Testo critico di Angelo Liberati

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Testo critico di Angelo Liberati
Bianche di nuovo, in maggio, di voluttuosa dolcezza*.
Poesia, Musica e Cinema nelle opere di Angelo Liberati
La Pop Art trasfigura nell’arte ciò che tutti conosciamo: gli oggetti e le icone dell’esperienza
culturale collettiva, il bagaglio ordinario della mentalità collettiva in un particolare momento storico. Il pop
celebra gli oggetti più normali della vita più normale: corn flakes, zuppa in barattolo, saponette, stelle del
cinema, fumetti. E attraverso i processi di trasfigurazione conferisce loro un che di trascendentale. (A.
Danto, 1997)
L’area di contatto era la cultura urbana di massa: cinema, pubblicità, fantascienza, musica
popolare. Non sentivamo per la cultura commerciale quel senso di repulsione che era la regola per la
maggior parte degli intellettuali; l’accettavamo come un fatto, ne discutevamo i dettagli, la consumavamo
con entusiasmo. (L. Alloway, 1985)
La Pop Art, dunque, non è arte popolare ma della società contemporanea; gli oggetti, le immagini che
invadono la nostra vita quotidiana (fumetti, reclame pubblicitarie, manifesti di film), le opere d’arte del
passato che fanno parte del nostro patrimonio culturale, sono i protagonisti della sua produzione artistica.
È mitologia quotidiana, è riflessione, spesso gioiosa e positiva, altre volte polemica e disincantata, nel
mostrare l’Uomo, schiavo del consumismo e dell’uniformazione del pensiero, la mercificazione del corpo
femminile, le ingiustizie sociali, gli orrori delle guerre.
Gli artisti della Pop Art sono stati definiti cantori della vita moderna ed è una metafora che descrive
compiutamente anche Angelo Liberati.
L’Opera di Liberati affonda le sue radici nella giovanile ammirazione per Renato Guttuso e si evolve
nutrendosi del fervido dibattito artistico che si svolgeva nelle Gallerie d’Arte romane, a cavallo tra gli anni
’60 e ’70, cui si aggiunge la meditazione profonda sulla contemporanea produzione artistica: dal realismo di
Silvio Benedetto alla riflessione esistenzialista di Renzo Vespignani, dalla spiritualità di Mark Rothko alla
sperimentazione polimaterica del New Dada di Robert Rauschenberg, dalla Pop Art alla poetica
dell’affichages e del décollage del Nouveau Réalisme di Mimmo Rotella.
Questa mostra è una summa della Sua poetica, offre al visitatore la preziosa occasione di dare all’anima un
angolo di pace dove la poesia e la bellezza delle immagini sono protagoniste.
Il percorso prende l’avvio con le diciassette carte del Cantico dei Cantici, il Cantico sublime. Poema per
eccellenza, sacro per Ebrei e Cristiani, inusuale nella sua provocante ed erotica sensualità, sublimato, dalla
speculazione filosofica e teologica cristiana, a metafora dell’Amore divino, della Chiesa, della purezza
dell’amore di Maria per il Figlio. Nella rilettura del Maestro la citazione scritta si fonde con la delicatezza dei
colori, con la carnalità che non tradisce la poesia, con la corposità dei fiori e dei frutti che portano con sé la
colta e oscura simbologia dell’Arte medioevale e moderna.
L’omaggio alla Poesia continua con le tredici grafiche ispirate ai carmi di Catullo e con le tempere, matite e
pastelli su carta dedicati a T.S. Eliot, Garcia Lorca, Eugenio Montale, Giordano Bruno.
Lo sguardo si volge, poi, al Cinema, ponendo l’accento sull’attualità del pensiero di Bernardo Bertolucci,
Michelangelo Antonioni, Luchino Visconti e Marco Ferreri, amati, rivisti, ripensati, omaggiati con le
locandine e le immagini, specialmente da Zabriskie Point, Professione Reporter, Ultimo tango a Parigi, Il
Gattopardo, Ciao maschio.
Infine, la Musica di Bob Dylan, Leonard Cohen e Brian Eno.
La passione, il coinvolgimento intellettuale e umano di Angelo Liberati emergono prepotenti attraverso il
magistrale dominio delle diverse tecniche artistiche, utilizzate su legno, tela, cartone, cartoncino, lastre
metalliche, forex e medium density. In alcune opere Luce e Colore – a tratti corposo, materico, dato con un
gesto intenso, istintivo e passionale – sono protagonisti quasi assoluti oppure complemento di paesaggi e
figure. In altre, collage, transfer drawing, décollage, litografie, serigrafie, acqueforti e acquetinte,
interagiscono con veline – dense di colle e colore, sapientemente piegate, increspate, a rendere diversi
piani spazio-temporali -, colori (oli o acrilici, smalti, inchiostri, pastelli e matite), ritagli di riviste, cartoni.
Attori, stelle del cinema – Sophia Loren, Brigitte Bardot, Jessica Lange, Marilyn Monroe, Claudia Cardinale –
protagonisti della politica mondiale, vivono insieme alle creazioni di Piero della Francesca, Correggio,
Rembrandt, Caravaggio, Bernini, Guercino; li sentiamo familiari, poiché sono parte del nostro patrimonio
visivo. Accanto ad essi, misteriosi visi e corpi di donne, bellissime e sensuali.
Guerra, morte, eros, cinema, canzoni, poesia e Arte, questa è l’essenza della vita cantata da Angelo
Liberati.
Silvia Ledda
Aprile 2014
*Da T.S.Eliot, Little Gidding, 1942.