Toc-Farm nel latte la forza
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Toc-Farm nel latte la forza
PROTAGONISTI NELLA SELEZIONE Toc-Farm nel latte la forza L’allevamento di Filippo, Attilio ed Ilaria Tocchi, a Marina di Grosseto di Marie Vida A Toronto in Canada, lo scorso novembre, Attilio Tocchi ha avuto la soddisfazione di apprendere che la notizia della vittoria della sua vacca, Toc-Farm Allen Amyly, alla Nazionale di Cremona era conosciuta anche lì ed ha anche ricevuto richieste di embrioni, per questa discendente italiana della nota famiglia canadese della Sunnylodge Prelude Spottie, Vacca dell’anno 1998 in Canada. Amyly è oggi la star, ma non è la sola dell’allevamento Tocchi, nella maremma grossetana, che ha una forte tradizione di oltre quarant’anni di selezione. Filippo Tocchi è stato tra i soci fondatori dell’Associazione Provinciale Allevatori di Grosseto nel 1960 e, sin dal suo inizio, l’allevamento di Frisone è sempre stato improntato al miglioramento genetico. La famiglia Tocchi, di origine marchigiana, conduceva un grosso allevamento di vacche e pecore nell’agro romano, quando il padre di Filippo, Attilio, decise di prendere una tenuta alla località Pingrosso di Marina di Grosseto nel 1949, dove era in corso la bonifica della Maremma. “Provenendo da Roma – racconta Filippo – per noi era naturale usare allora i tori selezionati che venivano da Torrimpietra e Salone e si continuò anche qui. Nel 1966, durante l’alluvione, morì il 90% degli animali: riacquistammo le manze da Torrimpietra e da allora si cominciò con la fecondazione artificiale, prima con seme fresco poi con il congelato, con le migliori linee di sangue disponibili, tanto per fare qualche nome, Talent Fond Hope, Aristocrat, Johanna Senator, Elevation, Seiling Rockman, No-name Fond Matt, Roybrook Tempo, sino ai più recenti Starbuck, Inspiration, Chief Mark e Blackstar. Tutti tori che hanno dato uno stampo caratteristico e dei quali ho sempre preso in considerazione la famiglia di origine”. Attilio, figlio di Filippo, coinvolto sin da piccolo nella gestione, dal 1994 conduce questo allevamento accanto al padre e conferma che gli obiettivi di selezione non sono cambiati: “Abbiamo sempre cercato a livello mondiale, con incroci mirati vacca per vacca, sia per la produzione che per i caratteri del tipo, il tipo di toro che desse struttura, mammella e latte, insomma, vacche belle e funzionali. Negli anni novanta abbiamo cominciato a lavorare con le linee femminili, acquistando anche embrioni e da lì è iniziata una selezione genetica più mirata”. Da sinistra Filippo, Attilio e Ilaria Tocchi Toc-Farm Allen Amyly, nel ring della Nazionale di Cremona 2007 al momento della proclamazione a Campionessa assoluta della Mostra BIANCONERO . DICEMBRE 2007 51 Particolare mammella di Toc Farm Progress Amy, madre di Amyly furono notate, perché la madre era diventata Rank 99 e i centri chiedevano dei figli. Laura fu la madre di Jubilant Melissa, seconda a Cremona nel 1992, madre di Prelude Vanessa diventata Gold Medal, una sua figlia con Astre è stata Campionessa Riserva Manze nel 1997 a Cremona. Un’altra, Rudolph Raissa, è diventata Gold Medal anche lei. Sempre Starbuck Melissa, nei trapianti con Mascot, ebbe le sue due figlie più importanti, Melania, che fu 3a vacca in Italia per ILQM, 89 punti di secondo parto, e Tempesta, madre della Teodata, venduta per 16.500.000 lire a 6 mesi, Top Price all’Asta della Frisona 1998. Un’altra figlia dalla Melissa per Blackstar, Lulu, ha ottenuto 90 punti. È una bella famiglia, con buoni risultati in mostra e una notevole costanza di punteggi alti. La particolarità della Mascot Melania, come di sua madre, è che le sue sette figlie di primo parto sono state tutte punteggiate Molto Buono. È la nonna di Rakjl, toro attivo a Genetica 2000, che è uscito con 138 figlie e 1394 di latte. Toc Farm Champion Mira ■ Avete capito subito le doti di trasmissione di questa famiglia? Toc Farm Rudolph Raissa ■ Quale è stata la vostra prima famiglia di spicco? Quella della Toc-Farm Starbuck Melissa: tengo particolarmente a questa famiglia perché nasce da una nostra vacca, si può dire che è tutta nostra, che non viene da un embrione, è fatta in casa. Melissa è un po’ la vacca simbolo della Toc-Farm, la prima che ha attirato l’attenzione dei centri e della quale sono stati messi in prova molti discendenti. Nacque nel 1987 da una figlia di Tempo e praticamente oggi il 30% della stalla discende dalla lei; fu punteggiata Molto Buono di primo parto, due anni dopo, alla fiera regionale al Madonnino di 52 BIANCONERO . DICEMBRE 2007 Braccagni fu la vacca Riserva. Ebbe cinque figlie e diventò Eccellente 90 punti. Sua figlia Inspiration Lulu fece tutte le fiere possibili, da Cremona a Piacenza e arrivò sempre seconda. Però fu il primo animale per il quale ci fecero delle richieste di vendita molto allettanti, che rifiutammo e.. la vacca morì di primo parto. Imparai molto da questa esperienza! ■ Inspiration è stato il suo miglior incrocio? No, non solo, diede molto bene anche con Mascot e Blackstar. Melissa ebbe altre due Inspiration, Laura e Ilaria, che da manze a Cremona Vedendo le figlie della Melissa che avevano partorito, i suoi risultati sul campo, dopo il terzo parto, ci spinsero a farle dei trapianti. Noi non facciamo mai trapianti sulle manze, ci piace vedere prima lo sviluppo della mammella, meglio ancora vedere le figlie e non esitiamo a trapiantare anche una vacca ritenuta “vecchia”, quando sappiamo cosa trasmette. Un esempio di oggi è la Amy, madre delle Amyly, che ha sette anni e che continuano a sottoporre a trapianti. Questo si ricollega alla nostra filosofia di selezione, che non ha mai spinto sulle manze, anche se c’era un interesse commerciale su di loro, e non ha mai usato tori solo in funzione dei centri, seguendo le mode, abbiamo sempre preferito lavorare sulle certezze. ■ Come sono stati gli inizi del lavoro di selezione? Nel 1994 passai tre mesi in Canada alla Quality Farm e fu un’esperienza che mi aiutò a capire quanto contano le famiglie di vacche. Terminato il periodo nell’allevamento, feci un giro di visita a diverse stalle famose, cosa che ho continuato a fare successivamente, per poter vedere le vacche e le loro famiglie. Al ritorno a casa, decidemmo di inserire delle nuove linee di sangue femminile in azienda. Il primo acquisto furono embrioni della famiglia della Laurie Sheik che, a quel tempo, non aveva la fama di oggi, della Loubel Jubilant Siliva, che poi diventò nel 97 la vacca dell’anno, e della nonna di September Storm, Glenn Drummond Shower, quando ancora lui non esisteva. Da quest’ultimo embrione nacque Toc-Farm Rudolph Shower, che è una sorella della mamma di September Storm, ed è portatrice di fattore rosso. Shower ha un figlio provato al Ciz, Kamosé, anche lui portatore di fattore rosso, di prima uscita, altissimo a titoli, non molto a latte, ma del quale sono convintissimo che il latte verrà, di sicuro, per ora ha già un lineare ottimo ed è molto buono per longevità e caratteri funzionali. ■ E la famiglia della Amyly? Dopo queste tre famiglie, acquistammo l’anno seguente degli embrioni della famiglia della Sunnylodge Prelude Spottie. Erano embrioni di Progress sulla Skychief Amy, figlia della Tab Ann., nipote della Spottie. Due embrioni mi diedero una gravidanza, della Amy, che nacque nell’agosto 2000. Era una vitella e poi una manza normalissima, che non spiccava nella mandria, fino alla prima lattazione, durante la quale fece notare subito la sua gran mammella, ma come animale non era ancora sviluppato, mentre migliorò tantissimo nella seconda lattazione. La portai a Cremona di secondo parto, insieme a sua figlia Amyly, vitella di un anno che arrivò quarta nella sua categoria. Amy fu giudicata terza in categoria e Miglior Mammella Riserva della mostra. L’an- Uno scorcio della stalla delle vacche in latte con il paddock no successivo, Amy era a 2 settimane dal parto e fu comunque Miglior Mammella nella categoria. Vorrei sottolineare l’evoluzione di questo animale, che sottolinea la longevità della famiglia. Sono animali che si sviluppano piano, con parti sempre regolari, non hanno mastiti, hanno una curva di lattazione costante, senza grandi picchi, ma nemmeno cadute, e presentano anche costanza di prestazioni nel tipo: 85 punti di primo, 88 di secondo, 90 di terzo e 93 di quarto, sempre con Ottimo in mammella. Il punto di forza di questa vacca è la mammella, impressionante, anche di secondo parto. Le sue due figlie seguono le orme materne: la Morty Andy, 86 punti di primo parto, 89 di secondo, ha già due figli in f.a. uno di Mr. Sam e l’altro con Toystory, ha femmine con Toystory e Lou ed è gravida di Goldwyn. L’altra, Amyly, 87 di primo, 89 di secondo, 93 di terzo e Eccellente sulla mammella: da vitella aveva qualcosa di diverso dalle altre e non lo dico adesso perché ha vinto la Nazionale, è davvero sempre stata così. L’incrocio con Allen, appena uscito, su sua madre Amy, lo decisi perché la manza aveva bisogno di un po’ di forza, soprattutto nell’anteriore. Allen era disponibile, con un buon numero di figlie e si stava confermando in tutto il mondo come un toro estremo per capacità toracica e profondità, ma, al tempo stesso, abbastanza completo. Fu una fortuna che da quell’incrocio nacque una femmina, perché un maschio nessun centro l’avrebbe voluto in quel momento, e adesso sarebbe già stato macellato. La stalla di sosta per la Blue Tongue è stato un investimento che l’allevamento Tocchi ha dovuto affrontare per poter partecipare alle mostre nazionali. “Le mostre nazionali sono un investimento molto proficuo per il nostro allevamento, per cui ci siamo impegnati ad attrezzare e mettere a norma una stalla nella quale far passare quaranta giorni agli animali che si vogliono esibire sul ring” ■ In che modo impostate e organizzate le vendite? Quando abbiamo iniziato ad acquisire queste famiglie di vacche, seguimmo il nostro obiettivo di selezione, che privilegiava appunto le famiglie. Il fatto che poi gli obiettivi a livello mondiale si siano spostati in questa direzione ci ha giovato perché queste scelte le avevamo fatte qualche anno prima. Quindi ci siamo trovati con le famiglie giuste al momento giusto. Per Amyly, abbiamo richieste di embrioni dalla Svizzera, dall’Austria, Inghilterra e Spagna, per torelli ed embrioni da diversi Paesi europei. Attualmente c’è questo interesse internazionale sulla Amyly, è una delle madri di tori più richieste, grazie all’influenza mondiale di tutta la famiglia della Spottie. La particolarità di Amyly è che questo è stato un ramo BIANCONERO . DICEMBRE 2007 53 pochissimo sviluppato in Canada e questo fa sì che ci sia un forte richiamo: ora i canadesi vorrebbero fare delle prove di progenie incrociate. Il nostro metodo di vendita è tramite contatti diretti con allevatori, tecnici, centri di F.A. Vendiamo embrioni congelati e torelli ai centri. Siccome tengo al mio lavoro e ci credo, cerco sempre di conservare le royalties, almeno sugli animali più interessanti. Se devo fare pubblicità, aspetto il risultato giusto, come questa vittoria a Cremona, che mi consenta di fare da specchio per poter parlare delle nostre vacche. In pratica, faccio pubblicità solo quando ho qualcosa da vendere e qualcosa di alta qualità, per fare in modo che i clienti siano soddisfatti e ritornino. Diversi anni fa, abbiamo anche avuto un sito Internet, ma non abbiamo avuto riscontro, per noi non funzionava ancora come strumento di lavoro, oggi probabilmente le cose sono cambiate. Invece, abbiamo molti contatti in fiera, a Cremona ho avuto molte richieste e, appena possibile, cerco di visitare qualche importante manifestazione in Italia o all’estero. Que- 54 BIANCONERO . DICEMBRE 2007 st’anno ho in programma di visitare mostre in Svizzera e in altri Paesi europei. La Royal Winter Fair a Toronto e la visita in Canada sono una tappa fissa: ci vado sempre con gruppi di allevatori, è un modo per creare contatti nel settore e farsi conoscere. Un altro importante fattore in questi viaggi è vedere le figlie dei tori. Mi è capitato di rimanere assente per tre anni dal Canada ed è stato un errore, perché solo vedendo le figlie dei tori si capisce come trasmette una famiglia e, per investirci sopra, bisogna andare a vederla. In questo lavoro serve ascoltare i consigli di persone che si stimano e le diverse opinioni, ma anche la passione e la voglia di perdere tanto tempo per approfondire e conoscere bene le famiglie, per non correre il rischio di non sapere bene che cosa hai a casa. ■ Quanto pesa sulla normale gestione la specifica selezione genetica sulle famiglie, come investimento e come impegno? L’azienda segue il suo corso normale, tutte le vacche devono essere gestite bene, ad esempio il punteggio medio nel 2006 su 31 primipare è stato di 83.7 punti. Io propongo in vendita quel tipo di animale che vorrei per me, quando faccio un trapianto è perché vorrei avere qualcosa a casa che mi interessa come incrocio. Difficilmente faccio un accoppiamento nel quale non credo, a meno che non mi venga la specifica richiesta di vendita di un intero trapianto: anche in quel caso però avverto che, secondo me, è un incrocio sbagliato. Il nostro investimento più grande è la partecipazione alle Fiere nazionali. Dall’89 non manchiamo mai a Cremona, siamo stati anche a Montichiari, quest’anno. Per poter partecipare alle mostre abbiamo investito nella costruzione della stalla di quarantena per la Blue Tongue. Credo che quello che ripaga in questa attività sia la continuità di risultati, la partecipazione con un certo tipo di animali, che si piazzano bene in mostra, che hanno dietro una buona famiglia e che quindi riescono a dare a tutti i visitatori, che non possono venire in azienda, una giusta idea del nostro lavoro a casa.