osservatorio_novembre2016

Transcript

osservatorio_novembre2016
CENTRO STUDI CNA
OSSERVATORIO DEL MERCATO DEL LAVORO
A NOVEMBRE L’OCCUPAZIONE NELLE MICRO E PICCOLE IMPRESE E
NELL’ARTIGIANATO CRESCE DELLO 0,7% RISPETTO A OTTOBRE E RAGGIUNGE IL
LIVELLO PIU’ ALTO DEL 2016
In un anno i posti di lavoro sono aumentati del 3,2%. Superato il punto di massimo
registrato in giugno.
L’Osservatorio del Mercato del Lavoro della CNA monitora mensilmente gli andamenti
occupazionali nelle micro e piccole imprese della produzione e dei servizi mediante le informazioni
provenienti da un campione di oltre 20.500 imprese associate che occupano circa 125mila
dipendenti.
Il campo di indagine dell’Osservatorio è il lavoro dipendente suddiviso per sesso e secondo le
principali tipologie contrattuali (tempo indeterminato, tempo determinato, apprendistato, altre
forme contrattuali).
L’occupazione complessiva nei mesi estivi
A novembre 2016 i posti di lavoro nelle micro e piccole imprese e l’artigianato sono
aumentati dello 0,7% rispetto al mese precedente. Questo incremento, che segue a
quello di ottobre (+0,5%), ha permesso all’occupazione di riassorbire
completamente la flessione fisiologica che normalmente si verifica nei mesi estivi e
di raggiungere il livello più alto registrato dall’inizio dell’anno.
Su base annua, a novembre, l’occupazione risulta aumentata del 3,2% rispetto allo
stesso mese del 2015. Anche in questo caso si tratta dell’incremento tendenziale
mensile più ampio dall’inizio dell’anno.
Infine, dal dicembre 2014 a oggi, l’occupazione delle micro e piccole imprese ha
registrato un variazione cumulata di +6,7 punti percentuali.
1
2
I flussi in entrata e in uscita per tipologia di contratto nei primi nove mesi
dell’anno
Le assunzioni: frena il tempo indeterminato, accelerano tutte le altre forme
contrattuali
Nel primi undici mesi del 2016 le assunzioni complessive effettuate dal sistema delle
micro e piccole imprese e dell’artigianato hanno registrato un rallentamento di 4,5
punti percentuali rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Tale risultato è imputabile interamente alle assunzioni a tempo indeterminato che
nel corso del periodo gennaio-novembre 2016 hanno sperimentato un trend di
crescita inferiore di 39,7 punti percentuali rispetto a quello registrato nello stesso
periodo 2015. La frenata del tempo indeterminato deve essere considerata in
relazione al forte aumento delle assunzioni effettuate con questa forma
contrattuale nel 2015 (+9,2% rispetto al 2014) quando erano in vigore sgravi
contributivi previdenziali molto consistenti.
Al contrario, il ricorso all’inserimento della manodopera nelle imprese con contratti
diverse dal tempo indeterminato (tempo determinato, apprendistato, altre forme
contrattuali) è aumentato rispetto al 2015: nel periodo gennaio-novembre 2016 le
assunzioni effettuate con contratti a tempo determinato hanno segnato un +9,6%,
quelle con contratti di apprendistato +23,1%.
Le cessazioni: nel 2016 si stabilizza sensibilmente la base occupazionale in essere
I primi undici mesi del 2016 sono stati caratterizzati da una forte stabilizzazione dei
rapporti di lavoro in essere: rispetto all’analogo periodo 2015 si registra infatti una
3
diminuzione delle cessazioni (-8,6%) che ha riguardato tutte le tipologie contrattuali
e, in particolare, le posizioni a tempo indeterminato (-9,9%).
Questa circostanza, che conferma le tendenze emerse nelle precedenti edizioni di
questo osservatorio, evidenzia l’accresciuta capacità delle micro e piccole imprese a
confermare i posti di lavoro creati nel 2015 in presenza di una fase congiunturale
moderatamente espansiva.
L’occupazione per tipologia di contratto
L’incremento complessivo dell’occupazione registrato nel mese di novembre è stato
determinato dalla crescita delle posizioni a tempo determinato (+54,9%) e con
contratto di apprendistato (+20,3%). Per quanto riguarda invece il tempo
indeterminato, la diminuzione delle cessazioni registrata nei primi undici mesi del
2016 non è stata in grado di controbilanciare la minore crescita delle assunzioni. Il
risultato è che a novembre 2016 gli occupati a tempo indeterminato sono diminuiti
del 4,5% rispetto allo stesso mese 2015.
Nel valutare la riduzione dell’occupazione stabile nell’anno in corso è importante
ricordare che il tempo indeterminato resta il contratto di gran lunga più utilizzato
essendo applicato a quasi il 76% della base occupazionale delle micro e piccole
imprese e dell’artigianato.
4
Conclusioni
Nel 2016 l’economia italiana è tornata a crescere anche se non con i ritmi sperati. Di
questa circostanza ne ha beneficiato anche l’occupazione: secondo i dati Istat nella
media dei primi dieci mesi dell’anno il numero di occupati dipendenti è cresciuto
dell’1,9% rispetto al 2015.
Le micro e piccole imprese e l’artigianato stanno dando il loro contributo alla
crescita dell’occupazione del Paese. Nella media dei primi undici mesi del 2016
l’occupazione è aumentata del 2,7%, un valore che è cresciuto progressivamente nel
corso dell’anno fino a raggiungere il valore massimo del +3,2% in novembre
Il miglioramento delle condizioni occupazionali nelle micro e piccole imprese e
nell’artigianato è stato determinato soprattutto dalla stabilizzazione dei posti di
lavoro in essere che ha coinvolto tutte le tipologie contrattuali.
Per quanto riguarda invece i nuovi rapporti di lavoro, le assunzioni complessive sono
diminuite ma per effetto del calo di quelle a tempo indeterminato, che era
ampiamente prevedibile dato l’ampio ricorso a questo tipo di contratto nel corso del
2015.
5