Giochi elettronici e automatici alla ribalta

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Giochi elettronici e automatici alla ribalta
sindacati
SAPAR Associazione Apparecchi per Pubbliche Attrazioni Ricreative
Giochi elettronici e automatici alla ribalta
Dal 13 ottobre la 33° edizione di ENADA Roma la più importante fiera europea del settore
È
IN PREPARAZIONE, LA 33° EDIZIONE DI
“ENADA ROMA”, il più importante appuntamento per gli operatori e gli appassionati del settore automatico per divertimento. Nei 20.000 mq messi a disposizione dalle Fiere di Roma saranno esposte dal 13 al 16 ottobre le ultime novità
per quanto riguarda videogames, flipper,
juke box, video juke box, biliardi, calciobalilla, kiddie rides, oltre ad attrezzature,
ricambi, distributori automatici, tecnologie e servizi per sale Bingo e internet
point,bowling. Vasta ed internazionale la
rappresentanza dell’editoria specializzata. L’area espositiva prevede anche la valorizzazione dell’offerta di apparecchi di
puro divertimento, conformi alle nuove
disposizioni di AamS.
ENADA Roma sarà anche l’occasione per
fare il punto sul settore e sui temi di maggior interesse per gli operatori. Da segnalare il convegno organizzato con la
Jamma.it dal titolo “Identità del gestore.
Il mercato dell’operatore tradizionale nel
coin-up delle reti telematiche” che tratterà i temi dell’innovazione tecnologica,
della legislazione, del
sistema concessorio,
cultura del gioco e
lotta al sistema illegale e quello in collaborazione con Euromat sul tema “Linee evolutive del
mercato del gambling in Europa e le
strategie dell’Euromat a tutela dell’industria di settore”. Con
la 33° edizione dei “ENADA Roma” verranno accesi i riflettori su un comparto
composto da circa 5mila imprese, per un
numero di addetti che supera le 60mila
persone. Si tratta soprattutto di piccole e
medie imprese, distribuite su tutto il territorio nazionale, con un volume d’affari
che nel 2004, si stima, abbia toccato un
Così è composta la filiera del gioco
Il produttore fa omologare l’apparecchio da uno dei 14 enti omologatori italiani o esteri ( i più
noti sono l’IMQ, il Cermet, il TUV Italia e il G.L.I.Australiano), le caratteristiche certificate
sono la rispondenza ai parametri di legge: comma 6, - nei quali gli elementi di abilità o
trattenimento sono preponderanti rispetto all’elemento aleatorio, in cui per valutarne la liceità
dei giochi, il gioco deve funzionare a 50 euro centesimi, svolgersi in un ciclo complessivo di
14 000 partite, aver una percentuale di resa del 75% con una vincita di 50 euro e il tempo di
durata della partita deve essere fra i 7 e i 13 secondi, oltre ad una imposizione fiscale del 13,5
sulle monete introdotte (PREU). Devono avere un protocollo di comunicazione per poter trasmetter i dati e deve essere garantita l’immodificabilità. Una volta visionati i prodotti l’Ente
omologatore invia tutto ai Monopoli di
Stato, che accertatosi della scheda tecnica dell’ente, la rispondenza ai requisiti
consegna il nulla osta al prototipo che in
precedenza era stato inviato ad AAMS e
non verrà più restituito. Il produttore con
il nulla osta del prototipo chiede di poter
produrre un dato numero di apparecchi al
Monopolio compartimentale in cui ha sede
la ditta di produzione; il codice identificativo segnato sul nulla osta deve essere
identico a quello che esce a video nei primi 5 secondi all’accensione. Il gestore
acquista il gioco munito del nulla osta di
produzione e richiede, per poterlo installare o far funzionare, al concessionario di una delle 10 reti il nulla osta della messa in esercizio. Il concessionario fornisce il nulla osta della messa in esercizio, intestato a se, al proprietario del gioco e gli fornisce il PDA per poter scaricare e comunicare i dati fiscali e operativi
della macchina. Ogni 15 giorni se la rete riesce a leggere l’apparecchio, il che non sempre
accade, sono 60.000 apparecchi effettivamente letti e 60.000 in autolettura (fonte dichiarazioni del Dott.Tino alla Vi Commissione Finanze Senato ), deve versare il PREU del 13,5% +
0,3% ad AAMS e mediamente 1,2% alla rete sulle monete entrate.
15
miliardo e 200 milioni di euro. Quella dell’automatico da divertimento è un’economia molto fruttuosa per lo Stato. Infatti,
dei 23 miliardi di euro raccolti dallo Stato
per i giochi pubblici, il 20% circa proviene dal settore dell’Automatico. Qualche
dato, ottenuto mediando fra varie fonti di
informazioni, stima la consistenza del settore: 1.000 modelli omologati, 395.000
nulla osta di distribuzione rilasciati a produttori/importatori, 144.000 nulla osta
d’esercizio rilasciati ai Concessionari di
rete, di cui 102.000 sostitutivi e 42.000
nuovi, 93.000 apparecchi installati,
50.000 apparecchi in magazzino. Inoltre,
in Italia sono installate quasi 32mila macchine elettromeccaniche con erogazione
di premi in oggettistica, circa 20mila tra
videogiochi e simulatori e 40mila apparecchi meccanici come calciobalilla, darts, biliardi, flipper e ruspe. Se si concentra il discorso sulle AWP, il nostro Paese è
fra i pochi in Europa e nel mondo che
possono offrire prospettive di sviluppo da
qui ai prossimi 5 anni: non è esagerato
dire che le street locations e le arcade
potrebbero accogliere almeno il doppio
delle circa 120.000 macchine attualmente in circolazione. Per raggiungere questo
traguardo, secondo la Sapar-Agis, sono necessarie due cose. In primo luogo, portare
a compimento la connessione in rete degli apparecchi, che ancora non si è realizzata per tutta una serie di problemi tecnici. In secondo luogo, sempre per SaparAgis, è necessario apportare modifiche sostanziali alla legge 326/03, a cominciare
dalla parte fiscale. Quello che i gestori
chiedono è di calcolare le tasse non sull’introito ma sul guadagno netto, in modo
da poter elevare la percentuali di vincita
del giocatore.