Dal grafene alle bioplastiche, in viaggio tra i minerali del futuro

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Dal grafene alle bioplastiche, in viaggio tra i minerali del futuro
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Dal grafene alle bioplastiche, in viaggio tra i
minerali del futuro
Di Ilaria Quattrone - 1 aprile 2016 - 00:17
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360 mila
Squalo tigre di 3,5 metri
avvistato vicino alla costa
australiana
Sistemi invisibili a base di inchiostri nano strutturati da integrare nel packaging per tracciare il
prodotto alimentare; plastiche a km 0, ricavate dagli scarti di caffè, prezzemolo e cannella; edi ci in
grado di ridurre l’inquinamento dell’aria, mutare forma e catturare la luce del sole trasformandola in
energia; elettronica 2.0 stampabile e wireless che sfrutta l’uso di celle fotovoltaiche essibili e
trasparenti per la ricarica di smartphone, tablet o smartwatch. Sono le rivoluzioni possibili grazie ai
materiali innovativi. Se ne parlerà a Material Hub, l’area tematica dedicata ai nuovi materiali nell’ambito
di Technology Hub – evento professionale delle tecnologie innovative per il futuro, promosso da Senaf e
in programma a fieramilanocity dal 7 al 9 giugno 2016.
Il grafene, per esempio, è tra i protagonisti indiscussi delle soluzioni intelligenti in fase di sviluppo
destinate a cambiare la vita quotidiana. E’ un nanomateriale dalle eccezionali proprietà, che se integrato
con i materiali impiegati nella manifattura tradizionale può accrescerne le prestazioni e ampliarne
l’impiego. Molto resistente, 200 volte più dell’acciaio, ma anche estremamente essibile, il grafene è
anche trasparente e conduce l’elettricità e il calore meglio di molti altri metalli. Per queste sue
caratteristiche può essere utilizzato non solo per lo sviluppo di nuovi caschi e cavi elettrici, ma anche
per la realizzazione di cellulari essibili, oggetti di uso quotidiano come racchette da tennis, tubolari e
nel settore energetico per ottenere batterie più ef cienti e nuovi pannelli fotovoltaici. Una
sperimentazione messa già in atto da I Graphene Labs dell’Istituto Italiano di Tecnologia (Iit) di Genova.
“Le s de del futuro sono quelle legate alla creazione di nuovi supermateriali plastici, che grazie
all’aggiunta di basse percentuali di grafene diventano flessibili o smart (conducono elettricità o calore) e
di nuove applicazioni integrabili nel corpo umano – commenta Vittorio Pellegrini, direttore dei
Graphene Labs Iit – Per esempio lenti a contatto che grazie al grafene permettano di vedere
per queste applicazioni future. Infine inchiostri di grafene possono essere utilizzati per realizzare piccoli
circuiti elettrici – smart-tag – che possono essere stampati su ogni supporto – carta, tessuti, plastica –
per permettere lo scambio di informazioni tra prodotti e persone o tra persone“. Tra le novità proposte
al Technology Hub anche i materiali cosiddetti ‘smart’ destinati a compiere una trasformazione nel
settore dell’edilizia, agevolando la riduzione dei consumi energetici degli edifici.
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oggi è stato ampiamente dimostrato che il grafene è biocompatibile e biodegradabile e quindi ottimale
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all’infrarosso (riconoscimento di persone al buio), protesi super resistenti e leggere, pelle arti ciale. Già
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Polimeri trasparenti, in grado di catturare la luce e convertirla in energia elettrica, consentiranno in un
futuro non troppo lontano, alle facciate dei grattacieli e a tutte le super ci trasparenti, di diventare
‘riserve’ di energia e giocare un ruolo attivo nella riduzione di emissioni di CO2. Non solo. Potremo
disporre di strutture di rivestimento che mutano la propria forma in risposta a sollecitazioni termiche o
elettriche, che variano la propria porosità in funzione dell’intensità della radiazione solare incidente e
che possono persino essere in grado di combattere l’inquinamento atmosferico. “I materiali ‘intelligenti’
saranno sempre più integrati in prodotti, edi ci e infrastrutture; potremo monitorare le loro
caratteristiche via Internet e influenzare il loro comportamento in modo interattivo“, afferma Pierpaolo
Ruttico, Fondatore di Indexlab. Dall’edilizia all’architettura, dalla meccanica al settore aerospaziale,
sono molteplici gli ambiti di applicazione della tecnologia esplorati in Material Hub, compresi l’arredo,
l’arte, nautica, il medicale, i giocattoli no ai mondi dell’automotive, della calzatura, della gioielleria e
della moda.
Una panoramica completa su tutti gli utilizzi dei nuovi materiali per l’innovazione, che sarà possibile
scoprire dal vivo nell’Area Dimostrativa Material Connexion Italia, grazie alla testimonianza di una
realtà come quella di Material Connexion, centro internazionale di ricerca e consulenza sui materiali
innovativi e sostenibili, che conta un database di 7.000 materiali raccolti, al quale ogni mese se ne
aggiungono circa 40. “I cosidetti ‘connected material’ stanno regalando ‘intelligenza e informazioni’ a
oggetti e prodotti di uso quotidiano – racconta Christian Tubito, Project Manager, Innovation &
Research di Material Connexion Italia – Un esempio interessante è legato al mondo del packaging
primario, ad esempio le confezioni che contengono le nostre insalate pronte all’uso. Vi sono etichette
simili a degli adesivi che, utilizzando un polimero ferroelettrico, sono dotate di memoria passiva
riscrivibile in grado di registrare e conservare le informazioni anche se non alimentate, riducendo
quindi la necessità di componenti elettronici“. Ancora. “Anche il mondo delle bre sintetiche è in pieno
fermento – prosegue Tubino – Nuovi tessuti avanzati rendono i capi, soprattutto per la sicurezza sul
lavoro, lo sport e le condizioni estreme, iper-leggeri, ultra-resistenti, traspiranti e super protettivi sia al
caldo che al freddo, in grado quindi di rispondere a diverse condizioni contemporaneamente“.
Sviluppato tra aree dimostrative, workshop, convegni, case history e presentazioni tecniche, Technology
Hub include, oltre a Material Hub, anche le aree 3DPrint Hub e Additive Manufacturing Hub, Robot
Hub, Droni Hub, Elettronica e IoT Hub. In contemporanea a Technology Hub si terrà anche B-App, il
primo evento professionale italiano dedicato all’App Economy.
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Ilaria Quattrone
Nata il 6 agosto 1992 a Melito di Porto Salvo (RC), laureata nel 2015 all'Università
degli Studi di Messina. Collabora con MeteoWeb dal 2015 quando ha iniziato la
sua carriera da giornalista scientifica. Studia l'ambiente e la climatologia.
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