Semitrasparenti e low cost, finestre `smart` al grafene che

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Semitrasparenti e low cost, finestre `smart` al grafene che
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Semitrasparenti e low cost, finestre 'smart' al
grafene che producono energia
Studio pubblicato su Nanoscale, nato dalla collaborazione tra Graphene Labs dell’Iit e Università di Tor
Vergata
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Roma, 19 apr. (AdnKronos) - Finestre 'smart' in grado cioè di produrre
energia pulita. Un risultato possibile grazie ai risultati di uno studio che
apre la strada allo sviluppo di nuovi pannelli fotovoltaici al grafene,
semitrasparenti, colorati e a basso costo. Sarà così possibile rendere
finestre ed altre superfici esposte alla luce solare intelligenti, in grado
cioè di produrre energia pulita dalla radiazione luminosa senza
bloccarne il percorso. Lo studio, del team di ricerca coadiuvato da
Francesco Bonaccorso dei Graphene Labs dell’Istituto Italiano di
Tecnologia e da Aldo Di Carlo del Polo Solare Organico Regione Lazio
(Chose) dell’Università degli Studi di Roma Tor Vergata, è stato
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recentemente pubblicato sulla rivista internazionale Nanoscale.
I ricercatori Iit-Chose hanno realizzato un modulo solare al grafene di
circa 50 centimetri quadrati, il più grande mai realizzato con questo
nuovo materiale, basato sulla tecnologia dye-sensitized solar cell
(Dssc), che sarà possibile vedere dal vivo durante la prossima edizione
di Technology Hub (fieramilanocity, 7-9 giugno).
In questo studio - spiega una nota - il platino, normalmente presente in
questa tipologia di moduli fotovoltaici, è stato interamente sostituito dal
grafene, con un abbattimento del costo di circa diecimila volte. Inoltre il
grafene, in forma di inchiostro, è stato applicato al pannello mediante
deposizione spray, metodologia facilmente scalabile anche a livello
industriale. Questo è il primo prototipo di pannello solare che usa
grafene per ridurre i costi mantenendo rese energetiche confrontabili
con la tecnologia tradizionale, basata sul platino. Si prevede che, con
qualche ulteriore modifica, si possa aumentare notevolmente la resa
energetica pur mantenendo i costi molto ridotti. Nel prototipo
sviluppato, infatti, l’elettrolita usato (iodo-ioduro) è quello ideale per il
platino ma non per il grafene, con la sostituzione di un elettrolita
adeguato le performance energetiche migliorerebbero drasticamente.
"Stiamo sviluppando un modulo fotovoltaico costruito ad hoc per il
grafene che sarà semitrasparente e più economico dei pannelli
fotovoltaici attualmente in commercio", racconta Francesco
Bonaccorso. "La sostituzione del platino è anche necessaria per la
stabilità del pannello", commenta Aldo Di Carlo. Recentemente, poi, è
stata fondata BeDimensional la startup che vede tra i soci fondatori
anche Francesco Bonaccorso e produrrà inchiostro al grafene destinato
alle imprese.
Questa tecnologia è stata sviluppata nell’ambito della Graphene
Flagship, il progetto bandiera in cui la Comunità Europea ha investito 1
miliardo di euro per 10 anni e in cui i Graphene Labs dell’Iit di Genova e
il Chose dell’Università degli Studi di Roma Tor Vergata giocano un
ruolo di primo piano, trasformando studi di base e applicati sul grafene
in tecnologie presto disponibili sul mercato.
Proprio a Genova si tiene in questi giorni 'Graphene 2016', la
conferenza scientifica mondiale di riferimento per il grafene e per altri
materiali bidimensionali. I maggiori esperti a livello internazionale si
incontreranno, fino al 22 aprile presso i Magazzini del cotone al Porto
Antico di Genova, per discutere il presente e il futuro del materiale più
sottile al mondo e delle sue molteplici applicazioni. Inoltre le attività dei
Graphene Labs dell’Iit e della neonata startup BeDimensional verrano
presentate dal 7 al 9 giugno alla fiera Technology Hub, l’evento
professionale delle tecnologie innovative per il futuro che si terrà a
Fiera Milano City a Milano, dove verranno mostrate ad un pubblico di
aziende ed imprenditori le ultime applicazioni del grafene e di altri
materiali bidimensionali.