Bel Holstein: l`eccezionale nel quotidiano
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Bel Holstein: l`eccezionale nel quotidiano
PROTAGONISTI NELLA SELEZIONE Bel Holstein: l’eccezionale nel quotidiano di Marie Vida L’allevamento vincitore della Nazionale 2008, i fratelli Beltramino di Buriasco, Torino L’ eccezionalità di Doriana, vacca tre volte Campionessa Assoluta Nazionale, non nasce dal caso, ma da un attento, quotidiano, instancabile impegno della famiglia Beltramino di Buriasco, Torino. I primi passi di questo allevamento si avviano nel 1977, quando Renato Beltramino, con la moglie Dina ed i cinque figli Piero, i gemelli Mauro e Marco, Giuseppe e Anna, acquista alle porte del paese, una cascinetta, quello che, in dialetto piemontese, viene chiamato un “ciabot”. Renato è il fratello minore di una famiglia di allevatori e nella nuova sede porta una quindicina di vacche di razza piemontese, a duplice attitudine, latte e carne. Nel 1985 Mauro e Giuseppe iniziano ad interessarsi della stalla e spingono verso l’actre volte campionessa della Mostra Nazionale di Cremona, Doriana e i piccoli Beltramiquisto di una prima decina di man- La no. Da sinistra seduti: Francesca, Andrea ed Emma; in piedi da sinistra Francesco e Giulio ze Frisone iscritte, seguita da altri gruppi di manze che sostituiranno, progressivamente, le piemontesi. Nel 1986, costruita la stalla a stabulazione libera ed ampliata la sede aziendale, l’allevamento si incanala decisamente verso una selezione mirata. Mauro Beltramino è il front man, portatore delle vacche e coinvolto in prima persona nell’allevamento, insieme al fratello Piero che si occupa del caseificio aziendale e cura i lavori di campagna. A loro si aggiunge Giuseppe, nel tempo libero dal suo lavoro nella Semenzoo Italy e collabora con i fratelli soprattutto per le scelte genetiche e nella preparazione degli animali per le mostre. Racconta Mauro: “Mio fratello Giuseppe ed io, sin da bambini, eravamo innamorati delle vacche per cui i nostri giochi coinvolgevano gli animali, mentre i nostri fratelli preferivano i trattori. Diventati più grandi, ci affascinava tutto quello che era il mondo delle mostre e il nostro obiettivo diventò avere delle belle vacche da poter esibire, ma, al tempo stesso, continuare a migliorare la produzione I fratelli Mauro e Giuseppe Beltramino di latte e la redditività dell’azienda, dato che viviamo del nostro mestiere di allevatori. Dal punto di vista selettivo, toro e ci siamo ritrovati a selezionare anche tori per la gli obiettivi dati dall’indice di selezione di allora, l’ILQM, genetica italiana”. erano troppo lontano dai nostri e quindi abbiamo poco seguito quel tipo di indirizzo, mentre le cose sono cam- ■ Il tipo di vacca verso la quale selezionate è cambiato biate quando è stato introdotto il PFT, che risponde mag- nel tempo? giormente all’idea di selezione che abbiamo intrapreso. Ci sono sempre piaciute le belle vacche e l’obiettivo delSuccesse che le nostre figlie di Mtoto, un toro che ave- la nostra selezione è fare vacche da mostra che abbiano vamo usato molto, divennero interessanti come madri di anche molti caratteri da latte, non solo struttura e statu- 8 BIANCONERO . GENNAIO 2009 Bel Stormatic Ira ET, campionessa vacche giovani al Dairy Show 2007 poi venduta in Germania ra. Insomma, animali più “normali”, con mammelle migliori, ma anche produttive, forse per il fatto che le vacche devono anche consentirci di vivere e non sono un hobby. ■ Qual è stata la svolta più significativa del vostro allevamento? Certamente l’uso di buoni tori ha influito, ma la svolta è stata data dall’acquisto della Doriana dall’azienda Perotti di Vercelli. In realtà, acquistammo per prima la nonna di Doriana Al. Pe. Dynamo Luna E 96, nel 1996. Aveva già 11 anni ed era già stata presentata in diverse mostre, con noi ottenne risultati molto buoni anche a livello nazionale, un fatto abbastanza inusuale per una vacca della sua età. ■ Che tipo di vacca era Luna? Luna è stata una vacca con caratteristiche estremamente moderne, moltissimi caratteri da latte e ottima mammella. Era una vacca che conoscevamo piuttosto bene perché, avendo Giuseppe lavorato come preparatore nelle mostre, aveva avuto spesso occasione di prepararla. Ha tramandato le sue caratteristiche di longevità, è arrivata a 15 anni di età, ed ha dato diverse figlie che hanno superato i 10 anni con caratteristiche di produttività ottime e una morfologia superiore: Doriana potrebbe diventare la terza generazione consecutiva di sue figlie valutate Eccellente e con più di 10 anni di vita. Abbiamo selezionato lungo due linee familiari di Luna, la linea della Doriana e quella della la Juror Virgien E93, che acquistammo in un secondo tempo. Da lei nacque Bel Mtoto Dorothy E90 che ha avuto quattro figlie con Stormatic di gran- Bel Stormatic Isa, EX 91 venduta all’asta Nazionale 2004 a F. Chollet, Svizzera; campionessa assoluta alla Regionale Gruyere Bulle 2008 de successo: una di queste, Isa E91, venduta nel 2004 all’Asta Anafi ad un allevatore svizzero, è diventata una vacca molto conosciuta in Svizzera: ha avuto un 2008 molto intenso, in gennaio al Swiss Expo di Losanna è stata 3 a di categoria, in febbraio Campionessa Assoluta alla Mostra Regionale della Gruyere e, per finire, in marzo, alla Nazionale svizzera di Bulle, 2a di categoria. Sua sorella Ira è stata 1 a di categoria nel 2006 al Dairy Show di Verona, 1a di categoria e Campionessa Vacche Giovani al Dairy Show a Montichiari nel 2007; il giugno successivo l’abbiamo venduta in Germania dove ha vinto subito dopo la categoria di 3 anni alla Nazionale di Oldenburg e, a fine anno, è stata nominata “All Germany” della stessa categoria. ■ E per quanto riguarda la linea maschile? Ira ha un maschio a Zorlesco con Mr. Sam che si chiama Evocup ed una manza da noi, Ornella, figlia di Watha che è gravida di Gilles. Un’altra sua sorella piena, Iva MB89 che ha un maschio con Damion al CIZ, mentre il loro fratello pieno, Etrusco è provato alla Genetica 2000 ed è uscito con buoni indici a Tipo. Un altro fratello con Britt all’ABS, Irvine, è uscito ad agosto nono in Italia per PFT. Dorothy ha anche un Goldwin, Top Class, in attesa al CIZ. ■ Che caratteristiche e punti di forza hanno le diverse linee? La strategia migliore per valorizzare una vacca deve tenere conto del suo pedigree: per alcuni animali vale la pena di investire sulle mostre, per altri è meglio concentrarsi sul certificato. La Virgien risponde a que- st’ultimo profilo, mentre la Doriana è diventata la nostra vacca simbolo, quella che ci ha fatto conoscere nelle mostre più importanti e, dovendo partorire tutti gli anni, non l’abbiamo sottoposta a molti trapianti, come faremo da adesso in poi. Acquistammo Doriana nel 2002 come primipara appena partorita, fu presentata alla Nazionale di Cremona nello stesso anno e fu 3a nella categoria nel 2005, la presentammo al Swiss Expo nel 2006 fu 2a e nello stesso anno divenne Campionessa Riserva del Junior Show svizzero che si tiene a Bulle, alla fine di dicembre ed è riservato ad allevatori con meno di 35 anni. ■ Che cosa ha di speciale Doriana, oltre alla correttezza morfologica? Nella Doriana troviamo la longevità della Luna e, nonostante un’estrema femminilità e molti caratteri da latte, insieme a queste ci sono solidità e capacità di mantenere la forma con tanti parti, tanti stress di cambiamenti delle fiere, tanti chilometri percorsi nei viaggi. Tutti gli anni ha partorito, tutti gli anni ha prodotto latte, tutti gli anni ha vinto mostre. ■ E le figlie di Doriana? Le figlie che ha avuto sono la Floriana E91, suo primo parto, figlia, venduta in Svizzera, dove sta dando ottime prestazioni e, nella continuità della famiglia, ha già partorito 5 volte. La seconda figlia, Bel Britt Isotta MB85, è stata Campionessa Assoluta delle manze a Cremona nel 2004 e Riserva due anni junior nel 2005 a Cremona. La terza, Bel Champion Lisa è stata Campionessa Riserva manze 2005 a Cremona e Menzione d’onore al Dairy Show a Verona BIANCONERO . GENNAIO 2009 9 Bel Mtoto Diana, campionessa assoluta alle Nazionali 2003 e 2004 venduta da manza all’Allevamento Alpag nel 2006, prima di essere venduta in Svizzera nello stesso allevamento dove si trova Floriana. Un’altra figlia è Bel Goldwin Ortensia, che verrà presentata in mostra nel 2009. ■ Della famiglia della Bel Mtoto Diana che cosa possiamo dire? Si tratta di una vacca che discende dalle prime manze Frisona che comprammo per il nostro allevamento, nel 1985, Turro Warden Gioiosa, che diede Bel Algonquin Susanne, dalla quale nacque Bel Sky Chief Zidane che fu comprata da Claudio Acerbi, come sua figlia Diana. Questa è stata la prima famiglia di vacche che ci ha permesso di fare un buoni risultati in mostra: la capostipite ha trasmesso a tutte le sue figlie la struttura, la correttezza morfologica in tutti i caratteri e la statura, un tipo da show e la Diana ne è un grande esempio. ■ Seguite molto le vicende dei vostri animali dopo la vendita? Cerchiamo di mantenere sempre un contatto con gli animali di pregio che vendiamo. Siamo orgogliosi di selezionare degli animali vincenti e quindi ci piace sapere come si comportano, anche dopo che li abbiamo ceduti. È una soddisfazione vedere che le nostre vacche competono su ring di alto livello e ci fa piacere saperle in mano a degli allevatori che le sanno valorizzare, perché è anche importante essere informati se le persone a cui cedi la tua genetica siano in grado di utilizzarla al meglio. In questo senso abbiamo avuto le maggiori soddisfazioni dagli allevatori svizzeri, che sono molto appassionati e competenti ed in poco tempo sono riusciti ad ottenere risultati eccellenti, acquisendo 10 BIANCONERO . GENNAIO 2009 Bel Legacy Gilda, campionessa riserva vacche giovani al Dairy Show di Verona 2005 poi venduta in Spagna la miglior genetica disponibile sul mercato mondiale. Attualmente in Europa la Svizzera è il paese leader nella Holstein, in poco tempo ha costituito una popolazione di tutto rispetto e vendono manze a tutti i Paesi, Italia compresa. ■ Tra molte mostre cui avete partecipato, qual è il premio più prestigioso che avete ricevuto? Naturalmente, la terza vittoria in Nazionale della Doriana è qualcosa di unico e grandissimo. Nel 2008, uno dei più importanti risultati è stato anche il riconoscimento che abbiamo ottenuto in gennaio all’Open Show Europeo a Bulle, dove erano esposti oltre 1.000 bovini di razze da latte, e siamo stati premiati con il titolo di Primo Allevatore e Primo Espositore. È un riconoscimento estremamente ambito, perché ci siamo confrontati su un palcoscenico europeo della Holstein, dove oggi gli svizzeri sono leader riconosciuti, come dicevamo. ■ A bocce ferme, come vedete la terza Nazionale vinta? Dobbiamo entrare nell’ottica che abbiamo chiuso un ciclo, con questo risultato. Abbiamo evitato di sfruttare la genetica della Doriana per privilegiare le mostre e oggi lei è una delle vacche più conosciute nel mondo dell’allevamento. Personalmente, da una parte questo risultato mi spaventa, dall’altro mi stimola: se mi avessero detto che prima di compiere quarant’anni avrei vinto con la mia vacca tre volte una Nazionale, non ci avrei creduto. Eppure credo che chi vuole fare questo lavoro non si debba porre dei limiti, qualsiasi obiettivo è possibile. ■ Condensando l’esperienza che avete fatto con Doriana, come la possiamo descrivere? Per lei che ha vinto in tutti i ring, ha dato grandi soddisfazioni e tante emozioni positive, dietro le quinte ci sono i tanti momenti di gestione, nella vita di tutti i giorni, i momenti difficili di tensione, quando c’era un problema da superare. Ci sono 365 giorni da superare, con imprevisti ed incognite; sempre presenti nella vita di una vacca, non è stato tutto facile, ma neppure impossibile. ■ Ci sono segreti o trucchi per vincere in mostra? Non ci sono mai trucchi, ma tante cose che fanno la differenza: non bisogna mai sentirsi i più bravi, si deve continuare a guardare che cosa fanno gli altri ed imparare da loro, come è successo a me, con tantissime persone da tutto il mondo. Quando vediamo qualcuno che fa bene il suo lavoro, cerchiamo di apprendere da lui o lei, sempre con occhio critico, nessuno è perfetto, ma da ognuno si può prendere il buono che serve. L’alimentazione nella mostre è molto importante: dal 2002 abbiamo creato uno spazio che contiene fino a 6 vacche che vengono alimentate a fieno e mangime, senza unifeed, e tenute su lettiera permanente. Il maggiore volume di foraggio le tiene in forma più a lungo e cerchiamo di avere il tipo di alimentazione più simile possibile a quella che si mantiene durante la mostra. Il rapporto uomo-animale con questo gruppo è anche più diretto, perché è sempre una persona e non un carro che le alimenta. Iniziamo questo approccio già nel gruppo delle manze, che rite- all’estero. Pochi sanno, ad esempio, che alla Royal Winter Fair di Toronto e a Madison ha vinto una vacca di 5 anni figlia di Boss Iron, Stone Front Iron Pasta: non è mai successo prima, che un toro italiano avesse delle figlie vittoriose in concorsi americani. Credo che, se anche gli allevatori italiani avessero creduto di più in questo toro, usandolo sulla loro migliore genetica, avremmo beneficiato anche noi maggiormente di un buonissimo toro. Di fatto, sinora, Boss Iron ha fatto le migliori vacche fuori dall’Italia. Anche le vitelle potenziali da mostra hanno un tipo di alimentazione differente sin dai primi mesi di vita, spiega Mauro Beltramino: “Notiamo un maggiore sviluppo della struttura e meno problemi al parto, animali meno grassi, più aperti e mammelle con minore edema”. Oltre all’allevamento di un nucleo selezionato di vacche e manze i fratelli Beltramino producono anche formaggi e yogurt di ottima qualità della migliore tradizione piemontese e hanno chiamato la loro robiola fresca, manco a dirlo, “Doriana” niamo potenziali da mostra, sin dai primi mesi di vita, neppure a loro diamo insilati, solo foraggio secco. Notiamo un maggiore sviluppo della struttura e meno problemi al parto, animali meno grassi, più aperti e mammelle con minore edema. Questo sistema è più semplice e più gestibile, perché nelle manze c’è sempre rischio di dare troppo insilato e farle ingrassare. ■ Oltre alle mostre, quali altri veicoli di promozione utilizzate? Ci facilita molto il fatto che il lavoro di Giuseppe nel settore ci ha dato la possibilità di conoscere molte persone da tutto il mondo e vediamo che le conoscenze dirette sono molto importanti. Il maggiore veicolo di promozione, però, sono i successi ottenuti dagli animali che abbiamo venduto dal 2000 in tutta Europa. Attualmente ci sono non meno di una decina di vacche valutate Eccellente che sono state vendute da noi e questi risultati ci garantiscono una vendita regolare e costante nei vari paesi europei. ■ Qual è la vostra filosofia aziendale di vendita della genetica? La nostra è un azienda piccola per la media italiana, per cui abbiamo cercato di diversificare le varie produzioni in varie direzioni: ci siamo specializzarti nell’allevamento di selezione, e cerchiamo tutti gli anni di fare del nostro meglio in mostra, ma anche di vendere sia le nostre vacche che dare risalto agli animali che acquistiamo ed eventualmente rivendiamo. Un esempio è la Kendall Furia o la Gualdi Lee Sedia, giusto per citare qualche nome conosciuto. Inoltre, accanto al conferimento del latte alla Centrale di Torino, ne trasformiamo un 30% in formaggi freschi e stagionati e yogurt che vendiamo nel nostro spaccio aziendale, che abbiamo chiamato proprio “Il Ciabòt”, la cascinetta. Della caseificazione si occupa Piero. Il nostro formaggio di punta è un “blu” stile Roquefort, e la nostra robiolina fresca si chiama, omaggio alla Campionessa, “Doriana”. ■ Praticate l’embryo transfer? Purtroppo poco, avendo un numero di animali ristretto non abbiamo a disposizione abbastanza manze riceventi. Oggi, il fattore limitante del nostro allevamento nella vendita della genetica è avere un numero limitato di vitelle “importanti” e, ultimamente ci stiamo interrogando sulla possibilità di acquistare manze di minore valore genetico da utilizzare come riceventi, per aumentare il nostro mercato di vendita. In futuro, pensiamo che un allevamento piccolo come il nostro, che produce genetica di elite potrà trarre grande giovamento dall’abbattimento dei costi del seme sessato. ■ Vendete maggiormente sul mercato interno o su quello estero? Sinceramente, riceviamo più richieste dal mercato estero che da quello italiano. Noi italiani, si sa, soffriamo un po’ di esterofilia e non solo consideriamo poco la nostra genetica, ma non riusciamo bene a dare risalto ai buoni risultati che otteniamo ■ Che cosa consiglieresti a chi inizia l’allevamento di animali da riproduzione? Se un allevatore ha dei buoni animali in allevamento, ma è conscio dei limiti gestionali della propria azienda non deve temere di fare il successo di altri, vendendo i propri animali a colleghi più preparati o competenti che sono in grado di valorizzarli. Due anni prima di acquistare Doriana, abbiamo venduto a Claudio Acerbi Bel Mtoto Diana, perché pensavamo di non essere all’altezza e Diana poi ha dato i risultati che tutti conosciamo: ma non siamo pentiti di averlo fatto, perché l’abbiamo data ad un allevatore che l’ha valorizzata nel miglior modo possibile. Chi comincia in questo settore non deve spaventarsi o perdersi d’animo se i risultati tardano ad arrivare. Occorre far tesoro anche degli insuccessi: quando capitano annate non particolarmente felici, occorre fermarsi a fare una severa autocritica. Nei primi anni del 2000 io e Giuseppe eravamo un po’ demotivati, ci sembrava di non avere gli animali per vincere e sentivamo la necessità di impostare un programma per l’allevamento. Abbiamo concordato che dovevamo fare un cambiamento di gestione, e questo ci ha portato a iniziare quel ciclo vincente che ha condotto Doriana alla sua terza vittoria a Cremona. È un consiglio che si può dare a tutti: a fare la differenza sono sì i grandi animali, ma importante è come si curano tutti i giorni dell’anno. Non esistono scorciatoie o polveri magiche o il migliore preparatore in mostra.. si possono avere i migliori animali del mondo, ma difficilmente si arriva a grandi risultati senza un lavoro di preparazione fatto bene, giorno dopo giorno, un lavoro di squadra, con tutti i dettagli curati al massimo. BIANCONERO . GENNAIO 2009 11