test concorso pedagogista con risposte corrette definitivo
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test concorso pedagogista con risposte corrette definitivo
1. Il sistema delle scuole dell’infanzia in Trentino comprende: a) le scuole provinciali, le scuole parificate e le scuole private; b) le scuole provinciali e le scuole federate; c) le scuole provinciali, le scuole equiparate e le scuole convenzionate. 2. La scuola dell’infanzia in Trentino accoglie i bambini: a) dai tre anni fino ai 6 anni; b) dai 2,5 anni fino all’obbligo scolastico; c) dai tre anni fino all’obbligo scolastico. 3. La scuola dell’infanzia in Trentino è gestita: a) dagli Enti gestori; b) dalla Provincia e dai Comuni; c) dalla Provincia. 4. Il Comitato di gestione delibera: a) l’organizzazione scolastica e il numero di personale da assegnare alla scuola; b) l’orario di apertura della scuola ed il calendario scolastico; c) l’organizzazione dei trasporti scolastici e del servizio mensa. 5. Il Collegio dei docenti è composto: a) dal personale della scuola; b) dagli insegnanti della scuola; c) dagli insegnanti di più scuole. 6. L’art. 8 della L.P., 21 marzo 1977, n.13 regolamenta: a) l’organizzazione delle sezioni e dei gruppi intersezionali; b) l’integrazione scolastica; c) il prolungamento d’orario. 7. L’ammissione dei bambini alla scuola dell’infanzia avviene: a) secondo criteri stabiliti dalla PAT; b) secondo criteri stabiliti dal responsabile di Servizio; c) secondo criteri stabiliti dal Comitato di gestione. 8. Il Comitato di gestione della scuola dell’infanzia è convocato: a) dal personale della scuola in esso rappresentato; b) dal Presidente dell’ente gestore; c) dal Presidente del Comitato di gestione. 9. La Giunta provinciale vigila sul regolare funzionamento del Comitato di gestione, attraverso: a) il presidente dell’Ente gestore; b) il coordinatore pedagogico provinciale; c) il commissario allo scopo nominato. 10. Al coordinatore pedagogico delle scuole dell’infanzia equiparate spetta di norma: a) la funzione direttiva; b) la funzione organizzativo/consulenziale; c) la funzione gestionale. 11. Il sistema dei servizi per la prima infanzia in Trentino comprende: a) gli asili nido, i nidi d’infanzia, i nidi familiari, i servizi integrativi al nido; b) i nidi d’infanzia, i nidi d’infanzia nei luoghi di lavoro, i nidi familiari, i servizi integrativi al nido, le ludoteche; c) i nidi d’infanzia, i nidi d’infanzia nei luoghi di lavoro, i nidi familiari, i servizi integrativi al nido. 12. I servizi per la prima infanzia in Trentino sono gestiti: a) dalla PAT; b) dai Comuni e dalle Cooperative; c) dai Comuni e dai Soggetti accreditati. 13. Il nido d’infanzia: a) è un servizio educativo e assistenziale; b) è un servizio educativo; c) è un servizio educativo e sociale. 14. La frequenza al nido d’infanzia è assicurata ai bambini: a) fino al compimento dei tre anni; b) fino all’acquisizione del diritto alla frequenza alla scuola dell’infanzia; c) fino al termine dell’ultimo anno educativo di frequenza. 15. Il nido familiare: a) è un servizio alternativo al nido d’infanzia; b) è un servizio complementare al nido d’infanzia; c) è un servizio integrativo al nido d’infanzia. 16. I servizi integrativi al nido possono accogliere i bambini: a) fino al compimento dei 6 anni di età ; b) fino al compimento dei 13 anni d’età; c) fino al compimento degli 8 anni d’età. 17. La formazione e l’aggiornamento del personale educativo dei servizi per la prima infanzia è assicurato: a) dai singoli Enti gestori; b) dalla PAT; c) dai Comuni. 18. In base al Regolamento del Comune di Pergine, la partecipazione dei genitori all’interno di ciascun nido d’infanzia è prevista tramite: a) il Comitato di gestione; b) il Comitato di gestione e l’Assemblea dei genitori; c) l’Assemblea dei genitori. 19. Secondo gli Orientamenti PAT dell’attività educativa della scuola dell’infanzia i “fini” della scuola dell’infanzia esprimono: a) le competenze che i bambini devono raggiungere al termine della loro frequenza scolastica; b) la determinazione dei valori che si assumono come riferimento nel promuovere le attività educative; c) i riferimenti generali di ogni obiettivo specifico. 20. Gli ambiti educativo - didattici individuati dagli Orientamenti PAT dell’attività educativa della scuola dell’infanzia sono: a) l’identità personale e relazionale; l’azione e la conoscenza; i discorsi e le parole. b) lo spazio, l’ordine e la misura; i discorsi e le parole; il Sé e l’Altro. c) la comunicazione, l’azione e la conoscenza, l’identità personale e relazionale. 21. Per “messaggi, forme e media”, gli Orientamenti dell’attività educativa nelle scuole materne statali intendono: a) le attività inerenti alla comunicazione ed espressione manipolativo – visiva, sonoro – musicale, drammatico – teatrale, audio visuale e massmediale; b) le attività inerenti alla comunicazione linguistica, espressiva e massmediale; c) le attività inerenti alla comunicazione linguistica, manipolativo – espressiva, massmediale. 22. Per “didattica indiretta” gli Orientamenti PAT dell’attività educativa della scuola dell’infanzia intendono: a) gli interventi sul piano educativo previsti dal progetto; b) la realizzazione di un ambiente accogliente e stimolante; c) le sollecitazioni dei pari all’interno delle proposte rivolte ai bambini. 23. Per “didattica plurale e concertata” gli Orientamenti PAT dell’attività educativa della scuola dell’infanzia intendono: a) l’attenzione all’integrazione delle diverse professionalità presenti nella scuola; b) l’attenzione alle situazioni pedagogico – sociali di maggior rilievo problematico; c) l’attenzione alla dimensione collegiale per la predisposizione del curricolo. 24. “Educare alla comunicazione”, per gli Orientamenti PAT dell’attività educativa della scuola dell’infanzia, s’intende: a) sostenere e sviluppare il linguaggio verbale nel bambino; b) favorire la competenza d’uso e il controllo formale dei vari linguaggi; c) proporre attività di ascolto e narrazione. 25. Per “sistemi simbolico – culturali” gli Orientamenti dell’attività educativa nelle scuole materne statali intendono: a) le forme di organizzazione della conoscenza; b) la capacità del bambino di discriminare i simboli che lo circondano; c) i vari livelli del sistema educativo. 26. Le finalità della scuola dell’infanzia per gli Orientamenti dell’attività educativa nelle scuole materne statali prevedono traguardi di sviluppo in ordine a: a) la relazione, l’autonomia, i linguaggi; b) l’identità, l’autonomia, la competenza; c) il Sé, l’autonomia, lo sviluppo cognitivo . 27. Per “valutazione” gli Orientamenti PAT dell’attività educativa della scuola dell’infanzia intendono: a) il raggiungimento di specifici obiettivi formativi da parte dei bambini; b) il raggiungimento dei livelli di consapevolezza circa i tempi, le modalità e gli esiti dei processi; c) il raggiungimento da parte del bambino della consapevolezza del proprio corpo, della sua identità, dei linguaggi simbolici . 28. Gli Orientamenti dell’attività educativa della scuola dell’infanzia in ambito di educazione religiosa in Trentino prevedono: a) l’esonero per i bambini i cui genitori ne abbiano fatto richiesta; b) l’esonero per i bambini di religione diversa da quella cattolica; c) nessun esonero. 29. Per programmazione curricolare gli Orientamenti PAT dell’attività educativa della scuola dell’infanzia intendono: a) la definizione degli esiti dell’intervento formativo; b) la strategia metodologica di attuazione del progetto pedagogico - didattico; c) la progettazione delle unità didattiche di lavoro. 30. Alla definizione del progetto educativo della scuola, secondo gli Orientamenti PAT dell’attività educativa della scuola dell’infanzia, concorrono: a) il coordinatore pedagogico, gli insegnanti, il personale non insegnante; b) la scuola, la famiglia, le istituzioni territoriali; c) la scuola, la famiglia, la Chiesa, le istituzioni territoriali.