Obiettivi e attività del Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale
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Obiettivi e attività del Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale
Mercato e Politiche del Lavoro Il mio intervento si articolerà su tre momenti: A) le idee e i valori di riferimento che guidano la politica del lavoro del Governo, del Ministro, del Ministero del Lavoro; B) le misure già adottate nei primi otto mesi di governo; C) i progetti e i programmi di governo nel breve - medio periodo. A) Quanto al primo aspetto, il nostro orizzonte culturale è il riformismo, che ribadisce il valore centrale del lavoro nell’economia e nella società e si pone l’obiettivo della piena e buona occupazione. I valori del riformismo sono la solidarietà, i diritti e le tutele, la sicurezza e la dignità del lavoro. Essi vanno reinterpretati alla luce dei mutamenti del mercato del lavoro odierno. Per attuare i suddetti valori, occorre puntare ad uno sviluppo sostenibile e di qualità, ad una politica economica che faccia leva sulla ricerca, sulla diffusione della conoscenza, sulle risorse dei nostri territori, sulla coesione sociale. Crediamo nella concertazione come metodo di governo e offriamo il nostro sostegno alla contrattazione collettiva. A tal fine esprimiamo l’auspicio che le parti sociali concludano un patto per la competitività e lo sviluppo. Un accordo di tal fine potrebbe meglio favorire una flessibilità negoziata per combattere la precarietà e migliorare il mercato del lavoro. Negli ultimi anni infatti la precarietà è aumentata e se guardiamo ai dati del 2005, per la prima volta nei flussi il lavoro non standard supera il 50%. Nel corso degli anni dal 1995 al 2005 il tasso di disoccupazione complessivo è passato dall’ 11,2 % al 7,7 %, pur in un quadro economico di stasi della crescita. 1 1995 T. disoccupaz. complessivo T. Occ. Totale T. Occ. Donne T. Occ. 55-64 anni 2005 11,2% 7,7% 51,0% 57,6% 35,4% 45,3% 28,4% 31,4% Settembre 2006 Obiettivo UE 2010 6,7% - 70% 60% 50% In conclusione di questa prima parte, si potrebbe dire che il Ministero del Lavoro ha una duplice missione: favorire la crescita dell’occupazione, aumentare la quota del lavoro stabile. B) Sulla base di queste linee guida, ci siamo mossi all’indomani dell’insediamento del Governo. La circolare (giugno 2006) sui call centers ha avviato un movimento in un settore che interessa circa settecento aziende e 250 mila lavoratori. Grazie alle misure inserite successivamente in Finanziaria, è cominciato un processo di stabilizzazione che interessa varie migliaia di lavoratori. Solo in Atesia, il più grande call center d’Italia, 6.400 collaboratori saranno assunti a tempo indeterminato, con una ricostruzione della carriera previdenziale come lavoratori dipendenti almeno per gli ultimi cinque anni. Accordi similari si vanno realizzando in vari call center d’Italia. Un secondo momento è stato il cosiddetto pacchetto sicurezza inserito nel decreto Bersani (l. 248/06). Le misure principali: cartellino di riconoscimento, possibilità di sospendere un cantiere in presenza di un 20% di lavoratori irregolari, comunicazione di assunzione il giorno prima, indennità di missione per gli ispettori, inasprimento sanzioni per violazioni norme. Alcuni dati: da ottobre a dicembre, in seguito all’obbligo del tesserino di riconoscimento in edilizia si sono registrati 50 mila nuovi assunti, in gran parte a tempo indeterminato. Sono stati sospesi 570 cantieri e riaperti 199 dopo la regolarizzazione. La Finanziaria 2007 (l. 296/06) contiene poi un numero cospicuo di norme per la stabilizzazione. Il taglio del cuneo fiscale è riservato solo alle imprese che 2 hanno alle dipendenze o assumono lavoratori a tempo indeterminato (stock e flussi). La riduzione del costo del lavoro è di 5.000 € per le imprese del Centro Nord e di 10.000 € per le imprese del Sud. A partire dal 2007, il lavoro standard costa meno del lavoro a tempo determinato. Si aggiunga che in caso di assunzione a tempo indeterminato di una lavoratrice nel Sud, il datore di lavoro ottiene un’ulteriore riduzione fiscale di circa 140 € al mese. C’è poi una norma per stabilizzare i pubblici dipendenti con almeno tre anni di anzianità e in presenza di selezione pubblica; il patto di solidarietà tra generazioni, il lavoratore anziano entra nello schema di pensionamento part time e consente l’assunzione di un giovane con contratto a tempo parziale. Ci sono poi le misure per contrastare il lavoro nero e migliorare il livello di sicurezza e salute dei lavoratori nei luoghi di lavoro. Si generalizza l’obbligo del DURC: prima l’edilizia e l’agricoltura, poi dal 1° luglio tutti gli altri settori. DURC, 25 mila certificati nel 2005, 878 mila nel 2006. Sono introdotti gli indici di congruità che rapportano la qualità dei servizi e beni prodotti con la quantità delle ore necessarie per produrli. E’ stato istituito un Fondo per l’emersione e percorso agevolato per la stessa. Si prevede l’assunzione di 300 nuovi ispettori del lavoro, 60 carabinieri per la tutela del lavoro. Sono previsti premi per le imprese più virtuose in materia di sicurezza del lavoro. Sono stati previsti per i lavoratori parasubordinati: contributi al 23%. Tutela di malattia e maternità. E’ stato fissato un anticipo della previdenza complementare al 1 gennaio 2007. C) Progetti e programmi per il 2007. Tavolo confronto con parti sociali. Previdenza – Mercato del Lavoro – Ammortizzatori Sociali. 3 Contratto a termine. Il contratto a tempo indeterminato è la forma normale, il contratto a termine deve rispondere a esigenze temporanee della impresa, vanno contrastati gli abusi specie nella reiterazione dei contratti oltre un limite temporale. La legge 30 va superata, non abrogata. Vanno previsti interventi sul trasferimento del ramo d’azienda, staff leasing, part time, lavoro a chiamata ecc. Occorre ampliare le tutele e modularle in relazione ai vari tipi di lavoro nell’area grigia tra lavoro dipendente e autonomo. La riforma degli ammortizzatori sociali deve guardare a quella metà del mercato del lavoro che è priva di tutele o le possiede in misura limitata. Occorre privilegiare le politiche attive per il lavoro e sostenere il lavoro anche nella discontinuità dei progetti lavorativi. I servizi pubblici devono raggiungere un maggior livello di efficienza e di accessibilità. La formazione deve essere affermata quale diritto-dovere fondamentale nelle società della conoscenza. Riforma apprendistato, formazione continua e permanente, diritto individuale alla formazione. Una giustizia del lavoro meno costosa, più efficiente e veloce. Un sistema di relazioni collettive che promuova la partecipazione delle lavoratrici e dei lavoratori nelle imprese e nell’economia. In questa sede non ci soffermiamo sulla previdenza che merita un discorso a parte. Tuttavia pare utile almeno accennare all’esigenza di varare un diverso provvedimento sulla totalizzazione che permetta l’intera ricostruzione della carriera previdenziale dei tanti lavoratori che alternano esperienze lavorative diverse con diverse gestioni previdenziali. Giovanni Battafarano 4