LA GATTA – Gino Paoli – A1-B1
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LA GATTA – Gino Paoli – A1-B1
LA GATTA di Gino Paoli Camilla Spaliviero, Università Ca’ Foscari La didattizzazione è presente anche nel sito www.itals.it SOLUZIONI ESERCIZI ATTIVITÀ DURANTE L’ASCOLTO 3. 1. La gatta aveva una macchia nera bianca gialla 2. La soffitta era vicino alle montagne alla città al mare 3. Il cantante suonava il pianoforte la chitarra la batteria 4. Se il cantante suonava, la gatta mangiava dormiva faceva le fusa 5. Ora il cantante abita ancora là non abita più là abita in un’altra città 6. Il cantante ha dimenticato la gatta non pensa più alla gatta ripensa alla gatta 4. Soffitta, chitarra, stellina, casa, muso, mare, finestra. DOPO L’ASCOLTO 5. 1. 2. 3. 4. 5. a) b) c) d) e) f) g) h) 6. macchia - 6 muso - 5 soffitta - 4 finestra - 3 mare - 1 chitarra - 8 casa - 7 stellina - 2 7. 8. 6. SOFFITTA TETTO BAGNO CAMERA DA LETTO LAVANDERIA CUCINA SOGGIORNO SCALE CALDAIA PORTA INGRESSO 7. C'era una volta una gatta che aveva una macchia nera sul muso e una vecchia soffitta vicino al mare con una finestra a un passo dal cielo blu. Se la chitarra suonavo la gatta faceva le fusa ed una stellina scendeva vicina, vicina poi mi sorrideva e se ne tornava su. Ora non abito più là, tutto è cambiato, non abito più là, Ho una casa bellissima, bellissima come vuoi tu. […] Questa azione si chiama FARE LE FUSA I gatti fanno questa azione quando sono stanchi sono arrabbiati sono felici 8. MOSCA RANA UCCELLINO MUCCA LUPO PECORA TOPO GATTO CANE 10. 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. mucca mosca gatto pecora cane rana topo uccellino lupo A. B. C. D. E. F. G. H. I. ronzare cinguettare abbaiare miagolare ululare muggire squittire belare gracidare 11. Tra il suono e il verso degli animali c’è una corrispondenza di alcune lettere. Nel caso dei suoni e dei versi del cane e del gatto c’è una corrispondenza sia di consonanti (abbaiare – bau bau, miagolare – miao miao) sia di vocali (abbaiare – bau bau, miagolare – miao miao), nel caso del suono e del verso del lupo c’è solo una corrispondenza di vocali (ululare – auuuuh auuuuh). 12. MUUU BEEE MUUU MUGGIRE SQUIT BEEE BELARE CIP GRA GRACIDARE 14.1 C'era una volta una gatta che aveva una macchia nera sul muso e una vecchia soffitta vicino al mare con una finestra a un passo dal cielo blu. Se la chitarra suonavo la gatta faceva le fusa ed una stellina scendeva vicina, vicina poi mi sorrideva e se ne tornava su. Ora non abito più là, tutto è cambiato, non abito più là, ZZZZ RONZARE GRA SQUIT SQUITTIRE ZZZZ CIP CINGUETTARE Ho una casa bellissima, bellissima come vuoi tu. Ma, io ripenso a una gatta che aveva una macchia nera sul muso a una vecchia soffitta vicino al mare con una finestra, che ora non vedo più. VERBI AL PRESENTE non abito, non abito, ho, vuoi, ripenso, non vedo 14.2 C'era una volta una gatta che aveva una macchia nera sul muso e una vecchia soffitta vicino al mare con una finestra a un passo dal cielo blu. Se la chitarra suonavo la gatta faceva le fusa ed una stellina scendeva vicina, vicina poi mi sorrideva e se ne tornava su. Ora non abito più là, tutto è cambiato, non abito più là, Ho una casa bellissima, bellissima come vuoi tu. Ma, io ripenso a una gatta che aveva una macchia nera sul muso a una vecchia soffitta vicino al mare con una finestra, che ora non vedo più. VERBI AL PRESENTE VERBI AL PASSATO PROSSIMO non abito, non abito, ho, è cambiato vuoi, ripenso, non vedo VERBI ALL’IMPERFETTO c’era, aveva, suonavo, faceva le fusa, scendeva, sorrideva, se ne tornava su, aveva 15. L’imperfetto è un tempo verbale che descrive un’azione: 1. ripetuta e abituale nel passato unica e irripetibile nel passato 2. di cui si sottolinea l’inizio e la fine di cui si sottolinea la durata 3. successiva a un’altra azione nel passato contemporanea a un’altra azione nel passato SÌ SÌ SÌ SÌ SÌ SÌ NO NO NO NO NO NO Scrivi tu la definizione. L’imperfetto è… un tempo verbale che descrive un’azione ripetuta e abituale nel passato, di cui si sottolinea la durata, contemporanea a un’altra azione nel passato. 16. Perché il cantante usa così tanto l’imperfetto? Il cantante usa così tanto l’imperfetto perché descrive una situazione passata ripetuta e abituale. E perché poi usa il presente? Poi usa il presente perché si riferisce alla sua quotidianità e la situazione è cambiata rispetto al passato. 17.1 VERBI IN – ARE cantare VERBI IN – ERE bere VERBI IN – IRE sentire Io cant – o Io bev – o Io sent – o Tu cant – i Tu bev – i Tu sent – i Lui/lei cant – a Lui/lei bev – e Lui/lei sent – e Noi cant – iamo Noi bev – iamo Noi sent – iamo Voi cant – ate Voi bev – ete Voi sent – ite Loro cant – ano Loro bev – ono Loro sent – ono 17.2 1. Per il matrimonio di oggi, i miei genitori (indossare) INDOSSANO vestiti eleganti. 2. Mio zio (mangiare) MANGIA a casa nostra tutte le domeniche. 3. La mattina Anita e Anna (accompagnare) ACCOMPAGNANO i bambini a scuola e poi (bere) BEVONO un caffè insieme. 4. L’insegnante (spiegare) SPIEGA la regola di grammatica e voi la (ascoltare) ASCOLTATE. 5. A Carnevale mia zia mi PORTA (portare) alle giostre. 17.3 ESSERE AVERE FARE Io SONO Io HO Io faccio Tu sei Tu hai Tu FAI Lui/lei È Lui/lei HA Lui/lei fa Noi SIAMO Noi abbiamo Noi FACCIAMO Voi siete Voi AVETE Voi FATE Loro SONO Loro hanno Loro FANNO 18.1 VERBI IN – ARE cantare VERBI IN – ERE bere VERBI IN – IRE sentire Io cant – avo Io bev – evo Io sent – ivo Tu cant – avi Tu bev – evi Tu sent – ivi Lui/lei cant – ava Lui/lei bev – eva Lui/lei sent – iva Noi cant – avamo Noi bev – evamo Noi sent – ivamo Voi cant – avate Voi bev – evate Voi sent – ivate Loro cant – avano Loro bev – evano Loro sent – ivano 18.2 1. Nella fotografia del loro matrimonio, i miei genitori (indossare) INDOSSAVANO vestiti eleganti. 2. Da giovane, mio zio (mangiare) MANGIAVA a casa nostra tutte le domeniche. 3. Ogni mattina Anita e Anna (accompagnare) ACCOMPAGNAVANO i bambini a scuola e poi (bere) BEVEVANO un caffè. 4. L’insegnante (spiegare) SPIEGAVA la regola di grammatica mentre voi la (ascoltare) ASCOLTAVATE. 5. Da piccola mia zia mi PORTAVA (portare) sempre alle giostre. 18.3 ESSERE AVERE FARE Io ERO Io AVEVO Io facevo Tu eri Tu avevi Tu FACEVI Lui/lei ERA Lui/lei AVEVA Lui/lei faceva Noi ERAVAMO Noi avevamo Noi FACEVAMO Voi eravate Voi AVEVATE Voi FACEVATE Loro ERANO Loro avevano Loro FACEVANO 18.4 1. Da piccolo avevo paura de buio. 2. Quando viveva a Milano, mio padre facevo l’operaio. Quando viveva a Milano, mio padre FACEVA l’operaio. 3. Stranamente, Giulia e Martina erano in ritardo. 4. Tutti i giovedì sera i ragazzi facevi sport. Tutti i giovedì sera i ragazzi FACEVANO sport. 5. La nostra bisnonna aveva i capelli grigi, gli occhi eravate azzurri e nel suo viso c’ero molte rughe. La nostra bisnonna aveva i capelli grigi, gli occhi ERANO azzurri e nel suo viso C’ERANO molte rughe. 19. UNA VOLTA ADESSO 1. A. 2. B. 3. C. D. 4. 5. E. 1. – C. 2. – A. 3. – E. 4. – B. 5. – D. 20. COME ERA UNA VOLTA 1. Un campo, con balle di fieno, alberi C. Una città e aria pulita. edifici e inquinamento. 2. Un telefono fisso, con filo. COME È ADESSO con strade, macchine, grattacieli, smog e A. Un cellulare di ultima generazione. 3. Bambina bionda, con i capelli E. Signora di circa 60 anni, capelli lunghi e frangia, di 4-5 anni. bianchi, corti con caschetto e frangia. 4. Gattino bianco di pochi mesi. B. Gatto bianco di qualche anno. 5. Foto in bianco e nero di una D. Foto a colori di una famiglia famiglia contadina all’inizio del ‘900. moderna e tecnologica (con i computer). APPROFONDIMENTI LETTERARI 23. GIORNALE LIBRO DI FIABE 26. 1ª PARTE CHI? Cappuccetto Rosso, la sua mamma LIBRO DI RICETTE CHE COSA? La mamma chiede a Cappuccetto Rosso di portare un cestino con la merenda alla nonna e le raccomanda di fare attenzione al lupo cattivo QUANDO? Non specificato DOVE? Non specificato: a casa di Cappuccetto Rosso, vicino a un bosco COME? Cappuccetto Rosso attraverserà il bosco a piedi PERCHÉ? La nonna sta male e Cappuccetto Rosso le porta qualcosa di buono da mangiare 2ª PARTE CHI? Cappuccetto Rosso, il lupo, la nonna CHE COSA? Cappuccetto Rosso attraversa il bosco e si ferma a raccogliere dei fiori, incontra il lupo e gli racconta della nonna ammalata, il lupo corre a casa della nonna, se la mangia e si traveste da nonna QUANDO? Non specificato DOVE? Non specificato: nel bosco COME? Cappuccetto Rosso attraversa il bosco a piedi, si ferma a raccogliere dei fiori per la nonna e incontra il lupo PERCHÉ? Cappuccetto Rosso sa che alla nonna piacciono i fiori e racconta della nonna ammalata al lupo 3ª PARTE CHI? Cappuccetto Rosso, il lupo CHE COSA? Cappuccetto Rosso arriva a casa della nonna e si accorge che la nonna ha qualcosa di strano, il lupo mangia Cappuccetto Rosso e si addormenta QUANDO? Non specificato DOVE? Non specificato: a casa della nonna COME? Il lupo finge di essere la nonna PERCHÉ? Dopo aver mangiato la nonna, il lupo ha ancora fame e mangia Cappuccetto Rosso 4ª PARTE CHI? Il cacciatore, il lupo, Cappuccetto Rosso, la nonna CHE COSA? Un cacciatore uccide il lupo e fa uscire dalla pancia la nonna e Cappuccetto Rosso, festeggiano tutti insieme e Cappuccetto Rosso promette di essere più ubbidiente QUANDO? Non specificato DOVE? Non specificato: a casa della nonna COME? Il cacciatore spara al lupo e gli taglia la pancia con un coltello PERCHÉ? Il cacciatore libera la nonna e Cappuccetto Rosso che sono ancora vive 28. 1. Il protagonista della fiaba è sempre buono sempre cattivo dipende 2. L’antagonista della fiaba è sempre buono sempre cattivo dipende 3. Il tempo in cui si svolge la fiaba è preciso e lontano impreciso e lontano impreciso e vicino 4. Il luogo in cui si svolge la fiaba è preciso e lontano impreciso e lontano impreciso e vicino 5. Il finale è triste incerto felice 6. I personaggi della fiaba sono reali e magici solo reali solo magici 7. Il linguaggio delle fiabe è difficile e ripetitivo semplice e ripetitivo difficile e antico 8. L’obiettivo delle fiabe è fare ridere trasmettere un insegnamento fare addormentare i bambini 29. Quale è la frase che c’è alla fine della fiaba (e di tutte le fiabe)? La frase che c’è alla fine della fiaba (e di tutte le fiabe) è “e vissero tutti felici e contenti”. Quale è l’insegnamento trasmesso dalla fiaba di Cappuccetto Rosso? L’insegnamento trasmesso dalla fiaba di Cappuccetto Rosso è che bisogna essere ubbidienti e ascoltare le raccomandazioni dei genitori. 30.1 ANALOGIE - DIFFERENZE - C’era una volta una bambina che si chiamava Cappuccetto Giallo. - No, Rosso! - Ah, sì, Cappuccetto Rosso. La sua mamma la chiamò e le disse: Senti, Cappuccetto Verde… - Ma no, Rosso! - Ah, sì, Rosso. Vai dalla zia Diomira a portarle questa buccia di patata. - No: vai dalla nonna a portarle questa focaccia. - Va bene. La bambina andò nel bosco e incontrò una giraffa. - Che confusione! Incontrò un lupo, non una giraffa. - E il lupo le domandò: Quanto fa sei per otto? - Niente affatto. Il lupo le chiese: Dove vai? - Hai ragione. E Cappuccetto Nero rispose… - Era Cappuccetto Rosso, rosso, rosso! - Sì, e rispose: Vado al mercato a comperare la salsa di pomodoro. - Neanche per sogno: Vado dalla nonna che è malata, ma non so più la strada. - Giusto. E il cavallo disse… - Quale cavallo? Era un lupo. - Sicuro. Disse così: Prendi il tram numero settantacinque. Scendi in piazza del Duomo, gira a destra, troverai tre scalini e un soldo per terra, lascia stare i tre scalini, raccatta il soldo e comprati una gomma da masticare. - Nonno, tu non sai proprio raccontare le storie, le sbagli tutte. Però la gomma da masticare me la comperi lo stesso. - Va bene: eccoti il soldo. E il nonno tornò a leggere il suo giornale. ANALOGIE DIFFERENZE La mamma chiede a Cappuccetto di portare qualcosa da mangiare a una parente, Cappuccetto va nel bosco e incontra un animale, Cappuccetto gli dice dove sta andando e l’animale le indica la strada. Cappuccetto non è Rosso ma è Giallo, Verde e poi Nero, la mamma non le dice di andare dalla nonna a portarle la merenda ma di andare dalla zia Diomira e di portarle una buccia di patata, nel bosco Cappuccetto non incontra un lupo che le chiede dove sta andando ma incontra una giraffa che le chiede le tabelline, Cappuccetto non dice che va dalla nonna ma le dice che va al mercato, il lupo non le indica la strada per andare dalla nonna ma un cavallo le dice di prendere un tram e di scendere a piazza Duomo dove troverà un soldo per comprarsi una gomma da masticare. APPROFONDIMENTI LETTERARI E INTERCULTURALI 31.1 ANALOGIE - DIFFERENZE C’era una volta una vecchina che voleva andare a trovare sua figlia, che abitava in cima alla montagna. Cammina cammina, la vecchina incontra un leone! Il leone dice: “Mmmmm! Bella vecchina, vieni qui che ti mangio!”. E la vecchina: “Non mi mangiare adesso, sto andando da mia figlia in cima alla montagna, lì mi rimpinzerò e ingrasserò, così quando tornerò giù potrai mangiarmi e leccarti i baffi!”. Il leone ci pensa un po’ su e poi risponde: “Va bene, vecchina, mi sembra una buona idea. Allora vai e torna più grassa che mai!”. La vecchina riprende il suo viaggio e, cammina cammina, incontra una tigre! La tigre dice: “Mmmmm! Bella vecchina, vieni qui che ti mangio!”. E la vecchina: “Non mi mangiare adesso, sto andando da mia figlia in cima alla montagna, lì mi rimpinzerò e ingrasserò, così quando tornerò giù potrai mangiarmi e leccarti i baffi!”. La tigre ci pensa un po’ su e poi risponde: “Va bene, vecchina, mi sembra una buona idea. Allora vai e torna più grassa che mai!”. La vecchina riprende il suo viaggio e questa volta incontra un lupo! Il lupo dice: “Mmmmm! Bella vecchina, vieni qui che ti mangio!”. E la vecchina: “Non mi mangiare adesso, sto andando da mia figlia in cima alla montagna, lì mi rimpinzerò e ingrasserò, così quando tornerò giù potrai mangiarmi e leccarti i baffi!”. Anche il lupo risponde: “Va bene, vecchina, mi sembra una buona idea. Allora vai e torna più grassa che mai!”. Cammina cammina, la vecchina arriva a casa della figlia in cima alla montagna. Mamma e figlia si baciano, si abbracciano e poi mangiano insieme a volontà. Pollo, riso, fagioli, insalata, un bel mast o khiar (yogurt con cetrioli e menta), e per finire un melone dolce dolce e chicchi rossi di melograno. La vecchina, con la pancia bella piena, decide di tornare a casa, ma si ricorda di tutti quegli animali che la volevano mangiare e allora chiede alla figlia di aiutarla: “Figlia mia prendi una grande zucca dall’orto e aiutami a svuotarla, in modo che io possa infilarmici dentro. Poi dai un calcio alla zucca e fammi rotolare giù dalla montagna. Io starò ferma dentro la zucca così gli animali non mi vedranno”. Detto fatto, la vecchina si infila dentro la zucca svuotata e la figlia le dà un bel calcio. Rotola rotola rotola, la zucca finisce ai piedi del lupo! Il lupo dice: “Kaduiè ghelghelezàn, nadidì yek pirezàn? (Oh zucca rotolina, non hai visto una vecchina?)”. E la vecchina da dentro la zucca risponde: “Vallah nadinàm, bellah nadidàm, ghelam bedè, dezà beràm! (No davvero non l’ho vista, dammi un calcio giù per la pista!)”. Il lupo dà un calcio alla zucca e la fa rotolare giù. Rotola rotola rotola, la zucca finisce ai piedi della tigre! La tigre dice: “Kaduiè ghelghelezàn, nadidì yek pirezàn? (Oh zucca rotolina, non hai visto una vecchina?)”. E la vecchina da dentro la zucca risponde: “Vallah nadinàm, bellah nadidàm, ghelam bedè, dezà beràm! (No davvero non l’ho vista, dammi un calcio giù per la pista!)”. La tigre dà un calcio alla zucca e la fa rotolare giù. Rotola rotola rotola, la zucca finisce ai piedi del leone! Anche il leone dice: “Kaduiè ghelghelezàn, nadidì yek pirezàn? (Oh zucca rotolina, non hai visto una vecchina?)”. E la vecchina da dentro la zucca risponde: “Vallah nadinàm, bellah nadidàm, ghelam bedè, dezà beràm! (No davvero non l’ho vista, dammi un calcio giù per la pista!)”. Il leone dà un calcio alla zucca e la fa rotolare giù. Rotola rotola rotola, la vecchina arriva finalmente sana e salva a casa sua. Esce dalla zucca un po’ indolenzita ma viva e vegeta, pronta per la prossima visita in cima alla montagna. ANALOGIE CHI? CHE COSA? DOVE? QUANDO? COME? PERCHÉ? DIFFERENZE Una signora anziana, sua Non ci sono la nipotina e il figlia, un lupo cacciatore, ci sono un leone e una tigre La visita a una parente per Non è la nipote che fa visita portarle qualcosa da alla nonna su richiesta della mangiare, madre ma una vecchina che fa la presenza di animali visita alla figlia, pericolosi e feroci che la vecchina porta dei piatti vogliono mangiare la tipici persiani, protagonista la vecchina non deve attraversare un bosco ma salire in cima alla montagna, nessun animale la mangia perché si nasconde dentro a una zucca Non specificato Vicino a un bosco – vicino a una montagna Non specificato Raggiungono le destinazioni Cappuccetto Rosso si salva a piedi grazie all’intervento del cacciatore, la vecchina si salva grazie alla zucca che rotola giù dalla montagna Per fare visita a una parente Per andare a trovare la nonna ammalata al di là del bosco – la figlia in cima alla montagna 31.2 Come è il linguaggio della fiaba La vecchina e la zucca rotolina? Il linguaggio della fiaba La vecchina e la zucca rotolina è semplice e ripetitivo. Quale è l’insegnamento che trasmette? L’insegnamento che trasmette è che grazie all’ingegno e all’aiuto delle persone che ci vogliono bene si può sfuggire a molti pericoli.