24°Giornata Bologna-Siena - Comune di San Giorgio di Piano

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24°Giornata Bologna-Siena - Comune di San Giorgio di Piano
BOLOGNA-SIENA 1-1
UN PUNTO PER UNO NON FA MALE A NESSUNO
Fin da bambini i nostri genitori ci insegnano a condividere i giochi con gli amichetti al parco,
addirittura la merenda con quelli affamati e in difficoltà più di noi.
L’atteggiamento caritatevole del Bologna contro il Siena ricalca un po’ questi ormai lontani
principi educativi.
A dir la verità, i rossoblu ci hanno provato a portare a casa l’intera posta in palio (ben 15
conclusioni globali non sono poche di questi tempi) contro una squadra al netto della
penalizzazione assolutamente non meritevole della posizione occupata.
Nessun biscotto formato maxi, tanto per essere chiari e non incorrere in querele, e
soprattutto, quello che si riesce a leggere tra le righe è la paura di perdere a farla da padrona
negli ultimi minuti del match.
Quando il pari poteva ad andare bene per entrambe, forse più di uno dei protagonisti in
campo hanno pensato bene di tirare i remi in barca perché in fin dei conti un puntaccio male
non fa se quasi tutte le altre dirimpettaie nel condominio Salvezza hanno impattato al fischio
finale. Così va il calcio, se vi pare o no.
Squadre all’avvio
schierate rigorosamente
a specchio. Curci
titolare, Agliardi a riposo
in panca insieme
all’acciaccato
Gabbiadini, al suo posto
confermato l’uomo
nuovo della Provvidenza
Panagiotis Kone.
Nel Siena guidato dall’ex
mediano viola tritastinchi
Iachini, troviamo nonno
Vergassola in mediana,
l’ex Della Rocca a
ringhiare ovunque,
davanti cavallino Rosina insieme a Sestu sostengono il giovane puntero colored Emeghara.
Avvio frizzante dei rossoblu, Diamanti pare ispirato e voglioso di fare. Conclusioni affrettate e
poco precise, portieri quasi in relax, la battaglia infuria nel mezzo. E’ il centrocampo il regno
dell’agonismo e dei falli, alcuni di troppo.
La trama di oggi è semplice. Padroni di casa alla ricerca della rete (che effettivamente arriva,
ma il buon Gila fermato in fuorigioco, copione già visto quest’anno ma stavolta è la versione
più netta), Siena più guardingo, dallo spirito mastino ad immagine e somiglianza del suo
trainer ma non affatto rinunciatario.
I toscani si portano addirittura in vantaggio dopo la mezz’ora del primo tempo con Emeghara,
cugino africano di Paolo Stringara, brillante cursore precocemente brizzolato nel BFC dell’era
Maifredi. Un nigeriano naturalizzato svizzero, prelevato come risibile scommessa nell’ultimo
mercato ma che invece sta confermando tutto il suo talento. Un po’ come il nostro mai
dimenticato turco Kubilay Turkylmaz, ecco.
Smaltito lo shock, capitan Alino guida la riscossa e nove minuti più tardi da una sua punizione
a centro area spunta il piattone di Kone.
1-1, il momento magico del greco dal pizzetto benedetto dagli Dei dell’Olimpo continua. A
Corioni, detentore a metà del cartellino, seduto in poltrona nel salotto di casa sua, non gli
pare vero, anzi è già lì che si sfrega le mani pensando al momento un cui andrà a battere
denari.
Il famoso thè caldo da mandar giù nell’intervallo sembra assopire i rossoblu, al rientro in
campo un po’ più
svagati del solito.
Entra Gabbia, Kone
spostato sul lato
destro, potenziale
offensivo elevato al
massimo livello con
Diamanti e Gila. Ma
nonostante tutto
ciò, gli ospiti si
rivelano ad inizio
ripresa non solo
votati al
contenimento ma
pericolosi in almeno
tre assalti alla porta
di Renato Curci,
risultati poi vani.
Alcuni tiri dalla distanza di Alino fanno sobbalzare solo per un secondo. I minuti trascorrono
veloci e nel frattempo crescono come funghi pensieri di taciti accordi.
Le navi in campo finiscono dunque nel porto del Pari, senza drammi.
Ogni tanto essere calcolatori mica deve essere per forza un difetto.
Perez ancora una volta baluardo incontrastato del centrocampo. Non tentare con ogni mezzo
il prolungamento del contratto in scadenza a giugno sarebbe un atto criminale. Con tutto il
rispetto di chi porta la fascia, è lui il capitano morale della ciurma di Pioli.
Quattro punti di vantaggio sulle reali pericolanti costituiscono un tesoretto da non sciupare
visto la serie ravvicinata di incontri con Catania, Fiorentina, Inter e Juventus. Tutte squadre
con più punti e con ben altri obiettivi da inseguire.
Travestirsi da cacciatori e mettere il Chievo al centro del mirino.
Niente colpi a salve, gli avversari mica perdonano ai nostri errori.
Anzi, loro sempre pronti a punirci ad ogni minimo errore.
Facciamo un gioco.
Castighiamoli noi, magari iniziando a non prendere gol alle pendici dell’Etna.
ALMANACCO