Il metodo di irrigazione Endovac
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Il metodo di irrigazione Endovac
Il metodo di irrigazione Endovac G. John Schoeffel, DDS, MMS Fig. 1 SEM (5.000x). Confronto fra irrigazione tradizionale ed irrigazione con EndoVac, dimostrano l’abilità dell’EndoVac nel ripulire le pareti canalari dallo smear layer e nel dissolvere la componente organica intratubulare a 1 mm dalla lunghezza di lavoro in un “sistema canalare chiuso” (sistema canalare chiuso significa che il sistema dei canali radicolari è totalmente sigillato e gli irriganti non possono fluire liberamente fuori dalle porte di uscita e quindi produrre un falso positivo) Fig. 2 Rx post-operatoria dopo aver adoperato l’irrigazione con il sistema EndoVac, con la dimostrazione di quattro porte di uscita negli ultimi 2 mm. Parte 4: Utilizzo clinico Sebbene la sicurezza e l’efficacia dell’EndoVac siano state precedentemente discusse, studi pubblicati di recente hanno in ogni caso confermato questi risultati positivi. Uno studio sulla sicurezza basato su precedenti protocolli 1-4 e che esamina la “peggiore situazione clinica”, ha di nuovo dimostrato che i sistemi a pressione intra-canalare positiva producono sempre una sostanziale estrusione di irrigante oltre apice. Nello stesso studio, con il sistema EndoVac non è stata registrata alcuna estrusione.5 In termini di pulizia canalare totale, un recente studio al SEM ha dimostrato che l’EndoVac può rimuovere completamente lo smear layer ad 1 mm dalla lunghezza di 1 Pag. - 26 lavoro in un “sistema chiuso” (Fig. 1),6 con la stessa efficacia precedentemente riportata in un “sistema aperto”.7 Infine un recente studio microbiologico pubblicato nel 2008 ha di nuovo dimostrato l’efficacia dell’EndoVac nel produrre il 100% di colture batteriche negative rispetto all’utilizzo della pressione positiva che ha dato una percentuale di fallimento pari al 33%.8 Questo articolo rappresenta la conclusione della discussione affrontata nei tre articoli precedenti (Vol. 10, n° 4 2007, Vol. 11, n° 1 2008, Vol. 11, n° 3 2008) e descriverà gli avvertimenti clinici, le precauzioni, le considerazioni, l’organizzazione e l’uso dell’EndoVac per ottenere una detersione profonda e la rimozione dei residui dall’intero canale radicolare, dal forame apicale all’imbocco del canale, durante l’irrigazione endodontica (Fig 2). 2 L’INFORMATORE ENDODONTICO Vol. 12, Nr. 2 2009 PRECAUZIONI GENERALI E riempite preventivamente: quelle da CONSIDERAZIONI 20 cc con ipoclorito di sodio al 5% o 6 %, quelle da 3 cc con EDTA dal Prima di adoperare l’EndoVac, 15% al 17%, altre siringhe facoltative l’operatore deve prendere ogni andranno invece riempite con irriganti precauzione per assicurarsi che eventualmente scelti dal clinico l’integrità della diga garantisca come descritto al punto numero tre l’isolamento e che si impedisca ogni (Micro-detersione; tecnica del Micropotenziale comunicazione fra la ciclo). Bisogna assicurarsi che non camera pulpare e l’ambiente orale. ci siano bolle d’aria nelle siringhe Un esempio di quanto detto sopra precedentemente riempite, dato che sarebbe rappresentato da carie questo causerebbe un’incontrollata profonda sotto il livello della diga fuoriuscita di irrigante una volta che che potrebbe portare ad una perdita termina la spinta sul pistone della di irriganti attraverso la camera siringa. pulpare fino alla cavità orale. In Infine la meccanica dei fluidi con questo esempio la carie deve essere l’EndoVac dipende da una corona rimossa ed otturata con materiale da dentale intatta con un’apertura otturazione provvisoria. camerale profonda un minimo di È anche importante proteggere 6-8mm. Se la corona clinica è comsempre gli occhi del paziente con promessa, bisogna ri-crearla con del occhiali protettivi e proteggere i loro materiale composito. vestiti dagli schizzi o dalla fuoriuscita di ipoclorito e non piazzare mai la master delivery tip (MDT) più vicina di 5mm dall’imbocco di ogni canale (Fig. 3). Un’altra cosa da ricordare è che il corretto uso del sistema EndoVac richiede una sagomatura a conicità minima del 4% con un diametro apicale di 0.35 mm; nel caso di preparazioni senza conicità è richiesto almeno un diametro in apice di 0.45mm. Il sistema EndoVac deve sempre essere usato nella sequenza descritta in questa sede. Saltando qualche passaggio o allontanandosi dall’uso qui proposto potrebbe comportare l’occlusione della microcannula (descritto in seguito) e vanificare il lavoro del clinico. 3 Le varie siringhe devono essere Fig. 3 La Master Delivery Tip serve a mantenere la camera pulpare colma di irrigante fino all’orlo. Essa contemporaneamente rilascia gli irriganti (A) ed aspira gli eccessi (B). L’operatore non deve mai dirigere questo getto all’imbocco del canale o verso di esso. Pag. - 27 PROFILO DELL’AUTORE. Da quando ha ottenuto la Specializzazione in Endodonzia e ha conseguito il Master Degree presso la Harvard University nel 1980, il Dr. Schoeffel è stato molto attivo in varie ambiti dell’endodonzia. Gestisce un ambulatorio privato limitato all’endodonzia nella California del Sud e tiene frequenti lezioni sulle tecniche cliniche endodontiche in tutto il mondo. Trattandosi di un autore con alle spalle una vasta esperienza in fatto di tecniche e metodi, il suo Fig. 4 Il set-up della Master Delivery Tip inizia nella stanza operativa connettendo (a) il tubo di raccordo alla valvola del riunito per l’aspirazione ad alta velocità (freccia a sinistra), utilizzata al massimo il potere aspirante. Notare come il coperchio bianco non viene rimosso (freccia a destra) fino a che non si arrivi alla Macro-detersione. I tubicini con attacco rosso vengono fra loro connessi (b) e quindi la MDT è connessa alla siringa di ipoclorito di sodio (c). Durante il trattamento il pistone della siringa è posizionato all’interno del palmo della mano per ridurre la fatica del pollice durante la fuoriuscita dell’irrigante (d). 4 Pag. - 28 PREPARAZIONE DELLA MA- zione di detriti con l’EndoVac: STER DELIVERY TIP E 1) rimozione di detriti grossolani METODO CLINICO durante la svasatura degli imbocchi e nel passaggio da uno strumento all’altro Fare riferimento alla Fig. 4 per le 2) rimozione di macro-residui al istruzioni di assemblaggio. La MDT termine della sagomatura è connessa all’aspirazione ad alta 3) rimozione di micro-residui per velocità del riunito attraverso il l’intera lunghezza di lavoro. tubo di raccordo per l’alta velocità. Questo tubo possiede un’estremità di raccordo che s’innesta all’aspirazione Rimozione di detriti grossolani ad alta velocità del riunito, mentre durante la strumentazione all’altra estremità vi è un connettore a “T” con due siti di attacco ed una La MDT non solo garantisce clip per assicurare il connettore a “T” costantemente l’arrivo di nuovo al tovagliolino del paziente. ipoclorito di sodio all’interno della Ci sono tre fasi di irrigazione-rimocamera pulpare grazie al suo puntale metallico di erogazione, ma garantisce anche l’immediata rimozione di ogni eccesso di irrigante attraverso la bocchetta aspirante in plastica che si trova attorno al suddetto puntale metallico (Fig. 3). Questa doppia azione garantisce di avere una camera pulpare sempre piena di nuovo ipoclorito di sodio. Il puntale di erogazione si posiziona appena all’ingresso della cavità d’accesso mentre la bocchetta aspirante rimane al di fuori. Il flusso di irrigante viene direzionato dal puntale di erogazione verso una parete assiale e mai verso l’imbocco dei canali. L’andamento del rilascio dell’irrigante con la MDT varia a seconda delle fasi di irrigazione. Cautela: è possibile creare pressione positiva nel canale se la MDT viene adoperata in modo errato, esponendosi così al rischio dell’incidente da ipoclorito. Sebbene precedentemente discussi, i seguenti punti vengono di nuovo menzionati enfatizzandoli, lavoro è apparso sia su riviste sottoposte a revisione da referee che in pubblicazioni di altro genere. Oltre a collaborare con svariate aziende come consulente di endodonzia, è stato premiato con 3 brevetti USA per aver messo a punto tecnologie e metodi nel campo dell’endodonzia. Può essere contattato all’indirizzo e-mail [email protected] L’autore possiede due brevetti USA per l’EndoVac e percepisce una royalty dalla Discus Dental. L’INFORMATORE ENDODONTICO Vol. al fine di aiutare a prevenire gli Rimozione di residui macroscopici: dalla preparazione al metodo insuccessi clinici: clinico - l’irrigante dovrà essere sempre scaricato dalla MDT all’interno di una Per le istruzioni sul montaggio fare cavità d’accesso naturale o ricostruita riferimento alle figure 5a-5d. Una provvisoriamente, la cui profondità volta completata la strumentazione, rimuovere il tappo Luer bianco sul sia di almeno 6-8 mm; - il flusso di irrigante dovrà essere connettore a T (Fig. 5c) e collegare sempre indirizzato verso una parete il connettore Luer bianco del tubo assiale all’incirca con inclinazione di connesso al manipolo (Fig. 5d). 45° rispetto al piano assiale dei canali L’estremità opposta dovrebbe essere nei molari (Fig. 3), l’inclinazione già stata inserita nel manipolo in sarà di 60° nei premolari e 90° negli titanio durante la preparazione del vassoio (Fig. 5b). Da notare: non anteriori; gettare il tappo bianco del connettore - non posizionare mai la MDT a meno a “T”, poiché dovrà essere riposiziodi 5mm dall’imbocco canalare. Durante la svasatura degli imbocchi (preparazione con frese di GatesGlidden), si producono rapidamente detriti grossolani in grande quantità; per questo motivo l’assistente adopera simultaneamente e costantemente la MDT per rilasciare e rimuovere ipoclorito di sodio ad una velocità tale da consentire alla bocchetta aspirante di raccogliere tutti gli eccessi di ipoclorito ed i detriti. In più, dato che la camera pulpare si riempie velocemente di detriti durante la strumentazione rotante in NiTi, l’assistente adopera la MDT per rilasciare approssimativamente 1cc di ipoclorito di sodio ad ogni cambio di strumento, al fine di rimuovere i residui e rinnovare l’irrigante in camera pulpare. Questo fluire costante di irrigante in camera pulpare si verifica per la durata dell’intera strumentazione. 12, Nr. 2 2009 Fig. 5 Prima del trattamento, l’assemblaggio della macrocannula con il suo portatore in titanio inizia durante la preparazione del vassoio nella zona di sterilizzazione ed avviene inserendola con una leggera pressione nel portatore stesso (a); l’attacco “maschio” Luer del tubo bianco di connessione viene inserito con pressione decisa nel retro del portatore (b); nella stanza operativa dopo aver completato la strumentazione il coperchio bianco viene rimosso dal connettore a “T” (c); ed alla fine il complesso macrocannula-portatore-tubo di connessione che era stato precedentemente assemblato viene collegato con la sua estremità bianca a quella bianca del connettore a “T” (d). 5 Pag. - 29 Il metodo di irrigazione Endovac Parte 4: Utilizzo clinico Fig. 6 Intasamento della cannula: durante la strumentazione la parte terminale di uno strumento rotante in NI-TI (all’interno del cerchio) si è impegnata in una anastomosi fra canali e si è fratturata. Nonostante ciò, durante la macro-detersione la punta è stata aspirata e si è andata ad alloggiare nella macrocannula. La maggior parte dei detriti rimossi dalla macrocannula viene facilmente rimossa con una garza 2x2 o inviando un getto d’aria nell’estremità Luer attraverso la siringa a tre vie. Nella rara eventualità che anche la microcannula si intasi, si può usare solo la siringa dell’aria. 6 Pag. - 30 nato al termine dell’irrigazione con EndoVac. Il clinico posiziona la macrocannula blu nel canale radicolare e la sposta costantemente verso l’alto e il basso, da un punto in cui inizia a impegnarsi apicalmente fino ad un punto appena sotto l’orifizio; durante questo processo, l’assistente utilizza la MDT per erogare l’ipoclorito di sodio a una portata di 10 cc in 30 secondi. In questo modo si esegue la macrodetersione di ogni canale radicolare per 30 secondi. Dopo aver eseguito la macro-detersione dell’ultimo canale, rimuovere rapidamente la cannula dal canale e dopo rimuovere la MDT. Questo ordine di rimozione del dispositivo assicura che i canali radicolari restino pieni (“riempiti”) di ipoclorito di sodio fresco. Quindi inizia un’attesa passiva di trenta secondi per consen- tire il verificarsi di ulteriori reazioni chimiche, e durante questo tempo deve essere ricontrollata e/o ristabilita la pervietà apicale con uno piccolo strumento. Nel caso poco frequente che si verifichi un intasamento della macrocannula, basta semplicemente rimuovere la macrocannula dal canale, pulirne la punta con una garza o soffiare l’aria nell’estremità Luer tramite una siringa a tre vie. Di questo argomento se ne parlerà in seguito nella sezione “intasamento”(Fig. 6). Rimozione di residui microscopici: dalla preparazione al metodo clinico Fare riferimento alla figura 7 per le istruzioni per l’assemblaggio e la marcatura della lunghezza di lavoro. Alla fine dell’attesa passiva dopo la macro-detersione, il dentista posiziona la microcannula nel canale radicolare fino alla lunghezza di lavoro mentre l’assistente eroga l’ipoclorito di sodio al 5-6% dalla MDT alla portata di 3 cc in trenta secondi. A questo punto gli ultimi sedimenti organici sulle pareti nel terzo apicale iniziano a dissolversi e formare delle microbolle di gas di anidride carbonica e ammoniaca; ciò richiede il posizionamento costante della microcannula di due millimetri verso su e giù nel canale allo scopo di aspirare queste microbolle e assicurare uno scambio costante dell’irrigante. Questo movimento costante verso l’alto e il basso (irrigazione attiva) dura trenta secondi L’INFORMATORE ENDODONTICO Vol. 12, Nr. 2 2009 ed è seguito da un’attesa passiva di sessanta secondi. Questa aspirazione attiva insieme all’attesa passiva viene chiamata con il termine “microciclo”. TECNICA DELLA DETERSIONE MICRO Per completare le reazioni chimiche associate ed espellere i detriti residui sono necessari tre microcicli. Il primo microciclo dissolve e rimuove i detriti organici dalle pareti del canale mediante la soluzione di ipoclorito di sodio a 5-6%. Il secondo microciclo disgrega e rimuove la componente inorganica (smear layer) esponendo quindi i tubuli dentinali mediante l’EDTA a 15-17% (Fig. 1). Il terzo e ultimo microciclo impiega nuovamente ipoclorito di sodio al 5-6% per dissolvere e rimuovere il contenuto dei tubuli dentinali ora esposti. Il posizionamento preciso e i movimenti della microcannula durante il periodo di irrigazione attiva di trenta secondi sono descritti di seguito: (A) da 0 a 6 secondi a lunghezza di lavoro (L.L.) (B) da 7 a 12 secondi a 2 mm dalla L.L (C) da13 a 18 secondi alla L.L (D) da 19 a 24 secondi a 2 mm dalla L.L (E) da 25 a 30 secondi alla L.L. In modo simile alla macrocannula, al termine dei 30 secondi la microcannula viene rapidamente ritirata prima della MDT affinché il canale rimanga pieno. Se il dente è un monoradicolato, il dentista 7 deve attendere passivamente per 60 secondi. Se il dente è un pluriradicolato, gli altri canali possono essere trattati durante l’attesa passiva del primo canale radicolare. La MDT viene passata da una siringa di ipoclorito di sodio ad una siringa di EDTA per il secondo microciclo (al fine di rimuovere lo smear layer). Al termine del secondo microciclo, la siringa di ipoclorito di sodio viene quindi ricollegata alla MDT e viene eseguito il microciclo finale (per rimuovere i detriti organici intratubulari). Al termine del terzo microciclo, il dentista può scegliere di utilizzare diversi irriganti o soluzioni come clorexidina o etanolo. I canali a questo punto possono essere Fig. 7 L’assemblaggio della microcannula con il suo portatore in titanio inizia durante la preparazione del vassoio nella zona di sterilizzazione. Adoperando la copertura protettiva della microcannula, forzarla nel pomello in titanio esercitando una pressione molto decisa (a) per garantire che la microcannula non si stacchi dal pomello durante l’uso alla lunghezza di lavoro in anatomie complesse. Dopo la macro-detersione l’attacco Luer bianco viene staccato dal portatore per la macrocannula e connesso a quello della microcannula con decisa pressione (b). Si rimuove la copertura protettiva (c) e si segna la lunghezza di lavoro con un pennarello indelebile. (Sebbene possa essere adoperato uno stop di gomma, questo è sconsigliato a causa del possibile spostamento dello stop stesso. Anche se la microcannula si adatta anche al portatore per la macro, è sconsigliato perché l’operatore perde quella importante sensibilità propriocettiva necessaria a guidare la microcannula lungo canali stretti e curvi). Pag. - 31 Il metodo di irrigazione Endovac Parte 4: Utilizzo clinico asciugati con coni di carta. (Notare: nel caso di ritrattamento, tutti i canali radicolari devono essere completamente preparati, nonché puliti e asciugati in modo quanto più accurato dal solvente della guttaperca prima di procedere alla macro e microdetersione. Entrambe le cannule possono ancora otturarsi, ma questa è la vera natura del ritrattamento. In tal caso, entrambe le cannule possono essere rapidamente liberate con un getto d’aria tramite una siringa a tre vie come sarà descritto nella prossima sezione). INTASAMENTO DELLA MACROCANNULA La macrocannula ogni tanto si ottura e questa è la prova dell’efficacia della fase di macrodetersione durante l’irrigazione con l’EndoVac. Per esempio, la figura 6 mostra come la punta di uno strumento in NI-TI fratturato è stato risucchiato dalla macrocannula e ne ha occluso la punta e ciò è stato positivo. A volte anche residui pulpari che erano rimasti bloccati in anastomosi e cul-di-sacco durante la strumentazione vengono risucchiati nella macrocannula causando il suo intasamento. A ciò si ripara pulendone la punta con una garza 2x2 o inviando un getto d’aria nell’estremità Luer attraverso la siringa a tre vie. Ciò conferisce al clinico un senso di soddisfazione per aver rimosso ciò che altrimenti sarebbe rimasto murato nel sistema dei canali radicolari. Se la macrodetersione viene eseguita Pag. - 32 secondo le suddette istruzioni, l’otturazione della microcannula avviene molto, molto raramente. In questo caso rimuovi il tubicino a livello dell’attacco Luer bianco e invia un getto d’aria nell’estremità Luer attraverso la siriga a tre vie. STERILIZZAZIONE E MANUTENZIONE Dopo il trattamento, gettare tutti gli elementi monouso, pulire e sterilizzare con ultrasuoni sia il manipolo che il pomello in titanio. Riposizionare il tappo Luer bianco sul connettore a T e pulire l’intero tubo dell’aspirazione con un disinfettante di superficie. L’INFORMATORE ENDODONTICO Vol. 12, Nr. 2 2009 BIBLIOGRAFIA 1. Lambrianidis T, Tosounidou E, Tzoanopoulou M. The effect of maintaining apical patency on periapical extrusion. J Endod. 2001;27:696-698. 2. Tinaz AC, Alacam T, Uzun O, et al. The effect of disruption of apical constriction on periapical extrusion. J Endod. 2005;31:533-535. 3. Brown DC, Moore BK, Brown CE Jr, et al. An in vitro study of apical extrusion of sodium hypochlorite during endodontic canal preparation. J Endod. 1995;21:587-591. 4. Myers GL, Montgomery S. A comparison of weights of debris extruded apically by conventional filing and Canal Master techniques. J Endod. 1991;17:275-279. 5. Desai P, Himel V. 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