david e la pittura neoclassica

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david e la pittura neoclassica
DAVID
1) Per l’Illuminismo l’arte
a) è strumento di conoscenza
b) ha finalità educative
i) estetiche (educazione alla bellezza)
ii) etiche (educazione alla virtù morali)
iii) sociali (educazione ai valori civili, in funzione del progresso dell’individuo e della società)
“Rendere la virtù attraente, il vizio odioso: è questo lo scopo di ogni persona onesta che
prende in mano la penna, il pennello e lo scalpello” (Diderot)
2) I pittori
a) abbandonano i tradizionali temi storici, religiosi, mitologici e allegorici
b) dipingono nuovi soggetti tratti dalla storia antica o moderna e dalla letteratura per stimolare le
virtù etiche e civili attraverso gli esempi del passato (pittura narrativa edificante)
c) come stile adeguato adottano quello classicistico (Raffaello, Michelangelo, Carracci e gli
emiliani, Poussin), grandioso e austero
3) David a Roma: Giuramento degli Orazi
4) David e la Rivoluzione francese
a) 1790-93: impegno politico di David, repubblicano, giacobino, regicida, deputato e ministro
della propaganda, riformatore dell'istruzione artistica francese
b) pittura strumento di propaganda politica
“Le arti devono aiutarci a far avanzare il progresso dello spirito umano, a propagare e a
trasmettere alla posterità gli impressionanti esempi degli sforzi di un grande popolo che, guidato
dalla ragione e dalla filosofia, sta portando avanti sulla terra il regno della libertà, della
uguaglianza e della legge” (David)
c) dipinti in stile classicista
d) soggetti storici contemporanei, con espliciti intenti politico-propagandistici edificanti
e) La morte di Marat (1793)
i) fa parte di una serie di quadri celebrativi dei martiri della Rivoluzione (Jean-Paul Marat; il
14enne Joseph Bara, ucciso dai Vandeani; il marchese Louis-Michel le Peletier de
Saint-Fargeau, rivoluzionario, regicida, assassinato dalla guardia del re Philippe Nicolas
Marie de Paris il 20 gennaio 1793, festa di San Sebastiano, verso le 17, nel ristorante
Chez Fevrier al Palais-Royal, il giorno stesso della condanna a morte di Luigi XVI)
5) dopo la caduta di Robespierre, David si lega a Napoleone e ne segue la parabola politica
(consolato, 1799 – impero, 1804 – caduta ed esilio, 1815)
a) David crea l’immagine di Napoleone e delle sue gesta, in forme celebrative, retoriche, povere
di vero dramma e di coinvolgimento emotivo
b) riferimento ai modelli antichi della Repubblica e dell’Impero romano (Stile Impero)
i) uso celebrativo e decorativo della simbologia romana, che diventa ridondante, invadente,
retorica: l’antico perde la funzione di educare, di generare valori, per diventare pura forma,
propagandistico-celebrativa e decorativa
c) nei ritratti dei pittori neoclassici Napoleone è rappresentato come
i) eroe democratico, condottiero e liberatore repubblicano, senza retorica
ii) statista riformatore
iii) uomo del destino, nuovo Cesare
iv) imperatore divinizzato, apoteosi, astrazione dalla storia contemporanea
Joseph-Marie Vien, La
venditrice di Cupidi, 1763,
Musée National du Chateau de
Fontainebleau
A prima vista quest’immagine di
qualcuno che vende Cupidi in un
cesto potrebbe sembrare un po’
bizzarra. Ma i Cupidi sono la
raffigurazione dell’amore e
perciò vendere Cupidi è come
vendere amore. E’ allora la
prostituzione il soggetto di
questo dipinto?
Un piccolo particolare triviale è il
gesto del piccolo Cupido, che il
filosofo Diderot trovò
particolarmente offensivo.
La venditrice di amorini, affresco dalla Villa di
Arianna di Stabia, villa romana scavata tra il
1757 e il 1762 e così denominata per la grande
pittura a soggetto mitologico rinvenuta sulla
parete di fondo del triclinio.
Himeros, figlio di Afrodite e Ares, era la
personificazione del desiderio per l'oggetto
d'amore vicino; Pothos, figlio di Cronos e Afrodite,
era la personificazione del desiderio per l'oggetto
d'amore lontano; Eros era il dio responsabile
della lussuria, dell'amore e del sesso; Peito era la
personificazione della persuasione e della
seduzione; Penia era la personificazione della
povertà e del bisogno
Jacques Louis David, La mort du jeune Barra
Luc Scaccianoce, Les derniers moments de Michel Lepeletier, dal dipinto perduto di Jacques-Louis
David
J.-L. David, Napoleone nel suo studio, 1812; Olio su tela, 203.9 x 125.1 cm; The National Gallery of Art, Washington
Napoleone Bonaparte come Marte pacificatore è una scultura in marmo realizzata da Antonio Canova tra il 1803 e il
1806, conservata a Londra, Apsley House, collezione Wellington. Una copia in bronzo del 1811 si trova dal 1859 nel
cortile dell’Accademia di Brera a Milano.