LA GATTA – Gino Paoli

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LA GATTA – Gino Paoli
LA GATTA di Gino Paoli
Camilla Spaliviero, Università Ca’ Foscari
La didattizzazione è presente anche nel sito www.itals.it
Livello degli studenti
Livello da A1 a B1.
Elementi lessicali
La casa (A1), gli animali (A1-A2-B1), i versi degli animali
e l’onomatopea (B1).
Elementi linguistico-grammaticali
L’indicativo presente (A1-A2), l’indicativo imperfetto
(B1).
Elementi linguistico-culturali e
interculturali
La fiaba nelle diverse culture. La fiaba persiana La
vecchina e la zucca rotolina.
Elementi linguistico-letterari
Le caratteristiche della fiaba. La fiaba di Cappuccetto
Rosso e il racconto A sbagliare le storie di Gianni Rodari.
Elementi linguistico-espressivi
---
Link per ascoltare la canzone
https://www.youtube.com/watch?v=ByUSwib7-50
ATTIVITÀ PRIMA DELL’ASCOLTO
1. La canzone che ascolterai s’intitola La gatta. Quali animali conosci?
LA GATTA
ANIMALI
2. (A2-B1) Guarda le immagini. Secondo te, quali elementi ci sono nella canzone? Perché?
ATTIVITÀ DURANTE L’ASCOLTO
3. Ascolta la canzone e segna l’alternativa più corretta.
1. La gatta aveva una macchia
nera
bianca
gialla
2. La soffitta era vicino
alle montagne
alla città
al mare
3. Il cantante suonava
il pianoforte
la chitarra
la batteria
4. Se il cantante suonava, la gatta
mangiava
dormiva
faceva le fusa
5. Ora il cantante
abita ancora là
non abita più là
abita in un’altra città
6. Il cantante
ha dimenticato la gatta
non pensa più alla gatta
ripensa alla gatta
4. Ascolta la canzone e scrivi le parole mancanti.
C'era una volta una gatta
che aveva una macchia nera sul muso
e una vecchia _________ vicino al mare
con una finestra a un passo dal cielo blu.
Se la __________ suonavo
la gatta faceva le fusa ed una
__________ scendeva vicina, vicina
poi mi sorrideva e se ne tornava su.
Ora non abito più là,
tutto è cambiato, non abito più là,
Ho una _______ bellissima, bellissima come vuoi tu.
Ma, io ripenso a una gatta
che aveva una macchia nera sul _______
a una vecchia soffitta vicino al _______
con una __________ , che ora non vedo più.
ATTIVITÀ DOPO L’ASCOLTO
5. Abbina le parole alle immagini.
1.
2.
3.
4.
5.
a)
b)
c)
d)
e)
f)
g)
h)
6.
7.
macchia - ___
muso - ___
soffitta - ___
finestra - ___
mare - ___
chitarra - ___
casa - ___
stellina - ___
8.
6. (A1) Completa con le parole. Una parola non è scritta perché la sai già!
CAMERA DA LETTO – SOGGIORNO – INGRESSO – CALDAIA –
TETTO – LAVANDERIA – CUCINA – SCALE – BAGNO – PORTA
7. (A2-B1) Osserva l’immagine. Come si chiama l’azione? Sottolinea la parola nel testo della
canzone. Poi completa le frasi.
Questa azione si chiama
______________________________________
I gatti fanno questa azione quando
sono stanchi
sono arrabbiati
sono felici
8. (A1-A2-B1) Scrivi le parole sotto alle immagini. Scegli le parole tra quelle riportate sotto
nella lista.
____________________
____________________
____________________
____________________
____________________
____________________
____________________
____________________
____________________
MUCCA – MOSCA – GATTO
9. (A1-A2-B1) Quale è il tuo
animale– preferito?
PECORA
CANE – RANA
TOPO – UCCELLINO – LUPO
________________________________________________________________
10. (B1) Collega gli animali ai versi che fanno.
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
8.
9.
mucca
mosca
gatto
pecora
cane
rana
topo
uccellino
lupo
A.
B.
C.
D.
E.
F.
G.
H.
I.
ronzare
cinguettare
abbaiare
miagolare
ululare
muggire
squittire
belare
gracidare
11. (B1) Leggi i versi degli animali nelle vignette. Che corrispondenza c’è tra il suono e il
verso degli animali? Che cosa hanno in comune?
___________________________________________________________________________
___________________________________________________________________________
AUUUUH
AUUUUH
BAU
BAU
MIAO
MIAO
ABBAIARE
MIAGOLARE
ULULARE
La corrispondenza tra il suono e il verso degli animali si chiama onomatopea. L’onomatopea
è la figura retorica che imita un rumore naturale attraverso una parola.
12. (B1) Scrivi i versi dell’esercizio 10 sotto i nuovi suoni.
MUUU
BEEE
ZZZZ
MUUU
___________________
SQUIT
SQUIT
___________________
BEEE
__________________
GRA
ZZZZ
__________________
CIP
GRA
__________________
CIP
__________________
13. (B1) Come si chiamano i versi e i suoni che fanno gli animali nella tua lingua? Completa
la tabella e confrontati con la classe.
ANIMALE
VERSO
SUONO
14.1 (A1) Sottolinea i verbi al presente nella canzone e scrivili nella tabella.
VERBI AL PRESENTE
14.2 (A2-B1) Sottolinea i verbi al presente, al passato prossimo e all’imperfetto nella canzone
e scrivili nella tabella.
VERBI
AL PRESENTE
VERBI AL PASSATO
PROSSIMO
VERBI
ALL’IMPERFETTO
15. (B1) L’imperfetto è il tempo verbale più usato nella canzone.
L’imperfetto è un tempo verbale che descrive un’azione:
1. ripetuta e abituale nel passato
unica e irripetibile nel passato
2. di cui si sottolinea l’inizio e la fine
di cui si sottolinea la durata
3. successiva a un’altra azione nel passato
contemporanea a un’altra azione nel passato
SÌ
SÌ
SÌ
SÌ
SÌ
SÌ
NO
NO
NO
NO
NO
NO
Scrivi tu la definizione. L’imperfetto è…
___________________________________________________________________________
___________________________________________________________________________
16. (A1-B1, GRUPPI MULTILIVELLO) A gruppi, rispondete alle domande.
Perché il cantante usa così tanto l’imperfetto?
___________________________________________________________________________
___________________________________________________________________________
E perché poi usa il presente?
_________________________________________________________________________
________________________________________________________________________
17.1 (A1-A2) Completa la coniugazione dei verbi regolari del presente.
VERBI IN – ARE
cantare
VERBI IN – ERE
bere
VERBI IN – IRE
sentire
Io cant – o
Io bev – ____
Io sent – o
Tu cant – ____
Tu bev – i
Tu sent – ____
Lui/lei cant – ____
Lui/lei bev – e
Lui/lei sent – e
Noi cant – iamo
Noi bev – ____
Noi sent – ____
Voi cant – ____
Voi bev – ete
Voi sent – ____
Loro cant – ano
Loro bev – ____
Loro sent – ono
17.2 (A1-A2) Completa le frasi con il presente dei verbi regolari.
1. Per il matrimonio di oggi, i miei genitori (indossare) _______________________ vestiti
eleganti.
2. Mio zio (mangiare) _______________________ a casa nostra tutte le domeniche.
3. La mattina Anita e Anna (accompagnare) _______________________ i bambini a scuola e
poi (bere) _______________________ un caffè insieme.
4. L’insegnante (spiegare) _______________________ la regola di grammatica e voi la
(ascoltare) ______________________.
5. A Carnevale mia zia mi ____________ (portare) alle giostre.
17.3 (A1-A2) Completa la tabella dei verbi irregolari del presente.
HA – FACCIAMO – È – FANNO – AVETE
SIAMO – HO – FAI – SONO – FATE – SONO
ESSERE
AVERE
FARE
Io ________
Io __________
Io faccio
Tu sei
Tu hai
Tu ___________
Lui/lei _________
Lui/lei __________
Lui/lei fa
Noi __________
Noi abbiamo
Noi _________
Voi siete
Voi __________
Voi __________
Loro __________
Loro hanno
Loro __________
18.1 (B1) Completa la coniugazione dei verbi regolari dell’imperfetto.
VERBI IN – ARE cantare
VERBI IN – ERE
bere
VERBI IN – IRE
sentire
Io cant – avo
Io bev – ____
Io sent – ivo
Tu cant – ____
Tu bev – evi
Tu sent – ____
Lui/lei cant – ____
Lui/lei bev – eva
Lui/lei sent – iva
Noi cant – avamo
Noi bev – ____
Noi sent – ____
Voi cant – ____
Voi bev – evate
Voi sent – ____
Loro cant – avano
Loro bev – ____
Loro sent – ivano
18.2 (B1) Completa le frasi con l’imperfetto dei verbi regolari.
1. Nella fotografia del loro matrimonio, i miei genitori (indossare)
_______________________ vestiti eleganti.
2. Da giovane, mio zio (mangiare) _______________________ a casa nostra tutte le
domeniche.
3. Ogni mattina Anita e Anna (accompagnare) _______________________ i bambini a
scuola e poi (bere) _______________________ un caffè.
4. L’insegnante (spiegare) _______________________ la regola di grammatica mentre voi la
(ascoltare) ______________________.
5. Da piccola mia zia mi ____________ (portare) sempre alle giostre.
18.3 (B1) Completa la tabella dei verbi irregolari dell’imperfetto.
AVEVA – FACEVAMO – ERA – FACEVANO – AVEVATE –
ERAVAMO – AVEVO FACEVI – ERANO – FACEVATE – ERO
ESSERE
Io ________
AVERE
Io __________
FARE
Io facevo
Tu eri
Tu avevi
Tu ___________
Lui/lei _________
Lui/lei __________
Lui/lei faceva
Noi __________
Noi avevamo
Noi _________
Voi eravate
Voi __________
Voi __________
Loro __________
Loro avevano
Loro __________
18.4 (B1) Indica se le frasi sono corrette (
corretta nella riga sotto.
) o sbagliate (
). Se la frase è sbagliata, scrivila
1. Da piccolo avevo paura de buio.
_______________________________________________________
2. Quando viveva a Milano, mio padre facevo l’operaio.
_______________________________________________________
3. Stranamente, Giulia e Martina erano in ritardo.
_______________________________________________________
4. Tutti i giovedì sera i ragazzi facevi sport.
_______________________________________________________
5. La nostra bisnonna aveva i capelli grigi, gli occhi eravate azzurri
e nel suo viso c’ero molte rughe.
_______________________________________________________
_______________________________________________________
19. (A1-A2-B1) Collega le immagini delle due colonne e scrivi gli abbinamenti.
UNA VOLTA
ADESSO
1.
A.
2.
B.
3.
C.
D.
4.
5.
E.
1. – ____
2. – ____
3. – ____
4. – ____
5. – ____
20. (B1) Completa la tabella. Descrivi le immagini dell’esercizio 19.
COME ERA
UNA VOLTA
1.
2.
3.
COME È
ADESSO
4.
5.
21. C’era una volta _______________________________ (scrivi il tuo nome).
Completa la tabella con le tue informazioni.
UNA VOLTA
ADESSO
DOVE
VIVEVO
DOVE
VIVO
CON CHI
VIVEVO
CON CHI
VIVO
CHE COSA
FACEVO
CHE COSA
FACCIO
COME ERO
FISICAMENTE
COME SONO
FISICAMENTE
QUALI
ERANO I MIEI
PROGETTI
QUALI SONO
I MIEI
PROGETTI
22. Racconta quello che hai scritto su di te al tuo compagno o alla tua compagna e ascolta
quello che lui o lei ha scritto su di sé. Poi presenta il tuo compagno o la tua compagna alla
classe, inizia con C’era una volta….
ELEMENTI LINGUISTICO-LETTERARI
23. La canzone che hai ascoltato inizia con C’era una volta…. Quale tipo di testo inizia di
solito con C’era una volta?
GIORNALE
LIBRO DI FIABE
LIBRO DI RICETTE
24. (A1-B1, GRUPPI MULTILIVELLO) A gruppi, provate a scrivere la definizione di fiaba.
Una fiaba è _________________________________________________________________
___________________________________________________________________________
25. La protagonista della fiaba che leggerai è la bambina del disegno.
Conosci già questa fiaba? Se non la conosci, secondo te, di che cosa parla?
________________________________________________________________
26. A gruppi, leggete la parte della fiaba di Cappuccetto Rosso1 che ti ha dato l’insegnante e
completate la tabella2.
CHI?
CHE COSA?
QUANDO?
DOVE?
COME?
PERCHÉ?
27. Restituisci la parte della fiaba di Cappuccetto Rosso all’insegnante. Insieme al tuo nuovo
gruppo, condividete le informazioni. Poi riscrivete tutta la fiaba di Cappuccetto Rosso3.
1
Cappuccetto Rosso è tratto da Luise, M. C. (2004). Fiabe in italiano. Guerra: Perugia.
Attività di Cooperative learning, modello Jigsaw: il testo della fiaba di Cappuccetto Rosso è diviso in quattro
parti. La classe è divisa in altrettanti gruppi multilingue e multilivello formato da: uno studente di livello A1,
due studenti di livello A2 e uno studente di livello B1. Ogni parte è data a un gruppo.
3
Anche i nuovi gruppi sono multilingue e multilivello e sono divisi secondo gli stessi criteri.
2
C’era una volta __________________________________________
_______________________________________________________
_______________________________________________________
_______________________________________________________
_______________________________________________________
_______________________________________________________
_______________________________________________________
_______________________________________________________
_______________________________________________________
28. (A1-B1, COPPIE MULTILIVELLO) Quali sono le caratteristiche tipiche delle fiabe?
1. Il protagonista della fiaba è
sempre buono
sempre cattivo
dipende
2. L’antagonista della fiaba è
sempre buono
sempre cattivo
dipende
3. Il tempo in cui si svolge la fiaba è
preciso e lontano
impreciso e lontano
impreciso e vicino
4. Il luogo in cui si svolge la fiaba è
preciso e lontano
impreciso e lontano
impreciso e vicino
5. Il finale è
triste
incerto
felice
6. I personaggi della fiaba sono
reali e magici
solo reali
solo magici
7. Il linguaggio delle fiabe è
difficile e ripetitivo
semplice e ripetitivo
difficile e antico
8. L’obiettivo delle fiabe è
fare ridere
trasmettere un insegnamento
fare addormentare i bambini
29. (A1-B1, COPPIE MULTILIVELLO) A coppie, rispondete alle domande.
Quale è la frase che c’è alla fine della fiaba (e di tutte le fiabe)?
________________________________________________________________
Quale è l’insegnamento trasmesso dalla fiaba di Cappuccetto Rosso?
________________________________________________________________
________________________________________________________________
30.1 (A2) Leggi il testo di Gianni Rodari intitolato A sbagliare le storie4. Sottolinea le
analogie e le differenze rispetto alla fiaba di Cappuccetto Rosso con due colori diversi e poi
completa la tabella.
ANALOGIE
DIFFERENZE
_______________________________
_______________________________
_______________________________
_______________________________
_______________________________
_______________________________
_______________________________
_______________________________
30.2 (A2) Scrivi la tua storia di Cappuccetto Rosso. Cambia le stesse parole che ha cambiato
Gianni Rodari ma usa la tua fantasia. Ad esempio, Cappuccetto non è più Rosso o Giallo, ma
è diventato Viola…
ELEMENTI LINGUISTICI-LETTERARI E INTERCULTURALI
31.1 (B1) Leggi la fiaba persiana intitolata La vecchina e la zucca rotolina5. Sottolinea le
analogie e le differenze con due colori diversi e poi completa la tabella.
ANALOGIE
DIFFERENZE
CHI?
CHE COSA?
DOVE?
QUANDO?
COME?
4
A sbagliare le storie è tratto da Rodari, G. (2013b). Favole al telefono. Einaudi: Trieste.
La vecchina e la zucca rotolina è tratta da Miliotti, A. G. (2012). Le fiabe per… parlare di intercultura. Un
aiuto per grandi e piccini. Le Comete/FrancoAngeli: Milano.
5
PERCHÉ?
31.2 (B1) Rispondi alle domande.
Come è il linguaggio della fiaba La vecchina e la zucca rotolina?
___________________________________________________________________________
Quale è l’insegnamento che trasmette?
___________________________________________________________________________
___________________________________________________________________________
31.3 (B1) Conoscevi il piatto persiano della fiaba? Devi andare a trovare un tuo parente o un
tuo amico che non sta bene, che piatto del tuo paese porti? Quali sono i suoi ingredienti?
___________________________________________________________________________
___________________________________________________________________________
___________________________________________________________________________
ELEMENTI LINGUISTICI-CULTURALI E INTERCULTURALI
32. (A1-B1, COPPIE MULTILIVELLO) A coppie, intervistatevi.
Conosci delle fiabe del tuo paese?
___________________________________________________________________________
Quale è la tua fiaba preferita?
___________________________________________________________________________
Di che cosa parla?
___________________________________________________________________________
Perché è la fiaba che ti piace di più?
___________________________________________________________________________
A chi la racconti di solito?
___________________________________________________________________________
Come si dice “C’era una volta” nella tua lingua?
___________________________________________________________________________
Come si dice “E vissero tutti felici e contenti” nella tua lingua?
___________________________________________________________________________
Cappuccetto Rosso
1ª PARTE
C’era una volta una bambina che tutti chiamavano Cappuccetto Rosso, perché
indossava sempre un mantello con il cappuccio di un bel rosso brillante.
Un giorno la sua mamma disse: “Cappuccetto Rosso, la nonna sta male: ho
preparato qualcosa di buono da mangiare; per piacere, portale questo cestino con
la merenda. Ma fai attenzione quando attraversi il bosco! Non fermarti mai, e fai
attenzione al lupo cattivo!”
Cappuccetto Rosso promise: “Non preoccuparti, mamma, starò molto attenta e
non mi fermerò mai!”
2ª PARTE
La bambina prese il cestino per la nonna e andò verso il bosco: era una magnifica
giornata di sole: i prati ai lati del sentiero erano fioriti e brillavano di mille colori
e gli uccellini cinguettavano tra i rami degli alberi.
Arrivata nel folto del bosco, Cappuccetto Rosso vide una macchia di bellissimi
fiori e pensò: “Alla nonna piacciono tanto i fiori: ne raccolgo un mazzo e glielo
porto, sarà sicuramente felice!”
Le raccomandazioni della mamma erano dimenticate: la bambina si fermò e
cominciò a raccogliere i fiori; ma… non era sola! Lì vicino passò il lupo cattivo:
quando vide Cappuccetto Rosso, si avvicinò e disse: “Ciao bella bambina, cosa
fai da sola nel bosco?” Cappuccetto Rosso rispose: “Raccolgo un mazzo di fiori
per la mia nonna: è ammalata e io le sto portando un cestino di cose buone da
mangiare.” Sentita la risposta della bambina, il lupo salutò e scappò via: arrivato
alla casa della nonna, entrò e, in un solo boccone, se la mangiò; poi si mise i
vestiti della povera vecchia e si infilò sotto le coperte.
3ª PARTE
Finalmente Cappuccetto Rosso arrivò alla casa della nonna, e trovò la porta
aperta: “Ciao nonna! Sono Cappuccetto Rosso e ti ho portato qualcosa da
mangiare e un bellissimo mazzo di fiori!”
Il lupo rispose: “Ciao Cappuccetto Rosso: sono contenta di vederti: vieni vicino
al letto”. La bambina si avvicinò al letto, guardò il lupo vestito come la nonna e
disse: “Nonna, che occhi grandi hai!” “Per guardarti meglio, bambina mia”
“Che orecchie grandi hai! “Per sentirti meglio, bambina mia”
“Che mani grandi hai!” “Per abbracciarti meglio, bambina mia”
“Che bocca grande hai!” “Per mangiarti meglio!”
Con un salto il lupo uscì dal letto e mangiò Cappuccetto Rosso in un solo
boccone; ormai sazio, il lupo si mise sotto le coperte e si addormentò.
4ª PARTE
Dopo poco, un cacciatore passò vicino alla casa della nonna: la porta era
socchiusa e dall’interno si sentiva russare.
“Che strano! Vado a dare un’occhiata”, pensò l’uomo. Entrò nella casa della
nonna e vide il lupo che dormiva sul letto russando: allora prese il fucile, sparò al
lupo, prese un coltello e gli tagliò la pancia, e… uscirono la nonna e Cappuccetto
Rosso!
Per festeggiare la fine di quella brutta avventura, la nonna, Cappuccetto Rosso e
il cacciatore fecero una buona merenda con quello che c’era nel cestino, e la
bambina promise di essere più ubbidiente e di ascoltare i consigli della mamma.
Da quel giorno vissero tutti felici e contenti.
A sbagliare le storie
- C’era una volta una bambina che si chiamava Cappuccetto Giallo.
- No, Rosso!
- Ah, sì, Cappuccetto Rosso. La sua mamma la chiamò e le disse: Senti,
Cappuccetto Verde…
- Ma no, Rosso!
- Ah, sì, Rosso. Vai dalla zia Diomira a portarle questa buccia di patata.
- No: vai dalla nonna a portarle questa focaccia.
- Va bene. La bambina andò nel bosco e incontrò una giraffa.
- Che confusione! Incontrò un lupo, non una giraffa.
- E il lupo le domandò: Quanto fa sei per otto?
- Niente affatto. Il lupo le chiese: Dove vai?
- Hai ragione. E Cappuccetto Nero rispose…
- Era Cappuccetto Rosso, rosso, rosso!
- Sì, e rispose: Vado al mercato a comperare la salsa di pomodoro.
- Neanche per sogno: Vado dalla nonna che è malata, ma non so più la strada.
- Giusto. E il cavallo disse…
- Quale cavallo? Era un lupo.
- Sicuro. Disse così: Prendi il tram numero settantacinque. Scendi in piazza del
Duomo, gira a destra, troverai tre scalini e un soldo per terra, lascia stare i tre
scalini, raccatta il soldo e comprati una gomma da masticare.
- Nonno, tu non sai proprio raccontare le storie, le sbagli tutte. Però la gomma
da masticare me la comperi lo stesso.
- Va bene: eccoti il soldo.
E il nonno tornò a leggere il suo giornale.
La vecchina e la zucca rotolina
C’era una volta una vecchina che voleva andare a trovare sua figlia, che abitava
in cima alla montagna. Cammina cammina, la vecchina incontra un leone!
Il leone dice: “Mmmmm! Bella vecchina, vieni qui che ti mangio!”.
E la vecchina: “Non mi mangiare adesso, sto andando da mia figlia in cima alla
montagna, lì mi rimpinzerò e ingrasserò, così quando tornerò giù potrai
mangiarmi e leccarti i baffi!”.
Il leone ci pensa un po’ su e poi risponde: “Va bene, vecchina, mi sembra una
buona idea. Allora vai e torna più grassa che mai!”.
La vecchina riprende il suo viaggio e, cammina cammina, incontra una tigre! La
tigre dice: “Mmmmm! Bella vecchina, vieni qui che ti mangio!”.
E la vecchina: “Non mi mangiare adesso, sto andando da mia figlia in cima alla
montagna, lì mi rimpinzerò e ingrasserò, così quando tornerò giù potrai
mangiarmi e leccarti i baffi!”.
La tigre ci pensa un po’ su e poi risponde: “Va bene, vecchina, mi sembra una
buona idea. Allora vai e torna più grassa che mai!”.
La vecchina riprende il suo viaggio e questa volta incontra un lupo! Il lupo dice:
“Mmmmm! Bella vecchina, vieni qui che ti mangio!”.
E la vecchina: “Non mi mangiare adesso, sto andando da mia figlia in cima alla
montagna, lì mi rimpinzerò e ingrasserò, così quando tornerò giù potrai
mangiarmi e leccarti i baffi!”.
Anche il lupo risponde: “Va bene, vecchina, mi sembra una buona idea. Allora
vai e torna più grassa che mai!”.
Cammina cammina, la vecchina arriva a casa della figlia in cima alla montagna.
Mamma e figlia si baciano, si abbracciano e poi mangiano insieme a volontà.
Pollo, riso, fagioli, insalata, un bel mast o khiar (yogurt con cetrioli e menta), e
per finire un melone dolce dolce e chicchi rossi di melograno. La vecchina, con
la pancia bella piena, decide di tornare a casa, ma si ricorda di tutti quegli
animali che la volevano mangiare e allora chiede alla figlia di aiutarla: “Figlia
mia prendi una grande zucca dall’orto e aiutami a svuotarla, in modo che io
possa infilarmici dentro. Poi dai un calcio alla zucca e fammi rotolare giù dalla
montagna. Io starò ferma dentro la zucca così gli animali non mi vedranno”.
Detto fatto, la vecchina si infila dentro la zucca svuotata e la figlia le dà un bel
calcio. Rotola rotola rotola, la zucca finisce ai piedi del lupo! Il lupo dice:
“Kaduiè ghelghelezàn, nadidì yek pirezàn? (Oh zucca rotolina, non hai visto
una vecchina?)”.
E la vecchina da dentro la zucca risponde: “Vallah nadinàm, bellah nadidàm,
ghelam bedè, dezà beràm! (No davvero non l’ho vista, dammi un calcio giù per
la pista!)”.
Il lupo dà un calcio alla zucca e la fa rotolare giù. Rotola rotola rotola, la zucca
finisce ai piedi della tigre! La tigre dice: “Kaduiè ghelghelezàn, nadidì yek
pirezàn? (Oh zucca rotolina, non hai visto una vecchina?)”.
E la vecchina da dentro la zucca risponde: “Vallah nadinàm, bellah nadidàm,
ghelam bedè, dezà beràm! (No davvero non l’ho vista, dammi un calcio giù per
la pista!)”.
La tigre dà un calcio alla zucca e la fa rotolare giù. Rotola rotola rotola, la zucca
finisce ai piedi del leone! Anche il leone dice: “Kaduiè ghelghelezàn, nadidì yek
pirezàn? (Oh zucca rotolina, non hai visto una vecchina?)”.
E la vecchina da dentro la zucca risponde: “Vallah nadinàm, bellah nadidàm,
ghelam bedè, dezà beràm! (No davvero non l’ho vista, dammi un calcio giù per
la pista!)”.
Il leone dà un calcio alla zucca e la fa rotolare giù. Rotola rotola rotola, la
vecchina arriva finalmente sana e salva a casa sua. Esce dalla zucca un po’
indolenzita ma viva e vegeta, pronta per la prossima visita in cima alla
montagna.