Guida al prelievo e alla preparazione dei campioni da

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Guida al prelievo e alla preparazione dei campioni da
Guida al prelievo e alla preparazione dei campioni
da sottoporre ad esame istopatologico
Le cose da non dimenticare:
- Usa come fissativo formalina neutra tamponata al 10%, meglio se acquistata già come tale, e controlla
che non sia scaduta.
- Il contenitore idoneo è di plastica robusta, resistente agli eventuali urti durante il trasporto. La
chiusura deve essere doppia: a pressione e a vite. L’apertura deve essere larga a sufficienza da
permettere di introdurre il pezzo senza deformarlo: una volta fissati i tessuti diventano rigidi e deve
essere possibile estrarli dal flacone senza romperli.
- Il rapporto tra volume del tessuto e fissativo deve essere circa 1/10. La formalina penetra per circa 2
cm: campioni di dimensioni maggiori non si fisseranno in maniera adeguata.
- Identifica sempre i flaconi scrivendo con un pennarello indelebile il nome del proprietario e/o
dell’animale.
- Compila in maniera esaustiva la scheda di richiesta di analisi. Una diagnosi istologica, al pari di una
diagnosi clinica, ha tante più probabilità di essere corretta quanti più sono i dati in possesso del medico e
una anamnesi muta o incompleta porterà molto probabilmente ad una diagnosi istologica poco precisa.
Mettiti nei panni del patologo, che non ha visto il paziente, e forniscigli tutti gli elementi di cui sei in
possesso; se hai una cartella clinica allegane una copia alla richiesta di analisi.
- Per qualunque dubbio o richiesta di chiarimenti non esitare a contattarmi
H&E
SERVIZIO DI ISTOPATOLOGIA DIAGNOSTICA VETERINARIA
Dr.ssa Raffaella Bergottini
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Biopsie cutanee
La biopsia cutanea deve riguardare le lesioni primarie recenti, cioè entro 3 settimane dalla loro
apparizione; oltre questo tempo la lesione diventa cronica e, il più delle volte, non specifica. I trattamenti
antinfiammatori –sia topici che sistemici- alterano gravemente le caratteristiche istologiche di molte
affezioni cutanee: sospendi eventuali terapie con cortisonici almeno 2-3 settimane prima di eseguire il
prelievo.
Non utilizzare tosatrici; se è necessario accorcia il pelo con le forbici. Non pulire e non disinfettare
prima del prelievo per evitare di rimuovere gli strati superficiali della lesione. Maneggia i tessuti con cura
cercando di evitare di danneggiarli con gli strumenti chirurgici e ricorda che i prelievi eseguiti con
elettrobisturi sono gravemente alterati dalla temperatura.
Vanno evitate le aree crostose e le lesioni da grattamento in cui i traumatismi e la sovrainfezione
batterica possono nascondere la causa primaria. Se la lesione è di piccole dimensioni è buona norma
prelevarla per intero, con punch cutaneo o incisione a losanga di circa 4-6 millimetri.
Cerca sempre di eseguire prelievi multipli: almeno 3 e come minimo 5 per la ricerca di parassiti.
Evita l’uso di punch se vuoi che vengano valutati anche ipoderma e pannicolo adiposo e nel caso di
pustole o vesciche: si tratta di lesioni fragili che andrebbero osservate intere e che vengono danneggiate
dal movimento rotatorio dello strumento.
Ricordati di identificare i prelievi multipli: usa fili di sutura oppure fissa i campioni su un foglio di
carta scrivendo a matita sul foglio prima di immergerlo nel fissativo.
Biopsie incisionali
La biopsia incisionale è indicata quando la scelta del tipo di intervento terapeutico è condizionata
dalla natura della neoplasia o della lesione.
E’ meglio evitare le zone centrali, spesso necrotiche e poco diagnostiche soprattutto se la lesione
è di grandi dimensioni. Se si trova in localizzazione cutanea o sottocutanea puoi prelevarne una porzione
“a fetta di torta”, praticando due incisioni che dalla superficie si incontrano in profondità: in questo modo
sarà possibile valutarne il comportamento nei confronti degli strati cutanei.
Il prelievo deve riguardare una porzione significativa della lesione o della massa. Se è eseguito
per via strumentale (ad es. endoscopia), ed ottieni numerosi campioni di piccola taglia, inseriscili in un
pezzo di carta ripiegato a busta o in una apposita biocassetta per istologia ed identificali con precisione.
Le biopsie incisionali da tumori mammari sono sconsigliate perché poco diagnostiche a causa del
carattere pleomorfo di questi tumori e della frequente coesistenza nella stessa massa di criteri di
malignità differenti.
Prelievi operatori
L’esame istologico permette di determinare natura e comportamento di una neoplasia (tumorale o
no) e valutarne la completezza dell’exeresi. Se vengono eseguiti più prelievi da uno stesso animale ogni
prelievo dovrà essere identificato (ad esempio con del filo di sutura).
Se il campione da analizzare è di piccole dimensioni (max 1,5/2 cm) immergilo intero nel
fissativo. Se invece è di dimensioni maggiori è necessario praticare alcuni tagli incompleti al centro
perché la formalina ha una capacità limitata di penetrare i tessuti. Contrassegna i margini con del filo,
con dell’inchiostro di china o con il metodo che preferisci solo se ritieni che possano essere poco evidenti.
E’ controindicato inviare masse di grosse dimensioni in toto: il rapporto tra il volume del tessuto
da fissare e fissativo dovrebbe essere 1/10 e comunque il tessuto non deve essere più spesso di 2 cm.
Esegui prelievi multipli dai campioni troppo grandi evitando le parti centrali, solitamente necrotiche.
Se stai sottoponendo ad esame istopatologico una massa splenica, può essere utile inviarne una
porzione che comprenda una parte di tessuto neoplastico ed una di tessuto sano. Conserva il resto della
massa in formalina nel caso il campione inviato al laboratorio risulti poco diagnostico.
Prelievi citologici
Utilizza vetrini a banda sabbiata e identificali scrivendo a matita sul bordo. Contatta il laboratorio
per sapere quale tipo di tecnica è più appropriato utilizzare.
Lascia seccare i vetrini all’aria e poi inseriscili in un contenitore portavetrini. In genere è
preferibile inviare i vetrini non colorati
Ricorda che la formalina lisa le cellule dei preparati istologici: non inviare mai nella stessa busta
un prelievo istologico ed uno citologico.
Per saperne di più: “Muller & Kirk's Small Animal Dermatology”; D.W. Scott, W.H. Miller, et C.E. Griffin ,1995, cap.2; “Tumors in
domestic animals”, D.J. Meuten, 2002, cap.1