ILLUMINISMO (seconda metà del Settecento) Caratteristiche

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ILLUMINISMO (seconda metà del Settecento) Caratteristiche
ILLUMINISMO (seconda metà del Settecento)
Caratteristiche:
-
esaltazione della ragione dell’uomo;
-
interpretazione razionale dell’universo fisico;
-
grande fiducia nella scienza e nelle tecniche;
-
disinteresse per la trascendenza (il divino) e critica della tradizione e dei
dogmi.
Viene iniziata nel 1751 sotto la guida di Diderot e D’Alembert l’Encyclpédie ou
Dictionnaire raisonné des sciences, des arts et des métiers per riorganizzare
l’intero patrimonio culturale della civiltà occidentale in “voci”.
Nell’Encyclpédie
viene
sottolineato
il
valore
sociale
delle
arti,
considerate un prezioso strumento di educazione morale e civile, quindi
con una funzione politica di primaria importanza. Sono temi che
preannunciano l’uso e la teorizzazione dell’arte nella Rivoluzione francese.
L’arte conquista la sua autonomia accanto agli altri rami delle scienze umane:
(nell’opera di J.J. Winckelmann prende forma la storia dell’arte in senso proprio
come un ramo delle scienze storiche).
NEOCLASSICISMO
Il termine «neoclassico» venne coniato solo alla fine dell’Ottocento con
significato spregiativo.
La passione per le antichità greche e romane si sviluppa a seguito degli scavi
archeologici di Ercolano e Pompei e la febbre antiquaria che in seguito si
diffuse nel secondo Settecento: Roma è il luogo privilegiato delle campagne
archeologiche ma si scava dovunque e si riscoprono testimonianze da sempre
note e visibili, quali i templi di Paestum.
Il Neoclassicismo intende rifarsi al mondo greco-romano per:
-
il repertorio di forme razionali, equilibrate, perfette
-
il
riferimento
ai
contenuti
ideali
di
quella
fase
storica
che
rispondono alle esigenze del presente.
Le forme del Barocco e del Rococò vengono associate alla società
dell’ancient régime di cui esse erano espressione e, per questo, rifiutate.
I modelli della Grecia e di Roma repubblicana vengono assunti come
espressioni visibili degli ideali della Rivoluzione francese e delle
repubbliche europee nate dalla rivoluzione e, poi, dall’impero napoleonico.
Si può dunque parlare di uno “stile” internazionale che ha investito tutti i
campi della produzione artistica, dall’architettura monumentale all’edilizia
minore, dall’arredo degli interni all’effimero della moda.
Artisti
Antonio Canova (Possagno, 1757 – Venezia, 1822)
Jacques Louis David (Parigi, 1748 – Bruxelles, 1825)
Entrambi lavorano a Roma nella seconda metà del Settecento. Sono influenzati
dall’arte classica, rinascimentale (Michelangelo) e David anche da Caravaggio.
Canova si afferma grazie ai suoi innovativi monumenti funebri e per la
raffigurazione della bellezza ideale. Opere ritratto di Paolina Borghese come
Venere vincitrice, Amore e Psiche.
David si afferma con Il giuramento degli orazi: i valori morali dell’antichità
vengono additati a modello, sono di esempio.
Famosi inoltre: Marat assassinato, L’incoronazione di Napoleone e molti ritratti
di Napoleone.
Rinnova la pittura di storia: non solo soggetti dell’antichità ma anche fatti
contemporanei.