenza, impotenza
sconquasso allarmante e preoccupante per noi co
siddetti popoli civili ed emancipati, tartassati e pe
seguitati da tasse e gabelle di ogni genere, anch
per avere garantita una certa sicurezza nei serviz
sanitari, urgenti e di emergenza, che spesso, per
motivi su descritti, possono degenerare in gra
conseguenze… fino all’irreparabile. K
UNA VIA IN DISARMO
ia Tommaso Campanella, dopo i recenti cambiamenti in tema di viabilità, sta subendo l'ennesimo
olpo mortale. Per questa antica e conosciuta straa cittadina, l'estate sembra non essere mai arrivaa, nonostante sia già finita. Dopo le ultime novità,
n fatto di segnaletica cittadina, gli automobilisti,
videntemente, non la trovano neanche “conveiente” e comoda come parcheggio. Se non altro,
rima di questa “grande innovazione” fungendo da
imitero delle auto, se non altro, portava un po' di
ente in questa nobile via dedicata al grande Tommaso Campanella, ridotta attualmente solo a zona
esidenziale, ideale per abitarci. Commercialmene, ti puoi sforzare quanto vuoi, risulta essere inestente. La passeggiata dedicata allo shopping si
rresta, come per magia, a pochi passi dall'imboco, in piazza Caloprese. Un grazie di vero cuore a
hi ha avuto questa fantastica idea di annientare
ompletamente questa desolata via.
C.D. E R.V. E ALTRI COMMERCIANTI DI VIA CAMPANELLA)
ia Tommaso Campanella, anche se non è mai stata
na via commerciale e da shopping, ha avuto una
rima fase di calo economico agli inizi del 1980,
uanto fu portata, da strada a doppio senso di cirolazione, a strada a senso unico. Il traffico, in queli anni, era aumentato sensibilmente e, per ragioni
i ordine e sicurezza, fu trasformata così come si
resenta oggi. Però, dopo aver girato e vagato per
a città, in una serie di sensi di marcia molto discutiili, confluire con due importanti arterie come, apunto, la più volte citata via Campanella con via
auro ad imbuto, con l'obbligo di continuare per
a Oberdan, lascia davvero senza parole. K
22/8/2011
LETTERA (BIS) APERTA AL SINDACO E AI LETTORI DEL DIOGENE
Caro Sindaco, Mi spiace che Tu ti senta offeso
quando dico che sei bugiardo.
Però lo sei quando dici, ad altri Consiglieri, che a
Scalea “va tutto bene”, che Scalea è contenta del
Piano viabilità, che è beneficiaria di finanziamenti,
che sarebbe preservata da tagli al Poliambulatorio.
Sembrano le dichiarazioni di alcuni politici di Reggio Calabria dei primissimi anni ‘70 quando la Città
era in rivolta, al grido “Boia chi molla”, c'era guerriglia urbana, danneggiamenti gravissimi, feriti e
quelli dicevano che andava tutto bene. Caro Sindaco, Scalea è in rivolta! Sono in rivolta i commercianti di Via Fiume Lao, sono in rivolta gli operai
della Geo Ambiente, sono in rivolta turisti e residenti per l'acqua che manca e per la spazzatura
nella strada.
Sei bugiardo quando dici che la colpa è mia dei milioni di euro di debiti. Ma sei Tu che hai votato un
avanzo di Amministrazione di 52mila euro relativi
all’anno 2009, quello - per intenderci - del buco
fatto da Tributi Italia: Perché lo hai fatto? Delle
due l'una: o hai votato un documento falso o sei
un bugiardo.
Ti ricordo, caro Sindaco, che quel bilancio del
buco risalente al 2009 io non l’ho votato ed è stato votato su pressioni precise di tutti coloro che
oggi siedono accanto a te in giunta ai quali dovresti rivolgere le domande e le critiche che oggi, ipocritamente, rivolgi a me.
Mi spiace che Tu ti senta offeso quando dico che
sei presuntuoso. Ma è questa la verità.
Infatti, quel documento sulla spazzatura, al quale
Tu hai replicato solo al sottoscritto, è stato condiviso da TUTTI e 7 i consiglieri di minoranza che rappresentano oltre il 70% della popolazione. Al quale dovresti portare rispetto e che, invece, per
presunzione, ignori così come ignori tutte le altre
questioni poste dalla minoranza consiliare, che
però è maggioranza del paese.
Mi spiace che Tu ti senta offeso perché Ti chiamo
sconosciuto. Ma questa è la verità.
E forse Scalea Ti ha votato anche per questo: il tuo
essere “nuovo” e “sconosciuto” poteva servire per
fare “pulizia” di certi sistemi, equilibri, mansioni a
l'interno di Uffici comunali e deleghe assessoril
Laddove non sono riuscito io perché a decidere
comandare non era chi aveva i titoli a farlo, per
ché numericamente in minoranza nella maggioran
za, ma gli stessi numerosi vecchi amministratori ch
oggi sostengono Te. Avresti dovuto e potuto dar
spazio ai Tuoi giovani. Nemmeno questo hai fatto
Anzi per Te i “vecchi” sono i migliori di tutti com
Tu stesso hai avuto modo di riferire.
Nel frattempo, la Città affoga. E Tu che fai? Svendi
gioielli di famiglia e smonti pezzo per pezzo la Citt
per favorire parenti ed amici di quei vecchi amm
nistratori, dicendo che va tutto bene. Dopo le are
consortili, dopo il terreno adiacente al Tribunale
dopo le Piazze, dopo il mercato coperto, ora toc
ca alle aree vicino al depuratore. Mi sembra un'e
sagerazione ai limiti dell'arroganza.
Mi spiace che Tu ti senta offeso perché Ti dic
che sei inesperto politicamente.
Ma non è una colpa esserlo. Diventa colpa quand
non riesci a capire, dopo quasi un anno e mezzo
Chi dovresTi valorizzare (e invece lo delegittimi re
vocandogli un ruolo che si è meritato sul campo
solo perché si è permesso di contestare una del
bera di giunta), e chi dovresti limitare e controlla
re meglio. Non riesci a capire che la formula B&
(che non ha nulla a che vedere con il Bed an
Breakfast, ma si tratta di Bancarelle e Baracche
non ti fa fare una gran bella figura.
Sta di fatto che mandare i vigili a casa di qualcuno
silurare il Tuo capogruppo di maggioranza, ovver
silurare un componente del Tuo staff giornalistic
per il solo fatto di avere espresso opinioni contra
rie alle Tue, sa molto di ritorsivo.
Mi auguro solo che la presente Ti possa servire d
stimolo a fare meglio per la Città perché Scalea h
bisogno di una guida capace, di un vero leader, d
una persona di alto profilo morale e culturale.
Hai tanto lavoro da fare e se seguirai, anche solo i
parte, i consigli di chi è più esperto di Te, io sarò a
Tuo fianco per servire gli interessi collettivi di Sca
lea.
MAURO CAMPILONG
...Scalea Movida...
GRANDI CONSENSI PER LO STAFF "MADE IN SCALEA"
Ciò che dicevano i latini, "nemo profeta in patria”, certo non vale per gli organizzatori della magnifica serata "Il bello del beauty
made in italy", uno staff di persone, che operano con successo
a Scalea, ha incontrato il favore del pubblico che ha apprezzato la sfilata di moda in cui si sono alternati gli abiti de "La vela
boutique", le particolari e nuove creazioni di capi di abbigliamento e accessori de "Le Romanticherie di Roberta" e gli scintillanti abiti da sposa dell'atelier “Baciami ancora". L'immagine è
stata curata dall'estroso "Elvis haute coiffure" e dalla creativa
Francesca de "Il Girasole". Complimenti ed entusiasmo per lo
strepitoso staff "Made in Scalea"! K
LO SCENARIO DI TORRE TALAO
PER UNA MAGICA SERATA
Il sempre più sorprendente Salvatore Monachell
ha presentato in cima alla suggestiva Torre Talao, i
una atmosfera da incanto, la dodicesima edizion
della manifestazione: “Sweet Dream”, una sfilata d
moda e acconciature unisex, beauty & spettacolo
Nell'incantevole scenario della Torre, si sone esib
te, inoltre: Ilaria Fortunato e Maria Teresa Manc
che ha condotto la serata. Monachello, come al so
lito, è stato affiancato per la parte dedicata alla mo
da da “Freesby”. Una marea di persone ha affollat
lo spazio che si affaccia sul mare dello scoglio pi
famoso di Scalea per ammirare, ancora una volta, l
magistrali performance dell'eclettico Monachello.
Cultura praiese:
DIOGENE UN PUNTO INFORMATIVO RILEVANTE PER L'INTERA COMUNITÀ
iazza Municipio, anche quest'anno, è stata la see, per tutta l'estate, della nuova edizione della
assegna culturale partita con grande slancio gioro 17 luglio 2011. Raggiante l'Assessore alla Cultua, Turismo e Spettacolo Pietro De Paola per i riultati conseguiti, sin dal 2007: «Come Taormina,
Maratea, Positano, Ischia, Capri, Procida, Cortina
'Ampezzo, la Versilia e tante altre prestigiose loalità di villeggiatura, anche Praia a Mare può vanare il proprio salotto culturale, impreziosito - ano dopo anno - dalle firme più prestigiose e
onosciute del panorama nazionale, felici di aprodare in riva al Tirreno cosentino per presentare
e loro più recenti fatiche letterarie».
Con questa quinta edizione, l'offerta turistico-culurale complessiva raggiunge uno spessore ormai
onsolidato, ha dichiarato Egidio Lorito, organizzaore di “Praia a Mare con…”». Soddisfatto il Sindao Carlo Lomonaco che nel premiare, insieme agli
ssessori Francesco ed Antonio Marsiglia, tutti i
appresentanti culturali di Praia, non ha mancato di
ottolineare il ruolo della promozione culturale
he la sua amministrazione ha inteso valorizzare
er la crescita dell'intera comunità. Pasquale Lan-
zillotti che, con la Filmas Praja Festival, ha organizzato una settimana intera di rappresentazioni teatrali, Antonella Palladino, responsabile della Monocultura Athena, ha evidenziato la corposa
attività di gestione del sito museale praiese. E poi,
non meno importanti: Loredana Lo Tufo, Gina Borrelli, Padre Mario Corbi, Tony Condino, Piero di
Giuseppe, Raffaele Mandarano, Domenico Vecchio, Rossella De Francesco, Gianfranco Perrone
e Franca Paris, hanno avuto anche loro, il meritato
spazio. Al ricco elenco, logicamente, non poteva
mancare Giovanni Celico (nella foto), apprezzato e
prezioso giornalista-scrittore, appassionato e
profondo conoscitore delle vicende praiesi sin dagli albori, dalla nascita della città di Praia, e con lui,
il condirettore del Diogene di Scalea, Nando Manco, per essere stati, con il loro periodico, anche in
questi 4 anni di Amministrazione Lomonaco, un
punto informativo rilevante, costante e puntuale
per l'intera comunità della città dell'isola di Dino.
Infine, la nutrita serata, presentata da Carmelo Idà,
è stata conclusa dalla voce e dalla chitarra di Miriam Scarcello che ha eseguito un canto del vasto
repertorio popolare calabrese. K
nostro validissimo Giovanni Celico taglia il nastro delle venti eccellenti pubblicazioni da tramandare ai posteri
I MAGNIFICI PAGANO DEL DIAMANTE
di SARA SILVESTRI
stato presentato nella sala consiliare di Diamante,
er i tipi della Rubbettino, editore Enzo Monaco,
ultima fatica, in ambito della ricerca storica locale,
i Giovanni Celico, portata a compimento insieme
l compianto Amato Campolongo, “I magnifici Paano del Diamante”. Il volume che si presenta coredato da una pregevole e curata veste tipografia, ripercorre circa tre secoli di cronaca, con
ferimento a Diamante, questa bellissima cittadina
el Tirreno calabrese settentrionale, e soprattutto
ocalizza l’attenzione sulle famiglie che si distinseo, principalmente nelle arti, in quell’arco di temo, con riferimento, in particolare, alla famiglia Paano che, con Don Leopoldo, storico tra i più
rolifici forse del meridione d’Italia, ha raggiunto il
ertice della qualificazione. Accanto a Don Leooldo Pagano, di cui è stata ricostruita la impoente mole di quanto questo intellettuale produse, moltissimo è ancora inedito, vi sono anche altre
gnificative figure di scrittori, con radici a Diamane, che, senza questo lavoro, probabilmente richiavano l’oblio. L’editore Enzo Monaco, da noi
vvicinato, ha dichiarato: «Sono felice di aver conibuito, per quanto di mia competenza, a portare,
ell’ambito della storiografia locale, un mattone sinificativo, sia perché riguarda Diamante e sia per-
ché, almeno per uno degli autori, Giovanni Celico,
la collaborazione è antica e conta diversi libri editi».
«Siamo riusciti nell’impresa, non facile per i tempi,
di presentare quest’opera nei termini previsti - ha
continuato il prof. Monaco - alla cittadinanza di
Diamante e del comprensorio, grazie all’apporto
dell’Amministrazione Comunale locale, impegnata
sul fronte della divulgazione e della cultura».
«È la prima volta che, con la cronaca che riguarda
alcune delle famiglie notabili, si ricostruisce l’intelaiatura economico-sociale della cittadina», ha
concluso Enzo Monaco, «attraverso alcuni tra i secoli più significativi, nel cui arco Diamante è nata, è
prosperata e si è affermata. Mi auguro che la scuola locale, in prima battuta, sappia cogliere questa
opportunità e si regoli di conseguenza».
Sottolineiamo che, in occasione della presentazione, come annunciato sulla locandina e sull’invito, al
pubblico intervenuto è stato donato in omaggio
una copia del pregevole volume.
Ricordiamo che questa ennesima fatica letteraria del
prof. Celico, non nasce per caso, ma come le precedenti, è preceduta da ricerche accurate e capillari di mesi e anni di intenso lavoro, nonché, di passione illimitata per la storia della nostra Calabria. K
Nella terza settimana di agosto presentato il libro “Mani assasine”
TRA I CRIMINI DESCRITTI SPICCA QUELLO ANCORA IRRISOLTO DI SALVATORE ARCURI
La prefazione è del Procuratore
della Repubblica presso il Tribunale di Lanusei, Domenico Fiordalisi, già sostituto a Paola e a
Cosenza.
È in distribuzione “Mani Assassine”, l'istant-book di Antonello
Troya, giornalista della Gazzetta
del sud e dell'Ansa. L'autore, alla
sua prima esperienza editoriale,
el libro racconta sette storie di delitti avvenuti
ell'Alto Tirreno cosentino, la morte di Salvatore
rcuri (il Diogene, in questi 10 anni, come ha sotolineato Troya sul terrazzo dell’ANMI, si è più
olte interessato all'assurda tragedia di Salvatoe) a Scalea, bruciato vivo nella sua macchina nel
001, la strage di Buonvicino del 1996, le uccisioni
i Carmine Magurno e Francesco Grano nel 2002 a
elvedere Marittimo. Quello di Luigi Laprovitera,
er mano del figlio Enzo nel 1997. E gli ultimi due
vvenuti quest'anno, Domenico Puma a Praia a Ma-
re e Anna Gerardi ad Acquappesa. Alcuni risolti,
altri no, senza un movente e né un colpevole.
Il libro è stato pubblicato dalla Falco Editore di Cosenza (120 pag. 10,00 euro).
«Delitti - scrive l'autore nell'introduzione - che hanno segnato profondamente lo strato sociale delle
comunità in cui sono avvenuti e che hanno posto
in evidenza segnali che spesso ignoriamo, come la
solitudine e l'indifferenza. Delitti che lasciano aperti numerosi interrogativi, per la crudeltà con cui sono stati compiuti e per le motivazioni, anche psicologiche, alcune adesso ancora incomprensibili.
Non mi sono addentrato in analisi psicologiche e
nemmeno socio-culturali. Ho cercato di dare l'assist a chi ha più competenze nell'affrontare gli istinti, le passioni e le disfunzioni che questa società
proietta sull'individuo, che riflettono le anomalie e
le difficoltà di una società malata che detta le regole da seguire, ovvero annientare l'altro, e che
poi si scandalizza se accadono fenomeni criminali
difficili da capire…». K
“STORIE SOTTO L’OLMO”
UN MESSAGGIO PER I GIOVANI
Nelle migliori librerie è possibile trovare l’ultima fa
tica libraria del nostro instancabile collaborator
Francesco Cirillo dal titolo “Storie sotto l’Olmo”
di confinati politici, fascisti, antifascisti, soldati e ci
tadini comuni, edizioni “I Quaderni dell’Olmo”.
In apertura si legge: «Che i giovani facciano tesor
di queste storie e tengano presente sempre che l
libertà non è un dato acquisito eterno. La libertà
conquista ma si deve anche difendere, rafforzare
sviluppare, e bisogna sapere che ci sono forze oc
culte e meno occulte che vorrebbero che la libert
fosse sempre più limitata e più controllata e con
centrata nei poteri di pochi». La presentazione de
libro è stata curata da Ernesto Magorno, Sindaco d
Diamante, mentre la prefazione da Battista Maulic
no, Assessore alla Cultura. L’interessante volume
compone di circa 150 pagine e di oltre 100 imma
gini e documenti datati di alto valore storico. L’un
co neo, un vero peccato, è stato quello di sceglie
re di stampare le pagine del libro su un
volgarissima e spugnosa carta “usomano” che, pu
troppo, ha letteralmente “ammazzato” il lavoro, i
particolare le foto, della bellissima ricerca-compo
sizione. K
È partita da Colleferro la prima tappa del 2011 di Pasquale Luongo
PRESENTATA LA TREDICESIMA OPERA LETTERARIA
resentato nei mesi scorsi, per l’edizione del Dioene, nell’accogliente sala delle riunioni del Muniipio di Colleferro (Roma), il libro “Eroe senza meaglia” di Pasquale Luongo, giunto al suo
edicesimo lavoro letterario. Erano presenti, oltre
ll’autore e all’editore Nando Manco, l’on. Mario
aciotta, sindaco di Colleferro, e Graziana Mazzo, assessore alla Cultura. “Eroe senza medaglia” è la
toria semplice ed edificante di un uomo e di un
oldato esemplare, altruista, fortemente legato ai
alori della famiglia e della Patria, che andò incono ad un tragico destino, senza arretrare di un
asso, in una tiepida serata di aprile del 1945. Giino, che era nato a Praia Mare il 25 marzo 1914,
veva appena 22 anni e, come tantissimi altri gioani, subiva il fascino di tutto ciò che il regime facista, in quegli anni, metteva a disposizione.
.Mentre lo assassinavano, ai carnefici, che non si
tancavano di colpirlo, sussurrò: «Ora basta, non
edete che la mia anima è salita in cielo?».
N.d.R. Nelle ore che hanno preceduto la riuscita
resentazione del libro, insieme con l’autore, ci
amo recati presso il monumentale cimitero di Coleferro per deporre un mazzo di fiori sulla tomba
ello sfortunato eroe. Siamo rimasti a dir poco meavigliati per l’organizzazione, la disponibilità e l’innita gentilezza dimostrataci nella ricerca del locuo dalla responsabile cimiteriale, Valeria Gabrielli,
he prima al computer e, qualche attimo dopo, at-
traverso la consultazione di alcuni vecchissimi registri, è riuscita a localizzare il luogo preciso della sepoltura, dove ci ha personalmente accompagnati.
Altra cosa che ci ha favorevolmente impressionati è
la presenza per le vie di Colleferro di alcuni manifesti che annunciavano l’avvenuta soppressione da
parte del Comune, del canone annuo per l’illuminazione votiva. Sicuramente, in periodi di crisi economica, come quelli che stiamo vivendo, il piccolo
gesto è stato molto apprezzato dalla popolazione… che ha visto arrivare con un po’ di anticipo il
bambino Gesù. Non sarebbe il caso che anche i
nostri Comuni attuassero un simile provvedimento,
se non altro per farsi amare almeno un poco?
Nel mese scorso, “Eroe senza medaglia” è stato
presentato presso l’accogliente libreria “Victoria”
di Praia a Mare. Erano presenti, oltre all’autore e all’editore, i parenti del protagonista della commovente e appassionante storia. Ha presentato, come
sempre ottimamente, Egidio Lorito.
A metà agosto, “Eroe senza medaglia” è stato presentato da Anna Manco, nella storica e suggestiva
piazza de Palma di Scalea. Ad accogliere l’autore è
stato un pubblico elegante e attento che ha seguito con interesse la significativa e commovente storia. Alla fine, soddisfazione dell’autore Pasquale
Luongo, vecchia conoscenza del pubblico scaleota, al quale ha fatto da cornice una rappresentanza di turisti proveniente da tutt’Italia. K
Libri da non perdere
INCONTRO A PIAZZA DE PALMA
CON LA CATANESE LA SPINA
Lunedì 8 agosto, presso la Piazza Maggiore De Pa
ma di Scalea, l’Associazione “Alternativa Donna” d
Scalea, con il Patrocinio del Comune, ha promoss
l’incontro con la scrittrice catanese Emma La Spina
la quale ha presentato i libri: “Il suono di mille s
lenzi “ e “Mille volte niente”. Testi che affrontano l
sua penosa e difficile vita, costellata da vessazioni
soprusi e violenze. Dopo l’introduzione della Pres
dentessa della suddetta Associazione, M.S. Tenuta
e la relazione della Prof. Noviello, a commentare l
parte legale è stata l’avv. Anna Manco di Scalea, ma
trimonialista, la quale ha trattato dei reati che po
tevano ipotizzarsi nei libri presentati. La stessa h
dedicato particolare attenzione ai reati riguardan
la violenza sessuale, lo stalking, le lesioni persona
in danno delle donne, soffermandosi ancora su
mobbing familiare e sugli ordini di protezione con
tro gli abusi familiari. Interessante la sua esposizio
ne e il suo invito alle donne a denunciare sempre
loro aggressori, affinché questi ultimi non restin
impuniti e recidivanti. Condividiamo pienament
questo sollecito alla denuncia, poiché la violenz
sulle donne non ha tempo né confini: è endemic
e non risparmia nessun paese, né conosce differen
ze socio-culturali e vittime ed aggressori apparten
gono a tutte le classi sociali.
LA REDAZION
Si comincia dall’Indiana dove la scrittura tradizionale scomparirà dalle materie obbligatorie
CORSIVO ADDIO NELLE SCUOLE USA
Firmare o leggere documenti antichi sarà appannaggio di pochi
di ALESSANDRA NUCCI
a questo autunno i bambini delle scuole elementadell’Indiana non impareranno più a scrivere in corvo. I funzionari dello stato americano hanno inviao alle scuole un promemoria che toglie la scrittura
adizionale dalle materie obbligatorie e al suo poto prescrive una maggiore concentrazione sulle
bilità legate all’uso della tastiera. Secondo quanto
egnalato dal New York Times, fa si che il corsivo sia
un mistero” per un numero crescente di giovani di
ggi, capaci di scrivere soltanto in stampatello. Le
reoccupazioni suscitate dalla morte del corsivo
artono da considerazioni pratiche come l’incapaità di fare una firma e la conseguente prevedibile
acilità di contraffazione delle firme in stampatello. Si
oncretizza così un ulteriore impoverimento dei
ontenuti trasmessi dalle scuole pubbliche, che non
mancherà di rafforzare la tendenza in atto fra i geniori statunitensi a provvedere da soli, in casa, all’eucazione dei figli per sottrarli a una scuola pubblia sempre più vuota e priva di qualità. Negli Stati
niti non esiste un programma ministeriale, ed è per
uesto che da molti decenni vi sono pressioni poliche e sindacali per giungere a una standardizzaione degli apprendimenti sulla base di comuni deominatori, veramente minimi. Il processo di
liminazione del corsivo tuttavia è ancora agli inizi,
nche se 41 dei 50 stati americani hanno già approato un “curriculum comune” compilato in termini di
bilità multiple, in cui il metodo di scrittura, in stamatello o in corsivo che sia, non è nemmeno citato.
fare da ostacolo alla totale eliminazione del corsio stanno inoltre gli esami di ammissione alle supeori, che richiedono ancora compiti scritti a mano in
ui il voto premia sia la velocità di composizione, sia
a chiarezza, percepita anche tramite la calligrafia
una volta esisteva il voto alla calligrafia) più o meno
ordinata. Nell’Indiana prima di ora il corsivo veniva
insegnato al terzo anno delle elementari. Fino a quel
momento ci si limitava allo stampatello e al “keyboarding”, cioè all’uso rudimentale della tastiera. Gli
usi avanzati, quindi, come il word processing e le varie applicazioni, sono riservati alle scuole medie superiori. Non sorprende che secondo alcuni pedagogisti il male che insidia il rendimento degli studenti
delle scuole americane, determinandone l’alto tasso
di abbandoni, sia la noia. Ma le ricadute culturali più
profonde che derivano dalla riduzione dell’abilità di
leggere e scrivere al solo stampatello, ovvero alla pagina stampata, riguardano le basi stesse della conoscenza, le cui strutture si stanno conformando
(omologando?) sempre di più al software del computer. Speriamo che l’Italia, dove i pedagogisti più à
la page teorizzano il computer come ambiente in
cui realizzare un nuovo modo di pensare, eviti almeno in questo di copiare gli americani.
N.d.R. Nel nostro piccolo, a proposito di corsivo,
possiamo ben dire di avere a che fare con due distinti gruppi di collaboratori: quelli più attempati,
cresciuti con la “costante” della scrittura manuale e
quelli di ultima generazione che scrivono direttamente sulla tastiera del computer e che, difficilmente e solo eccezionalmente e con notevoli difficoltà, prendono, anche se costretti, una biro in
mano. Mentre i più “anziani” sono riusciti a passare al computer, i giovani, le nuove generazioni,
non vogliono saperne di scrittura corsiva. Personalmente, posso dire che, fino a 12 anni fa, scrivevo i
miei pezzi “manoscritti e solo in stampatello”, per
poi passarli agli addetti al computer. Quindi, da
questo punto di vista, ho anticipato le intenzioni
dello stato dell’Indiana. Però la firma l’ho sempre
fatta in corsivo. K
Le Romanticherie di Roberta
Prima di dedicarsi al lavoro è importante
un piccolo break a base di lettura dei giornali o altre riviste.
La lettura dei giornali è la preghiera del
laico, si diceva una volta.
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