Progettare un`unità di apprendimento di lingua straniera (francese
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Progettare un`unità di apprendimento di lingua straniera (francese
Progettare un’unità di apprendimento di lingua straniera (francese) Progettare un’unità di apprendimento - insegnamento di lingua straniera, significa, individuato un bisogno di apprendimento, per una particolare classe di alunni, definire degli obiettivi (formativi, linguistici, comunicativi, di saper apprendere e di saper essere) da raggiungere attraverso l’esecuzione di un compito di apprendimento adatto e significativo per loro, che preveda una sequenza di attività da eseguire individualmente e in gruppo. Vanno inoltre descritti i metodi e le soluzioni organizzative che si intendono applicare e vanno definiti gli strumenti e i criteri di verifica e di valutazione delle conoscenze, delle abilità e delle competenze. Individuazione di un interesse, di un bisogno degli alunni. Pensiamo ad una classe di prima media, che ha iniziato a studiare da alcune settimane la lingua francese. Gli alunni sanno già salutare, presentarsi semplicemente, contare fino al venti ecc. … , dimostrano il desiderio di comunicare, di dialogare tra di loro e di conoscere la Francia e i francesi. Proviamo ora ad individuare delle connessioni tra questi bisogni di apprendimento e il PECUP (Profilo educativo culturale e professionale dello studente) e il POF (Piano dell’offerta formativa) della scuola nella quale operiamo. Per esempio: Riferimenti al PECUP: Identità (conoscenza di sé) e relazione con gli altri ( l’alunno apprende ad interagire con compagni, coetanei e adulti). Riferimenti al POF: (ogni scuola ha la sua dicitura) “ Questa istituzione scolastica favorisce situazioni formative di interazione volte all’instaurarsi di relazioni positive, improntate alla solidarietà, al rispetto, alla tolleranza e alla pace”. Formulazione del compito di apprendimento. Compito da valutare in situazione Riprendendo l’esempio precedente: - “ Gli alunni simulano l’incontro con i loro corrispondenti francesi che saranno loro ospiti in primavera in occasione di uno scambio culturale. In coppie, drammatizzano situazioni di incontro, di presentazione, di scambio di informazioni personali (identità, famiglia, amici) e descrizioni di persone.” Formulazione degli obiettivi. L’insegnante definisce gli obiettivi formativi e linguistico-comunicativi che articolano l’apprendimento individuato, e gli obiettivi di saper apprendere e di saper essere che riguardano la capacità di imparare (per esempio): a. obiettivi formativi: - Sviluppare lo spirito di collaborazione e di partecipazione alle attività di classe. - Stabilire relazioni positive con compagni e insegnanti utilizzando correttamente semplici espressioni per richiedere informazioni sull’identità, per descrivere e per presentare e presentarsi. b. obiettivi comunicativi: Saper fare (comunicativi) - presentarsi e parlare di sé; - descrivere e presentare altre persone; - chiedere e dire l’età, la nazionalità, la residenza … ; - esprimere il possesso; - parlare della propria famiglia. c. Obiettivi linguistici: Saperi linguistici: - aree lessicali: le nazionalità, la famiglia, le professioni, la descrizione fisica, il carattere; - la forma interrogativa (quel, comment, où, d’où); - femminile e maschile; - verbi: habiter, être, avoir, aller, s’appeler (persone singolari); - aggettivi possessivi; d. Obiettivi relativi al saper apprendere: - essere capaci di discriminare e produrre suoni e schemi prosodici non famigliari; - prestare attenzione alle informazioni presentate; - utilizzare strategie di compensazione; - essere capaci di correggersi; - pianificare il proprio testo (orale e scritto); - … e. Obiettivi di saper essere: - acquisire fiducia nei propri mezzi e autostima; - acquisire consapevolezza circa il proprio apprendimento, i propri punti deboli e i propri punti forti; - … Formulazione degli standard di riferimento Per la formulazione degli standard di riferimento, ci si può ispirare ai descrittori di competenza del Quadro Europeo di Riferimento delle lingue livello A1. Riguardo alla situazione presa in esame, si potrebbero individuare tre descrittori di livello relativamente alle competenze di comprensione e di produzione orale. a. L’alunno comprende quando gli chiedono il nome ed altre informazioni sulla sua identità. Risponde con pronuncia e intonazione corrette ed è in grado di porre le stesse domande facendosi comprendere. È in grado di parlare di sé e della propria famiglia correttamente e con fluidità verbale. b. L’alunno comprende domande sulla sua identità (nome e altre informazioni), solo se pronunciate lentamente e chiaramente articolate. Risponde, e pone a sua volta domande con pronuncia e intonazione parzialmente corrette e frasi incomplete. Parla di sé e della sua famiglia con frasi semplici e isolate, e pronuncia e intonazione parzialmente corrette. c. L’alunno comprende domande sulla sua identità, solo se ripetute più di una volta, lentamente e chiaramente articolate. Risponde e pone domande con parole-frasi. La mediazione didattica È la fase attiva e più importante del percorso di apprendimento, nella quale l’insegnante mette in atto la sua professionalità e la sua autonomia nel trovare e nell’applicare le soluzioni metodologiche e didattiche più adatte e più efficaci per la realizzazione dell’apprendimento: a. metodi: approccio comunicativo e nozionale-funzionale. Ricorso ad una metodologia interattiva, che mette gli alunni in situazione di comunicazione e in grado di utilizzare concretamente i concetti linguistici insegnati, anche facendo ricorso a linguaggi non verbali e ad attività artistico espressive e tecnico-pratiche. Ruolo del docente facilitatore di apprendimento. Lezione partecipata e non frontale. b. totale ore: … c. soluzioni organizzative del gruppo classe: attività individuali, lavoro di gruppo, lavoro in coppia. d. Attività: Comprensione orale di registrazioni di dialoghi semplici; risposte orali a domande orali o scritte; espressione orale di dati personali; lettura ad alta voce di dialoghi; associazione di domande a risposte; riutilizzo in modo semi guidato o autonomo di elementi lessicali e morfosintattici; memorizzazione e drammatizzazione di dialoghi; completamento di dialoghi; comprensione di schede descrittive di persone; descrizione orale e scritta di foto o immagini di persone. e. verifica di atti di parola e di contenuti linguistici: l’insegnante può verificarne l’acquisizione anche durante lo svolgimento delle attività didattiche, oppure può ricorrere a strumenti di verifica quali: drammatizzazioni di dialoghi in coppia, verbalizzazioni, test di ascolto ecc. Valutazione delle competenze personali maturate Questa fase, proposta alla fine del percorso, ha lo scopo di rendere manifeste le competenze maturate, le conoscenze apprese e gli obiettivi formativi raggiunti, nella realizzazione di un compito in situazione. Esempio: Gli alunni fingono di ricevere i loro corrispondenti francesi: organizzano il loro benvenuto: i ragazzi interagiscono, drammatizzano situazioni in cui si presentano, si scambiano informazioni personali, descrivono famigliari e amici, dimostrando di ricordare le nozioni linguistiche e di saperle riutilizzare in modo personale. Un’espansione di questo compito potrebbe essere la realizzazione dell’album delle fotografie degli alunni della classe accompagnate dalla loro scheda di identità. Modalità di valutazione delle competenze La valutazione delle competenze e delle conoscenze riutilizzate nella realizzazione del compito, è svolta dall’insegnante attraverso osservazioni di tipo: - narrativo (relazione e formulazione di giudizi); - con griglie riguardo alla competenza pragmatica e strategica (pianificazione, compensazione, controllo, correzione), alla capacità di comunicare (coerenza, precisione, completezza del contenuto; adeguatezza degli atti di parola); alla competenza linguistica (fonetica e prosodia, fluidità; morfosintassi; lessico). Alla fine del compito, ogni alunno: - rifletterà sul lavoro da lui svolto, compilando un carnet de bord sul quale annoterà le sue impressioni su: come ha lavorato, cosa ha trovato facile, cosa ha trovato difficile, come ha superato le difficoltà; - effettuerà un test di autovalutazione del grado di assimilazione delle conoscenze e di acquisizione delle competenze (per esempio: lo so o lo so fare: bene; abbastanza bene; non molto bene; per niente). Documentazione degli esiti a. Portfolio delle competenze personali: è la raccolta dei lavori, dei prodotti personali più significativi riguardo al lavoro svolto dagli alunni: Questi prodotti possono essere la loro carta d’identità con foto, il disegno del loro albero genealogico, la descrizione con disegno di un loro compagno. Potrebbe anche esserci il prodotto finale del gruppo classe, per esempio il video delle drammatizzazioni degli alunni o l’album delle fotografie della classe. b. Riflessioni del docente riguardo a: - andamento dell’unità; - metodologia utilizzata; - modifiche procedurali; - aggiustamenti didattici - …