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www.radio1one.it www.scalea.it www.calnews.it www.wscalea.it [email protected] XV - n° 4 Agosto 2011 Epurazione frettolosa e poco convincente FRANCESCO ACQUAVIVA NON SI PIEGA ALLA VOLONTÀ DEI “SOLITI NOTI” E RIPARTE PIÙ MOTIVATO E BATTAGLIERO DI PRIMA Sistemi vecchi e superati che pensavamo di non vedere mai più di NANDO MANCO L’EDITORIALE di GIOVANNI CELICO POVERA ITALIA... Nel 2030 la popolazione residente in Italia sarà di 62 milioni 129 mila persone (+3,2% rispetto al 2010). Ma mentre gli abitanti del Sud diminuiranno (-4,3%), i residenti nel Centro-Nord aumenteranno in modo consistente (+7,1%) soprattutto er l’immigrazione. Nel medio periodo crescerà uindi l’Italia più ricca (2,8 milioni di persone in più el Centro-Nord nei prossimi venti anni), mentre il Mezzogiorno, in assenza di interventi significativi, ontinuerà a perdere attrattiva (890 mila abitanti in meno)... in quarta... LA POLEMICA di ALESSANDRO BERGAMO CROLLO D'IMMAGINE Non avremmo voluto polemizzare con l’amministrazione comunale, però gli insuccessi registrati, sono gravi e visibili a tutti: spazzatura dilagante, riduzione dell’acqua potabile, intimidazioni di stampo mafioso ad un dipendente di una società esterna del Comune, affico congestionato e caotico, per il fallimento el nuovo piano di viabilità, crisi interna della magioranza. E poi: che fine ha fatto il progetto del orto turistico? Perché si è abbandonata l’aviouperficie?... in quarta... LA LETTERA di MAURO CAMPILONGO L’ENNESIMA BRUTTA FIGURA Egregio Direttore, nello scorso numero del Diogene, Ti raccontavo del corposo elenco di atti amministrativi con cui l’attuale Giunta evidenziava la “compressione di interessi collettivi a vantaggio di interessi privati”. Che tristezza vedere Scalea prostituita e smantellata, pezo per pezzo, da chi non ha anima, non ha Cuore eppure diceva di averlo, chiamando così la lista!) erché non conosce la storia e gli uomini di Scalea. cco perché era importante non eleggere uno scoosciuto... in undicesima... DOLORE E LACRIME di GIAN ENRICO ZAMPROTTA senso di malessere si tramuta in vero e proprio doore, in previsione delle lacrime che dovranno esse- Francesco Acquaviva, 27 anni, giovane stimato e di belle speranze, arrivato in Consiglio Comunale tra i primi eletti, nel gruppo vincente di Basile, non è più il capogruppo di maggioranza. I consiglieri di “Scalea nel Cuore”, maggioranza nell’Amministrazione comunale, qualche giorno fa, hanno deciso di revocare l’incarico ad Acquaviva per sopraggiunte incomprensioni, che sarebbero scaturite a seguito delle contestazioni di quest’ultimo, inerenti il rinvio dell’approvazione del bilancio del Patto Territoriale. Ma la goccia che avrebbe fatto traboc care il vaso, sarebbe stata la delibera di Giunta co la quale il Comune di Scalea ha ceduto, a privat un terreno comunale dando vita a profonde e ac cese polemiche. A fare fuori Francesco Acquaviv pare sia stato un documento della maggioranz che, già da qualche tempo, criticava l’operato de l’ormai ex capogruppo. Le firme, raccolte dal grup in seconda.. L’intervista BARBARA MELE: IL SINDACO CHE TUTTI VORREBBERO di SARA SILVESTRI Abbiamo incontrato il nuovo sindaco di San Nicola Arcella che, con 599 voti e una percentuale pari al 45,17%, ha conquistato il piccolo centro calabrese sbaragliando nettamente gli avversari Forestieri e Osso. Premiato il tenace e costante lavoro svolto al servizio della collettività sannicolese e del circondario. Una poltrona guadagnata negli anni con credibilità, affidabilità e impegno, senza sponsorizzazioni e senza accordi pre-elettorali confezionati, come invece avviene spesso nei nostri comuni. D. - La travolgente vittoria alle amministrative del 15 e 16 maggio 2011 non è stata una sorpresa. Possiamo dire che “era già tutto previsto”? R. - Relativamente previsto, perché le partite, per vincerle, vanno prima disputate. Si, nell’aria qualcosa mi diceva che il vento era dalla mia parte e sentivo che l’obiettivo era vicino e non poteva sfuggirmi. D. La decisione dell’ex sindaco Donadio di sbarazzarsi frettolosamente e immotivatamente di Barbara Mele, “colpevole” di essere troppo vicina to, in quel mio forzato periodo di purgatorio, il la voro profuso e la passione che mettevo nel porm a disposizione di tutti, pur avendo, in un certo sen so, le mani legate. Penso che, in alcuni moment ho messo la politica in cima ai miei pensieri, pur d mettermi al servizio della comunità e di certe pro blematiche legate alla mia terra. FRANCESCO ACQUAVIVA NON SI PIEGA ALLA VOLONTÀ DEI “SOLITI NOTI”... po, capitanato da Pasquale, Basile sono state il primo passo, subito dopo la revoca della nomina, perchè evidentemente non soddisfatto del provvedimento disciplinare, il sindaco ha rincarato la dose facendo un “cazziatone” ad Acquaviva per aver rilasciato una intervista a “W Scalea”. Encomiabile, invece, l’atto di coraggio, il gesto nobile, la ecisione senza tentennamenti, il convincimento, i questo giovane non ancora trentenne, che si è ssunto in pieno la responsabilità delle proprie zioni. Ogni giovane dovrebbe trarre insegnamento a atteggiamenti simili. Un esempio per tutti dunue, anche per le persone più avanti negli anni che, pesso e volentieri, non hanno mostrato dignità aluna, pur di rimanere attaccati alla poltrona. Franesco evidentemente appartiene ad un’altra specie he, alla luce di fatti e misfatti politico-amministrati, non trova, purtroppo, esempi simili. . - In tutta sincerità, dopo il pensiero espresso n merito al terreno svenduto dal Comune di Scaea ad un privato imprenditore ed il tuo sdegno manifestato nei confronti di chi ha condotto la rattativa, ti aspettavi la corsa sfrenata alla racolta delle firme per la tua sfiducia e la conseuente estromissione da capogruppo consiliare? . - La mia è stata una scelta consapevole. Certamente mi aspettavo ripercussioni politiche, conocendo i limiti relazionali di alcuni “personaggi” che edono fra le fila della maggioranza. Quello che mi a meravigliato, oltre alla presenza di alcune firme ul documento, è stato il fatto che sono venuto a onoscenza della decisione del gruppo solo attraerso i mezzi di informazione locali. Ritengo sia staa una scelta meramente provocatoria, priva di movazioni plausibili e finalizzata esclusivamente a olpire e prevaricare la mia persona attraverso un sercizio inaccettabile del potere. Il grave “peccao” che ha generato la “punizione” è consistito emplicemente nell’espressione di una libera opiione che qualche noto amministratore ha perceito come una sorta di inaccettabile affronto peronale. Qualcuno diceva: «O siamo capaci di configgere le opinioni contrarie con la discussioe, o dobbiamo lasciarle esprimere. Non è possiile sconfiggere le opinioni con la forza, perché uesto blocca il libero sviluppo dell’intelligenza». . - Il tradimento spesso si nasconde nei meandri ella politica diventando parte integrante di cer- te strategie. Quanto si sente tradito il giovane Acquaviva dai suoi coetani che contestavano il vecchio ma che, poi, nell’assumere cariche istituzionali, hanno da subito dimostrato, nei fatti, atteggiamenti da vecchi marpioni della politica calpestando, in primis, il sentimento dell’amicizia tanto vivo tra i giovani? Un certo scollamento esisteva già a monte? R. - Con i miei colleghi coetanei non ho mai accusato scollamenti particolari che vanno al di là del semplice confronto. Sicuramente, considerata anche la convergenza di opinioni sul caso “terreno comunale”, da parte di qualcuno di loro mi sarei aspettato maggiore vicinanza. Ma non arriverei a definire come tradimento il loro comportamento. Ritengo sia stato semplicemente un segno di debolezza giustificabile in relazione a quella soggezione psicologica con la quale spesso ci si trova ad operare. La strada più semplice, però, non sempre è quella giusta. Nel mio ultimo comunicato mi sono sentito di fare loro un sincero appello proprio perché spero e credo ancora di poter riuscire con loro a costruire un futuro migliore per il nostro Paese. D. - I giovani al momento tacciono e stanno dalla parte del più forte ma la battaglia è solo all’inizio. Che messaggio lanciamo ai furbi marpioni della maggioranza? R. - Inutile dire che “marpioni” è il termine esatto per catalogare alcune persone. Ritengo che il messaggio sia già arrivato a destinazione. Se qualcuno pensa di poter continuare a gestire la cosa pubblica nel proprio interesse o in quello dei propri amici, si sbaglia. La Casa comunale non può più essere la gallina dalle uova d’oro, anche perché quelle uova sono il frutto del lavoro di tutti gli onesti cittadini di Scalea. I problemi ci sono e vanno risolti, non alimentati. D. - Per il malessere politico-amministrativo che si avverte in modo tangibile a Scalea e per quel feeling che non si è mai instaurato tra Palazzo e Popolo, in questi circa 16 mesi si cerca forse un argomento, un presunto capro espiatorio per sviare e coprire una certa inefficienza amministrativa? Cosa non va nella politica di Basile? Come gestisce la cosa pubblica? E la decantata e sbandierata trasparenza? R. - Ciò che dal primo istante mi ha colpito di Basile è stata la sua preparazione professionale e la sua serietà. Per questo ho deciso di candidarmi nella sua lista. In effetti sarebbe ingiusto smentire queste sue qualità. A mio modesto avviso il problema forse è proprio la distanza dalla gente. La politica ri- LE VOCI DAL PALAZZO CHE MOTIVANO L’EPURAZIONE DI FRANCESCO ACQUAVIVA REO DI NON AVERE CONDIVISO ALCUNE SCELTE AMMINISTRATIVE rancesco Acquaviva non è più il capogruppo di maggioranza. I consiglieri del Gruppo “Scalea nel uore”, maggioranza nell’ Amministrazione comunae, hanno deciso di revocare l’incarico di capogrupo al Consigliere Francesco Acquaviva. La decisione stata presa all’unanimità. Le incompressioni, tra la maggioranza consiliare e il consigliere comunale Acuaviva, sarebbero sorte a seguito delle contestaioni di quest’ultimo inerenti il rinvio dell’approvaione del bilancio del Patto Territoriale e la delibera i Giunta con la quale, il Comune di Scalea, ha ceuto a privati un terreno comunale e sulla quale si è iscusso ampiamente nei giorni scorsi. Alla base dela revoca dell’incarico ad Acquaviva, pare sia un doumento dettagliato della maggioranza che, da ualche settimana, disapprovava l’operato dell’ex apogruppo. Il documento che in un primo tempo embrava non aver ricevuto l’unanimità è stato in seuito confermato dalla totalità dei consiglieri di maggioranza. Il consigliere comunale di maggiorana, Francesco Acquaviva, riferendosi proprio alla elibera con la quale il Comune di Scalea ha ceduo il terreno comunale, aveva dichiarato: «In un momento così delicato per le sorti del nostro Comu- ne, mi pare inopportuno adottare alcune scelte per favorire interessi privati a discapito dell’interesse collettivo». Ma tali dichiarazioni avevano suscitato anche l’ira dell’avvocato Francesco Cristiani, il quale è intervenuto in difesa dei suoi assistiti e dell’Amministrazione Comunale. «Il consigliere comunale di maggioranza, Francesco Acquaviva, col suo intervento sulla vendita di un terreno comunale a privati, può suscitare nei lettori una impressione erronea sulle questioni amministrative e processuali che riguardano i miei assistiti; quale loro avvocato aveva dichiarato Cristiani - mi sento pertanto obbligato a intervenire sul piano strettamente tecnico, anche al fine di ristabilire la verità dei fatti». A parere dell’avvocato Cristiani, la contestata delibera di Giunta si sarebbe appunto limitata a formalizzare un accordo siffatto: «Il comune non ha quindi stipulato alcun contratto di compravendita, ma si è limitato a riconoscere i diritti quesiti dei miei assistiti. D’altro canto - ha concluso Cristiani - il comune ha così ottenuto una indennità da parte degli attori alla quale non aveva affatto diritto e che quindi non avrebbe mai potuto ottenere in sede giudiziale». K dalla prima.. chiede presenza, pazienza e ascolto. Il mondo in tero vive un momento difficile e, mai come ogg c’è bisogno di risposte. So benissimo che non è fa cile dare quelle risposte ma anche la vicinanza una semplice parola possono trasmettere que senso di conforto e serenità di cui la gente neces sita. Altro problema è la presenza in maggioranz di persone che, facendo leva sulla loro lunga espe rienza politica, sono riuscite a ritagliarsi furbesca mente il delicato ruolo di “fedelissimo/a consiglie re” del Sindaco che, a sua volta, ritien indispensabile e vincolante il loro parere, spess viziato da ingiustificabili personalismi. Mentre ch come me, chiede trasparenza e buon governo, d venta un fenomeno da arginare o viene ingiusta mente descritto e fatto passare, attraverso una me schina campagna denigratoria, come “il burattin di”. Trasparenza? C’è ancora da lavorare, conside rato che importanti scelte dell’amministrazione r sultano sconosciute addirittura a molti esponen della stessa maggioranza, figuriamoci ai cittadini. D. È inutile girarci intorno, le cose tra Acquaviv ed il resto della maggioranza, alla luce degli ult mi precipitosi avvenimenti, non stanno più com prima, qualcosa si è incrinato e una sorta di gue ra è in atto. Cosa potrebbe determinare la perd ta di un pezzo importante, serio, stimato, misura to e preparato come Francesco Acquaviva? R. - Il mio obiettivo è contribuire al cambiament che la gente si aspetta. Qualora mi accorgessi ch tale aspettativa è stata utilizzata semplicement come spot elettorale, non esiterei a prendere de finitivamente le distanze. Per il momento cont nuerò a gestire la mia delega con impegno e de terminazione, certo di poter apportare u prezioso contributo, soprattutto in un momento i cui delicati problemi quali rifiuti e balneabilità de le coste rischiano di mettere in ginocchio un inte ro territorio. D. - Da voci trapelate negli ambienti politici sca leoti, pare che intorno a Francesco Acquaviva (a la faccia della “quota in ribasso” diffusa dai sol ti denigratori della stessa cordata) ci sia in att una “gara” di accaparramento tra i gruppi di op posizione consiliare per avere, al proprio fianco questa interessante ed emergente figura politic che, sulla scia degli ultimi eventi, a nostro mode sto avviso, esce ulteriormente rafforzata, per un probabile ed eventuale proposizione a leade politico cittadino. Sulla scorta di quanto detto, cerchiamo di sb lanciarci simpaticamente anche nella risposta. R . - Ritengo sia prematuro sbilanciarsi parlando d future candidature. Vivo la politica con passione dedizione e chi mi conosce lo sa bene. Ma non ba sta la passione: la leadership si conquista col tem po e con l’esperienza. Chi vivrà vedrà! K di NANDO MANCO CentroVacanze aperto tutto l'anno Garden con piscine No ità vi v No BALLANDO CON LA PIZZA tà Nei week-end datevi appuntamento al SANTA CATERINA per gustare un'ottima pizza. Il SABATO serata eccezionale all'insegna della spensieratezza e dell'allegria con balli e musica dal vivo. La DOMENICA è dedicata agli amanti dello sport. L’APPELLO DI ACQUAVIVA DOPO LA FRETTOLOSA EPURAZIONE e tra le caratteristiche di un buon capogruppo vi la soggezione psicologica che impedisce di esprimere il proprio dissenso denunciando scelte poliche che contrastano con l’interesse della collettità o il piegarsi alle distruttive volontà dei “soliti oti”, trascurando gli obiettivi programmatici di na coalizione politica, o vendere la propria dinità “non disturbando per non essere disturbato”, tradire le aspettative di un popolo sognatore come quello scaleota, se, essere capogruppo, vuol ire tutto questo, accetto e condivido pienamene la decisione dei miei colleghi consiglieri e faccio pazio ad altri. Quello non è il mio posto. Mi sento olo di fare un appello ai consiglieri cosiddetti giovani”. La lista “Scalea nel cuore” ha vinto grazie noi, alla nostra grinta, alla nostra progettualità, ala nostra disponibilità, alla nostra sensibilità, alla ostra onestà, agli ideali che rappresentiamo, alle peranze che suscitiamo, alla voglia di fare che abiamo. Con affetto e amicizia, vi dico, non fate in modo che vada perso il patrimonio politico che, a mille difficoltà, abbiamo costruito. Scalea ha biogno di noi. FRANCESCO ACQUAVIVA Nota della Redazione ome evidente, sono ritornati i cosiddetti tagliatodi teste. Dopo quanto avvenuto, sulla scorta dele nostre esperienze maturate negli anni, illudersi i perseguire certi propositi e progetti, come fatto n’ora, è solo illusione e pura utopia. Il giocattolo rmai si è rotto e indietro è impossibile ritornare. Quando certi meccanismi si inceppano ed entrano n scena noti e perversi giochi politici, tutto si comlica e tutto viene meno. Perciò, quello che posamo consigliare, spassionatamente, al sincero ed nesto Francesco è di essere chiaro e coerente fio in fondo e di consegnare, quanto prima le deeghe all’ambiente. Tanto, come in un film già visto, lla luce dei fatti, per la sua ormai quasi ex magioranza ed il sindaco, nei fatti, non fa più parte el gruppo e la sfiducia non è acqua fresca (alla lue degli avvenimenti, farne parte ufficialmente, sula carta, poco conta). Quanto avvenuto, non lascia pazio ai valori di amicizia, di stima e di fratellanza. n politica nulla ha valore. Gli ex compagni di corata (in particolar modo, quei tanto elogiati coeani) stanno e staranno sempre dalla parte di chi omanda, caro Francesco, non illuderti che seguao i tuoi gesti. La poltrona piace a tutti e la esaltaione e la sopravalutazione spesso non lascia raionare. In conclusione, esci nei fatti e non sulla arta (faresti un regalo doppio ai tuoi boia) a testa lta da questo gruppo in cui credevi e di cui ti senvi parte integrante. Eri stimato prima e lo sei anora di più adesso. Un ragazzo pulito e onesto, come te, merita e potrà avere altri palcoscenici olitici, sicuramente più consoni alle proprie lungimiranti idee politiche. K DISCUSSIONI CERVELLOTICHE DA AZZECCAGARBUGLI Riguardo la feroce polemica sorta in questi giorni d’estate tra il capogruppo di maggioranza consiliare e la stessa giunta comunale di Scalea è spuntato un giovane avvocato che dall’esterno ha preso le difese dell’esecutivo che, da quanto emerso per bocca del capogruppo, avrebbe svenduto a un privato che ne avanzava diritti di possesso, un importante pezzo di terreno comunale, vorrei anch’io esprimere una mia opinione. Innanzitutto è da elogiare un capogruppo come il dott. Francesco Acquaviva (ha pagato ingiustamente con la sua epurazione) che ha avuto il coraggio di manifestare garbatamente tutto il suo dissenso verso un atto amministrativo della giunta, da lui non condiviso, con argomentazioni conformi a quelle che sono le linee programmatiche dell’attuale maggioranza consiliare di cui esso stesso è parte integrante. Onestamente, quello che è apparso un po’ inopportuno, anzi fuori luogo, è quella specie di requisitoria, apparsa successivamente e irruentemente su un quotidiano, a difesa della bontà dell’atto amministrativo in causa, e contro il capogruppo, a firma dell’avvocato Francesco Cristiani che, per legami di parentela con il privato beneficiario dell’atto, si è gettato nella mischia nel tentativo di far passare come un atto dovuto (trattasi di una causa di usocapione che il comune avrebbe sicuramente perso e, per ciò, ha fatto bene la giunta a chiudere il contenzioso per una manciata d’euro) l’atto di giunta che al nostro eroico ex capogruppo e non solo, non è andato proprio giù. Caro giovane e brillante avvocato la politica è un’altra cosa e, poi, l’iter dell’usucapione non è così semplice come ella ha voluto farla passare. L problematiche politico-amministrative sono com plesse, poliedriche s’intrecciano con fatti e inte ressi a volte nascosti e, spesso, comportano scelt e soluzioni che nulla hanno a che fare con la san gestione della cosa pubblica e, tanto meno, con bene comune. E poi, l’evocato usucapione mi po ta alla mente dell’altro. Senza entrare nel merito d leggi e leggine, che disciplinano la pratica dell’usu capione che consente, dopo un itinerario più meno lungo, a chi lo avvia, di diventare, forse, le gittimo proprietario del bene immobiliare in causa Il forse diventa certezza se, dall’altra parte, non c’ un altro a contenderselo, sostenuto in questo d un esperto avvocato. Allora, senza fare discussion cervellotiche da “Azzeccagarbugli” cerchiamo d capirci, se la giunta di Scalea, così com’è successo quando vince una causa di usucapione in prim giudizio, nell’appello richiesto da chi ha avviato l causa, sostituisce il suo avvocato vincente con u altro, è chiaro, poi, che ci si possa trovare in una s tuazione di sottomissione che induce a chiuder un contenzioso in modo lassivo e al solo fine d contenere i danni, perdendo così ogni credibilità buona fede. A questo punto, per dirla alla Lubra no, sorge spontanea una domanda: ma il progett sul porto di Torre Talao, dato che l’area svenduta d che trattasi ricade nelle adiacenze della Torre, lo vuole ancora realizzare? Perchè, se la risposta è s che senso e logica ha, cedere un’area che a brev dovrà poi essere espropriata dalla stessa giunta che l’ha appena ceduta? A che gioco pervers stiamo giocando? ENNIO TENUT L’USUCAPIONE: UN MODO GIURIDICO PER PERDERE LA PROPRIETÀ di ERCOLE SERRA Premetto che l’istituto dell’usucapione è previsto dal nostro ordinamento giuridico e, precisamente, dall’art. 1158 e seguenti del Codice Civile, per cui non intendo assolutamente porre in discussione le norme che consentono tale acquisto della proprietà a titolo originario. Queste mie riflessioni, quindi, si soffermano soltanto ed esclusivamente sugli aspetti sociali dell’usucapione. Il fenomeno dell’emigrazione, a cavallo fra il diciannovesimo e ventesimo secolo e quello dei primi anni cinquanta, vide la partenza verso le lontane Americhe, i Paesi dell’Europa centrale ed il nord-Italia, di migliaia di emigranti, in maggior parte del Meridione e delle Regioni del nord-est. Capi di famiglie numerose più povere e molti giovani lasciarono i loro Paesi con tutti i loro affetti e beni: terreni e case. Tanti nostri connazionali non sono più tornati e quindi i loro immobili, rimasti completamente abbandonati, spesse volte sono andati in possesso di persone estranee senza alcun titolo legittimo. Quando, a distanza di lunghi anni, molti proprietari emigranti sono tornati in Italia e, quindi, nei paesi natii, i loro primi pensieri, oltre a quello di riabbracciare i parenti e di assaporare la gioia di rivedere, dopo tanto tempo, i luoghi della fanciullezza, sono stati quelli di poter ritrovare integre e libere da persone e cose, le loro proprietà lasciate incustodite. In molti casi, però, questi emigranti hanno avuto l’amara sorpresa di vedere occupati le loro case e terreni da gente estranea, la quale si è dichiarata proprietaria per avvenuta usucapione. Inutili e vane sono apparse, quindi, le giuste proteste dei legittimi possessori perché, nella maggior parte dei casi, le relative sentenze giudiziarie erano passate in giudicato. A questo punto va esaminato il comportamento sociale di tutti coloro che non hanno avvertito alcuno scrupolo e senso dell’onestà nel momento in cui andavano ad occupare, abusivamente e vilmente, terreni e case appartenenti ai poveri ed ignari emigranti lontani dalla propria Patria. Impossessarsi in mala fede dei beni altrui è, un vile atto inqualificabile (commesso senza mettersi una mano sulla coscienza). Invero, la coscienza e l’etica per il rispetto delle cose degli altri sono sentimenti che restano perennemente “sporchi” quando consapevolmente e con intenzione, si vuole togliere il legittimo possesso di terreni, case ed altri beni a chi ne è proprietario. Dalle nostre parti, un detto antico popolare, recita così: “‘a rrobb(i) nun sudat(i) non fa ben(i), jè jistimat(i)”. Questa massima dei nostri antenati spesso ha avuto dei riscontri quando tante persone che Si racconta che una volta un compaesano (emigra to nelle lontane Americhe), tornato dopo circa 2 anni, nel proprio luogo natio, ebbe l’amara sorpre sa di vedere occupate da persone estranee la su terra e la casa. Nel salutare i propri vecchi amici lamentava con ciascuno di loro, riferendo in dia letto (mai dimenticato) il grave torto subito «Cumpà aggiu turnat(i) da ‘a Merica e aggiu tru vat(i) a terra e a casicella, ca m’avìjan(i) lassat(i) pà trim(i) accupat(i) da nata famigl(i) ca m’à fricat( tutt(i)’a rrobb(i). N’avvucat(i) m’à ditt(i) cà nun c’ nient(i) da fà picchì i nirrimat(i) tènin(i) a sintinz(i d’usucapiùn(i) e jì nun sapìja nient(i)! Cumpà, ch sti apprufittant(i) nun sa n’à god(i) chista rrobb( mija, fin(i) a sèttim(i) giniraziun(i), picchì nun c àn(i) sudat(i)». Dopo pochi anni si seppe che que la famiglia, mai ha potuto godersi i beni sottratti a legittimo proprietario, subendo anche guai e tant negatività. Spesso nei secoli XVIII e XIX, con prepo tenza e arroganza, tanti “signorotti” approfittavan della povera gente, impossessandosi delle loro ca se e terreni per debiti non potuti pagare, oppur perché questi beni erano stati abbandonati dag emigranti. A volte, anche immobili di proprietà co munale sono finiti nel possesso illegittimo di cer cosiddetti “galantuomini” e affaristi arraffoni. Riten go che, ancora oggi, “i cacciatori” di terreni e cas possano essere sempre in agguato. Costoro, pe comprovare il pacifico, indisturbato e continuat possesso di immobili altrui, basti che citano anch due o più testimoni, per mirare ad ottenere la d chiarazione di proprietà per avvenuta usucapione A questo punto, concludendo queste mie mode ste opinioni (le quali non hanno alcun riferiment a persone, cose e fatti) sarei dell’avviso, pur no essendo un giurista, che l’istituto dell’usucapion andrebbe modificato nella parte in cui i proprieta ri dei beni, eventualmente usucapibili, dovrebber avere maggiori possibilità di opporre prove con crete, anche testimoniali, per affermare la propri volontà, a possedere e, quindi, detenere legittima mente i propri beni immobiliari con l’animus dom ni. Sarebbe opportuno e necessario, quindi, al fin di consentire l’esercizio del diritto alla difesa ed a contraddittorio dei legittimi proprietari citati in giu dizio nei procedimenti di usucapione, che le cita zioni emesse nei loro confronti debbano esser necessariamente notificate, con la tassativa esclu sione dell’affissione all’albo del Comune e del Tr bunale con la dicitura: “residenza sconosciuta”. I sostanza, la citazione dovrebbe raggiungere pe sonalmente il convenuto in qualsiasi località egli r CROLLO D’IMMAGINE di ALESSANDRO BERGAMO on avremmo voluto polemizzare con l’amministraione comunale, esclusivamente per sostenere le ttività economiche (alberghi, commercio, ristoran, pub, ecc.) che, con il turismo estivo, cercano di ar quadrare i conti dopo i lunghi mesi trascorsi sena batter chiodo. Noi di “Scalea Libera” siamo stati nche propositivi offrendo alla Giunta comunale souzioni ai problemi nostrani, è vero, ma non siamo tati né ascoltati e nemmeno coinvolti in una possiile collaborazione istituzionale. Purtroppo gli inuccessi finora registrati sono numerosi, gravi e visiili a tutti: spazzatura dilagante, riduzione e a volte ssenza di acqua potabile, intimidazioni di stampo mafioso a un dipendente di una società esterna al omune, traffico congestionato e caotico per il falmento del nuovo piano di viabilità, crisi interna ala maggioranza dove pare si sia giunti a una rissa a uon di schiaffi per motivi tutt’altro che ideologici. E oi. Che fine ha fatto il progetto del porto turistico? erchè si è abbandonata l’aviosuperficie? Come mai campo sportivo è diventato il recinto del circo questre? E cosa dire del trasferimento, da Scalea a etraro, del Centro d’Igiene Mentale che evidenzia ncapacità politica e distacco dalle alte cariche istiuzionali di destra e di sinistra che vengono a Scaea solo per fare passerelle politiche e libagioni sena assumere un solo impegno. Le colpe del indaco, dall’alto della sua supponenza, sono gravi er non essere riuscito a trovare soluzioni alternatie alle evidenti e conosciute difficoltà a cui andava ncontro già nelle prime settimane primaverili. La ravità è sottolineata dal suo dispendio di energia n questioni diverse, per il furioso impegno in lotte i potere al di fuori dei confini e degli interessi scaeoti prendendo tre schiaffoni, uno dietro l’altro: la calata alla Banca di Credito Cooperativo, la boutae del Patto Territoriale, le elezioni comunali di San icola Arcella. Ben altro ci si aspettava, come per sempio assicurarsi l’approvvigionamento dell’acua con la Sorical, prevedere soluzioni alternative er i rifiuti solidi urbani anche facendo partire la diferenziata, soluzioni per il mare sporco e il cattivo unzionamento del depuratore. Occorreva avere en stretto il cordone della borsa invece di lasciarandare a spropositate elargizioni clientelari, dar ta ad un programma turistico ambizioso invece di vventurarsi in uno scadente nicolaismo di provinia, proposte oscene, consentendo altresì la realizazione di una baraccopoli senza limiti. Basile, irreponsabilmente, non si è ancora reso conto che a uasi un anno e mezzo dalla sua elezione ancora on ha fatto nulla e che il suo programma elettorae è rimasto, come 16 mesi fa, solo sulla carta. Abiamo riletto il suo programma elettorale e non uno ei suoi impegni assunti è stato portato avanti, anzi on è nemmeno stato messo in cantiere. Ed è per uesti motivi che l’opposizione di “Scalea Libera” sige chiarimenti su questi temi e soprattutto intene conoscere se sono previste soluzioni a questi diastri. Noi chiediamo una conferenza perché è giuto dar conto all’opinione pubblica, alla luce di una tuazione protrattasi per l’intera estate con conseuente crollo dell’immagine e dell’economia della ostra città. K CINEMA “LA SIRENETTA” il posto accogliente e ideale per trascorrere una piacevole serata ________________ TERME LUIGIANE - ACQUAPPESA (Cs) Info: 0982.90186 - 349.1045873 POVERA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO… NON DONNA DI PROVINCIA… MA… BORDELLO! di GIOVANNI CELICO Il 14% delle famiglie italiane, circa nove milioni di soggetti, è irrimediabilmente, ormai, nella “fascia” di povertà e oltre tre milioni di individui, addirittura, si trovano al di sotto di questa sconfortante soglia. Secondo il CENSIS, questa nostra “povera Patria”, tra qualche anno appena, sarà un Paese con più anziani e meno giovani e con un divario tra Nord e Sud incolmabile (la Calabria è ormai data…per persa e nessuno ne parla). Per restare “al passo”, nel novero cioè delle potenze occidentali più avanzate, sarebbe stata necessaria una impostazione di medio periodo che avrebbe dovuto puntare sulla occupazione e sulla riduzione del debito pubblico: quest'ultimo problema ha bussato e sta bussando drammaticamente alle porte degli italiani (i poveri…non quelli ricchi)! Nel prossimo decennio, stime prima della “grande crisi” che oggi incombe a livello globale, avrebbero dovuti essere creati cinquecentomila nuovi posti di lavoro ogni anno e “recuperati ” 12 miliardi di euro l'anno, per contenere il debito pubblico sotto il 100%. L'accelerazione imposta dai drammatici eventi economici a livello europeo, oltre che mondiale, degli ultimi mesi ha costretto i nostri “governanti” (sic!) e il Parlamento a varare, prima, una “bastonata”, di settantadue miliardi di euro, cifra pari forse alla “stangata” dei primi anni novanta, da portare a compimento in tre anni, e, poi, cioè in questi giorni di metà agosto, una “botta” aggiuntiva di ben 45 miliardi di euro, da sommare ai primi, con un accorciamento dei “tempi” di “spalmatura”, non più entro il 2014 ma con un anno di anticipo (per adesso), cui dovranno far fronte, con lo stringere sempre e ancora di più la cinghia, i… noti… ricchi… cioè i pensionati e i ceti medio bassi! Forse, si taglieranno… le serate mondane, gli “stipendi” superiori, le prebende, cioè le attribuzioni, che competono annualmente ai tantissimi, un esercito, presidenti, vice-presidenti, consiglieri di amministrazione e ai componenti i vertici di enti pubblici, para-pubblici, semi-privati, ecc., che sfiorano, ma con leggerezza, anche i 150.000 euro all'anno (una vita… dura per questi poveracci)… ma non ci vogliamo… credere! Forse, si sopprimeranno delle “inutili” Province, insieme a 1.500 piccoli apparati comunali, comunità con meno o poco più di mille abitanti, che in tutti questi anni hanno continuato a “mantenere” apparati costosissimi, consiglieri, giunte, presidenti, vice, addetti, ecc., un esercito di “assistiti ”. Ma non un euro è stato sottratto alle “gonfie” tasche dei consiglieri regionali, non una sola Comunità Montana “residua” è stata “cancellata” e invariato, ovviamente, resterà il numero dei senatori e dei parlamentari, di quei “fortunati”, cioè, che spendono alla loro “mensa” circa dieci euro al… giorno… per pasto! Sono stati imposti (in)giustamente balzelli pesantissimi, con nomi inglesi, i “ticket”, per le visite specialistiche ambulatoriali e per i codici bianchi al pronto soccorso con tanti auguri agli anziani e agli ammalati… tutti! Le privatizzazioni, però, e questo dato conforterà tanto un pensionato con meno di cinquecento euro al mese, partiranno… dal 2013 (che… “merika”)! Per “lasciare il lavoro”, cioè andare in pensione, si dovranno “tagliare”, ma sia ben chiaro, progressivamente, i 66 anni e 3 mesi di vita e, così, a… salire: chi vivrà… (ma chi vivrà?… vedrà! Però che “gaudio”, per i giovani e i non più giovani in cerca di prima o seconda o terza occupazione, sapere che ai parlamentari, da quelli nazionali, a scendere, per “li rami”, ai regionali, non verrà tolto un euro anche dalle pensioni che scattano, pure, dopo una sola legislatura o una frazione di questa (vi sono “degli unti” che per essere stati seduti un solo giorno a Montecitorio, da anni, continuano a percepire oltre 3.000 euro al mese, naturalmente insieme a biglietti gratis, ma solo su treni e aerei, ecc.) e potranno, così, tutti concorrere, con allegria, alla… spesa personale e delle… proprie famiglie, continuando magari ad “utilizzare” la macchi- na “blu”, quella di… servizio (il servizio che fann e stanno facendo… giorno dopo giorno… alla po vera gente!). Che bei sogni faranno coloro che, og gi, hanno venti anni o poco più, nell'apprender che la… loro pensione, se e quando arriverà, no potrà superare, ma che dato di sicuro conforto, mille… euro al mese: e come la famosa canzonc na degli anni trenta tutti potranno, così, intonar giocondi… “se potessi avere… mille euro (lire) a mese…”! E pure a una legge elettorale, uno strac cio di nuova legge elettorale, che, in qualche mo do, possa restituire il “potere di scelta e di elezio ne” ai cittadini-sudditi, oggi privi persino di quest prerogativa (e nessuno ne parla, si lamenta, prote sta, ecc.), qualcuno pensa: ma persino il ventilato da qualche buontempone, ricorso ad un referen dum, se i termini della proposta sul tappeto son quelli “letti sui giornali”, si tradurrebbe in un'ulte riore disgrazia. Ma che ci vuole, per capire (ma tu ti lo capiscono) e accettare (ma nessuno di quel che sono in… sella lo accetta) che bisogna, se vuole davvero fare una riforma seria, ridare la pos sibilità all'elettore di poter liberamente scegliere con il proprio voto di preferenza, il rappresentan te che più lo convince? Questa “rivoluzione”, de mocratica e liberale, non arriverà e questa nostr martoriata Italia (fino a quando resterà muta ed a tonita di fronte a tanto scempio?) sempre più po trà paragonarsi non ad “una donna di provincia virtuosa, ma ad un… “bordello” (Dante docet)! K DOLORE E LACRIME di GIAN ENRICO ZAMPROTTA i trascorre un anno nell’aspettativa; si fanno proetti per migliorare i servizi offerti; si trascorrono aluni mesi ferventi e cruciali nei preparativi e... finalmente la stagione estiva tanto agognata arriva. La erdurante stagnazione economica, però, non riparmia nessuno e, così, tutti i progetti di un intero, ungo ed inclemente inverno, sfumano, evaporano ome neve al sole… a questa situazione bisogna, overosamente, aggiungere l’inerzia delle autorità reposte a far sì che le bellezze di Scalea vengano alorizzate. Tutte le spese sostenute, decise dopo unghe ponderazioni, si rivelano inutili o, nel miglioe dei casi non apportano quei vantaggi che ci si rano attesi in termini di reddito e di miglioramento ell’offerta turistica. Le vacanze degli ospiti della ostra bella Scalea, hanno subito un radicale mutamento, sono divenute “vacanze mordi e fuggi”, nel enso che: la vacanza lunga, è ormai un ricordo del assato, alterniamo così, giorni di affollamento paossistico a giornate di stanco andazzo in attesa di rare sera. E le speranze si vanificano, quella spesa ostenuta per abbellire o rifornire o migliorare si riela inutile. Vediamo così, lidi che diminuiscono il umero delle file di ombrelloni per mascherare uella sensazione di vuoto e malgrado ciò ombreloni chiusi, ristoratori che allargano lo spazio fra taolo e tavolo, mentre in passato cercavano di limae il centimetro per posizionare una sedia in più, sercenti e i loro dipendenti spesso con le braccia onserte o seduti su un muretto d’entrata, per chi uma, l’ennesima sigaretta fra le dita, quando tutti peravano di poter fare almeno una stagione di suerlavoro. La delusione serpeggia, subdola provoando un profondo senso di malessere che, con il ascorrere dei giorni si accentua, si fa sempre più esante e la tanto agognata stagione estiva trascore inesorabile senza apportare quei risultati, nella peranza dei quali si è alacremente lavorato per tuto l’autunno, l’inverno e la primavera. Il senso di maessere si tramuta in vero e proprio dolore, in previone delle lacrime che dovranno essere versate per ar fronte alle nuove future spese, alle imposizioni el fisco, che nulla vorrà sapere se l’afflusso è stato uono oppure no, esigerà drasticamente quanto gli dovuto. Dolore e lacrime che la professionalità fa ascondere dietro un sorriso di benvenuto, rivolto coloro i quali, a dispetto della crisi, malgrado tuto ci onorano con la loro presenza e non sapranno mai se quello stesso sorriso potranno rivederlo alla rossima estate perchè chi oggi lo regala, magari anno prossimo non avrà la forza economica per oter offrire nuovamente i suoi servizi. La storia, erò, ci ha insegnato che lo spirito e la forza dei notri concittadini non ha limiti e che anche in presena di prove durissime, hanno saputo dimostrare faoltà di ripresa immense, ricominciando, se occorre, a zero. Assisteremo, in ogni caso alla chiusura dela stagione, alla ripartenza di progetti e speranze e, ngoiate le lacrime si ritornerà a programmare la fuura estate cercando di offrire ai visitatori tutto il meglio di cui Scalea è capace. Non si distrugge la olontà, perchè se così fosse saremmo ancora abianti delle grotte dello scoglio Talao. K Consiglio comunale SCALEA: EMERGENZA RIFIUTI Non era previsto, ma la situazione drammatica dello stazionamento dei rifiuti ha occupato gran parte della prima parte del Consiglio comunale. All’Ordine del giorno c’erano quattro punti. Sin dall’inizio sono stati aggiunti altri due argomenti: quello sulla situazione dei rifiuti e la solidarietà a due cittadini obiettivi di atti intimidatori. In apertura di seduta, il sindaco ha anche salutato Antonio Marino, che sarà il nuovo segretario generale del comune di Scalea. Sostituirà fra qualche mese Ciro Alifuoco che andrà in pensione. «Non possiamo tenere la testa sotto la sabbia quando il paese versa in una condizione disagiata con problemi per la spazzatura - ha detto il consigliere di minoranza, Alessandro Bergamo - con rischi per la popolazione e caduta di immagine per la nostra cittadina. Credo sia doveroso riferire i Consiglio la situazione sulla raccolta dei rifiuti». Ne giorni scorsi c’è stato anche un duro attacco dei tr rappresentanti delle opposizioni sul problema de la raccolta. In effetti, in pieno periodo estivo, co la presenza di numerosi turisti, vedere angoli dell strade stracolmi di spazzatura non è certo edif cante. Qualcuno ironizza, vista la grande presenz di napoletani, sul fatto di aver ricreato lo stesso am biente. Ma, naturalmente, la situazione appare tra gica. Il consigliere Licursi ha sottolineato: «La nostr risorsa è quella legata all’immagine per il turismo dobbiamo assistere a vari fenomeni: manca l’acqua c’è immondizia, gli operatori lavorano a singhiozz e la discarica di Pianopoli, non garantisce niente» E poi il consigliere Manco: «Vicino ad un alberg c’erano stamattina cento metri di rifiuti. Queste co se dobbiamo evitarle chiedendo alla società di o temperare all’impegno preso. Pensate quanti turis ci sono e criticano tale situazione. Investiamo su l’immagine e poi cade tutto su di un problema de licato. Sarebbe bene utilizzare dei mezzi comuna che però le amministrazioni precedenti hanno re galato ad altra società». Per Mauro Campilongo: « un problema di prospettiva politica. Molte sere - h ricordato - c’era un solo mezzo a disposizione fronte di quattro o cinque dislocati in altri comun Restano gli errori commessi dal punto di vista pol tico come il fatto di voler bandire la gara d’appalt nel mese di aprile. Con il rischio, rivelatosi concre to, che la gara fosse vinta da altri». MATTEO CAVA Quattro domande all’ex assessore ai servizi sociali Antonio Forestieri STATO DI STALLO E TUTTO IN RICOMPENSA DEL VOTO D - Sono passati 20 anni, da quando Lei, da assessore, ha istituito i centri sociali a Scalea. Cosa ne pensa della loro evoluzione, se evoluzione c’è stata? R - Penso che l’unico miglioramento-novità apportato siano i nuovi locali dove attualmente alloggiano, anche se presentano un’inopportuna barriera architettonica, costituita da una scala che impedisce l’accesso ai diversamente abili e agli anziani con difficoltà motorie, il che è molto grave per una struttura finanziata con i soldi di tutti i contribuenti. D - Pare che negli ultimi tempi i centri siano meno frequentati, perché? R - Perché hanno perso la funzione sociale primaria per la quale sono sorti. È venuta sempre meno la solidarietà per lasciare posto ad un forte egoismo da parte di quei pochi che utilizzano questo posto per soddisfare esigenze personali limitando tutto al solo svago, lasciando così, i più deboli a casa. Il tutto viene garantito e avallato da amministratori comunali che non controllano le attività avvalendosi degli impiegati preposti, al contrario, si preoccupano solo di inserire ai vertici gestionali le proprie fidate pedine, come ricompensa elettorale. D - Lei ha denunciato spesso sui giornali i lunghi commissariamenti del Centro Anziani e del Centro Donna. Da pochi giorni sono state rinnovate le cariche dirigenziali del Centro Donna. È anche merito Suo se si è accelerata questa procedura? R - Ho semplicemente denunciato alla stampa che i commissariamenti sono di solito dei mezzi transitori e brevi in assenza di un governo. Oltretutto, mi sembrava inadeguato adottare un provvedimento del genere proprio nei centri sociali. Appare strano, che ad oltre un anno dall’insediamento di questa amministrazione comunale, il Centro Anziani versi ancora in questo stato. Così facendo, si rischia di togliere, a quei soggetti fattivi che hanno lavora to una vita, la possibilità di autogestione e creat vità, elementi importanti e stimolanti della terza età Sono lontani i tempi in cui i Centri erano un labo ratorio in fermento di iniziative, dove gli anziani r spettavano lo statuto riunendosi in animate assem blee per trovare nuove soluzioni di miglioramento senza ingerenze della politica, nel rispetto dell proprie convinzioni. Erano i tempi in cui le coope rative assicuravano i servizi domiciliari e accompa gnavano i bambini sugli scuolabus. I tempi in cui ne Centri si festeggiavano i compleanni dei diversi, d quelle persone che ora vengono lasciate a casa nella loro solitudine. Ora l’affollamento viene ga rantito solo nelle feste o in prossimità di gite, pre vio contributo statale e comunale per tutti, al di l del reddito. Preciso che non sono contrario a que ste attività, ma non è solo per questo che i Cent sono sorti. D - Del Centro Anziani e del Centro Donna abbia mo detto, ma dov’è finito il Centro Giovanile? R - Io penso che il grosso fallimento della prece dente amministrazione comunale e di quella attua le, che ne è la continuazione, è che non siano riu scite a coinvolgere i giovani investendo nel lor futuro, allestendo adeguatamente gli spazi dov riunirsi, per poter svolgere le attività previste. Inf ne, ritengo che il Centro Donna aveva motivo d esistere 20 anni fa, in quanto metteva in condizio ni di pari opportunità le donne allora prive di spa zi di gestione, ma oggi, nell’era dominata da inte net e dalla promiscuità, non ha più senso. C’ anche da considerare che diverse di loro, per età sono iscritte anche al Centro Anziani e ciò rafforz sempre più la convinzione che, forse, sarebbe op portuno darci un taglio definitivo e con i soldi r sparmiati reinvestire e dare nuova linfa al Centr Giovanile. K SAN NICOLA ARCELLA L’intervista BARBARA MELE: IL SINDACO CHE TUTTI VORREBBERO di SARA SILVESTRI . - San Nicola Arcella, ridente cittadina rivieraca, attaccata a Scalea, di cui un tempo faceva arte, di cosa avrebbe bisogno nell’immediato er spiccare il volo e insediarsi tra le grandi mee turistiche italiane? Quali le prime cose da fare i primi segnali concreti di cambiamento? . - In primis, l’alta stagionalità. L’allungamento dela stagione estiva, al momento davvero troppo bree e insufficiente per garantire una sicurezza ecoomica accettabile, durante i mesi cosiddetti morti. Inoltre, voglio dare, alla mia cittadina, in moo costante, un’immagine di pulizia, ordine e deoro che dia certezze e sicurezza di vivibilità per il rossimo futuro. A proposito, un primo passo l’abiamo mosso dando smalto e luminosità all’entraa-svincolo della città, con tanto verde e natura. top ai soliti palliativi, a quei tour de force su mezi pesanti gommati per trasportare la spazzatura, ltretutto costosi. Una volta archiviata l’estate del 011 andremo a cercare soluzioni stabili e definitie, in modo da mettere da parte i patemi d’animo egati alla raccolta dell’immondizia che, in particoare modo nell’alta stagione calda, può dare un spetto di città poco vivibile, assolutamente inacettabile per un posto che vive e fa del turismo la ua forza maggiore. . - Qual è stato il criterio adottato per la comosizione della Giunta? . - Quello predicato e sottoscritto durante la camagna elettorale e cioè meritocrazia e spazio in iunta per i primi arrivati. Penso sia questo il criteo più giusto e democratico per una comunità al asso coi tempi e che non crei scontento. Però, se mi è consentito, senza offendere nessuno, vorrei sprimere un pensiero per sottolineare i meriti iniscussi di Eugenio Madeo, per l’impegno, la proessionalità, la serietà, la grande esperienza e la rande competenza politica, una persona che ogni ndaco vorrebbe avere al proprio fianco e che appresenta, per la città di San Nicola Arcella, il meglio della politica locale. Infine, mi corre l’obbli- dalla prima... go nominare, con una nota particolare, l’assessore Pietro Di Santo per la coerenza, l’amicizia sincera e l’affetto mostratimi, prima (in quel periodo tumultuoso e buio provocato da chi voleva e immaginava la mia morte politica), durante e dopo l’ultima campagna elettorale. Un altro pensiero particolare, voglio esprimerlo all’assessore Concetta Sangineto, una quota rosa importante per il contributo essenziale che sta portando alla cultura. D. - A chi è andato il primo pensiero di Barbara Mele dopo l’apoteosi del consenso e quali sono i sindaci da prendere come esempio? R. - Alla mia famiglia tutta e, in modo particolare, alle mie figlie: Roberta e Barbara e a tutti i sannicolesi che mi sono stati sempre vicini e che hanno creduto in me, senza condizionamenti e, infine, ai tanti amici dei paesi limitrofi che, col loro incoraggiamento, mi hanno sempre sostenuto disinteressatamente. Al compianto Giacomo Mancini, per la sua storia politica nazionale e calabrese e a Peppe Scopelliti per aver saputo dare un volto nuovo alla città di Reggio Calabria, dimostrando con i fatti che anche in una città difficile e complicata come quella dello Stretto è posibile ben governare. D. - Prima dei cordiali e doverosi saluti non può mancare una domanda sulle casse comunali, se non altro per tranquillizzare l’attento popolo sannicolese. R. - La risaputa crisi, l’autogestione dei comuni, la tragica situazione meridionalista, portano a riflettere molto. Certo, anche a San Nicola Arcella, come in gran parte dei comuni italiani, la situazione economica non è florida, però con una politica-amministrativa oculata, le amicizie e i canali giusti, qualcosa si può aggiustare e realizzare, come fatto con il programma delle manifestazioni estive 2011 intitolato “Un mare d’arte tra il mito di Enea e la magia di Crawford”, che ha presentato tutta una serie di appuntamenti davvero interessanti che ha avuto i favori del pubblico e della critica. K CONSENSO UNANIME NEL CONSIGLIO COMUNALE DI SAN NICOLA ARCELLA n apertura dei lavori il sindaco Barbara Mele, nele comunicazioni, ha informato il Consiglio di aver hiesto un incontro al direttore dei Beni Culturadi Calabria ed all’agenzia regionale per il demaio per discutere dell’attuazione dell’articolo 5, omma 5, del d.lgs. 28 maggio 2010 n. 85, avente d oggetto il trasferimento agli enti territoriali di eni demaniali nell’ambito di specifici accordi di alorizzazione. Si tratta della richiesta di trasferie al Comune di San Nicola Arcella del Palazzo ei Principi Lanza per farne un centro di eccelenza, con attività come la formazione, la gestione ell’impresa turistica, iniziative della nuova economia, uno spazio museale, bibliotecario ed evenualmente una videoteca, iniziative ed eventi culurali (attività concertistiche e teatrali soprattutto oncentrate nel periodo estivo), convegni a caratere regionale e nazionale e, soprattutto, di verifiare fino in fondo la possibilità di realizzare un’inesa con la società che gestisce il centro esidenziale universitario di Bertinoro. In una sucessiva comunicazione è stata data informazione ulla richiesta del Comune di San Nicola Arcella i essere inserito nell’elenco dei centri storici ca- labresi e degli insediamenti storici minori suscettibili di tutela e valorizzazione. Su questi punti, in Consiglio Comunale, si è registrato un largo consenso, che ha coinvolto anche le minoranze. Larga adesione hanno avuto pure le mozioni presentate dal gruppo “San Nicola per tutti” dell’avvio della procedura per giungere all’annullamento di tutti gli atti relativi alla realizzazione del parco eolico e del piano parcheggi, due interventi che, se realizzati, avrebbero determinato uno scempio ambientale ed il pagamento del parcheggio in tutte le aree di sosta e le strade del paese. Così come previsto nel programma ed in coerenza con quanto affermato in campagna elettorale, al primo Consiglio utile, la maggioranza ha deciso di invertire la rotta. «È molto importante - ha concluso il sindaco Mele - che tali mozioni siano state approvate all’unanimità, con l’integrazione di alcune proposte fatte dalla minoranza e l’esclusione, con il consenso della stessa minoranza, di quelle che potevano portare all’annullamento degli atti, se impugnati dalle società interessate». Gli atti integrali del Consiglio sono tutti consultabili sull’albo pretorio on-line del Comune. K GRAZIE AL VOLERE DEL SINDACO BARBARA MELE L’ATTESO PEPERONCINO JAZZ FESTIVAL HA FATTO RITORNO A SAN NICOLA ARCELLA opo l’indimenticabile concerto degli Yelowjackets del 2008 e l’assidua collaborazione deli scorsi anni, con l’attivissimo Caffè Le Mele Jazz lub, il festival diretto da Sergio Gimigliano è torato a far tappa a San Nicola Arcella in occasione el decennale dell’evento grazie al volere del neo indaco Barbara Mele e dell’Assessore alla Cultura oncetta Sangineto e grazie alla collaborazione el Presidente dell’Associazione Jazz for Holiday hristian Mele. Nel corso della serata, nella cenalissima Piazza Altieri e ad ingresso libero, è stao presentato, in anteprima nazionale, “Soffice”, Reijseger, Rita Marcotulli ecc.), uscito in primavera per la Picanto Records, l’importante label calabrese nata nel 2005 dall’esperienza organizzativa del festival musicale più piccante d’Italia. K ELETTA LA CONSULTA DEI TURISTI Il 13 agosto 2011, presso il seggio elettorale, istituito nei locali del Comune di San Nicola Arcella, si sono svolte le operazioni di voto per eleggere la consulta dei turisti. È stata presentata una sola lista, con 12 candidati, denominata “Bandiera blu”. Alla Servizio di balneazione a favore dei disabili IL SINDACO BARBARA MELE MANTIENE LE PROMESSE Tra le tante iniziative e progetti per l’estate propo sti nel nostro comprensorio, uno è sicurament degno di nota. Sulla spiaggia del mare di San Nico la Arcella nei giorni di luglio è stato avviato un se vizio di balneazione a favore di persone disabil residenti e non, che si è concluso, nei primi giorn d’agosto. Questa iniziativa, di notevole valenza so ciale, è stata proposta dal sindaco di San Nicol Arcella, Barbara Mele. La giovane prima donna, ne corso della campagna elettorale, aveva più volt sostenuto e ribadito che, se fosse stata eletta, a centro della sua attenzione avrebbe messo la pol tica sociale privilegiando, soprattutto, il rapport umano con le persone che vivono condizioni di v ta disagiate e che chiedono conforto e sostegn alle Istituzioni, nonché delle risposte adeguate e i tempi brevi, da dare a quelle che sono le loro ne cessità. Con questa prima importante iniziativa, f nanziata dalla comunità sannicolese, che consent di garantire alle persone portatrici di handicap diritto di balneazione, il Sindaco neoeletto ha in teso da subito dimostrare con i fatti di mantener fede all’impegno assunto in prima persona con suoi elettori attuando iniziative conformi a quell che sono le linee-guida tracciate nel programm elettorale presentato e con cui ha vinto. A confe ma della grande passione per tutte quelle che so no le tematiche e problematiche d’interesse socia le, Barbara Mele ha voluto tenere per se le delegh che la riguardano, non assegnandole nella forma zione della nuova giunta. Per la realizzazione d questa iniziativa, a favore dei diversamente abili, Sindaco ha chiesto la collaborazione dell’Associa zione Arcadis Onlus da sempre impegnata in que sto genere d’attività. Ricordiamo che, L’Arcadis avvale di figure professionali come quella del D Ennio Tenuta, suo presidente, e dell’assistente so ciale dottoressa Claudia Campagna, nonchè coor dinatrice del progetto. K GRANDE E RIUSCITA SERATA PER GLI ARTISTI SENZA BARRIERE L’Associazione Arcadis Onlus solidarietà sociale con il patrocinio dell’Amministrazione comunale d San Nicola Arcella, ha presentato: Diversamente In sieme 2011 - Artisti senza barriere. Show musicale con posti a sedere. Ha condotto l serata: Franco De Luca. Il top dei nuovi talenti si è esibito con una perfor mance di canti e balli, divertendo oltremisura i tan tissimi presenti. L’Arcadis, nel ringraziare quanti hanno contribuit alla realizzazione e alla riuscita della manifestazio ne, ha ricordato che iniziative di questo gener non hanno scopo di lucro ma solo l’intento di pro muovere l’attività di volontariato e di sensibilizzar l’opinione pubblica verso quelle che sono le pro blematiche e le tematiche riguardanti il mondo de la disabilità. K Prematuramente, dopo lunga malattia, è venuto a mancare all’affetto dei suoi cari, Mario Mammoliti di San Nicola Arcella. Lo sfortunato Mario, classe 1955, era una vecchia e familiare conoscenza dei tifosi scaleoti per avere militato nella società biancostellata, dopo i trionfi di Ladispoli. Mario, detto Boninsegna per la somiglianza a vecchio e indimenticato Roberto Boninsegna e per la forza fisica e l’irruenza, ha lasciato a Scalea tanti amici e tanti ricordi. Peppino Valente, allenatore di quei memorabili anni di calcio giovanile scaleota, ricorda che, per averlo nel suo Scalea, dovette innescare una vera e propria “caccia all’uomo” per accaparrarsi il forte e poderoso bomber che tutte le squadre rivali del circondario cercavano di tesserare nelle proprie file. Ragazzo buono, gentile ed educato, per suoi trascorsi, era conosciuto un po’ da tutti e s RIFIUTI, I SINDACI DEL TIRRENO CHIEDONO SOLUZIONI IMMEDIATE a gestione precaria del sistema dei rifiuti calabresi enalizza il territorio dell'alto Tirreno cosentino che ontinua a subire lo stato di emergenza. Di questo ono convinti i sindaci dei comuni costieri dell'alto rreno cosentino che continuano a registrare prolemi per il conferimento dei rifiuti solidi urbani nele discariche dislocate nel territorio regionale. La nostra cittadina - ha commentato il sindaco di calea, Pasquale Basile - ha già fornito il suo contriuto al sistema dell'emergenza rifiuti calabrese, restando in passato la propria discarica di Piano ell'Acqua anche a comuni come Cosenza e Paola. sito, come è noto, è giunto a saturazione molto rima della data prevista, proprio per la massima diponibilità offerta. Oggi la situazione si è ribaltata ma, al momento, è difficile trovare un luogo dove oi possiamo scaricare i rifiuti, almeno per frontegiare il periodo estivo ed evitare brutte figure con li ospiti delle nostre cittadine turistiche». necessario, secondo i sindaci dell'alto Tirreno, he vengano trovate delle soluzioni immediate in iena emergenza, per poi lavorare nel periodo inernale ad un sistema che possa aiutare a risolvere problema dei rifiuti. Scalea ha già fatto proposte concrete al Commissario, ma è necessario che la macchina autorizzativa sia molto veloce. Intanto le cittadine del territorio costiero alto tirrenico restano invase dai sacchetti della spazzatura e tale situazione non porta bene all'immagine turistica di questi luoghi che rischia di essere completamente distrutta da questa nuova emergenza. «Visto l’andazzo che ha costellato l’intera estate, facciamo in fretta - sostengono i sindaci dell'alto Tirreno - per non compromettere una delle poche “industrie” rimaste nel territorio, quella del turismo». Nota della Redazione Come più volte ribadito e sottolineato, la soluzione è solo una. Le discariche sono solo un palliativo (l'esempio di quella enorme buca di Piano Grande di Scalea, riempita in pochissimo tempo da cumuli di spazzatura, è un esempio lampante che dovrebbe fare riflettere tutte quelle persone che si riempiono la bocca di sciocchezze) bisogna trovare al più presto, soluzioni definitive e risolutive come già fatto da tanti comuni italiani ed europei, considerati tra i più civili e moderni. Con le buche (Scalea ha detto addio alla terza già da un pezzo), mettetevelo bene in testa, non si risolve un bel niente. K ALFREDO BARLETTA FA CENTRO CON LA SUA “FA CUMI T’HA FATTI” a compagnia del Teatro Dialettale Amatoriale “I caliuti”, con il patrocinio dell’Amministrazione Comunale di Scalea, ha presentato giorno 10 luglio 011, davanti ad un pubblico traboccante, nei saoni della sala polifunzionale municipale, la commedia “Fa cumi t’ha fatti”, scritta e diretta dal notro Alfredo Barletta. Ancora un lavoro egregio e alido dello scaleota Alfredo Barletta che non smette mai di stupire con i suoi interessanti lavori teatrali in lingua arcaica che, come il grande Eduardo per la commedia napoletana, porta avanti la commedia popolare in dialetto scaleota e che va sostenuto per incrementare opere come questa, allestita con passione e amore. Con Alfredo Barletta hanno lavorato: Alessandro Cavaliere (Ciccio); Luigi Maiolino (Biasi); Angelo Console (Don Felice); Paola Maiolino (Filomena); Sharon Barbuto (Gisella); Natascia Barbuto (Clementina); Andrea Barletta (il primo ragazzo); Francesco Manco (il secondo ragazzo). Speriamo che, dopo il successo di pubblico e di critica, Barletta, con la sua apprezzata compagnia, ripeta la commedia all’aperto, in una piazza storica di Scalea, per dar modo a quelle persone che, per un motivo o un altro, non hanno avuto la possibilità di vedere la prima, in particolar modo ai tanti visitatori, di assistere ad una performance simpatica e spassionata, con protagonista la lingua dialettale che bisogna sempre più diffondere. K LA PENULTIMA SETTIMANA D’AGOSTO si è conclusa con la 4 giorni del Festival della Pizza & Birra con musica dal vivo e cabaret e con la 18a edizione della Gara Cinofila “Città di Scalea - Collare d’Oro”. Nell’accogliente piazza Padre Pio hanno sfilato 22 cani adulti e 10 cuccioli. Al primo posto si è classificata la cagnetta “Lilli” che si è aggiudicato il collare d’oro creato dagli artigiani orafi CORI (Consiglio & Risoli). K *Fiori d’Arancio* La Redazione del Diogene porge i più affettuos auguri ai novelli sposi Pietro Marano e Mariangela Serra che, lo scorso 25 giugno, hanno coronato il loro sogno d’amore, a Scalea, nella Chiesa monumentale di San Nicola in Plateis. I matrimonio è stato celebrato dal parroco don Giacomo Benvenuto. Testimoni: Gianluca Maio ed Ariana Serra, Alessandro Marano e Marco Turco. Gli sposi, raggianti di gioia, hanno offerto agl invitati un sontuoso pranzo nuziale in un noto ristorante della nostra costa, con tanta allegria ed in compagnia di un bravo fisarmonicista. Augur al nostro collaboratore e fraterno amico Ercole Serra (padre della sposa), alla sua gentile signora Giovanna Landi, ai genitori dello sposo Eugenio ed Annamaria Marano e ai parenti tutti. *Nascita* Il nostro affezionato e sempre premuroso Gennaro Licursi è diventato, con grande gioia, nonno per la seconda volta. Il 20 luglio 2011, in Belvedere Marittimo, circondato dall'affetto d mamma Antonella Licursi e del papà Eugenio Orrico, è nato Daniele che si aggiunge al fratellino Francesco. Ai genitori Antonella ed Eugenio, a piccolo Francesco, al nostro caro amico Gennaro e alle rispettive famiglie va l'augurio più sentito del Direttore e della Redazione del Diogene. *Laurea* Angelina D’alessandro e Mimmo Scarfone, con grande gioia e soddisfazione, annunciano il conseguimento della Laurea Magistrale in Fisica de figlio Valerio in data 27 luglio 2011, presso l’Università agli Studi della Calabria con ottimi voti. “A neo dottore un augurio grande di una carriera professionale brillante e ricca di soddisfazioni”. La Redazione e il Direttore del Diogene augurano a Valerio una luminosa e gratificante carriera professionale, costellata di grandi successi e s associano, con amicizia e sincerità, alla gioia d Angelina e Mimmo. MISS ITALIA CALABRIA : La Perla di Zito e Miluna i veri protagonisti Eletta la rappresentante della regione per il concorso di Montecatini Evento unico in Calabria, l’area pedonale di Scalea è stata scelta per la finale regionale di Miss Italia. Grande soddisfazione da parte dell’Amministrazione comunale che ha fornito il supporto alla manifestazione. La serata è stata realizzata in collaborazione con la Gioielleria La Perla i Zito. L’amministrazione ha voluto ringraziare, ole alla Gioielleria di Franco Zito, i commercianti ell’isola pedonale che hanno collaborato per la uona riuscita della manifestazione. All’evento erao presenti anche le telecamere delle emittenti ufciali accreditate. Bello il colpo d’occhio dei posti sedere nell’intera area pedonalizzata di Piazza aloprese. In qualità di Presidente della giuria, onché di titolare della gioielleria “La Perla”, abiamo intervistato Franco Zito che, oltretutto, è tato per dieci anni sindaco di Scalea. . - Perché, dopo lunghi anni, da quando orgaizzava quelle stupende e favolose serate dananti al Genova, si è voluto rituffare in una simile ermesse? . - «Principalmente perché amo Scalea e, poi, perhé un po’ di pubblicità non guasta mai. Una maniestazione che accende i riflettori sulla nostra città orta sempre qualcosa. La cornice di Piazza Calorese ha reso lo spettacolo ancora più affascinane con la lunga passerella che ha attraversato l’isoa pedonale gremita di pubblico festante come on mai». «Senza offendere nessuno - ha proseuito Zito - ho notato che il migliore pubblico è il ostro. La stessa manifestazione ha avuto luogo anhe nella città di Reggio Calabria, però il calore, la gnorilità, l’entusiasmo del pubblico di Piazza Caoprese è qualcosa di veramente forte e magico». . - Ripeterà la manifestazione nella prossima dizione del 2012? . - «Non dipende solo da me - Ha affermato il tiolare della gioielleria “La Perla” - L’iniziativa è par- tita dal Presidente della Miluna, Sergio Cielo, e grazie alla stima e all’ottimo rapporto professionale che mi lega da oltre 25 anni alla nota azienda orafa, è stato possibile cogliere questa prestigiosa manifestazione che ha visto premiare con uno stupendo gioiello: Miss Calabria; Miss gioielleria “La Perla” e Miss Miluna». «Voglio ricordare -ha esclamato Franco Zito- che un centro turistico come il nostro è il posto adatto per ospitare la serata delle calabresi più belle! Incroceremo le dita per sostenere la ragazza più bella della Calabria nella finale regionale di Montecatini Terme. Infine il pensiero si sposta sull’azienda di famiglia. Un’attività -ha sottolineato il navigato ed esperto gioielliere- che nasce nel lontano 1950 con mio padre, uomo esemplare e genitore adorato, che mi ha tramandato questa passione. Ecco, lo stesso entusiasmo, lo stesso amore, l’identica passione, lo stesso impegno che ho profuso in questo lungo tempo, vorrei vederlo portato avanti con rinnovato slancio dai miei figli». La riuscita e applaudita manifestazione è stata presentata dalla nostra bellissima Maria Perrusi (nella foto), Miss Italia 2009, che ha esibito per l’occasione un nuovo look. Alla vigilia della nuova edizione del concorso di bellezza, infatti, da castana è diventata bionda e sempre più affascinante. A proposito di finale, vogliamo ricordare agli appassionati di concorsi di bellezza che la finalissima di Miss Italia, edizione 1971, si tenne a Scalea in piazza Aldo Moro e fu presentata da Pippo Baudo che si avvalse del contributo dell’indimenticato attore comico romano Aldo Fabrizi. Il quartiere generale di quegli irripetibili e spassionati giorni fu il Santa Caterina. A vincere quella finale, tra polemiche, scandali e squalifiche (acerbo e superbo il seno esibito da Anny Papa, ai bordi della piscina del Santa Caterina, senza il minimo pudore, provocata dai giornalisti presenti) fu la meravigliosa Paola Bresciano, ex centravanti di calcio femminile, trapanese di origine ma residente a Messina. (S.S.) 40 ANNI DI MIGLIORAMENTI RICORDANDO MICHELE C.so Mediterraneo, 66 Scalea (Cs) Te. +39 0985.20444 www.hoteltalao.it Il 31 luglio 2011 ha segnato una tappa importante per l’hotel Talao di Scalea: si sono celebrati infatti 40 anni di attività. La giornata, densa di emozioni, è iniziata con la celebrazione della messa in albergo, dove i familiari amici e ospiti si sono riuniti in preghiera ricordando Michele, il fondatore di questa meravigliosa struttura. In serata buffet in piscina, con gli amici di Scalea, politici, amministratori e ospiti. Tutti s sono stretti intorno alla famiglia Leo, ricordando le varie tappe della lunga e intrepida gestione. È emerso che questa struttura negli anni non ha fatto altro che migliorarsi e ne sono stati testimoni i numerosi ospiti che vengono da decenni, qualcuno da oltre 30 anni. L’ultima realizzazione è la ristrutturazione della hall/bar e della terrazza. Ada e Piero Leo sono instancabili e sempre alla ricerca di nuove idee per i comfort dei loro ospiti che debbono sempre sentirsi “a casa lontano da casa”. È stato fatto un doveroso omaggio a tutto lo staff che orma da decenni collabora al successo di questa struttura. Per celebrare e confermare i progressi attuati, gli ospiti hanno fatto volare nel cielo di Scalea 40 lanterne luminose, accompagnate da fuochi d’artificio pirotecnici augurali. VINCENZO PUGLIESE ...Le vie del Gusto... Il bocconotto di Mormanno alla terza edizione UNICITÀ E TIPICITÀ DI UNA RICETTA STORICA Mormanno, famosa per il bocconotto, dopo l'ediione dell'1-2 giugno 2010, anche quest'anno ha rietuto l'attesa “Festa del bocconotto” stavolta, erò, in agosto. La due giorni della passata stagioe è stata letteralmente presa d'assalto da numerovisitatori e golosi del bocconotto, provenienti da utt'Italia. Tanti gli stand presenti lungo le vie del entro storico, ai quali facevano da contorno altre ttrazioni locali. Logicamente, a tenere banco erao le ditte dolciarie del posto più rinomate: “Silvaa”, “Snak Bar”, “Cabri” e la panetteria “Spiga d'Oo”, che da anni tengono alto il nome di questo cercato e squisito prodotto. L'equilibrio e la quatà degli ingredienti, usati per la preparazione, fano del bocconotto una delizia unica e insostituibie, capace di far rivivere antichi sapori che risalgono lla fine del 1700. Furono alcuni contadini mormanesi a creare questo dolce, utilizzando materie prime semplici, facili da reperire ma di ottima qualità e genuinità, come la farina, le uova fresche, lo strutto e la frutta necessaria per il ripieno, capaci di assicurare il giusto rapporto calorico per affrontare la dura fatica dei campi. Le sue dimensioni ridotte (da qui il nome bocconotto, cioè “un solo boccone”), la possibilità di conservazione per alcuni giorni e il suo grado nutrizionale ne hanno fatto un emblema e un baluardo della tradizione mormannese. Oggi, a distanza di secoli, nel solco della tradizione, si cerca di migliorare ed arricchire ancor più il prodotto. Si è passati dal bocconotto tradizionale, alla frutta, a quello alle mandorle, al limone, al gelato, alla nutella (tanto ricercata e amata dalle nuove generazioni), fino ad arrivare a quello piccante (la moda del momento). Come le precedenti, anche l'attesa manifestazione del 2011, oltre alle molteplici e prelibate degustazioni, prevedeva visite guidate alla grotta del Romito di Papasidero, al Centro storico di Mormanno, per ammirare le bellezze della cattedrale e delle cripte, al suggestivo Faro, al Parco Nazionale del Pollino, con escursioni in rafting lungo le fantastiche gole del fiume Lao. Inoltre: corsiscuola sul bocconotto, la gara di “bocconogoloseria” (ha vinto, come al solito, chi mangiava più bocconotti nel minor tempo possibile), spettacoli per bambini, musicali e pirotecnici. K VERMICELLI CON ALICI ALLA SCALEOTA Ingredienti per 4-5 persone 500 grammi di vermicelli - 300 grammi di alici fre sche - 300 grammi di pomodorini locali “tipo Pa chino” - 4 cucchiai di olio extra vergine d'oliva aglio tritato - prezzemolo tritato - peperoncin piccante. Procedimento: Lavate e pulite bene le alici to gliendo le lische, in una padella con l'olio frigget (a fuoco lento) contemporaneamente aglio tritato prezzemolo tritato, le alici “scapate” e spaccate pezzetti e mezzo peperoncino piccante. Bollite i vermicelli in abbondante acqua regolata d sale, scolate al dente e unite il condimento. K Nei giorni di luglio ci hanno purtroppo lasciato Un grande signore di educazione e generosità Dopo lunga e sofferta malattia, all’età di 74 anni, Persio Biondi, ci ha lasciati per sempre. Persona buona, generosa e dalle profonde doti morali, proveniente dalla vicina Maierà, circa 30 anni fa aveva deciso di spostarsi e di vivere, insieme alla famiglia, a Scalea. Prima nella storica via Campanella e da circa 9 anni in via Togliatti. Dopo avere prestato servizio presso gli uffici postali di Scaea, da pochi anni era andato in pensione con la qualifica di direttore. Gentile e misurato con tutti, in questi anni era riuscito a farsi apprezzare da colleghi e conoscenti che difficilmente potranno dimenticarlo. Sicuramente, un esempio da ammirare e da tenere in grandissima considerazione, una di quelle persone alle quali è veramente difficile trovare un difetto. Possiamo ben dire, che ha dedicato la sua vita, in modo costante e senza sbavature, alla famiglia e al lavoro, interessandosi alla vita cittadina con giusta e ammirevole considerazione, senza intromissioni o invasioni, rispettando e facendosi rispettare. Socio sostenitore della prima ora del nostro giornale, attendeva con spassionata trepidazione le nostre uscite, di cui conservava, con cura, gelosamente tutte le copie. Lascia un vuoto incolmabile tra i suoi cari, l’amorevole moglie che insieme ai figli gli è stata sempre vicina e l’ha curato pazientemente senza tregua, in questi brutti anni di maattia, come aveva fatto nei giorni felici. l Direttore e la Redazione del Diogene Moderno si stringono in un sincero e forte abbraccio, alla signora e ai figli, in particolar modo ai fraterni e grandi amici e soci Ettore ed Andrea. K A distanza di pochissimi giorni dalla scomparsa dell’amato genitore, alla vigilia dei festeggiamenti in onore della B.V. del Carmelo, il nostro amico e socio Ettore Biondi ha perso, improvvisamente e inaspettatamente, all’età di 73 anni, il suocero Antonino Gullace. A Ettore, alla moglie Stefania e alla famiglia Gullace, il Direttore e la Redazione del Diogene porgono le più sentite condoglianze. K l 30 luglio abbiamo appreso la dipartita della signora Elvira Ferrante, vedova Argirò, amata mamma dell’affezionato e premuroso figlio Giovanni Argirò, nostro affabile, sempre gentile e disponibile amico. A Giovanni, al giovane e caro figlio Armando, nostro attento socio sostenitore e collaboratore, alla figlia Elvira e alla moglie Rita, vanno le più sentite condoglianze da parte del Direttore e della Redazione del Diogene. K L’ultimo grande artigiano del ferro battuto Tullio Baldo, 79 anni, l’ultimo grande artigiano del ferro battuto, inaspettatamente, in punta di piedi, senza disturbare nessuno, come era abituato nel mondo terreno, se ne è andato. Uomo schivo, educato e riservato, nel suo modo di essere, sapeva trovare sempre la battuta giusta e simpatica, che tra un discorso e l’altro, buttava al momento opportuno, nella sua officina, “forgia”, vero ritrovo per amici e conoscenti che, puntualmente, si davano appuntamento dal sempre disponibile e ospitale “mastro Tullio” che, quasi ogni sabato, a cadenza fissa, per anni, non ha mai disdegnato le scherzose cenette nel suo rifugio di campagna con gli amici. Serissimo nella vita e competente e puntuale nel lavoro, era sempre felice di mettersi a disposizione per qualsiasi problema e come si suole dire, sapeva cacciare le mani da tutto. Definire Tullio un bravo artigiano sarebbe davvero riduttivo perché capiva un po’ di tutto, non solo di ferro battuto. Infatti, al cospetto di un amico in difficoltà, non aveva il coraggio di dire «ciò non mi compete… chiama un altro», lui ci provava e risolveva, con grande sollievo, il problema. Davvero un piccolo, grande genietto il nostro Tullio che, per anni, ha svolto, con scrupolo illimitato, il suo lavoro, in uno stabile a piano terra di via Tommaso Campanella. Persona intelligente e abbastanza istruita, sempre informata sui fatti del giorno, sapeva affrontare qualsiasi discorso di cultura generale, davvero una mente viva, bravo anche nelle approfondite e preziose analisi politiche. Quando annunciò la chiusura della sua attività, per godere la meritata pensione, lasciò mezzo paese sgomento. Un altro Tullio non c’è. Bravo, onesto, cortese, riflessivo, altruista, pur di accontentarti perdeva intere giornate e, quando l’intervento si presentava più difficile del previsto, ci riprovava il giorno dopo: davvero una persona sensibile e unica. Alla fine, al momento di fare i conti, si faceva pagare sviando il discorso magari con una ennesima e simpatica battuta. Che personaggio! Ritiratosi, nella sua modesta casetta di campagna di località “Montepulito”, scendeva puntuale, ogni mattina, per comprare il giornale e andare a prendere il caffè al bar dell’Agip, con i soliti amici. In serata, dopo avere pranzato dalla sorella Dora, nella loro abitazione di via Campanella, faceva ritorno nella sua piccola ed accogliente dimora di campagna. Chiusi i battenti, però, ha mantenuto sempre aperta la porta di casa per consigli e interventi ad amici che non ha mai voluto abbandonare. Ricordiamo che Tullio, oltre ad essere un carissimo amico di famiglia, è stato uno dei primi soci del nostro giornale. Grazie Tullio per quello che hai dato e fatto con la tua grande modestia e generosità, senza mai far pesare la tua grandissima professionalità e competenza, all’intera comunità di Scalea. K L’avv. ANNA MANCO RISPONDE matrimonialista e specializzata in diritto di famiglia Mia moglie, da cui sono separato ed alla quae corrispondo un congruo mantenimento, non uole trovarsi un lavoro, nonostante, la sua iovane età e le ottime possibilità di inserimento lavorativo. Io non vorrei più “passarle” ulla. Come faccio? e l’ex moglie, giovane e capace di lavorare, non si à da fare per trovare un lavoro, è giusto che l’asegno di mantenimento venga ridotto. È questa la ecisione della Cassazione, che con la sentenza 8920 della I sezione civile ha stabilito che è legitma la decisione della Corte d’Appello di Bologna. tribunale emiliano aveva infatti ridotto da 750 a 00 euro al mese l’assegno mensile di mantenimento che un marito separato doveva pagare alla onsorte. La corte d’appello bolognese aveva deiso che alla donna spettassero meno soldi perhé, sebbene avesse 39 anni e fosse separata dal marito da ben undici non aveva ancora trovato un avoro. I giudici hanno tenuto anche conto che la onna vive a Parma, dove, secondo loro, le possi- Corte di Cassazione ha concordato con la corte d’Appello di Bologna. Una sconfitta è stata incassata anche dall’atra parte, visto che il marito aveva presentato ricorso perché fosse annullato totalmente l’assegno mensile. I giudici di Piazza Cavour hanno risposto picche anche a lui, sottolineando che solo quando il matrimonio sarà sciolto da un divorzio potrà versare ancora meno soldi alla moglie. Alla luce di questa sentenza, lei ha ottime possibilità di ottenere, quanto meno, una riduzione dell’assegno. K Avvicendamento nelle Fiamme gialle IL TENENTE ELIANA MINOIA AL POSTO DELLA COLLEGA ANDREASSI La tenenza della Guardia d finanza di Scalea cambia ver tice. Scambio di consegne fr due ufficiali donne alla guid della caserma delle Fiamm gialle arriva il Tenente Elian Minoia, al primo incaric operativo, dopo aver fre quentato l’Accademia dell Guardia di Finanza. L’ufficial è di origine tarantina ed è l’unica donna al coman do di un Reparto territoriale della Calabria. Il Te nente Doriana Andreassi, dopo due anni alla guid dei finanzieri dell’alto Tirreno cosentino, ha lascia to l’incarico di comandante della Tenenza ed è sta ta destinata al Nucleo di Polizia Tributaria di Udine Da subito, il Tenente Eliana Minoia ha cominciat ad operare nella struttura di Scalea. In quest biennio la Tenenza dell’alto Tirreno cosentino h svolto un’intensa attività operativa. Diverse opera zioni sviluppate nella sfera dei compiti di polizi economico-finanziaria svolti dal Corpo, puntat principalmente al contrasto all’evasione ed alla elu sione fiscale. Non sono mancate, però, le attività d contrasto agli stupefacenti e a tutela del demani e dei diritti d’autore. Il comando provinciale h tracciato un bilancio dell’attività effettuata nel pe riodo del comando del tenente Andreassi: «Son stati ben 181 gli interventi - si legge nel documen to - tra verifiche fiscali e controlli, che hanno pe messo di constatare l’evasione di base imponibil per circa 26 milioni di euro, mentre sono state ac certate violazioni in materia di Iva per un totale d oltre 3 milioni e 600mila euro. Sono stati effettua oltre 1200 controlli strumentali, in materia di scon trini e ricevute fiscali, di cui il 26% irregolari. Son stati inoltre individuati 13 evasori totali e 3 parato tali, mentre, nell’attività volta al contrasto del lavo ro nero, sono state accertate oltre 70 posizioni la vorative irregolari. Sono state denunciate 1 persone per violazione delle norme penali tributa rie, tra cui l’emissione di fatture per operazioni ine sistenti, l’occultamento ovvero la distruzione d documenti contabili, nonché la dichiarazione frau dolenta o infedele. Per quanto concerne i contro li svolti a tutela dei diritti d’autore, la Tenenza d Scalea ha provveduto a sequestrare circa 5.600 tr supporti audio-video e merce contraffatta, mentr nelle attività a tutela dell’ambiente e del demani sono stati sequestrati circa 19.000 metri quadra di aree demaniali e private, adibite a discarich abusive, per il deposito di rifiuti pericolosi, ques ultimi sequestrati per oltre 28mila kg.». (M.C.) (1) Cappella di San Cataldo (1) La sua gemella a Sulmona (2) In Piazza de Palma: volgari mattonelle moderne 3) In via Castello: sfregio all’ambiente (4) Cubo in cemento, adibito a garage incastonato dentro la roccia nell’area del Castello Normanno (1) Foto a confronto. La cappella di San Cataldo ha una gemella a Sulmona nell'Abruzzo; (2) A pochi metri dalla storica Piazza de Palma, sono state messe in opera volgari mattonelle moderne, per il rivestimento di alcuni scalini, inadeguate e prive di ogni logica; (3) Sfregio all'ambiente inaudito in via Castello, nei pressi del Santuario, dove fanno “bella mostra” due orrende porte in alluminio anodizzato dorato e bachelite; (4) Persiste la bruttura monumentale, ambientale e paesaggistica provocata dall'orrendo cubo in cemento, adibito a garage, incastonato dentro la roccia, nell'area alle falde del Castello Normanno. L'Ente Comune, con una adeguata contropartita, potrebbe proporre, ai proprietari, una plausibile soluzione per farlo sparire in modo da ridare luce e spazio all'angusta piazzetta. Se non sarà possibile, si dovrà optare per una soluzione di ripiego sollecitando i possessori, quantomeno, ad attivarsi per rimuovere le due orrende e deturpanti serrande metalliche in favore del legno, previsto nel piano colore, rivestendo il manufatto con la stessa pietra che caratterizza i ruderi del Castello, senza limitarsi, come è stato fatto recentemente, ad un rudimentale intonaco che cozza in modo indescrivibile con i toni e il secolo di costruzione del pregevole rudere; (5) L'importantissima e trafficata via B.V. del Carmelo, che collega via M. Bianchi con il Centro storico, non trova plausibile soluzione e continua a versare in una situazione raccapricciante e vergognosa; (6) Via Cupìdo, diventata, già da anni, un passaggio obbligato, come più volte segnalato, andrebbe allargata e messa in sicurezza, con un adeguato arredo urbano; (7) In via Napoleone (zona vecchia Marina), dopo la sparizione immotivata dell'utile ponticello-accorciatoia che portava nei pressi della statua di Padre Pio, si attende che ne venga installato uno nuovo in legno/ferro, come già avvenuto in altre zone della città; (8) Come avvenuto negli anni '50, per la bellissima fontana di Piazza Caloprese, scaraventata con faciloneria nell'allora immondezzaio di via Fiume Lao (attuale mercato della frutta), la scultura di Fumasi in bronzo, che si trovava nel centro della sopra citata Piazza, vorremmo, ancora una volta sapere dagli attuali amministratori comunali, che fine ha fatto; (9) L'assalto a Torre Talao continua inesorabile e inarrestabile. Da un po' di anni, oltre che da tutti gli attacchi invasivi e abusivi di vario genere, l'ex isolotto di Torre Talao è preso di mira anche da “annunci dall'alto”, con continui striscioni e insegne, apposti sul muro frontale della Torre, che si affaccia su Corso Mediterraneo e, non ultimo, a luglio scorso, la scritta Scalea, per un'idea di qualche “lungimirante” amministratore comunale che, a fine luglio, forse folgorato sulla via di Damasco, avrà avuto dei ripensamenti o, forse, consigliato da qualcuno, ha pensato bene a farlo rimuovere. K (5) Via B.V. del Carmelo (6) Via Cupìdo (7) Il punto dove è stato rimosso il ponticello mai più rimpiazzato (8) La scultura di Fumasi in bronzo IL “CORAGGIO” DI NON FIRMARSI Nell’ultimo numero del Diogene, è stato pubblicato un articolo dal titolo “L’altra campana”, in merito alla serata del 4 giugno scorso, quando, nella plendida piazza De Palma, sono intervenuti il giuice De Grazia, il professore Antonio Nicastro ed il rocuratore Nicola Gratteri. Il procuratore viene efinito come “star televisiva”, nè più e nè meno di ome venne qualificato, ancora in vita, il giudice alcone. Mi domando quale televisione guardi chi a firmato l’articolo ed eventualmente cosa vorrebe che venisse mandato in onda. Sarebbe come parare sulla croce rossa fare un confronto con le ltre facce note della tv, quelle che avrebbero porato in piazza De Palma migliaia di persone, volti he questa tv ci propina per più parte del tempo. l procuratore reggino viene rimproverato un ritaro “di oltre due ore dall’inizio del dibattito”, cosa ssolutamente non vera, in quanto il procuratore è rrivato nella piazza De Palma in ritardo si ma di cira 50 minuti, senza riferire tra l’altro la nobile causa el ritardo, visto che nella stessa giornata Nicola Gratteri era stato ospite di una scuola, dove aveva arlato ai bambini dell’importante tema della lotta lle mafie. Si parla poi di lui come di una persona oliticamente schierata. Cosa assolutamente non apelata dall’incontro, in quanto il procuratore Gratteri ha si criticato l’attuale governo per il ritardo ell’approvare importanti leggi di contrasto alla maa o per la velocizzazione dei processi (come per sempio tramite la posta elettronica certificata), ma a anche sottolineato il fatto che quello attuale ab- bia fatto molto di più nella lotta alle mafie di quanto non fatto dal governo precedente. Riguardo all’editore del libro, ancora una “imprecisione”. Lo stesso Gratteri ha affermato che l’edizione del libro, sulla quale non avrebbe permesso la censura o la modifica di una sola virgola, è stata affidata all’editore che ha garantito la maggior distribuzione possibile, in questo caso la Mondadori, che ha, liberamente, accettato l’accordo! Evidentemente chi ha scritto l’articolo ritiene che si debba scrivere a seconda dell’editore che pubblica i manoscritti. Tale principio può valere forse in uno stato dittatoriale, come quello descritto da George Orwell nel suo libro 1984, quello che parla del vero Grande Fratello (e non quello della tv spazzatura dei giorni nostri), ma non in una società libera e nella quale a vendere sono le idee e non i marchi sotto i quali vengono distribuite! Forse lo stesso Montesquieu, citato dall’autore dell’articolo, avrebbe dovuto consultare il suo editore per chiedere il permesso di pubblicare le sue critiche alla società francese? Forse l’esempio è stato scelto male, visto che evidentemente si vorrebbe scegliere un personaggio “neutrale” mentre proprio il francese sosteneva che il potere legislativo e quello esecutivo non possono mai essere accomunati sotto un’unica persona o corpo di magistratura, perché in tale caso potrebbe succedere che il monarca oppure il senato facciano leggi tiranniche eseguendole di conseguenza tirannicamente. Purtroppo, senza fare riferimenti espliciti, si alimenta sempre il principio secondo il quale in Italia ormai, o si è con una persona o si è contro di lei. Trovo sinceramente faziosi, sia gli uni sia gli altri. Mi meraviglio infatti che nemmeno di fronte ad una causa comune come quella della lotta alle mafie, per cui non dovrebbero esserci divisioni politiche, si strumentalizzi il nome o l’operato di un uomo che ha fatto di questa lotta, l’unico motivo della sua vita. Ci rifletta chi la pensa come l’autore di quell’articolo, magari quando passeggia serenamente sotto i portici di via Lido o mentre si gode una splendida giornata sotto l’ombrellone. Cose che persone come il procuratore Gratteri, non sono più libere di poter fare, perché hanno scelto una causa, la causa di tutti noi calabresi, noi che fortunatamente, vedendo, leggendo o ascoltando persone così possiamo in queste rare occasione anche sentirci orgogliosi di essere calabresi! [email protected] Nessuno ha messo in discussione l’efficienza del pm Nicola Gratteri nel condurre cruenti battaglie contro i clan ‘ndranghetistici più pericolosi della Calabria, una scelta di vita che senz’altro per il procuratore reggino comporta innumerevoli sacrifici e rinunce e per la quale ha la nostra solidarietà. Un conto però è parlare di lui come un baluardo dell’antimafia, altro conto è dire che dall’incontro tenutosi a Scalea abbia dato prova di quell’indipendenza enunciata nell’art. 108 della Costituzione e che rappresenta una delle prerogative fondamentali per l’esercizio di una professione essenziale per la collettività come quella del magistrato. E si badi bene, per indipendenza intendiamo l’assoluta estraneità da sfere di influenza del potere politico, a sua volta condizione imprescindibile per il rispetto del principio dell’obbligatorietà dell’azione penale. Un giudice in odore di politicizzazione infatti potrebbe decidere di perseguire un reato o meno a seconda della tendenza politica dell’indagato, venendo così a ledere i suddetti principi. Ritornando al pm antimafia reggino, ci sovviene una frase dell’ex presidente della repubblica Sandro Pertini, non l’ultimo arrivato insomma, secondo cui un giudice non solo deve essere imparziale ma deve anche apparire imparziale. Ragionando in modo non dissimile da Pertini possiamo dire che un procuratore non solo deve essere indipendente, ma deve anche apparire indipendente. Nicola Gratteri sarà anche indipendente nell’esercizio della sua professione, ma dall’ultima uscita in terra scaleota non è “apparso” molto indipendente. I pochi apprezzamenti sulla politica giudiziaria del Governo Berlusconi sono serviti a nostro parere soltanto ad “annacquare” un’opinione co- L'ENNESIMA BRUTTA FIGURA Egregio Direttore, nello scorso numero del Diogen Ti raccontavo del corposo elenco di atti ammin strativi la cui attuale Giunta evidenziava la “com pressione” di interessi collettivi a vantaggio di inte ressi privati. A questo elenco già nutrito (are consortili, piazze, terreno adiacente al tribunale villette comunali, mercato coperto) oggi si è ag giunto un appezzamento di terreno svenduto (r prendo le parole già usate da chi si è espresso i merito) ad un privato nel luogo dove dovrebb sorgere il porto di Scalea. Che tristezza vedere Sca lea prostituita e smantellata pezzo per pezzo d chi non ha anima, non ha Cuore (eppure diceva d averlo, chiamando così la lista!) perché non cono sce la storia e gli uomini di Scalea. Ecco perché er importante non eleggere uno sconosciuto. Il qual sconosciuto, infischiandosene di rappresentare un comunità, ha recentemente esposto tutta la cittad nanza all'ennesima brutta figura. In data 24 giugn 2011 veniva chiamato presso il Tribunale di Paola processo a carico dei dirigenti e dei proprietari de la fabbrica Marlane di Praia a Mare. Per quell udienza il Comune di Scalea, come del resto alt Enti, tra cui la Provincia di Cosenza, si era costituit parte civile con l'avv. Lucio Conte. Seguivano co municati stampa da parte dello stesso Sindaco Bas le per auto - incensare questo gesto di sensibilit civica. Ma la mattina del 24 di giugno, una volta in ziata l'udienza, il Presidente del Tribunale, dott. In trocaso, informava l'avv. Lucio Conte, difensore de Comune di Scalea, che alle ore 10 era pervenuta a Tribunale una lettera a mezzo fax a firma del Sinda co di Scalea, Pasquale Basile, con cui si chiedeva d non tener conto della già avvenuta costituzione d parte civile del Comune di Scalea perché lo stess intendeva rinunciarvi, SENZA SPIEGARE I MOTIVI! A ciò si aggiunga che lo stesso Sindaco nel corso de Consiglio Comunale del 20 aprile 2011, aveva as sunto l'impegno, davanti a tutta la Città di Scalea, d denunciare il giornalista Galullo per diffamazione mezzo stampa promettendo una costituzione d parte civile della Città di Scalea nell'instaurand processo penale a carico di detto giornalista. Null di tutto ciò ed ormai i termini per poter querelare giornalista sono scaduti in quanto le sue dichiara zioni diffamanti risalivano al mese di febbraio! An che in questo caso il Sindaco ha tradito il popol scaleoto dimostrando quanto valga la Sua parol (cioè: niente) al cospetto della Città di Scalea e d mostrando di infischiarsene della tutela degli inte ressi collettivi. Insomma, Scalea ha scelto quest Sindaco dandogli fiducia. Egli non è stato in grad di ricambiarne nemmeno un po'. Forse condiziona to dalle vecchie abitudini (perché non ha fatto turn-over tra i dipendenti cambiandone mansioni? e da assessori troppo protesi a dare concessioni privilegi personali, ha deciso di curare gli orticel privati a scapito dell'orto ben più grande e più im portante che è quello che risponde al nome di Sca lea. E colpendo, in maniera ritorsiva, tipica di cer ambienti e certi personaggi a lui sempre più “vicini coloro che non la pensano come lui. È successo a sottoscritto, in più occasioni, ora è successo ad Ac quaviva al quale va il mio pieno sostegno e la mi piena solidarietà. Bravo Francesco e ricordati che futuro non può essere né degli sconosciuti, né de vendicativi, né dei pericolosi, né dei chiacchierat Questo arriverà presto e spazzerà via tutta l'im mondizia che oggi purtroppo sommerge Scalea! MAURO CAMPILONG LUNGOMARE VIOLATO er 30 anni circa, il lungomare di Scalea è stato salaguardato, controllato e rispettato da cittadini e spiti, con sacralità, con venerazione, un posto faato che, con il venticello della sera, fa avvertire dori sublimi di prato e di mare. Con un accordo acito, tutti noi scaleoti rispettavamo, dal profondo ell’animo, quest’area verde, nata intorno al 1970, er volere e intuizione di Dario Bergamo, sindaco di calea dal 1960 al 1980. In quel tumultuoso ed volutivo periodo di espansione e di boom economico, per la nostra Scalea, tante cose cambiavano tante cose sembravano incomprensibili, però, la trada tracciata portava, sicuramente, ad un tenore i vita superiore, rispetto agli anni precedenti. A calea, indubbiamente, si costruì, in quel tempo, oppo e spesso male, il territorio subì certamente anni e sicuramente, si poteva fare meglio. Però, i empi erano quelli, non si avvertivano ancora certi emi ambientali e si tentava di imitare posti d’Italia e el mondo dove una certa trasformazione urbanitica, già in atto, aveva portato un tipo di turismo bbastanza elitario. Si veniva da un periodo di fame era, l’emigrazione verso nazioni europee più forunate di noi e verso le Americhe continuava inarestabile. Da un giorno all’altro passammo dall’emirazione all’immigrazione: da Scalea non partiva più essuno in cerca di lavoro ma al contrario, arrivava ente da tutt’Italia per fermarsi nella nostra comuità. Con le nuove costruzioni nacquero pure struture alberghiere importanti, come il Santa Caterina, anti ristoranti, campeggi, villaggi e varie e moderne ttività commerciali. A Scalea era iniziata la trasformazione: da paese a vocazione agricola e di pecatori, si passò a città a vocazione turistica. Nel orso degli anni a cose egregie si mescolavano rossi errori. Un turismo di alti e bassi, di scelte a olte discutibili e poco lungimiranti. Oggi, avvertiamo un forte disagio e una fortissima stretta economica che non lasciano spazio all’ottimismo. Si connua a vivacchiare nella speranza che qualcosa ambi, ma non sarà facile ripetere certe annate forunate. Almeno, per ora, mettiamoci l’anima in pae e soffriamo in silenzio a denti stretti. Dopo queta carrellata “storica”, tra gli errori degli ultimi empi aggiungiamo la gestione della villa comunale ul lungomare, profanata e violentata nella sua belezza e nella sua pace. Transenne divelte e divieti on rispettati, traffico a motore che scorrazza tra gli ncreduli frequentatori di quella che è stata la prima ola pedonalizzata cittadina, bancarelle discutibili, rredo urbano e marciapiedi in rovina (sembra di tare e trovarsi sul lungomare di Reggio prima delera Scopelliti). Alla luce di questo sfascio mi chieo: «A cosa sono servite le telecamere fatte instalare qualche anno fa (costate, oltretutto, un sacco i soldi) e se è previsto un servizio di controllo da arte della polizia municipale su questo importane polmone verde, sempre più alla mercè di vandae balordi. Questa insopportabile situazione non Punti vendita: dà certamente segnali di civiltà. Se quanto esposto è un fattore legato esclusivamente ad una volontà amministrativa e politica, mi chiedo cosa aspettiamo a mettere un freno a questa tendenza e a dare un segnale di cambiamento»? FRANCA MANCO Eppure, per anni, questa villa comunale che si adorna, al centro, di una fontana (a proposito ha fatto il suo tempo e andrebbe rimpiazzata con un’altra più adatta alla modernità di oggi), è stata presa di mira da residenti e turisti e, addirittura, da abitanti dei paesi limitrofi che, evidentemente, trovavano stimolante e carino farsi una passeggiata all’interno. Alcuni sindaci, addirittura, copiarono la villa costruendone di simili nei propri comuni. Ora, nonostante lo sfacelo ed il non controllo, la villetta continua ad essere frequentata pur non conservando certe caratteristiche e quel rigore vitale del passato. Se continueremo di questo passo, quella che molti chiamano la piccola “Villa Borghese Scaleota” perderà tutto il suo fascino e le sembianze primarie che tanto la fecero apprezzare. K SENZA FUTURO Scalea è diventato un paese di vecchi. Privo di attrattive per i giovani. Una località morta, senza futuro. Villaggi come la “Baja del Carpino”, tanto per fare un esempio, che fino alla fine degli anni ’80, in estate sfornava tanta bella gioventù sono rimasti isole deserte. Per la prima volta, anche le pochissime siagge libere della costa cittadina apparivano fino al 10 agosto spopolate (vedi tratto di spiaggia libera in direzione del “London Bus”). Già da qualche stagione, Scalea non sa divertirsi e tirare fino a tardi. Si poteva avere il paradiso in casa, purtroppo nessuno l’ha saputo sfruttare. I locali notturni, sono ormai merce rara. Vent’anni fa non era così. I giovani per divertirsi vanno in Costa Smeralda, se d’Italia vogliamo parlare. La gente del posto non riesce a guardare oltre i soliti e monotoni lidi (che noia!!!) tutti uguali tra loro. Posti con la mentalità ferma al 1970. Negozi di ogni genere, bar, pizzerie, supermercati, ma non un cinema (eroicamente resiste solo l’arena all’aperto), non un delfinario (attrazione irresistibile di grande divertimento che, su altre coste d’Italia, è presa letteralmente d’assalto da gente di ogni età). E poi… la mancanza di un’autostrada costiera, di collegamenti ferroviari veloci (l’alta velocità fa capolinea a Salerno), di un porto e di un aeroporto fanno il resto. Gli alberghi, a parte quei due o tre, sono rimasti fermi a 40 anni fa. Mancano le persone che portano i soldi (d’altra parte se non offri niente, non puoi avere niente…) è un turismo di basso profilo. Scalea è ormai un ospizio. Tante colpe sicuramente sono da addebitare a politici incapaci che nulla hanno fatto per migliorare questa agonia lunga. MARIA STABILITO Affermazioni che fanno male, ma in larga parte vere. Dovremmo riflettere su tante cose, ma forse il treno delle speranze e delle aspettative è irrimediabilmente perso per sempre. Il Salento, oggi tanto in voga, molto prima della Notte della Taranta a Melpignano, non è che non esistesse proprio. C’era ed era pronto per essere scoperto e valorizzato. Ma, al di là dei sapori delle sue masserie e delle sue apprezzate trattorie, sono stati i suoni e la capacità di aggregazione di questi semplici ritrovi a rinnovare il Salento. Nelle putee c’è stato per la prima volta lo scambio tra la dancehall dei Sud Sound System e i vecchi prosecutori della tradizione musicale salentina. Infine, le ferrovie del Sud Est, per esempio, con il loro muoversi lento, in un paesaggio che ricorda l’Andalusia, hanno un fascino fuori dal comune che non ti fa pesare la lentezza, anzi, te la fa apprezzare. A Scalea, alla faccia della Pizzica e della notte della Taranta, giunta alla quattordicesima edizione, siamo costretti a sorbirci, tra un locale e un altro, lamenti e ragli umani di bassissimo livello e gusto che portano a pensare ad uno stato di arretramento e di sprofondamento culturale. K VIVERE COME NEL MEDIO EVO Sono una cittadina di Scalea. Ho scelto di viver qui tutto l’anno e di lavorarvi, ma dopo quello ch mi è successo mi verrebbe voglia di fuggire ogg stesso. Narro l’accaduto. Qualche giorno fa, mio marito è stato colpito d colica renale, era passata la mezzanotte. In cas non avevo nessun medicinale idoneo a lenire i suo dolori, che erano fortissimi ed in continuo aumen to. Decido così di recarmi in farmacia. D po lo sla lom per arrivare a quella di turno, trovo un carte lo in cui si legge che il servizio è disponibile fino mezzanotte e che oltre tale orario bisogna telefo nare a un cellulare. Ebbene, formulo subito il nu mero corrispondente, a cui risponde una voce a quanto seccata, che mi dice di andare alla guardi medica, di fornirmi di adeguata ricetta, di richiama re nuovamente e di aspettare pazientemente da vanti alla farmacia la persona che avrebbe poi do vuto fornirmi le medicine del caso (che avre ottenuto pagando un supplemento). Intanto, er trascorsa un’ora e il mio povero marito continuav a contorcersi dal dolore. Mi reco, allora, alla “Gua dia Medica” e una signora (suppongo la dottores sa) mi fa entrare in uno stanzone squallido e qua senza arredi. A lei espongo il problema e le dico visto i tempi ristretti, di venire a casa mia e presta re i soccorsi al malato oppure (le propongo genti mente) di fornirmi una fiala di Voltaren, che avre provveduto personalmente a far iniettare. A que sto punto, si avvicina ad un mobiletto-vetrina e in zia a controllare quei pochi medicinali present ma, quasi disperata, mi dice che sono scaduti. In tanto, sono passati altri 20 minuti. Se qualcuno ch mi legge è stato colpito da una colica renale, s benissimo quanto sia necessaria la tempestività de soccorso farmaceutico per lenire i dolori che son lancinanti più delle doglie! La dottoressa, a quest punto, decide di fornirmi una “sua” fiala, lamentan dosi di operare in quello stato pietoso ogni notte senza servizi, senza medicinali e null’altro. Con l mia preziosa fialetta, vado a casa, chiamo mia co gnata (infermiera) e finalmente al pover’uomo vie ne fatta l’iniezione del tanto desiderato Voltaren Faccio rilevare, che avevo pensato anche di recar mi al “Pronto Soccorso” di Praia a Mare, ma son stata fermata, poiché (mi hanno detto) questo se vizio non è più in funzione e, quindi, sarei dovut andare all’Ospedale Lagonegro… sigh!!! Mi chiedo e se invece di una colica renale si fosse trattato d qualcosa di più grave? Noi cittadini dovremmo in sorgere a questo stato di cose. Non è possibile v vere ancora come nel Medio Evo!!! A.C.M Viene da pensare agli sbarchi di Lampedusa, ai soc corsi di prima accoglienza, sicuramente più orga nizzati ed umani rispetto alla vicenda da Lei de scritta. Segnali, questi, di indifferenza, impotenza sconquasso allarmante e preoccupante per noi co siddetti popoli civili ed emancipati, tartassati e pe seguitati da tasse e gabelle di ogni genere, anch per avere garantita una certa sicurezza nei serviz sanitari, urgenti e di emergenza, che spesso, per motivi su descritti, possono degenerare in gra conseguenze… fino all’irreparabile. K UNA VIA IN DISARMO ia Tommaso Campanella, dopo i recenti cambiamenti in tema di viabilità, sta subendo l'ennesimo olpo mortale. Per questa antica e conosciuta straa cittadina, l'estate sembra non essere mai arrivaa, nonostante sia già finita. Dopo le ultime novità, n fatto di segnaletica cittadina, gli automobilisti, videntemente, non la trovano neanche “conveiente” e comoda come parcheggio. Se non altro, rima di questa “grande innovazione” fungendo da imitero delle auto, se non altro, portava un po' di ente in questa nobile via dedicata al grande Tommaso Campanella, ridotta attualmente solo a zona esidenziale, ideale per abitarci. Commercialmene, ti puoi sforzare quanto vuoi, risulta essere inestente. La passeggiata dedicata allo shopping si rresta, come per magia, a pochi passi dall'imboco, in piazza Caloprese. Un grazie di vero cuore a hi ha avuto questa fantastica idea di annientare ompletamente questa desolata via. C.D. E R.V. E ALTRI COMMERCIANTI DI VIA CAMPANELLA) ia Tommaso Campanella, anche se non è mai stata na via commerciale e da shopping, ha avuto una rima fase di calo economico agli inizi del 1980, uanto fu portata, da strada a doppio senso di cirolazione, a strada a senso unico. Il traffico, in queli anni, era aumentato sensibilmente e, per ragioni i ordine e sicurezza, fu trasformata così come si resenta oggi. Però, dopo aver girato e vagato per a città, in una serie di sensi di marcia molto discutiili, confluire con due importanti arterie come, apunto, la più volte citata via Campanella con via auro ad imbuto, con l'obbligo di continuare per a Oberdan, lascia davvero senza parole. K 22/8/2011 LETTERA (BIS) APERTA AL SINDACO E AI LETTORI DEL DIOGENE Caro Sindaco, Mi spiace che Tu ti senta offeso quando dico che sei bugiardo. Però lo sei quando dici, ad altri Consiglieri, che a Scalea “va tutto bene”, che Scalea è contenta del Piano viabilità, che è beneficiaria di finanziamenti, che sarebbe preservata da tagli al Poliambulatorio. Sembrano le dichiarazioni di alcuni politici di Reggio Calabria dei primissimi anni ‘70 quando la Città era in rivolta, al grido “Boia chi molla”, c'era guerriglia urbana, danneggiamenti gravissimi, feriti e quelli dicevano che andava tutto bene. Caro Sindaco, Scalea è in rivolta! Sono in rivolta i commercianti di Via Fiume Lao, sono in rivolta gli operai della Geo Ambiente, sono in rivolta turisti e residenti per l'acqua che manca e per la spazzatura nella strada. Sei bugiardo quando dici che la colpa è mia dei milioni di euro di debiti. Ma sei Tu che hai votato un avanzo di Amministrazione di 52mila euro relativi all’anno 2009, quello - per intenderci - del buco fatto da Tributi Italia: Perché lo hai fatto? Delle due l'una: o hai votato un documento falso o sei un bugiardo. Ti ricordo, caro Sindaco, che quel bilancio del buco risalente al 2009 io non l’ho votato ed è stato votato su pressioni precise di tutti coloro che oggi siedono accanto a te in giunta ai quali dovresti rivolgere le domande e le critiche che oggi, ipocritamente, rivolgi a me. Mi spiace che Tu ti senta offeso quando dico che sei presuntuoso. Ma è questa la verità. Infatti, quel documento sulla spazzatura, al quale Tu hai replicato solo al sottoscritto, è stato condiviso da TUTTI e 7 i consiglieri di minoranza che rappresentano oltre il 70% della popolazione. Al quale dovresti portare rispetto e che, invece, per presunzione, ignori così come ignori tutte le altre questioni poste dalla minoranza consiliare, che però è maggioranza del paese. Mi spiace che Tu ti senta offeso perché Ti chiamo sconosciuto. Ma questa è la verità. E forse Scalea Ti ha votato anche per questo: il tuo essere “nuovo” e “sconosciuto” poteva servire per fare “pulizia” di certi sistemi, equilibri, mansioni a l'interno di Uffici comunali e deleghe assessoril Laddove non sono riuscito io perché a decidere comandare non era chi aveva i titoli a farlo, per ché numericamente in minoranza nella maggioran za, ma gli stessi numerosi vecchi amministratori ch oggi sostengono Te. Avresti dovuto e potuto dar spazio ai Tuoi giovani. Nemmeno questo hai fatto Anzi per Te i “vecchi” sono i migliori di tutti com Tu stesso hai avuto modo di riferire. Nel frattempo, la Città affoga. E Tu che fai? Svendi gioielli di famiglia e smonti pezzo per pezzo la Citt per favorire parenti ed amici di quei vecchi amm nistratori, dicendo che va tutto bene. Dopo le are consortili, dopo il terreno adiacente al Tribunale dopo le Piazze, dopo il mercato coperto, ora toc ca alle aree vicino al depuratore. Mi sembra un'e sagerazione ai limiti dell'arroganza. Mi spiace che Tu ti senta offeso perché Ti dic che sei inesperto politicamente. Ma non è una colpa esserlo. Diventa colpa quand non riesci a capire, dopo quasi un anno e mezzo Chi dovresTi valorizzare (e invece lo delegittimi re vocandogli un ruolo che si è meritato sul campo solo perché si è permesso di contestare una del bera di giunta), e chi dovresti limitare e controlla re meglio. Non riesci a capire che la formula B& (che non ha nulla a che vedere con il Bed an Breakfast, ma si tratta di Bancarelle e Baracche non ti fa fare una gran bella figura. Sta di fatto che mandare i vigili a casa di qualcuno silurare il Tuo capogruppo di maggioranza, ovver silurare un componente del Tuo staff giornalistic per il solo fatto di avere espresso opinioni contra rie alle Tue, sa molto di ritorsivo. Mi auguro solo che la presente Ti possa servire d stimolo a fare meglio per la Città perché Scalea h bisogno di una guida capace, di un vero leader, d una persona di alto profilo morale e culturale. Hai tanto lavoro da fare e se seguirai, anche solo i parte, i consigli di chi è più esperto di Te, io sarò a Tuo fianco per servire gli interessi collettivi di Sca lea. MAURO CAMPILONG ...Scalea Movida... GRANDI CONSENSI PER LO STAFF "MADE IN SCALEA" Ciò che dicevano i latini, "nemo profeta in patria”, certo non vale per gli organizzatori della magnifica serata "Il bello del beauty made in italy", uno staff di persone, che operano con successo a Scalea, ha incontrato il favore del pubblico che ha apprezzato la sfilata di moda in cui si sono alternati gli abiti de "La vela boutique", le particolari e nuove creazioni di capi di abbigliamento e accessori de "Le Romanticherie di Roberta" e gli scintillanti abiti da sposa dell'atelier “Baciami ancora". L'immagine è stata curata dall'estroso "Elvis haute coiffure" e dalla creativa Francesca de "Il Girasole". Complimenti ed entusiasmo per lo strepitoso staff "Made in Scalea"! K LO SCENARIO DI TORRE TALAO PER UNA MAGICA SERATA Il sempre più sorprendente Salvatore Monachell ha presentato in cima alla suggestiva Torre Talao, i una atmosfera da incanto, la dodicesima edizion della manifestazione: “Sweet Dream”, una sfilata d moda e acconciature unisex, beauty & spettacolo Nell'incantevole scenario della Torre, si sone esib te, inoltre: Ilaria Fortunato e Maria Teresa Manc che ha condotto la serata. Monachello, come al so lito, è stato affiancato per la parte dedicata alla mo da da “Freesby”. Una marea di persone ha affollat lo spazio che si affaccia sul mare dello scoglio pi famoso di Scalea per ammirare, ancora una volta, l magistrali performance dell'eclettico Monachello. Cultura praiese: DIOGENE UN PUNTO INFORMATIVO RILEVANTE PER L'INTERA COMUNITÀ iazza Municipio, anche quest'anno, è stata la see, per tutta l'estate, della nuova edizione della assegna culturale partita con grande slancio gioro 17 luglio 2011. Raggiante l'Assessore alla Cultua, Turismo e Spettacolo Pietro De Paola per i riultati conseguiti, sin dal 2007: «Come Taormina, Maratea, Positano, Ischia, Capri, Procida, Cortina 'Ampezzo, la Versilia e tante altre prestigiose loalità di villeggiatura, anche Praia a Mare può vanare il proprio salotto culturale, impreziosito - ano dopo anno - dalle firme più prestigiose e onosciute del panorama nazionale, felici di aprodare in riva al Tirreno cosentino per presentare e loro più recenti fatiche letterarie». Con questa quinta edizione, l'offerta turistico-culurale complessiva raggiunge uno spessore ormai onsolidato, ha dichiarato Egidio Lorito, organizzaore di “Praia a Mare con…”». Soddisfatto il Sindao Carlo Lomonaco che nel premiare, insieme agli ssessori Francesco ed Antonio Marsiglia, tutti i appresentanti culturali di Praia, non ha mancato di ottolineare il ruolo della promozione culturale he la sua amministrazione ha inteso valorizzare er la crescita dell'intera comunità. Pasquale Lan- zillotti che, con la Filmas Praja Festival, ha organizzato una settimana intera di rappresentazioni teatrali, Antonella Palladino, responsabile della Monocultura Athena, ha evidenziato la corposa attività di gestione del sito museale praiese. E poi, non meno importanti: Loredana Lo Tufo, Gina Borrelli, Padre Mario Corbi, Tony Condino, Piero di Giuseppe, Raffaele Mandarano, Domenico Vecchio, Rossella De Francesco, Gianfranco Perrone e Franca Paris, hanno avuto anche loro, il meritato spazio. Al ricco elenco, logicamente, non poteva mancare Giovanni Celico (nella foto), apprezzato e prezioso giornalista-scrittore, appassionato e profondo conoscitore delle vicende praiesi sin dagli albori, dalla nascita della città di Praia, e con lui, il condirettore del Diogene di Scalea, Nando Manco, per essere stati, con il loro periodico, anche in questi 4 anni di Amministrazione Lomonaco, un punto informativo rilevante, costante e puntuale per l'intera comunità della città dell'isola di Dino. Infine, la nutrita serata, presentata da Carmelo Idà, è stata conclusa dalla voce e dalla chitarra di Miriam Scarcello che ha eseguito un canto del vasto repertorio popolare calabrese. K nostro validissimo Giovanni Celico taglia il nastro delle venti eccellenti pubblicazioni da tramandare ai posteri I MAGNIFICI PAGANO DEL DIAMANTE di SARA SILVESTRI stato presentato nella sala consiliare di Diamante, er i tipi della Rubbettino, editore Enzo Monaco, ultima fatica, in ambito della ricerca storica locale, i Giovanni Celico, portata a compimento insieme l compianto Amato Campolongo, “I magnifici Paano del Diamante”. Il volume che si presenta coredato da una pregevole e curata veste tipografia, ripercorre circa tre secoli di cronaca, con ferimento a Diamante, questa bellissima cittadina el Tirreno calabrese settentrionale, e soprattutto ocalizza l’attenzione sulle famiglie che si distinseo, principalmente nelle arti, in quell’arco di temo, con riferimento, in particolare, alla famiglia Paano che, con Don Leopoldo, storico tra i più rolifici forse del meridione d’Italia, ha raggiunto il ertice della qualificazione. Accanto a Don Leooldo Pagano, di cui è stata ricostruita la impoente mole di quanto questo intellettuale produse, moltissimo è ancora inedito, vi sono anche altre gnificative figure di scrittori, con radici a Diamane, che, senza questo lavoro, probabilmente richiavano l’oblio. L’editore Enzo Monaco, da noi vvicinato, ha dichiarato: «Sono felice di aver conibuito, per quanto di mia competenza, a portare, ell’ambito della storiografia locale, un mattone sinificativo, sia perché riguarda Diamante e sia per- ché, almeno per uno degli autori, Giovanni Celico, la collaborazione è antica e conta diversi libri editi». «Siamo riusciti nell’impresa, non facile per i tempi, di presentare quest’opera nei termini previsti - ha continuato il prof. Monaco - alla cittadinanza di Diamante e del comprensorio, grazie all’apporto dell’Amministrazione Comunale locale, impegnata sul fronte della divulgazione e della cultura». «È la prima volta che, con la cronaca che riguarda alcune delle famiglie notabili, si ricostruisce l’intelaiatura economico-sociale della cittadina», ha concluso Enzo Monaco, «attraverso alcuni tra i secoli più significativi, nel cui arco Diamante è nata, è prosperata e si è affermata. Mi auguro che la scuola locale, in prima battuta, sappia cogliere questa opportunità e si regoli di conseguenza». Sottolineiamo che, in occasione della presentazione, come annunciato sulla locandina e sull’invito, al pubblico intervenuto è stato donato in omaggio una copia del pregevole volume. Ricordiamo che questa ennesima fatica letteraria del prof. Celico, non nasce per caso, ma come le precedenti, è preceduta da ricerche accurate e capillari di mesi e anni di intenso lavoro, nonché, di passione illimitata per la storia della nostra Calabria. K Nella terza settimana di agosto presentato il libro “Mani assasine” TRA I CRIMINI DESCRITTI SPICCA QUELLO ANCORA IRRISOLTO DI SALVATORE ARCURI La prefazione è del Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Lanusei, Domenico Fiordalisi, già sostituto a Paola e a Cosenza. È in distribuzione “Mani Assassine”, l'istant-book di Antonello Troya, giornalista della Gazzetta del sud e dell'Ansa. L'autore, alla sua prima esperienza editoriale, el libro racconta sette storie di delitti avvenuti ell'Alto Tirreno cosentino, la morte di Salvatore rcuri (il Diogene, in questi 10 anni, come ha sotolineato Troya sul terrazzo dell’ANMI, si è più olte interessato all'assurda tragedia di Salvatoe) a Scalea, bruciato vivo nella sua macchina nel 001, la strage di Buonvicino del 1996, le uccisioni i Carmine Magurno e Francesco Grano nel 2002 a elvedere Marittimo. Quello di Luigi Laprovitera, er mano del figlio Enzo nel 1997. E gli ultimi due vvenuti quest'anno, Domenico Puma a Praia a Ma- re e Anna Gerardi ad Acquappesa. Alcuni risolti, altri no, senza un movente e né un colpevole. Il libro è stato pubblicato dalla Falco Editore di Cosenza (120 pag. 10,00 euro). «Delitti - scrive l'autore nell'introduzione - che hanno segnato profondamente lo strato sociale delle comunità in cui sono avvenuti e che hanno posto in evidenza segnali che spesso ignoriamo, come la solitudine e l'indifferenza. Delitti che lasciano aperti numerosi interrogativi, per la crudeltà con cui sono stati compiuti e per le motivazioni, anche psicologiche, alcune adesso ancora incomprensibili. Non mi sono addentrato in analisi psicologiche e nemmeno socio-culturali. Ho cercato di dare l'assist a chi ha più competenze nell'affrontare gli istinti, le passioni e le disfunzioni che questa società proietta sull'individuo, che riflettono le anomalie e le difficoltà di una società malata che detta le regole da seguire, ovvero annientare l'altro, e che poi si scandalizza se accadono fenomeni criminali difficili da capire…». K “STORIE SOTTO L’OLMO” UN MESSAGGIO PER I GIOVANI Nelle migliori librerie è possibile trovare l’ultima fa tica libraria del nostro instancabile collaborator Francesco Cirillo dal titolo “Storie sotto l’Olmo” di confinati politici, fascisti, antifascisti, soldati e ci tadini comuni, edizioni “I Quaderni dell’Olmo”. In apertura si legge: «Che i giovani facciano tesor di queste storie e tengano presente sempre che l libertà non è un dato acquisito eterno. La libertà conquista ma si deve anche difendere, rafforzare sviluppare, e bisogna sapere che ci sono forze oc culte e meno occulte che vorrebbero che la libert fosse sempre più limitata e più controllata e con centrata nei poteri di pochi». La presentazione de libro è stata curata da Ernesto Magorno, Sindaco d Diamante, mentre la prefazione da Battista Maulic no, Assessore alla Cultura. L’interessante volume compone di circa 150 pagine e di oltre 100 imma gini e documenti datati di alto valore storico. L’un co neo, un vero peccato, è stato quello di sceglie re di stampare le pagine del libro su un volgarissima e spugnosa carta “usomano” che, pu troppo, ha letteralmente “ammazzato” il lavoro, i particolare le foto, della bellissima ricerca-compo sizione. K È partita da Colleferro la prima tappa del 2011 di Pasquale Luongo PRESENTATA LA TREDICESIMA OPERA LETTERARIA resentato nei mesi scorsi, per l’edizione del Dioene, nell’accogliente sala delle riunioni del Muniipio di Colleferro (Roma), il libro “Eroe senza meaglia” di Pasquale Luongo, giunto al suo edicesimo lavoro letterario. Erano presenti, oltre ll’autore e all’editore Nando Manco, l’on. Mario aciotta, sindaco di Colleferro, e Graziana Mazzo, assessore alla Cultura. “Eroe senza medaglia” è la toria semplice ed edificante di un uomo e di un oldato esemplare, altruista, fortemente legato ai alori della famiglia e della Patria, che andò incono ad un tragico destino, senza arretrare di un asso, in una tiepida serata di aprile del 1945. Giino, che era nato a Praia Mare il 25 marzo 1914, veva appena 22 anni e, come tantissimi altri gioani, subiva il fascino di tutto ciò che il regime facista, in quegli anni, metteva a disposizione. .Mentre lo assassinavano, ai carnefici, che non si tancavano di colpirlo, sussurrò: «Ora basta, non edete che la mia anima è salita in cielo?». N.d.R. Nelle ore che hanno preceduto la riuscita resentazione del libro, insieme con l’autore, ci amo recati presso il monumentale cimitero di Coleferro per deporre un mazzo di fiori sulla tomba ello sfortunato eroe. Siamo rimasti a dir poco meavigliati per l’organizzazione, la disponibilità e l’innita gentilezza dimostrataci nella ricerca del locuo dalla responsabile cimiteriale, Valeria Gabrielli, he prima al computer e, qualche attimo dopo, at- traverso la consultazione di alcuni vecchissimi registri, è riuscita a localizzare il luogo preciso della sepoltura, dove ci ha personalmente accompagnati. Altra cosa che ci ha favorevolmente impressionati è la presenza per le vie di Colleferro di alcuni manifesti che annunciavano l’avvenuta soppressione da parte del Comune, del canone annuo per l’illuminazione votiva. Sicuramente, in periodi di crisi economica, come quelli che stiamo vivendo, il piccolo gesto è stato molto apprezzato dalla popolazione… che ha visto arrivare con un po’ di anticipo il bambino Gesù. Non sarebbe il caso che anche i nostri Comuni attuassero un simile provvedimento, se non altro per farsi amare almeno un poco? Nel mese scorso, “Eroe senza medaglia” è stato presentato presso l’accogliente libreria “Victoria” di Praia a Mare. Erano presenti, oltre all’autore e all’editore, i parenti del protagonista della commovente e appassionante storia. Ha presentato, come sempre ottimamente, Egidio Lorito. A metà agosto, “Eroe senza medaglia” è stato presentato da Anna Manco, nella storica e suggestiva piazza de Palma di Scalea. Ad accogliere l’autore è stato un pubblico elegante e attento che ha seguito con interesse la significativa e commovente storia. Alla fine, soddisfazione dell’autore Pasquale Luongo, vecchia conoscenza del pubblico scaleota, al quale ha fatto da cornice una rappresentanza di turisti proveniente da tutt’Italia. K Libri da non perdere INCONTRO A PIAZZA DE PALMA CON LA CATANESE LA SPINA Lunedì 8 agosto, presso la Piazza Maggiore De Pa ma di Scalea, l’Associazione “Alternativa Donna” d Scalea, con il Patrocinio del Comune, ha promoss l’incontro con la scrittrice catanese Emma La Spina la quale ha presentato i libri: “Il suono di mille s lenzi “ e “Mille volte niente”. Testi che affrontano l sua penosa e difficile vita, costellata da vessazioni soprusi e violenze. Dopo l’introduzione della Pres dentessa della suddetta Associazione, M.S. Tenuta e la relazione della Prof. Noviello, a commentare l parte legale è stata l’avv. Anna Manco di Scalea, ma trimonialista, la quale ha trattato dei reati che po tevano ipotizzarsi nei libri presentati. La stessa h dedicato particolare attenzione ai reati riguardan la violenza sessuale, lo stalking, le lesioni persona in danno delle donne, soffermandosi ancora su mobbing familiare e sugli ordini di protezione con tro gli abusi familiari. Interessante la sua esposizio ne e il suo invito alle donne a denunciare sempre loro aggressori, affinché questi ultimi non restin impuniti e recidivanti. Condividiamo pienament questo sollecito alla denuncia, poiché la violenz sulle donne non ha tempo né confini: è endemic e non risparmia nessun paese, né conosce differen ze socio-culturali e vittime ed aggressori apparten gono a tutte le classi sociali. LA REDAZION Si comincia dall’Indiana dove la scrittura tradizionale scomparirà dalle materie obbligatorie CORSIVO ADDIO NELLE SCUOLE USA Firmare o leggere documenti antichi sarà appannaggio di pochi di ALESSANDRA NUCCI a questo autunno i bambini delle scuole elementadell’Indiana non impareranno più a scrivere in corvo. I funzionari dello stato americano hanno inviao alle scuole un promemoria che toglie la scrittura adizionale dalle materie obbligatorie e al suo poto prescrive una maggiore concentrazione sulle bilità legate all’uso della tastiera. Secondo quanto egnalato dal New York Times, fa si che il corsivo sia un mistero” per un numero crescente di giovani di ggi, capaci di scrivere soltanto in stampatello. Le reoccupazioni suscitate dalla morte del corsivo artono da considerazioni pratiche come l’incapaità di fare una firma e la conseguente prevedibile acilità di contraffazione delle firme in stampatello. Si oncretizza così un ulteriore impoverimento dei ontenuti trasmessi dalle scuole pubbliche, che non mancherà di rafforzare la tendenza in atto fra i geniori statunitensi a provvedere da soli, in casa, all’eucazione dei figli per sottrarli a una scuola pubblia sempre più vuota e priva di qualità. Negli Stati niti non esiste un programma ministeriale, ed è per uesto che da molti decenni vi sono pressioni poliche e sindacali per giungere a una standardizzaione degli apprendimenti sulla base di comuni deominatori, veramente minimi. Il processo di liminazione del corsivo tuttavia è ancora agli inizi, nche se 41 dei 50 stati americani hanno già approato un “curriculum comune” compilato in termini di bilità multiple, in cui il metodo di scrittura, in stamatello o in corsivo che sia, non è nemmeno citato. fare da ostacolo alla totale eliminazione del corsio stanno inoltre gli esami di ammissione alle supeori, che richiedono ancora compiti scritti a mano in ui il voto premia sia la velocità di composizione, sia a chiarezza, percepita anche tramite la calligrafia una volta esisteva il voto alla calligrafia) più o meno ordinata. Nell’Indiana prima di ora il corsivo veniva insegnato al terzo anno delle elementari. Fino a quel momento ci si limitava allo stampatello e al “keyboarding”, cioè all’uso rudimentale della tastiera. Gli usi avanzati, quindi, come il word processing e le varie applicazioni, sono riservati alle scuole medie superiori. Non sorprende che secondo alcuni pedagogisti il male che insidia il rendimento degli studenti delle scuole americane, determinandone l’alto tasso di abbandoni, sia la noia. Ma le ricadute culturali più profonde che derivano dalla riduzione dell’abilità di leggere e scrivere al solo stampatello, ovvero alla pagina stampata, riguardano le basi stesse della conoscenza, le cui strutture si stanno conformando (omologando?) sempre di più al software del computer. Speriamo che l’Italia, dove i pedagogisti più à la page teorizzano il computer come ambiente in cui realizzare un nuovo modo di pensare, eviti almeno in questo di copiare gli americani. N.d.R. Nel nostro piccolo, a proposito di corsivo, possiamo ben dire di avere a che fare con due distinti gruppi di collaboratori: quelli più attempati, cresciuti con la “costante” della scrittura manuale e quelli di ultima generazione che scrivono direttamente sulla tastiera del computer e che, difficilmente e solo eccezionalmente e con notevoli difficoltà, prendono, anche se costretti, una biro in mano. Mentre i più “anziani” sono riusciti a passare al computer, i giovani, le nuove generazioni, non vogliono saperne di scrittura corsiva. Personalmente, posso dire che, fino a 12 anni fa, scrivevo i miei pezzi “manoscritti e solo in stampatello”, per poi passarli agli addetti al computer. Quindi, da questo punto di vista, ho anticipato le intenzioni dello stato dell’Indiana. Però la firma l’ho sempre fatta in corsivo. K Le Romanticherie di Roberta Prima di dedicarsi al lavoro è importante un piccolo break a base di lettura dei giornali o altre riviste. La lettura dei giornali è la preghiera del laico, si diceva una volta. Arti Decorative Idee esclusive per te, la tua casa, il tuo bambino Scalea - Tel. 339.2902948 il nuovo Diogene Moderno $ "1".@@++"1 $# ,-1, ' ) +1--C* ) < ' ** 8/ 121,<* B * * M@- ' / <7 * +6- )% 7/* 9 1261 C 7 + 87* 5 =#! 8; 8'; & ' + /W# %1262 8/ 7 ** C 9 ; ;%7 D%Z9 =BD/K9 :@\ + ) **** + S * ** ** 8/ ' ' 12A@# ) 12A: 12@- * * 9 =DB9?9 *) +M,-M.*' ) * * *?; '=%MA2I@-& D & = ) ') ') ' ** ?% *F ) = *# **** 121, ? & * <# 12:@I12:0 = % + D '' *'** * ''' &'9 & D ' '* 8'& ? * ( *) * % * S ) # &1A 1-#< 5 ' * ' # / $ ?@..?@.? $#"1 +6 ;4## 1 ?C * ** < ,-11I,-1,8 D ? 'D + )** 5 *? ** ' + B # = = > 9R#L 7 D > #L 7/9L %9L % ; 7/ * + *+ ,-1,/ D ?' ? '' ?+** C(?/* )= ' ' * + & ) ) * ** '' C*> 8D * ) *5 X** ' D / +5 ) *'' * * / B'+ /*<+