la vecchina dispiaciuta
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la vecchina dispiaciuta
la vecchina dispiaciuta In un paese lontano lontano, viveva una vecchina che se ne stava sempre chiusa in casa tutta sola. Le uniche volte che usciva era per andare a fare la spesa al mercato, dove comperava tutto quello che le serviva per la settimana e una grande quantità di dolci, perché era molto golosa. La gente del paese aveva cercato tante volte di andarla a trovare o di invitarla alle feste, ma lei preferiva la solitudine. Una freddissima notte d’inverno, la nostra vecchina se ne stava seduta sulla sua poltrona davanti al caminetto godendosi il bel tepore della sua casa. All’improvviso sentì bussare alla porta, ma, non volendosi spostare, fece finta di niente. Il rumore però si fece sempre più forte e delle voci all’esterno dicevano: «Ehi, di casa, c’è qualcuno? Aprite per favore, abbiamo bisogno d’aiuto!» La vecchina, non potendo più ignorare quel baccano, si alzò e si avvicinò alla porta chiedendo: «Chi è che bussa alla mia porta a quest’ora della notte?» Quelli che erano fuori risposero con gentilezza: «Siamo tre re venuti dall’oriente e stiamo viaggiando da molti giorni e ora ci siamo persi. Dobbiamo andare da un nuovo re bambino, ma la stella che seguivamo non si vede a causa del brutto tempo. Per favore aprite, fateci entrare per scaldarci un po’ e per aiutarci a ritrovare la strada.» Quei tre uomini erano i re Magi alla ricerca della stalla in cui era nato Gesù. La vecchina però, che non amava le visite e non voleva aprire la porta per non far uscire quel bel caldo, rispose che non poteva aiutarli perché aveva un terribile raffreddore e stava tanto male. Così se ne andò a letto a dormire, ma il rimorso per non aver aiutato quei re non le fece chiudere occhio e così continuò a rigirarsi tra le coperte senza trovare pace. Quando sentì l’orologio sopra il caminetto suonare la mezzanotte, si alzò di colpo, si vestì per bene, riempì un sacco con le cose buone della sua dispensa e uscì alla ricerca di quei visitatori. Il freddo era pungente e la neve che scendeva rendeva difficile guardare in giro, ma per fortuna la vecchina conosceva benissimo tutti i boschi e le valli nelle vicinanze, per cui non poteva perdersi assolutamente. Passò tutta la notte vagando di casa in casa, sperando di ritrovare quei re e dove si fermava lasciava sempre qualcosa di buono per i bambini e i grandi. Alla fine, essendo ormai arrivata l’alba, decise con tristezza di ritornare a casa. Il giorno seguente, passando per il paese, vide che tutti erano felici e sul volto dei bambini c’era una grande gioia perché avevano trovato i dolcetti che lei aveva lasciato la notte prima. Allora capì che dare la felicità agli altri era meraviglioso e così da quel giorno, ogni anno, senza farsi vedere va nelle case a portare dolci e doni, sperando di rincontrare i tre re e di farsi perdonare aiutandoli. Tratto da un’antica leggenda russa © 2011 F.lli Ferraro Editori - Questo documento è protetto da copyright. Può essere utilizzato, per i fini indicati, solo da coloro che hanno in adozione il testo di religione “GHIMEL” di Massimiliano Busa – Fratelli Ferraro Editori.