Un ultimo articolo per salutare tutti gli internet dipendenti come me
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Un ultimo articolo per salutare tutti gli internet dipendenti come me Un abbraccio Silvi@ Che cos'è un MMORPG Una società basata sul gioco. O un gioco che cresce grazie alla sua società? Nessuno avrebbe mai immaginato che l’ultima evoluzione “sociologica” dell’umanità sarebbe stata basata su un gioco. Un videogioco, per l’esattezza. Eppure, dal 1997, cioè dalla pubblicazione di Ultima Online, e quindi del primo Massive Multiplayer Online Role Playing Game (i famosi MMORPG, gioco di ruolo online di massa), una parte sempre più grande del genere umano vive la propria vita in mondi virtuali, comodamente seduta davanti al proprio PC esprimendo la propria creatività. Sembrerebbe la solita esagerazione, eppure in questo momento circa 6 milioni di persone (la popolazione di una metropoli di media grandezza) incrociano le loro esistenze non in una brulicante città, ma in un mondo fatto di spazi infiniti dove ognuno può essere ciò che desidera: il mondo di Warcraft (World of Warcraft, il titolo del più famoso videogioco di questo tipo). In quelle terre non ci sono differenze di stipendio, aspetto o razza. Le divisioni, quelle presenti, sono solamente ludiche e finalizzate al divertimento. Oppure sono d’opinione, perché il grande successo di questi titoli è dato proprio dall’aver lasciato che gli utenti siano giocatori e creatori di storie allo stesso tempo. Lo scopo di un MMORPG, infatti, non è quello di salvare la solita pulzella dal solito drago, ma è quello di evolvere un proprio personaggio secondo i propri gusti personali, avendo nelle meccaniche di gioco l’unica barriera alla propria immaginazione. Quindi niente più stereotipi, niente più “giocatori medi”; chiunque sta partecipando a quella che sembra l’ultima moda del ventunesimo secolo, assumendo davvero il ruolo di protagonista. Gli uomini possono essere donne, e viceversa, un ragazzo disabile può combattere al fianco di un colosso palestrato con gli stessi risultati, gli anziani possono tornare giovani, e i bambini possono dimostrare di essere maturi. All’interno dei mondi persistenti (così sono chiamati gli “sfondi” di questi giochi) ci sono casalinghe che scelgono di diventare potenti guerriere o artigiane, impiegati che scelgono di truffare chiunque, commercianti che si trasformano in grandi studiosi dell’arte magica, manager che sono al servizio di ragazzini con l’acne, e studenti universitari che, per una volta, fanno i professori durante gli esami per accettare un “newbie” (novizio) nella loro squadra. Tutti non solo giocatori, ma costruttori di una società virtuale in continua evoluzione. E questa è solo una parte delle infinite possibilità di gioco; unico limite, la vostra fantasia. Da www.virgilio.it