È TEMPO DI CASTAGNE
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È TEMPO DI CASTAGNE
[L’ITALIA DEI SAPORI] DI TONI SÀRCINA ([email protected]) Ricci pieni di prelibatezza È TEMPO DI CASTAGNE Diffuse in tutto l’arco appenninico, sono parte integrante della storia dell’alimentazione italiana O ttobre e novembre sono i mesi nei quali le castagne e i marroni giungono al punto di giusta maturazione. In ogni territorio ricco di castagneti si svolgono sagre e feste dedicate a questo piacere da buongustai. Cuneo inaugura la serie di festeggiamenti con la sua decima edizione della Fiera regionale del marrone dal 2 al 5, quattro giorni ricchi di eventi non solo gastronomici ma anche turistici. La fiera si LA RICETTA DEL MESE Tempo di esecuzione: 3 ore e 15 minuti. Ingredienti per quattro persone: 120 g di pasta corta del tipo cubettini lisci, 100 g di ceci, 200 g di castagne, un mazzetto di prezzemolo, due spicchi d’aglio, una foglia d’alloro, un rametto di rosmarino, un gambo di sedano, un pomodoro maturo e sodo, 4 cucchiai d’olio extravergine, sale e pepe. Tenere a bagno i ceci in abbondante acqua fredda per 12 ore. Sbucciare gli spicchi d’aglio e schiacciarli leggermente; privare il sedano dei filamenti e lavarlo. Scottare il pomodoro nell’acqua in ebollizione, privarlo della buccia, dei semi e tagliarlo a dadini. Scolare i ceci, metterli in una pentola con sedano, dadini di pomodoro, alloro e uno spicchio d’aglio; coprire con abbondante acqua fredda, portare a ebollizione e cuocere i ceci per tre ore circa a fuoco dolce; salarli quasi al termine della cottura. Nel frattempo incidere le castagne e farle abbrustolire in una padella bucata a fuoco vivace, scuotendole di tanto in tanto. Far intiepidire le castagne, privarle della buccia, tagliarle a pezzetti e unirle ai ceci a metà cottura. Passare la metà del composto di ceci e castagne al passaverdura e unirlo di nuovo ai ceci rimasti; aggiungere un po’ d’acqua se il composto risultasse troppo denso. In un tegamino con l’olio scaldare lo spicchio d’aglio rimasto, il rosmarino e il prezzemolo lavato e tritato finché l’aglio sarà leggermente imbiondito. Cuocere la pasta in acqua salata in ebollizione, scolarla al dente, unirla alla minestra di ceci e castagne, versarvi l’olio aromatizzato, preparato passandolo attraverso un colino, mescolare e togliere dal fuoco. Servire la minestra calda cosparsa di un pizzico di pepe. MINESTRA CON CASTAGNE E CECI sviluppa in tutto il centro storico della città dove espositori provenienti da ogni parte della regione propongono le splendide selezioni dei loro prodotti. Vediamo ora più da vicino questo prezioso frutto, esaminandone le caratteristiche, il modo di utilizzarlo, con qualche esempio pratico, e come conservarlo. CASTAGNE E MARRONI LA RICETTA DEL MESE Ingredienti: per ogni chilo di polpa di castagne già cotte, 500 g di zucchero, mezza bustina di vanillina, due cucchiai di rum.Lavare le castagne e asciugarle con un telo. Con un coltello appuntito, inciderne leggermente la buccia da entrambi i lati. Metterle quindi in una pentola con abbondante acqua; portarla a ebollizione e continuare la cottura per 15 minuti circa. Scolare le castagne, sbucciarle e privarle della pelle. Pesarle e aggiungere la metà del loro peso in zucchero; metterle di nuovo nella casseruola; aggiungere il rum e continuare la cottura mescolando di 134 OTTOBRE 2008 CLUB3 CREMA DI CASTAGNE ALLA VANIGLIA tanto in tanto con un cucchiaio di legno, per circa un’ora. A metà cottura aggiungere la vanillina e mescolare. Passare il composto allo schiacciapatate, raccogliendo il passato nella stessa casseruola di cottura. Cuocere per altri dieci minuti mescolando continuamente col cucchiaio di legno. Versare la crema nei contenitori puliti, asciutti e riscaldati, chiuderli ermeticamente con un coperchio e rovesciarli sopra un piano di legno. Dopo circa venti minuti, rovesciare di nuovo i vasi, farli raffreddare completamente e porli in luogo fresco e asciutto. Le castagne sono i due o tre frutti maturati nello stesso riccio contenitore. Il marrone, invece, identifica un solo frutto maturato nel riccio, di grandi dimensioni e di forma quasi sferica. Le castagne fanno parte di coltivazioni selvatiche e spontanee, mentre i marroni sono oggetto di cure particolari dei coltivatori, che ne migliorano continuamente le caratteristiche per ottenere frutti sempre più grossi e sani, soprattutto per la loro destinazione alla preparazione dei richiestissimi marrons glacés. Il castagno ha rappresentato per molto tempo una risorsa preziosa per il sostentamento delle popolazioni appenniniche, grazie ai suoi frutti e alla farina, che veniva utilizzata in sostituzione di quella di frumen- to. Ancora oggi le castagne si utilizzano allo stato naturale o, trasformate in farina, per prodotti di pasticceria e per numerosi piatti salati. In Italia la produzione è di ottima qualità ed è presente prevalentemente in Piemonte, Toscana, Lazio, Campania, Calabria, Sicilia, Emilia-Romagna, Trentino. È importante ricordare che le coltivazioni di castagno non subiscono trattamenti chimici e quindi sono da considerare a tutti gli effetti biologiche. COME SI CONSERVANO La castagna si conserva a lungo ma è necessario osservare alcune precauzioni: la surgelazione, effettuata solo con frutti freschi e perfettamente sani, è considerata il metodo di conservazione più semplice e consente di consumare le castagne anche in altri periodi dell’anno. Si possono tenere anche in frigorifero, alla temperatura di 2 o 3 gradi purché in ambiente piuttosto umido, per circa 15-20 giorni. Il modo più antico di prolungare (due mesi circa) il consumo di castagne e marroni si chiama “novena”. Ecco come si ottiene una 씮 CLUB3 135 OTTOBRE 2008 [L’ITALIA DEI SAPORI] A TAVOLA CON IL CORDON BLUE BRUNCH, MODA MA ANCHE PIACERE I l “brunch” si è ormai diffuso ovunque. Giusto, quindi, parlarne con notizie e suggerimenti per realizzarlo correttamente. Brunch è l’unione tra le parole anglosassoni “breakfast” (colazione) e “lunch” (pranzo). Si tratta di un rito familiare nato negli Stati Uniti negli anni Trenta e adottato, dagli anni Settanta, da numerosi locali-cult di New York. Una supercolazione davvero molto fortunata, che dall’America ha cominciato a diffondersi in tutto il mondo, da Londra a Parigi, da Sydney a Tokyo. Anche in 씮 buona novena. Dopo aver raccolto i frutti freschi, si pongono in un recipiente e si coprono completamente di acqua fresca. Se alcuni frutti vengono a galla, bisogna eliminarli perché guasti. Si cambia l’acqua a giorni alterni mescolando i frutti ed eliminando quelli eventualmente saliti a galla. Al nono giorno (novena, appunto) si scolano castagne e marroni e si fanno asciugare. A questo punto, si mettono in cassette di legno con bordi non troppo alti, in ambiente arieggiato, avendo cura periodicamente di girare i frutti per evitare eventuali muffe. Le castagne si possono conservare anche in altri tre modi: 쎲 essiccate: sbucciate e spellate, debbono LA RICETTA DEL MESE Tempo di esecuzione: un’ora e 40 minuti. Ingredienti per sei persone: 500 g di castagne, 50 g di cioccolato fondente, un dl di panna, 50 g di burro, un bicchierino di rum, 50 g di zucchero a velo, tre cucchiai di cacao. Lessare le castagne, privarle della buccia e della pelle e passarle allo schiacciapatate ancora calde; aggiungere il burro ammorbidito a temperatura ambiente e lavorare il composto con un cucchiaio di legno. Tritare il cioccolato, fonderlo a bagnomaria con due cucchiai di panna e unirlo alla purea di castagne; aggiungere la 136 OTTOBRE 2008 CLUB3 Italia, il brunch ha incontrato un crescente successo, specie nelle grandi città e negli alberghi di lusso, ma sono ormai numerose anche le case in cui il brunch ha trovato una buona accoglienza perché risolve diversi problemi: 쎲 è informale; essere tenute sopra graticci in luogo fresco e asciutto. Servono per la preparazione di rustici dessert con l’aggiunta di latte o vino. 쎲 sciroppate: sbucciate, spellate e cotte in acqua e zucchero. Dopo averle scolate, si mettono in vasi puliti e asciutti e si coprono con altro sciroppo di zucchero freddo. 쎲 col liquore: con la stessa procedura, aggiungendo liquori invece dello sciroppo. LE CALDARROSTE Il fascino delle caldarroste talvolta è smorzato dalle preoccupazioni per la cattiva digestione. Le nostre nonne, ma persino il Pisanelli, eminente medico farmacista del Seicento, consigliavano di preparare le cal- TARTUFINI DI CASTAGNE panna rimasta, lo zucchero a velo, il rum e lavorare fino a ottenere un impasto liscio e omogeneo; conservarlo quindi in frigorifero per almeno un’ora facendolo rassodare. Con un cucchiaino da tè prendere l’impasto poco alla volta e formare palline della dimensione di una nocciola, arrotolandole fra le mani e passandole poi nel cacao. Disporre i tartufi nei pirottini di carta e conservarli nella parte meno fredda del frigorifero fino al momento di servirli. del brunch? La domenica mattina, quando ci si alza più tardi del solito ed è troppo tardi per la prima colazione e troppo presto per il pranzo. COSA SI SERVE 쎲 consente di utilizzare al meglio molti ingredienti rimasti in casa; 쎲 favorisce l’atmosfera cordiale del convivio. Qual è il momento ideale darroste sul camino facendole cuocere a fuoco vivace e quindi (qui sta il segreto) continuare dolcemente la cottura tenendo le castagne sotto la cenere. Con questa procedu- In genere, piatti freddi e pietanze preparate in precedenza, che possono essere riscaldate prima di arrivare in tavola. ra la buona digestione è assicurata. In mancanza del camino e della cenere calda, si può ovviare mettendo le castagne arrostite in forno a 160˚ per venti minuti circa. 왎